La vera storia di Megres

E alla fine quello che temevo di più alla fine è realmente successo, sono stato sconfitto e piano piano mi sto abbandonando al freddo sapore della morte.

Che ne sarà di me e dei miei sogni di gloria, per me e per il mio casato, se io morirò senza avere portato a termine nessuna dei progetti che mi ero prefissato?!

Niente, non ne rimarrà niente. Se anche i Cavalieri dello Zodiaco riusciranno a liberare Ilda, la mia regina, dall'Anello del Nibelungo, le racconteranno quello che ho fatto, e anche che avevo la possibilità di liberarla senza i cavalieri miei amici rischiassero la vita inutilmente, e la regina di Asgard mi condannerà per alto tradimento verso la famiglia reale, e colui che la guida, il sommo Odino.

Il mio casato e i miei famigliari verranno accusati anche loro di tradimento, e verranno condannati all'esilio, o peggio, alla pena di morte. E il nome del glorioso casato dei Megres verrà pronunciato con odio e disprezzo da tutti coloro che abitano Asgard. Una prospettiva spaventosa e da cambiare, ma adesso che ho subito il "Colpo Segreto del Drago Nascente", non ho più forze per rialzarmi ancora e cambiare il mio avvenire. Ora che sono stato sconfitto, e per giunta per mano di un cavaliere straniero, da un cavaliere di Grecia, non mi resta altro che aspettare con calma che la nera signora mi venga a prendere.

Non mi resta che aspettare la morte.

Però, mentre attendo che il mio destino si compia, l'unica cosa che mi resta e di ripensare alla mia vita, da quando sono nato fino adesso, ai momenti gioiosi e splendidi a quelli più spiacevoli e dolorosi, da quando lessi nella biblioteca di famiglia un vecchio tomo contenente la leggenda della minaccia dell'Anello del Nibelungo e di come un Megres avrebbe avuto un ruolo fondamentale nell'intera faccenda, e fu in quel momento che cominciai a realizzare il mio grandioso piano che mi avrebbe permesso di conquistare il mondo intero, a quando fui cacciato dal palazzo reale da Ilda stessa perché i miei inganni non potevano più essere tollerati, diceva. Quelle parole mi caddero addosso con un peso ben più maggiore di quel che pensavo, era come se mi avessero colpito con una spada a doppio taglio, quello che Ilda mi aveva fatto era un affronto che avrei fatto di tutto pur di cambiare quella sorte infausta in una sorte migliore. Ilda e tutti gli abitanti di Asgard avrebbero pagato con il sangue quell'imperdonabile affronto.

Cosi, pur se scacciato da corte continuai comunque ad seguire le mosse della mia regina; cosi mi recai sul picco roccioso dove Ilda era solita pregare il nostro dio supremo, il nostro grande Odino. Lì, la donna venne raggiunta da un cosmo immenso che poteva appartenere solo a una divinità, ma non apparteneva a nessun dio del patheon nordico, ma si diceva che era l'imperatore dei sette mari, il sommo Poseidone, Dio greco del Mare, conosciuto anche come Nettuno.

Il nume, da secoli immemori nemico giurato di Atena, da quando i due si sfidarono per la conquista delle terra dell'Attica, e in quella sfida ne usci vincitrice la Dea della Giustizia, che dopo essere stata decretata come vincitrice fece erigere dagli abitanti di quelle terre delle costruzioni che raggruppo sotto il nome di Grande Tempio, o Dodici Case. Ora dopo secoli di scontri in cui ne riuscì sempre sconfitto, decise di cambiare tattica e di chiedere a Ilda e ai suoi cavalieri di conquistare in vece sua il Grande Tempio. Ma il senso di giustizia di Ilda era alto e la celebrante rifiuto tutte le proposte di conquista da parte del Dio, tant'è Poseidone si trovo costretto a rendere la stessa celebrante di Odino sua schiava con l'anello del Nibelungo.

La potenza dell'Imperatore dei Mari era terribile, senza sforzarsi molto in men che si dica Ilda si ritrovo in balia di Poseidone. Quando ripresi i sensi vidi l'anello maledetto al dito annullare di Ilda.

Dopo quei fatti, me ne tornai alla mia dimora aspettando di vedere come si svolgevano le cose. Neanche un'ora più tardi, un messaggero del palazzo reale venne a bussare al portone del mio casato, dicendo che doveva consegnare un picco urgente da parte della celebrante, in cui informava che la consegna delle sette armature dei cavalieri di Asgard doveva essere anticipata in vista della futura guerra contro Atene e i Cavalieri di Atena. Non potevo credere che quella fosse la volontà della vera Ilda, che avrebbe deciso di sacrificarsi piuttosto di lasciare gli abitanti di Asgard in balia di una nuova guerra. Cosi capi che la causa di questa incredibile cambio di personalità era dovuta agli avvenimenti di un ora prima, e che forse quella era l'occasione per vendicare tutti i torti subiti in quegli anni. Dalla sconfitta di mio padre, Megres XVIII, al divieto di frequentare il castello reale come traditore della corona reale.

