Capitolo 45: I signori dei Ghiacci

Il gruppo di quattro cavalieri guidato composto da Odeon, Kain, Neleo e Lorgash era ormai giunto in prossimità dell’ultimo piano, quando, improvvisamente, un feroce e gelido cosmo riempì la scalinata, imbiancando le pareti e creando un gigantesco e candido muro di ghiaccio all’apice della scala, così da impedire ai quattro di superarlo.

"Fatevi da parte, cavalieri", propose il santo del Leone, appoggiando l’alleato ferito al muro ed espandendo il proprio cosmo, "Lighting Plasma", invocò poi, lanciando la singola sfera d’energia dorata, che però, non ebbe alcun effetto sul muro di ghiaccio, se non quello di creare una piccola incrinatura.

"Incredibile", balbettò Kain, pronto ad usare uno dei suoi attacchi.

"No, aspetta, generale", lo ammonì subito Neleo, "la potenza della tua Esplosione Galattica potrebbe travolgere tutti noi in un luogo del genere, te compreso, quindi sarebbe un inutile sacrificio", osservò il comandante dei Mariners, "Allora che facciamo?", incalzò il figlio di Ikki, "Aspettiamo, perché sembrerebbe che oltre questo muro stia iniziando uno scontro tra dei signori delle energie fredde", rispose quietamente il guerriero di Hammerfish, indicando due figure ferme sullo spiazzo oltre il muro di ghiaccio.

Ryo, Jenghis ed i loro compagni, gettati indietro sulle scale dall’esplosione di Judas, furono sorpresi, come i loro compagni dall’altro lato, nel vedere un gigantesco muro di ghiaccio fermarli, una parete apparentemente invalicabile, neppure con lo scudo d’oro della Bilancia, ma anche loro fermarono ogni tentativo di distruggere quell’entrata per osservare lo scontro che stava per iniziare.

Medesima sorpresa ebbero anche i due gruppi provenienti dalle torri laterali, che appena aperte le due porte alla fine dei rispettivi corridoi, videro giganteschi muri di ghiaccio, incredibilmente spessi, a fermarli, muri tali da resistere persino al battito d’ali di Suzaku, la Fenice del Cielo Meridionale ed alla potenza degli artigli di Bastet, la Gatta egizia.

"Hai bloccato tutte le entrate, Runouni, perché?", domandò Camus dell’Acquario, il santo d’oro che si ergeva, unico, in quella grande sala nera, dopo aver notato che anche l’entrata alle sue spalle, quella da cui era salito, era stata valicata con una barriera di ghiaccio, impedendo a Freiyr e gli altri asgardiani di raggiungerlo, e medesima cosa era successo anche alle nere porte che conducevano alle stanze di Shishio e Raizen.

"Semplice, cavaliere d’oro, per affrontarti in una battaglia frontale, io, Cooler della Capra, contro di te, Camus dell’Acquario, allievo di Hyoga", si presentò il Runouni.

L’elmo nascondeva il volto, dando al guerriero l’aspetto di una capra con lunghe corna, gli occhi appena si intravedevano, perché verdi come le vestigia, i capelli argentei, invece, scivolavano scomposti e riccioluti dietro il capo, medesima cosa valeva per la folta barba che scendeva dal mento scoperto del guerriero.

Le spalliere, e come loro le ginocchiere, erano costituite dagli zoccoli dell’animale Cinese, mentre le coperture per braccia e gambe erano composte da folti pezzi di lana metallica, composti a zampe, la medesima lana, coordinata con maggiore maestria, costituiva la copertura per il petto e la cinta, dando al guerriero un aspetto distante ed insieme morbido, per come sembrava quell’armatura composta da lana di giada, il suo cosmo, però, era tutt’altro che accogliente, poiché gelido come la neve siberiana ed incredibilmente ampio.

"Immagino tu abbia riconosciuto questa tecnica, cavaliere d’oro?", domandò subito il guerriero di Giada, indicando i sei muri di ghiaccio, "Certo, questo è il Freezing Coffin, il defunto Camus la trasmise a mio padre, imprigionandolo per ben due volte in un luogo simile, ma mi chiedo come tu faccia a conoscerla", replicò quietamente il figlio di Hyoga.

"Figlio del Cigno, ben altre sorprese vedrai da parte mia, e la prima sarà proprio in quest’attacco", replicò il nemico della Capra, agitando velocemente le braccia, in un muoversi di filamenti di lana, che lentamente sembravano scivolare e poi ricongiungersi al corpo del guerriero, "Diamond Dust", invocò allora il guerriero di Giada, scagliando la polvere di Diamanti verso il figlio di Crystal.

Camus fu inizialmente sorpreso dall’attacco, ma malgrado la potenza del colpo, riuscì a contenerlo, dato che in fondo era una tecnica a lui nota.

