Capitolo 7

La Villa dello Sparviero (Prima parte)

 

I cavalieri entrarono nella villa, guardinghi e circospetti. Lady Isabel poteva essere rinchiusa in una qualsiasi delle stanze, e certamente non era sola.

"Dobbiamo restare uniti! Ci vorrà più tempo ma eviteremo di essere assaltati uno alla volta!" Disse Black con saggezza;

"D'accordo" Risposero i cavalieri;

"Cominciamo dalle cantine?" Propose Asher estraendo la mappa fornitagli da Mylock.

Gli altri annuirono e si diressero verso la grande porta di legno all'altro capo della stanza. Ed ecco risuonare la voce di Argante nella sala :

"Nove piccoli cavalieri nella villa dello Sparviero, nove piccoli cavalieri, ciascuno ardito e fiero! Nove piccoli cavalieri spariranno ad uno ad uno, nove piccoli cavalieri, non ne resterà nessuno!"

I cavalieri cercarono di individuare la fonte della voce, ma senza successo. Un brivido freddo percorse le loro schiene.

I Cavalieri aprirono la porta con cautela; furono accolti dal tanfo dell'umidità ristagnante, e dall'Oscurità nella quale si intravedeva una scala di pietra.

"Non c'è polvere sui gradini!" Fece notare Black, "Certamente qualcuno è passato di qua, di recente!"

Asher, Seiya e Crystal, baldanzosamente, si incamminarono lungo la scalinata, ma Black li fermò, convocando il fedele Predatore; Lo spirito lunare emetteva infatti una debole luce, sufficiente da permettere ai cavalieri di vedere il cammino di fronte a loro.

La scala scendeva nelle profondità della terra, curvando verso sinistra.

Tuttavia, quando Seiya, Black e Crystal svoltarono, gli scalini scomparvero, lasciando il posto ad un baratro"AHHHHHH" i tre cavalieri e il lupo azzurro precipitarono nel buio, senza che i loro compagni avessero avuto il tempo d'intervenire; Una spessa parete di pietra, con sopra l'inquietante immagine di una grande testa di serpente calò giù, sigillando la cantina.

"SEIYA, CRYSTAL, BLACK!!!" Il grido disperato dell’Unicorno fu seguito da un violento colpo sferrato alla parete, ma senza esito.

"Non riusciremo ad abbatterla, non senza rischiare di radere al suolo l’intera villa, con Lady Isabel e i nostri compagni dentro!" Disse saggiamente Sirio, "dobbiamo provare ad andare ai piani superiori!" Aggiunse Shun.

Gli altri annuirono. Tornati al pian terreno si incamminarono per la grande scalinata tuttavia, stavolta, Shun tenne prudentemente pronte le sue catene.

Ancora una volta i cavalieri udirono la voce del capo dei loro nemici recitare l’irritante filastrocca:

"Nove piccoli cavalieri voglion scendere in cantina, per salvare la donzella, al più tardi, domattina.

Ma la scala del serpente se ne porta via tre, ne rimangon solo sei, sapran fare o no da se?"

I cavalieri superstiti giunsero al primo piano, dove tre corridoi conducevano in tre ali separate della villa.

I corridoi erano abbastanza stretti, consentendo il passaggio di una sola persona alla volta.

Asher prese una vecchia lanterna ad olio dal muro, e scoprì che era carica, e funzionava ancora.

Alla luce fievole della lanterna il passaggio angusto non appariva molto incoraggiante; Shun, in particolare, era angosciato "Perché la catena non mi ha avvertito in tempo, sulla scala del serpente?" Pensava il più giovane del gruppo.

Aveva sempre fatto affidamento sulla capacità, della sua arma di avvertirlo del pericolo; ma questa volta, l'avvertimento non era arrivato.

I cavalieri si addentrarono con circospezione nel corridoio, schiene parallele alle pareti, per non essere travolti da qualche attacco frontale;

L'idea era stata di Asher, che era il primo, seguito da Ban, Shun, Sirio, Aspides e Gerkie, che chiudeva la fila, procedendo all'indietro per tenere d'occhio le retrovie.

"Buttarsi a capofitto è stata una cattiva idea, quindi, stavolta, non lo faremo!" Pensò l'unicorno, determinato a non cadere in un altra trappola.

