Capitolo 3

"Ma dove diavolo si trova questo villaggio? ? Mica mi sono persa? "

Tisifone continuava il suo cammino seguita, a sua insaputa, da Crystal.

"Dovrebbe pensare a trovarsi un riparo…Ormai sta calando la notte e finirà per morire assiderata."

-Chi va là? !-esclamò la sacerdotessa all’improvviso.

"Ed ora che le prende? "

Tisifone aveva abbandonato sia la pista verso il villaggio "nemico" sia l’andatura circospetta ed ora correva nella neve alta all’inseguimento di chi sa chi sbraitando chi sa cosa.

Crystal si stava veramente stufando: non solo quella specie di furia in vesti femminili aveva deciso di fare tutto di testa sua, ma ora rischiava anche di farsi scoprire…Ma era forse impazzita del tutto?

"Dannazione Tisifone! Fermati e smettila subito di sbraitare prima che lo sappia tutto il mondo che siamo qui!"

Tisifone si bloccò di scatto. Rimase ferma qualche istante per poi voltarsi verso il cavaliere del Cigno che era comparso alle sue spalle.

-E tu cosa ci fai qui? !-

La voce della sacerdotessa era gelida e secca; mal celava una rabbia furiosa che aveva tutta l’aria di stare per esplodere.

Crystal ringraziò il cielo che indossasse quella maschera: non riusciva a vederle gli occhi ma la rabbia focosa di lei la percepiva già fin troppo bene, quasi come se la potesse vedere veramente.

Rimase interdetto per qualche istante, quasi spaventato come un bambino scoperto in flagrante, ma si decise presto a riscuotersi: non era possibile che si sentisse intimorito da una donna…Tanto meno da quella donna. Ed era assolutamente fuori discussione che lei potesse anche solo immaginarlo.

Assunse immediatamente uno sguardo fermo e gelido, di quelli che ti tolgono il sangue dalle vene, ed incrociò le braccia al petto.

-Mi stavi seguendo? ? ? !!!-

Crystal non aveva avuto neanche il tempo di aprire bocca che la sacerdotessa avanzava verso di lui minacciosa nella neve con i pugni serrati.

Come si poteva permettere? Quella mocciosa viziata avrebbe avuto vita breve…

-Come osi parlami in questo tono? !? Se non fosse per me moriresti entro poco!-

-E cosa ti fa credere di esser così indispensabile? Eh?!? Sei solo un moccioso viziato che crede di poter comandare su tutti! Cosa ti costa mostrare un po’ di gentilezza ogni tanto?!! Oppure tutto il tempo che hai passato in Siberia ti ha congelato il cuore oltre che il cervello? Vorrei tanto sapere come tu possa essere amico di uno come Pegasus o degli altri cavalieri! Con il carattere che ti ritrovi non saresti neanche degno di essere chiamato Cavaliere di Atena! Probabilmente neanche i tuoi cosiddetti "amici" ti sopportano, ma sono costretti a far buon viso a cattivo gioco! Se ci tieni veramente a loro dovresti andartene per sempre e non farti più vedere! Finirai per portarli alla rovina o farli ammazzare tutti… Sei solo un’egoista e non t’importa di nessuno se non di te stesso! Né di Atena né dei tuoi amici!-

Insieme a quella fiumana di parole al povero Crystal arrivò anche un sonoro schiaffo in piena guancia, che il cavaliere, scioccato dalla compagna, non sentì neppure.

Come qualche minuto addietro il volto del Cigno mutò rapidamente da un’espressione attonita alla pura rabbia cieca; serrò le labbra e indurì lo sguardo, fino a farlo apparire calmo, gelido, quasi strafottente, ma allo stesso tempo colmo d’ira.

Tisifone aveva sentito da Pegasus la descrizione di quello sguardo e sapeva bene che si trattava solo della calma prima della tempesta... Per un attimo ebbe quasi paura del ragazzo che aveva di fronte.

-Allora fa come ti pare, ma la prossima volta che decidi di intraprendere una missione futile e suicida abbi almeno la decenza di non lasciarmi la tua armatura. -

Così Crystal le sganciò addosso uno delle due armature che portava sulle spalle, sì voltò e tornò da dove era venuto.

Tisifone s’era preparata a tutt’altro, ma il cavaliere non aveva neanche alzato il tono della voce, anzi l’aveva tenuto straordinariamente molto basso, quasi un sibilo.

Per un attimo si chiese se non avesse esagerato con le parole ferendolo nel vivo. Ma fu per poco, poiché anche se fosse stato così quel moccioso se lo meritava.

Si caricò l’armatura sulle spalle maledicendosi per essersela dimenticata e continuò la sua ricerca: le era infatti sembrato di sentire un cosmo ostile poco prima che quel russo si intromettesse.

In realtà Tisifone l’aveva ferito pesantemente, non tanto per l’umiliazione dello schiaffo, non per il "moccioso viziato"; tanto pensava lo stesso di lei. Neanche poi tanto perché non lo riteneva degno di essere Cavaliere di Atena, anche se era davvero seccante. Quello che lo feriva veramente erano i commenti sui suoi amici. Come aveva potuto? ? Di sicuro si era inventata tutto. Era vero che non aveva un carattere facile, ma non poteva, non voleva pensare che anche loro lo sopportassero solo per convenienza...Ma poi quale convenienza?

I pensieri di Crystal furono interrotti appena sentì dei passi davanti a lui. Riconobbe la persona che si stava avvicinando: un cavaliere d’oro, la cui armatura emanava una luce cupa.

