Capitolo 9: Guerrieri degli Inferi

Una figura avanzava lungo le nere terre dell’Oltretomba egizio, "Rhadamantis, è un piacere rivederti, sei l’unico sopravvissuto di quel quartetto di spectres che ho purtroppo risparmiato", sogghignò la figura avanzando.

"Himalia, maledetto assassino", ringhiò il judge di Wyburn, "Non ti preoccupare, ti ucciderò per ultimo, giusto per lasciarti capire l’estrema potenza di cui sono padrone", spiegò il titano, "penso che inizierò proprio con i tuoi simili, salvatisi dai miei subalterni", concluse.

Il judge di Wyburn avanzò verso il nemico, ma una mano lo bloccò, "Ti ha già visto combattere e ti ha ferito la volta scorsa, inoltre sembrerebbe che tu sia il nostro comandante, quindi voglio eliminarlo io, ancora non ho potuto uccidere nessuno di questi mostri", affermò Minosse di Griffon, "quindi lui è mio", ordinò, "E' mio, se me lo concede, signor Minosse", aggiunse Lune di Barlog, avvicinandosi al suo comandante, "Certamente", gli rispose quest’ultimo.

"Vi aiuterò in questa battaglia, spectres", sentenziò una terza voce.

I due si voltarono e videro Sed di Vepvet, Pharaon ed allievo di Anubi, avanzare verso di loro con la maschera illuminata da una nera luce.

"Dunque voi tre sarete le mie prime vittime?", domandò Himalia, "Bene, chi siete?", aggiunse poi, "Lune di Barlog, spectre e giudice", sentenziò il guerriero con la frusta al posto del braccio, "Minosse di Griffon, judge delle Prigioni Superiori", affermò il parigrado di Rhadamantis, "Sed, il guerriero dalla Maschera di Sciacallo, sacro al dio egizio Vepvet", concluse il Pharaon.

"Bel braccio, soldatino", affermò il titano, deridendo la protesi di Lune, "Comunque ora mi occupo di dividere il resto del tuo corpo", sogghignò in seguito, sollevando il braccio destro, "Lama", sussurrò, mentre la mutazione che tanto letale era stata per i custodi della Giudecca appariva dinanzi ai tre compagni di battaglia.

I tre guerrieri si mossero velocemente evitando il colpo del nemico, "Mi dispiace, titano, ma non siamo più nemici così lenti", ribatté divertito Minosse, "Lune, a te l’onore del primo attacco", ordinò il judge.

"Fire wip", urlò lo spectre di Barlog, schioccando la frusta sul corpo del suo nemico e rotolandogliela intorno al corpo, "E’ in trappola", sentenziò divertito Sed.

"Davvero?", domandò soddisfatto l’Arma, mentre il suo corpo scivolava come una gomma attraverso le spire della frusta del Barlog.

Quando riprese la sua forma naturale, Himalia aprì la mano sorridente, "Estensione", tuonò, colpendo con le cinque dita Lune allo stomaco ed alle gambe, producendogli delle profonde ferite al corpo.

"Scarso, voi due, invece, che sapete fare?", domandò Himalia, soddisfatto del sangue che gli bagnava le dita, "Jackal attack", urlò allora Sed, colpendo in pieno il nemico.

Il corpo del titano si deformò, come le increspature dell’acqua per un sasso, per poi tornare alla forma naturale, "Patetico", ribatté l’Arma, sollevando la mano e scatenando nuovamente il proprio attacco.

Stavolta le dita di titanio affondarono nel vuoto: Sed si era spostato alle spalle del nemico, "Ora preparati a subire i miei colpi", sentenziò il Pharaon, "No, lascialo a me", ribatté Minosse espandendo il proprio cosmo.

"Cosmic Marionette", urlò il judge, scatenando il proprio colpo.

Himalia saltò in aria, così da evitare i fili energetici, che si strinsero intorno al colpo del Pharaon, "Poiché siete arrivati a tanto, vi mostrerò il mio rispetto colpendovi insieme con la tecnica definitiva", sentenziò il titano, mentre ricadeva al suolo.