La terza porta laterale era chiusa, Asher e Ban comunicarono a gesti, dopodiché il massiccio Cavaliere del Leone Minore sferro un pugno che frantumò il legno scrostato aprendo la vista su una camera da letto. La stanza era tanto polverosa quanto sfarzosa, con tende di broccato rosse e coperte di seta azzurra sul letto a baldacchino.

Un vasto armadio di mogano dominava la parete di fronte al letto, mentre di fronte alla porta si stagliava un grande caminetto, ai cui fianchi si aprivano due finestre, chiuse con assi inchiodate.

Al contrario delle stanze precedenti, questa sembrava essere stata aperta di recente.

Ban si chinò sul pavimento, per cercare indizi; Le tracce sul pavimento sembravano condurre al grande camino, che venne ispezionato da Shun; Aspides si aggiunse al gruppo, mentre Asher andava a richiamare Gerkie, e Sirio, che stavano preparandosi ad esaminare un'altra stanza, apparentemente già aperta e completamente vuota, una decina di metri distante dalla prima;

Il cavaliere del Dragone aveva notato una botola sul soffitto, e l'aveva agilmente raggiunta con l'aiuto del massiccio compagno.

La botola, una volta aperta, rivelò una scala di legno, che permetteva libero accesso al piano superiore.

Proprio mentre Sirio apriva la botola Aspides notava una guida di ferro davanti agli alari del caminetto. I cavalieri, prudentemente, lasciarono la stanza, e fu solo dall'esterno che Shun provvide a tirare i due blocchi di ferro, che seguirono le guide stridendo un po'.

Dopo un "CLICK " piuttosto netto si senti un tonfo smorzato proveniente dal camino, come di qualcosa che cade dall'alto.

Allora Shun, Aspides e Ban decisero di entrare di nuovo "Credo che ci sia un passaggio nel

camino." Disse Shun, " ma potrebbe essere una trappola!"

Shun aveva ragione; non appena Ban entrò all'interno delle stanza l'intero pavimento si abbassò di

alcuni centimetri, dopodiché l'intera stanza iniziò a ruotare su se stessa.

Aspides imprecò silenziosamente "Maledizione! Come ho fatto a non vedere i perni che bloccavano i mobili al pavimento e alle pareti?"

L'ntera stanza infatti era costruita come l'urna di una lotteria;La parete su cui era il camino iniziò ad aprirsi e con orrore dei nostri eroi si accese una voragine di fiamme.

Asher e gli altri, accorsi alle grida, trovarono che ormai un muro stava sostituendo la porta;

Quando Gerkie cercò di abbattere il muro fu respinto da una barriera invisibile, e i cavalieri percepirono distintamente un cosmo molto potente."Lo stesso dell'altra volta!" ragionò Sirio.

La voce di Argante risuonò :

"Sei piccoli cavalieri nella Villa dello Sparviero, son prudenti e stanno attenti, agli inganni del maniero!

Ma la Coda del Serpente or ne intrappola ben tre, altrettanti ce ne sono, chi poi arriverà da me?"

Una coda di serpente avvolta in tre giri di spire era infatti apparsa sulla porta della trappola.

All'interno della stanza i cavalieri cercavano di tenersi aggrappati ai mobili, mentre le fiamme iniziavano a lambire loro i piedi.

"C'è qualcosa di sbagliato!" Pensò Shun. Non riusciva a capire, poi ebbe un illuminazione, e si lasciò cadere nelle fiamme.

"SHUUUN!" L'urlo di Aspides mise in terribile apprensione Sirio Gerkie e Asher, ma qualche sercondo dopo fu seguito da due tonfi e la voce di Shun, il quale disse"Tutto a posto, era un illusione; Voi andate avanti, Asher, noi troveremo un modo per uscire di qui!"

"D'accordo!" Rispose sollevato l'Unicorno, che con i suoi due restanti compagni si diresse verso l'altra stanza.

"Come hai fatto a capirlo?" Chiese Ban a Shun.

"La parete ha iniziato ad aprirsi prima di essere completamente in asse col pavimento, se fosse stata reale sarebbe stato impossibile!". Rispose quest'ultimo.

