CAPITOLO NONO: OSCURE PRESENZE

Erano le undici della mattina, in cielo splendeva alto e forte il Sole: stranamente era molto più intenso di quanto fosse gli altri giorni, benché fosse una giornata di fine primavera, e l’estate stesse per approssimare, il calore era troppo. Quasi tutta la Terra era sottoposta a tale fenomeno, alquanto strano per la stagione, tranne l’Europa e l’Africa, che sembravano essere in normali condizioni. Ciò non era dovuto ad una particolare stranezza della natura, ma ad Iperione della Spada, uno dei Titani.

Costoro, poco dopo la partenza verso il Regno dei Mari da parte dell’Alleanza, avevano abbandonato il Santuario, che consideravano ben troppo affollato, preferendo ricreare il loro Labirinto, distrutto dallo scontro contro i Gold Saint sette anni prima, nella stessa Grecia, selle colline non molto lontano dalla città di Atene, anche per mantenere una linea difensiva che comprendeva oltre ai loro tempi anche Capo Sounion, entrata del Regno Sottomarino, e la zona di Atena, presidio dell’Alleanza. Sul Labirinto dei Titani, si ergeva splendente il Theos Sema, simbolo della fedeltà dei Dèi Ancestrali al loro padrone Crono: i suoi effetti comuni erano risaputi da molti al Santuario, ed è proprio uno dei motivi per cui Atena era titubante sull’accordo con i Titani, ma ora il suo potere, comandato da Crono, non sortì nessun cambiamento negli esseri umani, ma sembra che il tempo stesse cambiando.

Il Dominio Solare esercitato da Iperione stava in equilibrio con quello di Apollo, l’Olimpico Dio del Sole; il Titano era nettamente superiore come forza e potenza al Dio Olimpico, ma quest’ultimo godeva di millenni di comando sul Sole, per cui aveva maggiore dimestichezza, benché fosse da poco tornato nel suo Divino Corpo.

"Fratello, non sforzarti più di tanto! Ci serve tutto il potere possibile, il Theos Sema basterà a fermare ogni cosmo e anche il Santuario non ne risentirà del potere di Apollo", esclamò Giapeto delle Dimensioni, un altro dei Titani, "So quanto tu sia cambiato dalla sconfitta contro i Gold! Ma dobbiamo rimanere a massima potenza, non sprecare energie per fermare il cosmo oppressore di Apollo".

"Uhm Giapeto…la sconfitta contro i Gold Saint di Atena mi ha fatto capire l’importanza di ogni singolo uomo, ma anche se ci tengo, ammetto che hai ragione!", disse rattristato visibilmente Iperione, "Ma giuro sul mio rango divino che gli Olimpici cadranno ad uno ad uno. Non sarà come nell’Ere Mitologiche, stavolta Mnemosine ha perso i suoi poteri ed è controllata dal Teleos Oracle di Crono!". I due Titani si guardarono negli occhi, convinti che per gli Dei Olimpici fosse il capolinea. In quel momento, Ceo del Lampo Nero entrò nella sala del Tempio di Iperione, salutando i suoi fratelli.

"Iperione e Giapeto! Nostro Signore Crono mi manda a dirvi che dovete raggiungere il Regno dei Mari, perché le cose sono peggiorate ulteriormente!", affermò Ceo, "Lui che è sta a guardia del Tempo, ha sentito un’anomalia crearsi in quel luogo per cui dovete capire di cosa si tratta. Inoltre un’energia negativa, più oscura di quella di Zeus si trova lì, ed è vostro compito sbarazzarvene, visto che il contingente inviato lì, ben poco riuscirà a fare!"

Il Titano del Sole e quello delle Dimensioni accolsero l’ordine, e andarono via da lì, usando uno squarcio spaziale, aperto dal Khora Temnein di Giapeto. –"Fratelli, attenti! Quello che accadrà è ben lontano dalla nostra minima immaginazione", commentò il Titano della Conoscenza, avviandosi poi verso l’uscita del Tempio.

