LA FINE DELLA SECONDA ARMATA

"Athena avverto nuovamente il cosmo doppio del cavaliere dei Gemini!" disse Micene.

"Pensavo che fosse morto insieme al generale Rhadamantis alla quinta prigione?" chiese Pegasus ad Athena.

"Nettuno lo ha resuscitato un attimo prima di tornare prigioniero del vaso sacro..." e continuando "... quindi il cavaliere che ha resuscitato al costo della sua vita non si è ancora manifestato!" concluse la dea.

Intanto sul campo di battaglia Kanon indossava la surplice completamente integra di suo fratello Gemini e correva verso le stanze del grande sacerdote incontrando solo desolazione.

Altrove Nemes aveva iniziato a combattere contro Bruno dell’uccello indiano.

Il cavaliere di Ercole mostrava una grande abilità e nessuno dei colpi lanciati dalla sacerdotessa guerriero lo raggiungeva.

"Colpo delle cento frustate!" urlò Nemes mentre colpiva a vuoto il cavaliere che si spostava alla velocità della luce.

"Non sei abbastanza veloce sacerdotessa del camaleonte!" rispose il cavaliere di Ercole.

"Questo lo dici tu, ora vedrai ti colpirò sicuramente!" e detto questo rilanciò il suo colpo che venne fermato completamente da Bruno.

"Preparati a morire sacerdotessa, Soffio del colibrì!" e dette queste parole scagliò in aria la sacerdotessa facendola schiantare su una rupe.

Cadde a terra e la maschera si staccò dal viso mostrando il viso torturato di Nemes.

"Maledetto, mi hai visto in volto e devi morire!" e dette queste parole espanse il suo cosmo fino ai limiti estremi riuscendo a acquisire il settimo senso.

"Colpo letale delle cento frustate!" mentre lanciava la sua frusta verso Bruno cogliendolo impreparato e distruggendo la sua armatura di bronzo.

Il cavaliere cadde a terra in una pozza di sangue caldo.

"Complimenti sacerdotessa, sei riuscita a acquisire il settimo senso e a sconfiggermi, ma non credere che sarà sempre così ..." e dette queste ultime parole Bruno morì.

Alla casa presieduta da Phoenix erano giunti Josè dell’elefante e Tempus della clessidra e si stavano apprestando a battersi in duello.

"Phoenix, non avrai vittoria facile contro noi due sappilo!" urlò Tempus.

"Sentite cavalieri, non ho voglia di battermi con chi è già sconfitto in partenza!" disse arrogantemente il cavaliere.

"Ah si?, prendi questo allora: Trasfigurazione temporale colpisci!" mentre un vortice colpiva il cavaliere che sorpreso si accorse di venir ringiovanito velocemente.

"Questo colpo ti farà ritornare all’età che preferisco io cavaliere della fenice!" urlò ridendo Tempus.

"Vediamo un po’, ti vanno bene due anni di età?" chiese sarcasticamente il cavaliere d’argento.

Il corpo di Phoenix cambiò nel giro di pochi secondi e cadde a terra.

I due cavalieri passarono quindi alla casa successiva che trovarono vuota e proseguirono verso le stanze del grande sacerdote.

"Dove credete di andare cavalieri ?" disse una figura in penombra.

"Chi sei cavaliere?" chiese Josè .

"Sirio del dragone, cavaliere di Athena!" rispose il cavaliere divino.

"Benissimo allora stiamo per arrivare alle stanze del grande sacerdote visto che tu sei il custode della casa di Acquarius!" disse Tempus.

"Trasfigurazione astrale !" urlò Tempus.

Il cavaliere del drago venne sbalzato via, ma durante l’attacco lo scudo aveva difeso il cavaliere dagli effetti del colpo di Tempus.

"Che cosa?" disse stupito Tempus.

"Preparati ora, vedrai il colpo del drago!" e dette queste parole Sirio fece le mosse iniziali per il colpo segreto del drago nascente.

"Colpo segreto del drago nascente!" urlò Sirio mentre scagliava il suo colpo contro Tempus uccidendolo immediatamente.

