LA SECONDA ARMATA AVANZA

"Tutta la prima armata è stata annientata dai saint di Athena!" disse un cavaliere dall’armatura violetto.

"Russel del rinoceronte tu sei il comandante supremo delle mie forze militari, cosa mi consigli di fare?" chiese il Dio.

"Non saprei mio signore, potremmo inviare la seconda armata, ma potrebbe accadere la stessa cosa della prima!" disse il cavaliere.

"D’accordo gestisci tu la faccenda, l’importante e che abbia un ponte con Athena per lo scontro finale!" esclamò Ercole.

"Mi congedo mio signore!" e dette queste parole il cavaliere del rinoceronte nonché grande sacerdote di Ercole chiamò 5 cavalieri che si erano già messi in marcia.

"Cavalieri, la situazione pende a favore di Athena e dei suoi cavalieri, perciò sarà meglio che non proseguite in gruppo ma sparsi in modo da costringerli a uscire allo scoperto..." e continuando "... saremo meno vulnerabili e riusciremo a riportare schiaccianti vittorie!".

"Mio signore in che condizioni sono le forze di Athena ora?" chiese un cavaliere la cui armatura rappresentava una coppa.

"Tredici cavalieri sono tutto quello che resta delle forze di Athena visto che due di loro sono morti per mano dei nostri compagni!" rispose il grande sacerdote.

"Nettuno stava ridando la vita a uno dei cavalieri d’oro sicuramente prima di venir ucciso dagli dei Deimos e Phobos!" continuò.

"Andate ora e create il ponte che permetterà al nostro divino signore di giungere da Athena!" e dicendo queste parole si congedò dai vari cavalieri.

Nelle stanze del grande sacerdote Syria si era ormai ripreso e aveva nuovamente indossato la sua scale o armatura a scaglie d’oro.

"Mi calza meglio di prima,accidenti!" disse il generale meravigliandosi.

"Tutto merito di Kiki!" aggiunse la dea.

"Athena ora che il mio signore non c’è più le chiedo di mandarmi a fermare più nemici possibile!" chiese Syria.

"Generale di Nettuno ti faccio dono del sacro flauto che apparteneva a Marsia primo generale degli abissi della storia!" e dalle sue mani si materializzò un flauto d’oro con motivi marini.

Il generale prese dalle mani lo strumento musicale e scese le scale delle dodici case cercando di percepire un nemico nei paraggi.

I cavalieri di Ercole si erano ormai separati e per almeno uno di loro sarebbe presto arrivato il momento di misurarsi con i cavalieri di Athena.

Il primo a doversi misurare in battaglia fu Fas cavaliere dell’Eridano.

A sbarrargli la via era Thetis cavaliere sirena di Nettuno.

"Chi sei ?" chiese il cavaliere.

"Thetis, cavaliere sirena di Nettuno, e te chi sei?" disse la donna.

"Fas dell’Eridano cavaliere di Ercole!" rispose il saint.

"Hai proprio una bella armatura cavaliere sirena !" fece Fas.

"E vero, peccato che un armatura così su te non ti doni per niente!" rispose sarcastica la guerriera dei mari.

"Non ho tempo da discutere sirenetta!" esclamo Fas.

"SIRENETTA??????????????" disse alterata la guerriera.

"Perché te la sei presa? più che una sirena sembri uno scorfano!" disse ridendo il cavaliere.

"Sottile trama corallina!" urlò la guerriera mentre il corallo imprigionava il cavaliere.

Il corallo oramai aveva completamente ricoperto il cavaliere che stava soffocando velocemente.

"Non ti lascerò vivere dopo l’insulto che mi hai detto!" e dette queste parole colpì al cuore il cavaliere che morì ancora coperto dai coralli.

"Sirenetta? ecco la fine che merita chi osa solo prendermi in giro!" e se ne andò.

"Accidenti si è spento anche il cosmo di Fas!" disse con occhi sgranati il cavaliere del rinoceronte nella tenda in presenza del divino Ercole.

"Tranquillo!" lo ammonì il dio.

Altrove una sacerdotessa era giunta alle entrata della sesta casa, e varcandola notò con stupore che nessun cosmo era presente nella casa.

Oltrepassò la casa di Virgo, della bilancia e giunse a quella dello scorpione.