"Moltiplicazione", urlò in seguito.

I fili di Minosse si ritirarono, ma malgrado la loro velocità i due non riuscirono ad evitare le estensioni corporee del nemico, che li colpì entrambi, producendo delle ferite ai loro corpi.

"Rhadamantis, se questi sono i poteri degli spectres e dei loro alleati, non capisco come abbiate fatto a raggiungere questo luogo vivi, Encedalus era davvero un incompetente", affermò offensivamente il titano.

"Non osare, mostro, quel demone alato è caduto portando con se il mio comandante, Adtula, è stato un degno e maligno avversario", affermò Jenghis, avanzando verso il nemico, ma il braccio di Sekhmet lo bloccò, "Quietati, berseker, non hai la forza per combattere questo titano", suggerì la guerriera egizia, spingendo indietro il custode dell’Ascia.

Anche Rhadamantis era pronto ad entrare nel campo di battaglia, ma anche Anhur bloccò il cavaliere desideroso di combattere, "Non ti preoccupare, Rhadamantis, Sed ha molti assi nelle maniche", affermò soddisfatto il Pharaon con un sorriso sicuro.

I due guerrieri di Apollo non fecero un gesto, malgrado le parole del titano.

"Che gruppetto di sconfitti, due ragazze, tre guerrieri in nero, un buffone dalle vestigia rosse, quello con un’Ascia", sogghignò l’Arma deridendoli, "Anche se mi attaccaste tutti insieme, non riuscireste a sconfiggermi", affermò divertito.

"Pezzo di plastica, invece di deridere i nostri alleati, perché non osservi i tuoi tre carnefici, ormai pronti a riattaccare?", domandò la voce di Minosse.

Himalia si voltò e vide i tre avversari in piedi, seppur feriti, "Volete morire soffrendo?", domandò semplicemente il titano aprendo la mano, "Estensione", urlò poi.

"Attaccate, spectres", urlò Sed, saltando il colpo del nemico. Lune e Minosse evitarono il colpo del nemico e scatenarono le proprie tecniche, "Fire wip", urlò lo spectre di Barlog, "Cosmic Marionette", aggiunse il judge di Griffon.

Anche Himalia saltò in aria, movendo le mani di conseguenze, il braccio destro, inutilizzato in quel momento, si voltò verso Sed, che si era incautamente avvicinato al titano, "Lama", sussurrò l’Arma.

Il Pharaon di Vepvet roteò su se stesso a mezz’aria, una luce nera lo circondò, "Mi dispiace, ma le mie doti psichiche mi permettono di lievitare per alcuni secondi, seppur non posso colpirti e lievitare contemporaneamente", spiegò l’uomo dalla Maschera di Sciacallo, prima di scatenare il "Jackal attack".

Himalia ricadde a terra, illeso, "Non potete battermi, incapaci", affermò soddisfatto il titano, "Al contrario", ribatté Sed, ritornato al suolo.

"Che intendi?", domandò Rhadamantis, sentendo le parole del Pharaon, "Ho scoperto il timore del titano", affermò soddisfatto il guerriero egizio.

"Temi il colpo di Minosse", affermò Sed, rivolgendosi all’avversario, "Prima mi sembrava solo un caso che avessi evitato il suo colpo, anzi una tecnica per farci avvicinare e colpirci entrambi, ma ora ti sei allontanato dal suo colpo nuovamente ed almeno che non sia un caso, temi quella tecnica, per qualche motivo", spiegò il guerriero dalla Maschera di Sciacallo.

"Lune, dobbiamo stringerlo verso i fili della Marionetta", ordinò il Pharaon.

I due spectres concordarono con l’idea di Sed. I tre guerrieri si disposero a circolo intorno al nemico, "Farfugli, guerriero mascherato", si divertì a dire Himalia.

