Antefatto

Episodio S

Reclusione

Simon era tornato al Santuario per fare rapporto sulla sua missione: aveva impedito ai Black Saint di impadronisti di un prezioso manufatto, nascosto dentro la statua di una santa. Il manufatto serviva a produrre gamanium uno dei componenti essenziali percostruire o potenziare un Cloth.

Si era tolto il Cloth, ora rinchiuso nel Box che portava alle spalle, come uno zaino.

Arrivato al dormitorio per i Saint, lasciò detto al custode circa il suo arrivo, in modo che il Sacerdote venisse avvisato e stabilisse la data per l'udienza.

Nel frattempo avrebbe cercato una camera dove rinfrescarsi. L'edificio, a differenza del Santuario, non risaliva alle ere mitologiche, anzi, era stato costruito piuttosto recentemente, sembrava più un maniero o un monastero, costituito di più piani e con stanze sufficienti per ospitare un esercito, cosa che doveva essere la sua principale funzione.

Girando un angolo andò a sbattere contro qualcuno

"Ops, scusa..." Simon si ammutolì; la persona con cui si era scontrato era la peggiore che gli poteva capitare. Misty era anch'egli una Silver Saint, della costellazione della Lucertola. Alto efebico e fin troppo bello, nonostante il suo aspetto lo facesse sembrare innocuo, era anche un formidabile guerriero, ammirato e stimato da moltissimi Saint.

Però era anche un tremendo vanesio e un narcisista, più attento ad aver cura di se che a preoccuparsi degli altri. Non che non fosse un buon Saint, devoto ad Athena, ma aveva un modo di fare... Amava morbosamente il suo corpo, e se un'altra persona lo toccava, anche per sbaglio, Misty faceva come per pulirsi, con una smorfia di disgusto sul viso, la stesa che sfoderava, adesso, su Simon. Il Silver Saint della Lucertola, a sorpresa, si rigirò e riprese a camminare come se niente fosse.

Due giorni dopo, il Sacerdote ricevette Simon.

Il Saint della Volpe, con voce chiara, descrisse gli eventi avvenuti nel piccolo paese, dove a volte risiedeva, omettendo i dettagli personali...

Descrisse come aveva controllato la zona, come aveva individuato e tenuto d'occhio i Black Saint e come li aveva affrontati.

"Un lavoro ineccepibile, Saint della Volpe..."si complimentò il Sacerdote, il viso nascosto sotto l'elmo dorato e la maschera nera.

"Grazie, mio signore."

"Tuttavia hai omesso un particolare..non è forse vero che hai usato il tuo potere di manipolare le ombre contro un innocente?"

Simon sobbalzò lievemente: evidentemente era stato sorvegliato da qualcuno, al paese che si era accorto di tutto.

"Non sarò così folle da negare la mia colpa, ma nessun male è stato arrecato a quell'uomo."

"Tuttavia un simile gesto non può rimanere impunito. Pertanto, difenderai la nobiltà delle tue azioni in un leale combattimento contro..."

"Orpheo? Noesis?" chiese Simon con un tono quasi speranzoso.

"Di Orpheo non si hanno tracce da anni, ormai... E comunque, non pensavo a Noesis, ma a Misty!"

Simon fece un'espressione abbattuta.

"Un'altra cosa, Saint della Volpe- continuo il Sacerdote- tu non dovrai indossare il Cloth! Chiaro? Lo scontro avverrà domani all'arena!"

"Sì, mio signore!"

Il giorno dopo, l'arena era gremita di Saint e soldati semplici: uno scontro tra Saint, quale che sia il motivo, era sempre uno spettacolo impagabile.

Misty vestiva il suo Cloth d'argento, drappeggiando sulle spalle un mantello di seta.

Simon vestiva soltanto di una tuta nera, molto aderente. Era nettamente in svantaggio, ma non sembrava preoccupato.

Al via, Misty, attaccò senza esitazioni. Tenendo pollice, indice e medio contro l'avversario. "Marble Tripper!"

MIsty era in grado di manipolare correnti d'aria, e ai suoi movimenti poteva provocare delle correnti di aria compressa che colpivano con la violenza di un missile Patriot.

Simon si spostò agilmente sulla sinistra, dietro di sé sul muro dell'arena, si formò un cratere.

Misty continuava a usare la sua tecnica, ma ogni volta, Simon, evitava il colpo. Sembrava quasi che il Saint della Volpe si prendesse gioco del rivale.

" maledizione, come riesci ad evitare i miei colpi"

Simon fece l'occhiolino, un sorriso furbo sul volto che fece imbestialire ulteriormente Misty.

"HU, è solo il potere speciale della mia costellazione..."

Ogni costellazione ha dietro di sé una leggenda, un mito.

Si narra che nell'antica Cadmia, la volpe Teumesia facesse staggi di bestiame. Molti cacciatori avevano cercato di catturare e uccidere questa bestia, ma per volere divino, essa aveva il potere di no poter essere mai acciuffata o colpita. Poteva solo essere placata con un sacrificio di sangue.

