CAPITOLO 3: La Nuova Guerra ha inizio!

Da circa tre ore, i due Generali avevano abbandonato il Regno Sottomarino, al fine di dirigersi al Grande Tempio. Kanon, non indossava alcuna armatura, procedeva con passo spedito, sulle spalle aveva un sacco all’interno del quale vi era l’Anfora, oggetto della Missione. Syria lo seguiva a circa 10 metri di distanza, indossava la sua armatura di scaglie dorate, con il suo flauto in mano. Era strano Syria, sapeva che qualcosa non andava per il verso giusto, aveva degli strani presentimenti.

Syria: "Kanon, questa missione è molto importante! L’Umanità è gravemente in pericolo! È la seconda volta che Nettuno interferisce e ci chiede di schierarci al fianco di Atena!"

Kanon, senza voltarsi, disse "Si, Syria. Questa nuova forza Oscura che minaccia la Terra preoccupa e non poco anche me. Solo Atena può aiutarci. È l’Unica che può affrontare Klis e sconfiggerlo, anche se non sappiamo nulla di questa Divinità!"

Syria, annuì: "E già, una divinità decaduta sin dai tempi del Mito, rinchiusa nell’Oblio della Dimenticanza dell’Oscurità, chissà quali poteri avrà.. quale forma di rabbia e rancore possiede.. chi è al suo fianco.. chi sono i suoi cavalieri.."

Kanon: "Tutte domande che meritano una risposta, che adesso ancora non c’è.. spero al più preso di raggiungere il Grande Tempio dove Atena potrà illuminarci a riguardo. O almeno lo spero."

Syria: "La speranza.. è l’unica cosa che ci permette di andare avanti.. la speranza unita alla FEDELTA’!".

Kanon: "Si, hai ragione."

Syria: "E poi, chi saranno i suoi cavalieri? Se ci sono.. di quali poteri disporranno?!"

Kanon: "Non lo so Syria, Dio Nettuno, non ha parlato di cavalieri a lui fedeli o di chi ci possa essere al suo fianco. So solo, che in questa nuova Guerra, ci siamo solo noi due e i 5 Cavalieri d’Atena, non possiamo nemmeno contare sull’aiuto prezioso dei valorosi Cavalieri d’Oro."

Syria: "Già.. I Cavalieri d’Oro.. Le anime dei più valorosi combattenti rinchiusi in quella colonna di pietra, dove nessuno di noi può far più nulla per liberarli."

Kanon: "Ci fossero solo alcuni di loro, ci sarebbero molte più speranze di vittoria, la loro virtù, la loro saggezza e le loro tecniche non hanno eguali. SYRIA?"

Syria: "Dimmi!"

Kanon: "Combatteremo sino alla morte, anche in loro nome!"

Syria: "Certamente Kanon. Loro saranno sempre al nostro fianco! Le loro anime sono con noi!"

Kanon, alzò gli occhi al cielo: "già.. sono con noi.. fratello.."

I due Generali proseguivano nel loro viaggio, sempre distanziati di una decina di metri. Kanon, immaginava come potesse esser il nuovo nemico, mentre Syria era sempre più titubante, spesso si fermava e poi ripartiva. Kanon non capiva cosa stesse succedendo e continuò per la sua strada. Scalarono una montagna per accorciare il tragitto e subito dopo intrapresero per un sentiero a sinistra, Syria, che si era leggermente attardato, venne investito da un potentissimo fascio di luce oscura e venne scaraventato su di una possente roccia. L’armatura di scaglie d’oro presentava numerose crepe e dalla fronte di Syria scendeva un rigolo di sangue. Syria, disteso per terra, non riusciva a capire cosa l’avesse potuto colpire, per lo più non percepì alcun cosmo, Kanon, udito il frastuono si voltò per tornare indietro ma una musica lo bloccò.

Era Syria, con il suo flauto comunicava con Kanon e lo esortava: "Generale, non tornare indietro, non ti voltare! Hai una missione da compiere! L’anfora proteggila! Portala ad Atena. Devi raggiungere al più presto il Grande Tempio, la Salvezza dell’Umanità è nelle tue mani! Il nemico ha riconosciuto solo me, che indosso l’armatura.. non rivelarti continua per la tua strada.. combatterò io questo nemico".

Kanon, pur essendo bloccato, con i suoi enormi poteri comunicava ugualmente con Syria: "Non posso abbandonarti qui, lasciarti in mano al nemico! Insieme possiamo farcela!".

Syria, tramite il flauto:"No! Ricorda la parole di Nettuno! Vai per la tua strada! Sai quello che devi fare, non indugiare oltre..". Un altro fascio oscuro colpì violentemente Syria, che balzò ulteriormente all’indietro e con l’Armatura quasi completamente distrutta.

Si udì: "Cosa suoni Syria? È ormai giunto il tuo momento!"

Syria, disteso per terra con pochissima forza disse:"Chi sei? Come fai a sapere il mio nome?". Un ulteriore fascio di luce oscura lo travolse.

E poi, si udì: "Sono Karsh di Euseba, Cavaliere Oscuro fedele al Dio Klis!". Di nuovo un potente fascio di luce oscura colpì Syria.

Non appena poté riaprire gli occhi, Syria, vide innanzi a se un cavaliere alto, capelli scuri, viso inespressivo, dall’armatura possente che emetteva una forte luce oscura.

Il Generale: "Finalmente ti riveli, Karsh di Euseba. Perché mi hai attaccato? Cosa Vuoi?"

Il Cavaliere Oscuro, mise un piede sul petto di Syria disse: "Sono venuto sin qui per distruggere la Terra ed eliminare i Cavalieri di Atena, e il primo l’ho già eliminato!"