Passarono cosi i giorni e le settimane, e i preparativi della guerra si facevano sempre più frenetici. In quei momenti in cui prendevo conoscenza dei poteri del mio cosmo, cominciai a conoscere anche i miei compagni cavalieri.

Che sciocchi, quasi nessuno di loro immaginava che alla prima occasione

favorevole li avrei sacrificati in modo che non mi dessero problemi, nel mondo che avrei costruito dopo aver ucciso Ilda e liberato Asgard dalla minaccia dell'anello maledetto, non ci sarebbe stato posto per i sentimenti di amore, pace e giustizia. Quelli li lascio a quei debosciati che pensano di poter mantenere l'equilibrio senza dover ricorrere alle guerre alla violenza. Come il prode Orion, comandante del nostro esercito, titolo che sarebbe aspettato a me, che ne sarei stato più degno di lui. E il musico di corte Mime, buono solo a comporre inutili nenie di morte. Se sono questi i difensori, o coloro che guideranno le genti della cittadella fuori da questo specie di inferno ghiacciato, allora Asgard può abbandonare le armi e continuare a vivere in queste ridicole terre ghiacciate. Grazie all’infinito potere dell’anello del Nibelungo, finalmente le genti di Asgard potranno riconquistare le calde terre del sud, dopo secoli di esilio in questo estremo nord. Pare che i nostri avi, i vichinghi, furono confinati qua su per espiare le loro colpe, dopo aver distrutto e razziato decine e decine di villaggi che si trovavano sulle coste del mar del nord. Ma io non ci ho mai creduto a questa storia, la verità per cui noi siamo stati costretti a questo esilio forzato e stato perché le popolazioni dell’Europa del sud temevano la nostra potenza, e avevano paura che li potevamo attaccare senza pieta, e infatti avevano ragione. Ma ora che le cose stanno cambiando tutti quelli che ci hanno indotto a questa specie di schiavismo la pagheranno cara per tutte le angherie che ci hanno fatto subire, e la nostra ira sarà immensa.

Inoltre, questa potrebbe essere l’occasione per vendicare la sconfitta subita da mio padre, tempo addietro. Ci fu un tempo in cui mi padre per aumentare la sua forza, decise di lasciare la sua terra d’origine per intraprendere un viaggio nelle terre di Cina, in cui, diceva abitava un eremita che possedeva una forza incredibile che non lasciava scampo a nessuno. Persino chi lo lanciava sarebbe morto se utilizzava questo potere illimitato chiamato: Pienezza del Dragone. Cosi, mio padre lascio mia madre e me, che ero ancora in fasce, per cercare di imparare il colpo supremo che avrebbe condotto alla morte anche a chi usasse questo colpo, ma il solo pronunciare il nome del colpo avrebbe terrorizzato anche il nemico più forte e determinato, portando gloria e onori al casato dei Megres.

Purtroppo, le previsioni di mio padre erano troppo rosee e niente andrò sperava. Anzi, tutto quello che mio padre consegui fu solo una scocciante sconfitta. Quello sciocco eremita capì che i sogni di gloria di mio padre erano inaccettabili, e senza pensarci due volte, lo scaccio in malo modo. Ma mio padre pensò che lui, che cercava potere e forza, e che era l’unico che poteva padroneggiare quel colpo, perché era l’unico che possedeva la forza sufficiente per controllare la terra intera; cosi, lo attacco alle spalle con le anime della natura, cercando di uccidere colui che vergognosamente lo aveva scacciato. Ma sfortunatamente l’eremita riuscì a vincere con un colpo di fortuna, e nel farlo uccise involontariamente mio padre. All’inizio, quando mi raccontarono il fatto, pensavo veramente che la sconfitta riportata dal mio padre fosse stato un fattore fortuito della sorte che si era accanita contro la nostra famiglia, ma poi, crescendo capi che il vero motivo che ha portato in disgrazia mio padre, è stata la sua incapacità di condure la battaglia. Perché solo chi possiede la vera forza può governare il mondo, chi scende sul campo di battaglia convinto che la forza del suo cosmo derivi dal proteggere gli deboli e indifesi è solo un povero sciocco. Il potere non può andare a chi crede in queste stupidaggini, e io sono qui per dimostrarlo.

Non mi interessa del destino che porterà alla morte i miei compagni cavalieri, sono disposto a sacrificarli tutti se questo sarà necessario. Quello che importa e che l’unico che dovrà sopravvivere in questa grandiosa guerra sarò io.

E un piano che definire perfetto è troppo poco, nessuno riuscirà a mettermi i bastoni tra le ruote. Cosi pensavo, e purtroppo mi sbagliavo di grosso.