Nello stesso periodo, Procri, moglie del re di Atene ara stata abbandonata dal marito, Cefalo: di lui si era invaghita Eos, dea dell'Aurora, che ne ottenne l'amore svelando quanto Procri fosse "disponibile" al tradimento. Fuggita dall'attica, arrivo in Creta, dove il re dell'isola, Minosse, la sedusse offrendole in dono Lelapo, un levriero che non mancava mai la preda, e la Freccia d'oro e argento, che non mancava mai il bersaglio; entrambi doni della dea Artemide. Procri, appassionata cacciatrice accettò, ma poco dopo torno, sotto mentite spoglie, in Atene. Lì Cefalo si offri di comprare i doni di MInosse, ma lei rifiutò ogni somma di denaro: li avrebbe ceduti solo per amore.

Cefalo accettò. I due trascorsero insieme la notte, durante la quale Procri si rivelò al marito. I due si riconciliarono, ma Artemide, irritata perché i suoi doni continuavano a passare da un padrone all'altro meditò vendetta: instillò in Procri una feroce gelosia. La donna, certa che il marito giacesse ancora con Eos, lo segui durante una sua uscita di caccia. Cefalo, sentito un rumore dietro di sé e, scoccata la Freccia infallibile, uccise Procri. Per questo omicidio, Cefalo fu condannato all'esilio e sirecò a Tebe.

Lì, il re Anfitrione, futuro padre putativo dell'eroe Heracles (meglio noto come Hercules), gli chiese in prestito l'infallibile levriero per dare la caccia all'inafferrabile volpe Teumesia. Le due bestie si affrontarono, l'una dotata di un potere che negava il potere dell'altro. Sull'Olimpo si incominciava a discutere su quale delle due bestie potesse prevalere, ma no si giungeva auna soluzione. Alla fine, Zeus risolse ogni cosa pietrificando entrambe le bestie.

Teumesia, Lepato e la Freccia d'oro e argento furono poste in cielo come costellazioni: la Volpe il Levriero (o Cane da Caccia), e la Freccia.

Simon possedeva il potere mitologico della volpe Teumesia: poteva sfuggire ad ogni attacco, ogni colpo a lui diretto. Neanche lui sapeva come faceva esattamente: sapeva solo che, guardando il movimento del corpo di un avversario, era in grado di prevedere e anticipare i movimenti successivi.

Asterion, Silver Saint del Levriero, aveva un potere simile, basato però sulla lettura del pensiero mediante la tecnica spirituale Satori. Le sfide tra Simon e Asterion si erano sempre concluse in una quasi perfetta parità...Simon, infatti era più abile del rivale nel combattimento.

Inutile dirlo, Asterion e Tramy, Silver Saint della Freccia, andavano molto d'accordo con Misty...

Misty continuava a bersagliare il Saint della Volpe con i suoi colpi.

Simon evitava ogni attacco, ora scostandosi di lato con una mezza piroetta, ora saltando per evitare un colpo alle gambe..a un certo punto, piegò il corpo all'indietro lasciando che l'aria compressa, carica del potere di Misty, passasse sopra di lui senzadanneggiarlo. Misty saltò, per colpirlo dall'alto, ma di nuovo Simon, rotolando di lato evitò di essere colpito.

Finora, la Volpe d'argento non aveva portato nessun attacco, l'iniziativa era sempre stata di Misty. Apparentemente, questi sembrava avere la meglio...apparentemente, però.

Simon passò la mano sulla fronte, togliendosi di dosso il sudore, poi, passo il dorso dell'indice tra labbra e naso, e finalmente, assunse una posizione di guardia, la mano sinistra di fronte al naso, in avanti, la destra davanti al petto, vicino al gomito sinistro.

Misty non si lasciò intimorire dal cambio di atteggiamento dell'avversario.

"Marble Tripper!"

"Furtive Bite!"

A sorpresa, Simon aveva finalmente utilizzato un suo colpo segreto. Di nuovo aveva evitato il Marble Tripper, il Furtive Bite, invece, era andato a segno. Il fermaglio che reggeva il mantello di Misty si era spaccato, e il mantello cadeva, planando dietro al suo proprietari.

"Stavolta, Misty, ho mirato al mantello....il prossimo Furtive Bite lo dovrò portare sul tuo corpo...vuoi continuare?"

Misty esitò: il rischio che il suo viso, il suo corpo venisse offeso da un colpo lo atterriva, ma poi l'espressione tornò sicura di sé.

"Furtive Bite!"

Misty incominciò a muovere le mani davanti a sé, generando un'invisibile barriera di aria compressa che vorticava, ad ogni suo gesto, davanti a lui.

I colpi di Simon venivano respinti, infrangendosi sul muro invisibile. Improvvisamente anche lui sparì: aveva compiuto un movimento così repentino che neanche gli occhi di Misty erano riusciti a seguirlo.

"Dove...?" a rispondere a questa domanda, una lama scura apparve alla gola di Misty.

"Shade Claw- disse Simon, alle spalle del Saint della Lucertola- di certo non vuoi che questa lama ferisca la tua gola, vero"

Simon si era portato alle spalle del suo avversario, e aveva utilizzato la stessa tecnica che, pochi giorni prima, aveva avuto ragione dei Black Saint: l'ombra, materializzata e rimodellata in un artiglio attorno alle dita del Saint, era protesa sulla gola di Misty. Una goccia di sudore freddo scese sulla fronte del bellissimo Saint.

