Capitolo 5

Verità alla fine?

Ikki e Lupo Nero guardarono con soddisfazione i propri avversari a terra.

Ma ebbero poco tempo per assaporare il trionfo.

Sospinti da forza misteriosa, ecco, Seiya e Black si alzarono in piedi, avvolti nel proprio cosmo!

"Lupo Nero! Giunto è il tempo di porre fine alla tua brutalità!"Disse Black, ed ecco comparve dietro di lui una grande luna piena argentata.

"La riconosci, lupo traditore, tu che le hai voltato le spalle, preferendo le tenebre alla sua luce?"

Chiese Black al suo avversario"Dall'astro d'Argento che illumina le buie tenebre della notte, giungi fino a me, fiero Predatore Lunare!"

Ed ecco un ululato risuonò nell'aria, e si materializzò di fronte alla luna, il possente lupo azzurro, sulla cui fronte splendeva una piccola luna d'argento.

Percorrendo il raggio argenteo con maestosa grazia, la fiera si pose a guardia del proprio compagno umano.

Negli occhi argentei della creatura Lupo Nero vide tutta la collera e la determinazione che essa condivideva con Black.

Per la prima volta il dubbio sembrò attraversare la mente del Cavaliere Nero, un dubbio subito spazzato via dal ruggito furioso della belva che ora lo possedeva.

"Cavaliere del Lupo! Bere il tuo sangue mi darà immenso piacere!"

Un ghigno intriso di follia gli deturpò il volto, mentre la tristezza si dipingeva su quello di Black.

"La tua sconfitta invece non mi darà alcuna soddisfazione, Ektar!"

Tale nome se possibile aumentò la furia e la follia che ardevano nel sangue di Lupo Nero.

Egli si scagliò con velocità inaudita contro Black colpendolo al ventre con violenza.

Black si piegò in due, mentre, ringhiando il Predatore Lunare si scagliava su Lupo Nero.

Dall'ombra di quest'ultimo emersero, però, due immensi Predatori Neri, che afferrarono con le fauci il compagno di Black e lo scaraventarono al suolo.

Sangue d'argento stillò dall'animale, mentre Lupo Nero sollevò il cavaliere del Lupo di peso, stringendogli il collo.

"Non chiamarmi mai più Ektar!" Gli sibilò contro, con disprezzo. "Hai capito?" Insistette stringendo con maggiore forza"MAI PIU!" Gridò schiacciandolo al suolo con violenza.

"Ektar era un patetico, debole ragazzino, incapace persino di superare un inetto come te, per conquistare un armatura!" Disse Lupo Nero, espandendo il suo cosmo innaturale.

"No, Black, Ektar non esiste più! Io sono Lupo Nero, ed oggi berrò il tuo sangue! Zanne del Predatore Nero!"

A tale grido uno dei due lupi balzò ad accompagnare il pugno del suo padrone.

Le zanne si conficcarono nella corazza di Black, che perse l'elmo e gridò, mentre veniva scaraventato contro la parete rocciosa.

Tuttavia nella sua furia cieca Lupo Nero si era dimenticato di un altro lupo;

Il Predatore Lunare si divincolò dalla lotta contro il Predatore Nero per aggredire direttamente il cavaliere decaduto, che fu a sua volta scaraventato al suolo.

Maestoso e terribile il lupo azzurro si frappose fra Black e Lupo Nero, e, nella mente alterata di quest'ultimo, iniziarono a palesarsi immagini del passato, riflessi negli occhi di quella nobile creatura!

Lupo Nero si rivide, più giovane di un paio di anni, di fronte all'Albero degli Spiriti,

in cima alla più alta delle Bone-Hills in Liberia in una notte serena.

Ektar, come allora era chiamato, e Black erano seduti nella posizione del loto, entrambi con indosso

soltanto un paio di corti gonnellini di pelle.

Sui loro corpi erano state dipinte numerosi immagini sacre tipiche della cultura Ashanti dell'Africa Occidentale.

Il loro maestro, una donna vestita con una lunga toga rossa indossava una maschera di legno sul volto. Lunghi capelli completamente bianchi ne rivelavano l'età avanzata.

La sua voce risuonò, materna e antica come quella della terra stessa.

"Antichi spiriti! Udite il mio richiamo! Io, Zaniri della costellazione della Volpe, Sacerdotessa di Atena vi invoco per onorare e rinnovare gli antichi patti!"

