Tra Passato e Futuro

Due grandi Cavalieri D'Oro: Manigoldo e Albafica

La guerra sacra contro Hades era iniziata da poco e il Cavaliere D'Oro dei Pesci stava andando a far visita agli abitanti del vicino villaggio di Rododrio, per rassicurarli e dirgli che finché ci sarà Atena e i suoi Cavalieri loro sarebbero stati al sicuro. Le notizie portate da Dhoko e Sion di ritorno dalla missione in Italia, però non erano molto rassicuranti: dei cavalieri d'Argento e di Bronzo che avevano accompagnato i custodi dorati rispettivamente della Prima e della Settima casa, erano stati feriti gravemente dagli attacchi nemici, e due cavalieri della casta più bassa dei Cavalieri di Atena erano stati uccisi da Hades in persona.

Con questi tristi pensieri in testa, il cavaliere della dodicesima casa stava scendendo la scalinata delle dodici case, quando vide una persona appoggiata a una delle colonne della costruzione, che indossava una corazza dorata, e i capelli blu. Si trattava del Cavaliere d'Oro del Cancro, Manigoldo.

"Ho sentito dire che stai andando a far visita agli abitanti di Rododorio per cercare di rassicurargli riguardo alla Guerra Sacra con Hades, vero?"

"Si è cosi amico mio, vedi il villaggio di Rodododrio è molto vicino al grande tempio è la mia preoccupazione è quella che i suoi abitanti vennero coinvolti nella guerra. Con la conseguenza di essere uccisi dagli Spectre ed io non voglio assolutamente che accada una cosa simile perché alcuni mesi fa ho conosciuto una simpatica bambina di nome Agasha, che mi restituì il mantello dopo che io glielo avevo prestato per proteggere un bel mazzo di fiori per la Grande Atena. Ed è per questo che io mi sto dirigendo là, per cercare di salvare tutta quella gente innocente come la nostra Dea vuole!"

"E un bella motivazione, ma ti stai dimenticando che Atena, la nostra Dea non vuole assolutamente che noi ci sacrifichiamo inutilmente! Pensi che sacrificandoti riuscirai a salvare tutto il villaggio?!", chiese il Cavaliere d'Oro del Cancro.

"Non so se riuscirò a salvare quella gente, ma ci proverò, perché questa è la missione dei Cavalieri d’oro di Atena!", disse con assoluta certezza il custode della dodicesima casa.

"Salvare la gente innocente come vuole la nostra Dea, cosi dice sempre il portavoce della Dea, il Grande Sacerdote, e mentre noi facciamo il lavoro sporco la gente comune non sa niente di noi, di Atena e di Hades, in quanto tutto questo è segreto ai loro occhi! Loro pensano che fatti comuni, e non sanno che siamo noi Cavalieri di Atena a permettere loro di continuare a condure una vita tranquilla! Non pensi che tutto questo sia una fatica immensa?!", chiese il Cavaliere del Cancro.

"No, non lo penso minimamente, perché proteggere la terra e Atena è un compito che non sento come fardello, ma come un dolce favore concessaci dalla nostra Dea in persona che ama tutte le creature che abitano la terra! E proprio per questo che quando noi non ci saremo al nostro posto ci saranno altre generazioni di Cavalieri che combatteranno al nostro posto e difenderanno Atena!", disse Albafica.

"Un’altra generazione, dici?" Domando il custode alla quarta casa al compagno.

"Si, un’altra generazione di Cavalieri che combatterà una volta che noi non ci saremo e che avrà il compito di fermare il Dio degli Inferi dai suoi inutili propositi di conquista, Cavalieri che avranno coraggio e speranza per il futuro, e di questo ne sono certo! E ora, vado a fare il mio dovere e difendere il villaggio di Rododrio!" Disse il custode della Casa dei Pesci, avviandosi giù dalla scalinata per lasciare il Grande Tempio, per raggiungere il posto che si era prefissato. Alla prima Casa trovò ad aspettarlo Sion dell’Ariete, che gli auguro fortuna, per la pericolosa impresa che si cingeva a compiere.

Arrivato nel piccolo villaggio Albafica racconto loro della missione in Italia di Sion e Dhoko, della morte di Yato dell’Unicorno e Tenma di Pegasus per mano dello stesso Hades, e lì rassicuro dicendo che se gli Spectre arrivassero anche lì lui li proteggerà.

Dopo circa mezzora il Cavaliere dei Pesci si avvio verso una zona deserta tra le montagne poco distante da lì, dove decise di spargere le sue rose rosse, convinto di poter far cadere in trappola gli Spectre di Hades.