"Avevo immaginato che la tua difesa fosse debole alle spalle...dopo tutto lì non puoi agitare le mani."

"Direi che lo scontro si è concluso!" affermò una voce seria.

A parlare era stato un altro Silver Saint, alto, col viso serio, il Cloth che gli ricopriva tutto il busto, concludendo con quattro protezioni, due centrali, davanti e dietro, e due laterali, la zona pubica, i copri spalle corti, la gorgiera rialzata da cui si innalzava, fiera, la testa adorna di folti capello bruni, protetti da un semplice elmo che incorniciava il viso, coprendo le guance, risalendo sulla fronte per chiudersi in una semplice V copra al naso, dove faceva mostra un rilevo metallico di forma triangolare. Anche i gambali erano lunghi. Era Noesis del Triangolo.

"Misty, Simon ormai ha vinto, non hai possibilità di liberarti dal suo attacco adesso...ti ha semplicemente fregato."

Nessuno osò contraddire il rispettato Saint del Triangolo.

"Grazie per essere intervenuto, Noesis"

L'incontro era finito, e aveva visto Simon dichiarato vincitore e innocente per le accuse mossegli.

"Avresti vinto comunque, anzi, ammettilo, ti sei divertito alle spalle di Misty..."

"Be, ammetto che schivare i suoi colpi è stato un discreto allenamento..."

"Avevi il combattimento in mano, anche se eri senza Cloth- il Saint del Triangolo scosse la testa- Tu non cambi proprio mai, vero, amico mio?"

"Finché posso, voglio fare a modo mio."

"Piuttosto, avverti anche tu questa tensione nell'aria? Come qualcosa che stia cambiando...e non so se in meglio."

"Tu sei più percettivo di me, amico mio..Adesso cosa farai, rimarrai al Santuario?"

"No...Tornerò nei territori di cui sono stato nominato guardiano...Alcuni mesi fa, ho preso con me un ragazzo; è giovane, ma credo che abbia talento, per quanto non sembri avere molta fiducia in se stesso....

Intendo addestrarlo per farne un Saint. Credo che il giovane Retsu si farà valere, in futuro."

"Allora, passeranno almeno sei anni, prima che ci si possa re incontrare...-Simon tese la mano all'amico-Abbi cura di te, Noesis"

"Anche tu, Simon. Cerca di stare attento, c'è aria di crisi.. non vorrei ti succedesse qualcosa. Qualcosa di oscuro elegia attorno al Santuario... forse anche al suo interno...!

Simon fece l'occhiolino.

Noesis sorrise all'espressione scanzonata dell'amico, e si volto, incamminandosi; era sua intenzione partire subito, ora che aveva finto i suoi obblighi al Santuario.

Simon guardava l'amico allontanarsi.

Non immaginava certo che quello era stato il loro ultimo incontro

Un anno fa...

Da allora tredici anni erano come volati.

La crisi profetizzata da Noesis si era abbattuta: i Titani, risvegliatisi dal sigillo divino che li intrappolava nel Tartaro, avevano mosso guerra contro i Saint, e con grande sforzo avevano sconfitto le antichissime divinità e i mostri mitologici da esserisvegliate.

Noesis era rimasto vittima di quello scontro, neanche il suo potente Tritos Sfràghisma era riuscito a salvargli la vita....

Ora, Simon era stato di nuovo convocato dal Sacerdote per una nuova missione.

Gli veniva spiegato che dieci giovani Bronze Saint avevano voltato le spalle al Santuario, mettendosi al servizio di una giovane milionaria giapponese e usando i loro poteri per scopi personali, contravvenendo alla più antica legge dei Saint.

Ma la cosa più sconcertante era che cinque di quei Bronza Saint avessero già sconfitto diversi sicari inviati dal Santuario, e non persone comuni, ma guerrieri estremamente abili...Misty, Asterione, Tramy...Persino Algor di Perseo aveva conosciuto la sconfitta per mano loro.

"Simon della Volpe, ti incarico di eliminare questi traditori"

Simon fremeva: per essere riusciti a sconfiggere quei Silver Saint, i ribelli dovevano essere assolutamente fuori dalla norma.

Ma qualcosa non gli tornava. Come aveva notato Noesis tredici anni prima, al Santuario si respirava un'aria più cupa; l'atteggiamento del Sacerdote era cambiato, era divenuto più autoritario. E inoltre, come potevano quei giovani Saint di Bronzo aver vinto avversari di quella levatura, se non col sostegno di Athena?

"Mio signore, mi sembra impossibile che i traditori possano aver compiuto tali imprese senza la protezione divina di Ath...." ma non riusci a terminare la frase. Il sacerdote, con un movimento appena appena percettibile anche per Simon, lo aveva colpito allo stomaco, stordendolo.

Al suo risveglio Simon si ritrovò, privo di Cloth, dentro una buia cella...

 

IL FIUME DI SANGUE

 

L'attacco della notte precedente aveva scosso non poco i Saint presenti.

Ma da guerrieri votati ad Athena, si erano subito organizzati inviando richiami a tutti i Saint del mondo perché si radunassero al Santuario.