Ed ecco, l'Albero degli Spiriti si illuminò e una moltitudine di animali e umanoidi, che sembravano essere composti di puro Cosmo multicolore emersero da esso.

In loro presenza l'aria sembrò riempirsi di un canto melodioso, fatto di innumerevoli risonanze diverse.

Ed ecco, il canto si attenuò, riducendosi a sommesso sottofondo, mentre, fra gli spiriti uno si faceva avanti, mentre gli altri proseguivano la loro danza!

"Oh nobile Predatore Lunare! Figlio di Selene, che ad Atena giurasti fedeltà, qui di fronte a te vedi due giovani! Entrambi mi sono cari come figli, entrambi si sono addestrati con valore ed hanno dimostrato di essere degni, nel corpo e nella mente, della tua fiducia e di quella di Atena!"

Qui Zaniri fece una pausa, mentre il canto degli Spiriti risuonava con vigore e si attenuava di nuovo!

"Ora spetta a te il giudizio sullo spirito e sul cuore! Perché come in un branco di Lupi vi può essere un solo

maschio Alfa, in ogni generazione, che guidi e protegga il branco, così vi può essere un solo Cavaliere del Lupo che in ogni generazione rinnovi il patto d'alleanza fra Atena e la Luna!"

Appena Zaniri ebbe finito di parlare il Predatore Lunare ululò, e il canto degli spiriti gli fece eco.

E in quel momento, come a rispondere all'invito, la luna piena comparve nel cielo, enorme, e brillante come non mai.

"Alzatevi!" Esortò allora Zaniri, voltandosi verso i due giovani.

Ektar e Black si alzarono. Ektar si voltò verso il compagno di addestramento che sembrava incerto.

Lui invece sentiva di essere pronto. "Diventare Cavaliere è il mio Destino!"

Pensava così il giovane pretendente, e continuò a pensarlo quando sentì gli occhi Argentei del Predatore scrutarlo.

Ma ecco, le sue certezze si sgretolarono, come un castello di sabbia colpito dal vento, quando udì

le parole nella sua mente "Sei un Lupo Solitario, Ektar! Non puoi guidare il branco, non puoi essere l'Alfa, non puoi essere Cavaliere del Lupo!"

Ektar urlò"NON è GIUSTO!"

Nel medesimo istante Black mormorava "Non ne sono degno" ma l'orgoglio di Ektar non volle ascoltare.

Ed ecco, dall'Albero degli Spiriti emerse lo scrigno dell'Armatura del Lupo, che si dischiuse!

Il Predatore Lunare si immerse nello scrigno aperto, mentre gli Spiriti cantavano e danzavano vorticosamente;

Quando ne uscì, con un balzo, trascinò con se l'Armatura, che come animata, rivestì Black.

A quella vista Ektar guardò con disprezzo Black, Zaniri, gli Spiriti e la Luna.

"SIATE TUTTI MALEDETTI!" Esclamò con rabbia mentre lasciava le colline dietro di se.

Due anni dopo Lupo Nero guardava con odio il Predatore Lunare.

"Ancora pensi di potermi giudicare, stupida bestia?" Gli disse sprezzante.

"Qual'è il giudizio che temi così tanto, Ektar ?" Gli disse Black, rialzandosi a fatica, la spalla sanguinante.

"Quello del Predatore o quello del tuo stesso cuore?"

Lupo Nero era furente nel sentire di nuovo quel nome, ma qualcosa nelle parole di Black riuscì,

almeno per qualche momento, a trattenere la bestia!

"Ho dimostrato che il giudizio era sbagliato! Sono divenuto un Alfa!"

Affermò con fierezza.

"Alfa? Consideri un branco quelle creature d'ombra prive di volontà propria?

Hai dimenticato gli insegnamenti di Zaniri?"

A questo punto la bestia riprese il controllo e il Cosmo di Lupo Nero si infiammò ulteriormente espandendosi al massimo livello.

"TAACI MALEDETTOOO! BRANCO DELLE TENEBRE!"

L'attacco coordinato di Lupo Nero e dei due Predatori travolse sia Black che il suo compagno.

Il sangue rosso di Black si sparse a terra mischiandosi con quello argenteo del Predatore.

"Tu e quella stupida bestia siete tanto legati? E allora morite insieme!" Esclamò Lupo Nero con tono follemente beffardo mentre disponeva i due Predatori all'attacco finale.

