LA VERA STORIA DI ASHER

XI° Capitolo

La Rabbia

Erano ormai passate le 2 e 30 del mattino, fuori dalla finestra la luna illuminava i viali di Nuova Luxor e Asher nel suo alloggio non riusciva a prendere sonno, era tormentato da pensieri tristi e da delusioni forti che nell’ arco del suo soggiorno al palazzo di Isabel aveva avuto. Si alzò dal letto in un lampo, era troppo sveglio per rimanere sdraiato, andò in bagno a sciacquarsi la faccia con l’acqua fredda… era tutto inutile, si guardava allo specchio osservando il suo volto e chiedendosi per quale diavolo di motivo si trovasse lì… si vestì velocemente ed uscì dal palazzo dirigendosi verso il parco comunale di Nuova Luxor.

"Ma che mi succede maledizione!… Dovrei starmene al letto a riposare, invece eccomi qui a camminare come un pazzo nella notte…come è possibile… come diamine è possibile che Isabel mi abbia rifiutato in quel modo… eppure ricordo bene quelle parole prima della partenza per Orano… possibile che quelle poche parole mi abbiano spronato a tal punto da diventare davvero cavaliere? E’ per l’amore che provo per lei che sono diventato cavaliere? Oppure è semplicemente stata una mia ambizione che avevo fin da piccolo?… Non riesco nemmeno a capire me stesso, sto cercando inutilmente una giustificazione al mio comportamento…è tutto inutile, rimane il fatto che Isabel non sarà mai mia… è finita per me… cosa mi rimane?… Rimane il fatto di essere suo cavaliere come tutti gli altri… ma si è giusto così e poi… cosa credevo di trovarmi? Isabel che mi aspettava a braccia aperte e che mi dicesse "Vieni sposiamoci saremo soli io e te tutta la vita"?… Sono uno stolto, l’unica cosa che posso fare adesso è cercare di vincere il torneo… si il torneo, quasi lo dimenticavo, magari se lo vinco chissà, forse Isabel si accorgerà di me…"

Improvvisamente si accorse che un fiocco di neve stava lentamente scendendo dal cielo… poi ne vide altri, era uno spettacolo stupendo ma non capiva come poteva essere possibile che in piena estate nevicasse a Nuova Luxor. Seguì il sentiero nel parco e si accorse subito che c’era qualcuno, quindi si nascose dietro un grosso albero e con molta attenzione cercò con lo sguardo chi c’era nel parco insieme a lui.

Improvvisamente una voce lo fece sobbalzare:

"Lo so che sei li dietro Asher, ho riconosciuto il tuo microcosmo!"

Asher riconobbe subito la voce di Cristal il Cigno, quindi uscì dal suo nascondiglio per mostrarsi al ragazzo biondo che con le braccia aperte stava bruciando il proprio cosmo. Asher si avvicinò e si fermò a circa 5 metri da Cristal dicendo:

"Ma che cosa stai facendo? Sei tu che riesci a far nevicare?"

La risposta del cigno non tardò:

"Esattamente, è un potere che ho imparato in Siberia dal mio maestro… tu piuttosto cosa ci fai qui nel parco, volevi forse spiarmi?"

Il cavaliere del cigno guardò accigliato Asher che resistette alla tentazione di fare un passo indietro, poi si fece coraggio spiegando:

"Non sono venuto per spiarti, non sapevo nemmeno che tu fossi nel parco, ho visto la neve scendere e ho cercato di individuare la fonte ma non credevo che fossi tu!"

Il Cigno chiuse gli occhi e disse:

"Capisco… allora dimmi come mai te ne vai in giro a quest’ora della notte sapendo che domani dovrai affrontare un avversario temibile?"

"Avversario temibile?" Esclamò Unicorno sbigottito, poi continuò:

"Se ti riferisci a quel damerino di Andromeda ti tranquillizzo subito, non sono assolutamente preoccupato… non dirmi che anche tu come Sirio temi quella femminuccia decorata da quell’odiosa armatura?"

Cristal continuando il suo strano allenamento con le braccia aperte rispose:

"Sei proprio un buffone Asher! Non ti rendi conto nemmeno di chi hai di fronte… ho sentito dire dal mio maestro che nell’isola di Andromeda era custodita un’armatura molto particolare e che se qualcuno fosse stato in grado di indossarla poteva usufruire dell’aiuto della sua terribile catena… non posso credere che tu non te ne sia accorto, dopo l’incontro tra Pegasus e Sirio la catena di Andromeda si è mossa da sola! Non ne so il motivo, ma sono stato molto attento a quel particolare, puntava verso il pubblico e in particolar modo la sacra armatura. Ci sono molte armature di bronzo su quell’isola, ma solo una di esse ha la catena con una vita propria…non ne sono certo ma da quello che ho visto stasera credo che Andromeda sia riuscito ad ottenere proprio quell’armatura!"

Asher rimase per un attimo incantato dopo aver sentito le parole di Cristal, non poteva credere che Andromeda fosse un cavaliere temibile…troppo gentile…troppo accondiscendente…troppo educato… troppo ingenuo. Poi ci pensò bene e senza alcun indugio rispose energicamente:

"Non mi incanti Cristal! Stai dicendo un mucchio di sciocchezze, vuoi spaventarmi nella speranza che io rinunci alla lotta in modo da sostituirmi nell’incontro di domani, in questo modo saresti tu a fare fuori Andromeda e quindi passare il turno!…ah ah ah ah, ma che furbo che sei!… Catene che si muovono da sole, che fantasia."

