Captolo 7

BIMBI SPERDUTI

Alla Porta Nuova Steo della Lira si stava muovendo di nascosto fra i vagoni abbandonati sui binari,quando un brivido lo percosse – il cosmo di Clod è esploso all’improvviso insieme ad un altro cosmo, per poi scomparire nel nulla….. Che stia combattendo? Allora anche loro sono stati scoperti! – poi un ennesimo rumore di passi lo distolse lo riportò alla realtà – eppure da qualche parte…-

-shiiiihuuuu!!!!!- un altro rumore, a qualche metro

- ma questa ….. è una porta scorrevole! Il rumore proveniva da quel vagone al fondo. Chiunque sia a spiarmi, sembra voler continuare a nascondersi…. Di sicuro non sono due demoni…. Improbabile due assieme e poi non si nasconderebbero in questo modo, anzi, mi avrebbero già attaccato. Zujhak! Ma si è chiaro! Allora forse non è ancora tutto perduto…..se riesco a scovarli prima che vadano ad avvertire il resto della loro squadra – e salì sul tetto del treno, per raggiungere, senza essere visto, il vagone in cui i due scagnozzi della morte si nascondevano.

- devo risolvere in fretta questa faccenda e poi raggiungere Clod, che potrebbe essere in pericolo – pensava, avanzando rapidamente, a passo felpato, sino a metà del convoglio. Dopo un momento sentì un altro rumore provenire dall’ultimo vagone e lo raggiunse, fermandosi proprio all’estremità di questo. Poi, mettendosi in equilibrio sulle braccia, si lasciò andare all’indietro, avvitandosi su se stesso per scagliare un calcio rotante e sfondare la porta del vagone. – maledetti! – ringhiò una volta dentro – ora vi farò ved…..-

Ma non riuscì a finire la frase, poiché grande fu lo stupore quando vide, nascosti fra i sedili, non due zujhak, ma due bambini: il più grande poteva avere all’incirca dieci anni e teneva stretta a se un bimba piccola che poteva averne più o meno la metà.

- ma….ma voi….cosa ci fate qui da soli….nascosti….- esclamò, più per stupore che non per porgli una domanda.

In tutta risposta la bimba sgusciò fuori dall’abbraccio che la conteneva e gli tirò un calcio negli stinchi, con quanta più forza aveva in corpo, fissandolo dritto negli occhi.

- Rai no! Non farlo arrabbiare….vieni qui…- intervenne allora il bimbo e con un movimento felino se la riprese in braccio.

Steo non si trattenne e scoppiò a ridere, ma subito si ricompose, vedendo che i due bimbi continuavano ad avere un’aria spaventata – io mi chiamo Steo e sono il Santo della Lira….sono uno dei buoni….come ve lo spiego….va beh….e voi? Come vi chiamate? –

- io mi chiamo Iki e lei Rai…..ma tu….davvero sei un Santo? – gli chiese il bimbo, con aria speranzosa

- certo che lo sono, non vedi l’armatura? – rispose Steo cercando di rassicurarlo

- si ma ci hanno detto che ci sono i buoni con l’armatura, però quando hanno attaccato il rifugio al Valentino ce n’era uno con l’armatura, ma ha bruciato tutto quanto – disse il bambino, assumendo, ora, un espressione triste.

- uno con l’armatura che ha bruciato tutto? – esclamò allora il Santo – eppure è Clod a padroneggiare l’elemento del fuoco…..che ci sia qualcun altro….- poi, rivolgendosi al bimbo, chiese – e ti ricordi com’era questa persona? O com’era fatta l’armatura?-

Iki ci pensò un attimo su, poi rispose - aveva un’armatura rossa, bianca e grigia, ed era molto alto….con il casco fatto a forma di mostro!-

- allora qualcun altro ha gli stessi poteri di Clod – si disse il ragazzo

- ma tu sei un Santo vero? Perché a me mi hanno detto che quando trovavo un Santo poi ero al sicuro – gli chiese d’un tratto Iki

- si…..sono un Santo…ma chi ti ha detto queste cose? – chiese Steo

Il bimbo rispose – al rifugio del Valentino c’era un ragazzo che arrivava da Roma e ha detto che li ci sono due Santi che danno la caccia ai Demoni e che se c’erano anche qui e li trovavamo eravamo al sicuro -

- Roma? Quindi anche Roma è stata attaccata….- pensò il Santo della Lira

- Steoooo dove sei???- gridò una voce fuori dal treno.

