CAPITOLO QUARTO

La mattina, Saga, si alzò tardi per i suoi orari di cavaliere, generalmente entro le sette doveva essere già pronto per le strade del Grande Tempio a svolgere i suoi doveri al massimo dell’efficienza ;ma quella mattina non era al Grande Tempio e i suoi "doveri" di oggi erano quelli di aspettare il marcato per cercare il traditore, e di tempo ce ne era. Tutta via non si alzò ad orari troppo tardivi: il suo feeling con quel letto era pari a zero! ..In qualsiasi caso era comunque venuto li come Gold Saint, non poteva permettersi troppi ritardi, doveva apparire un esempio per tutti, anche in quel villaggio. Senza contare che lì i Saint non venivano spesso quindi era meglio rappresentare i portatori di magnifiche armature il meglio possibile.

Aiolos scese dopo spettinato per bene, segno di una bella dormita, mentre tentava di mettersi la sua inseparabile fascetta, che lo accompagnò tante volte, in fronte. Vide Saga che era, come al solito, abbastanza serioso, non che facesse male, ma sembrava essere sempre così rigido e freddo..Qualche momento di svago e di disinvoltura, ogni tanto, non faceva male. Salutò Saga con un tono vivace e gentile – Buon giorno, Saga!- Saga, invece, lo fissò un po’ perplesso, sorrise un poco e gli rispose-Giorno Aiolos..- Il tono lasciava trasparire qualcosa, forse anche perché si sentiva che lui era distratto..

Aiolos se ne accorse- Che hai? –

Saga- Nulla, pensavo..-passò qualche secondo, poi alzò lo sguardo verso il compagno - Senti, ma se trovassimo il traditore al mercato? Voglio dire, mica possiamo ingaggiare in mezzo alla folla!-

Aiolos sospirò..-Uff....-lui invece abbassò un pelo lo sguardo e riprese quasi subito - Il mercato ancora non è aperto, e ci vorrà un po’, abbiamo tempo per liberarci un po’ la testa.-e qui calcò un po’ il tono, poi riprese istantaneamente- ..Comunque spero che ciò non accada, in qualsiasi caso il Gran Sacerdote lo vorrebbe vedere, possiamo giocare su sto fatto per una bella "chiacchierata fra amici". Ma sei preoccupato?-

Saga non rispose subito, si riprese, scosse la testa velocemente e rispose – No, chiedevo soltanto nel caso di questa eventualità, -Saga spostò lo sguardo a terra- in secondo luogo sia io che te abbiamo una preparazione maggiore a quella del nostro nemico, poiché di grado inferiore. Noi non avremo di certo problemi.-

Aiolos sorrise scuotendo la testa e diede le spalle a Saga, non voleva sapere certo la storia sulla preparazione, ma si accontentò della risposta ricevuta. Conosceva abbastanza bene Saga.. No anzi, non lo conosceva molto, lui conosceva solo il Saint, che appariva sempre sicuro di sé e perfetto.. Aiolos, nel frattempo, fece scorrere la sua mano fra i suoi capelli castano scuro, con delicatezza, e poi li scosse per rimetterli un po’ come li teneva lui solitamente. Poi riprese a pensare, Saga non era così, lo intuiva, poi nessuno è perfetto, per tanto qualcosa avrà pure lui. Giratosi verso Saga, stufo di quel posto, riprese parola con un tono pacato e gentile, ma che non perdeva la serietà del compito che gli era stato affidato: -Saga, restare qui per altre ore non servirà a nulla. Se giriamo un po’ troveremo qualche informazione in più, forse..- Saga fece un cenno con la testa si alzò, lentamente con la sua calma sicura, e aggiunse – separandoci faremo meglio. –La voce non trasmetteva molti sentimenti a dire il vero. Camminò lentamente verso il bancone, con un passo sicuro, fissato il proprietario della taverna e le sue labbra si aprirono lentamente: -Grazie tante per la vostra disponibilità, le pago subito questa notte poiché non so se tornerò.- Messe giù delle monete, che danzarono sul bancone, aprì la porta e uscì. Aiolos lo seguì, pagò – Grazie per le stanze- chinando di poco la testa in segno di gratitudine, -Arrivederci!- con passo più spedito, uscì pure lui.

