L'assedio alla Fortezza

Mentre i Gold Saint affrontavano le sei incarnazioni, i Bersesker, seguendo le attente istruzioni di Kurma, avevano attirato i Saint nella grande piana che si trovava di fronte al cancello della Fortezza.

Per i Saint, era arrivato il momento di contraccambiare l'assedio subito poco tempo prima.

Dentro l'Eternal Tombstone, Saori percepiva costantemente l'andare degli eventi. Si sentiva disperata, come se le ferite inflitte ai suoi Saint fossero state inferte al suo esile corpo. Ma d'altra parte, si sentiva sollevata e commossa dalla dedizione che i suoi paladini le dimostravano. Le lacrime calde solcavano il suo volto. Di tristezza. Di sollievo.

Il suo Cosmo divino l'aveva protetta dalla forza potentissima che aveva cercato di vampirizzare le sue forze interiori. Ma ora sentiva che anche il suo Cosmo immenso stava cedendo, e le energie iniziarono a venirgli meno. Ora più che mai, non avrebbe potuto sostenere i suoi Saint.

"Athena.... Percepisco finalmente che il tuo Cosmo sta cedendo al potere enorme della Chiave di Volta. Hai resistito più di quel che pensavo, sorella, ma presto, verrai privata della tua essenza divina e della tua vita." la voce di Ares era arida, priva di emozione, eppure stranamente compiaciuta.

La sua voce raggiunse la Dea.

"Ares!!! Credi che mi darò per vinta? Il compito di Athena è di proteggere l'umanità dall'oscurità, per quello mi sono reincarnata in quest'epoca. Per dare nuova speranza alle genti! E se pensi che questa tua prigione possa fermarmi, ti sbagli. I miei Saint sono scesi in campo, e mi salveranno, ne sono certa! Ben dovresti conoscere il loro valore, e sapere che riusciranno nell'impresa!"

"Riconosco senz'altro il loro immenso valore, che è valso la mia sconfitta nei tempi del mito. Ma mai si sono scontrati con un guerriero come Alexandros. E mai tu ti sei trovata di fronte a un potere come quello della pietra che ti tiene prigioniera e ti priverà di tutto. Preparati a morire, sorellina, felice di poterlo fare in compagnia di tutti i tuoi preziosi Saint!"

La lotta infuriava.

Il primo impatto tra le due fazioni era avvenuto tra le fila dei Saint, Silver, Bronze e Mistery, e i Bersesker di rango inferiore. Lo scontro finì con la vittoria dei Saint: i Bronze Saint erano forti abbastanza da competere contro di loro, mentre i Mistery e i Silver Saint erano molto più potenti. L'avanzata dei paladini di Athena avanzava inesorabilmente, avanzando tra le file dei Bersesker di basso grado, come una macchia di inchiostro che si spandeva sulla superficie del latte.

Marin guidava l'avanzata.

La donna Saint avanzava tra i nemici colpendo con precisione i nemici, tra pugni e calci che scagliavano immancabilmente i nemici al suolo, colpiti con precisione nei punti più letali.

Marin guidava l'avanzata, lei che per saggezza e capacità strategiche aveva sempre dimostrato di essere superiore a molti altri suoi colleghi.

Il secondo urto tra i due schieramenti fu più arduo. Stavolta, a fronteggiare i Saint erano i Bersesker di livello intermedio. L'ordinata avanzata dei Saint si ruppe, mentre gli schieramenti si sparpagliavano, per impedire ai nemici di prenderli ai fianchi, ma serrandosi in modo da non venire circondati.

Cosa importante, i Silver Saint si erano disposti in modo da decentrare l'offensiva dai Bronze Saint. Le diverse caste di Sacri guerrieri stavano attuando una strategia di mutua collaborazione, che permetteva a ognuno di coprire le spalle agli altri: una strategia semplice, ma efficace.

Presto anche il secondo fronte di Bersesker iniziò a scemare, sconfitto dall'impeto dei Saint.

Questo perché i Bersesker erano stati addestrati alla lotta fine a se stessa, mentre a spingere i Saint era la grandezza di un ideale.

"Grande Caesar, i Saint hanno sfondato il secondo schieramento!" dentro la tenda, un messaggero, appartenente ai Bersesker di grado inferiore, faceva rapporto al suo superiore, all'interno di una tenda.

"Di cosa ti preoccupi, soldato?"

Caesar era un Warlord imponente, avvolto in u mantello alla maniera di un'ampia toga, che nascondeva la sua corazza, scintillante tra le pieghe del tessuto.

I capelli color canarino, corti, contornavano il cranio rotondo,, il viso squadrato , con una mascella volitiva, un mento appuntito, sovrastato da un corto naso, aquilino, scintillanti occhi scuri, brillanti, duri e severi. Era un uomo abituato a comandare e a farsi obbedire. Era uno dei Generali capeggiati da Alexandros, e aveva la responsabilità di difendere la posizione lungo la piana all'ingresso della Fortezza. Con Kurma, aveva ideato la strategia di attirare i Saint. Per la sua mancanza di scrupoli, era uno dei Generali più temuti.

Attorno a lui, alcuni Bersesker di basso grado, in funzione di servi o camerieri.

"L'avanzata dei Saint è prevista dalla mia strategia. Le prime due ondate erano solamente carne da cannone, il cui scopo era fiaccare l'avanzata dei Saint e permettere ala tera ondata di studiare i nemici per attaccare coloro contro i quali i loro poteri sono i più adatti per ottenere la vittoria.

La fine dei Saint e della loro leggenda è ormai prossima!"

"Eccellenza Caesar! Eccellenza Caesar!" un soldato, trafelato, entrava nella tenda.

"Cosa succede, soldato?"

"Le mura della fortezza sono cadute! Athena sta uscendo dal palazzo, viva e potente!"

"Che razza di follia stai dicendo? La fortezza non può crollare fino a quando le Bloodmail esistono."

Il generale si alzò dalla sedia su cui sedeva, mangiando pigramente dell'uva, un acino alla volta, guardando le mura della Fortezza.

Si stagliavano, solide e splendenti!

"Visto! Le mura ancora si ergono, imponenti ed invincibili, come sempre... ma cosa?"

Il generale si chinò sul soldato i cui occhi erano spiritati,le pupille ritirate.

"Costui è stato condizionato da una tecnica illusoria..."

Improvvisamente attorno a lui sentì una sensazione gelida. Si girò guardandosi attorno; sentiva, chiara una minaccia, ma attorno a lui c'erano solo i suoi servi.

"Non capisco, da dove viene questa sensazione omicida?"

Si guardò ancora attorno, sentiva che, sempre più vicino, c'era un nemico.

I suoi occhi attenti non coglievano la presenza di nessun aggressore. Ma poi...

Lo sguardo gli cadde sul viso di uno dei suoi sottoposti. Il suo volto si era indurito, lo sguardo era ferino, rabbioso, gli occhi iniettati di sangue, dall'espressione omicida, mentre lo guardavano.

Caesar si girò: i suoi servi, lentamente, gli si erano avvicinati. Ognuno di loro era trasfigurato in maniera bestiale, demoniaca, i volti animaleschi. Ma, soprattutto, i loro Cosmi ardevano come mai rima d'allora, spinti da una furia omicida incredibile. Le Bloodmail si stavano modificando, dimostrando che, in potenza, i servitori avevano raggiunto il potere dei Bersesker di livello intermedio.

"Cosa vuol dire tutto questo?"

