UNA NUOVA GUERRA SACRA: HADES CONTRO NETTUNO

LA MELODIA DELLA MORTE

RUUUUUMBLE

Il fragore provocato dal crollo della colonna antartica si diffuse rapidamente nel regno sottomarino, attirando l'attenzione di tutti ed informando entrambe le forze in campo sull'esito della battaglia che era appena terminata.

"Uh uh, a quanto pare il regno di Nettuno inizia a tremare..." commentò Rhadamantis, ancora lontano dalla colonna che era il suo bersaglio

"Non... non è possibile ! uno dei generali è stato sconfitto..." affermò con gli occhi sbarrati Titis

"Bene ! Lady Pandora ne sarà felice uh uh uh" sogghignò Giant

"Incredibile ! Lemuri ha perso !" mormorò Dragone del Mare, mentre gocce di sudore gli scorrevano sul volto

"Uno di noi c'è l'ha fatta !" pensò Faraone "...e tra poco ci sarà un altro terremoto !" continuò a voce alta guardando di fronte a se "siamo arrivati finalmente ! quella è la colonna che regge la volta dell'Atlantico del Sud !"

Seguito dagli undici compagni - il dodicesimo, Firlex, era uno dei tre uomini uccisi dai soldati degli abissi - lo spectre rallentò il passo ed iniziò a salire la scalinata che conduceva allo spiazzo alla base della colonna. Non appena i guerrieri furono in cima, una musica tristissima ma splendida si diffuse nell'aria, ammaliando tutti loro, persino lo stesso Faraone. Per alcuni istanti, gli spectre restarono immobili ad ascoltare, poi Faraone iniziò a tremare in un fremito di rabbia "Ma... maledetto ! Dove sei ?! Fatti vedere !" gridò accecato dall'ira.

"Eccolo ! E' lì !" urlò Milth, uno degli spectre del gruppo, indicando una figura appoggiata alla base della colonna. Nonostante la presenza dei nemici, il musico sembrava calmo e rilassato, intento solo a suonare il suo flauto. "Ehi, tu ! smettila di suonare e dicci dov'è il custode di questa colonna !" gridò uno spectre, ma non ottenne risposta. Il suo prolungato silenzio irritò gli spectre, che iniziarono ad allargarsi a ventaglio, pronti ad attaccare "Parla, o sarà peggio per te !" minacciò Milth, invano.

"Continui a suonare, eh ? e va bene, ti faremo parlare con la forza ! Avanti !" gridò furioso, e tutti gli spectre si lanciarono contro il suonatore di flauto. Per niente spaventato, l'uomo continuò a suonare, incurante del fatto che gli spectre erano già a pohi metri da lui. Improvvisamente però, i guerrieri crollarono a terra uno dopo l'altro, esausti.

"Ma... che sta succedendo ?!" farfugliò uno di loro.

A questa domanda, il musico allontanò il flauto dalle labbra e sorrise "Uh uh uh... è semplice, la mia musica vi ha risucchiato tutte le energie... siete già morti e non lo sapete... uh uh uh"

"Che... che cosa... ma... chi tu chi sei veramente ?!" disse Milth, crollato al suolo al pari dei compagni

"Ah, io sono Syria delle Sirene, generale degli abissi" disse spalancando gli occhi "Ascoltate in silenzio questa melodia, perché vi accompagnerà nell'aldilà ! Risuona, Melodia di Requiem !" dichiarò riportando il flauto alla bocca.

"No ! Aspetta !" supplicarono alcuni spectre, ma ormai era tardi, non appena le note ripresero, le loro surplici ed i loro corpi si frantumarono.