"Branco delle Tenebre!" I lupi balzarono, insieme al loro signore, ma sbatterono il muso contro spesse pareti di roccia.

"Cosa?" Lupo Nero riuscì ad evitare di schiantarsi, fece leva con le sue gambe e atterrò in piedi.

Voltandosi, Lupo Nero vide Gerkie rialzarsi, ardente nel suo Cosmo, nonostante il sangue che gli colava abbondante dalle ferite.

"Cosa devo fare per sbarazzarmi di te?" Esclamò stizzito il cavaliere decaduto.

Con un balzo all'indietro Lupo Nero si scagliò contro Gerkie, sferrandogli un violento calcio al viso e ributtandolo a terra.

Nel buio dello scrigno di roccia Black era prossimo allo svenimento. Con il suo fisico già debilitato il sangue perduto contro Lupo Nero era stato veramente troppo.

"Ektar è diventato troppo forte! Non ho speranza contro di lui!" Pensava, ormai stremato.

Ma ecco udì il ringhio sommesso del suo fedele compagno, che sembrava non essere d'accordo.

"Lo so che tu vorresti combattere, amico mio, ma dobbiamo ammetterlo, è finita!" Disse in un sussurro Black.

"Non è mai finita!" Risuonò nella sua mente una voce forte e materna al tempo stesso.

"Maestra! Perdonatemi! Ho deluso voi, Atena, Selene e il Predatore! Ma non ho più la forza per continuare a lottare! " Pensò il giovane cavaliere.

"Mi deluderai se smetterai di lottare! Non hai più fiducia nel tuo branco? Ricordati che è la fiducia la chiave della vittoria! Fidati del Lupo!" Disse la voce nella sua mente.

"Ricorda, tu non sei solo! Non lo sei mai! "Affermò la voce di Zaniri, che risuonava con dolcezza nella mente del cavaliere mentre la determinazione tornava in lui.

"Ho fiducia in te, amico mio!"Disse sorridendo Black al Predatore Lunare.

Ed ecco, lo scrigno di roccia si spalancò, e da esso fuoriuscì, davanti agli occhi stupefatti di Lupo Nero, una colonna di intensa luce azzurra, nella quale si materializzò l'immenso lupo fatto di cosmo, ora più grande dei suoi neri avversari.

Il Predatore Lunare ululò, e il suono risuonò nella vallata.

Un tremito percorse la schiena di Lupo Nero; Fu un solo istante di indecisione, ma tanto bastò affinché i suoi oscuri alleati indietreggiassero.

Ecco, allora, che, agendo con coordinazione sovrannaturale Black e il suo compagno iniziarono a zigzagare e scambiarsi di posto"Questo è un vero branco Ektar! Il Branco della Luna!"

Disse Black, mentre lui e il Predatore avanzavano con rapidità sorprendente, eludendo ogni tentativo di difesa e colpendo numerose volte Lupo Nero e i suoi servitori, scaraventandoli, infine, tutti e tre al suolo.

Mentre veniva colpito più e più volte, con pugni, calci, morsi e zampate, Lupo Nero ebbe la sensazione di trovarsi davvero contro un intero branco.

Cadendo a terra, l'elmo in frantumi egli non riusciva a credere a quello che gli stava accadendo.

"No! Non può essere! IO SONO MIGLIORE DI TE!"Gridò, ormai privo di ogni traccia di controllo, balzando in piedi e scagliandosi contro Black.

Ma all'improvviso, come folgorato da un'illuminazione, diresse la sua ira contro il Predatore.

I due Lupi Neri si fusero con il loro padrone quando questi era ancora a mezz'aria.

La belva umanoide così generata si avventò così sul nobile Spirito-Lupo.

"Muori, maledetta bestia!" Disse, Lupo Nero, in una sorta di ringhio."Zanne dei Predatori Neri!"

Il Predatore della Luna lanciò un ululato di dolore, mentre nere zanne, sospinte da potenti pugni gli laceravano la carne, facendo scorrere a fiumi sangue argenteo! Poi si accasciò al suolo.

"NOOOOO!" Il grido sconvolto di Black ebbe per eco la risata selvaggia di Lupo Nero "MWA-HA-HA-HA-HA!"

"Ce l'ho fatta!" esclamò, leccando con bestiale soddisfazione il sangue del Predatore che ricopriva le sue mani.

"Black! Ora sei solo! Per te è giunta la fine! Ti ucciderò con la mia tecnica più potente! Presto tu e quel dannato lupo danzerete insieme intorno all'Albero degli Spiriti!"