Shun stava ora in piedi sulla contro-cappa del camino.

Mentre accadeva tutto ciò, Seiya Black e Crystal si svegliavano, al tetro lume di molte lanterne.

Erano in una stanza enorme, ornata di pesanti botti di legno e grandi scaffali ricolmi di bottiglie., ricavata da una preesistente caverna naturale;

"Ben svegliate belle addormentate!" gli irrise una voce conosciuta, mentre da un montacarichi appena sceso giù usciva l'immensa figura di Docrates.

"Tu!" Disse Seiya carico di risentimento.

"Temevo foste morti nella caduta, mi avrebbe tolto la soddisfazione di uccidervi io stesso!" Disse beffardo il gigante "Specialmente tu!Avrò la mia vendetta, moccioso!" Aggiunse indicando Seiya."Cosa?" Rispose stupito il cavaliere. "Ma io non ti conosco!"

"Ti dice niente il nome Cassios?" Ribatté l'altro.

Seiya rimase in silenzio, ripensando al giorno della sua investitura." Cassios era un aspirante cavaliere, da me sconfitto nella finale del torneo che ha decretato la mia investitura!"

E poi aggiunse, "è stato uno dei combattimenti più duri che io abbia mai sostenuto, Cassios era il solo, oltre me, che avesse un cosmo, ma al contrario di me, lui non riuscì ad utilizzarlo correttamente, pensando di potersi affidare alla sola forza bruta! Gli tagliai un orecchio, come lui voleva fare con me e approfittando del suo dolore lo colpii e vinsi! Ma è ancora vivo, per quanto ne so!"

"Egli vive!" Confermò Docrates, "Ma ha abbandonato il sogno di diventare cavaliere! L'umiliazione da te inflittagli è stata così forte da distruggere in lui ogni barlume di orgoglio e di coraggio di guerriero! Cassios è il mio fratello minore, ed oggi, uccidendoti, vendicherò l'onta della sua sconfitta!"

Dopo queste parole il cosmo del gigante esplose, e lo spostamento dell'aria travolse sia Seiya che i suoi compagni scaraventandoli contro le pareti rocciose della cantina.

Rialzatisi i tre Cavalieri si disposero intorno al loro nemico, e, immediatamente, Black evocò il fedele Predatore; Il Lupo era scomparso dopo aver attutito, ingigantendosi, la caduta dei tre amici, ma ora, richiamato dal cosmo di Black, tornava, grande e minaccioso come non mai.

Con il semplice spostamento dell'aria, causato dal suo immenso braccio, il Cavaliere mastodontico

atterrò Crystal, ma il Predatore riuscì a balzare, agendo in sincronia con Black. "Zanne del Predatore Lunare! "

Ma Docrates riuscì ad afferrare entrambi, scaraventandoli poi addosso a Crystal, che vanamente aveva tentato la polvere di Diamanti, incapace di congelare un essere così massiccio; dopodiché unì

entrambi i pugni sopra la propria testa e bruciò il suo cosmo preparandosi a colpire il cavaliere di Pegasus.

Seiya tracciò con le braccia il disegno della propria costellazione e si lanciò all'attacco:"Fulmine di Pegasus!"

"Pugno...di Eracle!" Docrates sferrò il suo pugno devastante, travolgendo Seiya in pieno e schiacciandolo contro la parete di roccia; numerose crepe si formarono sul pettorale dell'armatura del giovane cavaliere, che tossì sangue dalla bocca, prima di accasciarsi al suolo.

Docrates si avvicinò al corpo del ragazzo, gli afferrò la testa con l'enorme mano e gli espose l'orecchio sinistro; Lunghi artigli spuntarono dal guanto destro della rossa armatura, rilucendo in maniera sinistra;

"Per te Cassios!" Gridò Docrates, vi fu un sibilo, un grido, e un fiotto di sangue!

Shun si riscosse dai suoi pensieri, mentre la stanza-trappola ricominciava a girare, ponendo la parete con il camino in asse con il soffitto; C'era un apertura, adesso, dentro al camino, un passaggio per la stanza di sopra; I tre cavalieri, con circospezione, usando le catene di Shun attraversarono l'apertura, ed entrarono in un polveroso salotto, arredato in stile vittoriano, con trine merletti sofà e un orologio a pendolo.