Nel frattempo, dovevano allontanare i tecnici e gli operai della Fondazione Grado: non potevano permettere che corressero rischi! Elicotteri della Fondazione arrivarono la mattina presto; a bordo, c'era Tatsumi, che si precipitò dai responsabili dei lavori.

L'uomo di fiducia di Saori Kido spiegò che alcune frange terroristiche serbo-croate erano state individuate in Grecia, e si erano date alla macchia in una zona molto vicina al luogo dei lavori.

Pertanto, le alte sfere della Fondazione avevano deciso di sospendere i lavori e portare tecnici al sicuro. La scusa era plausibile, visti i recenti scontri di cui la penisola era stata teatro negli ultimi tempi.

Una volta partiti i tecnici e i manovali, i Saint si potevano preparare per la difesa: ognuno indossava liberamente il proprio Cloth. Soldati e allievi Saint erano stati dotati di protezioni e armi per potersi difendere...

Molti Saint avevano risposto prontamente all'appello, ma erano senz'altro un numero esiguo di guerrieri.

Una prima stima della forze presenti, documentata per gli archivi del Santuario, testimoniavano le presenze. Quel mattino, erano presenti i Bronze Saint di: Unicorno, Idra Femmina, Orsa Minore, Lupo, Leone Minore, Cane minore, Camaleonte, Delfino, Vela, Ottante, Compasso, Telescopio, Lince, Giraffa, Scudo, Croce. I Silver Saint presenti erano: Aquila, Ofiuco, Gru, Bussola, Carena, Norma, Idra Maschio, Cavallino, Orsa Maggiore, Scultore, Pesce Australe.

Decisamente pochi contro un numero imprecisato di nemici....

Luis del Cavallino era un Silver Saint che incuteva rispetto: alto un metro e ottantacinque, i capelli corti color sale e pepe, baffi ben curati, scuri e un pizzetto che gli dava un aspetto molto raffinato, ma allo stesso tempo, scanzonato e moderno. Trentenne, era stato il maestro di Jabu, in Algeria, e si sentiva molto soddisfatto al sentire che il suo allievo era uscito vincitore da uno scontro contro un Bersesker.

In ronda con l'allievo e i suoi fratelli, si stava facendo raccontare, nei dettagli, la lotta tra Jabu e Kevin.

"Bene, Jabu, sono veramente soddisfatto...Stai veramente maturando, come Saint e sono sicuro che riuscirai ad ottenere risultati ancora più eccezionali, in futuro. Ne sono certo: i tuo nome verrà scritto negli annali degli eroi del Santuario!"

Jabu si sentiva allo stesso tempo soddisfatto e imbarazzato. Oltre i suoi fratelli, erano presenti altri tre Bronze Saint, Retsu della Lince, Xin-lao del Delfino.

Tutti indossavano il loro Cloth.

Nonostante siano fatti dello stesso materiale, molti Cloth hanno dei riflessi tali apparivano di colori diversi. Quindi, Ognuno dei Bronze Saint sembrava indossare armature dai colori più improbabili per essere in Bronzo. Gli alchimisti che crearono i Cloth, infatti, usarono sempre leghe diverse diverse per i Cloth di Bronzo e d'argento, e alcune di esse avevano assunto colori assolutamente innaturali. Il Cloth di Jabu appariva viola, quella di Ichi di un violetto pallido, Nachi era ricoperto del suo Cloth grigio/verde, Ban arancione, Geki grigio scuro, Retsu color zafferano, Xin-lao grigio azzurro, Pietro ambra. Anche il Cloth di Luis, come quelli di Marin e Shaina, aveva un riflesso che gli conferiva una colorazione diversa dal grigio argento: il suo Silver Cloth rispendeva come fosse di madreperla, d'un bianco latteo con tonalità grigie.

"Comunque, Jabu il tuo Cloth ha grandi poteri nascosti, neanche io so esattamente quanti e quali, ma potrai sfruttarli solo potenziando le tue tecniche e il tuo Cosmo, risvegliandoti al Settimo Senso."

In quel momento tre Bersesker sbucarono da dietro alcune rocce. "La Course du Poulichon!" Luis battè il piede per terra. Le vibrazioni causate dal piede, cariche di energia, viaggiarono sul terreno, esplodendo sui Bersesker.

I tre Bersesker caddero tutti a terra, balzando all'indietro, spacciati dalla tecnica di Luis.

"Naturalmente questo vale per tutti voi, ragazzi..." continuò Luis, come se niente fosse.

Luis non era il solo maestro presente dei Bronze Saint.

Borgia, Silver Saint dell'Idra Maschio, era il maestro di Ichi. Era un uomo dal fisico potente, elastico e muscoloso, asciutto, alto più di due metri. Il suo Cloth era impressionante: raffigurava l'Idra di Lerna, come quella di Ichi, solo che il Silver Cloth di Idrum aveva nove teste, come il mostro leggendario. Una testa fungeva da elmo, coprendo il capo, la fronte fino alle tempie, Le altre test, simili a minacciose teste di vipere demoniache, facevano inquietante mostra di sé sui dorsi delle mani, sui gomiti, sulle ginocchia e sui piedi. Il Cloth d'argento di Kaefus risplendeva di un colore grigio argilla.