Ciò detto aprì le braccia al cielo mostrando i due mastodontici Lupi Neri che adesso sembravano far parte della sua figura!

"ULULATO NELLE TENEBRE!"

Devastante come non mai l'ululato dei due lupi mostruosi travolse Black, sollevando un immensa nube di polvere.

La belva che possedeva il cuore di Lupo Nero per un attimo sembrò placarsi al pensiero della vittoria, ma c'erano ancora altre vite da spegnere, e c'era Lord Ikki da aiutare.

Questi pensieri però lo abbandonarono presto, sostituiti da rabbia, incredulità e delusione!

Black stava lì, in piedi, un po' ammaccato ma praticamente illeso, le mani giunte come in preghiera.

Il suo Cosmo brillava con ardore.

"Come è possibile? Ho estinto la fonte del tuo potere!"

"Hai scambiato il mio sincero dolore per un amico che cadeva per disperazione! "Disse calmo Black.

"Nei due anni che seguirono la mia investitura io continuai ad allenarmi, per entrare in sintonia con il Predatore! Tuttavia, in un branco ogni membro deve poter contare su se stesso, oltre che su gli altri! Perciò io mi sono allenato per fare a meno di lui! Comunque non lo hai ucciso!"

"Cosa?" Esclamò allora Lupo Nero guardando il punto in cui giaceva la salma della creatura. Solo una pozza di sangue argenteo testimoniava tale presenza.

"Non può essere vero! È morto, MORTO!" disse, ormai in preda ad una crisi isterica.

"Hai mescolato tu stesso il nostro sangue! Non ti sei accorto di come il mio diventasse in breve completamente Argenteo?" Disse Black!

"Come?"Lupo Nero guardò, e vide che le macchie rosse del sangue di Black erano tutte divenute color dell'argento.

"Condividiamo un legame profondo, io e il Predatore; Per questo, finché uno di noi è in vita, l'altro non può morire! Siamo due esseri, ma con un solo cuore che batte! Il Lupo della Luna vive, ma non sarà lui a decretare la tua sconfitta!"

A queste parole il cosmo di Black arse come non mai.

" Hai perduto il senno, dunque!" Affermò, con maggiore sicurezza il Cavaliere Decaduto.

"Speri di avere la meglio su di me da solo? Non hai la minima idea di quanto grande sia il mio potere! Sei ormai esausto! Non riuscirai a difenderti! "

Dicendo queste parole Lupo Nero si preparò ad eseguire il suo colpo più potente.

"Giunge per te la morte, avvolta nel terrore! Risuona nel cielo, mio ULULATO NELLE

TENEBRE!"

Black apri gli occhi, che erano colmi di lacrime. "Piango per te amico mio, consumato dal rancore e dall'ambizione, possa tu trovare nell'aldilà la pace che non hai mai conosciuto in vita."

Con queste parole disgiunse le mani svelando il cosmo ivi accumulato.

"Odi la mia preghiera o Selene, Astro d'Argento, e conducimi alla vittoria, in nome Tuo e di Atena! SENTIERO DEL CACCIATORE!"

Ed ecco, un sentiero di luce si formò, disperdendo i Lupi di Tenebra, il cui ululato rimase soffocato nelle loro gole.

Nel volgere di un istante Black percorse il sentiero di luce e sferrò il suo violento attacco, ad un nemico privo di difese! L'Armatura di Lupo Nero si polverizzò mentre il cavaliere decaduto cadeva a terra;

Mentre il sangue usciva copioso dalla sua bocca ancora una volta la trasformazione terminava, riportando Lupo Nero al suo stato normale.

"Ektar!" Esclamò Black correndo al capezzale dell'amico di un tempo, ormai morente.

"B-black! "Sussurrò debolmente il ragazzo."B-black, p-perdonami!"

"No Ektar, tu devi perdonarmi! Avrei dovuto cercarti, parlarti!" Disse piangendo il cavaliere.

Debolmente Ektar scosse la testa"S-sarebbe s-stato i-inu-utile!" Continuò, mentre anche lui cominciava a piangere "E-ero t-troppo pieno di r-rabbia e r-rancore tanto da cedere alle t-tenebre!"

Con un ultimo sforzo disse"D-distrugg-gi il calice-e, quello che p-porto alla cintura!"

Mentre Lupo Nero esalava l'ultimo respiro anche Ikki veniva sconfitto!

