Capitolo 27: Lealtà

Una figura correva verso una delle colonne degli abissi, la strada era deserta ed il guerriero dall’armatura blu correva sicuro verso la colonna.

Giunto dinanzi alla colonna, il guerriero si guardò intorno, poi, non notando nessuno, si disse: "Bene, abbatterò questa colonna e potrò andare ad eliminare il dio Nettuno", quindi scatenò il suo attacco infuocato verso la colonna del sud Pacifico, ma il colpo gli si rivolse contro, gettandolo su una parete rocciosa.

Il guerriero d’Apollo si guardò intorno e vide diversi cadaveri di skulls, quattro, poi notò una specie di fossa con due cadaveri di spectres e dei segni per terra, che indicavano la colonna distrutta del Nord Pacifico. Il guerriero, però, non si curò tanto di questi segni di scontri passati e decise di attaccare nuovamente, scatenando il suo attacco contro la colonna, che nuovamente gli si ritorse contro.

"Inutile, cavaliere d’Apollo, i tuoi attacchi non hanno alcun effetto sulla colonna che il re dei mari ha eretto per sorreggere l’Oceano del Sud Pacifico", affermò una voce, il guerriero si voltò e vide un generale del mare con lunghi capelli marroni, "Chi sei?", tuonò il guerriero d’Apollo, "Seahorse Baian, ma Cavallo del Mare è il mio nome celeste", rispose Baian, giunto per restituire il favore a Io di Scylla, "e tu chi sei, guerriero del dio Sole?", chiese infine il generale, "Jao della Lince è il mio nome", affermò il nemico.

I due guerrieri si studiarono, fu Jao il primo ad attaccare, "Preparati, generale", urlò il guerriero della Lince, "ora il mio artiglio luminoso ti ucciderà", urlò prima di lanciare il suo attacco, che però si infranse sulla barriera di venti di Baian, che affermò: "Patetico attacco il tuo, Jao della Lince, preparati a subire una vera offesa. Vortice del Pacifico", urlò infine, scagliando l’avversario verso la superficie marina.

Jao fu preso dalla corrente dei venti, ma riuscì a controllare l’energia dell’attacco subito ed ad uscire dal vortice di Baian, così da riapparire dinanzi a Cavallo del Mare senza nemmeno una ferita.

"Ottimo, cavaliere di Apollo, devo averti sottovalutato", disse Baian, "ma non ti preoccupare, non farò di nuovo lo stesso errore", quindi si preparò ad attaccare nuovamente, ma il guerriero di Apollo fu più veloce di lui, "Shining hell claws", urlò, scatenando il suo attacco, che si annullò nuovamente contro la barriera del generale.

In quel momento un cosmo si spense, in una colonna non molto distante da quella, "Berenice", disse Jao, "Un tuo compagno è caduto per mano di Lemuri", sentenziò il generale, "Per quanto potesse essere abile, di certo non avrà potuto niente contro il mio pari grado, già troppi dei mariners sono caduti in questa guerra, prima Krisaore, poi Syria, quindi Tetis ed infine Io di Scylla, l’uomo a cui devo la vita, per lui e per la fedeltà al mio dio, ora combatto", concluse.

"No, generale dei mari, non basterete tu ed i tuoi compagni per fermarci, io ed il mio comandante vendicheremo il nostro compagno e saremo fedeli al giuramento fatto al nostro dio, che ci ha concesso di avere le sacre vestigia del Sole, in grado di reggere alle più alte temperature, come quelle che può raggiungere il mio cosmo", concluse mentre aumentava la sua energia, per poi urlare nuovamente "Artiglio Luminoso", mentre il suo colpo, di energia e frequenza maggiore di prima investì in pieno Cavallo del Mare, sorpassando la sua barriera.

Il generale fu schiantato contro la colonna, parte della sua armatura era in pezzi, ma lui era ancora vivo, si rialzò ed urlò: "Ora, Jao, proverai il mio massimo colpo, poiché, come già detto, anche io combatto per lealtà verso il mio dio e per l’amicizia e la devozione all’amico morto per salvarmi", concluse prima di urlare "God breath" ed i flussi degli abissi si gettarono contro Jao, lanciandolo verso la superficie dell’Oceano del Sud Pacifico.

Baian si sedette e guardò le ferite infertagli dal nemico, erano gravi, ma non mortali, "Io, ti ho restituito il favore", disse il generale allontanandosi, "Non credo proprio, generale", urlò il guerriero di Apollo, ritornato dalle superfici marine.

"Sei abile, cavaliere di Apollo, ma di certo non riuscirai ad eliminarmi, il mio colpo ti abbatterà!" tuonò Jao, prima di lanciare nuovamente il suo "Shining hell claws", che si lanciò contro il generale, il quale rispose urlando: "Flutti degli Abissi, in nome di Nettuno".

I due colpi si scontrarono ed il boato fu tale che ambedue furono scagliati contro delle pareti rocciose. Baian si rialzò, la sua armatura era in pezzi, anche Jao si rialzò con l’armatura in pezzi, i loro cosmi erano indeboliti, ma lo stesso ampi, "Sai quale è la differenza fra noi, Baian?", chiese il guerriero della Lince, "A parte le nostre divinità, Jao?", chiese Baian in maniera derisoria, "Il cosmo," rispose il guerriero di Apollo, "poiché il tuo è di molto inferiore al mio e soprattutto, poiché il tuo si basa sui venti, mentre il mio sulla luce e sul calore, che possono oltrepassare qualsiasi difesa, essendo composti da particelle più sottili di qualsiasi altra cosa in natura", concluse il guerriero prima di far nuovamente scoppiare il suo cosmo, che si espanse producendo una grande luce ed un gran calore, Cavallo del Mare anche espanse il suo cosmo, emanando una forte corrente intorno a sé.

"Perché continui a combattere, generale, demordi!", suggerì Jao, "Combatto per Nettuno e per la memoria di Io, come già detto, quindi non ti lascerò distruggere la colonna del Pacifico del Sud", affermò Baian, "Nobili parole, generale, ma anche io combatto per il mio dio e per la memoria del mio compagno, quindi tu cadrai e poi la colonna e poi i tuoi compagni", sentenziò il guerriero del dio Sole.

"Muori!" urlò Jao lanciando il suo attacco, ma medesima cosa fece Cavallo del Mare, i loro colpi si scontrarono di nuovo a mezz’aria, schiantandoli contro due barriere rocciose.

Jao si alzò, l’armatura era completamente distrutta, si tolse quei pochi pezzi che erano rimasti come dei frammenti, poi si voltò verso il nemico, che era morto, l’armatura già quasi completamente distrutta con l’attacco precedente non lo aveva protetto.

"Mi dispiace, generale, sono onorato di averti combattuto", disse prima di scatenare nuovamente il suo attacco contro la colonna, che però non sembrò danneggiata dall’offesa del guerriero di Apollo, "Come fare?", si chiese Jao, "Dio Apollo, dammi un segno per come distruggere tale colonna", supplicò, inginocchiandosi, poi, alzando la testa, notò un riflesso di luce che partiva da lui e giungeva al centro della colonna.

Gli occhi del guerriero della Lince si riempirono di una luce triste, quando disse: "Bene, mio signore, farò così", quindi aumentò il suo cosmo e si schiantò contro la colonna, facendola esplodere al centro e crollare.

Un’altra colonna era caduta, come già la colonna del Nord Pacifico anche qui i cadaveri di due nemici molto simili riposavano insieme, mentre l’ultimo guerriero di Apollo si stava avvicinando all’ultima colonna rimasta.