Da quando era ritornato al Santuario, Borgia aveva ripreso ad allenare il suo allievo.

I due erano simili per modo di muoversi e stile, ma Borgia era nettamente superiore: l'attacco di Ichi, il Mellow Poison, era semplicemente un attacco con gli artigli. La tecnica più evoluta di Ichi era il Doku Ga Ni Yoru Kou Geki, una sequenza di più colpi, portati con braccia e gambe per colpire. Ma tutte queste tecniche non sfruttano il cosmo, a differenza delle tecniche di molti altri Saint, che permettono di colpire l 'avversario anche a distanza...Ichi necessitava sempre di avvicinarsi troppo al nemico. Aveva raggiunto una velocità notevole nei movimenti e poteva colpire come un serpente. Ma ciò non bastava se un avversario poteva tranquillamente farlo fuori a distanza..

Gli attacchi dei Bersesker continuavano. Incessanti.. Erano passati già tre giorni dal primo attacco, solo il giorno prima c'erano stati ben 15 tra cui quello sventato, quasi senza sforzo, da Luis.

Borgia e Ichi erano all'entrata di Rodorio, erano arrivati subito lì, sentito l'avvicinarsi dei Cosmi ostili.

"Mmm, sono una quindicina, ben più numerosi degli attacchi precedenti..."

"Certo perché ora conosciamo perfettamente la vostra effettiva capacità bellica...e nelle prossime ore, inizierà il vero attacco... Ma voi siete fortunati, morirete ora !"

Borgia non si sbilanciò.

"Lernia Mefitica!" Borgia colpì il terreno con entrambe le mani; la nuda roccia incominciò ad ammorbidirsi, impantanando le gambe dei Bersesker, che si ritrovarono immobilizzati.

"Ora vi trovate nella palude di Lernia, dimora dell'Idra... Siete immobilizzati nelle sue acque, velenose e corrosive...Presto il veleno corroderà le vostre corazze e filtrerà la pelle. Non avete scampo!"

"Con chi credi di avere a che fare?- urlo uno dei Bersesker- noi non siamo più le avanguardie, ben pochi Bersesker del nostro livello sono partiti contro di voi prima d'oggi...Preparati perché QUESTA è la nostra forza!"

Colui che aveva parlato sollevò la mano destra, il palmo verso l'altro. Aveva una Bloodmail priva di segni che riportassero a una forma identificabile, appariva quasi come se dell'argilla grumosa e sassi si fossero solidificati attorno a lui

"Greatest Gaiser!"

Tutta la fanghiglia velenosa generata da Borgia venne proiettata verso l'alto, in una colonna d'acqua che esplose. L'acqua della palude riscaldata dal cosmo del nemico compì una parabola nel cielo e si diresse contro Borgia. L'urto fu violento, potente come il getto di una pompa idraulica; Borgia finì a terra. Il Silver Cloth dell'Idra Maschio era danneggiato.

"Notevole, ma ormai è tardi, molti di voi stanno già morendo!"

Infatti, otto Bersesker caddero a terra, le gambe, nude presentavano pustole e sintomi vari dell'avvelenamento...

"Maledetto. Ma ora la pagherai, senza la tua palude no puoi fermarci!" esclamò il Bersesker che aveva annullato la "Lernia Mefitica".

"Tu credi? La palude non era certo la mia unica risorsa. Adesso assaggerete il mio colpo migliore..."

"Non ti lascerò fare come credi, io Samel di Vulcan te lo impedirò... Greatest Gaiser!" Un getto di vapore acque si formò attorno a Samel dirigendosi con violenza su Borgia

"Venomize Preassure!".

Uno serie di pugni, calci, gomitate e ginocchiate fendette l'aria, stampando lividi profondi sui corpi dei nemici...che però rimasero in piedi. Il Gretest Gaiser, che si era dissolto nello scontro tra le due forze sembrava aver smorzato la forza dell'attacco del Saint.

"Tutto qui? Questo è il tuo colpo migliore?- lo sbeffeggiò Samel-La tua pressione non l'ho neanche sentita...Vediamo invece cosa ne pensi di questo: Magma Explosion!"

Il flusso di energia emesso dal Bersesker non era più di vapore acqueo ad elevata temperatura: le molecole che formavano l'area, riscaldate, si fondevano tra loro generando una materia semi fluida ed incandescente, un autentica magmo. La materia incandescente avvolse Borgia, che urlò di dolore.

"Maledetto, - gridò Samel- ora non avrai neanche il tempo di pentirti..." sbiancò, attorno a lui altri cinque Bersesker caddero a terra, pallidi, tremanti.

"Cosa...?"

"Samel, tu hai pensato che la potenza del Venomize Preassure fosse nella forza del colpo...in verità la forza del colpo influisce solo nella velocità con cui il veleno reagisce: mi basta toccare on la pressione di un buffetto per iniettare nei miei nemici il potentissimo veleno dell'Idra, per te e i tuoi compagni oramai è finita...."

"Maledetto, ma se devo morire, ti porterò con me. Giant Explosion Cracatoa!"

Una nuova esplosione sconvolse, stavolta, anche l'ambiente circostante, avvolgendo Borgia.

