ALEDILEO e NIRTI presentano:

IL TRAMONTO DEGLI EROI

I LUOGHI DELL’AVVENTURA

 

TIRINTO

Città del Peloponneso, situata nell’Argolide. Fu fondata, secondo la leggenda, da Proteo, fratello di Acrisio, re di Argo. Abitata già dal terzo millennio a.C., Tirinto raggiunse il suo massimo splendore in età micenea (1400-1200 a.C.), prima di essere sottomessa da Argo, e poi definitivamente distrutta nella prima metà del V secolo a.C. Di essa rimangono le mura, di circa sette e metri e mezzo di spessore, costituite da massi giganteschi, e le rovine del palazzo, costruito in età micenea.

La Tirinto di "Il tramonto degli Eroi" è, al pari della Tirinto classica, una fortezza, dotata di mura gigantesche, formate da massi immensi, costruita da Ercole con l’aiuto dei suoi fidi compagni: Marcantonio, Polifemo, Nestore, Chirone e gli altri Heroes della "Prima generazione". Contrariamente alla Tirinto classica, sorge a ovest di Argo e Micene, in una grande pianura, ed è rivolta verso oriente, ove guardano il Portone Principale e la grande terrazza del Palazzo di Tirinto, ove si trovano gli studi di Ercole. La cittadina è una fortezza colma di vita, ove si radunano e vivono gli Heroes, dotata di stalle, fonderie, armerie, luoghi di scambio per le merci, magazzini e dispense, oltre che delle stanze vere e proprie che costituiscono il Palazzo di Ercole.

Compare per la prima volta nel capitolo 2 e viene assediata nei capitoli 20-28.

Le mura di Tirinto:

 

ARGO

Città dell’Argolide, nel Peloponneso, situata poco distante dal Porto di Nauplia. Argo risale all’Età del Bronzo ed è l’insediamento più antico della Grecia. Nella Grecia Antica fu la città più importante e dominatrice del Peloponneso, ma il suo potere venne drasticamente ridotto da Sparta verso la metà del VI secolo a.C. e nel 494 a.C. ne segnò il declino. Unita all’Impero Bizantino, subì la dominazione Ottomana dal 1460 al 1830. Tra i monumenti più pregiati un Heraion, un Tempio dedicato ad Era, detta "Argiva". È dominata dal castello fortezza (il kastro) incastonato sulla sommità della collina di Larissa, ove ha sede un importante museo archeologico. La fortezza, edificata dai Franchi sulle rovine dell'acropoli, fu in seguito modificata dai Turchi e, nel primo Settecento, dai Veneziani.

Argo compare nel terzo capitolo de "Il tramonto degli Eroi", poiché è la cittadina ove Agamennone del Leone, Niobe, Argo, Gleno, Neleo e Tindaro sono diretti per fermare la distruzione operata dal Kouros. È descritta sommariamente, con un’attenzione maggiore al kastro, ove sorge l’edificio in cui Didone si è rifugiata secoli prima, per chiudersi in un ascetico isolamento, dedita ai suoi studi di astronomia, medicina, erboristeria, che attirarono su di lei le dicerie del popolo che vi vedeva una strega. La città viene distrutta dalle Piogge Torrenziali di Austro, figlio di Eos.

Compare nei capitoli 3, 10, 11, 18, 19 e 25.

Il kastro, sulla sommità di Larissa:

 

MICENE

Città dell’Argolide, nel Peloponneso Orientale, a 12 km dal mare e a 9 km dalla cittadina di Argo. Micene sorge su una collina (278 m s.l.m.), stretta e protetta da due cime elevate e scoscese, il Sara e il Prophitis Ilias, e ha dato il nome alla civiltà micenea o minoica. La città aveva una acropoli di forma triangolare, sulla quale sono rinvenibili la celebre porta dei Leoni, la tomba di Agamennone e il palazzo reale.

La città di Micene non compare direttamente ne "Il tramonto degli Eroi", ma ne vediamo soltanto l’esterno, minacciata da uno dei Kouroi di Era. Nestore dell’Orso, Comandante della Quarta Legione, e gli Heroes a lui fedeli, Teseo, Giasone, Priamo e Asterione, affrontano il Gigante di Pietra ai piedi della collina di Micene, cercando di impedirgli di distruggere la città, le cui difese niente possono contro il cosmo divino che anima il Kouros. La missione degli Heroes fallisce per l’intervento di Iris, che imprigiona Nestore e Giasone e li conduce da Era.

Compare nei capitoli 2 e 4.

