Capitolo 12: Il Verde Musicista

Koryo era pronto ad avanzare per raggiungere i tre compagni di viaggio, ma, osservando bene la spaccatura provocata dal primo attacco di Sesshuan, il Beast Keeper capì con facilità che un salto del genere avrebbe potuto aggravare la ferita all’altezza della vita provocatagli dall’ultimo colpo del nemico.

Era pronto ad indietreggiare e tentare un'altra strada l’allievo di Shiryu, quando dei passi lo fermarono, preparandolo per un nuovo scontro.

Con gran sorpresa del guerriero di Seiryu, dinanzi a lui apparvero Endimon del Fagiano ed Awyn della Vite, entrambi vivi, ma il primo ferito in diversi punti, mentre la seconda con chiari problemi alle gambe.

"Sono lieto di vedere che siete entrambi sopravvissuti ai vostri scontri", esordì il Guardiano del Cielo Orientale, "Anche noi siamo felici di vederti vivo, Seiryu", esordì il Pretoriano.

"Questo era il tuo avversario?", domandò allora Awyn, notando il corpo di Sesshuan al suolo, con l’elsa della spada fra le mani, "Si, baccante, egli era il Nero Capricorno, uno spadaccino veramente abile, ma, purtroppo, votato al male", rispose il Beast Keeper.

"Dove sono gli altri?", domandò poi l’ebra, "Ci siamo divisi in sei gruppi, prendendo ognuno una strada diversa. Io ero con la mia parigrado custode del Cielo Meridionale, il Goshasei del Pavone ed il santo d’oro del Toro, ma mi sono fermato per affrontare questo nemico, che ha reso invalicabile la strada", rispose Koryo, indicando il profondo solco nel terreno.

I due nuovi arrivati guardarono la strada dinanzi a loro, "Effettivamente nessuno di noi potrebbe compiere questo salto, dato il modo in cui siamo feriti. Io ho molti dolori ed Awyn è ferita alle gambe", rifletté il Pretoriano del Fagiano.

"Non è detto che non possa aiutarvi comunque, amici miei", esclamò dopo alcuni secondi la baccante della Vite, lanciando le proprie "Ivy chains" dall’altro lato del valico e raggiungendo quel terreno sicuro attirate dalle sue stesse catene.

Quando arrivò dall’altra parte del fosso, Awyn cadde in ginocchio per il dolore alle gambe, ma non per questo si fermò, anzi si voltò e con estrema facilità conficco le due edere nel terreno, proprio dinanzi ai piedi dei suoi alleati, "Camminate sulle mie catene, così arriverete da questa parte, poi continueremo insieme il viaggio fino al nero castello", propose l’ebra e così i due alleati fecero.

Poco lontano, lungo un’altra di quelle sei vie, Real e le sue tre compagnie di viaggio osservavano il bagliore verde che lentamente si andava spegnendo, malgrado la musica che da questo si sviluppava fosse sempre maggiore.

"Quale vigore mette questo guerriero nel suonare il proprio strumento", esclamò sorpresa Clio delle Muse.

Quando la luce si spense, dinanzi ai quattro alleati si delineò la figura del loro nemico, era un Runouni.

Le vestigia mostravano chiaramente quale fosse il simbolo guida di questo nuovo nemico: la Scimmia. Il corpo era esile e sottile, perfettamente coperto dall’armatura, che, in questo particolare caso, non faceva altro che coprire con gli arti di una scimmia ed il corpo dell’animale, quelli del proprio padrone, facendo risaltare quanto fossero simili queste due specie.

I peli dell’animale erano stilizzati attraverso delle piccole scanalature nella cloth verde, mentre la coda era legata intorno alla vita.

Il volto era completamente coperto da un elmo, che fungeva anche da maschera, delineando i lineamenti dell’animale sul volto del guerriero verde, il quale impugnava una bellissima chitarra di giada, le cui corde suonavano gioiose.

"Benvenuti nel luogo della vostra sconfitta, cavalieri", esordì gentilmente il Runouni, fermando la musica.

"Noto che fra di voi vi sono ben due musicisti, questa è un’ottima notizia, almeno potrò confrontare il mio strumento con quello d’altri guerrieri, che spero a me pari. Siccome suppongo sia regola di galateo, vorrei affrontare per primo il guerriero dalle vestigia azzurre, l’unico uomo fra voi", continuò quietamente il nemico, alzandosi in piedi.

"Reputi noi donne guerriere troppo inferiori a te, Runouni?", ringhiò Elettra, "No, affascinante combattente, non è questione d’inferiorità, ma, siccome sono un uomo, per quanto sia possibile, vorrei evitare di ferire una donna, ma, in questo caso, permettetemi almeno di iniziare lo scontro con l’unico uomo che è nel vostro gruppo", replicò il nemico, senza scomporsi.

"Accetto la tua sfida, Runouni della Scimmia. Il mio nome è Real, santo d’argento della Lira e tu chi sei?", esclamò allora il discendente di Orfeo.