I tre scattarono contemporaneamente contro il titano, all’improvviso si misero in fila indiana dinanzi al nemico, "Così mi rendete la cosa più facile", sogghignò l’Arma, ma quando scatenò la "Lama", solo Minosse era dinanzi a lui e la evitò spostandosi lateralmente, intanto, Lune era al di sopra del nemico e scatenò contro di lui la propria frusta e Sed, alle sue spalle, lo colpì con il "Jackal attack".

Himalia subì in pieno l’attacco del Pharaon, evitando la frusta dello spectre, ma proprio in quel momento Minosse scatenò la "Cosmic Marionette", bloccando il corpo del nemico in più punti.

Sembrò quasi che il corpo di Himalia si concentrasse nel punto più ampio lasciato fra i fili di Minosse, quando Sed attaccò nuovamente, "Jackal attack", urlò, scatenando il proprio colpo non verso il pezzo più grosso del nemico, ma puntando ai lembi più distanti dal centro.

L’impatto fu impetuoso, i fili di Minosse si ritirarono e Himalia cadde a terra.

Quando il titano riprese la sua forma naturale, tutti notarono che gli mancava il braccio sinistro, rimasto a terra, distante dal resto del corpo.

"Finalmente ho capito quale segreto nasconde il corpo dell’Arma", sentenziò Sed, "le vestigia di titanio non sono come quelle dei tuoi pari, seppur ne ho visto solo uno, le tue servono per nascondere il corpo elastico, ma incredibilmente delicato quando si prolunga", lo schernì il Pharaon, "inoltre sei anche stupido, poiché siamo riusciti a sconfiggerti con la telepatia, così ho coordinato il nostro attacco", sogghignò infine.

"Moltiplicazione", urlò in tutta risposta Himalia, non curandosi della ferita al braccio.

I diversi lembi del corpo del titano, colpirono i tre avversari, ma le armature, rinate grazie al sangue di Hemdall, riuscirono a salvare i guerrieri da ferite gravi.

"Ora Minosse", urlò Sed, scagliando il proprio attacco contro il nemico.

"Jackal Attack", sentenziò l’egizio, "Cosmic Marionette", aggiunse lo spectre.

Il titano cercò di evitare i fili energetici con un salto, ma stavolta Lune gli saltò contro colpendolo con un calcio, "Maledetto scocciatore", ringhiò l’Arma, colpendo a breve distanza il nemico con la "Lama", che riuscì a perforargli lo stomaco.

I fili d’energia bloccarono il titano, ma questi mosse comunque con velocità il braccio destro e con il piatto della lama colpì in pieno volto Sed, gettandolo a terra, stordito.

"Ora spiegami, spectre, come vorresti uccidermi se già mi tieni intrappolato? Non puoi fare ambo le cose", sogghignò Himalia, cercando di liberarsi dalla presa del guerriero di Hades.

"Titano, il mio comandante non è solo in questa battaglia", esordì la voce di Lune, mentre il guerriero di Barlog si rialzava, seppur ferito.

La frusta di Lune risuonò nell’aria circostante, "Fire wip", urlò lo spectre, "Lama", rispose l’Arma.

Minosse non poté impedire ciò che accadde poco dopo: la frusta di Lune decapitò il titano, ma la lama di quest’ultimo, sfondò il torace dello spectre, il quale cadde a terra, moribondo.

Subito lo spectre di Griffon e quello di Wyburn corsero dal loro subalterno, "Un’altra mia vita è quindi andata", balbettò lo spectre, "Non mi sono impegnato a giudicare gli altri, ma ho combattuto con coraggio", cercava di dire il guerriero morente, "Si, allievo mio, sei stato molto abile in questi giorni di battaglia, lo stesso dio Hades lo ammetterebbe", concordò Minosse, mentre il giudice della Prima Prigione spirava vicino al nemico morto.

"Mi dispiace che Himalia sia riuscito ad eliminarne uno solo", disse freddamente l’altro titano, rimasto nell’ombra fino allora, "ma credo che il mio prossimo aiuto sarà più fruttifero", concluse, sollevando una piccola fiamma marrone sul palmo della mano.