La stanza si rivelò priva di sorprese, e i tre cavalieri poterono uscirne facilmente; La stanza seguente, però sembrava decisamente anomala; Larga sei metri, alta altrettanto e lunga trenta era rettangolare, completamente bianca e illuminata da fari elettrici, sembrava molto più moderna del resto della casa. Era anche vuota, ed aveva robuste porte metalliche. La catena di Shun iniziò ad agitarsi.

"Quasi sicuramente è una trappola!" Disse Ban, pensieroso. "Si!" Rispose, annuendo, Aspides.

"Ma che altra scelta abbiamo? In qualche modo il cosmo di Argante impedisce ai nostri colpi di danneggiare questa casa!"Fece notare Shun.

"Indietro non si torna!" Disse Aspides e aggiunse"Affrontiamo questa trappola!"

Shun e Ban annuirono, ed i tre entrarono nella stanza; La porta si chiuse alle loro spalle, con un suono metallico.

Sul soffitto si aprirono numerosi bocchettoni, e la stanza iniziò ad inondarsi.

"Maledizione!" Imprecò Ban"Faremo la fine dei topi!"

Asher, Gerkie e Sirio stavano perdendo la pazienza; Il terzo piano non solo era composto da decine e decine di stanze e corridoi, ma sembrava cambiarne la disposizione continuamente;

I tentativi di Gerkie di sfondare pareti, finestre e porte erano inutili; Il Cosmo di Argante sembrava permeare la villa, rendendola, con rare eccezioni, inattaccabile.

Alla fine comunque i cavalieri trovarono la scala che conduce al quarto piano, ed iniziarono a salire;

Ma nel vasto salone dell'ultimo piano trovarono ad accoglierli ben quaranta cavalieri neri, che li ingaggiarono in battaglia.

Docrates sentiva le zanne della belva affondare nella carne del suo polpaccio; Distolto da Seiya a causa dell'intenso dolore, il Cavaliere della Testa di Serpente affondò gli artigli nel collo del predatore."Bestiaccia rognosa! Ti farò pentire amaramente di avermi morso!" Ruggì il mastodonte, mentre il sangue argenteo del grande lupo scorreva a fiotti dagli squarci.

Costretto a mollare la presa il predatore puntò alla gola del gigante, mentre Black iniziava ad attaccarlo con violenti pugni al fianco.

Mentre i lupi tenevano Docrates impegnato Crystal aiutava Seiya a rimettersi in piedi.

"Non riusciremo mai ad abbatterlo con un attacco diretto!" Disse Crystal al compagno. "No, non ce la faremo! Dobbiamo trovare un modo per superare le sue difese!" Rispose Seiya rialzandosi a fatica. "Tutti hanno un punto debole!" Poi aggiunse: "di solito quello dei giganti è nelle gambe! Così diceva la mia maestra!"

Crystal ripensò allora al suo maestro, nella gelida Siberia quando gli aveva insegnato la sua tecnica segreta, il Colpo Congelante "Questa tecnica può immobilizzare qualunque avversario, ma durante l'esecuzione sarai esposto ai colpi! Usa questa mossa solo in casi disperati, usa questa mossa solo in casi disperati, USA QUESTA MOSSA SOLO IN CASI DISPERATI!"

"Io so come fermarlo!" Disse Crystal.

Intanto Docrates aveva atterrato Black e il predatore, e si preparava a finirli.

Allora Crystal si lanciò ai suoi piedi, iniziando a concentrare le energie fredde "Colpo Congelante!"

Immediatamente Docrates iniziò a tempestare di violenti pugni la schiena del cavaliere del Cigno, che tossì sange, ma non mollò la presa, unendo le sue mani alle gambe del titano con un olido blocco di ghiaccio.

Con uno sforzo sovrumano, Crystal sollevò Docrates, esponendolo, privo didifese all'attacco dei suoi compagni.

Seiya e Black non si lasciarono sfuggire l'occasione, "Branco della Luna!" e

"Fulmine di Pegasus!" furono le tecniche che travolsero Docrates, facendo a pezzi la sua armatura.

Pronunciando in un sussurro il nome di suo fratello"Cassios", il cavaliere gigantesco spirò.