Josè nel frattempo ne aveva approfittato per passare la casa, quando si ritrovò dinanzi nuovamente Phoenix.

"Ali della fenice!" urlò Phoenix .

"Incubo fatato!" disse Josè.

I due colpi si incrociarono e colpirono entrambi i cavalieri.

Una crepa si era aperta sul pettorale dell’armatura della fenice, mentre quella d’argento di Josè era ridotta in briciole.

Il cavaliere giaceva in ginocchio perdendo sangue dalla bocca.

"E finita cavaliere di Ercole, arrenditi!" chiese Phoenix.

"Mai cavaliere!" rispose Josè.

"E sia allora, Ali della fenice!" urlò lanciando nuovamente il suo colpo sul cavaliere di Ercole che venne scaraventato ai piedi delle stanze del grande sacerdote.

All’anfiteatro Syria stava combattendo con Orfeo.

"Lo scontro feroce tra i due musici raggiunse l’apice quando entrambi decisero di usare le loro rispettive tecniche migliori.

"Melodia delle tenebre!" disse Orfeo mentre le corde della sua lira si allungavano verso Syria.

"Dolce melodia di Requiem!" rispose suonando il generale degli abissi.

Nessuno dei due riuscì a colpire l’avversario mostrando la parità tra i due cavalieri.

Riprovarono nuovamente, ma neanche questa volta si riuscirono a colpire.

"Melodia delle sirene!" disse Syria sdoppiando la sua immagine.

"Se la metti cosi allora sdoppierò anche io la mia figura e vediamo chi la spunta!" e dicendo queste parole anche il cavaliere della lira sdoppiò la sua immagine.

Lo scontro proseguì per alcuni minuti finché Syria non sfiorò Orfeo.

"Accidenti cavaliere di Athena, sei riuscito a scovarmi, ma così facendo ti sei scoperto ed ora so i tuoi movimenti!" disse Orfeo.

"Dolce melodia di requiem!" urlò Syria mentre iniziava a suonare la sua melodia.

" Preparati, so dove ti nascondi cavaliere di Nettuno!" e dette queste parole scagliò la corda del sol verso il generale degli abissi colpendolo.

"E la fine generale, preparati!" ma mentre diceva queste parole si sentì teletrasportare in un altro luogo.

Improvvisamente si ritrovò nuovamente nell’olimpo alla presenza di Era e Zeus.

Si inchinò immediatamente alle due divinità, quando improvvisamente fu scaraventato contro una parete dalla regina degli dei.

L‘armatura andò in frantumi lasciando senza difese il cavaliere ormai spacciato.

Rialzando la vista vide che non si trattava di Zeus e della sua consorte, ma di Enio dea del massacro e di Phobos dio del terrore.

"Morirai cavaliere in modo che i piani del nostro padre si avverino!" disse Enio.

"Urlo divino!" disse Enio mentre un onda d’urto polverizzava il corpo del cavaliere facendo schizzare il sangue sopra le pareti bianche.

"Bene sorellina, ora il divino Zeus si arrabbierà e ucciderà Ercole, così ci toglieremo un nemico da combattere!" disse Phobos alla sorella.

Sulla terra Ercole avvertendo la scomparsa del cosmo del cavaliere della lira aveva richiamato a se tutti i cavalieri rimasti in vita.

"Cosa succede mio signore?" chiese Russel del rinoceronte.

"La situazione si è complicata e con la loro bravata ora siamo tutti nei guai!" disse il dio.

"Cosa pensa di fare mio signore?" chiese uno dei cavalieri di platino.

"Continueremo l’attacco al grande tempio!" disse Ercole.

"Ora andate tranne voi sei!" ordinò il dio.

Appena i cavalieri se ne furono andati Ercole disse ai sei cavalieri rimasti:

"Ora contatterò Dioniso e vedremo cosa fare!" disse Ercole socchiudendo gli occhi verdi.

I restanti cavalieri uscirono dalla tenda del dio mentre egli stesso espandendo il suo cosmo si metteva in contatto con Dioniso.

Sull’olimpo il dio del vino stava amoreggiando proprio con Ebe e la voce di Ercole lo fece sobbalzare.

"Ercole, dimmi cosa è successo?" chiese Dioniso.