Tutta via quel giro in più non servì a molto e i due dovettero ricongiungersi. -..Diciamocelo., il giro in più era solo un pretesto per far scorrere il tempo.- Aiolos sospirò e rispose –Eeeh, si. Ma almeno a breve il mercato apre.- Saga scosse la testa e sbuffando appoggiò la schiena al muro della casa, guardandosi attorno. Spostò lo sguardo sul compare d’arme lo fissò un po’, e si sorprese che Aiolos era un po’ più alto di lui, giusto di poco, sebbene lui fosse più grande, anche se di poco. Aiolos si accorse dello sguardo accusatore di Saga.. Lo guardò a sua volta– Che c’è? – Saga spostò lo sguardo altrove e con tono semi offeso rispose –Oh, niente mi guardavo in giro.-

Aiolos non ne era proprio convinto, questa volta fece la domanda: -Ma sei offeso?? O.O-

Saga rispose nuovamente, usando un tono un po’ più colorito, -No! Mi guardavo attorno, non è colpa mia se eri nella mia traiettoria! Eppoi il marcato sta aprendo!!- Tra sé e sé pensò che "Offeso" non era il termine esatto ma aveva quell’impressione, che non era certo dovuto per la statura. Per ora non lo sapeva ancor bene neppure lui.

Passò ancora un po’ di tempo e il mercato si riempì; i due, che fino ad allora erano rimasti insieme, decisero di separasi con la promessa di non ingaggiare se non necessario e, nel caso lui non si fosse presentato, di vedersi alla taverna di prima. Saga si comportò con discrezione per non spaventare i cittadini e ogni tanto, dopo aver attaccato bottone con classe, gli "scappava" la domanda sul traditore. Così facendo scoprì che c’era un boschetto non troppo lontano dal villaggio; se lui non dormiva al villaggio, ma ci veniva per comprare le cibarie necessarie, c’erano molte probabilità che lui si trovasse li, non troppo distante. Saga, sapendo ciò, si sentiva abbastanza soddisfatto, con un asso nelle maniche, un punto a suo vantaggio.

Ad un certo punto qualcosa oscurò la sua mente, un alone oscuro echeggiava, un cosmo gli era molto vicino, che non era del suo compare, ma gli era difficile individuarlo poiché c’era troppa gente al mercato. Tutta via continuò con calma, come se niente fosse, non era sicuro che lui fosse intervenuto.. Quando però senti una vibrazione, un suono sibillino dietro le sue spalle se ne preoccupò, specialmente se accompagnato da un’arma bianca;per il traditore non fu difficile trovare "l’intruso" dato che un tipo come Saga non lo aveva mai visto, quindi con sicurezza disse: -Non conviene muoversi troppo..Dunque saresti tu il boia mandato per prendere la mia testa.. Sei un mio pari?- La voce parve quasi soffocata, magari per non farsi sentire, il tono era freddo con un accento altezzoso cosa che, a parer del Gold Saint, non doveva proprio permettersi, aumentando così la sua soglia di mal sopportazione. Comunque egli rispose con quel suo tono che da l’impressione che nulla possa accadere. – Boia non è il termine esatto. Io sono qui per riprenderti e riportarti al Grande Tempio.- Il silver Saint si stupì un po’ del tono usato dall’uomo che aveva davanti, era molto sicuro di sé, pensò, e avrebbe dovuto fare attenzione. – Capisco, sei solo vedo.. Sarai anche molto forte per sentirti così sicuro;ma davvero vorresti ingaggiare qui?! Non potresti. Ah, non hai risposto alla mia domanda sul tuo grado, sai, mica che possa accadere qualcosa!, anche se una mezza idea l’avrei già..Gold Saint!- Saga continuò con il suo tono pacato e, anche se di poco, espanse leggermente il suo cosmo – Vedi, io non ho motivi particolari per non combattere qui, potrei dire che sia stata una necessità, che hai ingaggiato prima te e tu potresti certo dire di non aver fatto la prima mossa, ma chi ti crederebbe dopo ciò che hai fatto? In qualsiasi caso non sono neppure tenuto a dirti il mio grado all’interno del Grande Tempio. L’unica cosa che dovrebbe importarti, invece, è quello di tornarci al Grande Tempio e sperare che il portatore della voce della nostra Dea ti possa in minima parte perdonarti. Io sono qui solo per fare "quattro chiacchiere", comunque , per farti tornare.- Il Silver Saint ci pensò un po’ su, e si chiedeva come mai di quella piccola emanazione del cosmo, e mentre gli domandava il grado.. Prese più sicurezza, pensando che il tono era usato solo per fare il galletto. – Allora mio caro raccontiamoci un po’ di cose dove dico, senza nessuno scocciatore intorno, io e te, capito? – esso rise un poco. Saga pensò che tutto stesse andando abbastanza bene, poteva succedere di peggio, ma andandoci da solo poteva attaccare in qualsiasi momento. Però, oramai, il Silver Saint sapeva che c’era una persona sola. "…Spero solo che Aiolos scopra in tempo del boschetto, ammesso che si vada lì, se vede che saremo in due non farà di certo mosse azzardate, starà buono..Credo.".