 

Nel frattempo, il trio formato da Icarus, Cyd, e Bado, reduce dalla battaglia contro Euristeo del Toro, all’entrata di Capo Sounion, giunse dopo varie ore, alla Colonna dell’Atlantico del Sud. L’aria era elettrizzata, scariche comparivano in tutta la zona, e infondeva un senso di vuoto e pericolo ai tre, che erano arrivati lì. Girandosi attorno, cercavano di percepire il cosmo del portatore del talismano, certi che in tre sarebbero riusciti a batterlo. D’ un tratto, uno squarcio dimensionale, aprì in due lo spazio, vicino alla zona.

"Tremendo, solo un dio può fare questo. Che si sia sbagliato Euristeo? Possibile che non siano uomini?", si chiese Cyd, al pensiero del duello che li aspettava. Non fece neanche in tempo a continuare, che una saetta energetica scese dal cielo, uscendo dallo squarcio, la quale prese a mutare forma, assumendo le sembianze di una ragazza. Bionda, alta, occhi azzurri, la sua bellezza era inimmaginabile, e gli stessi gemelli nordici furono per un attimo ammaliati. –"Come può un angelo del genere, essere un pericoloso Demone!", pensò Cyd, che scosse il capo, per togliersi dalla mente l’immagine della ragazza.

Il trio notò la totale mancanza di armature da parte della nuova arrivata, la quale era protetta solo da una semplice corazza rossa che copriva gran parte dei pettorali e le gambe. –"Sarà facile colpirla, priva di qualsiasi difesa", constatò convinto Icarus, pronto alla battaglia, pensando che sarebbe stato più facile contro di lei, che precedente contro l’Heroes della Legione delle Fatiche.

"Il mio nome è Glorificus, ma potrete chiamarmi semplicemente Gloria!", esclamò la ragazza, presentandosi ai suo nemici, con un tono di voce forte e allo stesso tempo dolce. –"Ehi bellezza, noi Saint di Atena amiamo l’onore e non colpiremmo mai una donna, per cui ti chiediamo per l’ultima volta di non ergerti più contro di noi, e di distruggere il tuo talismano!", continuò Cyd, anche se affascinato da quella ragazza.

"Se ti dico di no, cosa mi fai? Siete venuti qui per combattere, e qui troverete la morte. Per mano mia, avrete una fine dolce e indolore!", ribatté la donna, che estese la propria energia in tutta l’area, facendo una grande pressione sui tre. Benché minima l’energia impiegata, i tre caddero subito a terra, distrutti e incapaci di muoversi. –"Un minimo uso di cosmo e sia già con un piede nella fossa! Se il buon giorno si vede dal mattino, mi sa che è il nostro tramonto!"

"Esatto, il Tramonto degli Eroi!", commentò sarcastica Glorificus, "Chissà quante volte, in battaglia, avete pensato di non farcela, mentre poi riuscivate a spuntarla. Sarebbe finita di sicuro così se non aveste trovate me sul vostro cammino". Ciò nonostante, Icarus cercò di reagire, sforzandosi di resistere alla morsa del nemico, riuscendoci e rialzandosi, dalla posa in ginocchio in cui si trovava.

"Non so chi tu sia, ma le tue capacità superano sia l’umano e non sono caratteristiche di un demone", disse il saint, "Sarà una mossa suicida ma io ti colpirò a tutti i costi!", tuonò correndo verso il suo avversario, e sferrandole un pugno dritto allo stomaco. Però, la potenza del colpo sembrò inutile contro di lei tale che il colpo non ebbe esito positivo. –"Ahaha! Credevi di colpirmi, vero? Mi dispiace la sconfitta per voi è naturale, anche perché non puoi vincere ciò che non puoi colpire!", rispose la donna, accennando visibilmente alla sua invulnerabilità.

"Sei tu la stupida! Noi avevamo un compagno, un amico che aveva la capacità dell’invulnerabilità, ma anche lui aveva un punto debole. Se pensi di averci battuto, dovrai aspettare prima di vederci morire tutti quanti", urlarono in coro Bado e Cyd, avventandosi contro di lei, e scaricando una serie di forti e veloci calci e pugni, anche stavolta inutili. "Uhm sembra impossibile colpirla, ma Siegfried….", pensò il Saint di Cancer.

