UNA SORELLA RITROVATA

Erano passati alcuni giorni da quando Athena e i suoi cavalieri erano ritornati dal mondo dell’aldilà. Tutto sembrava essere stato un incubo da cui appena risvegliati si avrebbe appreso che tutto sarebbe stato solo un brutto sogno.

Invece no! non era così .

Come poteva dimenticare cosa era successo, i cavalieri che erano morti in quello scontro "...Orfeo, Sion, e i cavalieri d’oro..." scomparsi davanti a muro del pianto, sacrificatisi per una breccia in un muro della disperazione apparentemente indistruttibile.

Il sacrificio di Kanon, morto insieme a Rhadamantis uno dei tre comandanti delle forze armate di Ades.

Pandora, la fanciulla soggiogata da Ades e dai suoi accoliti.

Tutti loro ora riposavano in pace.

Tutti avevano perso qualcosa, chi più chi meno.

Andromeda era addirittura stato l’incarnazione del dio dell’aldilà, il ritorno dei cavalieri d’oro sconfitti nella corsa attraverso le dodici case.

Tutto sapeva di un gusto amaro, un prezzo era stato pagato, un prezzo troppo alto.

Tra tutti chi soffriva di più era Pegasus, suo compagno d’armi costretto a un gesto sovrumano per annientare lo stesso Ades.

I ricordi lo portarono a ricordare il combattimento con Thanatos dio della morte.

Di come esso lo aveva umiliato e aveva quasi ucciso sua sorella che ora viveva nella villa di lady Isabel.

Finalmente l’aveva riabbracciata dopo tutto questo tempo in cui erano stati separati.

"Pegasus stai ancora riposando?" chiese la ragazza.

"Un cavaliere non si riposa mai !" rispose energicamente il cavaliere.

"Sei proprio lo stesso di quando fummo divisi!" disse Patricia.

"...ricordo ancora il giorno della tua partenza per l’addestramento quì!" e continuando "...per anni ti ho cercato, e finalmente quando sapevo dove eri in quel momento il destino ha voluto far si che la mia memoria venisse meno!"

"Lo so bene!" rispose Pegasus.

"Sai una volta, anzi più di una volta ho pensato che Castalia fosse mia sorella in quanto voi due vi assomigliate davvero tanto, siete due gocce d’acqua!" e aggiungendo " ...solo il colore degli occhi è diverso!".

"...ricordo di un nemico, il generale della colonna che reggeva mar glaciale dell’antartico..." e fece una breve pausa .

Riprendendo "...scrutando nel mio cuore ala ricerca di un ricordo a me caro, notò il mio affetto per Castalia e la disperazione per la tua scomparsa...".

"Il gioco è stato semplice, il generale si è trasformato in Castalia con il viso tuo che già albergava in me e mi ha colto alla sprovvista procurandomi una ferita seria!" disse concludendo il cavaliere.

"...una ferita che bruciava ancora durante lo scontro con Ades e i suoi spectre!" completò il cavaliere guardando nei occhi la sorella.

"Eccola !" alzando la maglietta rossa fuoco .

"Santo cielo!" esclamò a ragazza alla vista di quella ferita di grandi dimensioni.

"Non solo io ho riportato ferite da quelle antiche battaglie, anche i miei compagni hanno ferite analoghe alle mie!" disse Pegasus.

"Chi ha riportato in danni maggiori?" chiese la ragazza.

" un po’ tutti, chi più chi meno!" replico il cavaliere.

"Sirio ha perso la vista almeno due volte, Cristal ha rischiato di perdere l’occhio sinistro nella battaglia con Nettuno, mentre Andromeda ha rischiato di venir annientato dal dio Ades in persona!" disse sospirando.

"Ora è finita finalmente, la pace regna di nuovo sulla terra, non c’è più bisogno di lottare per mantenerla?" chiese ansiosamente la ragazza.

"Se ci dovesse essere una nuova minaccia, allora i cavalieri dello zodiaco si risolleveranno e agiranno per riportare l’ordine nel mondo.!" aggiunse Pegasus.

"Spero che ciò non succeda !" disse la ragazza.

"Non ti preoccupare sorella mia, abbiamo sconfitto Ades, Nettuno, Discordia, Lucifero, Apollo, Thanatos e Hypnos !" aggiunse il cavaliere.

"... e se tornassero come ha fatto Nettuno?" chiese ansiosamente la ragazza.

"Che cosa, Nettuno è tornato in vita?" replicò con un tono di sorpresa il cavaliere.

"Si è stato lui a ridarti a vita dopo o scontro con Ades!" affermò la sorella.

"E arrivato al vostro arrivo dal mondo degli inferi, e senza pensarci due volte ti ha riportato in vita..." e continuando "...ma visto che la tua ferita era così grave, sei stato costretto a riposare per poter consentire al potere di Athena di risanarti!" disse Castalia.

"E dove è adesso Nettuno?" avanzò come domanda il cavaliere .

"Lui e Athena stanno discutendo un problema che si è presentato, ma io non ne so niente, dovresti chiedere ad Athena !"rispose la ragazza.

"Presto un nuovo grande sacerdote sarà nominato al posto di quello precedente!" aggiunse la fanciulla.

"Si sa chi sarà?" chiese ansiosamente Pegasus.

"Ancora no, ma Athena dice che sarà una sorpresa." rispose Patricia.

Il cavaliere non proferì parola pensando a chi potesse essere investito della carica di grande sacerdote, e della rinascita del dio dei mari.

Quei pensieri non lo lasciavano un solo momento, non riusciva a pensare ad altro. Che cosa sarebbe successo ora che un dio a loro ostile in passato, era tornato in vita.

Non si sentiva al sicuro nonostante le rassicuranti parole della sorella.

"Pegasus perché temi che Nettuno faccia il doppio gioco con Athena?" disse una figura in penombra.

Gli occhi del cavaliere di bronzo non distinguevano la figura che si stagliava all’ingresso della propria camera.

"Avverto un cosmo strano, anomalo!" disse il cavaliere.

"Come, non mi hai riconosciuto cavaliere." e dette queste parole l’uomo arrivò sotto a luce.

"Non è possibile, non ci credo!" disse stropicciandosi gli occhi di fronte a quell’immagine così irreale.

"Micene diiiiii ..."e non riuscì a completare la frase.

Gli occhi del cavaliere defunto ora brillavano nuovamente di una nuova luce, viva.

"Pegasus non sono un fantasma, sono io in carne e ossa" e dicendo queste parole espanse il suo cosmo e Pegasus sentì per la prima volta il cosmo di un vero cavaliere d’oro del Sagittario..

"Come sono felice di vederti per la mia prima volta cavaliere sacro!" disse il cavaliere in convalescenza.

"Il piacere è mio saint del pegaso !" rispose Micene

"E merito del dio dei mari se io sono tornato in vita per a prima volta, ma non sono fedele a lui, ma sempre alla nostra dea Athena sappilo!" replico il saint del Sagittario.

"...e perché sei tornato in vita?" chiese Pegasus.

"Come non lo sai?" rispose Micene.

"Ercole dio della forza e fratello di Athena deve punire Athena per le guerre da lei causate!" rispose mostrando un velo di tristezza.

"Ercole, il più buono tra gli dei dell’olimpo e pari a Athena in bontà e giustizia?" replicò Pegasus.

Dette queste parole, nella sala entrò un soldato con l’ordine preciso di richiamare alla stanza del grande sacerdote tutti i cavalieri ancora esistenti e vivi.