""Caesar,- esclamarono le voci dei Bersesker, che nulla avevano di mano- Muori!"

E saltarono sul loro padrone, come belve su una preda.

Komodo era avanzato fino ad allora, eliminando sistematicamente ogni avversario. Ma ora, aveva trovato un avversario alla sua altezza. Aharo di Tatzelwurm, così si era presentato. Era un uomo dai capelli scuri, lunghi e scompigliati, tenuti lontano dalla fronte da un corto diadema modellato come la testa di un rettile. I copri spalla erano modellati a forma di artigli, che sembravano afferrare il corpo del guerriero. Il petto due corazze di forma irregolare, da cui scendeva una spirale metallica, che cingeva il plesso solare e la vita, in cui si chiudeva come una cintura. Due ginocchiere romboidi e due gambali conici proteggevano le gambe i bracciali erano semi conici, con protuberanze semi ovali sull'avambraccio, nelle parti esterne.

"Ti ho osservato, Saint. Tu combatti usando gli spostamenti d'aria. Ma contro di me, non potrai nulla!"

"Lo credi davvero? Verifichiamolo... Marble Tripper!"

Tendendo indice, medio e pollice della mano destra contro l'avversario, Komodo comprese l'aria attorno a sé rendendola dura e compatta come il marmo. L'aria così indurita, venne lanciata contro il Bersesker a una velocità superiore a quella del suono: un attacco che avrebbe ridotto a pezzi anche una parete di solido travertino.

Ma sul petto di Aharo il colpo si infranse, senza conseguenze.

"Visto? Il tuo colpo non poteva certo nuocermi, a me che manipolo il vuoto. Vacuum Vanity!"

Komodo sentì il proprio corpo comprimersi ed espandersi. Il colpo del nemico aveva sul suo corpo gli stessi effetti di un ambiente vuoto, come se il suo corpo fosse proiettato nello spazio, senza un equipaggiamento adatto.

Cercò di erigere un muro di correnti d'aria , ma senza sortire effetto.

"Inutile, più correnti generi, più il mio vuoto le risucchierà, aumentando di intensità."

Komodo gonfiò il petto, cercando di opporre alla potenza della pressione esercitata sul suo corpo la propria forza muscolare. Resistette fino a quando gli effetti del colpo vennero meno. Accasciandosi al suolo, mosse nuovamente la mano ,le tre dita tese, come se cercasse di colpire, ma inutilmente.

"Come vedi, ogni tentativo è inutile, la mia tecnica è in grado di annullare la tua, martoriando il tuo corpo. Resta giù giovane, Saint, lascia che io ponga fine alla tua vita."

"Uccidermi, tu? Non farmi ridere. Anzi, arrenditi prima di morire."

"Cosa? Sei impazzito, Komodo?"

"Per niente. Mentre cadevo, mi sono mosso come per colpire, ma ti sarà sembrato che il colpo andasse a vuoto, che mi mancasse energia. In realtà stavo solo creando delle microscopiche perle d'aria compressa, disponendole tutt'intorno a te, in modo che le respirassi. Ora sono dentro di te, in diversi punti del tuo sistema circolatorio, compreso il cuore. Si cosa succede quando una bolla d'aria compresa riempie un vaso sanguigno? Si provoca l'esplosione del vaso, in pratica, un aneurisma. E ora, tu stai per averne a decine. Tripper Blockers!"

Le vene, le arterie e i capillari si gonfiarono in alcuni punti, sotto la pelle, come se al loro interno si stesse gonfiando palloncini perfettamente rotondo. I capillari scoppiarono, zampillando sangue, che bagnano il ferito Komodo.

Il Saint guardò l'avversario cadere, quindi passò oltre.

Di lì a pochi passi, Luis e Kojak stanno affrontando due Bersesker che gli si sono parati innanzi. Di fronte al Saint del Cavallino si è parato Bucefalo di Diomedian Horses, mentre Kojak si ritrova ad affrontare Hide di Sastquacth.

Bucefalo aveva lunghi capelli castani, scompigliati, occhi dorati sotto sopracciglia folte. Mento triangolare, zigomi sporgenti. L'elmo era una semisfera che circondava la testa, e sul volto scendeva una placa metallica che copriva la parte attorno agli occhi scendendo verso la bocca con un para naso, di lì fino al mento, solo due piccole placche rettangolari scendevano, lateralmente alla bocca, fino alle estremità del mento. Il Copri spalla destro era modellato a forma di un muso equino, con le mascelle aperte che mostravano, anziché denti, delle vere zanne. L'altro copri spalla, triangolare, corpo scendeva obliquamente lungo il muscolo.

Bracciali e scrinieri, questi ultimi muniti anche di ginocchiera, erano lisci e uniformi.

La corazza copriva interamente il petto, scendendo centralmente lungo il plesso solare, fino all'ombelico. Ala vita, una cintura contornata da un rado gonnellino, formato di quattro placche romboidi.

Hide era un energumeno con i capelli color fango e gli occhi acquosi, scuri. Le sue membra potenti erano rivestite da una corazza dalle fattezze bestiali. Le placche che contornavano il suo corpo no solo lo rivestivano, rendendo grottesche le forme dei muscoli, i lineamenti del tronco delle spalle... solo il viso florido e serioso sotto l'elmo modellato come una criniera scompigliata faceva capire che si trattava di un essere umano. Le sue braccia, d'altronde, apparivano un po' più lunghe della media.

"La Course du Poulichon"

Luis batte il piede a terra, liberando il suo Cosmo attraverso la vibrazione dell'urto. Il Cosmo esplose, ma Bucefalo respinse l'attacco tendendo

"Bear Gallows!"

Kojak Afferro l'avversario ponendo un braccio attorno al suo collo e stringendo.

Ma Hide riuscì, a spezzare la sua morsa d'acciaio, sollevandolo e lanciandolo a terra con una mossa tipica dello Judo, il tomoe nage.

"Accidenti, Kojak, questi sì che sono avversari ostici, non trovi?"

"Temo proprio di sì, ma sai che ti dico? Ne sono felice! È da quando è iniziata questa battaglia che non trovo avversari degni di questo nome."

"Felice, Kojak? Non ti rendi conto della sitazione in cui ti trovi?. Hide fronteggiava nuovamente il suo avversario, le braccia scimmiesche tese- Vi trovate di fronte a guerrieri le cui capacità possono contrastare le vostre. Le tue tecniche, Kojak, si basano sulla forza bruta, le tue Luis, sulla velocità. E noi, tra i Bersesker di grado intermedio, primeggiamo nei vostri stesi punti di forza. Bonebracker Hold"

"Cannibal Herd!"

Hide si avventava su Kojak, le braccia ad arco pronte a stringerlo in una presa assassina.

Bucefalo si avventava preparando una serie ci colpi con le mani ad artiglio.

Kojak diede un breve sguardo d'intesa al compagno. Poi, si tirò di lato, abbassandosi. Usandolo come punto d'appoggio, Luis saltò sulla sua schiena, balzando poi verso il poderoso Bersesker.

"Flining Stallion Arion Hoof!"

Luis colpì con il pugno, raggiungendo il voto di Hide. I suoi pugni continuarono a martellare sul volto dell'avversario, riducendolo in una maschera di sangue: quando Hide cade, la sua Bloodmail si sfracellò in miriadi di schegge. Luis era stato così rapido da non dargli modo di reagire.