"Hai fatto male i tuoi calcoli, guerriero di Giada, non pensare di sconfiggermi con questa tecnica che già mi è nota. Per quanto la sua conoscenza dimostra che anche tu provieni dai campi d’addestramento siberiani, come mio padre", replicò il santo d’oro, "Intanto gusta la mia danza del Cigno, tramandata all’Acquario d’oro", esclamò il figlio di Hyoga, scatenando anch’egli il "Diamond Dust".

Come prima Camus, adesso anche Cooler riuscì a bloccare l’attacco nemico con un semplice gesto delle mani, "Stupido, pensi di battermi con una tecnica che conosco ed uso dapprima della tua nascita?", domandò gelidamente il guerriero cinese.

"Inoltre, ragazzino, la mia polvere di diamanti è stata più che efficace con te, osserva attentamente il tuo braccio destro", suggerì il Runouni.

Grande fu lo stupore di Camus nel notare un sottile strato di ghiaccio sul braccio destro, "Cosa, una patina gelida?", balbettò il gold saint, togliendola con la mano, "Si, cavaliere d’oro, per ora una patina, solo per dimostrarti quanto differenti siano le nostre qualità, nell’attacco, come nella difesa, che tu non hai saputo superare. Quel colpo era un avvertimento di morte da parte mia, da parte del Glaciale Guerriero, un avvertimento qualche grado sopra lo zero assoluto", concluse il Runouni.

"Tu padroneggi il gelo ultimo?", esclamò sorpreso il figlio di Hyoga, "Si, da molto anche, da quando lasciai gli allenamenti siberiani e da solo sviluppai i miei colpi, studiando le tecniche basi insegnatemi dal Maestro dei Ghiacci", rispose con freddezza il nemico.

"Dunque sei effettivamente stato un allievo del passato cavaliere della Corona Boreale?", incalzò Camus, "Si, come tuo padre e prima di lui. Fui scacciato per motivi che non sono di tuo interesse, ma vidi in più momenti gli addestramenti che il nostro maestro dava al giovane Hyoga ed ad Isaac, nostro comune compagno d’addestramenti, che per quel mammone di tuo padre perse un occhio e l’investitura a cavaliere di Atena", accusò Cooler.

"E per vendicare lui combatti? Caduto per mano di mio padre? Oppure per vendicare i passati maestri che aveste? L’Acquario ed il Maestro dei Ghiacci? O semplicemente perché a te fu rifiutata l’investitura?", domandò quietamente Camus, rialzandosi, "Per nessuno di questi motivi, giovane cavaliere d’oro, semplicemente per dovere verso i miei comandanti e, se devo essere sincero, per sancire il mio supremo dominio sulle energie fredde", spiegò il guerriero di Giada, prima di ricominciare i suoi eleganti movimenti.

"Ora osserva, cavaliere d’oro, osserva come la Danza del Cigno sia stata superata con superba maestria dal muoversi della lana di Cooler, Runouni di Giada della Capra. Osserva, impara, accetta la sconfitta e poi muori, cavaliere d’oro, che la stirpe del Cigno si spenga per sempre e con essa i contendenti che mi estraniano dal dominio delle energie fredde", concluse con tono deciso il Glaciale Guerriero, iniziando dei movimenti a Camus noti ed in qualche modo analoghi a quelli che sia lui, sia Zero, defunto mariner di Megadolon, utilizzavano per due tecniche derivata dalla Polvere di Diamanti.

"Aurora Ice Draught", urlò con tutta la voce che aveva in gola il Runouni dai capelli d’argento, scatenando un’ondata d’energia gelida che corse velocissima verso il santo d’oro, colpendolo in pieno.

Un forte vapore, prodotto dal contrasto fra l’aria fredda del colpo e l’ambiente tropicale dell’Isola, rese tutti ciechi per alcuni minuti.

Furono minuti interminabili, in cui le urla preoccupate dei diversi cavalieri, chiusi dietro i loro muri di ghiaccio, incapaci a raggiungere l’alleato, si combinarono con la domanda che Cooler si fece: "Questa è dunque la potenza di un figlio dei Ghiacci Asgardiani, nonché unico discendente del Cigno Divino Sacro da Atena?", si chiedeva beffardo.

Il fragore e la confusione, però, si quietarono quando, mentre la nebbia si diridava, il Runouni ricevette la propria risposta, "No, cavaliere di Giada, non è solo questa la forza di Camus, cavaliere dell’Acquario", rispose quietamente il santo d’oro, il cui corpo era difeso da dei cerchi di ghiaccio.

"Kolito", esclamò sorpreso Cooler, "l’unica tecnica difensiva degna di questo nome che un cavaliere dalle fredde conoscenze può possedere, ti faccio i miei complimenti, figlio del Cigno", osservò il Runouni, "ma questo non sarà sufficiente contro di me", continuò, "ed ora, anzi, ti restituirò la potenza con cui mi hai attaccato, utilizzando però la mia derivazione del colpo base fra le tecniche dei ghiacci", concluse con tono di sfida il santo d’oro, iniziando la sua elegante danza.