Perché il mio piano funzioni c’è da togliere di mezzo i cavalieri di Atena, i loro cosmi sono ridotti allo stremo, ucciderli non sarebbe stato un problema e presto anche la loro sciocca dea della Giustizia morirà a causa del freddo di Asgard. E solo una questione di tempo. Comunque per non rischiare troppo, decisi di scendere in campo personalmente.

Non saranno passati che cinque minuti da quando il cosmo di Mime è scomparso, segno che un altro sciocco sentimentalista ha lasciato questo mondo. Meglio cosi, perché se sarebbe sopravvissuto non avrebbe mai capito i miei propositi, e mi sarebbe toccato di eliminarlo personalmente, rischiando di essere scoperto e ucciso per alto tradimento al Ilda. E questa sarebbe stata una seccatura. Ma fortunatamente i Cavalieri dello Zodiaco stanno facendo il lavoro sporco a posto mio: infatti prima di Mime anche Artax, Luxor e Thor sono caduti. Non mi resta che uccidere Orion e Mizar, e poi la via verso la gloria sarà completamente spianata. E Ilda non se ne accorgerà minimamente, anzi dopo che avrò ucciso i cinque cavalieri di bronzo, che troppo oltre sono andati, la celebrante di Odino non potrà far altro che nominarmi suo consigliere fidato, e ucciderla non sarà difficile.

Ma per uccidere quei cinque mocciosi devo metterli in condizioni di non nuocermi, e per questo mi serve un esca. Se catturerò uno di loro, gli altri

cavalieri preoccuparti per lui correranno a salvarlo.

Come immaginavo sconfiggere quei cinque mocciosi è più facile del previsto, visto che sono facili a cadere nei sentimentalismi. Infatti abbattere Pegasus è stato facile quando gli ho detto che avevo imprigionato la sua maestra Castalia nella mia Teca Viola dell’Ametista, per attirarlo a me. Una volta che lo avrò sconfitto sarà lui la mia nuova esca per catturare gli altri cavalieri e farmi consegnare gli zaffiri già conquistati, unico modo per impadronirmi di Balmung, la leggendaria spada di Odino.

Come previsto un altro cavaliere è caduto nel mio tranello, ora non mi resta che causargli una ferita, anche superficiale, per farlo mio prigioniero. Poiché l’unico modo che ho per imprigionare le mie vittime è quello di provocarli una ferita, pur se leggera. Basta una sola ferita, e poi per il mio nemico è finita completamente.

Forse pero, per realizzare il mio piano perfetto, ho commesso una terribile leggerezza: quella di sottovalutare questi ragazzini.

Con Pegasus e Castalia è stato abbastanza facile rinchiuderli nelle teche dell’ametista, ma con questo, con il Cavaliere del Cigno è più di quello che mi aspettavo. Penso che dovrò faticare più del previsto. Ma non sia mai che io, il grande Megres, mi lasci battere da un semplice pivello di bronzo. Devo solo scoprire il suo punto debole e poi mi sarà facile abbatterlo senza problemi, ma per non rischiare è meglio che lo porti su un terreno più congeniale a me. Una volta lì, userò il mio colpo migliore: le Anime della Natura.

<< Finalmente c’è l’ho fatta, con la caduta del terzo cavaliere ora sono in

mano di ben due zaffiri, ora non mi resta che recuperare gli restanti cinque.

Il prossimo che prenderò sarà quello di Mime che ora è passato in mano ad Andromeda, quindi non sarà difficile sconfiggerlo e toglierli lo zaffiro>>.

Inaspettatamente qualcosa, come uno scudo blocco il mio colpo, salvando il Cavaliere del Cigno. E a suo posto a combattere arrivo un nuovo cavaliere, con cui non vedevo l’ora di battermi con lui. Prima che questa battaglia avesse inizio, avevo sentito che tra i cinque cavalieri più fedeli ad Atena ci fosse anche l’allievo dell’uomo che sconfisse mio padre. E questa notizia mi rese estremamente felice, perché non solo avevo la possibilità di diventare il più forte guerriero mai esistito che avrebbe conquistato tutto il mondo grazie alla Spada Balmung, ma passero alla storia anche come colui che riportato il casato dei Megres agli antichi fasti dopo la vergognosa sconfitta di mio padre. Mi basterà sconfiggere colui che è allievo del vecchio eremita che scaccio il mio parente e poi finalmente la vittoria sarà mia.

"Colpo Segreto del Drago Nascente".

"Un altro colpo inutile, evitarlo è facilissimo"

Invece le cose non andarono secondo le mie previsioni, dopo quel colpo non avevo più forze ne per rialzarmi ne per combattere ancora. Forse i miei progetti di dominio erano irrealizzabili anche per me. Forse mi sono spinto troppo in là, ormai il punto del non ritorno è già stato abbondantemente superato, questa è la mia fine e anche quella dei miei sogni di dominio.

 

Fine