IL RITORNO DI SHION: POLVERE D’ORO

 

"E’ finita cavalieri, il prossimo attacco non ci risparmierà, i cavalieri dell’Oblio hanno frantumato le nostre offese e difese, nemmeno Excalibur può avere la stessa efficacia ora…"

Shura era seduto sui gradini della sesta casa, teatro della bruciante sconfitta dei santi dorati; assieme a lui c’erano tutti e undici gli altri custodi, che, sconsolati non potevano che dare ragione al cavaliere del Capricorno.

"Non so cavalieri, non so che dire, Yog Sothoth aveva trovato il mio punto debole in un attimo, nonostante che l’abbia messo in seria difficoltà… forse dovevo finirlo prima, forse potevo…"

"Non trastullarti Micene, hai fatto il possibile.. anche il mio colpo, se non fosse intervenuto Shub’ Nighurath probabilmente avrebbe messo la parola fine alla vita di quell’essere"

Si consolavano a vicenda i due fratelli, Micene e Ioria, sapevano che era il loro dovere fraterno, ma sapevano altrettanto bene che forse sarebbe stata anche l’ultima volta.

"Cavaliere d’Ariete, il giardino conserva gelosamente le polveri delle nostre vestigia, non puoi fare nulla per riportarle in vita?"

Shaka, dopo il duello perso con il cavaliere della Violenza, si era rivolto a Mur fiducioso di una sua risposta positiva, ma tutto ciò che trovò in lui fu frustrazione…

"No cavaliere della Vergine, non posso fare nulla per le nostre armature, e se anche riuscissi a trovare il metodo di riportarle in vita, gli Dei Esterni le farebbero sparire nuovamente nel nulla… purtroppo ho le mani legate, non posso fare niente…niente!"

"Ricordo ancora il mio duello con Sirio il dragone, quando appartenevo alle forze oscure, mi privò dell’armatura d’oro e vinse senza troppi sforzi con l’ausilio del settimo senso… non che il Dragone sia stato da sottovalutare, ma se mi ha sconfitto lui, figuriamoci cosa potrebbero farci quelle entità!"

Deathmask era visibilmente preoccupato, come tutti del resto, ma una caduta spirituale di quel livello avrebbe fatto solamente del male a loro stessi, quindi Dauko, il più anziano e saggio tra tutti intervenne.

"Non lasciatevi abbattere amici! È vero, ci hanno distrutto l’armatura, ma anche senza di essa siamo sempre cavalieri! Abbiamo imparato tutti a dominare il cosmo ultimo per diventare degni delle vesti dorate, senza quest’ultime! Non avrete dimenticato i valori che i nostri maestri ci hanno insegnato, il tempo che ci hanno dedicato, l’amore che ci hanno donato… se abbandonassimo adesso, sarebbe come ripudiare le loro dottrine e tutto ciò che abbiamo fatto in nome di Athena e della giustizia!"

"Hai ragione cavaliere della Bilancia, e visto che Athena non è più con noi, ma che gli Dei ci seguono sempre, che ne diresti di prendere tu le redini dei cavalieri d’oro come Grande Sacerdote? Visto che io non ne sono mai stato degno."

"Non dire questo Saga, se tu fossi stato sempre nella tua metà devota alle stelle, saresti stato un valoroso Oracolo di Athena, nemmeno io mi sento degno di questa carica…"

Intervenne anche il cavaliere dei Pesci nella discussione che era per loro come un piccolo spiraglio di luce nel tenebroso periodo che stavano passando.

"Perché no Dauko? Sei stato a custode del sigillo di Ades, hai sempre messo al servizio dei santi di bronzo le tue vestigia dorate, e poi, sei l’allievo di Dugar della Bilancia, Grande Sacerdote prima di Shion… credi che il tuo maestro non sarebbe fiero di te? Credi che Sirio non avrebbe motivi di orgoglio sapendoti alla guida di noi tutti? Sei il più adatto Dauko, sei tu la nostra guida e non importa se i nostri cuori cesseranno di battere oggi stesso, avremo un motivo in più per batterci anche senza le armature d’oro."

Tutti i cavalieri annuirono in segno di approvazione, Dauko quindi non poteva più rifiutare

"E va bene cavalieri, contate sul mio appoggio di Grande Sacerdote ed anche su quello di combattente come cavaliere d’oro."

Tutti sorrisero, d’altronde chi era più adatto a questa carica?

"Come faremo ad affrontare i cavalieri dell’Oblio ora?"

La domanda di Camus riportò tutti alla più cruda realtà, però in effetti si doveva pensare a qualcosa ed immediatamente, gli Dei Esterni non avrebbero tardato ad arrivare…

"Non lo so cavaliere dell’Acquario, non so cosa potremmo inventarci per far fronte ad un’emergenza simile, forse dovremo seguire l’esempio del Muro del Pianto, ricordate?"

"Non penso Aldebaran, che questa sia la soluzione; non penso che serva a qualcosa…"

"Ed invece Milo, potrebbe essere una soluzione, la soluzione estrema, l’annullarci nell’infinità del cosmo ultimo portandoci appresso gli Dei Esterni!"

"Non abbiamo considerato però una cosa, e non una cosa da poco, anche se un nuovo cavaliere deve venire, come ha detto Chtulhu ed annullassimo i tre pilastri dell’Oblio, ovvero Yog Sothoth, Shub’Nighurath ed Astaroth, chi rimarrebbe a fronteggiare il Signore del Limbo Eterno? Non conosciamo ancora Chtulhu, ne di cosa sia capace, non possiamo permettere che lui rimanga in vita per cancellare l’universo intero!"

