Capitolo 12

LA CATENA DI ANDROMEDA

Visto dall’alto, il Valentino, sarebbe sembrato un fiorire di fumi che si elevano da un pout puorrì di ceneri grigie e nere.

Ric di Andromeda era in piedi di fronte al proprio avversario e stringeva ai pugni la sua catena.

- ti avverto: qualunque attacco tenterai con questo guerriero fantoccio sarà per te un fallimento! – affermò con decisione, fissando un punto indefinito nel vuoto.

Non vi fu risposta alcuna. La marionetta ombra scattò verso il Santo, che non si fece trovare impreparato: con un rapido movimento laterale si spostò sulla destra, evitando il fendente nemico e, allo stesso tempo, lanciando la catena verso il cielo – mia catena, trova il nemico! –

L’arma argentata virò velocemente verso un grosso cumulo di rocce e detriti terrosi, mandandolo in frantumi.

Dalla polvere sollevatasi balzò fuori, con una capriola volante, Ghismy, il quale atterrò compostamente su due piedi, stringendosi con la mano il bicipite sinistro, sanguinando vistosamente. L’ombra si era dissolta nel niente.

- maledetto! Come hai fatto a trovarmi? Come hai fatto?! – ringhiò furibondo

- non sono stato io a trovarti, bensì la mia catena – rispose, calmo, il ragazzo – essa è arma formidabile, in gado di avvertire la presenza di un nemico nascosto e di trovarlo, ovunque questo si nasconda. Ma non solo: è anche difesa impenetrabile e, insieme, temibile attacco! –

- difesa impenetrabile …ahahah… - ghignò il Demone, malignamente – allora vediamo come te la cavi contro i miei… Strali Assassini! – gridò, scagliando una dozzina di dardi cosmici contro il proprio avversario.

Ric non si scompose, limitandosi a lanciare ancora la propria catena verso l’alto – Difesa Circolare! - e l’arma gli si dispose, questa volta, attorno, avvolgendolo in una spirale rotante.

Gli strali esplosero contro le maglie della catena, senza che nemmeno uno riuscisse anche solo a sfiorare il bersaglio.

- io non vorrei attaccarti – esclamò inaspettatamente il Santo – non vorrei dover uccidere alcun essere vivente, umano o no; ma la tua natura di Demone, mi impone di forzarmi, perché so che, se ti lasciassi andare, imponendoti solo la resa, non aspetteresti che il momento opportuno per cogliermi di spalle e, poi, continueresti a mietere vittime innocenti, fra le persone. Quindi preparati! È il tuo turno di sollevare difese solide se ne hai! Oondee del Tuonooo! –

La catena travolse in pieno il Demone, che non si aspettava un attacco tanto rapido e potente allo stesso tempo, scaraventandolo al suolo, sanguinante, per poi ritrarsi velocemente nelle mani di colui che l’aveva lanciata.

Dopo qualche istante, Ghismy si rimise in piedi, dolorante e barcollando vistosamente – per mia fortuna usi quella catena – disse, ritrovato l’equilibrio.

- che cosa intendi? – domandò semplicemente Ric

E la scarna e pallida figura incominciò – un conto è essere colpito da un’arma umana, un altro lo sarebbe da mano umana! Voi uomini mi fate schifo! Con i vostri falsi moralismi, le vostre debolezze. Come topi vivete in branco solo per essere meno vulnerabili. Infatti come topi vi siete rifugiati nel sottosuolo, al primo serio attacco da parte di un’altra specie. Proprio voi che con le altre specie avete sempre giocato: trattando chimicamente le piante ed i loro frutti, vivisezionando gli animali e modificandoli geneticamente…. E quella che voi chiamate amicizia? Altro non è che la più vile forma di convenienza. È la vigliaccheria che vi fa stringere legami, non la reciproca stima. L’amore! Ah, che vomito, quando parlate dell’amore! Lo definite il più nobile dei sentimenti, la più grande forza dell’uomo…..addirittura l’energia che fa muovere l’universo…mpfh… La verità è che due umani scelgono di trascorrere insieme l’intera esistenza solo per paura della morte! Quello che voi definite il sentimento più nobile, altro non è che la vostra ultima forma di viltà! Mi fate schifo! – concluse, digrignando i denti e fissando negli occhi, in silenzio, per diversi secondi, il suo avversario. Poi continuò – quando l’Angelo della Morte mi ha assegnato il compito di cercare fra gli umani il portatore, mi sono sentito svilito e degradato. Sai qual è l’unica cosa positiva in tutto ciò? Te la dico: che grazie alle mie tecniche ho potuto uccidere quanti più di voi senza dovermi insozzare e insudiciare col vostro sangue! Mi fa nausea il sol pensiero di venire a contatto con uno di voi…. –

