UNA NUOVA GUERRA SACRA: HADES CONTRO NETTUNO

ATTACCO AL REGNO SOTTOMARINO

Seduta su una roccia davanti all'ingresso del tempio di Nettuno, Titis, cavaliere sirena, stava parlando insieme a Dragone del Mare, il Generale custode dell'Atlantico del Nord. "E' incredibile, signor generale, il cosmo di re Nettuno aumenta giorno dopo giorno, come se non avesse limiti..."

"Mpf, non hai nulla di cui stupirti ! Il signor Nettuno è un Dio ed ha superato già da diversi giorni lo smarrimento di trovarsi in un nuovo corpo... oramai dello spirito dell'uomo Julian Kevines non resta più nulla. E poi... cosa !" Dragone del Mare si interruppe, voltandosi verso un punto da cui avvertiva provenire una grande energia

"A...aah...un cosmo enorme è penetrato nel regno sottomarino... non ho mai percepito un'energia così oscura !" disse Titis scattando in piedi

"No, ti sbagli ! Non è un cosmo solo, ce ne sono a decine... qualcuno sta invadendo il regno sottomarino ! Possibile che Atena ..." iniziò sbalordito Dragone del Mare, ma in quel momento il cosmo di Nettuno raggiunse lui e Titis. "Presto ! Re Nettuno vuole vederci !" disse il generale correndo nel tempio, subito seguito dal cavaliere sirena. I due entrarono di corsa nella sala del trono, inchinandosi di fronte all'imperatore dei mari, e restarono in silenzio in attesa dei suoi ordini. "Ascoltate" iniziò il Dio, con voce incredibilmente calma nonostante le circostanze "in questo momento il regno sottomarino sta subendo un'invasione ad opera delle armate di un'altra divinità. E' vostro dovere distruggere gli intrusi fino all'ultimo, pagheranno caro questo affronto alla Mia persona !"

"Mio signore, chi sta osando tanto ? Si tratta forse di Atena ?" chiese Titis

"No ! Non è Atena, l'unica divinità a possedere un cosmo così oscuro è colui che domina la morte, mio fratello Hades !"

"Cosa ?! Hades, il sovrano dell'aldilà... ma perché ci starebbe attaccando ? E' la prima volta che accade"

"Mpf...da sempre Hades desidera il dominio del mondo persino più di me, e per questo nelle epoche mitologiche si è spesso scontrato con Atena, che degli uomini è la guardiana. Duecentocinquanta anni fa, Atena sconfisse Hades ed imprigionò le sue armate, gli spectre. E' chiaro che ora mio fratello ha deciso di cambiare tattica e di partire dalla conquista del mio regno. Di certo vorrà abbattere i sette pilastri su cui il mio impero si fonda ! Andate ora !" comandò Nettuno dopo la spiegazione. Titis scattò subito in piedi, mentre Dragone del Mare restò in ginocchio, perso fra i suoi pensieri "Maledizione ! non mi aspettavo un'interferenza di questo tipo... i miei piani rischiano di fallire !". Improvvisamente, la voce di Nettuno interruppe le sue riflessioni "Non hai sentito i miei ordini ?". Sebbene sempre calma, la voce del Dio suonò ora più decisa, dando chiaramente ad intendere che non avrebbe ripetuto il comando una terza volta. Intimorito, Dragone del Mare scattò in piedi "Mi perdoni signore...corro subito a difendere la colonna del Nord Atlantico" si scusò, e senza aggiungere nient'altro, uscì di corsa dal tempio insieme a Titis. "Titis, tu prendi i soldati e cerca di rallentarli, io vado alla mia colonna !" disse il generale alla compagna prima di imboccare il sentiero che conduceva al regno dell'Atlantico del Nord. "Maledetto Hades... non ti permetterò di gettare al vento i miei piani di dominio, dovessi affrontare tutti i 108 spectre da solo, ti distruggerò !" pensò furioso.

Intanto, tutte le armate degli spectre avevano ormai attraversato il passaggio e si trovavano nel regno di Nettuno. "E' incredibile, quaggiù il mare forma un cielo..." disse Oxe guardandosi attorno. "Una volta ho sentito dire che il mare poggia su sette colonne, è grazie a loro che questo posto è asciutto !" spiegò Ivan al compagno. "Esattamente !" li interruppe Minosse "per sconfiggere Nettuno dobbiamo abbattere le sette colonne, oltre al sostegno principale. Le colonne sono protette dai generali degli abissi, ma vincere sarà facile, nessuna armata è paragonabile a noi spectre ! E' come se fossero tutti già morti, ah ah ah" tutti gli spectre si unirono alla risata del comandante, ma, all'improvviso, dal nulla comparve un'ancora legata ad una catena, che si avvolse attorno al collo di uno spectre. Il guerriero cercò di liberarsi, ma uno strattone violento alla catena lo scagliò contro le rocce, che gli franarono addosso, uccidendolo. Gli altri spectre si guardarono attorno, e da dietro le rocce apparvero una cinquantina di soldati degli abissi. Nel vederli, gli spectre rimasero in silenzio, ed uno dei soldati marini gridò "E così noi saremmo degli incapaci ? adesso la vedrete ! soldati all'attacco !". A queste parole, un sorriso crudele si disegnò sul volto di Rhadamantis, che gridò ai suoi "avanti, divertiamoci un pò con questi pazzi !" e poi si lanciò contro i nemici, subito seguito dagli altri spectre. La battaglia fu violentissima, ma anche a senso unico, i soldati vennero infatti annientati nel giro di pochi minuti dagli spectre, che riportarono solo due vittime. "Ora basta perdere tempo con simili incapaci ! Disponetevi come stabilito !" comandò Rhadamantis, e subito gli spectre si divisero in otto truppe. "Ogni truppa si dirigerà ad una colonna diversa, ci rivedremo al tempio di Nettuno a missione conclusa !" disse, e poi, seguito dai suoi uomini, corse verso uno dei sentieri, immediatamente imitato dalle altre truppe.