Non dovette aspettare molto che le truppe di Minosse giunsero sul posto, e trovarono il Cavaliere d’Oro dei Pesci ad attenderli.

All’inizio gli Spectre vedendo Albafica dei Pesci seduto su una colonna abbattuta e circondato dalle sue rose, pensarono che il Cavaliere d’Oro fosse molto sicuro di sé, e alcuni lo attaccò senza pensarci un attimo, e questo gli costò caro: infatti, non appena i nemici misero piede sul tappetto di rose del custode della dodicesima casa, questi si ritrovarono in fin privi di vita, e questo fatto fece pensare ai loro compagni di non ripetere gli stessi errori.

In quel momento si presento lo Spectre Niobe di Deep, che faceva parte della truppa di Radamante, un altro dei tre Giudici, e quindi pari grado di Minosse, che aveva ricevuto ordine da Pandora di seguire gli Spectre inviati a distruggere il Grande Tempio, in modo di essere d’aiuto.

Ma anche lui fece la fine degli altri Spectre, dopo un breve scontro con Albafica.

Dopo aver sconfitto Niobe, il cavaliere dei Pesci combatte contro Minosse, che gli distrusse le ossa del corpo redendolo praticamente immobile. Con la consapevolezza di aver sconfitto il suo avversario, Minosse si diresse verso il villaggio di Rodododrio per distruggerlo. Pur non sapendo che Albafica dei Pesci non era ancora sconfitto, e dopo essersi rimesso in piedi a fatica, raggiunse il suo avversario, che intanto stava dando battaglia a Sion dell’Ariete, che aveva raggiunto il villaggio per difenderlo a posto di Albafica.

Il Cavaliere dei Pesci e il Giudice degli Inferi Minosse, ripresero il loro scontro e quando il Giudice stava per distruggere il posto, Sion intervenne e creo il Muro di Cristallo attorno a Minosse, in modo che il suo colpo non fece molti danni. Dopo essersi assicurato che il Giudice fosse veramente sconfitto, il Custode della Prima Casa dello Zodiaco si avvicino al suo compagno per sincerarsi delle sue condizioni.

"Come stai Albafica!" gli chiese il Cavaliere dell’Ariete.

" Non molto bene, ma l’importante e che il villaggio sia salvo!"

Il Cavaliere d’Ariete fece un cenno con il capo.

"Da questa battaglia ho appreso molte cose che avrei dovuto sapere già da prima, come il sapere di poter contare su amici sinceri come te e Agasha!"

Poi vedendo lo stupore sui loro volti continuò: "vedete la maggior parte della mia vita lo ho passato in solitudine, per evitare di contagiare qualcuno con il veleno del mio sangue! Perché i cavalieri del segno dei Pesci per evitare di essere uccisi dalle loro rose devono assorbine il loro veleno, e questo li rende mortali per quelli che lì stanno intorno! Ed è per questo che mi sono spostato poco dal Grande Tempio! L’unica persona che sapeva questa cosa era il Grande Sacerdote!"

Dopo aver sentito tutta la storia sui volti di Sion e Agasha si dipinse lo stupore, per aver scoperto la verità sul destino di Albafica.

"Non siate tristi per me, perché sono felice di aver sacrificato la mia vita per proteggere la gente di questo villaggio, e aver combattuto per Atena!"

Al Grande Tempio tutti i Cavalieri d’Oro avvertirono la scomparsa del cosmo di Albafica, e tra tutti c’è ne era uno particolarmente colpito da questo fatto, e proprio in quel momento ripensando alle parole del compagno.

<< Albafica, hai sacrificato la tua vita per salvato il villaggio di Rododrio, nonostante la vita sia il dono più prezioso che c’è! E questo il dovere di noi Cavalieri di Atena, proteggere le persone più deboli da chi cerca di vincere su di loro solo perché sono i più forti! Anche se non son sicuro che sacrificare la propria vita per salvare quella degli altri sia giusto!>> Disse Sion.

Dopo circa un’ora al Grande Tempio fu allestita una camera funeraria per commemorare il povero Albafica, e cui presero parte tutti i Cavalieri d’Oro.

Mentre il Grande Sacerdote tenne la cerimonia, i paladini della Dea della Giustizia si ripromisero che avrebbero vendicato il compagno e sconfitto Hades.

