Capitolo 1; Sussurri nel vento

Il sole calava su Atene e un’altra giornata era finita al Grande Tempio; ormai la battaglia contro Artemide e Apollo era passata da più di un mese ma i cavalieri divini di Atena, ancora non si erano ripresi del tutto dal duro scontro con il dio del sole.

Sulla terrazza di fronte alla statua di Atena una leggiadra figura femminile guardava verso oriente, il vento della sera le accarezzava i capelli color lillà e il sole, quasi tramontato, la illuminava da dietro proiettando una lunghissima ombra; ad un tratto un’altra figura proveniente dalle stanze del grande sacerdote le si avvicinò:

"Milady"

"sì Tisifone….. cosa c’è?"

"lady Isabel, sono ore che siete qui; oramai è quasi notte fareste meglio a rientrare nelle vostre stanze; queste serate autunnali sono piuttosto fredde"

Senza neanche voltarsi la dea rispose: "Grazie Tisifone, rientrerò tra un momento.".

"Come desiderate! Ma non attardatevi troppo siete ancora debole"

La sacerdotessa rientrò ma un’altra persona si accostò alla dea della giustizia:

"Cosa ti turba Isabel?" chiese Julian Kedives.

"Nulla, stavo solo osservando il paesaggio ". Rispose, continuando a mantenere lo sguardo fisso a est.

"Non mentirmi Atena! C’è qualcosa che ti preoccupa, lo sento. Allora cosa c’è?’ puoi dirmelo non temere!".

"Non ti si può nascondere nulla!"esclamò accennando un sorriso ma il suo volto ridivenne serio quasi immediatamente e voltandosi di nuovo verso levante disse: " Il vento mi porta messaggi! Sussurri……. di una paura senza nome!".

"Cosa vuoi dire? Forse che un nuovo nemico vuole attaccarci?" chiese preoccupato il giovane Kedives.

"Non lo so; ma qualcosa si sta scuotendo a est, nella città che molti tra gli uomini chiamano la città santa; Gerusalemme. Più di questo non posso sentire, qualcosa blocca il mio cosmo rendendomi ceca a ciò che accade laggiù" rispose la fanciulla, e in quel momento una fortissima folata di vento travolse i due

"Julian! hai sentito anche tu?"

"Si! Un brivido mi ha attraversato la schiena" rispose il giovane mentre gocce di sudore freddo gli solcavano la fronte "non avevo mai provato nulla di simile in vita mia. Cosa può essere stato?"

"Non lo so, ma se si tratta di un nemico come potremo mai affrontarlo?! I cavalieri d’oro e i cavalieri d’argento sono morti. Mentre Pegasus e gli altri non si sono ancora ripresi dalla battaglia contro Artemide e Apollo. Ho paura Julian, paura di non riuscire a salvare l’umanità da questa nuova minaccia"

"Non temere Atena! Non possiamo essere certi che si tratti di un nemico, forse e solo suggestione. In ogni caso io combatterò al tuo fianco se qualcuno dovesse attaccarti!

"Grazie Nettuno! So di poter contare su di te ora." Isabel sapeva che ormai il suo antico nemico, con cui aveva dovuto combattere nel regno degli abissi insieme ai cavalieri, era cambiato; dopo avere visto la spietatezza di cui poteva essere capace Hades aveva deciso di difendere l’umanità insieme ad Atena e lei si sentiva rassicurata da questo.

"Ora sarà meglio andare non vorrei che ti beccassi un raffreddore!" disse il ragazzo sorridendo spezzando così la tensione di pochi attimi prima.

"Hai ragione, pensa che figura se finissi a letto con l’influenza; la dea della giustizia che ha sconfitto gli dei dell’olimpo messa ko da un raffreddore"

Entrambi i ragazzi risero dopodiché s’incamminarono verso l’interno; ma Atena in cuor suo sapeva che presto avrebbe di nuovo dovuto combattere per l’umanità.