-Crystal! Non dovresti essere qui…-disse il cavaliere d’oro che Crystal riconobbe come…

-Scorpio? ! Allora stai bene!-

Il cavaliere del Cigno si stava avvicinando al cavaliere d’oro, contento di rivederlo, ma quello non glielo permise:

-CUSPIDE SCARLATTA!-

Crystal non ebbe il tempo di capire le intenzioni di Scorpio e quindi di potersi difendere dal suo colpo, così cadde a terra ferito. Tuttavia riuscì a rialzarsi poco dopo.

-Scorpio, che diavolo ti prende? ? -gli domandò Crystal confuso.

-Assolutamente niente! Eseguo solo gli ordini di Ares…-rispose Scorpio con un sorriso che mostrava superiorità.

-Che cosa? ? Non sei con Atena? -Crystal non poteva crederci. Scorpio era dalla loro parte, anche lui un Cavaliere di Atena…Possibile che fosse veramente passato dalla parte del nemico? ?

-Atena è il passato, Ares il presente ed il futuro. Solo sotto il suo regno questo mondo può sussistere!-affermò Scorpio con malvagità.

-Non è possibile! Sei uscito di senno? ? -

-Io sto benissimo. Al contrario di te fra poco…CUSPIDE SCARLATTA!-

Stavolta Crystal si aspettava l’attacco del cavaliere; rispose con il suo colpo:

-POLVERE DI DIAMANTI!-

Purtroppo però, riuscì a contrastare per poco tempo la Cuspide di Scorpio. Cadde nuovamente a terra, stavolta un po’ privo di forze. Scorpio gli sembrava più forte di quando si furono scontrati al Grande Tempio. Che Ares abbia aumentato la sua forza al fine di sconfiggere lui ed i suoi amici definitivamente?

-Sbaglio o sei peggiorato rispetto a qualche anno fa? -lo schernì Scorpio vedendolo a terra.

Irritato Crystal si rialzò subito.

-Non so che cosa ti sia successo, ma ho imparato a non esitare più di fronte ad un nemico, chiunque esso sia! E visto che tu ti presenti come tale…Preparati a combattere Scorpio!-

-Ci sentiamo sicuri di sé, cavaliere? Peccato che dovrò ridimensionarti un po’…-

-AURORA DEL NORD!-

Il colpo di Crystal partì prima che il suo nemico potesse contrattaccare. Lo colpì facendolo cadere a terra, anche se i danni causatogli non furono molti.

Mentre si preparava ad un altro colpo, Crystal si voltò di scatto.

"Ma questo..."

Sentì un cosmo ostile provenire da dove aveva lasciato Tisifone. Possibile che quella maledetta ragazzina avesse ragione e si fosse già cacciata nei guai? Eppure, quel cosmo...Era sicuro di conoscerlo…

"Ioria? ? Com’è possibile…? ? "

Se Scorpio era lì, allora poteva essere davvero Ioria quello che sentiva. Lasciò la battaglia e raggiunse immediatamente Tisifone.

-Dove credi di andare, Crystal? !-Scorpio rialzandosi cercò di colpirlo alle spalle, ma il cavaliere di bronzo evitò il colpo. Così Scorpio decise di seguirlo.

Crystal non si era sbagliato…:

-Ioria! Anche tu qui? ? -

Crystal non poteva credere ai suoi occhi: Tisifone era riversa al suolo, non aveva avuto neanche il tempo di indossare la sua armatura.

-Ioria! Pensavo foste prigionieri! Perché hai attaccato Tisifone? !-

-Non aveva intenzione di seguirmi...-rispose il cavaliere del leone, con atteggiamento molto simile al cavaliere dello scorpione.

-Seguirti dove? -Crystal era in allarme; la vista gli diceva che quelli erano Ioria e Scorpio, il cosmo no.

Si avvicinò a Tisifone per cercare di svegliarla ed accertarsi delle sue condizioni.

-Al castello del Sire Ares!-rispose calmo Ioria.

-Se fosse stato come dici non avrebbe avuto alcun motivo per rifiutare...-ribatté Crystal diventando più serio che mai.

-Lei voleva andarci per "dare una lezione" al Grande Sire, non potevo certo permetterlo. Tanto più che vi aspetta come ospiti graditi…-

-Ares ci ha autorizzato ad usare subito le cattive maniere…Perché non l’hai fatto Ioria? -intervenne Scorpio.

-Non volevo sporcarmi le mani qualora non ce ne fosse stato bisogno. -

Crystal si bloccò. Quelli che aveva davanti non potevano essere i cavalieri del Grande Tempio, o per lo meno non erano più loro.

D’altra parte quella era un’occasione per entrare a palazzo e scoprire qualcosa. Aveva già preso in considerazione l’ipotesi di farsi catturare e passare le informazioni in qualche modo a Tisifone; quello poteva essere un modo, per quanto rischioso. Non poteva permettere che i ragazzi arrivassero senza alcuna notizia…Avrebbe accettato "l’invito", anche a costo della sua vita.

-Vengo io con voi se volete...-

-E la ragazza? -chiese Scorpio.

-Ah, possiamo anche lasciarla qui, al massimo ci raggiungerà più tardi…-rispose prontamente Crystal.

-Va bene, seguici. –concluse Ioria secco.

Crystal si incamminò dietro i due pregando che Tisifone non morisse per il freddo. Era riuscito a costruirle un riparo di ghiaccio contro il vento, ormai era quasi notte…Ma quella era anche la sua ultima speranza.