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Dopo due giorni dalla morte di Albafica la vita al Grande Tempio era ripresa con molta frenesia, perché tutti sapevano che gli attacchi degli Spectre si stavano facendo sempre più intensi, tanto è che il Cavaliere d’Oro della Vergine era morto nel cercare di impedire ai sudditi di Hades nell’ eliminare il Cavaliere di Pegasus, appena tornato dal mondo dei morti dopo una missione affidatagli dal Saggio che nello Jamir con l’aiuto di Yato dell’Unicorno e Yuzhuria.

La notizia fu portata al Santuario da Atlas, un allievo del Saggio del Pamir, che aveva anche avvertito che fra due giorni lo stesso Cavaliere di Pegaso sarebbe tornato al Grande Tempio, e cosi fecero.

Tenma arrivo giusto al Santuario per aiutare l’incarnazione di Atena, non che la sua amica d’infanzia, Sasha, nel cercare di contrastare l’attacco di Hades, che era andato di persona al tempio per eliminare i suoi nemici.

Dopo essersi brevemente scontrato con lo stesso Tenma e il Grande Sacerdote però, decise di ritirarsi, non sapendo che a sua insaputa Pandora aveva inviato due sicari per uccidere il Cavaliere di pegaso, che però venne salvato da Rasgardo, il Cavaliere del Toro a costo della sua stessa vita.

Dopo questi avvenimenti, il Grande Sacerdote decise di prendere le adeguate contro misure.

Una figura solitaria stava salendo le scale che collegano le dodici case, le residenze dei Cavalieri più forti dell’esercito di Atena, per vedere il Grande Sacerdote.

<< Chissà cosa vorrà stavolta quel vecchiaccio, ogni scusa è buona per farmi sgobbare! Forse però è meglio se mi do una mossa o quello mi darà anche una punizione!>>, pensò il cavaliere.

Dopo neanche cinque minuti si ritrovo ai piedi del trono del celebrante di Atene, e si inginocchio in segno di rispetto al suo padrone.

" Manigoldo del Cancro, sei tu?!", chiese il sacerdote.

" Si mio signore, sono venuto da lei come mi ha ordinato!", disse il Cavaliere del Cancro.

"Bene! E ora dimmi, il Cavaliere di pegaso è stato sistemato come avevo ordinato?" Chiese il portavoce di Atena in terra.

"Si, ho dato una bella lezione a quel moccioso come mi aveva detto!" rispose il cavaliere

"Molto bene! Il Cavaliere di Pegasus ha un forte legame con il sovrano del Mondo dei Morti, e per questo non possiamo permetterci di perderlo!" Spiegò l’uomo seduto sul il più alto scranno di tutta la Grecia.

"Ora c’è da vedere come la prenderà la Grande Atena nell’apprendere la notizia!", spiego il Cavaliere.

"Non ti preoccupare, spiegherò io stesso la situazione alla nostra Dea! Ora puoi tornare alla quarta casa, e tenerti pronto per contrastare il prossimo attacco degli Spectri, che penso arriverà presto!", disse il Grande Sacerdote.

Dopo di che, il Sacerdote fece chiamare la Grande Atena per parlagli di una cosa molto importante.

"Eccomi qua Grande Sacerdote! Ora può dirmi quella cosa importante per cui sono stata chiamata qua!" fece Atena.

"Si! So che non prenderà bene questa notizia, ma lo fatto per non mettere inutilmente in pericolo le vite dei Cavalieri che si trovano al Grande Tempio, quindi dovrebbe cercare di capire il mio punto di vista!" Spiego il Sacerdote.

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Dopo aver fatto rapporto al Gran Sacerdote, Manigoldo fece come gli aveva ordinato il Sacerdote e ritorno alla quarta casa, solo per essere richiamato dallo stesso un’ora più tardi.

"Un’altra volta?! Quel vecchiaccio ci ha preso gusto nel convocarmi!", penso il Cavaliere del Cancro.

Decise cosi di aumentare il passo per raggiungere le sale del Sacerdote in cima al Grande Tempio, per sentire cosa avesse in mente il porta voce di Atena.

Raggiunta la sala del trono, si inginocchio ai piedi del trono del Sacerdote, pronto a ricevere la sua prossima missione.

"Manigoldo ben arrivato qua! Ascoltami bene, perché la missione che ti sto per dare e una cosa molto importante: tu dovrai raggiungere l’Italia, il paese, dove il Cavaliere di pegaso e i suoi amici sono andati per incontrare Hades, e assicurati che al Cavaliere delle tredici stelle non accada nulla! Hai capito?" Spiego il Sacerdote.

"Certo, mio signore!" Rispose il cavaliere.

