Capitolo 9

La Villa dello Sparviero (Terza Parte)

 

Morgana travolse Ban con una ginocchiata, facendogli volare via l'elmo; Poi, rapida come un lampo, balzò in aria, e ricadde sul ventre del cavaliere del Leone Minore, che emise un rantolo, sputando sangue dalla bocca.

"Finiamo questa sciarada!" Esclamò poi, alzando la mano destra, e preparandosi a vibrare l'affondo letale " COBRA..."

Ma l'assalto rimase solo un intenzione, giacché, la mano che avrebbe dovuto portarlo fu bloccata nella solida morsa di una catena.

"Non ti permetterò di uccidere i miei compagni, Morgana!" Affermò risoluto Shun, nonostante le precarie condizioni in cui sembrava versare.

Morgana lo guardò, e Shun potè percepre l'odio profondo ed il disprezzo di quello sguardo, nonostante la maschera che copriva il volto della Sacedotessa-Guerriera.

"Cavaliere di Andromeda! Volevo lasciarti per ultimo, ma visto che insisti, sarai il primo a cadere!"

Il Cosmo violaceo di Morgana crepitò nell'intera stanza, mentre ella raccoglieva le energie nel proprio pugno; "ATTACCO FANTASMA DI MORGANA!"

Una creatura mostruosa, simile ad un drago, si avventò su Shun, che fu travolto.

"Perché non sono riuscito ad evitarlo?" si chiese mentre giaceva a terra; "Un colpo segreto non dovreppe essere efficace due volte, contro un cavaliere."

La risata crudele di Morgana lo riscosse dai suoui pensieri "He,He,He! Immagino cosa ti stai chiedendo! E la risposta è semplice! l'Attacco Fantasma è sempre diverso! Muta, nell'effetto e nell'esecuzione, ogni volta che viene usato; Mai la tua mente riuscirà a comprenderne e prevederne i meccanismi, continuando a subirne i pieni effetti! Con la consapevolezza che non c'è difesa dal mio attacco, muori disperato, Cavaliere d'Andromeda! ATTACCO FANTASMA DI MORGANA!"

Shun si preparò all'impatto finale con i taglienti artigli di belva invocati questa volta da Morgana; ma invece del dolore e dell'oblio, lo percorse il suono della speranza, rappresentato da queste parole "RUGGITO DEL LEONE!" e dal boato di un onda sonica.

Ban, il suo fedele compagno si era levato in piedi, ed era balzato davanti a Shun, sferrando il suo micidiale attacco e riuscendo a fermare il colpo di Morgana.

"Cosa? No-n è possibile! Come sei iuscito a fermare il mio attacco?" Chiese Morgana stupefatta.

"Eso non era rivolto contro di me; quindi non ho subito l'inganno dei sensi sul quale la tua tecnica è basata; senza tale inganno, la tua è una semplice scarica di energia, che può essere fermata!"

Spiegò calmo il Cavaliere del Leone Minore.

"Inganno chiama inganno, strega!" disse poi gridando "INGANNO DEL PREDATORE" ; il suo massiccio corpo parve muoversi al rallentatore, dopo di che, esso scomparve dalla vista di Morgana.

Vi fu un istante di silenzio, poi Morgana scattò di fianco, e sferzò l'aria con un calcio violento;

Il suono del metallo contro il metallo rimbombò nell'ampia sala, si udi un lamento strozzato, seguito dal suono sordo della carne straziata poi gocce di sangue caddero dalle labbra di Ban sul suolo, mentre il giovane cadeva in ginocchio, il fiato spezzato dal violento calcio ricevuto nello stomaco, tanto violento da avergli perfino incrinato qualche vertebra..

Il riso beffardo della scerdotessa guerriera fu seguito da parole di scherno.

"Volevi ingannare l'ingannatrice cavaliere? Che maestra di inganni sarei, se non conoscessi il segreto alla base di qualunque tecnica per occultarsi alla vista? " disse sprezzante.