"Aurora Thunder Attack", invocò poi il santo di Atena, travolgendo il nemico, che però, riuscì a fermare l’attacco, bloccando il proprio indietreggiare con una posizione decisa delle gambe.

"Suppongo che fossi il primo della classe fra gli allievi di tuo padre", proruppe poi, con voce sempre gelida, Cooler, osservando la patina di ghiaccio che circondava le sue mani, "poiché ti è bastato subire una volta la mia tecnica per capire che come la tua <Aurora del Nord> e il colpo chiamato <Aurora Borealis> è una derivata perfetta della semplice Polvere di Diamanti siberiana, una tecnica che ne concentra la potenza, trasmettendola, di caso in caso, in modo diverso, ma sempre raggelante, oppure lo hai imparato uccidendo tutti gli altri guerrieri delle energie fredde che incontravi", si complimentò il Runouni, preparandosi a continuare lo scontro.

"Il tuo sarcasmo celato è inutile, guerriero di Giada", lo ammonì poi Camus con voce triste, "non so se fossi il migliore tra i cinque allievi di mio padre, ma purtroppo Serkal, Yggdrasil e Zero caddero fin dai primi scontri con i titani di Urano, poi fu il turno di Xael, ucciso dalla furiosa mano di Briareo, il centimane. Dopo la scomparsa dei miei quattro compagni d’addestramento e del padre, che mi fu anche maestro, il santo del Cigno, rimasi solo io come custode delle energie fredde fra i guerrieri alleatisi contro Urano. La sconfitta di Belenos della Noce per mano mia, nemmeno fra i Tree Monks celtici vi era più chi potesse affrontarmi per il dominio delle energie fredde, poi la scoperta di Jacov, da te traviato verso il male ha ancora una volta dimostrato quanto le energie fredde necessitassero di un confronto per dimostrarne il padrone e questo scontro si sta svolgendo adesso. Non so se la mia conoscenza del tuo colpo sia data da un eccessivo studio didattico mio, o da altri motivi, però, ormai questo sarcasmo è fuori luogo, perché ormai la nostra battaglia, per quanto io non arda di desideri violenti, è iniziata e dovremo finirla", rispose cupamente il santo d’oro.

"Belle parole, figlio del Cigno, ma se vuoi veramente dimostrare la tua supremazia sulle energie fredde, allora, avanti, scatena la tecnica migliore di cui sei padrone, lascia che le divine Acque dell’Undicesima Casa scorrano verso di me, segnando il tempo della sconfitta per il più debole", propose Cooler, aprendo le mani in segno di sfida.

"Sei forse pazzo, Runouni?", domandò perplesso Camus, "Attaccami ti dico", ripeté semplicemente il guerriero Glaciale.

Camus chiuse gli occhi e congiunse le mani sopra il capo, "Se è dunque la morte che vuoi, per mano del più potente colpo dell’Acquario, ebbene, questo avrai", spiegò il santo d’oro, espandendo il proprio cosmo gelido.

L’anfora d’oro apparve alle spalle del figlio di Hyoga, prima che questi calasse le braccia verso il nemico, "Aurora Execution", esclamò lo stesso Camus, scatenando quel colpo sacro che aveva messo in difficoltà, o sconfitto, persino titani e giganti olimpici.

L’onda d’energia gelida volò inesorabile verso il proprio bersaglio, prendendolo in pieno e congelando per intero il suo corpo, che divenne una gigantesca statua di ghiaccio.

"Lo scontro è quindi finito", rifletté il custode dell’Undicesima Casa, voltandosi, "ora dovrò solo liberare i miei compagni da quelle barriere di ghiaccio", si disse, avanzando verso Freiyr e gli altri asgardiani.

"Camus, attento", urlò in quello stesso momento Odeon di Leo, che osservava lo scontro senza poter essere di alcun aiuto al proprio pari.

L’avviso del santo del Leone, però, arrivò troppo tardi: una risata, poi un boato ed il cavaliere dell’Acquario fu travolto da un’ondata d’aria gelida che lo scagliò contro il muro di ghiaccio che bloccava gli asgardiani, congelandogli ambo le spalliere.

Quando ricadde a terra, il figlio di Hyoga vide dinanzi a se il suo avversario, in piedi sorridente, "Come puoi essere sopravvissuto allo scorrere delle Acque Divine? Erano state scagliate allo zero assoluto", balbettò il cavaliere d’oro, "Si, ma ben misera cosa è lo zero assoluto per chi è riuscito a scendere a temperature ancora inferiori", replicò freddamente Cooler.

"Temperature inferiori?", domandò stupito Camus, "Si, ragazzo, ed ora te lo dimostrerò", concluse il guerriero di Giada, pronto a continuare lo scontro.