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Era passata appena un’ora dalla sua prima visita dal Grande Sacerdote, dove pensava di aver adempiuto bene gli ordini dell’uomo più potente dell’esercito a cui apparteneva, invece ora stava viaggiando per raggiungere l’Italia e fare da scorta a Tenma di pegaso.

<< Certo che quel vecchiaccio non sa proprio decidersi, prima mi ordina di imprigionare quel moccioso, e ora mi chiede di fargli da guardia del corpo?! Cosa gli passerà per la testa?!>>, si chiese.

Ma i suoi ragionamenti vennero interrotti da un urlo improvviso, e un cosmo molto grande in zona.

<< Forse sono vicino al posto in cui si trovano quei tre mocciosi!>>, penso cominciando a correre per raggiungere i suoi nuovi alleati.

Quando Manigoldo riuscì a raggiungere il luogo dello scontro, vide Tenma e i suoi compagni lottare contro lo Spectre che era probabilmente il responsabile del marciume che avvolgeva l’intera foresta e i villaggi vicini.

I due si guardarono un attimo e poi cominciarono a combattere.

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Dopo una dura battaglia, Manigoldo riuscì a sconfiggere il suo terribile avversario, uno Spectre simile a una donna, Veronica di Druj Nasu, che su ordine del Dio della Morte, aveva fatto marcire un’intera foresta per tendere una trappola al Cavaliere di pegaso e i suoi amici, che stavano cercando di raggiungere Hades per fermare la Guerra Sacra.

Ma ora si trovava faccia a faccia proprio con Thanatos e suo fratello gemello Hypnos, il Dio del Sonno, dopo aver interrotto una loro partita a scacchi. Sapeva che combattere contro gli Dei era un’impresa quasi impossibile, ma questo era il suo turno di scendere in campo a combattere per dare un’altra occasione alle future generazioni, e per vendicare il suo caro amico Albafica.

Quando stette per lanciarsi all’attacco, fu interrotto da un nuovo arrivo, il Grande Sacerdote in persona.

"Manigoldo, devi ricordati che non sei il solo che sta combattendo in questa Guerra Sacra! Lasciati aiutare!" Disse il porta voce di Atena in terra.

"Mio signore, sono onorato di essere aiutato da voi, ma la vostra persona è molto importante per i Cavalieri del Grande Tempio e se lei venisse ucciso chi sarà il nuovo Sacerdote!", disse il Cavaliere del Cancro.

"Amato discepolo, quello che dici è giusto! Ma a volte ci sono delle cose che gli uomini devono assolutamente fare! Devi sapere che nella Guerra Sacra di 243 anni fa, gli Dei Gemelli, Thanatos e Hypnos, si sono nascosti nell’ombra e hanno ucciso la maggior parte dei Cavalieri di quella generazione, che erano i miei cari compagni! Ho un conto aperto con quei due, e ho intenzione di saldarlo!" Disse il Grande Sacerdote.

"Ho capito, mio signore! Allora in questa battaglia combatteremo insieme!" si disse il Cavaliere del Cancro

"Umpf, anche se siete in due non riuscirete a sconfiggere me, che sono il Dio della Morte! Preparatevi a morire!", disse Thanatos, lanciando una sfera di energia contro i due avversari.

Prima il globo energetico si schiantasse contro il Grande Sacerdote di Atena, Manigoldo si frappose tra i due e l’impatto fu tremendo.

"Manigoldo! Perché hai fatto una cosa del genere?!" chiese Sage.

"Come ho già detto prima lei è troppo importante per morire cosi, perché lei è una grande guida per i Cavalieri di quest’epoca e non voglio che getti via inutilmente la sua vita!" Disse Manigoldo.

Mentre diceva queste cose, un fiume di lacrime rigo gli occhi del Grande Sacerdote.

"Non sia triste per la mia morte, maestro! Io sono contento per essermi sacrificato per la causa della Grande Atena! Perché io sono stato contento di aver incontrato lei, che è stato una grande luce per me, quasi come un padre! E per questo la voglio ringraziare, maestro!"

Tutto questo mentre Thanatos stava osservando la scena provando un’autentica disgusto verso gli esseri umani che muoiono per cosi poco.

Poi il Dio della Morte si avvicino a loro per dargli il colpo di grazia.

"Il tuo allievo aveva ragione nel dire di non essere triste per la sua morte, perché presto lo raggiungerai anche tu nella morte!", disse Thanatos.

"Se io devo morire non lo farò da solo, lo scopo della mia missione è quello di imprigionati in questo cofanetto per almeno 243 anni!", disse il Grande Sacerdote, prima di mettersi nella posa di combattimento e ricominciare lo scontro.

