CHTULHU, SIGNORE DELL’OBLIO

 

Chi avevano di fronte i custodi di Platino? Chi era in realtà questa figura maestosa e potente che al di sopra di ogni cosa li guardava da quelle sue grandi fessure infuocate? Un Dio? Può un Dio scendere a patti con la materia e trasformarsi in un essere pari ad un cavaliere? Può l’essenza divina non cancellare dalla faccia della terra questi dodici servi di Athena senza che essi se ne accorgano? Cosa spinge un Dio a non mettere fine immediatamente alle loro vite? La noia? Il divertimento? Che sappia un Dio che cosa siano le emozioni?

* * * * *

"Bene, quindi tu sei Chtulhu, il cavaliere del Limbo Eterno, sei tu la meta da varcare! Con la tua scomparsa se ne andrà anche il terrore da questo mondo…"

Camus si avvicinò senza timore alla creatura, l’Antico era impassibile, fermo in piedi ed impassibile, sembrava una statua, una maestosa opera d’arte creata da quel famoso Trakisis che diede vita all’alba dei tempi alle armature d’oro… Ma c’era sostanzialmente una differenza: lui era un Dio.

"Che c’è, non parli? Hai forse timore di venire sconfitto come i tuoi custodi prima di te?"

"Calmati Camus, abbiamo di fronte il nemico più potente che abbiamo mai incontrato!"

Replicò Shaka, invitando alla calma il cavaliere d’Acquario e cercando di far fare la prima mossa al signore dell’Oblio.

"Shaka, io non sento nemmeno il suo cosmo, i cavalieri dell’Oblio avevano un’aura pulsante, ma da quest’essere io non riconosco alcun cosmo!"

"Lo so Camus… ma non farti trarre in inganno, un Dio non ha bisogno di alcun cosmo… forse ci sta aspettando, forse si vuole divertire, forse vincerà, come potremmo vincere noi, ma solo il Fato può sapere questi arcani."

"Cosa? Non usa il suo cosmo? Che sia davvero così potente?"

"Cavalieri, perché avete fermato l’avanzata dei miei custodi? Non siete forse consci che è grazie a loro che siete al mondo? Inchinatevi e prostratevi a me, io sono il Fato, io sono il passato ed il futuro; mi dovete cieca obbedienza!"

Queste parole uscite dalla bocca di Chtulhu, lasciarono tutti stupefatti, sembrava che qualche minuto prima il Dio non volesse nemmeno combattere, ora invece aveva provocato… provocato un’offesa.

"Non ci inchineremo di fronte a te, cavaliere, sei colui che dobbiamo sconfiggere, non ci plagerai come con i tuoi custodi!"

Camus quindi si mise in posizione per effettuare il suo colpo.

"Se dobbiamo testare anche la sua potenza allora diamoci sotto cavalieri! Esecuzione d’Aurora!"

Il colpo segreto di Camus volò con malefica precisione e potenza verso Chtulhu, il quale abbassò la testa in segno di sdegno mentre riceveva il Sacro Acquarius senza che questo sortisse nessun effetto.

Rialzò quindi il capo, scoprendo quel ghigno tanto odiato che contraddistingueva il volto di Shub’Nighurath.

"La vostra forza è ben misera cosa di fronte a me… siete come gocce di pioggia che cadono in un deserto… attaccatemi, attaccatemi pure, non riuscirete a colpirmi! Io sono un Dio, io sono l’Essenza!"

Dauko ebbe modo di riflettere per un attimo, quindi disse agli altri:;

"Chtulhu ha ragione, non riusciremo mai a colpirlo!"

"Per quale motivo, cavaliere della Bilancia?"

"Shura, i nostri colpi sono mezzi divini e mezzi materiali, dobbiamo riuscire a portare questi colpi alla divinità totale, lui ha detto di essere l’essenza, noi dobbiamo diventarla… ed al più presto possibile, altrimenti non avremo scampo!"

"D’accordo Dauko, espanderemo il nostro cosmo oltre il limite del conosciuto per arrivare allo stato di Dei, ma ciò potrebbe comportare la nostra scomparsa come accadde al Muro del Pianto?"

"Purtroppo non conosco ancora a pieno le capacita delle nostre nuove vesti di Platino, ma siamo tornati in vita per fermare il male, anche se ci costasse il tutto per tutto, dobbiamo rinchiudere Chtulhu nel Limbo Eterno!"

"Si Dauko, tutti noi siamo con te!"

"Allora avanti cavalieri, il nostro viaggio può giungere al termine, ma non saremo i soli!"

Tutti i cavalieri espansero i loro cosmi smisuratamente, finché gli occhi non diventarono completamente di Platino, come le loro vestigia.