"Hai ragione, cavaliere, non mi sono ancora presentato, me ne scuso", rifletté gentilmente il nemico togliendosi la maschera con la mano sinistra, "Io sono Koga della Scimmia, il Musicista della Speranza", si presentò.

I lineamenti erano chiaramente sud asiatici, gli occhi scuri risaltavano sul volto marroncino, i capelli, corti e verdi, erano rimasti per chissà quanto tempo dentro quell’elmo da averne preso le forme. Il combattente sorrise ai propri avversari, quindi rimase il casco e si preparò allo scontro, sollevando dinanzi a se la propria chitarra.

Anche Real si mise in posizione, sollevando l’arpa dinanzi al petto e preparandosi a combattere.

"Suppongo, cavaliere d’argento, che come qualsiasi altro combattente esperto nell’uso della musica, tu sappia produrre delle onde sonore tali da distruggere, magari, delle armature. Se questo è il tuo colpo base, cioè la tecnica più debole che tu possiedi, mostramela, così da farmi intuire quale sia la tua forza, io ricambierò questo favore, attaccandoti con la tecnica base di cui sono padrone", propose subito Koga, sostenendo la chitarra.

"Perché dici come esperto nell’uso della musica? Hai affrontato molti guerrieri che utilizzano le dolci note nei combattimenti?", domandò il santo della Lira, incuriosito, "Tutti quelli che ho trovato in Asia, ma la curiosità di conoscere un maestro proveniente dal vecchio continente era molta, se devo essere sincero. So che fra i guerrieri olimpici ve ne furono di molto bravi, musicisti sacri a Nettuno, ad Atena, ad Apollo, ad Ermes e persino al dio degli Inferi, Hades. So che anche Odino, dio delle fredde terre nordiche ha un guerriero a lui consacrato abile nell’uso della musica", raccontò il Runouni della Scimmia.

"Dunque io sarò il tuo primo avversario di credo greco a padroneggiare la musica?", replicò Real, "Si, cavaliere, ora, attaccami, non penso che voi abbiate tempo da perdere con me, come non ne ho con te", tagliò corto Koga.

"Bene, Runouni, allora preparati", esclamò il discendente di Orfeo, "Stringer fine", cantò il santo della Lira, mentre suonava la propria magnifica arpa d’argento.

Le onde sonore si diressero piacevoli, ma inesorabili, verso il loro avversario, "Per ringraziarti, cavaliere, ecco il mio colpo", replicò Koga, per nulla intimorito dal colpo, "Suono della Chitarra", cantò il guerriero della Scimmia, producendo un assolo, che proruppe in un’ondata d’energia di molto superiore a quella del cavaliere di Atena.

Le due onde sonore s’incontrarono a mezz’aria, ma quella prodotta dal verde guerriero si dimostrò di molto superiore all’attacco di Real, infatti riuscì a travolgere il cavaliere d’argento, gettandolo al suolo.

"Ti faccio i miei complimenti, cavaliere d’argento, si vede che hai delle esperienze in battaglia, il tuo attacco ha rallentato quello lanciato da me, permettendoti di non ricevere alcun danno. Molti dei miei nemici sono stati costretti ad arrendersi già dinanzi a questo primo colpo", raccontò Koga, avanzando verso l’avversario.

"Hai veramente combattuto contro tutti i guerrieri asiatici maestri nell’uso della musica?", s’intromise Botan, rimasta con le altre due guerriere ad osservare lo scontro.

"Certo, donna dalla maschera dorata, la mia è una storia lunga e piena di scontri in cui l’unico elemento che torna sempre, determinante e dispensatore di felicità è la musica, mio conforto fin dalla più giovane età. Per ora, su di me, vi basti sapere che dopo essere divenuto il Runouni della Scimmia affrontai in battaglia ben 63 guerrieri maestri di musica e nessuno di loro mi ha battuto", spiegò il verde avversario.

"Hai quindi portato morte fra 63 diversi ordini di guerrieri? Allora spiegami, guerriero dello zodiaco cinese, in che modo hai ricevuto il titolo di Musicista della Speranza?", domandò Real, rialzandosi in piedi.

Una sottile risata nacque dalle labbra del Runouni, "Una derisione del mio comandante Shishio, egli vedeva in me tante speranze di poter conquistare i miei sogni malgrado fossi ormai divenuto uno dei dodici guerrieri vagabondi da deridermi con questo titolo", raccontò il Musicista della Scimmia.

"Triste sembrerebbe essere la tua lunga storia se hai dovuto rinunciare ai sogni quando sei diventato un Runouni e da allora hai iniziato a sconfiggere gli altri maestri di musica, anziché condividere con loro la tua bravura, ma non per questo mi fermerò", replicò Real, preparando un nuovo attacco.

"Parole piene di rispetto, ma allo stesso tempo di spregiudicatezza le tue, cavaliere, dimostrami di essere degno di affrontarmi ed io ti mostrerò la vera potenza sviluppata in moltissimi scontri", propose Koga, sfidando il santo d’argento con la mano destra.