Stessa cosa fece anche il Dio della Morte.

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Circa una quarto d’ora dopo, nella sala del Grande Sacerdote, ci fu un grande bagliore e un cofanetto apparve ai piedi di Atena, che lo raccolse e capì che il Sacerdote aveva sigillato il Dio della Morte li dentro. E i suoi dubbi vennero confermati quando Sion dell’Ariete entrò nella sala portando con se l’elmo d’oro del porta voce di Atena tra le mani. E li sembro di vedere le facce di Manigoldo e del Sacerdote Sage sorridergli e darli coraggio per le battaglie future, finalmente felici.

<< Manigoldo, Sage, Aldebaran e soprattutto tu Albafica dei Pesci, io Atena vi prometto che le vostre morti non saranno vane, io e i cavalieri sopravvissuti sconfiggeremo Hades e riporteremo la pace sulla terra!", penso Sasha, mentre Hakurei dell’Altare e Sion dell’Ariete le si avvicinarono per cercare di incoraggiarla a essere forte.

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Due secoli dopo, nell’arena dei tornei del Grande Tempio, si stava svolgendo la cerimonia d’investitura degli ultimi otto Cavalieri d’Oro di quell’epoca: Mur dell’Ariete, Aldebaran del Toro, Death Mask del Cancro, Ioria del Leone, Shaka della Vergine, Milo dello Scorpione, Camus dell’aquario e Afrodite dei Pesci.

"Giovani Cavalieri qui presenti, questo per voi è un giorno molto importante, perché oggi sarete insigniti del titolo più importante dell’esercito della nobile Atena, voi sarete i Cavalieri d’Oro di questa nuova epoca, sulle vostre spalle graverà un grande fardello, quello di poter servire la nostra Dea nel miglior modo possibile! Che Atena sia con voi!", disse il Grande Sacerdote, che era uno dei sopravvissuti della precedente Guerra Sacra, dopo Dhoko di Libra, che non era presente alla cerimonia quel giorno perché stava svolgendo un compito molto importante affidatagli da Atena in persona, 243 anni prima.

Dopo il discorso del Grande Sacerdote una grande luce si alzo dall’arena, e otto scrigni d’oro si aprirono e ne uscirono altrettante corazze che si scomposero e andarono a disporsi sui corpi degli otto giovani.

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Un ora dopo la cerimonia, all’infuori dell’arena dei tornei, due giovani stavano parlando tra di loro di quel giorno speciale.

"E cosi siamo diventati Cavalieri d’Oro dopo i sei lunghi anni in cui ci siamo allenati per ottenere questo titolo, e che per i Cavalieri d’Oro è anche più faticoso dell’allenamento dei Cavalieri di Bronzo e Argento, in quanto a noi toccherà proteggere Atena quando rinascerà! Ma quando si inizierà a combattere veramente?!", disse il nuovo Cavaliere del Cancro.

" Devi essere più paziente, Death Mask, vedrai che prima o poi anche noi combatteremo come hanno fatto i nostri predecessori! Dopo tutto combattere difendere la giustizia sulla terra è un nobile ideale, è tutto quello che è nobile è legato alla bellezza!", disse Afrodite per cercare di calmare il compagno.

"Mi stai dicendo che tu indentifichi la giustizia con la bellezza?! E un bel paragone, si mi piace!" disse il custode della quarta cosa.

"E invece tu come identifichi la forza?" chiese il Cavaliere dei Pesci.

Io identifico la giustizia con la forza! Perché penso che per proteggere la giustizia serva la forza, non si può proteggere qualcosa se non si ha forza!", spiego Death Mask al compagno.

"Ho capito! In effetti non hai tutti i torti!", disse Afrodite.

"Sai penso proprio che noi due potremo essere amici visto che abbiamo molti punti in comune! Posso dire che oggi è nata una grande amicizia!", disse il Cavaliere d’oro del Cancro.

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Passarono cosi tredici lunghi anni, in cui Atena rinacque al Santuario e nel frattempo succedette all’ormai centenario Grande Sacerdote il suo Primo Ministro Arles, e Micene Cavaliere d’Oro del Sagittario e fratello maggiore di Ioria del Leone, fu marchiato come traditore per aver cercato di uccidere Atena, e il Cavaliere dei Gemelli, Saga, scomparve misteriosamente.