Lì una pioggia di cristalli la attendeva.

"Chi sei rivelati!" chiese la sacerdotessa.

"Come, non riconosci il custode delle energie fredde?" disse il cavaliere uscendo dalla penombra.

"Cristal il cigno, cavaliere divino di Athena!" esclamò la sacerdotessa .

"Chi sei invece tu?" chiese Cristal.

"Sono Silver della lepre, sacerdotessa guerriero di Ercole!" disse la donna.

"Bene allora iniziamo pure a combattere sacerdotessa!" e dicendo queste parole si aprirono le ali dell’armatura divina del cigno.

"Polvere di diamanti!" urlò il cavaliere di Athena mentre dal suo pugno destro usciva una raffica di cristalli di ghiaccio.

La sacerdotessa saltò in aria evitando il getto di aria gelida.

"Tocca a me cavaliere, Tormento interiore colpisci!" e da un suo dito usci un raggio che fu evitato dal cavaliere del cigno.

"Il tuo colpo mi ricorda il fantasma diabolico di Phoenix sai?" disse il cavaliere.

"Balzo della lepre!" urlò silver mentre un calcio veniva mollato in pieno volto al cavalier del cigno facendogli cadere l’elmetto a terra.

"Preparati allora, visto che fai sul serio, anche io farò lo stesso!" e dette queste parole apparve il cosmo gelido del cigno intorno alla figura di Cristal.

"Annullamento della coscienza!" urlò prontamente la sacerdotessa mentre la sua armatura cominciava a congelarsi velocemente.

"Le gambe, le gambe non le riesco più a usare!" disse la sacerdotessa in preda al panico.

"Preparati al mio colpo che vedrai solo una volta perché dopo sarai già morta!" e dicendo queste parole iniziò la danza che portava all’utilizzo dell’aurora del nord .

La sacerdotessa cercò di liberarsi ma invano.

"Aurora del nord colpisci!" e le braccia di Cristal caddero a bersaglio della sacerdotessa che fu spazzata via e ridotta a un ghiacciolo.

Ben presto il cuore di Silver cessò di battere per il freddo e la sacerdotessa morì congelata.

"Un altro nemico era stato annientato ,le forze di Ercole si stanno decimando grazie allo sforzo dei cavalieri dello zodiaco!" pensò Micene.

Un cosmo improvvisamente fece irruzione nella sala.

"Rosa di sublime bellezza!" urlò una figura ancora avvolta nell’oscurità.

Prontamente Micene aveva spinto a terra sia Athena che Pegasus ma non aveva fatto in tempo a scostare Tisifone.

"Io questo colpo lo riconosco, Pishes dove sei vigliacco?" urlò Pegasus.

"Dietro di te cavaliere di Athena!" e dette queste parole una rosa bianca si conficcò nella schiena del cavaliere di pegaso.

Tisifone tolse subito la rosa dalla ferita e la gettò a terra.

Pishes apparve con indosso una armatura di platino raffigurante il fiore che tanto amava.

"Sei passato dalla parte di Ercole traditore?" chiese Pegasus in preda all’ira.

"Diciamo che sto dando un favore a Ercole!" rispose Pishes.

"E sia cavaliere anzi traditore, con chi vuoi combattere per prima?" chiese Micene.

"Combatterà con me !" disse Andromeda appena spuntato dal nulla.

Alla vista di Andromeda, Pishes scoppiò in una fragorosa risata maligna.

"Dimmi Andromeda arriverà anche questa volta il tuo fratellino a salvarti il culo da me?" disse sfrontatamente l’ex cavaliere della dodicesima casa.

"No Pishes e poi anche se arrivasse non interverrebbe!" replicò seccato Andromeda.

"Ahahahahahahahahahahaaaahahah..."sghignazzò Pishes.

"La pagherai cara, Onde del tuono!" e le catene colpirono il traditore ferocemente scaraventandolo a terra e contro i muri.

"C…come hai fatto?" chiese sbalordito Pishes.

"E questo e niente, ora preparati a morire cavaliere di ...mah di chiunque offra qualcosa!" e dette queste parole una brezza sempre più forte cominciò a sprigionarsi dalle mani di Andromeda.

"Nebulosa di Andromeda!" urlò il saint mentre il corpo di Pishes veniva scaraventato via e la sua armatura ridotta brandelli.