Ma il Santo di Andromeda era rimasto impassibile all’intero discorso e si limitò a commentare – che pena! Proprio tu che in parte sei umano, che sei nato da ventre materno…. Ma perché non torni a nasconderti e non lasci che combatta al posto tuo quella tua marionetta ombra? Però non venirmi a dire che vigliacchi e vili siamo noi umani! –

A quelle parole il Demone diventò furibondo, prendendo a tremare dalla rabbia – e sia! Ma prima ricorda bene: io ho rinnegato da centinaia e centinaia di anni la mia umanità! Per cui non provare più a parlare della mia metà umana, uomo! – e balzando all’indietro, dandosi la spinta con le mani, tornò a nascondersi fra le macerie.

Istantaneamente ricomparve l’ombra, strisciando fuori dalle rocce e si lanciò all’attacco con una serie di calci e pugni.

Ric li evitò tutti, anche se a fatica, per la rapidità con la quale erano portati; poi, con quattro rapide mosse, si allontanò dall’ombra dell’avversario e lanciò la sua catena, la quale saettò prima verso la marionetta, anellandole attorno per due volte, lasciandola come ipnotizzata, per poi puntare ai cumuli rocciosi alle proprie spalle, sgretolandoli.

Con un agile salto, il Demone dell’Ombra Assassina, schivò l’arma, con un espressione di soddisfazione e tripudio dipinta sul volto e gridò - me l’aspettavo! Questa volta non mi hai colto impreparato! e ora vediamo te…. Strali Assassiniiii! –

Ancora una volta il Santo non si fece cogliere impreparato – Catena di Andromeda… disponiti a difesa! –

La spirale difensiva ebbe di nuovo la meglio sugli strali del Demone, il quale biascicò esterrefatto – ma come è possibile? Avevi appena lanciato la tua catena! Non capisco…. –

- stolto! – lo rincalzò il ragazzo – la catena di attacco e quella di difesa, possono agire autonomamente l’una dall’altra. O davvero pensavi che avrei attaccato lasciando scoperta ogni difesa? Quando una attacca l’altra difende e viceversa. Quando una si lancia a stanare un nemico nascosto, l’altra resta a baluardo. E ora…. Tocca di nuovo a me! Oonde del Tuonooo! –

La catena colpì il bersaglio in pieno, atterrandolo e facendolo sanguinare copiosamente alla fronte e al collo.

Ric era ancora avvolto nel proprio cosmo rosa, quando sentì il nemico sghignazzare malignamente – cos’è che ti fa tanto ridere? – pronunciò, osservandolo attentamente – o la tua attuale situazione di impotenza è tale da farti impazzire? –

- è dunque giunto il momento – rispose, con voce raggelante Ghismy, alzandosi in piedi a fatica – che io usi il mio colpo migliore, anche se piegare la tua ombra non sarà facile quanto quella di un comune essere umano…. Darò fondo a tutte le mie energie…. Ma non sarò sconfitto! – poi, portando la mano destra di fronte al volto, semichiusa, con l’indice e il medio distesi a taglio e afferrandone il polso con la sinistra, aggiunse – ora proverai le strazianti sofferenze che l’Ombra della Morte sa causare!