Nonostante tutto questo per Death Mask e Afrodite la vita al Grande Tempio passo abbastanza tranquilla, finche un giorno Arles, divenuto Grande Sacerdote, richiamo tutti i Cavalieri d’Oro ad Atene, per fronteggiare cinque Cavalieri di Bronzo che si erano uniti a una giovane fanciulla di nome Isabel che diceva di essere l’incarnazione della Dea Atena.

Infatti, alcuni giorni dopo il Grande Sacerdote chiamo nelle sue stanze il Cavaliere d’Oro dei Pesci per spedirlo in missione insieme al Cavaliere dello Scorpione sull’isola di Andromeda, perché il porta voce di Atena aveva più volte richiamato al Santuario il Cavaliere d’Argento di Cefeo, in modo che richiamasse all’ordine il suo discepolo che si era unito al piccolo esercito della duchessa di Thule, ma non aveva ricevuto risposte alle su continue domande.

Cosi decise di mandare laggiù un cavaliere in modo che uccidesse lo stesso Albione, ma aveva paura che lo stesso Scorpione potesse scoprire qualcosa sul suo conto, e che anche lui si schierasse contro. Cosi per sveltire il compito a Milo, il Sacerdote decise di spedire anche Afrodite con lui, in modo di aiutarlo a sconfiggere il Cavaliere di Cefeo, senza essere visto.

Dopo aver ricevuto la sua missione, il Cavaliere dei Pesci si diresse giù dalle dodici case per seguire Scorpio a portare a termine la missione, ma quando arrivo alla quarta casa, si fermo a parlare un minuto con il suo più grande amico.

"Ehi, Afrodite, ho sentito dire che anche tu hai ricevuto una missione dal Grande Sacerdote, vero?", chiese il custode della quarta casa.

"Si! Mi devo dirigere all’Isola di Andromeda ad aiutare Scorpio a eliminare un uomo che rischia di scoprire la vera identità di Arles, Albione di Cefeo mi pare si chiami!", disse il custode della dodicesima casa.

"Capisco! Anche a me è stata affidata una missione simile: recarmi ai Cinque Picchi è uccidere il vecchio Cavaliere di Libra, che a quanto pare sia diventato un traditore del Grande Tempio per non esserci tornato per circa tredici anni, e che a quanto ho capito abbia allenato un giovane cavaliere che si è schierato con Lady Isabel!", spiego.

"Ho capito! Be, ora è meglio che vada, o altrimenti rischio che tutto il lavoro lo faccia solo Scorpio!", e salutato il compagno scese le scale delle ultime tre case dello zodiaco, e segui il custode dell’ottava casa per seguirlo nella missione come ordinatogli dal Sacerdote.

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Dopo un paio d’ore il Cavaliere dei Pesci stava salendo le dodici case per fare rapporto al porta voce di Atena, quando incontro il Cavaliere del Cancro e decise di fermarsi un minuto per scambiare due parole sulla missione appena compiuta.

"Allora Afrodite, com’è andata la missione tutto bene vero?", chiese Death Mask al compagno.

"Si, la missione è andata bene! Sconfiggere i discepoli di Albione è stato facilissimo, ma il Cavaliere d’Argento di Cefeo ha mostrato più resistenza, ma nulla poteva fare con un Cavaliere d’Oro come Scorpio, il Sacerdote ha voluto inviare anche me in modo non stillasse nel custode dell’ottava casa dei dubbi sulla sua identità! E anche tu hai adempiuto la tua missione?!" domando Afrodite.

"In effetti, stavo per decapitare il Cavaliere della Bilancia come ordinatomi, ma poi è intervenuto un giovane cavaliere insolente, Sirio il Dragone mi pare si chiamasse, che era allievo del vecchio, e poi Mur, Cavaliere d’oro dell’Ariete, che mi ha impedito di portare a termine la missione!", spiego il custode della quarta casa.

"Uhm, il fatto che Mura si sia schierato dalla parte di Lady Isabel potrebbe essere disastroso per noi, perché il Cavaliere dell’Ariete può scoprire la verità sul conto di Arles, o peggio, aiutare i Cavalieri di Bronzo!", disse l’Afrodite.

Dici, quindi che per noi le cose si stanno mettendo male?!", chiese Death Mask.

"Non sto dicendo questo, ma non possiamo abbassare la guardia adesso che si sta avvicinando la battaglia decisiva! Dobbiamo però tenerci pronti a tutto!", disse il custode della dodicesima casa.

"Bene, ho capito!", disse il custode della quarta casa.

"Ora se non ti dispiace io andrei a fare rapporto al Grande Sacerdote! Ci vediamo prossimamente!" disse il Cavaliere dei Pesci.

