Platinum Saints: I Cavalieri dello Zodiaco Cinese

Una fanfic di Andromeda La Notte

Chapter 1: Sangue sulle Sacre Nevi della Siberia

 

Siberia orientale.


- Clay, il giorno della rivendicazione è arrivato! Finalmente avrai l'occasione per riscattarti da tutte le sofferenze di questi quattro duri anni! E' giunto il momento di decidere se sei futuro cavaliere del Cigno o prossima vittima di Aquarius!

- Maestro, che siete padrone indiscusso delle Energie Fredde, a voi ho dato fiducia, a voi mi sono sempre rimesso! Per anni, sotto la vostra supervisione, ho forgiato il mio corpo come il mio spirito con gli affilati scalpelli di ghiaccio della Siberia! Ora anche per voi è arrivato il momento di vedere i frutti del tempo a me dedicato, e che esso non sia stato per voi spreco… Vedrete presto il vostro allievo trascendere il cosmo impetuoso della Croce del Nord, fino ai limiti di Athena!

- E' ciò di cui mi auguro, perchè se così non fosse, allievo.. Non perderesti solo la mia stima, con le vestigia d'argento del Cigno.. Con esse ne andrebbe anche della tua vita! Non sono così indulgente da risparmiarti.. Se non riuscirai a fermare l'Aurora del Nord, questa ti travolgerà, uccidendoti.

- Non mi aspetto certo che sia facile.. Nulla lo è stato finora, d’altronde. Ed ottenere quelle che sono forse le vestigia d'argento più potenti in assoluto, è cosa a cui non si può arrivare senza sforzi immani. Ma io riuscirò nell’intento, ne sia certo.

- Bene, non perdiamo altro tempo, allora! Non ho mai amato perdermi in chiacchiere e questo ti è ben noto. Disponi le tue difese e stai pronto.

Il Gold Saint dell'Acquario, piantati saldamenti i piedi nella coltre di neve, sollevò le braccia, abbracciando l'aria con furente determinazione, pronto a offrire al suo allievo una prova indiscutibilmente ardua da superare... Le vestigia dorate rilucevano delle sfumature candide del suo cosmo, che sembrava ardere delle fiamme di due costellazioni. Il cavaliere era pronto. Le braccia si tesero, pronte ad unirsi ed a sprigionare il volo impetuoso del Cigno.

- Clay, cosa stai aspettando?!? - esclamò il maestro - Tienti pronto perché il mio attaccò sfiorerà la soglia dello zero assoluto!

- Lo so bene! - gli fece di rimando l'allievo. - Come so anche che, per quanto possa avvicinarsi ad essa, non raggiungerà mai la soglia dei 273 gradi. Non è nelle caratteristiche di quel colpo varcare tale soglia quindi..

L'allievo, il cui cosmo bruciava quasi al pari di quello del maestro, tese le gambe, guardò un attimo al cielo e, con naturalezza inaspettata, congiunse le braccia sopra il proprio capo, incrociando tra loro le dita delle mani.

- Stolto! Non puoi giocare la tua sorte su un colpo che non ti appartiene! Non sei ancora in grado di usare il Sacro Aquarius, non ne sei né capace né degno!

- Concordo e se non sono degno di pronunciare il nome sacro di questo colpo, permettetemi almeno di proferire quello tecnico...

- Ti prendi gioco di me? Il tuo sarcasmo non ti porterà che alla tomba, insieme alla tua presunzione!

La rabbia del cavaliere d'oro tradiva il suo timore per la sorte dell'allievo, nel caso che quel tentativo tanto azzardato fosse miseramente fallito.

- E' dunque questo che vuoi? Rendere una prova ardua addirittura impossibile, tentando la fortuna che ai miracoli non è avvezza, affrontandomi con un colpo che non ti è mai riuscito??

- E' questo che voglio. Ma stavolta sarà diverso.

- E sia, Clay. Che le stelle della Galassia siano con te…

 

Un sospiro e poi Acquarius lasciò che l'energia accumulata fluisse dalle sue mani, sotto la maestosa veste dell'Aurora del Nord..

- Mastro, guardate il vostro allievo padrone del Settimo Senso! Aurora Execution!!!!