Bucefalo era basito. L'azione, così rapida e inattesa, lo aveva lasciato impietrito per alcuni secondi, poi. La sua esitazione gli fu fatale, non si accorse dell'ombra che si stava ergendo alla sua sinistra. Kojak si era rialzato portandosi vicino al secondo avversario.

Bucefalo si girò, accorgendosi della sua presenza, ma tropo tardi.

"Raging Kojak!"

Il Saint dell'Orsa Maggiore lo colpì con le punte delle dita tese, su un punto vitale.

Bucefalo cadde vicino al suo compagno.

"Com'è possibile...? Eppure la nostra strategia, la nostra scelta degli obbiettivi da colpire... Era perfetta!"

"Certo lo era se pensavate che noi stessimo lì a lasciarci colpire. Ma le cose cambiano se invertiamo l'ordine dei combattenti. Io contro di te, Bucefalo, non potevo farcela, basandomi solo su velocità e agilità, ma tu non avresti potuto difenderti da un attacco di forza superiore, come quello di Kojak."

"Lo stesso valeva in uno scontro tra me e Hide, in termini di forza fisica, probabilmente avrei perso.

A per noi due, esperti guerrieri, è bastato un attimo per capire la situazione e accordarci su una strategia. Ci è bastata una semplice occhiata."

"In definitiva, ci avete sottovalutati. Se ci aveste sorpresi da soli, forse avreste potuto vincere... o forse, no."

"Ma...maledetti Saint...."

Il susseguirsi delle battaglie era tale che una cronaca, fedele e dettagliata di ogni scontro, potrebbe richiedere volumi interi, tali da pareggiare un'enciclopedia.

Ma per quanto in sintesi, bisogna rendere onore ai combattenti di entrambe le fazioni, quindi verranno qui riassunti gli scontri principali di ogni guerriero, mente solo di alcuni ne verrà riportata la cronaca completa.

Per chi volesse ulteriori dettagli, può rivolgersi alla biblioteca del Santuario, dove una cronaca più completa e fedele è sicuramente disponibile.

Ma proseguiamo con ordine.

 

Jionas della Balena si ritrovò a competere con Piovra dell'Architeuctis. La Bloodmail di costui aveva un aspetto particolare. Rappresentava un polipo gigante, e mentre quattro tentacoli dell'armatura si erano scomposti per formare le protezioni di braccia e gambe, che erano ricoperte da protuberanze simili a ventose, gli altri tentacoli oscillavano attorno a lui, partendo dalla schiena. L'elmo era rotondo con due protuberanze coniche a cui erano tagliate, obliquamente, le punte; lungo le sezioni si intravedeva la forma lattiginosa di due occhi, dalla pupilla verticale. Sul petto si stagliava una specie di becco dai bordi seghettati.

Jionas attaccò il nemico con il "Ketos, Spouting Bomber", scagliandolo per aria, una tecnica efficace, perché permette al suo praticante di usarla continuamente. Essa consiste nel scagliare in aria l'avversario, per poi colpirlo mentre cade. Ogni colpo, poi, permette di scagliarlo nuovamente, ripetendo il ciclo fino alla morte del nemico. Dopo un primo attacco, però, Piovra reagì con la sua tecnica, "Death Hug". I suoi tentacoli si avvolsero attorno a Jionas e le ventose aderirono al suo corpo, al suo Cloth. Nessuno dei colpi del Saint riesce a staccare di dosso l'avversario, la cui morsa continua a stringerlo. Decide quindi di cambiare tecnica. Afferrato il nemico, si lancia in alto, descrivendo un arco. È una nuova tecnica, il "Ketos, Bomber Dive"; la spinta che prima veniva data all'avversario viene data al corpo. Piovra cerca di liberarsi, ma la propria stretta, quella dei suoi tentacoli aggrovigliatisi e quella di Jionas gli impediscono la fuga. Jiason riesce quindi a farlo schiantare, dopo aver posto il suo corpo sulla sua testa, così che il suo corpo ha martellato il suo plesso solare, fratturandogli totalmente lo sterno.

 

Poco distante, Hunter e Buck affrontavano Kirako di Nekomata e Soriano del Bakeneko. I due Bersesker indossavano entrambi armature alle fattezze feline, con gli elmi modellati come musi di gatto, dall'aria maliziosa e sorniona. Kirako aveva una corazza che gli ricopriva completamente il busto, mentre Soriano era protetto da sue placche ovali molto grosse, agganciate con ampie fasce attorno al corpo. Soriano indossava una cintura provvista di un gonnellino dalle ampie fasce protettive, che lasciavano agevolmente libere le gambe di muoversi, ma, a differenza di Kiraru, non aveva copri spalla.. Le spalle di Kiraru erano protette da placche semi ovali, che finivano con un arricciarsi, mentre la cintura non aveva ulteriori protezioni. Entrambi vestivano bracciali decorati con striature orizzontali, e ginocchiere. Kiraru, in aggiunta, aveva anche una protezione intorno ai talloni.

Soriano era un ragazzo massiccio e robusto, ma maledettamente agile e veloce. Attaccò Buck con il suo "Giant Cat Preassure" una tecnica che consisteva nel gettarsi di peso contro l'avversario. Non appariva una tecnica pericolosa se non fosse che lo spostamento d'aria tutt'intorno provocava il fenomeno dell'aria tagliente, il che gli permetteva di ferire gli avversari anche indirettamente. Kiraru attaccava Hunter con il suo "Twin Dead Tail" provocando spostamenti d'aria carichi di energia elettrostatica, che sibilavano come un gatto infuriato.

I due Saint, venivano spiazzati dalla velocità dei rivali, che possedevano un notevole gioco di squadra. Più volte i due Bersesker si scambiavano gli avversari, impedendogli di trovare una giusta strategia. A differenza di Kojak e Luis, i due Saint non erano ancora abituati ad un gioco di squadra.

Fu Hunter a spezzare per primo l'equilibrio, colpendo Soriano mentre eseguiva nuovamente la sua tecnica mortale con il suo "Great Muntain Smasher", una tecnica che consisteva nel lanciarsi contro l'avversario come un proiettile umano colpendo poi con un pungo. Soriano deviò la sua traiettoria proprio verso Kiraru, che per difendersi usò la sua tecnica mortale. Fu così che Soriano perse la vita, per mano del suo stesso alleato. Toccò a Buck colpire Kiraru con il suo "White Fangs", colpendo il terreno con entrambe le mani e generando proiettili di roccia che si avventarono sul nemico, ferito per aver subito, almeno in parte, la tecnica di Soriano.

 

Lepato del Levriero si ritrovava a fronteggiare Shuy di Lamia. La Bloodmai rappresentava le fattezze mostruose del mostro greco, il busto dalle fattezze femminili, solcato da un viso decisamente mascolino, pallido e solcato di efelidi scure attorno agli occhi castani. I capelli d'argento trattenuti da un diadema, i copri spalla modellati a guisa di occhio diabolico, i bracciali formati da aneli sovrapposti, le ginocchiere ovali, solcate da una punta triangolare.