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Passarono cosi un paio di giorni, e poi Lady Isabel e i suoi giunsero in terra di Grecia per affrontare il Grande Sacerdote, dopo che milady invio a questi una lettera per avvisarlo della sua visita al Grande Tempio. Mentre i Cavalieri stavano per cominciare la scalata, Beteljeuse lancio una freccia d’oro che si conficco nel petto della ragazza, e che solo Arles potesse estrarla; ma il tempo a disposizione a Pegaso e amici era poco, perché se i Cavalieri non raggiunsero il Sacerdote entro dodici ore, la freccia avrebbe trapassato il petto di milady e per lei non ci sarebbe stato niente da fare.

Erano già passate tre ore da quando era cominciata la scalata, e i Cavalieri avevano superato le case dell’Ariete, dove avevano trovato Mur che gli sveva riparato le armature, del Toro e dei Gemelli.

E ora Pegaso e Sirio erano in vista della casa del Cancro, mentre il cosmo di Cristal il Cigno era scomparso, segno inequivocabile che un Cavaliere d’Oro lo aveva sconfitto, molto probabilmente il Cavaliere d’oro dei Gemelli. In verità a sconfiggerlo era stato Camus dell’aquario custode dell’undicesima casa che da poco era sceso alla settima, quella di Libra, che al momento si trovava senza un custode perché il vecchio maestro era rimasto ai Cinque Picchi in Cina.

<< Quei ragazzini sono più forti di quanto pensarsi, ma forse sono io a essere preoccuparmi per niente, in fondo sono solo dei Cavalieri di Bronzo e il fatto che abbiano superato le prime tre case sarà stata solo fortuna, o il fatto che i Cavalieri d’Oro ci siano andati piano con loro! Be, ma con me non avranno favoritismi di nessun genere! La loro scalata finirà qui! >>

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Un quarto d’ora dopo, nella Valle della Morte.

Perché, dimmi perché hai buttato giù dalla cascata del Dragone Fiore di Luna?! Non provi proprio pietà per nessuno?

"Umpf, di quella sciocca ragazzina non mi importa proprio niente, anzi ha avuto la lezione che si meritava per essersi intromessa in una faccenda che riguarda solo noi due! E ora combattiamo, abbiamo già speso troppo tempo!", disse il custode della quarta casa.

Ma quando stava per attaccare il suo avversario, successe una cosa che sbalordì tutti e due i contendenti: l’armatura d’Oro del Cancro si stacco dal corpo del cavaliere.

"Ma cosa sta succedendo, perché l’armatura del Cancro si è staccata dal mio corpo?! Non posso crederci?!", si chiese il giovane.

<< L’armatura del Cancro si è staccata dal corpo di Death Mask, come mai? Almeno che… ? >>, penso Sirio.

"Cancer, l’armatura ti ha abbandonato perché questa è la volontà di Atena, che non sopporta più i tuoi atti di malvagità!", disse il Cavaliere del Dragone.

"Cosa dici?", chiese il Cavaliere d’Oro.

"E cosi invece, Atena non vuole che nel suo esercito ci sia un individuo malvagio come te! E ora è giunto il momento di finire questa battaglia: COLPO SEGRETO DEL DRAGO NASCENTE", urlo Sirio.

Il colpo energetico colpi in pieno l’avversario, che precipito nel cratere del vulcano denominato Bocca dell’Ade, che conduce negli inferi.

Mentre Death Mask stava precipitando nel barato senza fine, ripenso a tutte le azioni della sua vita, e subito gli baleno nella testa il fatto che Sirio potesse avere ragione, che tutta la sua vita è stata vissuta solo per commettere malvagità, invece di fare qualcosa per aiutare gli altri. Chissà cosa stessero pensando i cavalieri delle altre generazioni, specie quelli della costellazione del Cancro, in particolar modo un Cavaliere d’Oro della generazione precedente di nome Manigoldo, che aveva sentito aver contribuito a vincere la precedente Guerra Sacra contro Hades. Ora però non c’era più tempo per rimediare, perché l’unica cosa che riusciva a fare era quella di precipitare sempre più veloce.

Intanto alla Dodicesima Casa, Afrodite aveva precipito il cosmo del Cavaliere d’Oro del Cancro scomparire lasciare tracce, e il giovane capì che il suo migliore e unico amico era morto.

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Otto ore dopo alla dodicesima casa si stava svolgendo la penultima battaglia di quel lungo giorno di lotta. In quelle otto ore era successo di tutto e di più: Cristal del Cigno, creduto scomparso dopo la battaglia della terza casa era stato ritrovato invernato nella settima casa dal maestro del suo maestro, Camus dell’Aquario che lo voleva mettere alla prova per vedere se riusciva a conquistare il settimo senso che ere l’unica arma in grado di reggere il confronto con i Cavalieri d’Oro.