La collina dove sorgeva Micene:

(foto di Alfredo Furneri)

 

TEBE

Città della Grecia, in Beozia, a 60 km a nord-ovest di Atene. È stata fondata da Cadmo, figlio di Agenore, Re di Tiro, e di Telefassa, e fratello di Europa. La posizione centrale e la posizione strategica le garantirono un buon controllo della Beozia, permettendo fin dai primi anni dalla sua fondazione ai tebani di avere una certa supremazia sulle città vicine. Durante la guerra del Peloponneso, Tebe, alleata di Sparta, riunì i Beoti e sconfisse Atene nella battaglia di Delio, dando inizio ad un periodo di grandezza e splendore, che terminò verso il 360 a.C., quando Tebe entrò in declino per essere alla fine distrutta dai macedoni di Filippo II dopo la decisiva battaglia di Cheronea.

La Tebe di "Il tramonto degli Eroi" è una cittadina piena di burocrati corrotti, interessati soltanto al mantenimento del potere e dei loro privilegi, che si disinteressa del popolo e delle sue sorti. I ceti più ricchi, tra cui i sacerdoti, vivono alle spalle della povera gente, ridotta alla fame, e per questo motivo Ercole decise di inviare Tereo del Fungo e la Quinta Legione in quella città, per aiutare la povera gente, sia con la loro presenza sia agendo direttamente, senza prendere il potere, poiché non era nelle finalità degli Heroes, ma contribuendo a risollevare le sorti della città dalla miseria.

Tebe compare nei capitoli 16 e 17, quando Argo e il Gigante Panoptes combattono contro Tereo e la Quinta Legione.

 

SPINALONGA

Spinalonga è un’isola fortificata situata di fronte alle coste di Creta, di grande importanza ai tempi della Repubblica Veneziana, di cui conserva imponenti vestigia. Il forte di Spinalonga è situato in posizione strategica all'imbocco del golfo di Mirabello, nella parte orientale dell'isola di Creta, ed occupa in realtà l'isolotto di Kalidon, mentre Spinalonga in senso proprio è la penisola vicina, di dimensioni maggiori. Dal punto di vista storico, per Spinalonga si è però sempre inteso l'isola-fortezza. Quando l'isola di Creta cadde in mano ai Turchi nel 1669 dopo un lungo assedio, Spinalonga fu uno dei tre forti che i veneziani poterono mantenere in proprio possesso per assicurarsi le rotte commerciali verso il Levante. La presenza veneziana durò per altri 46 anni, fino alla capitolazione avvenuta nel 1715, quando durante la guerra di Morea la Serenissima dovette distogliere le forze navali per la difesa dei possedimenti di terraferma. L'isola fu poi trasformata in fortezza ottomana e successivamente in lebbrosario.

Spinalonga compare nel capitolo 12 de "Il tramonto degli Eroi", in occasione della presentazione di Alcione della Piovra, originaria dell’isola di Creta, e dei suoi Heroes, la Legione del Mare, asserragliati nella fortezza per aiutare i popolani a ribellarsi alla dominazione turca. L’incarico affidato da Ercole a Nesso obbligherà Alcione a rivedere i suoi piani, portandola via da Creta, ma il suo cuore rimarrà sempre legato a Spinalonga e a ciò che per lei, e anche per Gerione, rappresenta.

La fortezza di Spinalonga:

 

SAMO

Isola greca dell’Egeo Orientale, ubicata tra Chio, a Nord, e le isole del Dodecaneso a Sud, poco distante dalle coste turche. Il suolo è prevalentemente montuoso e l’isola è percorsa in lunghezza dalla catena montuosa del Kerketeus, la continuazione di una presente sulla penisola anatomica. Samo ha una storia antichissima e tra i monumenti principali vi figurano l’Heraion di Era e il Pythagoreion, un antico porto fortificato.

Samo è, in "Il tramonto degli Eroi", l’isola ove Era erige nuovamente il Tempio a lei dedicato, l’Heraion di Samo, e dove opera assieme ai suoi Sacerdoti, Argo e Didone, aspettando l’arrivo di Ercole e degli Heroes. Originariamente l’Heraion di Samo venne costruito dagli architetti Rhoikos e Theodoros nel 540 a.C., ed era di tipo dittero, ovvero circondato da una doppia fila di colonne, con un profondo pronao a tetto quadrato e una cella chiusa dietro di esso, entrambi divisi in tre spazi uguali da due tipi di colonne, che si trovavano su basamenti caratterizzati da scanalature orizzontali.

Era riprende i tratti generali dell’Heraion antico, occupando l’ultima delle tre celle interne, assieme alle Moire, che siedono ai piedi dell’arazzo ove compaiono i novanta simboli degli Heroes di Ercole. Argo, suo Sacerdote, occupa la cella centrale, mentre Didone la prima.

L’isola di Samo:

 

Nota:

Le informazioni presenti in questa pagina provengono dalle relative voci di Wikipedia, dal sito www.miti3000.org e dall’Enciclopedia Garzanti e sono state rielaborate e adatte alla fanfic "Il tramonto degli Eroi" da Aledileo.