"Ehi fratello, non pensare più al passato! Il nostro compagno aveva una ragione per la sua invulnerabilità, così come anche questo mostro ce l’ha", ribatté Bado, "Ma sono due persone diverse, se lui aveva un punto debole, dovrebbe averlo anche lei ma non ci farei troppo conto!". Al sentire quelle parole, Cyd dovette rassegnarsi ad affrontare la realtà: quello che avevano iniziato si prospettava come l’ultimo della loro vita, molto probabilmente.

Gloria se ne stava, intanto, a guardare i suoi nemici che tentavano di colpirla invano, consapevole che quello che cercavano di compiere era una cosa mai accaduta nella sua vita. –"Vi siete già demoralizzati, se fate così, mi viene voglia di eliminarvi subito! Invece quello che voglio è farvi soffrire per poi continuare a seminare il panico su questo misero pianeta, in attesa…!", esclamò la giovane e bella ragazza, fermandosi a parlare di colpo.

Icarus sentì bene quelle parole, iniziando a riflettere sul loro significato; non sapeva cosa intendesse Gloria, ma voleva fare chiaro sulla faccenda, -"Spiegati bene, in attesa di cosa….Cosa succede?", chiese il God Saint.

"Strano, voi dovreste essere i guerrieri di Atena, come mai non vi ha accennato nulla riguardo la profezia…", rispose Gloria, stupita dalla domanda postagli dal guerriero; -"Quale profezia? Di cosa stai parlando?", risposero i tre Saint di Atena, in coro, chiedendole ulteriori spiegazioni, che continuarono a sorprendere la famelica ragazza.

"Sono ancora più sorpresa che non ne sappiate nulla!", continuò Gloria, "Vi racconterò prima chi sono: come già vi ho detto, mi chiamo Glorificus, e non sono come voi pensate una mortale o un demone, bensì sono un Dio! Non provengo da nessun posto della Terra, perché non sono di questa dimensione: vivo in un luogo terribile, simile a quello che voi Occidentali definite Inferno, o l’Hel di Asgard o anche l’Amenti degli Egizi. Esisto sin dall’inizio dell’Universo, per questo conosco, grazie a millenni di esperienza, tutto del vostro mondo. I miei poteri sono superiori di gran lunga a tutti quelli degli Dèi della vostra dimensione, e il mio sapere mi ha fatto venire a conoscenza di una profezia di questo mondo, definita Profezia di Acathla".

"Verrà il tempo in cui gli uomini saranno Eroi e gli Dèi saranno venerati come loro gli spetta. Verrà il tempo in cui gli Onnipotenti saranno l’uno contro l’altro e si combatteranno; giungerà, a suo tempo, lo scontro decisivo di cui rimarranno solo due uomini, che daranno vita alla stirpe degli Eletti. Verrà il giorno in cui l’Eletto dalle due facce s’impadronirà del potere, perseguitando uno dei prescelti; del tempo passerà, finché il Serpente Oscuro, che racchiudeva in sé il Dio Solare, perirà per mano di un prescelto, risvegliando il Mare che tenterà di ricongiungersi alla Terra, servendosi dei suoi figli e degli Eletti, ma sarà ricacciato via. Nell’anno decisivo, la Dea della Terra tornerà ad occupare il suo potere, sopraffacendo tutti quelli che si metteranno sul suo cammino: ciò darà inizio alla più sanguinosa tra le battaglie, in cui tutti gli Onnipotenti esistenti sulla Terra saranno l’uno contro l’altro. Sarà allora che il tempo si lederà, lo spazio si fenderà, tale che le dimensioni convergeranno in una sola. Ciò che ha dato inizio alla guerra dovrà perire, altrimenti sarà l’inizio della Fine…"disse Gloria, recitando la profezia, la quale terrorizzò i tre Saint, incapaci di interpretare il significato di tale scritto.