Syria: "Non cantare così facilmente vittoria, la battaglia è appena iniziata!"

Karsh, ribatté: "La battaglia non sono è già iniziata! Ma è anche terminata!" e senza dir altro sprofondò il corpo del Generale nella terreno.

Syria, tornò a suonare il flauto per comunicare con Kanon: "Generale, quello che dovevi sapere l’hai saputo! Adesso vai via! Continua la missione, senza esitare e senza voltarti."

Kanon: "No, non posso lasciarti! Ti ucciderà!"

Syria: "Cosa c’è Generale? Non hai fiducia in me? Vai avanti, a Karsh ci penso io.. Non preoccuparti per me".

Entrambi sapevano che quelle parole non erano un saluto, bensì un addio. L’Intesa era raggiunta, Syria smise di suonare il flauto, Kanon fu libero e proseguì per la sua strada.

Karsh: "Generale? Hai finalmente finito di suonare le tue ultime note, preparati alla sconfitta, la morte è vicina!"

Syria: "Non esserne così sicuro, cavaliere". Così dicendo con un colpo di reni spinse all’indietro la gamba di Karsh e si rialzò con non poca fatica. "Adesso a noi due!" e si preparò al combattimento.

Karsh, sorrise: "Bravo Generale, che volontà! Quale straordinaria forza d’animo! Ma perché ti sei alzato? Non capisco.. La sconfitta giunge per mano mio, Cavaliere Oscuro Karsh! Sarà per te una liberazione!"

Syria, si reggeva malamente in piedi, disse: "Io sono un Generale, non sarà così facile sconfiggermi".

Karsh, non lo degnava più di uno sguardo, sentiva il cosmo di Syria spegnersi, era debole, sarebbe bastato aspettare ma al tentativo di Syria di provare un attacco, il Cavaliere rispose con una serie di fasci oscuri che videro colpire il Generale in pieno e farlo sbattere da un lato all’altro della montagna.. Una serie continua di fasci a cui lo stesso Syria non poteva far fronte, l’armatura dorata completamente distrutta, il flauto disintegrato, il corpo pieno di ferite e sangue sparso dappertutto, ma Syria era ancora li.. ancora in piedi. "Generale, questa Guerra sarà l’ultima per te, ti sei dimostrato un valente combattente anche se non sei riuscito a portare un attacco, per questo porrò fine alla tua agonia con un ultima serie di fasci d’oscurità.

Syria, sembrava sorridere alle parole di Karsh. Quest’ultimo sembrava irritarsi nel vedere tale atteggiamento del Generale. Syria: "Sto solo eseguendo un Ordine, la mia Guerra comunque vada, l’ho già vinta. Ho tenuto fede all’Ordine del mio Dio."

Karsh non capiva: "Generale, non comprendo quali possano esser stati i tuoi Ordini, comunque, preparati alla morte, il Cavaliere di Euseba non conosce pietà! Preparati!".

Il Generale, stentava sicurezza, capiva che, ormai, era giunto il momento di abbandonare questa vita; gli tornarono in mente i periodi nel Regno Sottomarino, i momenti trascorsi con gli altri Generali, la battaglia negli abissi contro Seiya e i suoi amici, l’intervento di Atena, sembrava essersi estraniato dal combattimento.

Karsh, tuonò: "Generale! Preparati a morire!".

Syria, replicò: "Cavaliere! Io sono qui!".

Karsh, senza ricorrere a nessuna tecnica in particolare, concentrò parte delle sue forze in una serie di doppi fasci oscuri che videro il Generale esser sbattuto da una roccia all’altra, frantumandole, senza nemmeno la protezione dell’armatura e infine l’ultimo fascio che lo centrò in pieno petto squarciandolo e facendolo scaraventare giù dalla montagna.

Si avvicinò al Generale, il quale quasi esamine dilaniato dal dolore, pensò: "Dio Nettuno, sarai orgoglioso del tuo fedele e leale Generale, ho adempiuto all’ultima missione assegnatami, tra poco raggiungerò i miei amici Generali degli Abissi e insieme seguiremo le sorti di questa nuova Guerra".

L’ultimo pensiero fu per Kanon: "Non ti voltare Generale, continua.. continua..".

Dopo quest’ultimo pensiero, il suo viso, nonostante le ferite, si rilassò sorrise e si spense per sempre.

Kanon avvertì le ultime parole di Syria, sentì il suo cosmo spegnersi. Capì. Syria non c’è più. Il dolore che provava era forte, alcune lacrime scesero dai suoi occhi, avrebbe voluto tornare indietro, vendicare la morte del Generale, ma non poteva, aveva promesso. Straziato da dolore, certo di ciò che faceva continuò nel suo cammino che di li a breve, grazie al sacrificio di Syria, lo avrebbe condotto al Grande Tempio.

Intanto Karsh, che era vicino al corpo di Syria, accertatosi della sua morte, perplesso per le ultime parole del Generale: "Ho compiuto la mia missione" cercava di darsi una spiegazione. "Quale cavaliere può affermare di aver compiuto ai proprio doveri, se non ha battuto il proprio avversario? non è riuscito a portare a segno un colpo? Quale? Perché?". Ma Karsh non aveva tempo per trovare spiegazione, per cui, nonostante i dubbi, lasciò lì il corpo del Generale e abbandonò il luogo del combattimento dirigendosi verso una nuova meta.

Non appena Karsh si fu allontanato, una luce abbagliante proveniente dal Regno Sottomarino giunge fino al corpo di Syria, lo sollevò e lo condusse sino ai più profondi abissi.

Si udì una voce: "Valente Syria, il tuo coraggio non ha eguali, hai adempiuto encomiabilmente alla missione affidata, meriti il giusto riposo! Generale degli Abissi!"

Nettuno.