Il Santo di Andromeda sentì il proprio corpo irrigidirsi all’istante, perdendo l’equilibrio. Per non cadere cercò di spingersi in avanti, col solo risultato di finire inginocchiato al suolo, con la schiena ricurva all’indietro e le braccia tese sui fianchi

- ma cosa mi sta succedendo? – disse, riuscendo a fatica a muovere la bocca – è come se il mio corpo non rispondesse più….mi sento come se qualcuno o qualcosa mi stesse stritolando…aaah… -

- questa è la tecnica suprema dell’ombra – tuonò il Demone, immobile di fronte a lui – l’Ombra della Morte, che mi permette di prendere il controllo della tua ombra e manipolare il tuo corpo tramite essa…ihihih…ore sei tu la marionetta nelle mie mani!!! –

- lasciami! Aaahh! – gridò Ric, sentendo le braccia torcersi – sei soltanto un vigliacco! Sono riuscito ad annullare i tuoi attacchi diretti e, quando hai capito di non avere scampo, sei ricorso a questa vile trappolaaa….ah! –

- taci, essere inferiore! – lo zittì Ghismy – definisci vile la mia tecnica solo perché non hai la forza di opporti ad essa! Non ne cogli l’eleganza e la maestosità insite? Mi permette di aver ragione del nemico, senza sporcarmi le mani col suo sangue. Dovresti essere fiero di esserne vittima, invece……perle ai porci! Sai cosa farò? Ti spezzerò prima un braccio e poi l’altro…e poi ti spezzerò la schiena….e ti lascerò morire così…agonizzante, pensando a quanto ti è superiore colui che ti ha inflitto questa clamorosa sconfitta! – poi, si mise a sogghignare come una serpe – ihihihih….ecco il braccio sinistro! –

- aahaaa!!! – l’eroe urlò di dolore al rumore secco del braccio che si rompeva, torcendosi su se stesso – aah….non può finire così….non può! – gridò disperato e in preda al panico.

- uuuuh sssiii che finirà così… - ridacchiò il Demone soddisfatto – è questa la fine che meriti per aver osato colpirmi! E ora….il braccio destro – ringhiò con voce rabbiosa.

- nooooo! - Urlò Ric, cercando di sfogare con la gola il dolore – non riesco….a liberarmi….da questa…morsa… - biascicò poi, con il torace riverso all’indietro e gli occhi spalancati verso l’alto.

- se non fosse stato per quella catena – continuò Ghismy - i miei Strali Assassini ti avrebbero sicuramente mandato all’altro mondo molto più in fretta e con molta meno sofferenza. Ma ti sei voluto opporre. Non solo, te la spocchiavi persino, vantando i….prodigiosi poteri della Catena di Andromeda….. E adesso? Eh? Dov’è finita tutta la sicurezza di prima? Ti ho spezzato ambedue le braccia in modo che non possa più usare la tua arma da strapazzo. E ora ti aspetta questa morte lenta e agonizzante!

Che c’è? Non parli più, non è vero? Mpf …. Mi hai stancato….. – poi, quasi svogliato, prese un lungo respiro – sto per spezzarti la schiena, ormai non sei altro che un giocattolo nelle mie mani….preparati a urlare più di prima! -

Inaspettatamente, però, uno strano verso attirò la sua attenzione e, immediatamente, si rese conto che era il suo avversario, questa volta, a ridere.

- beh? Sei dunque tu ad essere impazzito infine? Cos’hai da ridere? Voglio vederti in faccia - e a quelle parole l’ombra del Santo mutò forma e la sua schiena si drizzò in posizione eretta.

- vuoi sapere perché rido? – parlò il ragazzo, con voce pacata – è che ti trovo….divertente. Soprattutto quando dici che mi hai spezzato le braccia affinché non potessi più usare la mia catena…. –

- uh? Che cosa vuoi dire? – lo interruppe incuriosito il domatore d’ombre.

- semplice – rispose Ric, impassibile – perché non provi a guardare ai tuoi piedi? –

Il Demone abbassò freneticamente lo sguardo per accorgersi di essere completamente circondato dalla catena dell’avversario; ma non ebbe modo di muovere un passo, che l’arma gli volò addosso travolgendolo ed avvolgendolo in una stretta micidiale.