"Ecco perché Odino ci ha permesso di partecipare alla guerra", esclamò turbato non poco Bado, scagliando per la rabbia un pugno contro una roccia, -"Ra…Ragnarök è arrivato", balbettò Cyd, riferendosi alla profezia nordica riguardo la fine del Mondo. Il ragazzo strinse forte i pugni, trovando un cenno di assenso da parte del fratello, mentre Icarus rimase impassibile e cercava di capire cosa intendesse tale profezia.

"Ti sforzi di interpretare la profezia, pensi e ripensi, ma alla fine non ce la fai. Sai che è qualcosa che non puoi capire!", esclamò la Dea Infernale, rivolgendosi ad un distratto Icarus, che tornò alla realtà. –"Forse non sarò il più adatto a capire, ma ho già interpretato parte della poesia, il resto farò presente alla mia Dèa nel caso che ritorni da lei", rispose Icarus, "Devo portare a lei questo messaggio per questo se vuoi fa quello che ti parei noi non ti fermeremo, a patto che distrugga il talismano che hai con te!", facendo cambiare l’espressione sul volto dei gemelli asgardiani, molto arrabbiati.

"Ma cosa hai in mente, traditore! Come puoi far scappare una come lei…", disse infuriato Bado di Gemini, -"Effettivamente, contro di lei non abbiamo speranze neanche in tre, nonostante io sia a livello di un Dio, e Cyd possegga un colpo come il Seikishiki Meikaiha, vista la sua invulnerabilità massima e non possiamo permetterci di perdere elementi, durante una guerra. Inoltre, dobbiamo riferire ad Atena quanto appreso, tornando tutti sani e salvi!", controbatté Icarus, spiegando la ragione delle sue azioni.

"Sinceramente di questo cristallo non me ne importa nulla", esclamò la donna, spezzando solo con il cosmo, "L’ho rubato ad uno, che è finito chissà dove lontano da qui, grazie alla potenza del mio Infernal Terror! Comunque ci rincontreremo, questo è sicuro, la Profezia deve avverarsi in modo che tutto venga distrutto", dopodichè Gloria abbandonò il campo di battaglia, entrando in un buco dimensionale, apertosi poco prima.

Cyd e Bado tirarono un sospiro di sollievo, mentre Icarus continuava a pensare a ciò che avevano udito da Gloria; allora un boato scosse la zona, ed i tre intuirono che un altro degli strati concentrici, eretti dall’oscuro Dio, era caduto. Si sentirono minimamente risollevati da quell’evento, così che il God Saint si rialzò sicuro. –"Forza, a questo ci penseremo in seguito! Ora il nostro compito è uno: distruggere il Dio al Tempio di Nettuno!", tuonò il ragazzo, incitando i propri amici a proseguire, spinto da una irrefrenabile voglia di vittoria, nonostante, dentro di sé, provava una forte tensione, per i possibili futuri eventi.

 

Passò poco più di un’ora, finchè il trio arrivò nella zona della Colonna dell’Atlantico del Nord, alla ricerca del talismano, custodito da chissà quale guerriero; -"Tenete gli occhi aperti, già abbiamo avuto molte sorprese, e non immaginò come se la stiano cavando gli altri!", affermò Icarus, rivelando un po’ di falsità in quelle parole, poiché aveva avvertito l’esplosione dei cosmi dei due Generali dei Mari che poi erano svanita nel nulla, così come si erano sviluppati.

"Se ci capita un’altra come prima, faremmo meglio ad abbandonare questa zona", ironizzò Cyd di Cancer, sdrammatizzando la tensione che albergava nei cuori dei tre, scaturendo i sorrisi dei due compagni.

D’improvviso, Cyd fu colpito al volto da un forte pugno, e ricadde lontano vari metri da lì, per l’impeto della tecnica. –"Ma cosa è stato?", si meravigliò suo fratello Bado, aiutando Cyd a rialzarsi, -"Qualunque cosa sia, sono sicuro che presto si farà vedere! Ne sono certo!", continuò Cyd, guardandosi attorno e aspettando un nuovo attacco nemico. Non fece in tempo a percepire il cosmo avversario, che esso avvolse Icarus, stendendolo e avvicinandosi poi a Bado, che con un forte calcio fu lanciato verso un muro.

