XVI CAPITOLO: Bloody Rose's dance

Gli occhi di Aphrodite palpitarono di bagliori dorati sul viso gentile.

Un lieve effluvio avvolse la stanza delle riunioni e un nembo di candidi petali spirò attorno al suo corpo, avvolto nella lucente aura cosmica.

La giovane guerriera fece con la testa un cenno di diniego.

-Quanto voglio fare provocherà al corpo di Kanon atroci sofferenze. E non le merita.-dichiarò e, con un gesto sontuoso, incrociò le braccia all'altezza del petto.

-E dunque? Cosa vuoi fare?-chiese Saga.

-Voglio stordirlo. Solo in questo modo quanto vorrò fare potrà essere compiuto. Voglio evitare che soffra, ma non solo.-dichiarò e il suo cosmo avvampò, simile ad una supergigante rossa che illumina della sua chiarità d'oro l'oscuro abisso dell'universo.

-Cosa vorresti dire?-domandò Milo.

-Il dolore potrebbe impedire a Kanon di stare fermo. E questo mi creerebbe problemi nel compiere quanto voglio fare nel modo migliore.-spiegò la ragazza.

-Cosa possiamo fare per aiutarti, sacerdotessa di Pisces?-chiese Shura.

-Sostenete Kanon. Impeditegli in qualsiasi modo di muoversi. Anche usando i vostri cosmi.-esclamò la ragazza.

-Ioria, Mur, ho bisogno anche del vostro aiuto.-continuò la giovane.

-Sempre pronti ad aiutare un compagno saremo, sacerdotessa.-replicò con voce recisa il custode dell'armatura che riproduceva il leggendario leone di Nemea

-Cosa vuoi che facciamo?-chiese il custode della Prima Casa.

-State pronti a curare Kanon. Le mie rose potrebbero debilitarlo molto più di quanto non lo sia già, pur eliminando il malefico potere di Baal.-spiegò.

Saga, Milo e Shura si appropinquarono al corpo sofferente di Kanon, che giaceva, scosso da brividi affannosi, sul pavimento.

Milo, con delicata premura, afferrò il braccio destro di Kanon e lo costrinse dolcemente a passarlo attorno alle sue spalle.

-Farò quanto posso... affinché... affinché l'opera di Aphrodite possa... possa compiersi senza alcun impedimento...-balbettò d'un tratto il giovane custode delle vestigia dal doppio volto.

Ioria annuì e, con lentezza, aiutò il compagno a cingere le sue spalle col braccio sinistro.

I due cavalieri, quasi contando i loro movimenti, si sollevarono dal suolo e aiutarono il loro compagno a restare ritto.

Il combattente di Gemini si morse le labbra, facendo svanire i gemiti tra le labbra livide. Il suo corpo gli pareva in quel momento un fantoccio... Era come se delle mani possenti lo scuotessero, senza che lui nulla potesse fare per opporsi... Quanto ancora sarebbe durato quell'orribile tormento? Le rose di Aphrodite avrebbero vinto il potere di Baal? Oppure sarebbe morto?

Un doloroso terrore fece sussultare il suo animo. Non voleva morire... Non voleva chiudere gli occhi... Doveva ricostruire il suo rapporto con Saga! Per pochi istanti si erano sentiti come due fratelli ed egli non voleva spezzare quel filo esile... Non dopo gli anni di dolore e rancore!

Sentì le mani del fratello cingere i suoi fianchi.

-Stai calmo. Aphrodite riuscirà a purificarti dall'umore malefico di Baal. Abbi fiducia in lei Kanon. Abbi fiducia in Athena. E' la nostra signora che guida la sua bianca mano.-affermò con voce calma.

-Va bene.-annuì l'altro giovane. La voce del gemello era come un balsamo sul suo animo... Lo rassicurava, gli infondeva fiducia... Aphrodite avrebbe superato quell'ardua prova...

-Armatura di Pisces, allontanati da me! Torna alla Dodicesima Casa!-tuonò la giovane d'un tratto.

L'armatura, in uno sfavillio dorato, si allontanò dal corpo della giovane e, rapida come la folgore, scomparve, disegnando un fiume di luce dorata, che rimembrava la lunga coda d'una cometa.Una candida veste di bisso accarezzava il corpo snello della giovane e l'ampia scollatura disegnava la curva dolce e voluttuosa del seno.