Lepato, grazie alle sue capacità di leggere il pensiero, riusciva a prevedere le mosse, ma gli occhi del nemico, dotati di una seconda vista, gli permettevano di seguire ogni movimento del Saint. La lotta proseguiva alla pari. Lepato usò il "Million Ghost Attack" si scontrò contro il "Homicide Eyes" del nemico. Fu Lepato a ritrovarsi in difficoltà. Lo scontro continuò, ma fu solo per caso che il Silver Saint si accorse del vero potere dell'avversario: Shuy, grazie alla corazza, riusciva a generare sfere metalliche modellate come occhi, che fungevano da telecamere, e che poteva manipolare contro l'avversario, facendole esplodere. Lepato usò nuovamente la sua tecnica, ma gli serviva solo per sviare l'attenzione del nemico. Con una mossa a sorpresa, usò il "Million Ghost Mirage": il miraggio creato dal Silver Saint provocò effetti distorcenti dell'immagine, creando strani effetti di luce che disorientarono Shuy e le sue 'telecamere'. Le immagini distorte, simili a giochi di specchi, si muovevano in maniera così distorta da impedire ogni possibilità di prevedere l'attacco. E fu così che Lepato riuscì a raggiungere l'avversario e finirlo.

 

Hellgate aveva ingaggiato combattimento contro Dwith di Otro. Ber un beffardo destino, i due uomini che possedevano il potere di due cani infernali si affrontavano, faccia a faccia.

La Bloodmail di Dwith era composta da una corazza solida che proteggeva il corpo, fino al plesso solare, una cintura la cui fibbia era modellata a forma di due zampe artigliate che si afferravano, una ginocchiera e due protezioni per le caviglie. L'elmo era modellato a riprodurre l'immagine grottesca di un muso animale, solo vagamente somigliante e un cane. Similmente modellato anche il bracciale destro della sua corazza. I copri spalla erano rotondi e corti, con una lamina sporgente lungo la parte più esterna. Il bracciale sinistro era liscio, terminava sul gomito con tre punte sovrapposte. Alto, muscoloso ma magro, occhi neri e capelli castano rossicci, simili al mogano.

Hellgate lo attacco con l' "Infernal Crasher", lanciando le sfere metalliche chiodate, legate alle catene, del suo Cloth, catene che fuoriuscivano dalle due teste del Cloth che si erano disposte sulla sua schiena.

Dwith schivava i colpi, che raggiungendo la roccia del terreno, provocavano forti boati per la potenza dell'impatto.

Dwith, dopo l'ennesimo attacco evitato, scattò afferrando le due sfere chiodate. Tenendole una per mano, usò il suo colpo segreto. "Helljaw Vice". Le due sfere chiodate si infransero in mille pezzi. Dwith affermò che senza l'arma, il Saint era privo di qualsiasi mezzo d'attacco. Rinnovò l'attacco, puntando la morsa delle mani sul collo del Saint.

Sembrava che la situazione fosse disperata, ma il Cosmo di Hellgate esplose, più potente di prima.

Il Saint affermò che la sua armatura esisteva solo per intrappolare Cerbero, il cane di Ades, da cui traeva potere. Nella sua costellazione, infatti, sono insiti sia il potere del Cane Tricefalo, sia l'arma usata da Eracles per intrappolarlo, nella sua dodicesima fatica. E, se si spezzano le catene, si libera il pieno potere di Cerbero. Facendo colpire i pugni tra loro, Hellgate sprigionò il "Cerberos Freedom Negation".

Le zanne di Otro si infransero, mentre le immagini, generate dal cosmo dei guerrieri, dei due mostri mitologici si azzannarono tra loro.

A un certo punto, le due teste di Otro vennero imprigionate da due teste di Cerbero, mentre la terza testa mordeva senza pietà, a morte, il corpo del mostro rivale.

Hellgate era in piedi. Le sfere, rigeneratesi, avevano attaccato Dwith, bloccandogli i polsi, senza che il Saint avesse dovuto muoverle con le mani; in questo modo, aveva potuto attaccare anche con le mani. Le mani, unite, erano affondate sul petto del Bersesker, in una ferita profonda che aveva trapassato la Bloodmail, squarciando il petto, rompendo le ossa. La corazza d'oro rosso si disintegrò, mentre il corpo esanime di Dwith cadeva all'indietro, liberando le mani del rivale.

 

Geenna del Centauro, invece, affrontava Olias dell'Onocentauro. Le loro corazze erano quasi identiche, solo, i copri spalla della Bloodmail terminavano con cuspidi che si inclinavano verso il basso, l'elmo era sormontato da protuberanze a forma di mezzaluna, tese diagonalmente piuttosto che orizzontalmente, e mancava di un ornamento centrale, la corazza era più squadrata che non quella del Silver Cloth, e la cintura aveva sì protezini per fianchi , ma formate da una placca unica, e mancava di una fibia vera e propria. Olias aveva capelli scuri con meshes verdi, e occhi castani.

Anche i loro poteri erano molto simili: i loro colpi erano in grado di diventare incandescenti.

Dopo uno scambio infruttuoso di colpi, Olias decise di attaccare usando il suo colpo segreto, "Pyra of Magma". Geenna fu avvolto dalle fiamme, che lo avvilupparono, creando una sfera di fiamme che si rimpiccioliva su di lui. Con un ultimo colpo, si liberò usando il "Foutia Roufihtra". Le fiamme salirono in una spirale. Olias avanzò, affermando che ora era totalmente scoperto, avendo dovuto usare un attacco per disperdere il suo. La tecnica usata da Geenna, infatti, avrebbe dovuto venire usata per avvolgere il nemico nelle fiamme e lasciare che esse lo travolgessero, come un uragano.

Il Bersesker sferrò la "Vampa de Fuego", un colo che concentrava tutta la sua potenza in un dardo triangolare di fiamme vive. Geenna rise, affermando che, anche da quella posizione, di evidente svantaggio, lui era comunque in grado di contrattaccare. L'uragano di fiamme del Foutia Roufihtra si divise in dieci grosse sfere incandescenti, che si avventarono sul nemico mentre Geenna faceva tendeva il braccio contro di lui. Era l' "Armagedon Fireballs", una tecnica che respinse l'attacco e travolse il Bersesker. Geenna guardò l'avversario sconfitto, ricordando a se stesso di non sottovalutare mai le risorse di un avversario.

 

Anche Incendiary della Fornace aveva incontrato un avversario che come lui, usava come arma le fiamme. Flame di Efreem, i capelli rosso papavero trattenuti da un elmo completo, raffigurante un demone ghignante con due corna ramificate, La corazza limitata alla parte alta del petto, ma munita di due strette ali frastagliate, i bracciali solcati da incisioni a zig zag, le ginocchiere esagonali.

Incendiary attaccò per primo, usando il Red-hot Punch, pugno col quale generava un calore intenso, in grado di bruciare la materia colpito. Flame parò il colpo, deridendo la forza del Bronze Saint, e affermando che gli avrebbe mostrato una vera fiamma. Il 'Pain Stake' un'esplosione di fuoco e fiamme, che assumevano forma umana e abbracciavano il Saint. Incendiary urlava per il dolore, ma si impose l'autocontrollo, lanciando il "Microwave Impulse". Pur continuando ad essere avvolto dalle fiamme, il Saint colpì l'avversario, che venne sbalzato indietro. Ma senza cadere. Flame affermò che la debolezza di un attacco simile dimostrava l'inferiorità dei Saint rispetto i Bersesker. Fece per colpire, ma si ritrovò con il braccio destro completamente essiccato. Approfittando dell'attimo di sgomento del nemico, Incendiary si rotolò per terra, estinguendo le fiamme. Poi, allo stupefatto Flame, spiegò che il su ultimo colpo non serve a bruciare il corpo, ma le molecole d'acqua in esso contenute, provocando l'essiccamento e una forma di "cottura". La carne viene bruciata, sì, ma a causa dell'evaporazione interna dell'acqua! Spaventato alla prospettiva di subire ancora l'effetto di un tale colpo, Flame cerca di darsi alla fuga, ma Incendiary lo finisce col "Red-hot Punch".