Pochi secondi e il corpo senza vita di Pishes ricadde dinanzi al cavaliere divino che non batté ciglio nel vederlo.

"Uno degli aiuti è appena passato a miglior vita, ma è stato sufficiente a dare un collegamento quasi diretto con Athena!" pensò Ercole.

Intanto Aspides aveva fermato ai piedi dell’anfiteatro la sacerdotessa guerriero del cobra.

"Chi sei sacerdotessa?" chiese Aspides.

"Sono Alyia del cobra, sacerdotessa guerriero di Ercole!" rispose la donna.

"Ed io con chi ho l’onore di sfidarmi?" chiese curiosa Alyia.

"Aspides Hydra, cavaliere di Athena!" rispose Aspides.

"Bene allora sei tu il cavaliere di Athena con i famosi artigli avvelenati?" chiese la sacerdotessa.

"Si sono io quel cavaliere che tu dici!" rispose animatamente.

"Bene, allora non avrò pietà di te cavaliere!" disse Alyia.

"Lingua del serpente!" disse mentre lanciava la frusta che nascondeva su di un fianco.

Aspides la evitò con un balzo e si avventò sulla sacerdotessa con il suo colpo.

"Artigli velenosi!" e dalle protezioni delle mani uscirono tre artigli che si conficcarono su di un coprispalla rompendolo ma senza ferire la sacerdotessa.

"Complimenti cavaliere, ti sei avvicinato anche troppo alla mia persona, ma non accadrà mai più!" rispose eccitata la sacerdotessa.

"Frusta dente di serpente!" disse Alyia mentre faceva roteare la sua frusta sopra la sua testa.

La frusta colpì inizialmente il terreno dato che il cavaliere di Athena aveva evitato di essere colpito con un balzo laterale.

In seguito Aspides venne colpito marginalmente dalla frusta che venendo a contatto con l’armatura di Aspides la lesionò notevolmente.

Il cavaliere fu preso per un braccio dalla frusta e mentre tentava di divincolarsi dalla presa sentì salire dall’interno del suo corpo vampate di calore.

"Che mi sta succedendo!" chiese Aspides a Alyia.

La sacerdotessa si avvicino al cavaliere che ora si era accasciato a terra in preda a spasmi violenti.

"Stai morendo per il veleno che ti ho iniettato con la mia frusta attraverso le volte che ti ho colpito!" disse con un sorriso maligno la sacerdotessa.

"Il veleno è già in circolo per il tuo corpo da un bel po' ,è bastato così poco per sconfiggerti cavaliere di Athena!" disse ridendo.

"Ti addormenterai velocemente e poi morirai!" disse dolcemente Alyia.

Il cavaliere cadde in ginocchio, lentamente stava morendo e se ne rendeva conto.

Alyia si allontanò dalla battaglia lasciando il cavaliere agonizzante.

"Esplosione galattica!" urlò una figura in contro luce sopra la sacerdotessa.

Il colpo travolse in pieno la sacerdotessa guerriero che si ritrovò scaraventata contro la nuda terra.

Rialzando la testa vide ciò che temeva: un cavaliere d’oro era sopravvissuto alla guerra contro Hades.

"Gemini!" disse la sacerdotessa rialzandosi in piedi.

"Gemini! anche tu come tutti quanti mi confondi con mio fratello gemello!" rispose Kanon.

"Allora tu sei ...".

"Si hai capito bene, sono Kanon della costellazione di Gemini!" rispose il cavaliere.

"Ma non eri morto insieme a Rhadamantis nell’aldilà?" disse la donna.

"Ricordo bene quel che successe, non lo dimenticherò mai!, ma ora che sono rinato grazie al grande Nettuno, posso finalmente compiere il mio dovere di cavaliere di Athena!" rispose Kanon.

"Come ho ucciso il cavaliere dell’Idra, ucciderò anche te !" e dette queste parole scagliò la frusta contro Kanon che la evitò e rispose con la sua esplosione galattica che uccise la sacerdotessa.

Appena sconfitta la sacerdotessa Kanon corse verso il cavaliere dell’idra constatando che la sacerdotessa aveva ragione.

"Onore a te cavaliere di Athena!" disse togliendosi l’elmo.