Prologo: Oneiros e Hypnos

Ciglie riflesse sui vetri dalla luce della luna, lentamente si chiudevano andando ad oscurare un mondo più oscuro della notte stessa ... il privilegio di sognare ... la voglia di sognare ... in poco tempo gl'occhi si chiusero e quello che restava non era altro che un corpo vuoto sdraiato in un letto

Nel momento in cui anche gl'uomini si sentono dei e l'anima può trasformare l'irreale in reale, ogni concetto di normalità scompare

Così inizia un sogno, che può durare minuti che sembrano giorni, che può fare di un uomo un dio e che per tutta la sua durata trasforma qualsiasi certezza e dona serenità

"E' davvero possibile che distesi come defunti, si possa vivere emozioni più grandi di ciò che la vita ci dona?"

Fu l'ultimo pensiero di un giovane dai capelli azzurri come il mare e dagl'occhi profondi di egual colore, ma che dell'intensità di un lago in cui la luce si riflette portano i segni distintivi

"Dove sono"? si chiese Oneiros poco dopo, sconcertato da una realtà diversa da quella a cui era abituato, ma allo stesso tempo così sentita ... così viva

Quello che i suoi occhi videro, altro non fu che un inferno, non c'era ombra di vita, tutto era grigio e la morte faceva da contorno a quella che lui sentiva essere una seconda vita

Improvvisamente un voce squarciò l'oscurità che infestava quel luogo, una voce calma e serena, malgrado le vibrazioni in essa contenute non riuscivano a nascondere la malvagità celata nel profondo

"E' raro che un uomo giunga fin qui, è ancora più raro che il suo cuore si materializzi in una dimensione così lontana dagl'esseri umani, tutti sognano, o meglio, tutti credono di sognare, ma nessuno riesce a comprendere l'effettiva realtà di questo mondo, tantomeno nessuno è in grado di riprodurla a suo piacimento. Chi sei dunque tu, che hai materializzato i tuoi sentimenti in un luogo concesso solo agli dei?"

Il giovane rimase impietrito davanti a quelle parole, ancora non era cosciente di quello che stava succedendo, realtà, sogni, illusioni ... dove era realmente giunto? perchè la sua anima l'aveva condotto in quel luogo?

Risposte alle quali forse non c'era verso di dare significato, le uniche parole che uscirono dalle sue labbra furono:

"Mi chiamo Oneiros, e quello che la mia anima prova non sarà mai capito, in qualunque posto io adesso mi trovi, e chiunque tu sia, sappi che io sono morto"

"Morto hai detto?, è così ironico sentirne parlare in questo luogo ... qui la morte non può arrivare" rispose con la sua consueta calma la divinità

"Se ancora confondi i tuoi sentimenti da comune essere umano con questo mondo, non sarai che un anima che qui vagherà errante per l'eternità ..."

"Per l'eternità?" Oneiros inziava a sentirsi confuso da quelle parole

"Non crederai davvero che arrivare in un mondo destinato agli dei non comporti nessuna conseguenza, vero? da quello che il tuo sogno ha materializzato è evidente che la tua voglia di vivere sia ormai cessata, ma non sei in grado di decidere tu del tuo destino. Adesso che qui sei approdato, non hai che un unica alternativa ... diventare un dio a tua volta.

Non puoi tornare alla tua vita reale, non dopo tutta la strada che hai fatto, sarebbe sciocco non ti pare?"

Un sorriso appena accenato apparve sul volto del dio, che sembrava brillare come una stella all interno di quel mondo così privo di colore....

"Non capisco a cosa ti riferisci, questo è un sogno, prima o poi mi sveglierò!" urlò il giovane, confuso e completamente spaesato rispetto a quello che sperava di trovare nel momento in cui chiuse i suoi occhi

...

"Pensi davvero che i sogni altro non siano che un viaggio dell anima? Certo in parte è così, ma quello che li genera, varia in base alla profondità del tuo spirito. In genere le persone normali sono schiave dei sogni, tutto ciò che si focalizza nelle loro menti non viene compreso e resta solo di passaggio, pertanto non sono in grado di dominarne gli eventi ... paesaggi e situazioni sembrano per lo più frutto di visioni, ma ciò che questo luogo racchiude è molto più profondo, se un essere umano riesce a controllare la propria anima, allora essa riflette in un altra dimensione ciò che dal cuore deriva, e una volta che questo avviene ci si va trovare in uno spazio delimitato da una natura divina, quando si giunge a tanto, non c'è speranza di tornare indietro, si può solo arrivare a comprendere ciò che viene chiamato ... i cinque sogni assoluti " concluse Hypnos

"I cinque sogni assoluti?, di cosa stai parlando e perchè in un certo senso percepisco che mi vuoi aiutare?" ribattè Oneiros

"Aiutarti? sì in fondo ammetto che provo una certa attrazione verso umani così intraprendenti, sappi comunque che il tuo viaggio è solo all inizio, ciò che dovrai raggiungere segnerà per sempre il tuo futuro ... ricordi e stati d'animo, illusione, irrealtà, ideali degli eroi ... sogni ... dovrai trovare e capire tutto questo.

Normamente quando si sogna il tempo scorre diversamente, quelle che sembrano ore e giorni sono nel mondo reale a volte pochi secondi, così come l'inverso, quelli che sembrano pochi attimi corrispondo a svariate ore, ma la tua anima adesso è cosciente di dove ti trovi, per tanto anche il tempo che percepisci qui è lo stesso che percepisce il tuo corpo addormentato ... quanto potrai resistere senza nutrimento, disteso nella culla reale in cui riposi?"

Attimi di silenzio accompagnarono queste ultime frasi, le certezze del ragazzo sembrarono crollare tutte di colpo, la sua voglia di cercare una seconda vita, i suoi desideri e le sue aspettative verso quel mondo così magico e che egli stesso aveva idealizzato, stavano svanendo come neve al sole

Cosa cercava veramente in quel luogo? quale reazione poteva scaturire da queste rivelazioni? come avrebbe fatto a trasformare in qualcosa di diverso, un mondo che altro non richiamava se non la morte che aveva nel cuore?

Domande che forse ancora non avevano risposta, ma una cosa Oneiros l'aveva capita ... il suo tempo e l'esistenza stessa della sua anima, erano legati al suo sogno

Nel mentre, il dio scomparve proprio com'era apparso.

Adesso di fronte al giovane non rimaneva nient'altro ... che il riflesso della propria anima