Improvvisamente, il leggiadro piede si sollevò, simile a quello di una danzatrice, e il cosmo della giovane sfavillò di bagliori dorati, quasi fosse una stella al principio della sua agonia.

Il corpo della giovane si sollevò dal suolo, seppur di pochi centimetri, e un leggero vento spirò nella stanza.

I capelli d'oro danzarono leggeri, quasi ammaliati da una melodia sconosciuta, ed eleganti panneggi incresparono la gonna della ragazza, rivelando discretamente il biancicore snello delle caviglie e dei polpacci sottili.

Con un moto repentino, la giovane allargò le braccia a croce.

-Bloody Rose's Dance!-scandì la ragazza e le candide rose, veloci, abbandonarono le sue dita.

Ben presto i fiori si moltiplicarono, come in uno strano gioco di specchi, e trafissero il corpo del cavaliere di Gemini, disegnandovi le stelle della sua costellazione protettrice

I fiori, come piante vampire, iniziarono a suggere il sangue del giovane e il loro albore perlaceo fu pervaso da una leggera ombra rosata.

-Ma sembrano le normali Bloody Rose...-mormorò Ioria. Alcun cambiamento vedeva in quei fiori, che si erano disposti lungo i Sei Men Ten di Kanon...

-Attendi, Ioria. Presto tutto si compirà.-intervenne Shaka con voce apparentemente calma.

La giovane sacerdotessa di Pisces, con leggiadria, sollevò il capo e le sue mani si schiusero, come i petali del loto che sboccia.

Un fiume di luce sgorgò dalle palme e bagnò dolcemente i fiori, come una leggera carezza.

-Guardate...-sussurrò Camus sorpreso.

-E' straordinario... Dove ha acquisito quel potere?-si chiese Aldebaran sorpreso.

-E' davvero il veleno di Baal?-esclamò Mur sgomento, quasi non curandosi della domanda del gigante.

Le rose, lentamente, avevano perduto la loro chiarità rosata e un oscura notte aveva pervaso i loro petali.

Un leggero sorriso brillò sul viso della combattente di Pisces.

-Le mie rose stanno suggendo l'umore velenoso di Baal...-pensò. Ancora poco e Kanon sarebbe stato strappato alla morte...

Dolcemente, gli oscuri fiori si sfaldarono, simili a orme dilavate dal tocco salso dell'acqua del mare, e i petali iniziarono a nevicare leggeri.

-Il potere di Baal è stato annientato. Sei salvo, Kanon.-sorrise la ragazza e,con grazia, planò sul pavimento.

Qualche tempo dopo, l'opera fu compiuta e il guerriero di Gemini, stremato, si afflosciò tra le braccia dei suoi compagni.

-Mi... Mi sento una pianta priva d'acqua... Mi chiedo se non sia troppo tardi per innaffiarmi...-commentò sorridendo il cavaliere di Gemini.

Un leggero sorriso distese le labbra di Ioria, che si accostò al compagno, presto seguito dal custode della Prima Casa.

-Sei un pessimo giardiniere, Kanon. Anche le piante hanno bisogno di nutrimento e non solo d'acqua. E io sono pronto ad innaffiarti e fertilizzarti.-replicò il custode della Quinta Casa e le sue mani brillarono, quasi fossero d'oro.

Con un leggero sorriso, la ragazza osservò il gruppo di guerrieri, chini su Kanon. Tutto era andato bene... Presto i cavalieri avrebbero potuto distruggere il malefico sovrano delle tenebre...

Una lacrima stillò sulla perlacea guancia. Avrebbero combattuto per stornare dall'umanità la minaccia di Baal, ma sarebbe bastato? Avrebbe purificato il loro onore, macchiato dal sangue di Kiki? Avrebbe mondato i loro animi impuri? Oppure sempre quell'ombra avrebbe oscurato il loro generoso ardire?

-Aphrodite, cosa ti succede? Sei molto pallida.-dichiarò il custode della dorata lorica di Taurus. Aveva scorto un innaturale biancore sul viso della sua compagna... Cosa le stava succedendo?

-Tranquillo Aldebaran... Non è nulla....-sussurrò, ma la sua voce morì in un sussurro spezzato e l'oscurità si impadronì di lei.