GLI EVENTI PRECIPITANO

"Divino Zeus, le porto la notizia che Athena e i suoi cavalieri sono stati annientati come da lei richiesto!" disse un dio avvicinandosi al trono dove sedeva maestosamente il sommo Zeus.

"Bene, ora devo preoccuparmi di mettere fuori combattimento chi osa agire di sua volontà senza un mio parere!" pensò il dio.

"Dioniso vieni subito da me !"chiese il re degli dei al dio del vino che sedeva poco distante da lui.

"So bene che Ercole non ha ucciso mia figlia Athena, ma la solo confinata nel limbo..." e continuando "...e so anche che mio fratello Nettuno è stato ucciso da Deimos e Phobos, mentre il Orfeo da Enio!"

"Cosa intende fare sommo Zeus?" chiese Dioniso.

"Convocherò Ares e i suoi figli e li punirò personalmente per il loro crimine.

"Padre mio, molti dei stanno cospirando contro lei da molto tempo e penso che la stessa Era, sua moglie nonché regina degli dei sia implicata in questa grande congiura!" disse il dio del vino.

Nella sala entrò improvvisamente Pan con indosso la sua veste divina.

Alla vista di Pan, Dioniso si congedò dal divino Zeus e andò a parlare con il dio.

I due dei uscirono dalla sala del trono e si diressero verso i giardini esterni dove le muse intrattenevano Eros e Anteros.

"Cosa, il mio santuario devastato dai cavalieri di Ares?" disse Dioniso sconvolto.

"Si devastato e non è il solo, anche il mio è stato colpito e risulta che anche il tempio di Demetra è stato colpito e i suoi cavalieri uccisi!" ribatté Pan.

"I miei cavalieri?" chiese il dio del vino.

"Sia i satiri che le menadi, che gli ebbri che le baccanti stanno attendendo suoi ordini nel tempio sotterraneo in Arcadia!" rispose Pan.

Improvvisamente un forte terremoto li fece sobbalzare.

Un cosmo oscuro, anzi più di uno si levarono nell’olimpo.

La terra tremava, le tenebre avevano oscurato il sole. Una notte irreale era scesa sull’olimpo.

L’apocalisse era incominciata.