FEDE ALLA PAROLA DATA

Tutti e dodici erano in piedi, a guardare il cielo trasformarsi lentamente in fuoco… chissà cosa pensavano in quei momenti. Sapevano bene che gli Dei sarebbero giunti da loro in pochi minuti, l’azzurro del cielo stava ormai via via dissolvendosi, lasciando spazio ad un magnifico tramonto.

"Ammirare questo spettacolo… c’è gente nel mondo che nemmeno vi bada, non sanno che potrebbe essere l’ultimo della loro esistenza."

"Non biasimarli Shaka, gli esseri umani sono così, hanno imparato col tempo a vivere sempre più in un mondo caotico, e non hanno tempo di fermarsi a rimirare la bellezza della natura e gli spettacoli che essa gli prepara nonostante la loro indifferenza. Forse Zenith e Nadir sono una punizione anche per questo."

"Non lo so Camus, siamo pronti a difenderli con la vita, senza che loro nemmeno lo sappiano… quante persone continueranno il loro lavoro, si divertiranno, si ameranno e quanti destini di morte nasceranno nelle ore a venire? Noi ci godiamo questo momento perché siamo coscienti che potrebbe non esserci un domani… se solo la gente sapesse…"

"Forse è giusto che non sappia Shaka, come è giusto che non conoscano al di fuori del Grande Tempio le nostre vite. Cosa penserebbero di una così potente schiera di guerrieri? No… lascia che essi continuino indisturbati le loro vite, se riusciremo nell’impresa, sapremmo solo noi quanto effettivo amore anche per loro abbiamo dato e diamo."

"Va bene Aphrodite, ho capito."

E proprio in quel mentre il cielo divenne completamente rosso, nascondendo l’azzurro con ampia ingordigia, e da quel sole che piano si abbassava sulle colline Elleniche, due sfere viaggiavano verso l’altura delle Stelle.

"Eccoli fratelli, come da loro predetto sono qui, sappiate che comunque vadano le cose, possiamo farcela!"

"Lo faremo Mur!"

Le sfere volteggiando dolcemente si posarono a terra, rivelando ancora una volta i corpi dei due Dei, i quali stavano sorridendo con aria di scherno alla vista dei dodici santi dorati. Zenith indicò Mur con il dito e disse:

"Tu cavaliere, tu che hai fermato il mio colpo… sei pronto a morire?"

"Ti sto aspettando…"

"Turbine Celeste!"

"Muro di cristallo!"

Il colpo di Zenith prese forma di un fiume di energia ma che trovò di nuovo un ostacolo insuperabile nelle difese del cavaliere d’Ariete; gli altri ebbero così modo di vedere la potenza del Dio e di farsi un immediata idea di ciò che sarebbe risultato lo scontro.

"Come ti ho già detto, non esiste colpo capace di sorpassare le mie difese, per quanto tu possa provare, troverai in me un muro troppo alto da saltare!"

"Nessuna difesa è paragonabile a me! Prima o dopo cederai il passo ed io ti colpirò nell’istante in cui abbasserai l’energetico scudo"

"Lo vedremo! Esecuzione delle stelle!"

Il colpo di Mur viaggiò sicuro verso Zenith, il quale lo evitò con ampia facilità.

"Non pensare di averci visto combattere nel pieno delle nostre forza cavaliere… la passeggiata di Asgaard non ha nulla a che vedere con ciò di cui siamo capaci!"

"Tu dici?"

Saga dei Gemelli era entrato in battaglia.

"Indossare sacre vestigia forgiate da Zeus non vi servirà cavalieri! Ondata demoniaca!"

Nadir aveva esploso la sua tecnica, la quale trovò impreparati molti dei cavalieri d’oro che, comunque evitarono il colpo.

"Grande potenza Shura, non credi?"

"Si Micene, e credo che non li stiamo ancora vedendo all’opera, forse stanno prendendo tempo o forse vogliono solo testare la nostra forza"

"In ogni caso, avranno modo di pentirsene… Esecuzione d’aurora"

Il sacro Acquarius arrivò dritto sul corpo di Nadir, il quale congelò all’istante.

"Tutto qui? Ben altre temperature hanno sfiorato la materialità del mio corpo, e tu, pazzo, credi che questa gabbia possa in qualche modo contenermi?"

Il cosmo di Nadir si espanse e disintegrò la teca di ghiaccio di Camus, il quale ne fu travolto e cadde a terra.