"Niente da fare, questo nemico ha un cosmo talmente grande da non poterlo percepire…", riflettè l’asgardiano, "….proverò in questo modo, vediamo cosa succederà!", chiudendo gli occhi, Cyd cercò di sentire l’avvicinarsi a lui. Più passavano i secondi più intuiva la presenza sinistra, che c’era nella zona, ed a poco a poco, la intercettava spiritualmente. Dopo un po’ riuscì nel suo intento, -"Eccoti maledetto!", urlò Cyd, caricando con energia cosmica la mano destra, sferrando un forte pugno verso il nemico.

"Mi hai intercettato, ma bravo! Vedo che te la cavi bene con la mente, anche se è da poco che hai acquisito questi poteri!", affermò la presenza, che continuava a non manifestarsi; sbalordito Cyd disse, "Ma come fai a saperlo?", -"Questione mentale, umano! Un dono offertomi dal dio Ares in persona, la Telecinesi", continuò l’oscuro guerriero divino.

"Se ci sono riuscito una volta, lo farò ancora! Sembra che tu non possegga corpo, per questo distruggerò il tuo spirito", commentò Cyd di Cancer, alzando le mani al cielo e lanciando di fronte a lui il suo Seikishiki Meikaiha. -"Mi dispiace sono qua", disse l’Heroes-demone, che colpì da dietro con un pugno, Cyd, ma si accorse che non era lui bensì una proiezione mentale.

"Non sei l’unico a cavarsela bene con la mente, demone!", esclamò l’asgardiano, "E’ vero, non so dove colpire precisamente, ma posso centrarti lo stesso", e unì le mani in avanti, convogliando lo spirito in una sfera, mentre attorno a lui si crearono delle anime; -"Sei un pazzo sfrenato, che gioca con la morte. Non ti avvicini neanche un po’ a lei", ribatté il Demone spirituale, sorprendendosi dell’aura sinistra che stava avvolgendo il Saint di Atena.

"Ti spiegò un po’ cosa farò…", disse Cyd, "Poche ora fa, Hypnos, Dio del Sonno, mi disse che il colpo di prima ha molte varianti, per questo proverò a sfruttarne qualcuna: ora ho concentrato tutto lo spirito negativo in me, in modo da poter rifletterlo su di te, riuscendo come col Seikishiki, a strappar via la tua anima", e detto questo, lanciò il colpo. Le parole echeggiarono violentemente nella zona, ed anche Bado di Gemini ed Icarus Touma, che spalleggiavano Cyd nella battaglia, sentirono lo sprigionarsi di tanta negatività dal loro compagno. "Seikishiki Annihilation" furono le parole urlate dal Gold Saint di Cancer. Un’incredibile serie di raggi si propagarono nella zona, la cui oscurità non era tanto inferiore a quella del Demone, il quale sbraitò per il dolore, il cui cosmo svanì di colpo.

Icarus e Bado si rialzarono, ammirando la forza immensa del loro compagno; malgrado il colpo, Cyd sapeva eccome di non averlo eliminato, per questo si voltò verso i due amici: -"Voi proseguite, ci penso io a finirlo! Il Talismano non è ancora distrutto perché il Seikishiki Annihilation può averlo soltanto graffiato, per questo dovete andare avanti", disse Cyd, con molto franchezza "Distruggerlo è un problema soltanto mio, e del quale solo io ho il potere di occuparmene". Il Saint di Gemini accolse le parole dette dal fratello, così come il God Saint, anche perché entrambi sapevano che non avevano speranze contro un nemico del genere, e soltanto Cyd ed i suoi poteri spirituali erano l’unica speranza.

S’incamminarono in avanti, seppur col cuore triste, Icarus e Bado; quest’ultimo però si volse a dar il saluto al fratello, -"Nel caso non ci dovessimo più rivedere, sappi che sono felice di esser tuo fratello. Tutto quello che è accaduto è soltanto per pura casualità, non meritavi il trattamento riservatoti dal Fato", esclamò il Saint di Cancer, "In ogni caso, guarda sempre in avanti e battiti con onore fratello! Saluta Atena da parte mia, perché in tutta sincerità non so se tornerò". A Bado scesero delle lacrime, e l’ultimo gesto del fratello che vide fu il sorriso che gli aveva rivolto, prima di teletrasportarsi allo Yomotsu Hirasaka.