Ed era stato liberato dall’aiuto di Sirio che uso le armi dell’armatura di Libra, appartenente al suo maestro. A riscaldarlo fu il caldo cosmo di Andromeda, che rischio di perdere la vita nel cercare di aiutare l’amico, per riperdere la vita nella seconda battaglia con il custode dell’Undicesima Casa.

Lo stesso Cavaliere del Dragone perse la vita nella battaglia contro Shura del Capricorno, disobbedendo agli ordini del maestro e usando la Pienezza del Dragone. E prima di lui a sacrificare la vita fu Phoenix della Fenice, corso ad aiutare gli amici si sacrifico contro Virgo. Mentre l’Armatura d’Oro del Sagittario era tornata al Grande Tempio, dando il via all’eufonia delle dodici Armature d’Oro. Ora rimanevano solo due cavalieri tra tutti e cinque i Cavalieri di Bronzo arrivati ad Atene per combattere il Sacerdote: Seiya di pegaso e Shun di Andromeda, e una sola ora per evitare che la freccia trappassi il petto di Lady Isabel. In sostanza aveva vinto.

Dopo aver messo via questi pensieri, decise di dare il benvenuto ai due cavalieri, lanciando due rose rosse sulla scalinata.

"Mi dite chi siete?", chiese il custode della Dodicesima Casa.

Una mezz’ora più tardi, le speranze di vittoria di Afrodite dei Pesci si erano affievolite quando aveva visto che Shun era uscito quasi indenne dagli altri suoi due colpi: la Rosa di Sublime Bellezza, chiamata anche Rosa Rossa, e le Rose Nere, dette anche Rose di Sublime Incanto.

<< Com’è possibile che sia riuscito a retare vivo nonostante i miei attacchi, è incredibile? Ma fa lo stesso, perché con questo colpo sarà definitivamente sconfitto!" Si chiese il Cavaliere d’Oro.

Quando Fish lancio la Rosa Bianca, la forza della Nebulosa di Andromeda si libero tutta in un istante e sollevo il corpo del Cavaliere d’Oro, privandolo della vita.

<< Per la prima volta nella mia vita ho provato cosa vuol dire perdere! Il suo scopo non era quello di passare la dodicesima casa con la forza, solo adesso l’ho capito! Death Mask, fra poco ci incontrerà ancora nel paradiso dei cavalieri! >>, penso.

E con questo pensiero in testa il Cavaliere dei Pesci, spirò e si ricongiunse con il suo caro amico.

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Qualche tempo Hades, il Re del Mondo dei Morti, risveglio gli spiriti dell’ex Sacerdote Sion e dei Cavalieri caduti nella battaglia delle dodici case, dicendogli che se gli avessero portato la testa di Atena entro dodici ore, lui sarebbero stati cosi magnanimi da donargli la vita eterna.

Quello che il nume non sapeva era che i cavalieri avevano accettato la proposta del Signore degli Inferi solo per avvisare la loro Dea dell’esistenza della sua armatura divina, mascherata dalla grande statua in cima al Grande Tempio, e dell’unico modo possibile per combattere e vincere Hades, cioè raggiungerlo nel suo regno attivando l’ottavo senso.

Prima di mettere in pratica il suo piano, Sion chiese con lo sguardo, per non essere scoperti dagli Spetri, se anche gli altri cavalieri erano d’accordo con lui.

E ovviamente, Death Mask e Afrodite accettarono per farsi perdonare dalla Dea per quello che aveva fatto in vita.

Al Santuario i due cavalieri affrontarono prima Mur dell’Ariete e poi Seiya di pegaso, ed essendo sconfitti dal primo, e spediti al castello di Hades, dove cercarono di combattere contro uno dei tre Giudici infernali, Radamante della Viverna, ed essendo scaraventati da quest’ultimo nella Bocca di hades.

Dopo un po’ di ore i loro spiriti raggiunsero il Muro del Lamento, per cercare di aiutare i Cavalieri d’Oro superstiti a creare una breccia nello stesso per far passare i Cavalieri di Bronzo in modo che potessero sconfiggere il Dio del Mondo dei Morti.

Felici per essere stati d’aiuto alla Dea Atena nella sua missione di salvare il mondo, ma soprattutto per aver ristabilito il proprio onore di Cavalieri d’Oro quali loro erano.

Fine