Con impeto indicibile, Clay scatenò la potenza del Sacro Aquarius, in vortici di energia cosmica che sembravano non avere mai fine.. Il flusso del colpo si scontrò con quello dell'Aurora del Nord, fendendolo in due e travolgendo l'incredulo Aquarius che, del tutto sorpreso ed incapace di approntare difesa alcuna, non poté fare altro che abbandonarsi alla corrente energetica generata da quello che era il suo stesso colpo mortale. L’impatto contro la coltre di neve fu inatturalmente violento.

- Maestro! – gridò Clay, dopo aver arrestato la furia del suo colpo e subito dirigendosi di corsa verso il suo precettore, per potersi sincerare delle sue condizioni. Prima ancora che potesse raggiungerlo, Aquarius era già in piedi.

- Oh, maestro! – sospirò Clay, sollevato. - Per un attimo avevo creduto di avervi fatto davvero del male!

- Tranquillo! Non crederai che sia così facile mandarmi all'altro mondo? Non sai nemmeno quante Aurora Execution ho ricevuto dal mio maestro, Camus dell'Acquario.

- Colui che vi fu un tempo superiore, ma che col tempo superaste. Chi lo sa? Forse un giorno riuscirò anch'io a trascendere il vostro livello.

- Col tempo, allievo, col tempo! Se vai così di fretta, perderò la nomina di Gold Saint di Aquarius nel giro di pochi mesi! Lasciami almeno prepararmi psicologicamente…

- D'accordo! Grazie di tutto, Maestro Hyoga!

***

Clay si trovava ora di fronte ad un enorme ghiacciaio, eretto dal suo maestro come custode delle vestigia del Cigno.. Concentrato il proprio cosmo nel pugno sinistro, il novello Silver Saint scagliò un potente colpo al muro di ghiaccio che si infranse immediatamente… Fu allora che, sopra le nevi eterne della Siberia si innalzò, alto e chiaro, il pallido e alla stesso tempo luminoso volo del cigno che, su ali damascate d'eterea brezza, avvolse Clay in un abbraccio celestiale...

Il giovane guerriero s’accorse che l'investitura era avvenuta e che le splendide vestigia del Cigno d'Argento, regredite così dal loro stato divino, lo avevano riconosciuto come loro legittimo possessore.

- Ti calzano perfettamente! A me stavano un po' larghe, forse perché le indossai a soli quattordic’anni; a ciò s’aggiunga che avevano forme ben diverse, quando erano ancora Bronze Cloth. Tu invece le indossi a diciotto anni ed il tuo corpo, così come le tue fattezze di uomo, sono già sviluppate. Sembrerai un cavaliere molto più esperto di quanto tu non sia in realtà.

- Voi credete? Non è un po' tardi ottenere l'investitura a cavaliere a diciott’anni compiuti? Voi ne avete venti ma ne avete già sei di esperienza sulle spalle.

- Questo è irrisorio. Non è certo l'età degli sfidanti a decidere le sorti di un duello; l'esperienza aiuta, certo, ma sono altri i fattori determinanti le capacità di un Saint…

- Un attimo.. Non sentite anche voi? - Il terrore tinse all’istante il viso di Clay di un rosso vivo: un cosmo di indefinibile potenza si era esteso alle spalle del suo maestro. Qualcosa che sorpassava i limiti dell'accettabile; un'aura cosmica che sembrava essere imponente come e più di quella di Athena, ma che era di gran lunga più minacciosa! Hyoga l’avvertiva ingrandirsi sempre più, con sempre crescente rapidità, tanto che egli stesso cominciò a tremare.

- Maestro, di che si tratta?!? E' mostruoso! Non sarà Athena? -

- Non è Athena, purtroppo! Forse nemmeno il suo cosmo è paragonabile a questo! Non so cosa sia ma una cosa è certa. Ci sta osservando, anzi ci ha osservato per tutto questo tempo. E ora sta per mostrarsi...

- Ciò non è possibile! Ce ne saremmo accorti! Non è possibile non aver percepito un potere così vasto, specialmente per voi che siete Gold Saint!

