Capitolo 8

Prima battaglia

Dopo essersi divisi, ciascuno dei quattro Cavalieri di Bronzo che avevano accompagnato Atena al Grande Tempio prese una strada diversa per cercare di eliminare più nemici possibile e liberare la grande metropoli da quel pericolo. Pegasus aveva preso la strada per il porto, essendo abituato a viverci da un anno ormai. Mentre correva per le strade della città vide molte persone in cerca di una via di fuga da quel luogo dove avevano sempre vissuto e che ora era diventata per loro una trappola.

<< Altre vittime innocenti dei folli propositi di Kanon. Maledizione, non ha ancora imparato che questi folli contese non servono ad altro se non provocare altre e inutili morti? A quanto pare no, e ancora una volta dovremo essere noi a cercare di convincerlo a desistere nei suoi propositi!>>, penso.

Ma i suoi pensieri vennero interroti da un fascio di energia che per poco non lo colpì, alzando lo sguardo vide uno spettacolo: il porto di Atene era quasi distrutto, ed era opera dei Cavalieri Neri che seguendo gli ordini ricevuti da Cavaliere Oscuro, avevano distrutto tutte le imbarcazioni e i capannoni per impedire agli cittadini di fuggire dalla città.

Quando uno dei Cavalieri stava per distruggere un'imbarcazione, venne fermato dal fulmine di Pegasus, deciso più che mai ad aiutare le forze dell'ordine a evacuare la città.

Dopo un primo quel gesto, che permise alle persone lì presenti di allontanarsi da quel posto pericoloso, Pegasus alzò lo sguardo per vedere chi fosse il suo nemico, ma non servi a molto visto che il nemico era incappucciato cosi bene che non si vedeva neanche il volto sotto quel telo nero come le tenebre.

I due si studiarono per altri due minuti e poi il misterioso individuo incappucciato prese la parola: "Vedo che sei molto migliorato dal nostro ultimo incontro nella Valle della Morte, ragazzino!" "E tu come fai a conoscermi?", si chiese l’eroe.

"Umpf, allora ti rinfrescherò la memoria con questo FULMINE DI PEGASUS NERO! Urlò lanciando al tempo stesso il suo attacco più potente.

<<Io lo conosco questo attacco, era il colpo unico e mortale di Pegasus Nero, chiamato anche "la Morte atroce". Ma lui come fa a usarlo?>> si chiese preoccupato il primo paladino di Atena.

Il nemico leggendo nei pensieri di Pegasus, sorrise leggermente portando una mano sul cappuccio e togliendoselo come se fosse una foglia abbandonata al vento. Quello che il giovane eroe di Atena vide lo lascio senza fiato: colui che aveva di fronte era Pegasus Nero, il primo Cavaliere al servizio di Phoenix, quando questi era da parte delle forze oscure, che aveva sconfitto. Ed ora si trovava a pochi metri da lui, come se non fosse stato sconfitto, persino la sua nuova armatura era intatta come la prima volta che la vide, pero guardando bene si accorse che le forme erano un po’ diverse: il pettorale, i bracciali, la cintura, i gambali sembravano identici a quelli di Pegasus di Fuoco, la corazza rinata grazie al sangue dei Cavalieri d’Oro dopo la corsa alle dodici case.

Vedendo il nemico sempre più confuso e spaesato, il nemico spiegò al giovane che sia lui che i suoi compagni erano ritornati in vita grazie al potere di una potente divinità, che li risveglio dalla morte e assegno loro una missione uccidere Atena entro dodici ore e portargli la sua testa di un vassoio d’argento. Se fossero riusciti a portare a compimento la missione, gli avrebbe donato la vita eterna. Alcuni dei Cavalieri richiamati dalla morte erano un po’ scettici ad accettare la proposta, ma poi ripensando a come fossero stati sconfitti dallo stesso Pegasus e i suoi amici decisero di accettare per aver vendetta nei confronti dei Cavalieri di Bronzo, ottenendo anche delle nuove armature simili a quelle che indossavano quando erano in vita, chiamate Surplici.

Una volta tornati sulla terra, il gruppo cerco un modo per attaccare il Grande Tempio, e arrivando nelle vicinanze di un altissimo promotorio, e li incontrarono un uomo di nome Kanon, che li spiego che la nuova battaglia tra Atena e Nettuno, che altro non era altro che una copertura per il suo piano, era appena finita con la vittoria della Dea della Giustizia, che aveva sigillato il Dio dei Mari nell’anfora divina.