Morendo il Bersesker lo ringraziò di avergli risparmiato la sofferenza di un'ustione orribile.

 

Sanson di Ercole aveva trovato in Kakos, Bersesker di Anteo, un avversario degno di lui, entrambi nerboruti, muscolosi i due contendenti si affrontavano in uno scontro di lotta greco romana, ognuno cercando di sottomettere l'altro.

Kakos aveva un viso volgare, labbra larghe e sottili sotto occhi melliflui e acquosi, due basette lunghe e sottili, o capelli castani untuosi. L'elmo era un diadema frastagliato, due copri spala ampi, che scendevano fino al bicipite , sfiorando il gomito due bracciali conici sull'avambraccio, collegati ai copri pugni. La corazza era formata da due placche a difesa del petto, da cui pendeva una fibbia metallica con punte arrotondate lungo la parte centrale del petto, fino alla cintura, dotata di protezioni triangolari per i fianchi.

Alle gambe ginocchiere pentagonali, con una punta rivolta all'ingiù, e una protezione integrale per il piede.

Sanson attaccò con l'"Hold Force", un pugno diretto scagliato contro l'avversario, concentrando il peso del corpo in avanti, favorendo il massimo impatto. Nonostante fosse un colpo che normalmente avrebbe ridotto in pezzi il corpo di un uomo, per quanto massiccio, sembrava che su Kakos non sortisse alcun effetto. Senza aspettare la reazione dell'avversario, Sanson usò il "Corneolos", lanciando in aria il rivale con una pressione sovrumana. Kakos cadde. Il rumore delle ossa che si rompevano raggiunse Sanson, mentre schegge della Bloodmail erano sparse sul pavimento. Sanson era certo che l'avversario fosse spacciato, quando quello si rialzò, colpendolo con forza. Un susseguirsi di colpi raggiunse Sanson sul volto e sul corpo, scagliandolo lontano. Kakos non solo era vivo e vegeto, ma la Bloodmail si era riparata istantaneamente. Era la tecnica segreta di Kakos, "Hearth Revange".

Di fronte allo stupefatto Sanson, Kakos raccontò la leggenda di Anteo, un gigante guerriero in grado di rigenerarsi e aumentare le proprie forze solo entrando in contatto con la terra. E come Anteo, Kakos può guarire e rafforzarsi quando finisce a terra. E la sua forza aumenta esponenzialmente, tanto da essere molto vicina al potere di un Warlord.

Sanson, riflettendo. si ricordò dello scontro tra i due mitologici forzuti. Quindi usò nuovamente il "Corneocolos". Kakos, proiettato verso l'alto, riusciva stavolta a muoversi irridendo per i tentativi futili di Sanson. Il "Corneaocolos" non aveva su di lui la stesa presa di prima!

Sanson, tuttavia, sorrise beffardo, ricordando all'avversario come Ercole, l'eroe mitologico, sconfisse Anteo, spezzandogli la schiena mentre lo teneva sollevato. Quindi unì i pugni sopra la testa, per poi sferrare un colpo con entrambi i pugni. L' "Hercules Fist" generava due correnti simili a quelle del "Corneocolos", ma ognuna torceva il corpo del nemico in direzioni opposte. Il corpo di Kakos veniva torto come uno straccio bagnato, mentre la forte pressione lo teneva sospeso a mezz'aria, impedendogli di toccare terra. La Bloodmail si stava riducendo in pezzi. Lo schiocco sonoro indicò la rottura della spina dorsale, mentre dalla bocca aperta del Bersesker uscì un fiotto di sangue. Quando Kakos cadde, gli occhi vacui, il peso del corpo, il pallore della pelle indicavano il suo stato: era morto, e il suo potere rigenerante niente poteva fare contro la Mietitrice.

Deathlook della Coccatrice, un giovane dall'espressione nobile, impassibile e altera, indossava una corazza modellata come un muso animale, arcuato come un becco d'uccello, l'elmo a diadema con una punta centrale sopra la fronte, i copri spalla piatti con un bordo a lamina, i bracciali frastagliati come piume, gli scrinieri che ricoprivano la gamba dal piede fino al ginocchio. Era l'unico guerriero che aveva sostenuto il "Gorgon Eyes" dello Scudo di Medusa di Gilkamesh di Perseo.

Questo perché anche lui possedeva un potere pietrificante. Anche se lo sguardo di Medusa lo aveva avvolto, creando attorno a lui una patina di roccia che avrebbe dovuto bloccarlo, forse per sempre, questa si dissolse quasi istantaneamente. Lo stesso accadde contro il "Dragon Petrified" di Deathlok contro il Saint di Perseo. I due si affrontarono con una serie di finte, ognuno evitando i colpi dell'altro. Deathlook affondò la mano destra ad artiglio verso il volto, usando il "Dragon Tail Destroyer". Lo spostamento d'aria causato dalla tecnica del Bersesker era tale da lasciare solchi profondi sul pettorale della corazza da cui fuoriusciva sangue. Se il colpo non era arrivato ad esser letale, era perché Gilkamesh era riuscito ad alzare lo scudo di Medusa, attivando il "Gorgon Defence", una tecnica che creava una barriera color verde acido, pietrificante, anche se meno potente rispetto al "Gorgon Eyes". Infatti, Deathlok si liberò tornando all'attacco utilizzando un movimento rotatorio, girando su se stesso. Gilkamesh saltò per evitare di essere travolto dalla furia devastatrice del nemico, e portando nuovamente avanti lo scudo per lanciare il "Gorgon Burst" dagli occhi di Medusa fuoriuscirono diverse sfere di energia verdognola, che andarono a colpire le gambe del Bersesker. Attorno ai piedi e alle gambe di Deathlook si formò uno strato di roccia, più spesso di quello generato dalle tecniche precedenti. I ceppi erano più solidi dei precedenti strati di roccia, ma non decisivi. Deathlok rise del tentativo di bloccarlo, ma Gilkamesh affermò che ormai aveva vinto: prima che Deathlook si fosse liberato, lo avrebbe sconfitto. Deathlook concentrò le sue forze per spezzare i ceppi di roccia, quando Gilkamesh sferrò il "Ras Alguhl Galcondio" colpendo le gambe del nemico, spezandogliele. Privo della possibilità di usare un rapido gioco di gambe, Deathlook nno poteva scagliare il suo colpo in rotazione, rendendo imprevedibili i suoi movimenti. Cercò di colpire nuovamente il Saint di Perseo con un attacco diretto. Ma Gilkamesh intercettò il pugno, afferrando il polso. Affermando che ormai aveva vinto, il Saint gli torse il polso fino a spezzarlo. Deathlook si piegò dal dolore, mentre, con uno scatto fulmineo, Gilkamesh eseguì nuovamente il "Ras Alguhl Galcondio", stavolta spacciando l'avversario.

 

Blakwing del Corvo fronteggiava Sakuro del Tengu. Il Bersesker indossava una Bloodmail che rassomigliava alla coraza usata dalgi antichi samurai, con un elmo conico dotato di una maschera che copriva quasi interamente il volto, con un lungo naso adunco di metallo, i coprispalla squadrati piegati a V per coprire spalle e parte del Bicipite. Bracciali sobri e lisci, come gli scrinieri. Una cintura con una protezione centrale, che scendeva sotto l'inguine, e due placche circolare ai fianchi.