"Accidenti, forse l’ho sottovalutato"

"Grave errore cavaliere, tu sei mortale, io sono un Dio, come puoi reggere il confronto se ti trovi di fronte uno mio pari? È come se tu fossi un sasso ed io una galassia!"

"Lo vedremo subito allora! Esplosione Galattica!"

La sacra tecnica di Saga ebbe l’effetto sperato, il Dio non evitò il colpo e cadde a ritroso a terra…

"Niente male cavaliere! La tua forza è superiore, lo sento… ma servirà a salvarti da me?"

Zenith intanto stava ingaggiando duello con Milo, il quale era nettamente in difficoltà, ma il pronto aiuto di Aphrodite si rivelò arma metodica e giusta.

"Rosa nera!"

Il cavaliere dei Pesci lanciò il suo colpo il quale Zenith deviò con ampio gesto del braccio e proprio in quel mentre Milo lanciò la sua Cuspide Scarlatta alla volta del torace del Dio, il quale si inginocchiò tenendosi la ferita.

"Un colpo piccolo, insignificante ma lacerante allo stesso tempo… ottima tecnica Milo! Ma non penserai di battermi con così poco!"

Zenith si librò in aria, fino a quasi diventare invisibile nel cielo.

"Cometa siderale!"

ed il Dio lanciò verso i due cavalieri un colpo simile ad una stella che cade a terra… i due non riuscirono ad evitarlo, e caddero tramortiti.

"Milo, Aphrodite!"

"Non preoccuparti per noi, cavaliere… pensa agli Dei."

"Maledetto, pagherai per questo!"

"Non hai occasione di colpirmi qui, cavaliere!"

Ed il Dio rise di un malefico ghigno, ma aveva fatto male i conti, Micene si librò in aria e gli fu davanti in un secondo: quando il Dio aprì gli occhi lo vide ed indietreggiò di qualche metro, ma non fu abbastanza, il cielo fu squarciato da:

"Per il sacro Sagitter!"

Zenith ne venne colpito in pieno e cadde rovinosamente sulla terra, questa volta il colpo aveva fatto l’effetto desiderato, il Dio era stato messo in difficoltà… le due divinità potevano essere sconfitte!"

"Maledizione…. Chi sei? Chi sei tu per ferire un Dio?"

"Micene, cavaliere del Sagittario, il tuo carnefice! Freccia D’oro!"

Il santo dorato scagliò la divina freccia e trafisse in pieno Zenith il quale emise un urlo che squarciò il cielo.

"Zenith!"

Nadir corse incontro al Dio,il quale si tolse la freccia Divina, e si rialzò, barcollando.

"Sto bene, ma abbiamo sottovalutato il loro potere, le vesti che indossano sono opera Divina, quindi ne possiamo venire intaccati… dovremmo forse usare il nostro ultimo potere?"

"No Zenith, non è tempo, possiamo batterli senza problemi, ora andiamo!"

"E sia fratello"

Ma gli Dei vennero fermati da un altro poderoso colpo:

"Per il sacro Leo"

Il colpo di Ioria era preciso e ben mirato, la fitta rete di colpi investì Zenith e Nadir che subirono l’attacco.

"Maledetti ora basta! Spirale dell’onore!"

la tecnica usata dal Dio, ricolpì Ioria che fu messo fuori battaglia, troppa era la potenza di quel colpo, troppo forse avevano osato i cavalieri d’oro; ora gli Dei avrebbero veramente mostrato la loro potenza.

"Miseri umani, vi pentirete di tutto questo!"

Zenith allungò la mano verso Nadir, che fece altrettanto, tra le mani tese l’una verso l’altra si formò una sfera di energia…

"Morte oscura!"

la sfera partì alla volta dei cavalieri, Mur si gettò davanti con il suo muro di cristallo, alle sue spalle, Shaka l’aveva potenziato e Camus, intuita l’entità del colpo, creò una teca di ghiaccio proprio sullo scudo eretto dal cavaliere d’Ariete… ma fu inutile. Il colpo passò le loro difese ed i tre cavalieri furono colpiti ed ora giacevano privi di sensi a terra.

"Se non fosse stato per quella difesa sarebbero stati spazzati via"

"Non avere fretta Nadir, tre in meno, ora nessuno potrà alzare difese nei loro confronti, siete pronti cavalieri a subire l’attacco fatale?"