"Lernia Mefitica!" Borgia si buttò a terra, lasciando che la palude da lui creata estinguesse le fiamme.

"Maestro!"

"Sto bene, Ichi, sono riuscito a spegnere le fiamme prima che mi ustionassero gravemente. Ho solo qualche piccola scottatura." Borgia si rialzò, guardando i corpi morti sulla terra. Quattordici...

Quattordici?

Borgia si rimise in guardia: aveva ben contato la presenza di quindici nemici.

Ma non fece in tempo, l'attacco fu tempestivo.

Il quindicesimo Bersesker arrivò dalle stesse acque della palude creata da Borgia, colpendo il Silver Saint al mento.

"Eee, non ti sei accorto che mi ero nascosto nella tua palude al tuo primo attacco..del resto, è normale non fare caso a me..."

Il sopravvissuto non era certo una persona impressionante: alto, o meglio basso, un metro e trenta o poco più, il viso flaccido, rotondo con diversi strati di doppio mento, gli occhi acquosi, subdoli, avidi, il naso largo e piccolo, il collo cortissimo che attaccava la testa a un corpo rotondo, quasi sferico, obeso, la grande pancia prominente. L'armatura non aveva niente di particolare; un elmo conico gli copriva la testa, mentre la corazza rossa seguiva le curve sformate del corpo. Non appariva neanche lontanamente minaccioso!

"Sottovalutare il grande Gurda non è la mossa più furba, temo che lo imparerete a vostre spese, Saints." Parlando, Gurda sputacchiava abbondantemente.

"É vero, mi sei sfuggito, ma ora correggerò il mio errore. Venomize Preassure!"

Gurda fu colpito con tale violenza da venire sollevato in aria e scagliato contro un fianco della montagna, rimbalzando poi a terra.

"Andiamo, Ichi, qui abbiamo finito..."

"Non esserne così sicuro, Saint!"

Gurda si rialzò, i chiari segni dei colpi subiti sul volto e sula Bloodmail.

"Visto come sei ridotto, il mio veleno dovrebbe eliminarti molto più rapidamente dei tuoi compagni. Non vedo perché perdere tempo con un uomo morto..."

"Io morto? Vaneggi, Saint? A morire, ora sarai tu!" Gurda passo le proprie dita grassocce sui lividi e sulle crepe della sua corazza; improvvisamente sul corpo si aprirono come delle ferite, da cui, però, non uscì solo il sangue, ma anche il veleno di Borgia, che evaporò nell'area con uno sbuffo leggero.

"Com'è possibile?" Borgia era sorpreso, esterrefatto.

"È il mo potere, manipolare i flussi sanguigni ed estrarre il sangue...il potere di Gurda della Bloedzuiger! Blood Drain!"

Improvvisamente, la pelle sul viso di Borgia inizio a trasudare sangue, sangue che veniva attirato, risucchiato verso Gurda. Kaefus cadde a terra.

Ichi era esterrefatto. Non credeva possibile che ci fossero, oltre i Gold Saint, persone in grado di mettere a terra il suo maestro.

Guardò Gurda e si accorse di alcune cose.

Intanto, che il Blood Drain non aveva risucchiato solo il sangue di Borgia, ma anche dai cadaveri degli altri Bersesker.

Poi che la Bloodmail di Gurda era nuovamente intatta.

"Com'è possibile, eppure, il colpo del mio maestro era andato a segno..poco fa eri ferito, e la tua corazza danneggiata...Com'è possibile?"

Gurda lo guardo, beffardo. "Sono dunque così ignoranti, i Saint del Santuario? Allora lascia che ti dia una piccola lezione di storia, prima di finirti... Nell'era mitologica, quando il Sire Ares mosse guerra contro Athena, i Saint esistevano già. Ares aveva i suoi seguaci, e decise che anche loro dovevano combattere proteggendo i loro corpi e sfruttando i segreti del Cosmo. Scelse i più valorosi, sanguinari e forti tra i suoi seguaci e li addestrò, e quando furono pronti, superato il mortifero allenamento del Dio della Guerra, ecco che nacquero i primi Bersesker. Quindi, per dare loro una corazza che superasse quelle di qualsiasi avversario, si ferì, facendo cadere sul terreno alcune gocce del suo sangue. Usando la sua Volontà e il suo cosmo immenso rimodellò a livello molecolare quelle poche gocce, fondendole con i minerali del terreno. Poi fece portare i metalli mistici frutto dei saccheggi dei suoi uomini... oricalkos, gamanium... improvvisamente, il sangue di Ares riuscì dal terreno fuso con i minerali della terra stessa e inondò. Il metallo si contorse sotto il sangue di Ares, che usò i suoi poteri per rimodellare sangue e metalli. Così nacquero le prime Bloodmail, sono, a tutti gli effetti, armature fatte di sangue, il sangue di un Dio, e per ciò sono le migliori in assoluto! In seguito, quando un nuovo seguace superava le prove per divenire un Bersesker, Ares prendeva un frammento da una Bloodmail e la donava al valoroso che aveva superato la prova; questi doveva solo bagnare il frammento col sangue, suo o di un nemico, finché il frammento, come un organismo, non si espandeva fin a formare un'intera armatura. Capisci sciocco Saint? Bagnando di sangue umano le nostre Bloodmail, possiamo non solo ripararle, ma aumentarne la potenza e accrescere i nostri poteri. Noi siamo l'esercito più sanguinario e temuto! E come voi Saint siete protetti da una costellazione guida, noi abbiamo un Totem, una creatura o un oggetto che ci permette di incanalare i nostri Cosmi!"

