LA VERA STORIA DI ASHER

XVI° Capitolo

La Tigre Solitaria

Il sole alto scaldava con i suoi raggi la città di Orano dove i commercianti vendevano al mercato varie cianfrusaglie ma anche ottimi cibi, Asher si era recato lì per fare un pò di spesa dato che nella sua baita non era rimasto nulla da mangiare. Era arrivato in Algeria già da due giorni e purtroppo come già si aspettava non vi era traccia del maestro Ioria, Già dal primo giorno si era messo sotto con gli allenamenti ma presto si accorse che non era la stessa cosa senza la guida severa del suo maestro, ciononostante continuava ad allenarsi colpendo alberi e rocce quasi senza sosta, in cuor suo sperava di migliorarsi il più possibile per ritornare a Nuova Luxor dagli altri cavalieri…

«Buongiorno Signora! Cosa avete di buono oggi, ho una fame da lupo!»

La signora dietro al banco della frutta riconobbe subito il ragazzo e rispose:

«Asher! Che piacere vederti, come mai sei ritornato? Sapevo che eri andato a Nuova Luxor per il torneo dei cavalieri, ho saputo di quello che è successo…mi dispiace!»

Asher grattandosi la nuca rispose arrossendo leggermente:

«E si… purtroppo non ho fatto una gran bella figura al torneo, sono tornato apposta per migliorare la mia tecnica di combattimento, a proposito, sa nulla del mio maestro Ioria?»

La signora mentre preparava un sacchetto con delle mele rispose:

«Ma… da quando sei partito non l’ho più visto, vuoi qualcos’altro Asher?»

«No grazie signora, queste mele vanno benissimo!» rispose il cavaliere.

Dopo aver salutato la signora, Asher a passo lento prese la strada che portava alla sua baita che era situata su un promontorio colmo di alberi e rocce, in quel posto si era allenato per ben cinque anni e in quell’istante si ricordò di quelle volte che rimaneva sdraiato sull’erba di notte a pensare ad Isabel, del maestro Ioria aveva si dei ricordi ma non erano certo così belli. Ioria aveva sempre avuto un rapporto freddo con Asher, mai una volta si era soffermato a colloquiare con lui su qualche argomento che non fosse la lotta, il cosmo, il sesto senso….mai! Eppure Asher avrebbe tanto voluto sfogarsi con il suo maestro, raccontargli tutto quello che albergava nel suo cuore, le sue paure, le sue delusioni…essere orfani è davvero brutto e triste, ad Asher era mancato un padre, per questo era molto affezionato ad Alman di Thule, ma con Ioria non ci riuscì, forse perchè non era poi tanto più vecchio di lui, Ioria era un maestro giovane nel fiore degli anni…chissà se l’avrebbe rivisto!

Improvvisamente Asher sentì una presenza vicino a lui, una presenza inquietante e ostile, si girò di scatto ma non vide nessuno, dopodiché a passo svelto cercò di raggiungere la baita ma un'ombra si frappose tra lui e la dimora sul sentiero. Essendo in controluce Asher non riconobbe la figura, ma si accorse solamente che aveva i capelli lunghi ed una muscolatura eccezionalmente sviluppata. Asher innervosito si pronunciò:

«Chi diavolo sei e che cosa vuoi da me?»

Il ragazzo a torso nudo rispose sogghignando:

«Chi sono io? Colui che ti spedirà all’inferno!»

«Come osi insolente, non sai con chi parli, faresti meglio a girare i tacchi ed andartene!» rispose prontamente Asher.

Ma la figura rispose velocemente per poi saltare in alto:

«Non ci penso nemmeno!»

Dopo di che con grande velocità diede un calcio alla busta che portava Asher lanciandola in aria, poi come un fulmine risaltò e con otto velocissimi calci volanti spaccò le otto mele che Asher aveva comprato. La figura riatterrò davanti ad Asher e proprio in quell’istante una nuvola passò davanti al sole offuscando i raggi e rivelando la figura in tutta la sua stazza… questo parlò con aria di scherno:

«Pensavo che un tipo come te non si sarebbe fatto raggirare da un simile trucchetto Ioria!»