"Orfeo della lira, il suo cosmo è scomparso del tutto e penso sia morto ucciso, opera di uno dei figli Ares!" comunicò il dio.

"Andrò a cercarlo Ercole, immediatamente e ti farò sapere ok?" e dicendo queste parole uscì dal letto dove sdraiata e nuda vi era Ebe.

Si mise la tunica e corse attraverso i corridoi incrociando Pan suo sottoposto e dio della vita agreste.

Dopo avergli spiegato la situazione si divisero alla ricerca del cavaliere della lira.

Ebbe fortuna Pan trovando quello che rimaneva del cavaliere e della sua armatura.

Alla vista di quello che rimaneva di Orfeo, Dioniso contattò Ercole con uno scatto d’ira.

"Ercole mi senti?" chiese il dio in preda all’ira.

"Si dio del vino, dimmi?" chiese Ercole.

"Orfeo è stato ucciso e i suoi resti sono neanche riconoscibili!" disse telepaticamente Dioniso.

"Cosa? irriconoscibili..." rispose Ercole.

"Si è l’unica persona o divinità a fare una cosa del genere è Enio dea del massacro e figlia di Ares!" rispose Dioniso.

"Ora sei nei guai Ercole, appena il divino Zeus saprà della morte di Orfeo ti farà uccidere da uno degli Dei alleati ad Ares!" disse Dioniso nervosamente.

"Non ti preoccupare Dioniso, l’importante e che ora Athena ed io ci incontriamo e ..."rispose Ercole.

Dette queste parole telepaticamente i due dei smisero di conversare lasciando entrambi con un pesante senso di angoscia addosso.

Nel frattempo gli scontri erano ripresi e ora Kanon stava per affrontare James del cavallo.

"Sei pronto cavaliere di Athena?" disse James mentre preparava il suo colpo.

"Scia di meteore!" disse il cavaliere scagliando contro Kanon una serie di colpi simili al fulmine di Pegasus.

Il cavaliere d’oro si difese spostandosi alla velocità della luce.

"Il tuo colpo è molto simile a quello di Pegasus sai?" disse Kanon.

"Dovresti combattere contro Pegasus e non contro me sai?" disse il cavaliere che ora non vestiva più la surplice del fratello, ma l’armatura d’oro.

"Se ti mando da Pegasus ?"chiese Kanon.

"Combatterei contro Pegasus?" chiese James.

"Si se quella testa calda acconsentirà!" rispose freddamente.

"D’accordo cavaliere!" rispose il saint di Ercole.

"Userò il mio colpo segreto senza però danneggiarti ok?" e dette queste parole lancio la dimensione oscura verso il cavaliere di Ercole.

Un attimo dopo James si trovò nelle stanze del grande sacerdote dove ad attenderlo stava Pegasus.

"Benvenuto cavaliere di Ercole!" esclamò il cavaliere con l’armatura divina.

"Sei tu il famoso Pegasus, cavaliere dell’omonimo segno?" chiese James.

"Si sono io cavaliere, e sono qui per combatterti e darti la grazia di una morte veloce e indolore!" esclamò il cavaliere di Athena.

"Prima però mi toglierò la mia armatura divina e indosserò una armatura d’argento pari alla tua!" e dicendo queste parole staccò la sua armatura divina che si pose sopra un piedistallo di marmo bianco.

"Vediamo un po’ che armatura potrei indossare..." e continuando "...mah sì userò l’armatura della lucertola che fu di Eris cavaliere d’argento!" e dicendo queste parole apparve sopra il cavaliere l’armatura d’argento richiesta che si divise e si pose sul cavaliere di Athena.

"Iniziamo pure cavaliere di Ercole!" disse Pegasus.

"Scia di meteore colpite!" urlò James mentre dalle sue mani venivano scagliati fasci luminosi.

"Benissimo allora Fulmine di Pegasus !"esclamò Pegasus.

I due colpi si fronteggiarono ribattendosi l’un l’altro.

"I nostri colpi sono pari cavaliere di Ercole!" rispose Pegasus .

"Scia di meteore massima potenza!" urlò nuovamente James.