Steo si affacciò dal finestrino: erano Masu e Gazza.

Quando i due videro il Santo scendere dal treno con un bimbo per mano e una bimba in braccio restarono esterrefatti.

- pensa te Iki, si è addormentata mentre parlavamo. Il problema è che se si sveglia questa mi rifila un pugno sul naso – disse al bimbo

- eh già, mi sa che ti conviene non svegliarla – rispose il piccolo sorridendo

- Steo ci spieghi loro dove li hai trovati? – chiese a quel punto Masu

Ma a rispondere fu Iki – noi siamo scappati dal rifugio del Valentino, quando l’hanno incendiato; poi è diventato buio e ci siamo nascosti qui. Poi ho visto lui con l’armatura e non sapevo se era bravo o cattivo, ma poi lui ci ha trovati e allora ho capito che è un Santo e che è bravo – disse guardando con ammirazione Steo.

- e i vostri genitori? Dove sono? – chiese Gazza

- non lo so – disse il bimbo – mi sono perso durante il primo attacco degli Angeli e non li ho più trovati, poi sono tornato a casa, ma era distrutta e dicevano che tutti in quella via erano morti. Così delle persone che erano lì mi hanno accompagnato al Valentino. Invece lei l’ho trovata già li – disse poi, indicando Rai – piangeva in una angolo e io le ho chiesto cosa c’è che piangi? Ma lei non mi rispondeva perché non parla –

- cosa vuol dire non parla? – chiese Masu

I bimbo continuò – mi hanno detto che era li da prima di me, che i suoi genitori sono morti e lei non parla più…-

- ok, va bene, ho capito – lo interruppe Steo, notando che Iki era diventato scuro in volto – perché non andiamo a mangiare qualcosa? –

- mmm….magari! ho una fame…- rispose Iki

Steo guardò i suoi due compagni, poi disse loro di portare i bimbi al rifugio, mentre lui avrebbe raggiunto Clod.

Il gruppo lasciò quindi la stazione passando dal retro, nell’intento di non essere avvistati proprio quando la missione era ormai riuscita. Gazza e Masu erano un po’ delusi, per non essere riusciti a trovare molte provviste, ma non vedevano l’ora di arrivare e portare alla dott.ssa Osadia i medicinali trovati in farmacia; Steo della Lira, invece, correva verso l’amico in pericolo, preoccupato dal fatto di non riuscire più a percepirne il cosmo. In cuor suo, però, continuava a pensare ad Rai e Iki, a quello che avevano dovuto passare e a quello che il futuro avrebbe riservato loro – due bimbi …..soli fra le rovine di questa città….. – pensava – sono stati fortunati…….fortunati e coraggiosi….. –

In pochi minuti fu davanti alla Rinascente, o a quello che di essa rimaneva e tutti i pensieri, d’un tratto, si infransero di fronte alla visione terrificante che ora permeava i suoi occhi: al posto dell’edificio, si era formato un gigantesco cratere, ovunque costellato di detriti e macerie –… cosa è successo qui? - pensò, restando imbambolato per un attimo – continuo a non sentire il cosmo di Clod; devo trovarlo, in fretta……potrebbe essere ancora vivo….. –

Cominciò a cercare freneticamente, muovendosi da una parte all’altra, senza una direzione precisa e, dopo poco, si accorse di essersi praticamente perso in quella specie di labirinto – così non và….non lo troverò mai in questo modo….. – poi sentì un fruscio e si mosse rapidamente in quella direzione – no, no…..di qui ci sono già passato…. –

Per un attimo pensò di spazzare via le macerie con la forza del proprio cosmo – ma così rischio di travolgere anche Clod, senza sapere dov’è. Devo trovare un altro modo! –

Aveva quasi perso ogni speranza, quando il suo sguardo fu catturato da un particolare che non aveva ancora notato: ad una decina di metri, da dietro a un ammasso di cemento e mattoni, spuntava, strisciando silenzioso come un serpente, un rivolo di sangue sul pavimento.