Kanon era pieno di odio e risentimento per come i Cavalieri di Atena avessero rovinato i suoi piani di conquista che alla fine decise di unirsi ai nuovi redivivi Cavalieri Neri nella speranza di sconfiggere e uccidere i nemici che tanto gli hanno messo i bastoni tra le ruote, cosi pian piano conquisto la fiducia dei nuovi arrivati e divenne addirittura il nuovo capo. La prima cosa che fecce fu quella di cercare altri alleati alla loro causa, e cosi viaggiarono per giorni nei pressi della Grecia dove trovarono i superstiti dell’Isola della Regina Nera dopo il suo affondamento.

Dopo di che si stazionarono sui colli vicini ad Atene, per organizzare meglio il piano di Kanon, che non volendo obbedire a nessun essere sulla faccia della terra, decise che avrebbero ucciso sia Atena che i suoi schiocchi e idealisti Cavalieri, e dopo avrebbero sconfitto pure la strana divinità che li aveva riportati in vita.

"Quindi state facendo il doppio gioco, e tutto questo per avere la vita eterna?", chiese Pegasus alla sua controparte oscura.

Ma il Cavaliere Nero negò con il semplice cenno del capo e riprese a spiegare che nessuno dei Cavalieri Neri riportati in vita non avrebbe mai obbedito a Kanon, loro seguono solo gli ordini di chi gli ha ridato la vita.

<< Una divinità capace di riportare in vita anche i morti, potrebbe essere un nemico potentissimo, anche più di Nettuno stesso, e difficilmente riusciremo a sconfiggerlo temo!>>

Osservando lo sguardo preoccupato del nemico Pegasus Nero spiegò che in seguito lui e i compagni riuscirono a capire che la misteriosa divinità che gli offri un’altra occasione per vendicare la loro triste e bruttale fine per mano dei Cavalieri di Atena, era Hades, il re del mondo dei morti.

In un tempo ormai dimenticato quasi da tutti, dove gli Dei si affrontarono tra loro per cercare di conquistare la terra con i loro eserciti formati da uomini mortali, Ares, il Dio della Guerra Violenta, si scontrò con la sorellastra Atena per cercare di conquistare la terra intera, ma la Dea dell Giustizia non era un osso facile da sconfiggere e alla fine la guerra fu vinta da lei e i suoi Cavalieri che per la prima volta ebbero il permesso di usare le armi di Libra.

Dopo la sconfitta, Ares chiese esilio a Hades, che lo ospito nel suo regno, e dopo organizzo il suo esercito per la prima e grande battaglia contro Atena. La battaglia che ne segui fu la più terribile che si fosse scatenata sulla faccia della terra, molte furono le vittime di quel insano conflitto, ma alla fine i Cavaliere di Pegasus riuscì a ferire il Dio facendo evolvere la sua armatura di Bronzo in una Armatura Divina riuscendo a ferirlo e a imprigionarlo insieme ai suoi sottoposti i Cinque Picchi.

Inoltre, Atena riuscì a sigillare anche i suoi due più potenti seguaci, Tanato che controlla la Morte, e Hypnos che controlla il Sonno in un cofanetto che nascose in un luogo segreto e conosciuto solo a lei. Il sigillo pero non sarebbe durato per sempre e dopo un tempo di 243 anni, Hades si risveglio ancora e ancora, finche qualcuno non sarebbe riuscito a sconfiggerlo definitivamente, distruggendo il suo corpo mitologico, riposto in un specie di tomba, nei Campi Elisi, i paradiso dei Cavalieri.

<< Ma quel posto era praticamente impossibile da raggiungere, almeno di non morire, ma nessuno era cosi pazzo da poterlo fare!>>, penso il Cavaliere Nero, ricordandosi le parole di quel uomo incappucciato che gli aveva risvegliato dal sonno eterno.

"Una storia molto interessante, ma non sono qui per ascoltare le tue novelle ma per combattere contro di te e i tuoi compagni redivivi che avete preso in ostaggio e anche massacrato delle persone innocenti quali erano gli abitanti di Atene." Intervenne in quel momento Pegasus stanco di stare ad ascoltare le parole del nemico e deciso a passare ai fatti.