Durate tutto lo scontro, Sakuro sembrava prevalere. In nessun modo Blackwing riusciva ad arginare gli attacchi continui dell'avversario. Sakuro concluse l'attacco col "Tengu Raising", incrociando le mani sopra la testa. Il Saint del Corvo fu scagliato in aria, lasciando una scia di sangue scarlatto.

Ma mentre cadeva, Blackwing si lanciò l'attacco. Usando il "Black Feather Wrapping". Piume nere si materializzarono dalle mani del Saint direte come coltelli da lancio contro il Bersesker,, ma anziché colpirlo gli si incollavano addosso, immobilizzandolo. Blackwing partì all'attacco con la tecnica tipica del suo segno, il "Black Wing Shaft", un calcio portato dall'alto contro il nemico immobilizzato. Ma Sakuro si liberò, afferrando il piede al volo e lanciando l'avversario lontano. Sakuro, tornato in piedi, derise la tecnica bloccante del nemico, basata solamente su un'illusione, facile da infrangere. I Bersesker irride lo scarso valore dei Saint del Corvo, incapaci di combattere se non usando i corvi, ammaestrati dal potere proprio dell'omonima costellazione. Blackwing, però, afferma che lui non vuole usare un tale espediente, perché gli sembra ingiusto costringere esseri viventi a correre rischi al posto suo. Piuttosto preferisce rischiare la vita!

Deridendo i suoi principi, Sakuro si lanciò all'attacco col "Tengu Fighter", ma venne interrotto da un'ondata nera. I corvi di Blackwing, che il Saint aveva volutamente lasciato in superficie, si avventarono sul Bersesker, che reagiva colpendoli. Blackwing, resosi conto che i volatili lo avevano seguito, urla loro di andarsne, visto che alcuni di loro cadevano, le ali rotte. Ma gli uccelli non gli obbedivano. Comprendendo la loro lealtà nei suoi riguardi, Blackwing tese il pugno, usando il "Bad Luck Announcer". L'energia del Cosmo da lui emessa, però, non era un colpo vero e proprio. Il suo Cosmo entrava in sintonia con i Corvi, venendo assorbito dagli animali, che diventavano più forti e resistenti, acquisendo le stesse peculiarità distruttive di un pugno di un Saint. Attorniato dai volatili così potenziati, Sakuro fu sopraffatto.

 

Flyer della Mosca era caduto in una trappola mortale. Sandstorm del Mirmidoleone aveva trasformato la roccia circostante in una trappola di sabbia, che manipolava come voleva. "Sand Trap", la sua tecnica mortale, avvolgeva l'avversario di sabbia rocciosa finissima, che si sfregava sul malcapitato, i granelli finissimi che, premuti da una forza sovrumana, graffiava la corazza, feriva il corpo.

La Bloodmail del Mirmidoleone aveva la corazza modellata a forma di testa leonina, dotata di zanne a tenaglia orizzontali sui lati della bocca. I copri spala erano affusolati, l'elmo un diadema con due antennine flessibili. La cintura con sei placche che formavano un gonnellino. I bracciali erano ovali. Alle gambe aveva solo due larghe ginocchiere.

I capelli erano fulvi, gli occhi castano chiari, il corpo elastico e atletico.

Flyer era completamente catturato dalla sabbia. Cercare di opporsi si era rivelato inutile, quindi decise di non opporsi, assecondandone la morsa. Arrivato vicino all'avversario, semi sepolto dalla sabbia, lanciò la sua contro offensiva con il "Dead End Fly", un poderoso calcio che scagliava in aria il nemico. La sabbia smise di imprigionarlo; evidentemente, senza il contatto fisico Sandstorm non poteva manipolarla. Flyer spiccò un saltò raggiungendo il nemico in discesa con una nuova tecnica, il "Troublesome Flyer". Una serie di calci la cui forza , insieme a quella di gravità, scagliarono il Bersesker contro uno spuntone di roccia, dopo avergli rotto l'osso del collo.

Biga dell'Auriga affrontava Hand di Ahuizotl. La Bloodmail era molto comune, corti copri spalla, corazza che copriva il petto, lasciando scoperto l'addome, i bracciali estremamente semplice, mentre gli scrinieri terminavano, sui piedi con protuberanze che ricordavano piedi prensili. L'elmo completo nascondeva quasi tutti i capelli, tranne una ciocca bruna che copriva gli occhi. Da dietro l'elmo, era attaccata una stringa di metallo flessibile che terminava con una piastra modellata come una mano inumana.

Biga aveva finora aveva abbattuto gli avversari con il Sauger Kogeki, lanciando i dischi affilati agganciati ai fianchi della cintura del Cloth. I dischi si muovevamo controllati dalla sua mente, e riusciva a deviarla nelle maniere più imprevedibili. Ma Hand era riuscito a bloccare la sua tecnica con un colpo, l' "Hidden Claw". Il Bersecker aveva colpito usando come arma la stringa flessibile dell'elmo. La mano mostruosa all'estremità della stringa era saettata, individuando entrambi i dischi.

Usando la stessa tecnica, Hand era riuscito ad avvicinarsi sempre di più al Saint, per sferrare l'attacco decisivo: "Five Hand Palm"! Mentre veniva investito da una serie di colpi, Biga riuscì a reagire con la tecnica "Mad Race", incrociando i pugni chiusi davanti al plesso solare. L'attacco colse di sorpresa il nemico, che, certo della vittoria, si era scoperto visibilmente. I due dischi si collegarono ai piedi, mentre Biga, si proiettava in avanti effettuando una capriola. I Dischi, uniti tra i piedi, colpirono Hand come una sega rotante, a una spala, ferendolo profondamente. Il Bersesker iniziava a sbeffeggiare l'avversario, che aveva fallito, quando vide che Biga, aveva proseguito il movimento, ed era nuovamente in piedi, mentre il corpo si incurvava per effettuare ancora una capriola, i due dischi uniti erano passati tra le mani, in alto sopra la testa. Colto di sorpresa, Hand usò l' "Hidden Claw" per parare l'attacco, ma l'artiglio metallico della Bloodmail venne tranciato in due. Biga continuò ad eseguire la sua mortale acrobazia, raggiungendo Hand, ora disarmato, e tagliando le sue membra metodicamente.

 

Wisdom di Cefeo fronteggiava Visayas di Amomongo. L'elmo della Bloodmail nascondeva completamente la testa, e davanti al viso esibiva una maschera metallica bestiale, il copri spalla sinistro era triangolare, quello destro rotondo. Bracciali lisci, con una specie di anello che si rialzava sui polsi. Cintura formata da una fascia con la fibbia triangolare. Sulle gambe, solo due ginocchiere rotonde.

I due contendenti si erano affrontati come due lottatori per un bel po', ognuno cercando di colpire l'altro a suon di calci, pugni, colpi vari. Visayas lanciò poi il suo colpo segreto, "Demoniac Ape", saltando contro il nemico e sfruttando la velocità e il peso del suo corpo come un maglio.

Wisdom reagì all'ultimo momento, colpendolo con quello che sembrava un violentissimo schiaffo. In realtà era la sua tecnica, "Sage Rex", che spigionò un vortice orizzontale che perforò il nemico al centro del petto, lasciando un buco là dove si trovavano gli organi vitali...

