PROLOGO

L’eco dei tuoi passi, in un lungo corridoio vuoto, è quello che non vorresti mai sentire, il volto della solitudine. Papa Michele I lo sapeva bene, e sentiva i propri risuonare nell’atrio della sua coscienza. Ma tutti quei secoli di buio non potevano essere stati vani, tutte quelle persone sacrificate, tutta la corruzione sopportata, tutta quella polvere.

Ormai si era giunti ad un punto di non ritorno: qualcuno aveva esagerato e qualcosa era scappato di mano, uscito dalla portata di quello che era stato il potere di controllo della chiesa sulle masse.

E così la gente non guardava più con timore e reverenza allo stato pontificio, come le parole del pontefice avevano perso il loro peso morale, sociale e….politico!

Papa Michele I non poteva permetterlo o non poteva sopportarlo: e fu questa la linea di confine che delineò la storia che sta per essere raccontata.

Papa Michele I scese nei sotterranei del palazzo pontificio, si diresse verso la stanza, ne varcò la soglia (nessun altro pontefice vi era mai entrato, nessuno osava avvicinarsi e nemmeno solo pensare di prendere quella decisione, nessuno….lui sarebbe stato il primo….. ed unico), si avvicinò al grande specchio e tolse il sigillo!

Gli angeli erano di nuovo liberi dopo tanti secoli; liberi di riportare IL LORO ordine sulla terra.