"Fulmine di Pegasus !"rispose Pegasus.

Anche questa volta i due colpi si annullarono senza colpire nessuno dei due cavalieri.

Passarono alcuni attimi, i due cavalieri erano perfettamente pari finché Pegasus non decise di ritentare con il fulmine che prese il sopravvento sul cavaliere del cavallo.

Il cavaliere si spostò velocemente ma venne intercettato da Pegasus che lo legò a se costringendolo a subire il colpo della meteora.

James si schiantò paurosamente a terra.

"B…bene, ora il mio signore può arrivare dalla dea Athena senza dover combattere..." e detto questo James morì .

"Rimangono solo pochi cavalieri ai ordini di Ercole!" disse Cristal entrando nella sala del trono dove giaceva ancora il corpo morto del cavaliere d’argento.

Improvvisamente un cosmo fece la sua comparsa nella sala.

Sirio, Andromeda, Phoenix, Micene, e Kanon si precipitarono nella stanza.

Ercole e i cavalieri rimasti erano giunti là ed ora stavano per fronteggiare i cavalieri di Athena.

"Non si deve sporcare le mani mio signore!" disse Russel del rinoceronte che stava alla destra del dio.

"Ci penseremo noi a sistemare questi cavalieri, lei pensi solo ad Athena!" completò una sacerdotessa guerriero dietro il dio.

"Ercole finalmente ci incontriamo personalmente!" disse la dea che era improvvisamente apparsa sulla soglia.

"Athena i miei cavalieri affronteranno ora i tuoi, mentre i sarò costretto a combatterti!" disse il dio con gli occhi pieni di lacrime.

I due dei si diressero verso la terrazza dove stava l’armatura della dea.

Nel salone si erano ingaggiate feroci lotte.

Russel stava affrontando Kanon, Cristal con Raul, Pegasus con Lucia, Andromeda con Sethi, Phoenix con Chad, e Sirio con Michelangelo.

"Polvere di diamanti!" urlò Cristal.

"Valanga glaciale!" rispose Raul.

I due colpi si annullarono in aria lasciando sbalorditi i due cavalieri.

"Sai usare le energie fredde cavaliere di Ercole?" chiese Cristal.

"Si cavaliere del cigno, devi sapere che sia il tuo maestro che io eravamo compagni di addestramento presso il cavaliere d’oro di Acquarius!" completò il cavaliere.

"Allora siamo anche compagni di stesso maestro!" chiese Cristal.

"Si cavaliere del cigno, ma ora preparati :Valanga glaciale!" disse Raul.

Nuovamente Cristal lanciò la polvere di diamanti deviandola in parte verso le gambe del cavaliere che cominciarono a congelarsi.

"Accidenti mi stai congelando le gambe!" disse il cavaliere accortosi dell’accaduto.

"Preparati ora a ricevere il colpo più forte delle energie fredde!" e dette queste parole si mise nella posizione del sacro Acquarius.

"Vuoi usare il sacro Acquarius cavaliere di Athena?" chiese Raul.

"Si e sarà la prima e ultima volta che lo vedrai!" rispose freddamente Cristal.

Raul cercò di liberarsi ma fu tutto inutile visto che subì in pieno il colpo e morì congelato.

Cristal allora si diresse verso Athena che stava già lottando contro Ercole.

"Athena sono giunto appena in tempo..." disse il cavaliere correndo verso la sua dea.

"Non ti intromettere cavaliere!" e dette queste parole Ercole fece scomparire il cavaliere di Athena sotto gli occhi increduli della dea.

"Eehhhhh, che è successo, non avverto più il cosmo del cigno?" disse Sirio voltandosi verso la sala dove aveva sentito scomparire il cosmo dell’amico.

"Scalpello mortale colpisci!" urlò Michelangelo lanciando il suo scalpello.

Il colpo venne parato dallo scudo del dragone.

"Mi spiace cavaliere, ma non ho tempo per giocare con te !" e dette queste parole scagliò Il colpo del drago nascente che uccise istantaneamente il cavaliere di Ercole.

Il cavaliere di Athena corse verso le stanze ridotte a cumuli di macerie .

