LA FINE DELLA PRIMA ARMATA

"Un altro dei miei cavalieri ha lasciato questo mondo, è toccato alla mia Auge sacerdotessa guerriero del triangolo australe!" disse piangendo calde lacrime il dio.

"Mio signore noi..."disse uno dei cavalieri con l’armatura color beige.

"Stai tranquillo cavaliere della giraffa!" lo rassicurò Ercole.

"Mio signore non è forse ora che noi quattro cavalieri di platino scendessimo in campo per arginare le nostre perdite?" chiese un cavaliere la cui armatura rappresentava una tigre dai denti a sciabola.

"Non ancora cavaliere di platino!" sentenziò il dio.

"Ora state tranquilli, vedrete che tutto andrà secondo i miei piani!" completò chiudendo gli occhi.

Il gruppo di cavalieri si ricongiunse alla quarta casa con Ismaele e proseguì indisturbato fino all’entrata della sesta casa.

Entrati nella sesta casa i cinque cavalieri si ritrovarono dinanzi solo rovine.

Colonne crollate e muri distrutti, tutto giaceva come se lo scontro tra Phoenix e Virgo fosse appena finito.

"Benvenuti cavalieri di Ercole!" disse una figura ancora in ombra.

Il gruppo si fermò prima di proseguire e vide la figura del cavaliere di Andromeda uscire dall’oscurità.

L’armatura divina riparata di ogni più piccolo danno, risplendeva nuovamente di una luce dorata.

"Andromeda!" disse uno dei cavalieri del seguito.

"Vedo che mi conoscete cavalieri di Ercole!" rispose il cavaliere di Athena.

"Certo, il cavaliere più nobile della terra nonché il più debole tra quelli della casta di bronzo!" disse uno di essi.

"Non credo che vi convenga nuovamente dividervi come avete già fatto in precedenza!" disse il cavaliere dall’armatura divina.

"Hai ragione cavaliere di Athena, se cercassimo di contrastarti uno alla volta ci sconfiggeresti in meno di un secondo, ma se attacchiamo tutti insieme allora le cose cambiano un bel po’!" replico il servo di Ercole.

"Attaccate tutti insieme?" chiese Andromeda.

"Lascia passare due di noi almeno, mentre i restanti combatteranno contro di te!" chiese il cavaliere di Ercole.

"D’accordo cavalieri, soltanto due di voi proseguiranno i rimanenti resteranno qui a combattere intesi?" domandò Andromeda.

"Intesi!" gli fu risposto.

"Passeranno Ismaele dell’uccello del paradiso Parsifal del fenicottero!" disse un terzo cavaliere dall’armatura verdina.

Appena oltrepassata la sesta casa, i due cavalieri si trovarono di fronte due cavalieri di bronzo amici di lupo con i quali ingaggiarono battaglia.

Nella sesta casa lo scontro era appena iniziato.

"Come vi chiamate cavalieri?" chiese il saint.

"Siamo Vegas del gallo e Hamon della capra, cavalieri d’argento del divino Ercole!" rispose il cavaliere del gallo.

"Benissimo ora che so i vostri nomi, potrò scriverli sulle lapidi che farò fare per voi quando sarete morti!" disse Andromeda.

"Sbruffone, prendi questo!" disse furioso Hamon.

"Energia stellare colpisci!" e dalle spalle del cavaliere della capra partirono migliaia di stelle dirette verso il cavaliere di Athena.

"Catene disponetevi a difesa!" urlò Andromeda mentre le sue catene si posizionavano a spirale sul cavaliere proteggendolo da tutti i colpi.

"La catena di difesa è veramente eccezionale..."disse Vegas e continuando "... dovremmo attaccarlo contemporaneamente ma in tempi differenti per ottenere alcuni risultati positivi!".

"Avanti cavalieri tutto qua quello che sapete fare?" chiese Andromeda.

"Hamon attacca Andromeda con il tuo colpo e vedrai che stavolta il tuo attacco andrà a segno!" disse Vegas rivolgendosi al compagno .

"D’accordo!" e dette queste parole Hamon scagliò nuovamente il suo colpo, mentre nello stesso momento anche Vegas stava preparando il suo.

"Energia stellare" urlò nuovamente il cavaliere della capra mentre migliaia di stelle cadenti si precipitavano verso il cavaliere di Athena ancora senza una difesa.

"Sciocchi vi siete giocati da soli!" e dette queste parole Andromeda lanciò le onde del tuono in direzione di entrambi cogliendoli impreparati a un simile attacco.

Finirono sanguinati a terra ma ancora vivi.

"Sapevo che stavate per combinare un attacco ritardato e per questo ho aspettato nel lanciare una difesa o un attacco!" replicò Andromeda.

"Sei stato abile cavaliere di Athena davvero!" disse Vegas.

"Cavalieri vi concedo la grazia a patto che lasciate il grande tempio all’istante per non farvi più ritorno!" chiese il cavaliere divino ai cavalieri a terra.

"Non accettiamo la tua proposta cavaliere!" rispose Hamon.

"Non torneremo sui nostri passi..." continuò Vegas ancora tramortito a terra come il compagno.

"Alzatevi allora, e combattete se ne avete ancora la forza!" rispose Andromeda.