"Stringer fine", esclamò il cavaliere della Lira, scatenando nuovamente quell’attacco, ma stavolta Koga nemmeno si impegnò nel controbattere, lo evitò con un agilissimo salto, degno di una scimmia, "Se speri di battermi così, sei ben lontano dalla verità", esclamò il Runouni, mentre la musica del nemico lo circondava.

Sotto la maschera che nascondeva il suo volto, Koga proruppe in un sorriso nel vedere che intorno a se il cavaliere d’argento aveva sviluppato delle illusioni, "Sei davvero furbo, mi hai distratto con un attacco già noto, così da distorcere i miei sensi con questo colpo capace di produrre delle immagini residue", si complimentò il Runouni.

"Deathtrip serenade", cantò il cavaliere d’argento, nascosto fra le sue tante copie.

"Una volta ho affrontato un guerriero capace delle medesime illusioni ottiche, penso sia stato in Medio Oriente, non ricordo di preciso, ma contro quel musicista era bastato il colpo che già ti ho mostrato per rompere quel suo gioco sonoro, credo, però, che contro di te questo non sarà sufficiente", ricordò il Runoni, sollevando la propria chitarra.

"Preparati ad uno dei miei colpi più belli", lo avvisò Koga, "Ritmic Laugh", esclamò poi, prima di iniziare a suonare.

Un impetuoso canto proruppe dalla maschera del Runouni, combinato con la possente musica della chitarra e come una risata volò verso le diverse immagini di Real, distorcendole tutte, eccetto una: quella originale.

La potenza di questa ritmica risata fu tale da scagliare al suolo il santo d’argento, che improvvisamente si ritrovò nuovamente a terra, stavolta con una spalliera danneggiata.

"Cavaliere della Lira, mio compagno d’addestramento per un periodo, permettimi di prendere il tuo posto, dichiarati vinto, non sarà un disonore, bensì un modo per avere salva la vita dinanzi ad un nemico così forte. Lascia continuare me, te ne prego", esordì allora Clio delle Muse, facendosi avanti.

"Avete avuto lo stesso maestro? Chi era costui? Un altro esperto suonatore di arpe?", domandò incuriosito Koga, "No, Runouni, egli era Sorrento della Sirena, magistrale conoscitore del potere della musica in tutte le sue forme, suonatore del Flauto delle Sirene in nome di Nettuno e proprio per servire questo dio che è caduto un anno fa, durante l’assalto dei titani di Urano", rispose semplicemente la guerriera consacrata ad Apollo.

"Un maestro capace di trasmettere i segreti della musica attraverso i più diversi strumenti ed ai più vari spiriti, avrei voluto conoscerlo", affermò con tono dispiaciuto il guerriero della Scimmia.

"Che vuoi dire, Musicista?", domandò Real, rialzandosi, ma non ricevette alcuna risposta.

"Clio, amica mia, ti ringrazio per la risposta, ma, anche se ora sono io la rana che esce dallo stagno e non più il grande pesce del mare, andrò avanti nel mio scontro, proprio come fece Ilew del Salice contro di me", ricordò il Silver saint, accennando ad una storia nota solo a Botan fra i presenti.

"Ora, Runouni, attaccami, sono pronto a confrontarmi con qualsiasi colpo tu desideri mostrarmi", lo sfidò il santo d’argento, preparandosi alla difesa.

Koga non parlò, ma ricominciò a suonare la propria chitarra, "Ritmic Laugh", esclamò all’improvviso, scatenando nuovamente il medesimo colpo, ma stavolta il cavaliere di Atena non si mostrò impreparato, anzi iniziò una nuova musica, ignota al nemico, "Glorysong", esclamò producendo quell’attacco che lui aveva tramutato nella più potenti fra le difese musicali.

La possente risata musicale di Koga cozzò contro quel muro di suoni prodotto dalla lira di Real, che riuscì a fronteggiare l’attacco nemico, sorprendendo tutti, soprattutto le sue alleate.

"Come potete vedere non sono ancora completamente sconfitto", esclamò seriamente il discendente di Orfeo, mostrandosi pronto a continuare lo scontro, nutrito da un nuovo vigore.

"Bene, cavaliere, ne sono lieto. Ora che hai parato uno dei miei colpi potrò testare la purezza della tua musica, così da mostrarti, se ne sarai degno, il colpo più potente di Koga della Scimmia, dinanzi a cui nessuno è mai sopravvissuto", lo avvisò il Runouni.

"Mostra pure questi colpi e sottoponimi a qualsiasi prova, Musicista della Speranza, poiché ora ho potuto percepire il tuo cuore, pieno di sofferenza e vuoto, a causa del tuo rinunciare ai traguardi che ti eri destinato", ribatté seriamente Real.

I due guerrieri iniziarono a suonare i loro strumenti, preparandosi ad un secondo round ancora più impetuoso e profondo del primo.