Sulla Terra, Icarus incitò Gemini a proseguire, ricordandogli la missione assegnatagli, ma gli rivolse prima una domanda, -"Pensi che vi rivedrete?", chiese il God Saint, rivolto a Bado. –"Sì, ci rivedremo. Che sia sulla Terra o nel nuovo Elisio, ci rincontreremo!".

 

Nell’Aldilà, intanto, Cyd si ritrovò nella Bocca dell’Ade, dove ad aspettarlo c’era il suo avversario. Non era più invisibile, ma ora si mostrava nella sua vera forma: si presentava come un giovane ragazzo dai corti capelli bianchi, occhi di un marrone così scuro, da quasi confondersi con le tenebre circostanti. Indossava un lungo e nero abito, aperto in petto, che ricopriva quasi tutto il corpo, ma Cyd non era sicuro che non fosse dotato di armatura. Il suo atteggiamento lo mostrava già in tutta la sua superiorità, poiché se ne stava in aria, ad aspettare che il suo nemico facesse qualche mossa.

"Cyd di Cancer! Dev’essere questo il tuo nome!", esclamò la figura, "Ti do atto del tuo grande gesto: sfiorarmi è un’impresa in cui solo due persone sono riusciti. Nientemeno che il capo Ares e il sommo Zeus", scendendo a terra. Cyd infastidito dall’affermazione, prese a non considerarlo, interessandosi apparentemente di alcune anime che riconobbe sulla via per gli Inferi: tra di esse notò Syria, suo compagno di missione. –"Disinteressarti di me è una cosa che non avresti dovuto fare", tuonò il giovane ragazzo, svanendo e riapparendo dinnanzi il Gold Saint, colpendolo con raggi energetici, sbattendolo verso delle montagne lì vicino.

Cancer si rialzò, ancora stordito dal colpo ricevuto, ma determinato a sconfiggere l’avversario, "Se vuoi diamo inizio al combattimento! Dimmi il tuo nome!"; -"Sado l’Ombra è il mio nome celeste! Sono un guerriero fedele ad Ares e alla causa Olimpica, nemico degli uomini!", replicò l’altro guerriero, presentandosi al Saint di Atena.

"Ciò che mi chiedo è perché voi esseri di natura demoniaca e divina, vi proclamate superiori a noi uomini", rispose l’asgardiano, "quando avete i nostri stessi sentimenti. La rabbia che hai provato prima ne è un esempio, lo stesso Zeus prova rabbia per quelli che non lo venerano più e quindi non è lontano da quegli uomini che provano lo stesso sentimento.".

"Le tue parole mi risulterebbero vere se fossi di queste parti, ma la realtà è che non lo sono. E’ vero, sono un demone, ma sono stato reclutato poco tempo fa da Ares, che mi ha inserito nello speciale battaglione di difesa per il Tempio Sottomarino; il Dio della Guerra mi ha scoperto non appena è iniziata la Guerra, quando si sono manifestati i primi segni di cedimento delle barriere spazio-temporali che dividono le varie dimensioni", affermò Sado, di fronte ad un meravigliato Cyd, "Anche io mi sono stupito dal fatto di ritrovarmi in un posto mai visto, ma sono stato ben accolto, da persone di gran lunga superiori a me! Gente che ti spazzerebbero via con pochi colpi!"

"Basta perder tempo in chiacchiere! Sei una povera anima indifesa, saprò lavorarti bene!", esclamò Cyd, correndo verso Sado e sferrandogli un pugno, ben parato e rimandato indietro, che fece cadere l’elmo, le cui punte si scheggiarono appena. Anche se piccole, schegge della Cloth di Cancer furono notate dal suo possessore, ancor più meravigliato da Sado, -"Queste armature possono essere scalfite solo da avversari di natura divina, come puoi tu fare ciò?", gli chiese Cyd.