I due si rialzarono a fatica, le loro armature non avevano retto il colpo del cavaliere di Athena e mostravano le prime crepe.

"Le vostre armature portano già i segni di questa battaglia..."disse Andromeda con tono serio.

"...e non credo che nelle vostre condizioni sarebbe opportuno continuare a combattere!" completò infine.

"Non ci arrenderemo cavaliere, siamo disposti a tutto per il nostro signore!" disse Hamon.

"Preparati cavaliere subirai un altro nostro attacco!" e dette queste parole Vegas lanciò nuovamente il suo colpo.

"Urlo del gallo!" e dalle mani del cavaliere del gallo si propagò un onda d’urto che distrusse tutto ciò che era sul suo cammino.

Anche Hamon lanciò il suo colpo combinandolo con quello di Vegas.

"Ora vi mostrerò il mio colpo più potente della catena di Andromeda, colpo che già conoscete in maniera più dolce :Onde del tuono!" urlò il cavaliere di Andromeda .

Le catene saettarono compiendo cambiamenti di direzione finché non piombarono con tutta la loro forza su i due cavalieri di Ercole trafiggendoli entrambi.

Un urlo invase la sesta casa, un urlo che si udì sino alle stanze del grande sacerdote.

Vegas e Hamon giacciono ora a terra morti entrambi.

Le pareti colano ancora del sangue dei due cavalieri appena morti mentre il cavaliere di Andromeda li guarda con gli occhi pieni di lacrime.

"Siete morti per il vostro signore, lode a voi cavalieri di Ercole!" e dette queste parole i corpi dei cavalieri sconfitti sparirono in un lampo di luce.

All’esterno della sesta casa, Ismaele e Parsifal avevano ingaggiato battaglia contro Geki dell’orsa e Ban del leone minore.

"Pioggia d’amore!" urlò il cavaliere di Ercole.

"Stretta dell’orsa maggiore!" rispose prontamente Geki.

I colpi si fendettero in aria finché il colpo di Ismaele infranse quello del cavaliere di Athena.

Geki fu scaraventato a terra in un polverone di terra e polvere ma ancora vivo.

"Ti faccio i miei complimenti cavaliere di Ercole!" disse rialzandosi il cavaliere dell’orsa maggiore.

"Non hai ancora visto niente cavaliere di Athena!" rispose Ismaele.

Nel frattempo Ban era in difficoltà con Parsifal.

Sottoposto ad un attacco furibondo, l’armatura di Ban si era cominciata a incrinare.

Una crepa si era aperta sul coprispalla destro mentre un altra attraversava l’elmo del cavaliere.

"Preparati cavaliere di Athena ora morirai veramente!" e dette queste parole Parsifal scagliò nuovamente il suo colpo migliore verso Ban.

"Volo del fenicottero!" e come per incanto un fenicottero luminoso volò verso il cavaliere di Athena che tentò senza successo una difesa.

Ulteriori crepe si aprirono sull’armatura del leone minore lasciando il cavaliere stupito.

"Sei ancora vivo cavaliere ma come è possibile?" chiese Parsifal.

"Sono vivo solo perché desidero batterti a tutti i costi, e solo questo che mi dà la forza di continuare!" e dette queste parole scagliò il suo colpo verso Parsifal che lo parò con una sola mano.

"Sei troppo debole per me! come hanno fatto a darti un armatura?" chiese sarcasticamente Parsifal.

"Come osi cavaliere di Ercole!" rispose Ban.

"Beh mi rendo conto che ..." e non fece in tempo a finire la frase che Ban fu su di lui.

"Preparati a morire cavaliere!" disse il cavaliere ormai in fin di vita.

Le braccia strinsero il cavaliere del fenicottero imprigionandolo .

"Ora moriremo insieme cavaliere di Ercole!" disse Ban con un filo di voce mentre bruciando il proprio cosmo polverizzò se stesso e il cavaliere del fenicottero.

Un altro cavaliere di Athena era morto, così come uno di Ercole.

Ismaele e Geki rimasero in silenzio e videro ciò che si era appena consumato davanti ai loro occhi.

A terra giacevano le ceneri dei due cavalieri e delle loro armature.

"Parsifal ..."disse piangendo Ismaele.

"Preparati vendicherò il mio amico!" disse furente il cavaliere di Ercole.

"Stretta dell’orsa" urlò Geki mentre si avventava sul cavaliere ancora in lacrime.

"Pioggia d’amore!" annunciò Ismaele .

I colpi di nuovo si fronteggiarono in aria ma stavolta entrambi si bilanciarono e nessuno dei due riuscì a prevalere.

"Devo vincerti cavaliere dell’uccello del paradiso, tu che hai ucciso il mio amico lupo meriti di morire, preparati!" tuonò il cavaliere dell’orsa.

Entrambi cominciarono a espandere il proprio cosmo fino ai limiti estremi.

"Pioggia d’amore alla massima potenza!" urlò Ismaele .

"Zampata dell’orso polare!" disse Geki.

I due poteri si scontrarono in aria fino a quando l’armatura di Geki non divenne per pochi istanti dorata permettendo al cavaliere di colpire mortalmente il saint dell’uccello del paradiso.

Ismaele cadde a terra morto.

Alla fine la prima ondata era stata fermata.