"Avanti cavalieri, per Athena!"

Detto questo Dauko partì alla volta di Chtulhu, il quale disse:

"Bene cavalieri, mi voglio divertire, vedremo fino a che punto la vostra follia vi spinga, vedremo fino a che punto riuscirete a scalfirmi, vedremo fino a che punto potete sperare di battere un Dio!"

Dauko esplose un colpo potentissimo

"Giustizia Divina!"

Tutte le armi della Bilancia passarono nelle mani di Dauko che le maneggiava con sicurezza una dopo l’altra, ma l’Antico era molto più veloce dei colpi del cavaliere della settima casa.

"Non male cavaliere, le tue armi avrebbero colpito chiunque, anche i miei custodi ne sarebbero stati schiacciati, ma io non sono alla tua portata! Misere combinazioni di colpi non mi toccheranno mai!"

E continuando a schivare le armi della giustizia, Chtulhu colpì al torace Dauko, che volò vicino agli altri cavalieri, Shura, senza pensarci un attimo si gettò alla volta del Dio, l’azione era frenetica, caduto il cavaliere della Bilancia, il cavaliere del Capricorno si era gettato contro il Dio, non avrebbe avuto respiro…

"Excalibur colpisci!"

"Il tuo filo di spada è troppo lento se pensi di colpirmi cavaliere!"

"Aspetta a cantar vittoria, ho in serbo una sorpresa per te, Dio Esterno!"

Detto questo Shura lasciò partire un fendente che tagliò la terra come se fosse burro caldo, come da sua aspettativa Chtulhu lo evitò saltando in aria con grande maestria ed agilità, ma Shura lo aspettò

"Bene cavaliere, Fendente Divino, colpisci!"

Dal braccio del cavaliere del Capricorno partì un raggio di luce simile ad una spada che sfiorò il Grande Antico, che, una volta a terra, si sfiorò la guancia sinistra, accorgendosi di essere stato colpito.

"Ottimo Shura, la tua Excalibur è notevolmente migliorata dallo scontro con Shub’Nighurath!"

"Non è Excalibur, ma la leggendaria spada Azurewath, la spada forgiata nel Paradiso stesso, Apeiron me ne ha fatto dono!"

"Ah! Sapevo che anche lui si sarebbe messo in mezzo, ma non c’è problema, per saper maneggiare l’Azurewath ci vogliono migliaia di anni, e tu, mortale, non puoi certo pretendere di esserne in grado!"

Chtulhu corse vicino a Shura il quale tagliò letteralmente l’aria a metà, ma Chtulhu si abbassò evitando il colpo e mise una mano sul corpo di Shura rialzandosi, il quale non ebbe il tempo di reagire e fu spazzato via da un potentissimo spostamento d’aria creato dall’Antico.

"Non siete alla mia altezza!"

Saga saltò contro il Dio, il quale tentò di colpirlo con un ampio gesto del braccio, ma il cavaliere dei Gemelli fu troppo svelto e fini di fronte all’Antico, erano faccia a faccia per quel secondo, al chè Saga alzò le braccia e le avvicino al volto di Chtulhu

"Esplosione Galattica, colpisci!"

Il colpo di Saga andò perfettamente a segno, facendo cadere il Dio a terra, ma questo si alzò di scatto e si rimise in piedi come se non fosse accaduto nulla.

"Sei il primo cavaliere che riesce a raggiungermi, complimenti, ti meriti un trattamento speciale, da vero cavaliere!"

Chtulhu si mise nella stessa posizione di Saga quando lanciava la Dimensione Oscura…

"Cosa, come puoi utilizzare la mia tecnica?"

"La tua tecnica è addirittura puerile Saga dei Gemelli, tu usi un colpo simile ad un esplosione di una galassia, ma il colpo è tutto parola e senza efficacia… io mi accontento di un colpo forse meno appariscente di nome, ma sicuramente più efficace di fatto… Ellittica Solare!

Saga rimase immobilizzato e fu attraversato da parte a parte da una scia stranissima e sottile di luce, i cavalieri rimasero sbalorditi quando Saga fu travolto da colpi simili ai pianeti del sistema solare! Quella linea era l’Ellittica… la traiettoria dei pianeti intorno al sole!

Inevitabilmente Saga ne fu schiacciato dalla potenza e cadde privo di sensi

"Non ci fermerai Antico!"

Deathmask corse incontro a Chtulhu, il quale aprì le braccia come se fosse in posizione d’attesa…

"Vieni a me cavaliere!"

"Strati di Spirito!"

Le onde create dal colpo del cavaliere della quarta casa si infransero contro l’armatura del Dio Esterno.

"Come puoi sperare di mandarmi in Ade cavaliere! Io vengo da dimensioni ben più complesse!"

