Capitolo 3: le parole di un immortale

Era trascorsa più di una settimana da quando la statua aveva pianto e da allora non vi erano stati strani eventi che lasciassero presagire un attacco.

Ma nonostante la calma di quei giorni gli animi di lady Isabel e dei cavalieri non si erano tranquillizzati.

Sirio e Phoenix erano rientrati ad Atene ma la loro presenza, sebbene rassicurante, non aveva contribuito molto a migliorare l’atmosfera che si respirava al Grande Tempio, anzi la preoccupazione, per quanto era successo aveva contagiato anche loro.

Era mattina , una mattina insolitamente calda considerato che era autunno inoltrato;

Il cavaliere del Dragone ne aveva approfittato per fare un giro in città e li comprare un regalo per la sua Fiore di Luna.

Ormai si era fatto tardi e il giovane stava rientrando al Grande Tempio; molti pensieri affollavano la sua mente: pensava alla sua adorata Fiore di Luna, a come aveva dovuto lasciarla ancora una volta; ricordava il periodo del suo addestramento insieme al cavaliere di Libra: "Maestro…come vorrei che foste qui". Penso il cavaliere del Dragone guardando verso il cielo.

Poi però voltandosi un attimo indietro vide in lontananza una sagoma che avanzava verso di lui.

Quando fu abbastanza vicina Sirio poté distinguerla in modo più chiaro; era un uomo con indosso un lungo mantello color terra, in una mano stringeva un bastone alla cui cima era attaccata una stella a 6 punte.

"chi sei?" chiese il giovane quando l’uomo fu a pochi passi da lui.

"Un amico" rispose l’uomo e subito aggiunse "Mi chiamo Uzkebaski e sono qui per vedere Atena, cavaliere del dragone"

"come fai a conoscere il mio nome?"domandò stupito il ragazzo

"io conosco molte cose di te giovane cavaliere, come conosco molte cose dei tuoi compagni. Ma non devi preoccuparti non sono vostro nemico. Ora ti prego conducimi dalla tua dea è vitale che io le parli".

Sirio non sapeva se fidarsi ma da gli occhi dell’uomo che aveva di fronte non traspariva inganno

"D’accordo! Ti condurrò da Atena ma ad una sola condizione. Dovremo essere presenti anche noi cavalieri quando le parlerai."

"Ma certo! Infondo la cosa che devo dirle riguarda anche voi".

Detto questo ripresero il cammino.

Giunti al Grande Tempio i due si recarono subito nella sala del trono del grande sacerdote dove si trovava in quel momento lady Isabel insieme agli altri cavalieri, Castalia e Tisifone. All’improvviso le porte si aprirono e nel salone entrarono il cavaliere del dragone e l’uomo che egli aveva incontrato lungo la strada"

"Milady, quest’uomo vi chiede udienza."disse Sirio.

La dea rivolse il suo sguardo all’uomo che era insieme al Cavaliere

"chi sei?"

"il mio nome è Uzkebaski dea Atena e sono qui per aiutare te e i tuoi cavalieri"

"Uzkebaski? Ho gia sentito questo nome!" disse Cristal "ma si! Uzkebaski era il nome del grande filosofo nonché primo consigliere di re Salomone"

"esatto. Un tempo ebbi l’onor di servire Salomone, il più grande re che l’umanità abbia mai conosciuto" rispose l’uomo

"hai detto che sei qui per aiutarci, ebbene?" chiese Phoenix con tono deciso ed impaziente.

"hai ragione cavaliere dell’araba fenice, abbiamo gia perso troppo tempo." Disse l’uomo.

"io so chi è il nemico che dovrete affrontare, colui che persino gli dei temono"continuò

"dici davvero? Ebbene chi è?"chiese la dea.

"è la sorgente delle forze oscure, la personificazione del male."

"qual è il suo nome?" domandò Andromeda.

"dagli uomini è chiamato in molti modi ma il suo vero nome è Lucifero."

"Lucifero?....... Credevo…… fosse solo una leggenda!" disse Cristal mentre sul suo volto lentamente appariva il terrore

"no Cristal! È reale esattamente come te e me. Tutto ebbe inizio molti millenni fa quando la terra era giovane e l’uomo ancora non camminava su di essa. molti erano gli angeli che popolavano il regno dei cieli, tra questi Lucifero aveva ricevuto dal sommo creatore in persona una bellezza senza eguali. Ma con il tempo egli cominciò a credere di essere superiore a Dio stesso e così, spinto da un’ambizione senza limite, un giorno si ribellò; il paradiso fu diviso in due fazioni. Da un lato Dio e gli angeli rimasti a lui fedeli e dall’altro Lucifero e la sua legione di rinnegati.

Dopo una devastante guerra durata mille lunghi anni alla fine la legione fu sconfitta e il signore scaraventò i ribelli nella prigione infernale. Sulla porta pose sette sigilli che avrebbero dovuto custodire le anime dell’angelo caduto e dei suoi seguaci fino alla fine dei tempi."

"ma qualcosa non ha funzionato… giusto?" aggiunse Pegasus

"esatto Pegasus. Quando fu creata l’umanità Dio creò insieme ad essa le divinità che avrebbero dovuto proteggerla dalle brame del maligno…"

"ma come! non hai detto che è imprigionato all’inferno?" intervenne Sirio.

"si ma questo non significa che non possa interagire con il mondo esterno; non può assumere forma fisica ma può indurre gli esseri umani al male….. egli è il tentatore. È l’unico potere che dio non gli ha tolto."

"e per quale motivo il tuo dio, che dici essere tanto misericordioso, gli ha lasciato un potere così grande" disse arrabbiato Julian Kedives.

"per mettere alla prova gli esseri umani" disse il cavaliere della Fenice

"esatto Phoenix" disse annuendo Uzkebaski "per permettere all’ uomo di esercitare il suo libero arbitrio."

"e gli dei dell’olimpo cosa c’entrano in tutto questo?" domando Atena.

A questa domanda sul volto del vecchio saggio apparve un’espressione contrariata "come dicevo assieme all’umanità furono creati anche gli dei e a loro il sommo creatore affido il compito di proteggere gli uomini e far si che il maligno restasse imprigionato così legò il loro cosmo al potere dei 7 sigilli posti sulla porta della prigione……ma voi avete fallito, avete dimenticato la missione che vi era stata affidata e avete cominciato a combattervi tra voi mettendo gli uomini gli uni contro gli altri. Tutto ciò unito alla recente morte di Hades, Apollo, Artemide e Zeus ha indebolito i sigilli in modo irreparabile. Di 7 solo uno è ancora integro ma non resisterà a lungo…entro un anno Lucifero e la sua legione saranno liberi e tutto il mondo così come noi lo conosciamo cesserà di esistere."

" cosa possiamo fare per impedire che la legione si liberi?" chiese Pegasus

"niente"