Capitolo 13: La lunga corsa

21 spectres varcarono la porta dell’ottava casa. Minosse insieme all’ultimo spectre di grado superiore guidava l’armata, mentre 19 skulls li seguivano.

"Soldati", disse il judge del grifone dopo appena entrato, "ora dobbiamo correre, poiché sento i cosmi di due cavalieri di bronzo oltrepassare l’undicesima casa ed avvicinarsi così alla salvezza della loro dea, che il nostro sire vuole impedire".

"Chi è il vostro sire?" chiese una voce dall’interno della casa; Minosse si voltò e vide il custode della casa dello scorpione, un giovane dal possente cosmo e dallo sguardo pieno di sfida, "Hades è colui che ci comanda, cavaliere d’oro. Io sono Minosse, judge di Griffon", rispose il cavaliere dell’Ade, "Piacere, judge, io sono Milo di Scorpio, sarai tu il mio avversario?", chiese il cavaliere d’oro, "No," rispose lo spectre, " e nemmeno tu lo sarai", disse rivolgendosi all’altro spectre di grado superiore, "mi servi per oltrepassare il grande sacerdote ed i cavalieri che sono ancora vivi nelle case superiori".

"Non preoccupatevi a decidere chi cadrà per mano mia, poiché le <Onde di scorpio>, la <restriction>, vi ha già costretto alla resa dinanzi a me", tuonò Milo, mentre i guerrieri del regno dei morti si accorgevano di essere paralizzati.

"Ora la cuspide scarlatta punirà le vostre azioni", disse il gold saint, mentre l’unghia del suo indice diventava rossa e lunga, ma il suo attacco fu interrotto da un suono: un’onda sonora, di dubbia provenienza, neutralizzò la restriction dello scorpione, permettendo ai cavalieri di Hades di liberarsi.

"Cosa accade?" chiese il cavaliere, "Mio signore, lo lasci a noi skulls", chiese una buffa voce dalle retrovie; tutti si voltarono ad osservare chi aveva parlato: uno skull senza elmo, dalla testa pelata e l’aspetto brutto si fece innanzi, presentandosi: "Sono Marchino, soldato scheletro. Con la mia <little barch> ho neutralizzato il colpo del cavaliere, quindi chiedo di eliminarlo insieme ai miei pari".

"Sia", disse Minosse dopo aver scambiato un’occhiata con l’altro spectre, "tu ed altri 8 vi occuperete di lui, gli altri con me".

Milo fu circondato da nove skulls, che lo minacciarono con le loro falce, mentre il judge di Griffon e gli altri guerrieri dell’Ade lo oltrepassavano.

"Big fart", urlò Marchino, mentre dal suo corpo nasceva un nuovo suono e fuoriusciva una nube che coprì la visuale a Milo, permettendo così agli skulls di assalirlo.

I nove skulls colpirono dove vi era il santo dello Scorpione con le loro falci, ma, dissolta la nube, notarono che non vi era nessuno fra di loro, "Cuspide scarlatta", sentirono, poi uno di loro cadde a terra, con il pettorale sfondato da un piccolo foro.

"Non sapete che noi cavalieri d’oro possiamo muoverci alla velocità della luce?", chiese Milo con tono beffardo, "Compagni", disse Marchino, "attacchiamo insieme, il suo colpo può ucciderne solo uno, non può abbatterci tutti insieme", quindi saltarono contro il cavaliere d’oro.

"Pazzi!" tuonò Scorpio prima di riattaccare con la sua scarlat needle, che perforò un primo skull, per raggiungere un secondo che era alle sue spalle, così da ucciderne due con un solo colpo.

I 7 skulls rimasti si guardarono fra loro, "Un attacco combinato?" chiese uno degli skulls, "Perché, finora che avete fatto?", li derise Milo. I soldati dell’Ade iniziarono a muovere coordinatamente le falci, facendole ruotare, finché tre di loro non si lanciarono contro il cavaliere dello Scorpione: Milo evitò il primo, colpì con le sue cuspidi il secondo ed il terzo, poi rilanciò contro l’unico sopravvissuto il suo stesso attacco, uccidendo sia lui sia i suoi due compagni.

I sopravvissuti si guardavano impauriti e confusi, "Non temetelo", urlò Marchino, lanciandosi contro il santo insieme ad un altro skull, a Milo bastò aumentare il suo cosmo per investire ed uccidere i due.

Gli ultimi due skulls corsero verso l’uscita, ma furono bloccati dalla "restriction", "Ora che le <onde di scorpio> sono nuovamente funzionanti, voi due, miseri codardi, proverete la tortura dello scorpione, che prima blocca l’avversario, poi lo avvelena", quindi il cavaliere d’oro si divertì ad ucciderli con cinque cuspidi per uno.

Minosse ed i suoi soldati percepirono gli skulls spegnersi mentre oltrepassavano la nona casa, in cui trovarono la sacra armatura del Sagittario, di cui non si curarono. Entrati nella decima casa non percepirono alcun cosmo, ma al di fuori videro un cadavere: un cavaliere senza armatura con diverse ustioni sul corpo; vicino a lui un’armatura d’oro rappresentante il capricorno.

Dinanzi all’undicesima casa, Minosse disse ai suoi seguaci: "Qui percepisco due cosmi, freddi e potenti, se siamo fortunati però, ci troveremo davanti un cadavere ed un guerriero stanco", quindi varcarono la soglia della casa dell’Acquario.

Intanto Dauko meditava nella sua casa, quando percepì un cosmo potentissimo parlargli: "Cavaliere di Libra", "Chi mi chiama?", si chiese il maestro, "Non riconosci il mio cosmo? Il cosmo del custode della sesta casa?", "Shaka di Virgo", rispose il santo della Bilancia, "Si", ribatté il custode delle porte dell’Ade, "Devo chiederti un favore, aiutami a riportare in questo mondo un cavaliere, colui che mi ha battuto poche ore fa nella mia casa, il guerriero della Fenice, Phoenix", senza chiedere spiegazioni, ma seguendo le direttive di Shaka, Dauko lo aiutò.

I due avversari si ritrovarono nella sesta casa, vivi e Shaka, dopo aver spiegato a Phoenix il nuovo pericolo e il perché del suo gesto, vide Ikki correre verso le case superiori, per aiutare i suoi compagni contro Arles e contro gli spectres.