Appena arrivato vide Athena in lacrime inginocchiata e notò che anche il dio stava piangendo da sotto del suo elmo.

"Che cosa hai fatto dio della forza al mio amico?" chiese Sirio a Ercole.

"Questo!" e come successo per Cristal poco tempo prima, anche il cosmo di Dragone non venne più avvertito al grande tempio.

Nella sala dove stavano svolgendosi le battaglie, i cavalieri superstiti rimasero increduli a ciò che era successo.

"Non è possibile, i cosmi di Cristal e di Sirio sono scomparsi nel nulla!" disse Phoenix scagliando il suo colpo verso Chad uccidendolo istantaneamente.

"Fermo!" urlò Andromeda bloccando il fratello per un braccio .

"Se agisci di testa tua potresti fare la stessa fine di Sirio e Cristal!" rispose Andromeda richiamando a se la catena.

"Lo so Andromeda, ma Athena è ..." e dette queste parole si diresse verso il luogo dove erano scomparsi i cosmi dei loro amici.

"Fratello sei un incosciente..." e dicendo queste parole Andromeda sentì il cosmo di Phoenix scomparire nel nulla.

"Non possiamo più attendere, Andromeda !" disse Pegasus all’amico in ansia.

I due si diressero verso Athena ma furono bloccati da Lucia e Sethi che furono annientati da Kanon che era arrivato alle loro spalle.

"Andate a sconfiggere Ercole insieme ad Athena e tornate qua sani e salvi ok?" disse Kanon.

Dette queste parole i due cavalieri si diressero verso la sala dove vi era Athena e Ercole.

Kanon era rimasto da solo ad affrontare Russel .

Il cavaliere dei gemelli e il grande sacerdote di Ercole ingaggiarono una lotta senza quartiere .

"Esplosione galattica!" urlò Kanon.

"Grande big bang!" ribatté Russel.

I due colpi si fronteggiarono colpendo entrambi i cavalieri e scaraventandoli a terra privi di sensi.

Nell’altra sala Ercole si era disfatto dei cavalieri di bronzo e stava affrontando Micene che aveva ripetutamente scagliato il sacro Sagitter sul dio senza causarne anche un solo minimo danno.

"Come devo dirtelo cavaliere d’oro!" disse il dio.

"Il tuo colpo non ha effetto su di me, anche perché sono il dio più vicino al sommo Zeus padre mio e di Athena!" e dette queste parole Ercole espanse il suo cosmo cercando di colpire il cavaliere come aveva fatto precedentemente con gli altri cavalieri.

Con un balzo evitò il colpo del dio e atterrando puntò la freccia contro Ercole.

"Ora ti ucciderò Ercole!" e dette queste parole espanse il suo cosmo lanciò la freccia che fu presa al volo dal dio che la spezzò davanti al cavaliere.

"Bene ora che ti sei reso conto che qualsiasi cosa tu faccia è inutile, torna a dormire nei campi elisi insieme ai tuoi amici cavalieri d’oro" e dicendo queste parole Ercole sollevò il cavaliere che lentamente come sotto effetto di un gas soporifero passò da questa vita a quella dell’aldilà.

Il corpo si adagiò lentamente a terra e subito Athena cercò di ridarne la vita ma inutilmente.

"E finita Athena!, tutto è andato secondo i miei piani e ora anche tu scomparirai come i tuoi cavalieri!" e dette queste parole anche la dea scomparve tra lo sgomento di chi era ancora a lei fedele.

Il dio percorse la sala togliendosi l’elmo e arrivò al corpo esanime ma vivo di Russel curandolo.

In tutto il santuario i corpi dei cavalieri di Ercole morti scomparvero non lasciando nulla dietro se.

La battaglia era finita, Athena era scomparsa così come i suoi cavalieri.

Una scia di sangue, lunga giaceva ora dall’ingresso delle dodici case alle stanze del grande sacerdote.

Durante gli scontri nessuno si era accorto della mancanza del cosmo di Tisifone.

La nuova grande sacerdotessa giaceva svenuta sotto i colpi di Karan dell’ara .

Anche la seconda armata era stata sconfitta, ma a costo di molte vite.