E face partire un altro colpo diretto verso il cavaliere del Cancro, sembrava un’onda di luce simile all’Odio Totale di Shub’Nighurath. Deathmask ne stava per essere investito ma Aldebaran si parò davanti ad esso

"Guardia di guerra!"

"Un enorme scudo rosso e dorato si pose di fronte al cavaliere del Toro ed infranse il colpo di Chtulhu.

"Quale materiale può resistere al mio colpo? Che sia una tecnica Divina?"

"Esatto Dio Esterno, questo che vedi è una tecnica di difesa, sono il possessore e custode dello scudo di Ares, e nemmeno tu puoi nulla contro la sua difesa!"

"Interessante, quindi avete acquisito anche una tecnica di difesa, ma sarà efficace a lungo?"

Nel mentre Deathmask saltò davanti ad Aldebaran e diede un pugno potentissimo sulla superficie terrena urlando

"Divino Vulcano, colpisci!"

La terra si aprì e getti di lava incandescente come il calore del sole si innalzarono al cielo, cercando di colpire Chtulhu che evitava l’attacco. Alla fine quest’ultimo spiccò un balzo e si fermò in aria.

"Bravo cavaliere del Cancro, il tuo colpo sarebbe mortale, ma qui nell’aere nulla puoi contro il mio volere!"

Allargò le braccia e le allungò verso Deathmask ed Aldebaran, gli arti del Dio s’illuminarono di un intensa luce.

"Lo scudo di Ares è indistruttibile, lo so, ma non è detto che il mio colpo non vada a segno… in effetti non c’è un Dio a reggere lo strumento di difesa… Caduta delle Stelle!"

Dalle mani aperte di Chtulhu partirono due sfere di luce che si diressero verso lo scudo che reggeva Aldebaran e dietro il quale si era rifugiato anche Deathmask, ma il risultato fu comunque tremendo. L’onda d’urto creata dall’impatto sullo scudo aveva scagliato Aldebaran e Deathmask per parecchi metri a ritroso, facendogli perdere i sensi; come predetto lo scudo fu integro.

"Stolti, siete potenti, si… lo ammetto, ma inesperti… siete piccoli bambini che giocano a battagliare con un guerriero millenario!"

Aphrodite avanzò verso il Dio

"Bene cavaliere, noi non ci arrenderemo! Rosa Bianca, compi il tuo dovere!"

Il fiore partì dalla mano del cavaliere dei Pesci e puntava dritto al cuore di Chtulhu, il quale lo prese con una mano e lo dissolse

"E’ addirittura impensabile attaccarmi con dei fiori, come puoi arrivare a tanto?"

"Aspetta cavaliere, le mie risorse non sono certo finite, il potere di avere al proprio servizio la natura non è cosa da poco."

"Che intendi, sei forse folle? La natura è una cosa che un Dio crea, e non di certo subisce!"

"Stai pronto Dio Esterno! Divino Turbine di Spine!"

Un vortice di stiletti di luce partì alla volta di Chtulhu, il quale li evitò con maestria, ma si accorse di essere stato colpito alla mano da uno dei colpi di Aphrodite.

"Come hai osato cavaliere? La tua impudenza verrà punita!"

"Come vedi cavaliere, nonostante tu sia un Dio, sia io che Shura ti abbiamo raggiunto… non sei invincibile!"

"Taci! Nova Dirompente!"

Una sfera di luce venne scagliata dal braccio di Chtulhu e si fermò all’altezza del torace del cavaliere dei Pesci, poi esplose, creando un cerchio d’urto molto potente e colpendo in pieno Aphrodite che cadde a terra.

"Ciclone Siderale!"

Camus esplose un colpo di incredibile potenza, simile al Sacro Acquarius, perché aveva la stessa posizione, ma con due differenze: Il colpo era stato lanciato a meno dello zero assoluto, ed era concentrato in un’unica onda di luce.

Chtulhu venne colpito ad una gamba e torno a terra.

"Avanti cavaliere! Verrai sconfitto da noi tutti, la pace tornerà a regnare sulla terra e tu sarai solo un ricordo!"

"Un ricordo? Io solo un ricordo? Voi piuttosto, voi non sarete nemmeno ricordati perché non esisterà null’altro che il vuoto!"

Chtulhu si alzò a terra ed fu pronto a contrattaccare, quando Ioria gli corse incontro

"Per il sacro Leo, Artigli dell’Anima!"

Una forma di tre artigli partì dalla mano del cavaliere del Leone e colpì in pieno petto il Grande Antico, il quale volò all’indietro, ma con uno scatto, pose una mano a terra e riuscì con un balzo a girarsi su se stesso ed a restare in piedi.