Asher sbalordito dopo quella prova di abilità rispose sorpreso:

«Cosa?... Ma tu stai cercando Ioria? Ti stai sbagliando il mio nome è Asher!»

L’uomo dallo sguardo fiero e orgoglioso rispose abbassando le palpebre degli occhi:

«Davvero?...Eppure corrispondi perfettamente alla descrizione che mi è stata fatta… se non sei Ioria allora mi dispiace per le tue mele!»

Detto questo si girò di scatto per andarsene ma Asher attirò nuovamente la sua attenzione:

«Ha i capelli del mio stesso colore e fisicamente ci assomigliamo peracchio, io sono stato suo allievo, adesso dimmi cosa vuoi da lui?»

Il ragazzo si fermò e rispose senza voltarsi:

«Se sei stato suo allievo questo vuol dire che sai dove si trova.» poi girandosi di scatto continuò: «Allora dimmelo!»

Asher sorrise sarcasticamente e scrocchiando le nocche delle mani disse:

«Non te lo dirò, ma se proprio ci tieni sarò io darti una bella lezione!»

Il ragazzo misterioso rispose sogghignando vistosamente:

«Tu?...Vorresti batterti con me? Non dureresti cinque secondi…Sono venuto per battermi con Ioria, mi hanno detto che vive qui ad Orano e che sia uno dei guerrieri più forti al mondo, la mia fame di vittorie mi ha spinto fin qui per affrontarlo!»

Asher si sentì profondamente offeso e con aria di sfida disse:

«Dalle mie parti ci si presenta prima di battersi, quindi chi diavolo sei?»

Il ragazzo rispose prontamente mettendosi in posizione di attacco:

«Il mio nome è Demetrios e vengo dai cinque picchi della Cina, ho affrontato innumerevoli nemici battendoli tutti, nessuno fino ad ora è riuscito a battermi e di certo non sarai tu ragazzino!»

Come una furia si scagliò contro Asher colpendolo con un destro in viso, il cavaliere cadde al suolo e pulendosi la bocca dal sangue disse:

«Bravo, forse non sai che sono Cavaliere dello Zodiaco, adesso vedrai la mia vera forza!»

Demetrios per un attimo spalancò gli occhi:

«Cavaliere dello zodiaco hai detto?...Quindi sei un compagno di quel vigliacco di Sirio??...Molto bene, sarà uno spasso farti fuori!»

Asher si pronunciò immediatamente:

«Aspetta un momento! Come fai a conoscere Sirio? Io lo conosco molto bene è uno dei cavalieri più forti che ho visto in tutta la mia vita!!»

«Più forti dici?» Poi con una risata a denti stretti continuò:

«Ma se quel bamboccio si è fatto battere da Pegasus, come puoi considerarlo forte… quando eravamo insieme ai Cinque Picchi lo picchiavo sempre, pensa, nemmeno provava a difendersi, era davvero ridicolo…eppure il sacro maestro dei Cinque picchi preferì lui a me…se avessi indossato io l’armatura del Dragone non avrei fatto quella fine che Sirio ha fatto con Pegasus… Il maestro rimarrà di certo deluso dalla sua sconfitta…tse!, ma che parlo a fare in fondo lo ha voluto lui., nonostante tutto ho continuato ad allenarmi da solo affinando fortemente la mia tecnica diventando feroce, tenace e coreaceo…ho viaggiato per il mondo cercando sempre avversari più forti con cui confrontarmi, tra questi ho battuto anche molti che si reputavano cavalieri di bronzo…tutti che avevano il loro nomignolo, "Lince", "Compasso", "Cane minore", "Vela"…HA HA HA davvero ridicoli, io pur non essendo cavaliere ho dimostrato la mia superiorità…un giorno tornerò da Sirio per ucciderlo, quel bastardo me la pagherà cara… non dimentico i torti subiti, è questo è senz’altro il più ingiusto fra tutti!»

Asher a denti stretti spiegò:

«Non scambiare la calma di Sirio con la debolezza, Sirio non è debole, si batte solo se lo ritiene necessario e soprattutto se è per una causa giusta… ricordo ancora quando solo con la forza del suo braccio fermò il mio pugno caricato alla massima potenza, se voleva poteva colpirmi ma non lo ha fatto…»

Demetrios lo interruppe bruscamente:

«Non l’ha fatto perchè è un debole e tu ancor più di lui! Fatti sotto…VORTICE DELLA TIGRE!»