Gurda si piegò in due in una risata sguaiata.

"Dannazione-pensò Ichi- se le cose stanno così, sono nei guai..."

Gurda stava ancora ridendo sguaiatamente, quando improvvisamente senti un dolore acuto allo stomaco

"Mellow Poison!" Ichi era partito all'attacco, colpendo con gli artigli che fuoriuscivano dal Cloth.

"Questi artigli sono avvelenati, vero?, Non hai capito che è inutile?"

Gurda estrasse gli artigli dal proprio corpo, passando le dita sulle ferite, facendo fuoriuscire le tossine velenose iniettategli dagli artigli.

Ichi fece scattare nuovamente gli artigli dal dorso delle mani, e anche quelli che fuoriuscivano dai gambali.

" Doku Ga Ni Yoru Kou Geki!" Ichi attaccò nuovamente, ferendo l'avversario e lasciando le punte avvelenate dentro le ferite inferte, ogni volta ad ogni artiglio che si staccava, ne fuoriusciva uno nuovo a sostituirlo. Il corpo di Gurda era pieno di punte, percosso dai pugni e dai calci del Saint.

L'armatura di Ichi era una delle più elementari: i gambali coprivano le ginocchia e parte dello stinco, ma non i piedi. L'elmo, come consuetudine della maggior parte dei Cloth, era poco più di un diadema, copriva le guance, incorniciando il viso squadrato e allungato, e proteggendo la fronte, per poi coprire il cranio con due placche metalliche che passavano dietro le orecchie e due attorno la cresta moicana. Inquietanti erano gli occhi del Saint, piccoli e scuri, non si vedeva la cornea, sembrando essere tutto nero. I coprispalla erano semplici e a forma ovale, il pettorale sembrava una pelle di serpente che pendeva dalle spalle.

L'attacco di Ichi terminò quando Gurda, con la sua mano grassoccia, colpì il viso del Saint dell'Idra Femmina. Non era un colpo chissà quanto forte, ma fu sufficiente a far indietreggiare Ichi. Gurda estrasse dal corpo i vari artigli con cui Ichi lo aveva ferito.

"Blood Drain" Il sangue esplose dal corpo di Ichi venendo risucchiata verso Gurda.

Il Bersesker si rivitalizzò subito, e allo stesso tempo espulse il veleno dal corpo.

Ichi era pallido, l' emorargia e la mancanza di sangue lo debilitavano.

"Maledizione! -penso il Saint- Se va avanti così, mi ammazzerà! Ormai non mi resta che una cosa da tentare... Non sono sicuro che funzionerà, ma non ho altre scelte..."

Fece uscire nuovamente gli artigli dal Cloth.

"Vuoi ancora usare quei patetici attacchi? Non temi il mio potere?"

"Sinceramente, me la sto facendo sotto...Ma non mi tirerò certo indietro: io sono il Saint dell'Idra Femmina! Prendi la mia ultima tecnica; Destroying Ouoga!"

Ichi fece espandere il proprio Cosmo, aprendo le braccia. Gli artigli dell'Idra furono espulsi dall'armatura come dardi letali, diretti contro Gurda. Alcuni di essi perforarono nuovamente la Bloodmail, altri esplosero a contatto con la corazza.

"Cosa credevi di fare, Non vedi che avvelenarmi è inutile? Sarò sempre in grado di espellere il veleno prima che mi danneggi."

"Immagino di sì...ma il veleno dell'Idra ha anche un'altra capacità: è in grado di corrodere oggetti e carne dei miei nemici... E le zanne esplose hanno bagnato il tuo corpo del veleno corrosivo!"

Gurda strabuzzò gli occhi. Improvvisamente urlò, portando le mani al viso, che era stato bagnato dal veleno.

"Maledetto, la mia faccia!" La corrosione aveva danneggiato più di quanto avesse potuto, nei precedenti attacchi, l'avvelenamento..la pelle, la carne e i muscoli del viso erano stato profondamente danneggiati, il volto era fortemente sfregiato.

"Bastardo, non credere di farla franca! Posso risucchiare il tuo sangue quando mi pare, dopo averti toccato una sola volta...e il tuo sangue mi rigenererà! Blood Drain!"

Ancora una volta, il sangue esplose dal corpo di Ichi, risucchiato da Gurda.

Ichi cadde in ginocchio.

"Piccolo idiota, pensavi davvero di poter sconfiggere il grande Gurda?" Rise

Improvvisamente, Gurda soffocò la risata, portando le mani ala gola, visibilmente impallidito.

"Non è possibile, ero sicuro di aver espulso tutto il veleno...come..?"

"Hai purificato il tuo sangue dal veleno che ti ho iniettato io, certo..." Ichi si rialzò. Faticosamente, mostrando due dei suoi artigli conficcati nel suo stesso fianco. Li estrasse.