Nella tenda Caesar affrontava i suoi sottoposti, che si erano lanciati contro di lui. Con freddezza estrema, afferrò i lembi della sua toga, strappandola, e rivelando la Bloodmail di Gerione. I copri spalla modellati a forma di due visi semi umani, dotati di un copricapo che era un incrocio tra un elmo e una corona. Di forma simile era l'elmo, che Caesar teneva nella mano sinistra. Il petto era protetto da un'ampia corazza, imponente, e decorata finemente, che contornava il fisico asciutto, ma muscoloso, del Warlord, e terminava con due protezioni che scendevano sui fianchi. I Bracciali avevano sull'avambraccio tre protuberanze semi ovali, e si estendeva fino a metà del bicipite con un bracciale, che no aderiva a corpo, ma saliva, allontanandosi dal braccio, con una parabola. I Gambali erano lunghi, come uno stivale calzava dal piede fino l ginocchio, protetto da una semi sfera decorata da cerchi concentrici. Ai lati della coscia, salivano, leggermente, due placche arrotondate, coprendo in parte il muscolo.

"Demon King of the Dark Lands!"

Con un movimento pigro, Caesar alzò la mano destra, aprendola lievemente, quasi svogliatamente. L'emissione di energia, però, fu impressionante, tale da investire tutti i suoi sottoposti che lo avevano attaccato. Vennero avvolti immediatamente da un'oscurità fittissima. Quando questa si diradò, dei soldati rimanevano solo i cadaveri, terribilmente martoriati.

"Avevo sentito che il Warlord di Gerione possedeva una forza inusitata. Caesar! Sei uno dei Warlord più potenti, e il migliore stratega agli ordini di Ares. Non posso lasciarti vivere!"

"Saint dei Gemelli- Kanon uscì dall'ombra in cui si era mimetizzato- la tua tecnica di sottomissione mentale è degna della sua fama. Ma un tal espediente non funziona on una mente forte come la mia!" Caesar si mise in capo l'elmo.

"Lo so! Coloro che indossano la Bloodmail di Gerione sono dotati di una forza mentale che non può essere soggiogata o scalfita, l'unico modo per sconfiggerti è la forza fisica, la potenza dei miei colpi e del mio Cosmo."Anche Kanon si mise l'elmo del suo Cloth, che aveva tenuto sotto il braccio destro. L'elmo del Cloth dei Gemelli, inquietante con un due visi, uno corrucciato e uno sereno, che guardavano in direzioni opposte.

"Pensi forse di poter avere ragione di me con la tua misera forza di Gold Saint?"

"Non lo penso, ne sono sicuro. Galaxian Explosion!"

Kanon alzò le braccia sopra la testa, incrociandole all'altezza dei polsi, piegati verso l'esterno. Attorno al Saint, si formò l'immagine di una galassia che collassava, esplodendo in una super nova.

"Spettacolare, ma inutile. Demon King of the Dark Lands!"

I due colpi si scontrarono, la luce splendente di una super nova contro l'oscurità più totale.

E fu questa a prevalere. La luce distruttrice del 'Galaxian Explosion' venne divorata dal'oscurità, sbalzando indietro Kanon. Il Saint, come poche volte in vita sua, era finito a terra, la violenza del colpo era tale che si rialzava quasi a fatica. No era solo la forza del colpo nemico. L'oscurità da esso generata non lo aveva solo ferito, l'aveva... prosciugato. Kanon si sentiva debole come un malato. Ma non si sarebbe dato per vinto, nonostante il torpore del corpo, che gli appariva sempre più pesante, mentre le membra erano scosse da violenti fremiti.

"Tutta qui la tua forza? Pensavo che i Gold Saint fossero 'invincibili'... Puha!"

Caesar giganteggiava sull'avversario prostrato.

"Maledetto, pensi davvero che un solo attacco basti a vincermi? Assaggia la mia forza. Galaxian Explosion!"

Stavolta Kanon concentrò la potenza del colpo nel palmo destro, che tese contro il nemico.

"Fole, ancora non hai capito?- Caesar parò l'attacco con un pigro gesto della mano, e l'energia del colpo sembrava disperdersi sul suo palmo- Non capisci che il colpo di prima non era un semplice attacco? La sua energia agisce su di te anche adesso, infettando il tuo corpo come un virus influenzale, indebolendo il tuo Cosmo. E più tu bruci il tuo Cosmo, più l'infezione si espande. E su di te, che hai coltivato pensieri oscuri per buona parte della tua vita, l'oscurità del mio colpo trova terreno fertile."

"No sta mentendo...Sento le forze abbandonarmi, non riesco... a ...reagire."

Kanon cade per terra.

"Umph. Che pena, vedere un guerriero così potente mangiare la polvere. Il morbo da me provocato dovrebbe ucciderti lentamente, ma per l'audacia che hai avuto nell'attaccarmi, usando i miei sottoposti contro di me, va comunque premiata. Ti schiaccerò la testa, così da regalarti una morte immediata."

"Dunque è così che finisce la mia vita? No, non posso accettarlo. Non posso morire senza sapere Athena in salvo. Ci deve essere un modo per bloccare gli effetti del suo colpo, ma quale. Saga, fratello, sto forse per raggiungerti, insieme ai nostri nobili predecessori? No! Forse... un sistema c'è! L'energia del Demon King of the Dark Lands si propaga attraverso l'odio, l'ambizione, la brama di potere. Se voglio eliminare i suoi effetti, devo scaricare il potere oscuro di questi sentimenti. E un modo, c'è, ed è alla mia portata. Devo solo... assolutamente... REGIRE!"

Kanon, con uno sforzo apparentemente immane, saltò, evitando il piede che stava per calpestare la sua testa. La gamba del Warlord colpì solo di striscio l'elmo del Cloth, emettendo una nota limpida.

"Kanon, hai ancora la forza per sfuggire al destino che ti attende? Peccato, volevo essere clemente, mentre sembra che tu preferisca inutilmente soffrire."

"Credimi, aspetto con ansia di poter trovare pace, non solo del corpo, ma anche del mio spirito. Ma anche se non la troverò mai, anche se non espierò abbastanza per il mio tenebroso passato, non smetterò mai di battermi per colei che, sola, ha creduto in me, per Athena. Caesar, ti sconfiggerò!"

"Sconfiggermi? E come pensi di operare un tale prodigio?"

"Sappi che io e altri due potenti guerrieri ci siamo prefissi lo scopo di eliminare i quattro Generali delle Armate. Tu sei il generale delle Armate di Terra, mentre gli altri due stanno cercando quelli dell'Acqua e del Vento."

"Te lo ripeto, Kanon, non riuscirete nel vostro intento. Anche se uno dei tuoi alleati vincesse sui miei pari, tu morrai qui. E una loro vittoria mi sembra alquanto improbabile!"

Kanon sorrise, nonostante il volto fosse imperlato di sudore, e il respiro ansimante.

"Tu non li conosci, ma sono due combattenti fortissimi. E comunque, ti sbagli, perché sto per sconfiggerti, ora!"

"E come, con vuote minacce?"

"No, ma con questo. Genrou Mahoken!"

Kanon si proiettò sul nemico, l'indice della mano destra teso contro Caesar.

"Il dolore ti ha reso folle? Neanche la tecnica suprema di dominio psichico, il famigerato Genrou Mahoken, può piegare la mia mente. Con questo futile attacco, ormai hai sprecato le ultime energie residue che ti restavano, e..."