Un fortissimo vortice di vento colpì in pieno Asher che fu sbalzato e sbattuto violentemente contro un robusto albero, dopodiché cadde a terra. Demetrios sicuro di se disse ancora:

«Questa è la prova della mia superiorità… dato che non sei Ioria ma soltanto il suo allievo ti risparmierò la vita!»

«Se Ioria fosse qui tu saresti gia morto!» Disse Asher mentre a fatica cercava di rialzarsi.

Demetrios ancora più adirato rispose:

«COSA?! Ancora parli dicendo sciocchezze… devo finirti??»

Asher raccogliendo tutte le sue forze rispose:

«No caro eroe dei miei stivali, SARO’ IO A FINIRE TE!! GALOPPO DELL’UNICORNO!»

Come un lampo Asher saltò su Demetrios che parò abbastanza bene tutti i calci portati dal Cavaliere, anche se questi provocarono dei lividi evidenti agli avambracci di Demetrios, quest’ultimo disse:

«Tutto qua ciò che sei capace di fare??...ho visto di meglio, DIFENDITI!»

Come una tigre infuriata Demetrios si scagliò contro Asher cercando di colpirlo con una serie di pugni, alcuni di questi colpirono il volto di Asher, ma l’Unicorno prontamente non perse la concentrazione e lanciandosi all’indietro allungò la gamba destra per colpire al mento il sorpreso Demetrios che cadde all’indietro. Praticamente il cavaliere di bronzo con una piroetta all’indietro aveva colpito con un calcio l’avversario per poi riportarsi in posizione frontale, questo colpo si chiama COLPO DEL CORNO.

Demetrios a terra si pulì il volto dal sangue e ridendo a denti stretti disse:

«Che tecnica bizzarra, devo ammetterlo… ma nemmeno dieci colpi come questi possono abbattermi, ora vedrai cosa sono in grado di fare, preparati!»

Asher si mise in posizione, Demetrios attaccò ed entrambi si scontrarono violentemente con calci e pugni, ma Demetrios abilissimo nel corpo a corpo neutralizzò Asher che cadde supino a terra, il guerriero orientale osservandolo severamente disse:

«Come vedi ti sono superiore, in Cina si imparano i migliori stili di combattimento di tutto il mondo, nel corpo a corpo siamo i migliori in assoluto, io ho affinato alla perfezione tutti gli stili delle arti marziali cinesi, potenziandoli ai massimi livelli…Adesso me ne vado, ti ho già dimostrato il quanto, sarebbe inutile porre fine alla tua vita!»

Asher gridò sofferente cercando di rialzarsi inutilmente:

«Aspetta un attimo Demetrios!....arghhhh Dove andrai adesso? ….Vuoi vendicarti di Sirio?»

Demetrios andandosene rispose con calma:

«Non è nel mio stile, ho affrontato avversari assai più forti di lui, ma se me lo ritrovassi davanti non esiterei a compiere la mia vendetta! Addio Asher!..."Unicorno", un’altro nomignolo da ricordare!»

Asher si rialzò barcollando, aveva l’occhio destro nero ed il mento viola, raggiunse la baita è reggendosi alla porta d’ingresso disse:

«La tecnica di questo mostro è simile a quella di Sirio…per questo sono riuscito in parte a difendermi, avevo già visto quella tecnica sul ring a Nuova Luxor…arghh…che male…Se non avessi osservato Sirio con Pegasus, Demetrios mi avrebbe battuto in cinque secondi…arghhh…magra consolazione aver resistito cinque minuti….devo avvertire Sirio che Demetrios lo sta cercando, devo tornare a Nuova Luxor…devo…»

Asher svenne cadendo a faccia in giù all’ingresso della Baita. I colpi fortissimi di Demetrios lo avevano percosso con forza, l’Unicorno era da pochi giorni uscito dall’ospedale e molti di quei colpi avevano riaperto alcune sue ferite che aveva riportato nell’incontro con Andromeda! Intanto le ore passavano… ma qualcuno osservava!