- lasciami…..maledetto! – urlò, divincolandosi inutilmente – ti spezzerò in due prima che tu possa…. – ma, improvvisamente, una scossa rosa accese la catena, facendogli perdere l’equilibrio e trascinandolo a terra; poi, velocemente, l’arma risalì fino al collo – ah….mi sta…. …strozzando….ah…. –

- davvero credevi di vincere così? – riprese il Santo di Andromeda – le tue minacce sono perfettamente inutili: adesso che devi resistere alla morsa della mia catena, il tuo attacco dimezza la propria efficacia! Ho subito capito di non potermi opporre alla tua tecnica, che è in grado di penetrare qualunque difesa, ma richiede il massimo della concentrazione; così ho optato per un attacco a sorpresa: preso com’eri dal gusto di veder soffrire il tuo avversario, non ti sei accorto che la mia catena si stava avvicinando pian piano, centimetro dopo centimetro…..e così hai lasciato scoperta ogni difesa e sei caduto in trappola! –

- ma come puoi….come puoi avere ancora tutto quel cosmo?…come?!….dimmi!- sbraitò Ghismy in preda alla collera – sento che ti stai apponendo al mio controllo. Come puoi avere questa forza, se persino prima non hai posto la minima resistenza? –

- ho rischiato! – rispose semplicemente Ric – sapevo che avrei dovuto resistere al controllo dell’ombra e attaccare allo stesso tempo, se avessi puntato tutto su un unico assalto e così ho deciso di lasciarmi spezzare le braccia. Se avessi tentato di resistere da subito avrei rischiato di non avere più energie sufficienti a contrattaccare adesso! –

Il Demone scarno guardò il proprio nemico dritto negli occhi, senza dire nulla, per alcuni istanti – da come parli sembra che tu abbia la vittoria in mano, ma….guardati! sei in ginocchio, immobilizzato e sanguinante. Siamo in una chiara situazione di stallo. Liberami dalla catena e io ti lascerò libero a mia volta. Anzi, sarò io per primo lasciarti libero e poi regoleremo i conti con un ultimo scontro diretto: chi sopravvivrà avrà evidentemente vinto! –

A quelle parole Ric si sentì immediatamente libero dalla presa che lo costringeva. Per contro, però, strinse ancora di più la morsa della propria catena

- davvero mi credi così stupido? – disse – in uno scontro diretto dove sarei in evidente svantaggio, avendo ambedue le braccia rotte? E poi se io lasciassi cadere la mia catena, tu quanto impiegheresti a riprendere il controllo della mia ombra? la tua altro non è che una mossa disperata: hai dissipato tutte le tue energie per tenermi bloccato mentre ti divertivi a giocare con le mie braccia, quando avresti potuto uccidermi con una sola mossa ed ora che hai capito di non poterti liberare da solo, tenti di prevaricarmi con l’inganno! Mi spiace, non ha funzionato… -

Ghismy si contorceva al suolo, a pochi metri da lui, sbavando. ormai la catena era talmente stretta da non lasciarlo più respirare. In preda al panico tentò un ultimo assalto, ricorrendo alla tecnica dell’Ombra della Morte.

Il Santo avvertì un brusco scossone alla schiena, ma durò solo pochi secondi e poi vide il nemico irrigidirsi paonazzo e morire strangolato.

Istintivamente richiamò a sé la catena. Poi, guardandosi attorno senza soffermarsi su di un punto preciso, si rese conto per la prima volta, dall’inizio dello scontro, della desolazione di quel posto, raso al suolo dalle fiamme e sepolto dalle ceneri.

- Ghismi dell’Ombra della Morte….il Demone che disprezzava le persone più di ogni altra cosa. Strana sorte la tua: non volevi macchiarti col sangue umano durante uno scontro……ebbene, io ti ho ucciso….senza neanche sfiorarti – e si lasciò cadere in avanti, svenendo per lo sforzo.