"Due sono i modi principali per farlo. Ci si può muovere troppo rapidamente perché l'occhio avversario possa percepirti, oppure ci si può muovere estremamente lenti, così lenti che l'occhio non sia in grado di percepire il movimento, mentre la luce rifratta dal cosmo fa il resto. Su questo trucco si basa la tua tecnica, Cavaliere del Leone Minore!" Morgana concluse trionfante;

per fortuna, prima di poter porre fine alla vita di Ban, la strega mascherata dovette scartare di lato, per evitare tre lucenti artigli metallici, che erano guizzati fulminei.

Aspides non lasciò a Morgana il tempo di tirare il fiato incalzandola con rapidi fendenti dei suoi artigli velenosi.

Colta di sorpresa da tanta irruenza, Morgana dovette balzare all'indietro, ma Aspides colse al volo l'occasione per sferrare il suo micidiale attacco mentale "SPIRE DEL TERRORE!"

Per qualche istante Morgana, colpita in pieno, rimase immobile, ma poi, proprio mentre Aspides abbassava la guardia esplose un pugno nello stomaco del cavaliere dell'Idra.

"La Paura è il mio veleno preferito, serpentello!" Lo schernì la sacerdotessa guerriera, scaraventandolo contro il muro con un calcio.

"È giunta l'ora di porre fine alla vostra avventura, ragazzini!" Il suo cosmo avvampò, scariche di energia crepitarono dalla sua mano destra, sollevata in aria, le unghie violacee allungate a formare minacciosi artigli. "COBRA INCANTATORE!"

Le scariche investirono violentemente i tre cavalieri che urlarono di dolore.

Morgana sentì poi il cosmo di Argante esplodere fragoroso, e si diresse verso la porta.

Ma di nuovo, una catena si avvolse attorno al suo corpo; "Stai diventando monotono, ragazzino!" Morgana disse "Se tu fossi rimasto a terra, saresti potuto fuggire! Peggio per te!" Disse cercando di liberarsi dalle catene.

"Fuggire, dici? E permetterti di andare a combattere i miei compagni? Mai!" Disse, allora,Shun.

Quando Morgana afferrò con la mano la catena una scarica elettrica violenta le percorse il corpo.

Morgana ruggì di dolore;

"Sembra che io non abbia scelta, moccioso; Dovrò ucciderti con il mio colpo più potente! Gioisci, perché questa tecnica sei il primo a sperimentarla!"

Il Cosmo di Morgana esplose, e la maschera che portava sul volto cadde a terra, rivelando il bel volto, incorniciato dai lunghi capelli neri; Gli occhi, tuttavia, erano iniettati di sangue.

"Q-quegli occhi!" Balbettò Shun; Ricordava di aver già visto quegli occhi carichi di odio, erano gli stessi occhi del Cavaliere del Lupo Nero.

Morgana incrociò le mani sul petto, guardando Shun con odio, dicendo:

"Questo è la malia che trascina i marinai alla morte nei goghi degli stretti marini! Questa è la FATA

MORGANA!"

Immediatamente l'immagine di Morgana si moltiplicò, e le sue mani crepitanti di energia divennero terrificanti artigli che,, presto furono l'unica cosa che Shun fu ingrado di vedere, e iniziarano a danzare intorno al cavaliere di Andromeda eludendo i suoi tentativi di proteggersi con la catena, e strappandogli brandelli di carne ad ogni passaggio.

Shun, allorà usò una più efficiente tecnica difensiva "DIFESA ROTANTE!" La catena con la punta circolare iniziò a ruotare rapidamente intorno a Shun, avvolgendolo nelle sue spire.

I colpi di Morgana vennero respinti al mittente, ma Shun percepì comunque il dolore delle ferite.

"Hu, hu, hu; La tua Catena ti difende dalla forza fisica dei miei colpi; Ma attorno alla tua mente non hai nessuna protezione!" Morgana disse con soddisfazione.

Shun cadde sulle ginocchia, il dolore via via sempre più forte.

"La tua difesa presto cadrà Shun! Allora, tu morirai!" Disse Morgana con sadico piacere.

"Ruggito del Leone Minore!" Disse con ardore Ban e l'assalto a Shun si spezzò.