- Clod! – si lasciò scappare dalle labbra, correndo verso l’amico e chiedendosi, nel tempo di quei pochi passi, quali potessero essere le sue condizioni – e se fosse…..no, non può essere!–

Con un balzo saltò il cumulo di macerie e per poi voltarsi rapidamente.

Le sue speranze si infransero, però, in un muro di sconforto: schiantato su un brandello di parete, in un lago di sangue, ai suoi piedi, giaceva infatti il corpo senza vita di Korr della Bestia Maledetta, con il pettorale dell’armatura totalmente in frantumi ed il torace spappolato.

- Maledizione!!! – urlò di rabbia il Santo, che non poteva sapere che qualcun altro era sul posto e lo stava osservando divertito – e adesso? Che cosa faccio adesso? Devo continuare a cercare….-

Ma non riuscì ad avanzare un passò e si trovò di fronte 15 zujhak, armati di lunghi coltelli, che gli si lanciarono addosso.

Steo impugnò rapidamente la sua lira argentata –Delay- creando all’istante 15 immagini residue di se, che gli scagnozzi in nero tentarono di accoltellare col solo risultato di oltrepassarle più volte, senza riuscire a distruggerle. Dopo di che, fu facile per il Santo abbatterli uno dopo l’altro, senza che questi nemmeno se ne accorgessero.

A quel punto si accorse di essere circondato da altri 20 zujhak.

- allora siete stupidi oltre che noiosi – disse, prima di intonare una melodia stridente – Overdriveeee!!! –

Gli zujhak cominciarono a contorcersi dal dolore, fino a cadere a terra stramazzati, nel giro di pochi secondi.

Improvvisamente avvertì una presenza alle spalle e, girandosi, riuscì appena a evitare di essere colpito da un calcio a spazzare, effettuando una capriola all’indietro.

Nell’atterrare, però, una forte folata di vento lo colpì frontalmente, stappandogli dalle mani la lira, gettandola in aria. Steo non poté altro che seguirla con gli occhi fino a vederla cadere in mezzo a un cumulo di macerie.

A distoglierlo fu un tonfo sordo.

Si girò di scatto: il corpo di Clod, apparentemente senza vita, era ora disteso, in maniera scomposta, sul pavimento, a pochi metri da lui.

Steo corse immediatamente verso l’amico, chinandosi su di esso per cercarne il respiro o il battito vitale.

- è vivo – disse, sollevato.

- ma non lo sarà ancora per molto e non lo sarai nemmeno tu, perché Drubb del Divoratore Senza Volto, Vortice della Morte, porrà fine alle vostre vite insignificanti! – esclamò irruente una figura di fronte a lui.

Era un gigante di più di due metri e di stazza imponente. Indossava un’armatura composta da un pettorale nero, che formava un pezzo unico congiungendosi con le spalliere ed il cinturone (anch’essi neri, con intagli girigio-blu) e raffigurava un volto deforme, dai lineamenti indecifrabili; mentre i bracciale e i gambali erano completamente grigio-blu, senza nessuna forma particolare, ma avviluppavano gli arti, terminando con uno spuntone in corrispondenza dei gomiti e delle ginocchia. Un elmo nero gli fasciava la testa, formando due corna grigio-blu al lati ed una nera e più corta al centro, coprendo quasi l’intero volto, ad eccezione degli occhi azzurri e di qualche nera ciocca riccioluta che fuoriusciva dalla base .

- mi sono davvero divertito ad osservare con quanta facilità ti sei liberato dei miei zujhak. Curiose le tue tecniche di combattimento…..a proposito, peccato che, senza la tua lira, siano praticamente….nulle! – esclamò il gigante con tono sarcastico, per poi continuare – mi sei piaciuto più tu in 5 min di combattimento, che non quel buono a nulla di Korr ed il tuo compagno nel loro scontro prolisso e noioso. –

Una smorfia di preoccupazione comparve sul volto del Santo, che era ben consapevole di essere più vulnerabile, privo del suo strumento.