Seiya, con la forza unita sua e dei suoi compagni, compresi Asher, Aspides Ban e Gerkie, oltre al Predatore della Luna, il quale, esaudendo la volontà di Black di chiudere da solo la partita con Ektar si era affiancato agli otto cavalieri.

Prestando il proprio Cosmo a Seiya gli avevano permesso di sconfiggere Ikki, il quale era ora in preda ad una sorta di trance regressiva, grazie alla quale stava raccontando il suo passato.

"L'Isola della Regina Nera era l'Inferno! La cenere oscurava il sole, la terra tremava di continuo e

l'aria era irrespirabile!" Iniziò a raccontare Ikki.

"Tuttavia anche in quell'Inferno c'era posto per gli Angeli!" Il suo cuore per la prima volta in quasi un anno si riempi di qualcosa di diverso dal rancore e dall'odio, al pensiero della dolce fanciulla che rendeva sopportabile il duro addestramento, la bionda Esmeralda!

"Era la figlia del mio maestro, Janus della costellazione della Coppa! Il mio primo maestro!"

Qui la su voce fu incupita dal rimpianto, ed anche dal senso di colpa.

"Nonostante la difficoltà dell'addestramento, fino a due anni fa non c'era nulla di diverso con quello

che avete provato voi; Poi le cose cambiarono!"

"Di ritorno da un viaggio il mio maestro mi disse che da quel momento in poi avrei avuto una nuova guida!"

Ikki fece una pausa, poi proseguì.

"Il mio nuovo maestro utilizzava metodi molto diversi da Janus! Indossava una maschera terrificante e, durante gli allenamenti, mi massacrava di botte, spronandomi ad essere sempre più aggressivo!"

Ikki ebbe un tremito mentre parlava.

"Venivo ridotto ogni giorno quasi in fin di vita, e, dopo gli allenamenti gettato in una cella, dove solo Esmeralda poteva entrare, per curare le mie ferite! Secondo Janus ero pronto per l'investitura, ma l'altro maestro diceva che finché non lo avessi ucciso non sarei stato mai pronto! "

Ikki chiuse gli occhi rievocando le immagini del suo ultimo addestramento.

"Oggi è la tua ultima possibilità Ikki!"

La voce cavernosa del maestro, sul cui torso nudo spiccavano numerose cicatrici, risuonò crudele nell'aria pesante dell'Isola della Regina Nera.

"Oggi o riesci ad uccidermi e a conquistare l'Armatura della Fenice oppure morirai! Questa è la fine dei deboli sull'Isola della Morte!"

Ikki cercava di difendersi dagli attacchi, ma qualcosa lo tratteneva, impedendogli di affondare i colpi come avrebbe dovuto.

"Questo è tutto quello che sai fare?" Lo rimproverava il maestro colpendolo con pugni sempre più violenti.

Ikki sapeva di essere ormai vicino alla morte, quando sentì una voce "No, ti prego, fermati!"

Era la voce implorante di Esmeralda a pregare il maestro mascherato di fermarsi.

"Sciocca bambina! Vattene! Questo non è il tuo posto!" Rispose il crudele guerriero.

"No, non ti permetterò di farlo!" Disse Esmeralda abbracciando stretto Ikki

"E allora morirai con lui!" Il colpo del maestro fu tremendo ed Esmeralda si accasciò al suolo;

Le sue ultime parole furono"Perdonalo!"

A quel punto una furia immane divampò nel cuore di Ikki che massacrò il maestro trafiggendogli il cuore "Ben fatto, Ikki! Oggi tu rinasci a nuova vita! Per sancire la tua vittoria toglimi la maschera "Disse poco prima di spegnersi.

Ikki decise di accontentarlo, e con orrore vide...

"Il volto del mio amato maestro Janus!" Disse aprendo gli occhi.

"Avevo ucciso il mio maestro e lui aveva ucciso sua figlia! Da quel momento per me l'amore perse ogni significato! Fu così che diventai un guerriero spietato, Signore e Padrone dell'Isola della Morte!"

Dette queste parole Ikki si accasciò al suolo.

Tuttavia egli rifiutò la mano che Seiya gli porgeva e aggiunse:

"Non pensare che l'aver sconfitto me sia la fine di questa guerra Seiya!"

Fece una pausa e aggiunse:

"Guardatevi dalla Mano del Grande Tempio!"

Quando ebbe detto queste parole la terra iniziò a tremare.