"Di nuovo tu? Ma cosa devo fare per liberarmi di voi due?" Disse frustrata Morgana, che aveva evitato l'urto frontale ma aveva comunque subito qualche danno.

"Di noi tre vorrai dire!" Disse Aspides rialzandosi.

"Due, tre, dieci, mille, a nulla vi servirà! Vi sono infinitamente superiore, bambocci, ed ora vi annienterò con il mio colpo più potente!" Il suo cosmo esplose, le sue braccia salirono al cielo "Fata... "

A questo punto Shun urlò "Aspides!! Usa le Spire su di noi!"

Stupito per un millesimo di secondo il Cavaliere dell'Idra sorrise comprendendo il piano del Cavaliere d'Andromeda.

Rapido come un serpente Aspides rilasciò le sue onde mentali su se stesso e su i compagni.

Contemporaneamente Andromeda avvolse se stesso e i compagni nella Difesa Rotante.

 

"....Morgana!" L'attacco della Sacerdotessa-Guerriera esplose, ma stavolta, sia la carne che la mente dei suoi bersagli erano protette.

"Co- come?" Si chiese stupefatta.

"La paura incontrollata è un veleno che paralizza il corpo e la mente!" Aspides spiegò sorridendo.

"Ma se controllata, la paura evolve in prudenza e saggezza fortificando il cuore e la mente! Così, le Spire del Terrore, avvoltesi gentilmente attorno alle nostre menti, hanno formasto Spire di Saggezza, in grado di proteggere le nostre menti come la mia catena protegge i nostri corpi!"

Aggiunse Shun, lieto che il suo piano avesse funzionato.

"E ora, strega, per te é finita!" Disse Ban espandendo il proprio Cosmo arancione. Shun, Intuendo le intenzioni del suo compagno, lanciò la propria catena d'attacco, avviluppando l'ancora stupefatta Morgana, Aspides allora espanse a sua volta il proprio Cosmo.

Le Spire del Terrore avvolsero la mente di Morgana, mentre il suo corpo venne travolto dal Ruggito del Leone; L'armatura del Luogoternente di Argante andò in mille pezzi, ed ella cadde a terra, gli occhi sbarrati, l'ultimo pensiero cosciente rivolto alla sorella maggiore, che non avrebbe rivisto mai più. "Ti-si-f..." e non si mosse più.

Nell'Attico, nel momento in cui Asher si rialzava, Argante percepì l'estinguersi del Cosmo di Morgana, ma se la cosa lo turbò, egli non lo diede a vedere.

Freddo e determinato, salvo per un'ombra di esitazione nell'unico occhio, il cavaliere dalla verde armatura sganciò il mantello che gli cingeva il collo, facendolo cadere a terra.

Asher guardò l'avversario, memore dei consigli che, fra un insulto e l'altro, il vecchio Dhaki gli aveva dato.

"Se foste saggi, ve ne andreste!" Argante disse con tono distaccato. "Lady Isabel e l'armatura d'oro sono oltre la vostra portata, adesso!"

"Bhè, il mio maestro non fa altro che ripetermi che sono uno sciocco, quindi non penso che seguirò il tuo saggio consiglio!" Rispose Asher sarcastico; poi disse a Gerki e a Sirio, Ragazzi, penso di sapere come fermarlo, ma dovete farmi da scudo.

"Non temere," rispose Gerki, "non passerà!"

"E come pensi di impedirmelo, ragazzo? Non c'è terra né roccia che tu possa usare!" Disse sobriamente Argante, mentre il suo cosmo si espandeva.

"Non solo nell'evocazione dell'Abbraccio della Montagna si incanala la Forza Suprema" Rispose Gerki, espandendo a sua volta il proprio cosmo.

"Nelle profondità del suolo, laddove la pressione e il calore raggiungono quantità elevatissime, si trovano le Inju, le Ossa della Terra; proprio a causa dellecondizioni in cui si generano, tali formazioni rocciose sono compatte e durissime, più di un diamante; Proprio dalle Inju trae ispirazione la mia difesa, Cavaliere decaduto; la tua spada non la potrà superare!"