La discussione tra il cavaliere del Toro e quello dello Scorpione continuò… in effetti Milo aveva ragione, che senso avrebbe avuto annullare gli Dei Esterni e loro stessi lasciando spazio a Chtulhu di portar a termine indisturbato i suoi malvagi piani?

"Guardate cavalieri… è l’alba, che sia l’ultima al quale avremo l’onore di assistere?"

"Saga, non voglio pensare che per tutte le battaglie che abbiamo sopportato sulle nostre spalle non abbiamo mai avuto occasione di contemplare questo prodigio che da migliaia di anni accade ogni giorno."

"Hai ragione cavaliere della nona casa, per troppo tempo non abbiamo visto le grandi piccolezze di ogni giorno, ma che sia tardi adesso per meravigliarsi di fronte ad un’alba?"

"Non è mai tardi cavaliere dei Gemelli, non è mai tardi…"

"Ma questo cosmo… lo riconosco… ma non può essere!"

Dauko si era fermato, con gli occhi sbarrati ed incredulo…

"Cavaliere di Libra, riconosco anch’io questa aura immensa"

Anche il grande Mur rimase come bloccato

"E’ forse il cosmo dell’ultimo pilastro dell’Oblio cavalieri? E’ forse il giustiziere che aspettiamo con troppa ansia?"

"Tutt’altro Aphrodite! Questo è un cosmo a noi amico… questo è il cosmo di un aiuto insperato!"

Apparve all’uscita della casa del Leone un uomo, che lentamente dirigeva i passi verso la sesta casa… avvolto da una luce bianchissima e lucente… Mur cadde in ginocchio e pianse… l’unica cosa che fu in grado di dire fu:

"Maestro!"

"Cosa Shion dell’Ariete? Shion è qui?"

"Si cavaliere del Capricorno, quell’uomo che sta salendo la scalinata che porta qui alla casa della Vergine è l’unico sopravvissuto della prima Guerra Sacra insieme a me, Dauko della Bilancia"

Si avvicinò finché non fu davanti a tutti e dodici i custodi dei templi, indossava ancora la Surplice dell’Ariete donatagli da Ades.

"Alzati Mur, non è una visione ciò che vedi, ma il volere di un Dio che ci ama tutti, sono risorto a nuova vita per aiutarvi ora, nel momento più difficile del vostro cammino."

"Maestro io.."

"Non proferire parola alcuna cavaliere, non hai da temere ora."

Detto questo si girò verso Dauko.

"Sono felice di rivederti cavaliere della Bilancia, vedo che hai tenuto il tuo aspetto originario come quando ci incontrammo qui durante lo scontro con Ades!"

"ho riconosciuto in te il vero Shion nonostante la tua Surplice, e sono davvero felice di poterti parlare ancora."

Detto questo Saga col viso rigato dal pianto si inginocchiò anch’egli ai piedi del vecchio Grande Sacerdote, che fu assassinato proprio da lui

"Perdonami venerabile Shion, perdona il mio folle ed insensato atto di massima crudeltà, io… io non so cosa dire, io non so come fare…"

"Non ti preoccupare Saga, dai Campi Elisi ho visto tutto ed ho conosciuto la tua vera storia; altra mano si mosse verso di me, non quella vera, quella che dettò il tuo sacrificio nella corsa alle dodici case qui ad Athene… alzati Saga, sei degno cavaliere d’Athena!"

il cavaliere dei Gemelli si alzò, ora con l’animo più bianco che mai, Micene l’aveva perdonato, ora anche Shion gli aveva concesso la sua assoluzione.. Saga ora era veramente cavaliere degno della custodia della terza casa.

"Non perdiamo tempo cavalieri!, Zeus mi ha fatto dono del suo scettro, che come pochi sanno è formato dall’Orialco, materiale ben superiore al nobile elemento trovato sottoforma di meteora che Trakisis fece lavorare e forgiare nella fornace di Efesto. Ho bisogno di te Mur, mio allievo prediletto e della polvere aurea che è rimasta delle vostre armature nel giardino di Shaka."

"Si maestro, personalmente ti porterò ciò che rimane delle nostre vestigia."

"Andiamo alla casa dell’Ariete, e voi non temete cavalieri, ce la faremo a contrastare il potere di Chtulhu, forgerò per voi delle nuove armature, più solide e più potenti, che comprendano in loro il potere dell’acquisizione ultima dell’ottavo senso, grazie al dono di Zeus ed alla fornace di Efesto."

"Che ne sarà di noi fino a quel momento?"

Deathmask lo chiese a Shion come d’impulso, e se gli Dei Esterni fossero tornati prima del suo ritorno? E se non avesse fatto in tempo a preparare le armature?

"Mi serve un’ora per ogni nuova veste, quindi…"

I fuochi della vecchia meridiana dello Zodiaco si riaccesero ancora una volta.

"Regolatevi con questo, e che Zeus vi protegga! Ma ora andiamo Mur, il tempo ci è nemico anche questa volta"

Detto questo i cavalieri dell’Ariete si voltarono ma Dauko in un gesto di affetto gridò…

"Shion!"

"Si?"

"Grazie di tutto…"

Accennò ad un sorriso il vecchio Grande Sacerdote e con la tecnica della telecinesi lui e Mur si teletrasportarono alla prima casa… i rintocchi cominciarono ad udirsi per tutto il grande Tempio.

"Ancora una volta cavalieri! Il suono della meridiana segnerà il nostro destino:"

Rispose quindi il cavaliere dell’undicesima casa:

"Si Saga… ancora una volta.."