- Non è l'immensità di questo cosmo a spiazzarmi ed intimorirmi, non soltanto. E' proprio la capacità di costui di azzerare la propria aura, nascondendoci la sua presenza. Non ci siamo accorti nemmeno del suo arrivo...

- Continuo a non capire! Non è possibile portare a zero un potenza cosmica di tale imponenza!

Il volto di Hyoga fu rigato dal sudore, in quell'istante. La spiegazione che stava per dare al suo allievo, probabilmente l'ultima della sua vita, si prospettava fin troppo atroce per essere proferita; strinse i denti e continuò:

- E’ come con gli ultrasuoni! Ci sono delle onde soniche in natura che sono troppo alte per essere percepite dal nostro orecchio. Mentre alcuni animali, come le orche, i pipistrelli e i delfini, possono, noi non riusciamo a sentirle. Non possiamo sentirli perché troppo alti...

- E allora? - gli fece eco l'allievo, quasi interrompendolo.

- E allora la mia ipotesi è che questo essere abbia un cosmo troppo potente perché noi possiamo avvertirne l'intensità; questo cosmo è così esteso che sembra fondersi con la natura stessa. Non ci ha tenuto nascosto il suo cosmo, sopprimendolo perché lo sapeva troppo superiore per essere percettibile alla nostra sensibilità. E’ ora che lo sta facendo, lo sta ridimensionando, concentrandolo, di modo che noi possiamo sentirlo.

- Ciò vuol dire… -

- Ciò vuol dire che si sta trattenendo quindi.. - si fermò un attimo a riflettere, poi, con risoluzione mista a dolore, esclamò - ..quindi vai, forse sei ancora in tempo! Tenta una corsa supersonica, reprimi il tuo cosmo e scompari dalla Siberia! Recati a Nuova Luxor, cerca Lady Saori, cerca Athena ed i cavalieri che la proteggono! Vai, sbrigati, ora!!!

- Perché? Come potete chiedermi di lasciarvi?? Come potete?!?

- Non discutere e scappa, il tempo ci è nemico!

Ma in quello stesso istante, due potenti turbini ventosi dall'inarrestabile corso travolsero senza avviso i due malcapitati cavalieri; non li fecero volare via, ma cominciarono a gorgheggiare sopra le loro teste, schiacciandoli verso il basso, con la pressione generata da parecchie tonnellate d'aria.

Clay si piegò all'istante alla forza di quel torrione immateriale che incombeva sopra di loro; Hyoga riuscì a stento a rimanere in piedi, anche in grazia delle sue portentose vestigia.

- Sono venti connettori, se continuano così ci schiacceranno!

- La pressione è eccessiva, non dureremo a lungo!

- Brucia il tuo cosmo, cavaliere!

- Afferrato il concetto, Maestro Hyoga!


Così dicendo, i due saint lasciarono che il proprio cosmo bruciasse al massimo delle loro capacità e, dopo pochi istanti, scagliarono congiuntamente la polvere di diamanti verso l'alto; la corrente d'aria congelante sfiancò i due piccoli cicloni, estinguendoli nell'arco di pochi attimi.

- Maestro, ci siamo riusciti! – esclamò Clay soddisfatto.

- Mpf, e a fare cosa? La morte ci è comunque vicina, almeno a me lo è sicuramente! – replicò il cavaliere di Aquarius.

- Non dite così!

Una voce tuonò, maestosa come il cosmo che incombeva, ora perfettamente chiara, ora precisamente distinguibile...

- Dice il vero, Hyoga di Acquarius e fa bene a temermi!

In quel momento una figura si materializzò, avvolta dai fumi fatui della neve che evaporava.

- Tu che della Siberia sei diventato il Dio, in potenza e padronanza dei tuoi poteri, hai già capito l'ineluttabilità della tua sorte, vero Cavaliere d'Oro?

Una risata sonante squarciò il cielo..

- Chi sei? Rivelati, alfine!! - Gridò Hyoga, combattuto alquanto.

- Il mio nome di battesimo non ha importanza; che la tua bocca mai lo pronunci! Accontentati di sapere quello di battaglia.

- Parla!!!! - gridò in risposta il giovane maestro.