" Testiamo la fondatezza delle tue affermazioni, cavaliere!" Argante disse, allora, e si lanciò in affondo "Danza dell'Acqua!"

Conscio del rischio che correva, ad usare una tecnica mai testata prima in battaglia, pur tuttavia Gerki concentrò il suo cosmo facendolo fluire nelle proprie ossa, nei muscoli, e nel metallo della propria corazza. Essi divennero un blocco unico, assumendo una sfumatura rocciosa. "Guscio della Madre Terra"

Molte volte la sottile lama di Argante si abbetté sul corpo di Gerki, ma nessuna nuova ferita riuscì a formarvisi.

Argante inarco il sopracciglio; "sembra che tu non ti sia vantato a vuoto delle tue difese!" disse calmo.

"Ma anche le difese più solide cedono di fronte ad un assalto implacabile! DANZA DELL'ACQUA!" E si lanciò in un'esibizione letale di grazia e rapidità menando a Gerkie decine di fendenti, estremamente precisi, nonostante la velocità di esecuzione.

Gerki sembrava in grado di reggere il bombardamento, almeno per il momento, ma per quanto?

Sirio osservava con preoccupazione ed angoscia, frustrato per non essere in grado di aiutare il compagno.

Asher invece si stava concentrando, per mettere a frutto il tempo che l'amico gli stava concedendo;

Ma proprio in quel momento entrambi furono travolti dai passi mortali della Danza dell'Acqua.

Argante si fermo, osservando compiaciuto il volto di Gerki mentre i suoi compagni cadevano al suolo, riversi nei laghi rossi che si allargavano rapidamente sotto di loro.

"Mi avete scambiato per il cattivo di un romanzo? Pensavate davvero che vi avrei lasciato il tempo di mettere in pratica una strategia contro di me?" Disse poi con tono risoluto.

"Io sono Argante del Dorado, ragazzini, non un cavaliere nero qualsiasi!"

Ma mentre si avvicinava ad Asher per finirlo, fu afferrato alla gola da due possenti braccia.

"L'arroganza è difetto fatale sul campo di battaglia, Cavaliere!" Disse Gerki, mentre bruciava il proprio cosmo.

"STRETTA DELL'ORSA MAGGIORE!"

Potenziate dal cosmo di Gerki, le mani del Cavaliere dell'Orsa, come due letali morse, iniziarono a premere sulla verde gorgiera che cingeva il collo del nemico.

Per un attimo, Argante sembrò inerme nella stretta del nemico.

Poi, il suo cosmo esplose, e con un movimento fluido, il comandante della Mano del Grande Tempio affondò la propria sottile lama nel poco spazio disponibile fra il guanto e il bracciale dell'armatura nemica;

vi fu un guizzo di sangue, e Gerki fu costretto ad allentare la presa, permettendo ad Argante di balzare lontano.

Gerki tentò inutilmente di muovere le dita della mano destra.

"Dopo i tuoi tendini, ragazzo, taglierò la tua gola! Danza dell'...." Ma fu interro tto da un cosmo possente che si innalzò dietro le sue spalle "Voltati, Argante, e subisci il COLPO SEGRETO DEL DRAGO NASCENTE!"

Argante si voltò, e, con un'inumana reattività riuscì a ridurre l'impatto del pugno di Sirio, carico di tutta la debordante potenza della Cascata dei Cinque Picchi; Pur tuttavia la spallina sinistra del cavaliere del Dorado andò in mille pezzi.

Una smorfia di dolore turbò per un istante l'espressione di Argante, dopodiché, lo spadaccino bruciò il proprio cosmo.

"Avresti dovuto colpirmi alle spalle, senza avvertitrmi! Mi avresti colpito in pieno e forse sconfitto; invece, non solo non mi hai sconfitto, ma ora conosco il tuo punto debole! Quando scaglierai di nuovo il tuo colpo, Dragone, morirai!"

Sirio deglutì, conscio che il suo nemico non stesse bluffando; Argante sapeva davvero che, ogni volta che il cavaliere del Dragone lanciava il Drago Nascente lasciava scoperto il suo cuore.