"Ma non hai pensato di purificare il tuo sangue dal veleno presente nel mio, e ora ne stai subendo gli effetti!"

Gurda cercò di usare il suo potere per eliminare il veleno dall'organismo, ma non funzionò.

"Ormai il mio veleno è in circolo, non puoi più fare niente ormai.... È finita!"

Gurda rimase a terra, vinto dalla violenza del veleno, agonizzante.

Ichi era intontito, anemico.

Un braccio lo afferrò, sostenendolo. Era Borgia.

"Stai bene, Ichi?"

"Sono solo un po' debole... Ho perso parecchio sangue e, anche se i Saint dell'Idra sono immuni al loro stesso veleno, ne vengono comunque indeboliti... Maestro dobbiamo dare l'allarme, se davvero l'attacco dei Bersesker sarà totale, dobbiamo prepararci."

"Sì, Ichi, andiamo"

I due Saint dell'Idra, sostenendosi tra loro, fecero ritorno al Santuario

E l'assalto arrivò!

"Senza il Cosmo di Athena, siamo troppo esposti, non possiamo respingerli..."

Marin e Shaina guardavano le armate rosse di Ares che si avvicinavano come una marea.

"C'è ancora una speranza!" affermò qualcuno verso di loro.

Era stato un Silver Saint; il suo Cloth era bianco, ma sembrava più simile a del marmo bianco più che a del metallo. La maschera gli incorniciava il viso, salendo sulla fronte circondando i capelli e chiudendosi dietro le orecchie. Sulla fronte della maschera c'erano incise due ali sulle quali c'era un cerchio. Le spalliere erano simili a due metà di un cilindro tagliato in due. La corazza copriva il corpo fino allo stomaco, Ai fianchi c'era una semplice cintura di metallo, in cui erano posate uno scalpello e un martello d'oro. Le gambe erano ricoperte, dalle ginocchia ai piedi. Gli avambracci erano interamente protetti dai braccioli del Cloth. Era Michelangelo dello Scultore, un allievo di Mur dell'Ariete. Con lui, un ragazzo dai capelli fulvi, corti e quasi a spazzola, vestito di una tunica marroncina e sandali ai piedi: Kiki, fratello di Mur, e un altro Saint: il Cloth rosso, la maschera circondava il viso, proteggendo le orecchie con due alette che salivano sopra la testa. Due copri spalla doppi, una pettolina che ricopriva i pettorali, mentre alla cintura scendevano due protezioni laterali sulle gambe, protette da ginocchiere e stivali di metallo. Il braccio destro protetto da un guanto di metallo, che sull'esterno aveva una protuberanza simile a un cuneo. Il braccio sinistro, che pure era ricoperto da un bracciale metallico, reggeva anche uno scudo, rotondo con due protuberanze avanti e dietro, che proteggevano tutto l'avambraccio.

"Questo è Liu dello Scudo, un Bronze Saint. Il suo Cloth può creare una barriera protettiva, non efficace come il Cosmo di Athena, ma che impedire ai nemici di colpire se non nel percorso che sceglieremo noi."

"Fantastico!- esclamò Shaina-Così potremmo impedire ai Bersesker di circondarci o di attaccare innocenti."

"Certo- iniziò timidamente Liu- ma purtroppo non posso fare tutto da solo... Avrò bisogno di qualcuno che mi sostenga col suo Cosmo. Mi dispiace."

"Non importa, Liu, sarò io- disse Michelangelo- ad aiutarti a sostenere la barriera dalla sala del Sacerdote. Kiki, tu andrai in prima linea, in modo da darmi, con i tuoi poteri telepatici, un ulteriore sostegno."

La strategia funzionò. I Bersesker si ritrovarono a non poter attaccare se non lungo il passo che conduce alla Prima Casa, il tempio del Montone Bianco. I Saint diedero prova del loro coraggio, affrontando le truppe che attaccavano come un fiume in piena, a ondate. I soldati e gli aspiranti Saint, armati di picche lance e altre armi, mostrarono il loro coraggio e la loro dedizione. I Saint, d'altro canto più volte compirono miracoli, respingendo le forze preponderanti dei nemici. Geki strangolò diversi Bersesker con il suo Hanging Bear, prima di venire travolto da una decina di nemici. In suo aiuto arrivò, appena in tempo, il suo maestro Kojak dell'Orsa Maggiore. La sua tecnica, "Raging Kojak", travolse non solo coloro che attaccavano Geki, ma anche diversiBersesker che si stavano avvicinando. E Geki si riscattò, poco dopo, eliminando un intero gruppo di nemici con una nuova tecnica, il "Bear Lariat".

Coraggio, tenacia, forza di volontà... Tutte queste qualità furono dimostrate dai Saint. Non era uno scontro normale, e per sopravvivere no potevano basarsi solo al loro coraggio e al loro valore... Facevano in modo di potersi costantemente aiutare l'un l'altro. Non subirono perdite, ma erano feriti, stanchi... Ed erano certi che i Bersesker più forti ancora non si erano fatti avanti.

I Saint indietreggiavano. Anche Liu e Michelangelo erano stanchi, la barriera stava venendo meno... "Se solo avessimo con noi un Gold Saint" sospirò Kiki.