- Sono Cavaliere Generale del Drago Celeste. Primo e comandante supremo dei dodici cavalieri di Platino!

***

La figura che si era materializzata davanti a loro vantava di un’imponenza che metteva in soggezione; ma più ancora le splendide vestigia che ricoprivano il suo corpo. Di un bianco dorato acceso, quel Cloth emanava un'energia dalla chiara natura divina. Le forme di quell'armatura erano indubitabilmente quelle del supremo Drago Cinese, il benevolo essere protettore dei deboli ma capace, all'occorrenza, di indicibile furia. Il volto era coperto dallo stesso diadema dalla forma di testa di drago, sebbene il mento ben definito aggettasse dal basso e delle ciocche mosse di capelli verdi s’intravedessero dai lati.

- Cavalieri di Platino?? Che storia è questa?

- Per quanto se ne so esistono sostanzialmente tre categorie principali in cui i saint sono distinguibili: Bronze, Silver e Gold! – sentenziò Hyoga.

- Per quanto ne sapete voi. - rispose il generale in tono di scherno. - Voi che, sebbene in intimo contatto con le stelle del cosmo, siete solo miseri esseri, la cui vita ha un termine pressoché prestabilito. Ma vi è un'altra categoria di guerrieri che disconoscete totalmente... Qualcosa che, come avete già capito, non risulta tangibile alla vostra sensibilità.. Platinum Saint! Il terrore dell'oro bianco! I portentosi guerrieri che vivono al confine tra il mondo divino ed il paradiso dei cavalieri.

- Al servizio di chi siete, Generale?

- Davvero molto divertente.. Noi al servizio di qualcuno? No, mi 'spiace, cavaliere di Aquarius! Temo tu non abbia ancora capito di cosa si stia parlando! I Platinum Saint non sono al servizio di nessuno, se non della propria stessa causa.. Ma se mi stai chiedendo chi è ad avere il comando massimo della nostra missione, credevo di averti già risposto.. Sono io, cavaliere del Drago Celeste, Generale Supremo e per te emissario di morte! - e qui il cavaliere scoppiò in una risata baritonale, che sembrava provenire dalle profondità della terra stessa.

- Non sarà impunita tutta questa arroganza! - gridò Hyoga, poi, rivoltosi al suo allievo - Ora, Clay, VA VIA!! Aurora Execution!!! - e fece così scorrere le Divine Acque sul corpo del nemico, che fu investito in pieno.

- Maestro, non lo affrontate da solo!

- Fuori dai piedi! Via!!

- Va bene. - gli fece eco il ragazzo, con rassegnazione.

Poi si gettò in una corsa senza freno, in cui mise tutto se stesso. Intanto, i sentimenti che gli fendevano l'anima lo laceravano: rabbia, terrore, voglia di combattere, spirito guerriero e timore per la sorte del suo maestro, che sapeva trovarsi di fronte ad avversario a lui di gran lunga superiore.


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Hyoga era incredulo.. Era lì, in piedi, nel freddo della primavera siberiana. Si guardava intorno, stupito. Sul suo volto quasi un sorriso, o meglio un ghigno, le labbra distorte, il dolore lancinante.

Per un attimo, in un ultimo istante di coscienza, riuscì a guardare verso il basso, al suo costato.. Vide il pettorale destro dell'armatura d'oro sfondato da un solo dito, che stava spingendo su ciò che era rimasto del suo sterno con una pressione mastodontica. Poi la sofferenza lo sopraffece e cadde. Una lacrima fredda sgorgò dall'occhio inespressivo, nel quale non risplendeva più il rifulgente prisma della vita. Essa gli si gelò sul viso, conferendogli le ombre di una funerea bellezza.

- La danza di morte del cigno è conclusa, le ali di velluto sono ormai stracci di tela, è in pezzi la Divina Anfora di Aquarius. In un boccolo d'oro si scioglie l'ultimo fiocco di neve, piovuto per un cieco ed utopico sogno di giustizia. Si spegne Hyoga, isola fredda di ardenti sentimenti. Requiem a te, cavaliere d'Oro. - E così il Dragone Celeste tornò a mimetizzarsi nelle forme molteplici della maestosa natura, entità regina della quale forse
era addirittura superiore.