"Tsk... era la fine che meritavate per aver invaso questo luogo sacro... sarà meglio che ora mi occupi del gruppo diretto al Tempio di Nettuno, così Lui non sarà disturbato..." mormorò Syria staccandosi dalla colonna cui era rimasto appoggiato per tutto il combattimento. All'improvviso però, il generale si accorse che uno spectre, l'unico che non si era lanciato contro di lui, era ancora vivo ed era in piedi di fronte a lui

"Mpf... con me questi trucchetti non funzionano" affermò lo spectre leggendo lo stupore sul volto di Syria

"Io sono Faraone di Sfinge ! ora vedremo se la tua musica è in grado di competere con la mia" mormorò con un sorriso malvagio, e nello stesso momento si portò la mano alla schiena, estraendo un'arpa nera come la notte.

Nel vedere lo strumento, Syria spalancò gli occhi per un attimo "Dunque anche tu combatti usando la musica... bene, sarà un duello interessante !" disse, e, riacquistata la calma, si portò il flauto alle labbra.

Come avendo ricevuto il via da un invisibile maestro, entrambi i guerrieri iniziarono a suonare le corrispettive melodie, ed il suono melodioso del flauto si scontrò con quello cupo e pesante dell'arpa diabolica. Per parecchi secondi, i due guerrieri non dissero nulla, entrambi concentrati al massimo nel combattimento.

Inizialmente, le forze dei due sembravano equivalersi, poi Syria avvertì una fitta lancinante al petto. Con orrore, il generale vide incrinarsi la parte del pettorale della sua armatura che copriva il cuore, come se qualcosa stesse spingendo dall'interno per uscire. Improvvisamente, dalle crepe iniziarono a scorrere flotti di sangue. Subito, Syria si portò una mano alla ferita, ma l'emorragia non si arrestò ed il generale, pur continuando a suonare, crollò su un ginocchio. Nel vedere il nemico in queste condizioni, Faraone sorrise e disse "Come vedi la battaglia è finita, la maledizione divina è già scesa su di te !"

"Che... che cosa ?! la maledizione ?!" mormorò Syria

"Esattamente ! Ora il tuo cuore uscirà dal petto ed andrà sulla bilancia sacra. Se risulterà più leggero di una piuma sacra, simbolo di purezza, vivrai, altrimenti la tua anima ti sarà strappata... però, in tanti millenni nessuno ha mai superato questa prova, uh uh uh" rise, pronto ad assestare il colpo finale.

"Uuh, le cose non andranno come pensi... la battaglia non è ancora finita !" rispose Syria e, rimessosi in piedi a fatica, riprese a suonare il flauto con entrambe le mani

"E' tutto inutile, è la tua fine ! Arpa, strappagli il cuore !" gridò Faraone spalancando gli occhi e sollevando la mano per pizzicare l'ultima corda. Al suo tocco però, l'arpa andò improvvisamente in polvere, dissolvendosi nel nulla. "No... non ci credo..." farfugliò sbalordito Faraone guardandosi le mani, oramai vuote

"Credevi davvero d'aver ascoltato la mia musica per tutto questo tempo senza riportare alcun danno ?! Per te è finita ormai ! Melodia di Requiem !" gridò Syria, ed il suo colpo distrusse la surplice di Faraone, che cadde supino al suolo.

Riposto il flauto, Syria si appoggiò alla colonna con lo sguardo perso nel vuoto. Stranamente, nonostante la vittoria, c'era tristezza in lui. Senza sapere il perché, il generale si avvicinò al corpo dello spectre, e quello che vide lo lasciò sbalordito: Faraone era ancora vivo e, con gli occhi rivolti al cielo, stava piangendo. "Non... sono affatto stu... stupito d'aver perso... dal... primo momento... in cui ho sentito la tua musica.... ho capito la tua... superiorità..." disse il guerriero morente, mentre con la mente tornava al momento in cui lui e gli altri spectre avevano raggiunto la colonna "sai... mi... piacerebbe... suonare ancora... con te... chissà... magari ci ri... rivedremo nell'aldilà... e li... potremo finalmente... suonare insie..." furono le sue ultime parole, prima di morire con gli occhi ancora aperti.

Lacrime di commozione velarono gli occhi di Syria, che passò la mano sul volto del nemico di un tempo, chiudendogli gli occhi. "Sarà così... sono sicuro che sarà così..."