Natassia – Prima dell’addio

(di Lamia)

Mio piccolo Hyoga,

forse ti apparirà assurdo che la tua mamma ti scriva una lettera, ma sento il bisogno di farlo…quando l’avrò terminata, la nasconderò tra le tue cose, nella tua borsa; la troverai quando già sarai giunto al termine di questo viaggio, e noi ci saremo salutati. Questa nave è salpata da poco più di un’ora e altre ore ancora ci attendono…è un viaggio che mi sembra interminabile, ma al tempo stesso troppo breve…se non avesse fine, non saremmo costretti a separarci! Ma purtroppo tutto ha una sua conclusione, e così sarà anche per questa traversata…

Ti guardo dormire, mentre seduta a questa scrivania lascio che la mia mano scriva i miei pensieri su questo foglio bianco…cerco di fissare nella memoria i tuoi lineamenti delicati, i tuoi capelli biondi, quell’espressione serena da bambino tra le braccia di Morfeo…il mio bambino…sei così piccolo…e sembri così indifeso…io sono tua madre: sarebbe mio compito proteggerti dai pericoli a cui questo mondo potrebbe esporti, spronarti di fronte alle difficoltà che potresti incontrare crescendo, consolarti di fronte a sofferenze e delusioni con cui potresti doverti confrontare, indicarti come affrontare la vita trasmettendoti ciò che le esperienze mi hanno insegnato…

Ma tutto questo non mi sarà concesso! Un uomo che tu nemmeno conosci ti vuole con sé. Dice di voler fare di te un Cavaliere. Le mie domande non hanno ricevuto risposta alcuna: che significa divenire Cavaliere? A che servirà? Perché proprio tu? Perché sei mio figlio, questo è il motivo. Perché ho conosciuto quell’uomo tempo addietro, quando nulla potevo immaginare di quanto sarebbe poi accaduto. E ora lui vuole togliermi la cosa più preziosa che ho…vuole allontanarmi da te…

Ma come si può separare una madre da suo figlio? Come le si può chiedere di rinunciare a vederlo crescere? Una richiesta crudele, priva di qualsiasi umanità…l’ho pregato di lasciarmi rimanere al tuo fianco durante l’addestramento che dovrai affrontare, l’ho implorato con tutte le mie forze, ma è stato tutto vano. Nemmeno le lacrime di una madre disperata hanno scalfito quel cuore arido…le stesse lacrime che scorrono ora sul mio viso, al pensiero di quello che ci attende.

Per quale motivo non posso restare con te? Mi farei da parte per lasciarti imparare ad essere un Cavaliere, ma almeno sarei sempre presente per te, pronta a darti il mio sostegno, il mio conforto, il mio affetto…ma no, quell’uomo crede che le cose andrebbero diversamente. Ritiene che interferirei con l’addestramento, che non ti permetterei di crescere e maturare! Come se una madre potesse essere d’intralcio per lo sviluppo di suo figlio!!! Come se potesse essere un peso!!!

Io ti ho cresciuto da sola, in una terra inospitale, con pochi mezzi a mia disposizione. Ma tu mai per me sei stato un peso, piccolo mio! Sei sempre stato un dono per me…un motivo per continuare a vivere…quando sei nato temevo in cuor mio che non sarei stata in grado di darti quello di cui avevi bisogno, che avrei commesso tanti errori…e forse è anche stato così…ma se ti guardo ora vedo un bravo bambino, educato, forte, coraggioso. Sei come avrei voluto che fossi! Non posso che essere orgogliosa di te, Hyoga, lo sono sempre stata…

E anche in questa situazione mi hai mostrato la tua maturità, ancora una volta. Ti ho parlato di quell’uomo, del suo folle progetto, di ciò che ti attende…so che soffri all’idea di doverti separare da me, io provo lo stesso dolore! Ma hai accettato il tuo destino senza obiettare, a testa alta, come un adulto. Il mio ometto…sei più maturo dei tuoi coetanei, sei dovuto crescere in fretta. Le avversità della vita portano a questo.

Avrei voluto offrirti una vita più serena e spensierata, evitarti qualsiasi sofferenza, tenerti lontano dalle difficoltà…ma non sono in grado di fare questo…spero che capirai che ho fatto quel che ho potuto, come madre…

Ti osservo ancora dormire…un pensiero mi attanaglia la mente da quando siamo partiti. E se tu mi dimenticassi? Così a lungo saremo lontani e così giovane tu sei…forse il mio ricordo si affievolirà con il passare del tempo, fino a divenire un’immagine sfuocata nella tua memoria…forse il mio ricordo sempre più di rado busserà alle porte della tua mente, fino a non venire più a trovarti…forse farò parte solamente del tuo passato, perché non potrò vivere nel tuo presente…

No, non voglio che ciò accada! Ti prego, piccolo mio, non lasciare sbiadire il ricordo che hai di me! Anche se sarò lontana, io sarò sempre accanto a te, sempre! Ti donerò la mia croce, in modo che tu possa portarmi con te…quando sarai in difficoltà, stringila nella tua mano, e io ti indicherò la via da seguire, anche se non sentirai la mia voce tu saprai cosa voglio dirti! E la croce ti proteggerà dove io non potrò giungere!

Ti scrivo questa lettera perché tu possa capire che non mi è stata data la possibilità di scegliere; io non ti abbandonerei mai, Hyoga! E vorrei che questo viaggio non avesse mai fine…ma le lancette dell’orologio scandiscono il tempo che passa, e non le si può arrestare…vorrei svegliarti, e trascorrere con te queste ultime ore che ci separano dal momento dell’addio…ma non lo farò! Preferisco rimanere qui in silenzio ad osservarti, ad ammirare la tua espressione serena e tranquilla mentre ti accarezzo i capelli…Riposa, bambino mio, la mamma è ancora qui!

Presto saremo a destinazione…so già che non verserai una lacrima nel salutarmi, perché sei forte, e io tenterò di fare lo stesso. So che riuscirai a superare il periodo dell’addestramento e che diverrai Cavaliere: non mi hai mai deluso e non lo farai neppure questa volta! E allora tornerai da me, tornerai a casa. Io sarò là ad attenderti, pronta ad abbracciarti. Tu sarai cresciuto, ma sarai sempre mio figlio! E ricorda che io sarò sempre tua madre, e sempre ti porterò nel mio cuore…ti voglio bene!