Aiolos avvertì il cosmo di Saga ma, subito dopo, sentì un calo.. Saga aveva promesso di non intervenire, non in pubblico quindi, Aiolos, formulò diverse teorie su cosa potesse succedere e mantenne la calma. "sono abbastanza lontani non riesco ad avvertire bene il cosmo di nessuno dei due, ma se riesco ad arrivare in tempo nella zona di Saga, forse, riesco a seguirli senza farmi notare." Il volto di Aiolos prese subito serietà, ma senza oscurarsi il volto e la mente, le tenne entrambe libere, e sul volto volle mantenere una calma, ma che era molto effimera, si poteva, infatti, notare un filo di ansia.

Dopo breve Saga ed il Silver Saint arrivarono nel famigerato boschetto, ma il Silver non volle comunque staccare il coltello dalla schiena di Saga. –Quindi?- Usò un tono seccato e Saga gli rispose sospirando –Quindi niente, le sai le regole, se non vieni la pena aumenta, se combini altro la pena aumenta, se mi ammazzi la pena aumenta. – Il Silver Saint se la rise. –Bhè, si, lo so quindi tu sei inutile! Se ti ammazzo entro quando credi che ti trovino?! Io sarò già via distante più di mille chilometri!!-

Saga. –Uhuh! Non devi essere molto furbo eh?! Sai, è proprio vero che "più il nemico è vicino, meno è facile da trovare" però questo è il colmo!! Ahah!! Se io entro stasera, che per la cronaca non manca molto, non do mie notizie sapranno che tu mi hai ucciso e sapranno bene dove trovarti! A questo punto potevi anche nasconderti sotto le piantine del Gran Sacerdote stesso, tanto abile è la tua capacità a nasconderti! Ah ah ah ah!- Saga se la rise veramente, ma non abbassò comunque la guardia.

Il Silver Saint non s’aspettava di esser trovato così presto, e ne fu abbastanza sorpreso. –Bhè, ma… ora tu non servi più a nulla, se non per ostacolarmi!!- Così dicendo fece per trapassare la carne di Saga il quale, però, era già pronto da molto a quel momento, per tanto lo scansò con prontezza anche se parte del fianco ne era rimasto sfregiato. Appena Saga poté trovarsi faccia a faccia, con il Saint di grado inferiore al suo, espanse il suo enorme cosmo, che pareva doppio, ed il cosmo lo avvolse, speranzoso che ciò potesse frenare il nemico e, in secondo luogo, chiamare Aiolos che venisse li , in modo che il Silver Saint si calmasse;tanto non gli poteva essere difficile tenergli testa senza reagire. Comunque la sua Armatura Dorata gli si posò dolcemente sul suo corpo, ben allenato, emanando fresche fasce di luce.

-Gold Saint?? Maledetto!- Il Silver si lanciò addosso a Saga con un impeto di ira usando sempre quel coltello d’argento. A Saga non fu difficile evitare quei numerosi colpi, non solo con il pugnale. In quella situazione sentiva che la rabbia voleva prendere il sopravvento, gli dava un immenso fastidio quel Saint. Pensando a questo fatto suo non si accorse che il Silver mirò alla sua iugulare.

Non capì molto che cosa fosse successo, sapeva solo aveva fatto per difendersi, non capì quasi niente. Era ricoperto di sangue, anche la sua lucente armatura fu, in parte, oscurata da macchie scarlatte leggermente più lucenti causa i riflessi dell’armatura;e il viso del Saint, che nonostante il caldo sole della Grecia fu testardo a rimanere pallido, macchiato della linfa vitale d’un uomo mentre poche gocce cadevano in suolo. Focalizzò dopo che fosse successo, o meglio, focalizzò quando si accorse di avere un Saint morto fra le braccia ed il petto, che non trattenne sul suo corpo e il cadavere scivolò a terra, come una pesante borsa, ed in alto il polverone sollevò. Dopo breve arrivò Aiolos. Tardi, non per Saga, ma per l’altro;il suo carattere molto umano, con accenti di serietà per ciò per cui era votato fare e momenti di ilarità quando potevano esserci, si chiese cosa avrebbe potuto fare, aveva calcolato le eventualità, ma non questa.