Cristal con molta calma rispose:

"Fossi in te starei molto attento!"

Asher rise di gusto e poi si espresse di nuovo:

"Certo grande eroe, ha ha ha ha non ti darò la soddisfazione di sconfiggere Andromeda al posto mio!"

Cristal rispose prontamente:

"Invece il mio buon cuore voleva avvertirti appunto dell’immenso rischio che stai correndo, in effetti se domani non combattessi sarebbe meglio!"

Asher strinse i pugni avvicinandosi a Cristal:

"Ma per chi mi hai preso mezzo sangue! Dopo di lui toccherà a te… ma…ma…che succede…non riesco a muovermi!"

Cristal smise il suo allenamento e smise subito di nevicare, ma un anello di polvere di ghiaccio circondava Asher che non riusciva a muoversi, poi Cristal con calma osservando il suo interlocutore negli occhi disse:

"Non mi hai ancora detto come mai ti trovi qui nel parco, se non sei venuto per spiarmi allora che cosa ci sei venuto a fare?"

Unicorno completamente immobilizzato rispose nervosamente:

"Non sono affari tuoi! Che diavolo mi hai fatto?"

Cristal si avvicinò ad Asher osservandolo negli occhi e poi disse:

"Si, in effetti non sei venuto per spiarmi, ma di certo nessuno se ne va in giro alle 2 e 30 di notte senza un motivo! Vedo che hai le borse agli occhi… quindi non riesci a dormire, da questo deduco che hai delle preoccupazioni abbastanza gravi. Pensi di poter combattere in questo stato domani? Cosa ti affligge cavaliere, forse qualche delusione ti stordisce a tal punto da vagare nella notte come un fantasma?!"

"STAI ZITTO MALEDETTO!! SONO COSE MIE E TU NON T’IMPICCIARE!" Gridò Asher furiosamente.

Cristal guardò bene Asher che immobilizzato stava contorcendosi dalla rabbia, aveva davvero dei pensieri che lo affliggevano, quindi rispose saggiamente:

"Mmm… va bene, se non sei venuto qui per spiarmi puoi anche andare"

Detto questo Cristal liberò Asher dall’ANELLO DI GHIACCIO, Unicorno appena libero strinse il pugno destro e colpì il cavaliere del Cigno con tutta la sua forza sul viso, dal naso del ragazzo siberiano uscì del sangue, ma rimanendo impassibile disse:

"Adesso che ti sei sfogato puoi andare!"

Cristal non si difese, capì di aver ferito il cavaliere dell’Unicorno con le sue parole anche se non erano mirate al pensiero che solo adesso aveva capito, capì facilmente che Asher era innamorato di Isabel.

Asher con il viso contorto dalla rabbia respirava affannosamente, poi si girò e se ne andò con i denti stretti e i pugni chiusi.

Cristal riprese il suo allenamento di controllo del cosmo, ma prima che Asher uscisse dal parco gli disse:

"Buona "fortuna" per domani cavaliere dell’Unicorno! Ne avrai bisogno credimi, i sentimenti in certe situazioni non sono di buon auspicio, quando si combatte la mente deve essere libera da queste cose, anche io come te soffro per la perdita di mia madre, ma cerco in tutti i modi di distogliere i pensieri da questi ricordi atroci, so che non è facile, ma bisogna comunque provarci!"

Asher senza girarsi rimase con gli occhi sbarrati rispondendo:

"Qualunque cosa succeda domani io combatterò fino alla fine, non ho più motivazioni ormai, forse hai ragione… dovrei smettere di pensare a queste cose, ma combatterò senza risparmiarmi!"

Cristal ebbe un’attimo di compassione nei confronti di Unicorno e rispose girando solamente gli occhi:

"Non sei obbligato a combattere nel torneo se non hai più motivazioni per farlo…"

Unicorno strinse fortemente i pugni e prima di correre via gridò:

"NOO! IO COMBATTERO’ E VINCERO’!"

Asher corse verso il palazzo furioso e nel contempo triste, il torneo non aveva più alcun significato per lui, lui era li solo per lei, ma la rabbia lo spinse a continuare e a scendere in campo con il misterioso cavaliere di Andromeda.

Mentre saliva le scale che portavano al suo alloggio Black il lupo uscì dal suo e vedendo Asher nervoso disse:

"Ma che succede Asher, perché sei sveglio a quest’ora? Domani devi combattere, devi riposare!"

Asher rivolse lo sguardo truce all’amico dicendo:

"Qualsiasi cosa succeda domani stammi vicino per quest’incontro…sei rimasto solo tu!"

Black capì il nervosismo di Asher e con calma rispose:

"Qualunque cosa succeda non ti abbandonerò, adesso cerca di riposare…"

Finalmente Asher sorrise e stringendo la mano di Lupo disse:

"Mi sei sempre stato vicino…a domani Black!"

"A domani Asher!" Rispose Black.

Black rimase ad osservare Asher mentre rientrava nel suo alloggio, conosceva perfettamente il suo dolore, avrebbe voluto aiutarlo e promise a se stesso che non l’avrebbe abbandonato mai… in qualunque situazione si fossero trovati!