Shaka allora apparse dinnanzi al Dio.

"Per il Sacro Virgo!"

Il colpo scagliò Chtulhu in aria, a molti metri sopra Capo Sunion, in volo apparse immediatamente Micene che lo colpì con una potenza incredibile

"Furia del Centauro!"

Chtulhu cadde a terra rovinosamente questa volta, ma come s’immaginavano tutti si riprese.

"Attacchi combinati… interessante… forse sarà il momento di usare la mia vera forza contro di voi, ammetto di avervi sottovalutati troppo… ma non rispecchiate assolutamente una minaccia per me."

Chtulhu quindi cominciò ad usare il suo cosmo.. un’aura verde di enorme potenza si elevò sopra di lui.

"Questo suono… è il suono del cosmo di un Dio?"

"Si Shaka, sembra l’Eufonia…l’Eufonia delle armature d’oro."

Micene ne rimase impressionato, ora la mortalità presunta del cavaliere dell’Oblio faceva posto ad un’anima Divina, ora Chtulhu era veramente un Dio.

"Pagherete con la vita miseri Semidei, nemmeno il vostro potere unito riuscirebbe ad intaccare la mia essenza ora! Apriti dimensione della Dimenticanza, divora i miei rivali ed imprigionali nella morte senza fine… Limbo Eterno!"

Uno squarcio dimensionale si era aperto nel tempo, cominciando a divorare ingordamente i santi di Platino… sembrava la stessa Dimensione Oscura di Saga.

"Dauko, cosa possiamo fare?"

"Non lo so cavaliere d’Ariete che sia la fine dei nostri giorni,che la battaglia sia dunque persa? Saga, non puoi fare nulla, tu sei un manipolatore di antimateria!"

"No cavaliere della Bilancia, io non ho poteri contro questa dimensione, non riesco a muovermi."

"Saremo tutti inghiottiti e persi per sempre allora…"

Chtulhu rideva mentre i cavalieri stavano scomparendo all’interno della dimensione dove lui stesso era rilegato… ma ad un tratto, come per uno specchio colpito da una pietra, la dimensione letteralmente si ruppe, facendo cadere a terra i dodici custodi.

"Chi… chi osa tanto? Chi ha questo potere?"

"Sono stato io Chtulhu, è giunto il tempo che tu torni a far parte del Limbo Eterno!"

Apparve dinnanzi ai cavalieri stupefatti ed al Dio Antico la figura di Zeus… padre degli Dei.

"Dovevo immaginarlo che saresti arrivato, ma ben sai che non puoi nulla contro di me! Tu sei parte della mia essenza divina Zeus, ti perderai con loro nella folle corsa per la morte!"

Detto questo scagliò un colpo potentissimo alla volta dei cavalieri di Platino, ma un nuovo guerriero apparve e con una mano aperta fermò l’ondata di luce creata da Chtulhu.

"Placa la tua ira, Grande Antico… o ne pagherai le conseguenze."

"Anche tu qui? Proprio tu, del quale io stesso sono il custode… sapevo che non avresti resistito ad attaccarmi… Apeiron!"

Il cavaliere conosciuto nell’occidente come Dio, era di fronte a Chtulhu ed al fianco di Zeus stesso. Era meraviglioso, le sue vestigia avevano il colore del Sangue puro, due maestose ali si aprivano dietro di lui come a voler sbarrare la strada ai tentativi di Chtulhu di distruggere i custodi dorati. Nella sua mano destra l’Azurewath, la spada da lui forgiata è composta da sola essenza divina.

"Non nocerai a nessuno, ti rinchiuderemo nel Limbo da dove sei uscito Chtulhu…"

Un altro guerriero, con un armatura compatta e nera, con gli spallacci a forma di testa di falco avanzava uscito dal nulla verso Apeiron e Zeus.

"Ra, ora ci siete veramente tutti! Mi fa piacere vedervi, sarà l’occasione di potervi riassorbire a me per ridiventare un'unica essenza."

"Lo vedremo grande Antico, questo sarà lo scontro decisivo, questa sarà la fine o l’inizio… ma nemmeno a degli Dei è dato sapere i disegni del Fato… in guardia quindi Chtulhu!"

Apeiron sfoggiava l’Azurewath tenendola ben salda ed in direzione del Dio Esterno, Zeus con il suo nuovo Scettro Fulmineo forgiato da Efesto e Ra, con un cosmo incredibilmente potente che lo sovrastava erano pronti a darsi battaglia.

Iniziava ora lo scontro, lo scontro per l’umanità e per l’universo intero, lo scontro che avrebbe deciso se ci sarebbero stati ancora Dei, ancora Divinità, ancora Fede nel mondo.