- sai, in battaglia ci sono due fasi. La seconda è la più bella: quella in cui affronti il tuo nemico e gli spezzi ogni singolo osso che ha in corpo, mentre lo vedi soffrire fra urla lancinanti e spruzzi di sangue. Ma prima viene la fase più importante, durante la quale studi le sue tecniche in modo da saperle poi annullare con facilità…..anche se questo comporta qualche sacrificio….basta che ad essere sacrificato non sia il sottoscritto – riprese a parlare il Demone – ma ora è passata. Adesso, per tua sfortuna e mio diletto, inizia la fase due: quella in cui io ti faccio a pezzi! –

E con queste parole raccolse il proprio cosmo, di un colore a metà fra il grigio e il blu, avvolgendosene completamente, - ora subirai il mio Vortice della Morteee!!! –

Steo vide a malapena il colpo dell’avversario arrivargli addosso, ma non riuscì a schivarlo, venendo prima travolto e poi spazzato via, schiantandosi, in fine, al suolo.

Ancora stordito per l’impatto, cercò di rialzarsi, ma Drubb gli fu addosso in un batter d’occhio, tempestandolo con una serie di calci alla schiena, per poi afferrarlo per il cranio e affondarlo con 3 violentissimi pugni allo stomaco. Infine, dopo essersi goduto il volto dolorante del ragazzo per qualche secondo, lo colpì con una ginocchiata, facendogli volare via l’elmo.

Il Santo della Lira giaceva ora per terra, contorcendosi e sputando sangue – devo reagire – pensava – avanti così mi ucciderà in poco tempo ……….. e devo riuscire a tenerlo lontano da Clod, che è ancora svenuto e non può certo difendersi da sé –

Ma non era il dolore, l’istinto di sopravvivenza, o la preoccupazione per l’amico a spingerlo a non mollare – fino a che ci saranno in giro mostri come Drubb, spietati e assetati di sangue, per Iki e Ari e per tutti i bimbi come loro, non ci sarà mai un infanzia serena, né un futuro in cui poter realizzare i propri sogni. Fino a quando anche un solo Demone sarà libero di decidere delle vite degli esseri umani, per nessuno di noi ci sarà più un futuro. Chissà quanti piccoli innocenti sono morti per colpa di quest’essere spregevole e chissà quanti altri ne morirebbero se io soccombessi adesso, lasciandolo libero di uccidere ancora. No, non posso arrendermi così! Ho troppi motivi per continuare a lottare. Per Ari e Iki e per i loro sogni; per Clod, che ha bisogno di cure dopo aver combattuto fino allo stremo delle forze contro Korr; per Talano e Truck, che si sbattono ogni singolo giorno, senza mai smettere di sperare in un domani migliore; in fine per gli altri Santi, che forse, proprio adesso, stanno combattendo come me ed ai quali, volente o nolente, sono legato dal cosmo che ormai è parte di me e grazie al quale troverò la forza di me! -

Incurante del dolore si rimise in piedi – devo contrattaccare, se voglio avere qualche possibilità di vincere – emanando un aura cosmica color turchese, mentre echi di suoni e armonici invadevano l’aria.

Poi si rivolse al Demone – purtroppo per te le mie tecniche di combattimento non si limitano all’uso della lira, che, se mi rende più versatile in battaglia, non è, però, la mia arma più potente…..- poi prese un respiro ed esplose il proprio cosmo – Preparati! Oondaaa Sonoraaa!!! –

Drubb fu colpito in pieno dall’onda energetica, che lo avvolse nel suono del distorto di luna Les Pole Custom su testata Laney, e lo schiantò contro un grosso detrito di cemento, seppellendolo.

Senza nemmeno darsi il tempo di un respiro, Steo prese in braccio Clod e lo portò dietro a un cumulo di macerie – qui dovrebbe essere al sicuro – pensò. Poi si diresse verso il punto in cui aveva visto cadere la sua lira – se riesco a recuperarla, grazie al Delay non sarà così facile per quel bestione colpirmi ancora. Solo perché ha visto una volta le mie tecniche, non vuol dire che sia già in grado di neutralizzarle –

Si mise a cercare facendo scorrere velocemente lo sguardo, fino a quando vide un luccichio – eccola! È laggiù! –

Un boato, però, lo fece trasalire: frantumando il cemento, Drubb si era fatto strada fino lì ed ora gli era nuovamente di fronte, a sbarrargli la strada, provato dal colpo appena subito, ma evidentemente ancora in grado di combattere.

Il vero scontro doveva ancora avere inizio!