"Pegasus, ti assicuro che tutto questo è assolutamente vero, e per da quel che riguarda la vita degli abitanti di questa grande e immensa città a noi non importa assolutamente nulla, come quella della popolazione mondiale. A noi interessa soltanto conquistare il potere assoluto e a far strage di innocenti, questi sciocchi ideali di pace e giustizia li lasciamo volentieri a voi, che siete disposti a sacrificare la vostra vita per difendere gente che non sa neanche chi siete e per quale motivo fatte quel che fatte!", rispose stizzosamente Pegasus Nero, stanco di parlare contro colui che reputava un ragazzino, e cosi lancio il suo terribile colpo.

Ma prima che potesse portare a segno il colpo lo stesso Cavaliere Nero venne colpito a sua volta da qualcosa che in un primo momento non riuscì a capire cosa fosse, ma poi capi che quello che lo aveva centrato all’addome era uno dei tantissimi colpi che il suo avversario aveva lanciato, e rispetto alla volta precedente questi erano molto più veloci e potenti, e la causa era certamente il fatto dei tanti avversari che il ragazzo aveva affrontato.

Una volta che la potenza del colpo si fosse esaurita, Pegasus sospiro rattristato nel aver dovuto uccidere un guerriero che nonostante fosse dalla parte delle forze oscure era pur sempre una vittima innocente di una guerra che nessuno di loro sentiva. Pero non c’era tempo di perdere tempo, Pegasus Nero era stato sconfitto ma c’erano altri Cavalieri Neri da combattere, senza contare che bisognava cercare di

Portare soccorso ai cittadini, infatti in quel tragico e grigio giorno molte persone erano state ferite e uccise per via dei piani di un squilibrato che voleva dimostrare a se stesso e al fratello e tutta l’umanità di saper essere qualcuno, di saper essere il conquistatore del mondo, quando invece non era nessuno, tranne un folle assassino.

Pegasus non riuscì a fare neanche cinque passi, che una voce lo costrinse a voltarsi, e lì vide il nemico che credeva essere sconfitto in piedi e pronto a continuare la battaglia.

"Ma come puoi essere ancora vivo, e impossibile!" chiese stupito di ritrovarselo ancora di fronte.

"Te lo ho già detto, questo è opera del Sommo Hades, grazie a questa nuova armatura chiamata Surplice anche se dovessi subire un grosso danno potrò tornare sempre in vita, almeno che un nemico non riesca a distruggere in modo definito questa armatura che è formata da una strana pietra che si trova solo nel mondo dei morti e che è la fonte dell’immortalità degli Spectre, la controparte di voi Cavalieri di Atena!" spiego Pegasus Nero all’incredulo nemico.

"Quindi per sconfiggerti definitivamente devo distruggere completamente la tua Surplice, e cosi vero?" chiese il paladino di Atena al suo nemico.

"E cosi, ma non credere che ti sarà facile distruggere questa nuova Surplice, per riuscirci dovresti cercare di colpire la parte centrale di questa armatura!" spiegò pieno di orgoglio.

<< Il punto centrale dell’armatura, che avrà voluto dire con quelle parole! Uh, che cose quella cosa che luccica al centro della sua armatura, sembrerebbe un pietra preziosa ma è completamente nera! E se fosse la parte centrale dell’armatura da distruggere di cui parlava Pegasus Nero? >> pensò Pegasus.

"Ora che ho scoperto il punto debole della tua Surplice posso darti il colpo di grazia definitivo: FULMINE DI PEGASUS!"

"Sei sciocco se speri di usare su di me un colpo che non ha effetto!", lo derise il nemico.

"Aspetta e vedrai che bella sorpresina che ti ho preparato!" rispose l’eroe, e in quel istante aumento la pressione dei suoi colpi, e uno di questi centro il pettorale del Cavaliere nemico e lo spinse in aria facendoli fare un mezzo giro.

Una volta che il Cavaliere tornò a terra penso che né lui e né la sua armatura avessero subito danni, ma dopo pochi secondi si accorse con terrore che un piccolo buco si trovò al centro del pettorale, a pochi centimetri dalla piccola pietra incastonata al centro della Surplice.

Vedendo lo stupore sul volto dell’avversario, Pegasus lanciò un’altra scarica del suo famoso fulmine, che stavolta centro in pieno la pietra al centro dell’armatura, che si cominciò a disintegrarsi prima che il colpo perse la sua efficacia e il Pegasus Nero cade a terra, morto. La prima battaglia era vinta, ora non restava che sconfiggere i restanti quattro Cavalieri Neri e Kanon, e poi quella insana battaglia sarà terminata.