Tuttavia rispose con fierezza "Avrei dovuto macchiarmi di viltà? Attaccarti alle spalle? Con che faccia avrei portato il nome di Cavaliere? Atena, dea della Giustizia, e nostra patrona, non ammette tale vigliaccheria!"

Argante rise; una risata cinica, priva di gioia "Hu, hu, hu; la tua ingenuità è commovente, Sirio del Dragone! Lascia che ti parli della tua amata Dea Atena; Atena, figlia di Zeus, era la Dea della Guerra e della Strategia militare; "

"Molto prima di fondare l'Ordine dei Cavalieri dello Zodiaco, Atena non era così interessata a noi umani; si, ammirava il nostro ingegno ed il nostro coraggio, ma non si sarebbe mai mescolata a noi!"

"Erano gli anni in cui non esitava a trasformare una ragazza in un ragno, per aver osato batterla in una gara di tessitura;

erano gli anni in cui malediva un flauto perché la faceva sembrare brutta nel suonarlo, causando così la morte di uno sfortunato satiro;

ed erano gli anni in cui malediva una fanciulla per aver amato il suo nemico, Poseidone, nel suo tempio!

Questa era Atena! Capricciosa e volubile, come tutti gli dei dell'Olimpo, non così diversa dai suoi grandi nemici, Ares, Ade o Poseidone."

Sirio era tentato di rispondergli a tono, ma sapeva che non mentiva; conosceva i miti su Atena, e sapeva come finiva la storia.

"Poi incontrò Palllade!" Disse dunque Sirio.

"Mi compiaccio, cavaliere! " Rispose Argante. "Si, poi, Atena incontrò Pallade, fanciulla mortale, se pur di stirpe divina! Ed ella divenne la sua amata compagna; attraverso di lei, Atena imparò il valore degli Umani, ed apprese qualità come la compassione e la rettitudine; onore e lealtà divennero per lei importanti, anzi fondamentali;" Fece una pausa, poi continuò

"tutto per cancellare la vergogna della colpa!"

Sirio trasalì, questa parte gli era ignota.

Argante vide lo stupore sul volto di Sirio e se ne compiacette "si, Cavaliere, la colpa! La colpa di aver ucciso, durante un allenamento, la sua amta compagna, usando la propria Lancia; da allora, Atena proibisce ai propri fedeli di usare armi, con piccole eccezioni! "

"E di Pallade assunse il nome come appellativo, per onorare la compagna caduta; caduta di sua mano!"

"Tu menti cavaliere!" Sirio rispose. "Fu Ares ad uccidere Pallade!"

"Così raccontano i fedeli di Atena!" Rispose Argante.

Troppo tardi Sirio si accorse che durante il racconto il suo nemico si era pericolosamente avvicinato.

"DANZA DELL'ACQUA!"

La lama scattò e Sirio cadde a terra sangue grondante da decine di ferite.

Allo stesso modo fu travolto il pover Gerki, che cercanva di riprendere le forze.

Solo a quel punto si accorse di un terzo cosmo, che si era quietamente espanso.

"Sei più abile di quello che pensavo!" Ammise cupamente il cavaliere del Dorado, guardando Asher, rialzatosi e, apparentemente pronto alla lotta.

"Sei riuscito a dissimulare il tuo cosmo mentre io perdevo tempo coi tuoi compagni!"

"La dissimulazione è una delle specialità del mio maestro!" Asher disse, l'aria intorno a lui crepitante di Cosmo.

"Vedremo se sarà sufficiente per sconfiggermi, cavaliere!" Disse Argante, facendo esplodere il proprio cosmo.

"DANZA DELL'ACQUA!" Argante si lanciò all'attacco.

"RESPIRO DELL'UNICORNO!" Asher incrociò l'indice e il medio della mano destra con quelli della sinistra, giusto davanti alla propria fronte, concentrando il proprio cosmo attraverso il corno della propria armatura, che fu liberato in una raffica di vento carica di elettricità;

tale attacco non poté essere eluso dai movimenti di Argante, e lo travolse, spezzandogli di netto la spada.