"Eh beh, cosa posso dirti! I miei poteri sono superiori a quelli dei demoni di questo mondo, non a caso il mio è un mondo popolato da demoni, i quali vivono in continua pressione a causa di persone conosciute come Death Gods, pronti a farci fuori al minimo passo sbagliato", spiegò Sado, "I loro poteri sono molto superiori ai vostri, per cui come pensi di battere un nemico del genere?"

"Semplice! Noi uomini non saremo come gli Dèi per potenza, ma possiamo e sappiamo superarci, oltrepassare le nostre possibilità. Stavolta tocca a me farlo", ribatté Cyd, "così che io possa uscire dalla comune storia dei mortali, per entrare nella leggenda", dopodiché carico al massimo le sue forze, concentrandole nella mano sinistra, rivolta col palmo verso l’alto. –"Non so come chiamare questa tecnica, ma sono sicuro che colpirti non sarà difficile", tuonò il saint, balzando verso Sado con la palla d’energia. La tecnica fu schivata per poco dal demone, e si abbatté su di un’anima che passava di lì per caso. Essa iniziò a bruciare finché non ne rimase nulla, neanche una briciola di energia".

"Spaventoso colpo, complimenti! Se mi avessi colpito non avrei avuto scampo, l’attacco poteva distruggere l’anima che colpire fino ad estinguerla", commentò sereno Sado l’Ombra, "Ma non ci sei riuscito!", deridendolo per tanta audacia che vedeva nel ragazzo. Quelle risate irritavano terribilmente Cyd, che per un misto di rabbia e angoscia, si rivoltò nuovamente contro Sado, e ancora una volta non colpì il suo nemico.

"Ahahaha non sai neanche colpire un avversario! Quello di prima è stato una vera e propria fortuna. La stessa fortuna non ti salverà", esclamò Sado l’Ombra, "dopo che ti centrerò frontalmente con il mio Daiguren Freezing". Detto ciò, Sado trasse dal suo vestito una spada azzurra, la quale sprigionò una grande energia fredda che riuscì in poco a congelare delle anime, lì presenti. –"Che le fredde energie negative, ti congelino per l’eternità!", tuonò il demone, rilasciando una coltre d’aria fredda e ghiaccio che avvolse Cyd di Cancer, rinchiudendolo in un teca simile al Freezing Coffin dei saint di Aquarius.

A quel punto, Sado l’Ombra era convinto al massimo di aver la vittoria in tasca, per cui iniziò a cercare un metodo per uscire da quel lurido posto; anche se era capace di rimanere fuori dal proprio corpo, la sua anima non aveva possibilità di trovare una via di fuga. –"Caspita, da qui non si esce! Forse espandendo al massimo potrei farcela, altrimenti dovrei aspettare che qualcuno mi liberi. Ma, nel frattempo, potrei venir attaccato da qualcuno, visto che come mi ha spiegato Ares, questo in cui mi trovo, dovrebbe essere il reame di Hades", commentò il demone.

Balzò su un promontorio lì vicino, notando tra l’altro le tante file di anime che s’incamminavano verso gli Inferi, per osservare la conformazione della zona. Non trovò nessuno sbocco di uscita, quindi si convinse che l’unica scelta era espandere la propria energia spirituale. –"Per Ares, per la gloria!", esclamò Sado, lasciando fluire il proprio cosmo oscuro.

"Sei sicuro di avermi fatto fuori! Hai commesso un errore devastante!", disse una voce, a quel punto; Sado si girò e constatò che il suo avversario si era destato dalla prigione congelante in cui era stato relegato. Anche se abbastanza stanco, il Saint di Cancer era riuscito a liberarsi dalla morsa fredda del Daiguren Freezing.

"Non sarò un essere divino, ma te lo ripeto, posso anche io essere un avversario scomodo!", esclamò il Cavaliere di Atena, alle spalle del quale comparve l’immensa figura della Nebulosa Presepe, l’ammasso stellare della Costellazione del Cancro.