Caesar si interruppe. Kanon, girandosi, o aveva attaccato con un colpo di taglio. Poi, il Gold Saint aveva iniziato una serie di attacchi, impegnando il Warlord in uno scontro corpo a corpo.

Caesar, pur colto di sorpresa, si difese eggreggiamente.

"Dove hai trovato tutta questa forza? Non sembra neanche più lui... Ma è impossibile! Hai subito il mio colpo, e non puoi essere in grado di combattere in questo modo!"

"Prima, non hai affatto capito le mie azioni."

"Cosa?"

"Il Genrou Mahoken.. Non era indirizato a te. Nel momento in cui avrei dovuto colpirti con quella tecnica, l'ho poi rivolta su di me, dandomi un comando specifico: combattere soffocando i sentimenti negativi che nutrivano gli effetti del tuo colpo. Questo mi ha permesso di purificare le mie energie negative, comprese quelle che mi avevi trasmesso come un morbo, e usarle per acquisire forza. Kyaaa!"

Con una nuova sequenza di attacchi, Kanon raggiunse Caesar al ventre con un pugno. Caesar, col fiato mozzo, venne sollevato di alcuni centimetri, per poi ricadere indietro. Si risollevò subito, gli occhi spalancati dallo stupore.

"Non lo avrei mai creduto possibile. Sto affrontando un avversario che non ha in se, né odio né alcun sentimento negativo nel cuore."

"Ovviamente è un effetto che terminerà quando ti avrò sconfitto. Neanche il Genrou Mahoken può espiare le mie colpe, per quanto sia una tecnica potente. Ma mi servirà a raggiungere lo scopo, sconfiggendoti."

"Sarai anche tornato al pieno delle forze, ma come pensi di sconfiggermi? Hai ben visto che il tuo colpo migliore non ha effetto su di me."

"Davvero? Verifichiamolo, ora che non ne puoi infettare l'energia col tuo oscuro potere. Galaxian Explosion!"

Kanon concentrò tutta la sua forza e colpì.

Ma la potenza del colpo si infranse su un palmo di mano, indolente.

"Vedi? Annullare il mio attacco non vuol dire essere in grado di sconfiggermi. Non possiedi la forza necessaria per scalfirmi anche solo minimamente!"

"Lo pensi tu! È vero che il Galaxian Explosion rappresenta il culmine della mia capacità distruttiva, così come lo era per mio fratello.... Ma durante il periodo dell'addestramento, intuimmo che era possibile superare i limiti della nostra tecnica regina. La nuova tecnica da noi concepita non è mai stata ultimata, né usata, per il rischio enorme che comporta: richiede un controllo infinitamente maggiore. Ho continuato ad elaborarla e perfezionarla anche quando ero a capo dei Mariner Shogun, ma mai ho osato adoperarla. Ma ora, il momento è giunto, e anche a costo di morire, ti sconfiggerò!"

Tese le mani sopra la testa, i polsi incrociati e piegati.

"Stai bluffando, credi non sappia riconoscere la posa del Galaxian Explosion? Ma un così banale trucchetto psicologico non può trarmi in inganno."

"Trucco, dici? Vederemo. Universe Collapse!"

Kanon divise le braccia, facendole scendere con un movimento repentino all'altezza dei fianchi, i palmi rivolti ingiù. L'energia distruttiva generata sembrava accumularsi, come stesse implodendo.

L'immagine dei pianeti, delle stelle che apparivano mentre veniva eseguita la Galaxian Explosion riapparve, non per esplodere, ma per avvicinarsi tra di loro, in un movimento vorticoso, fino a scontrarsi. Un enorme, travolgente buco nero si stava formando di fronte al Gold Saint.

"Che ondata d'energia.... È inaudita, non ho mai sentito nulla del genere. Mi travolge!"

"Non c'è da stupirsi, Caesar. Questa è la tecnica che vede la sparizione di un intero universo. Assaggiane la potenza. Kyaaa!"

L'energia di Kanon Implose, trascinando ogni cosa nei dintorni verso un invisibile centro gravitazionale. Anche Caesar!

Energia e materia si fondevano in un unica forma, che non era né l'una né l'altra.

"Maledeto Kanon- Caesar, ingoiato dall'implosione, stava gradualmente smaterializzandosi- hai tenuto in serbo una tecnica così devastante. Capisco perché non l'hai mai usata: corri il rischio di venirne risucchiato. Ed è il destino che ti attende- Kanon stremato, aveva teso entrambe le braccia in avanti, cercando di respingere l'incredibile forza attrattiva che lo spingeva- Ci rivedremo- di Caesar era rimasto solo un occhio- presto, nell'aldilà... Questo scontro non vedrà vincitori, Kanon. E questo che volevi? Morire per Athena combattendo?"

L'occhio del Warlord sparì.

"Devo annullare la tecnica, o ne rimarrò coinvolto. Ma ora, gli effetti del Genrou Mahoken stanno svanendo, e con esso scemano le mie forze. È la fine, non posso fermare il mio colpo, se non morendo! Athena, addio. Vorrei solo sapere se sei viva.... Athena!"

A miglia di distanza, Saori percepì l'invocazione disperata dal Gold Saint dei Gemelli.

"Kanon... Stai rischiando nuovamente il tutto per tutto, ma sento che ti mancano le forze. Kanon, non devi morire, troppe cose ancora dipendono da te!"

Dal suo trono, Ares percepiva il Cosmo di Athena elevarsi al massimo.

"Athena, ancora hai la forza di trasmettere il tuo Cosmo ai tuoi paladini?, Che follia, abbrevierai il tempo che ti resta, con un tale sforzo."

"Ares, dovessi io perire, non per questo rinuncerò a portare soccorso ai miei amati Saint. In questo noi differiamo, fratello."

"Allora, muori, Athena. Ma il destino dei tuoi seguaci è segnato, la morte li attende, tutti! E tu li raggiungerai, mentre il mio pugno stringerà il mondo."

Ares rise.

"Cosa... Athena! Mi sta trasmettendo il suo Cosmo.... No! Una cosa così, può ucciderla. Non lo permetterò"

Alzando entrambe le mani, Kanon riuscì a disperdere gli effetti dell'Universe Collapse. Ma gli era costato uno sforzo enorme, pur essendo stato rifocillato dal Cosmo della dea.

"Athena. Sono ancora in debito con te. Come quel giorno a Capo Sounion, sei venuta in mio soccorso, incurante del pericolo. Giuro che sarai salva! Lo giuro!"

Sul campo di battaglia, lo scontro ferveva sempre più acceso.

Primus aveva ingaggiato battaglia sbaragliando decine di avversari contemporaneamente, bloccandoli con il suo Sealed Time per colpirli mentre erano inermi: gli effetti dei suoi colpi, infatti, venivano potenziati non appena l'effetto del "Sealed Time" spariva. Ma un avversario riuscì ad attaccarlo impunemente. Continuity dell'Ororobo. Indossava un elmo a diadema, rotondo e disadorno. Il copri spalla destro aveva la forma di un muso di serpente, quello sinistro era a punta, affusolato, arcuato verso l'alto, come la coda di un serpente. La corazza formata da due piastre ovali, che sembrano essere formate da un tubo attorcigliato su se stesso. I bracciali lisci e disadorni. Due ginocchiere rettangolari. Capelli scuri, con riflessi rossicci, che coprono parzialmente gli occhi neri, come il caffè, che brillano sugli zigomi pronunciati.

Contro il "Sealed Time", Continuity ha usato la tecnica "Endless Circle". Dopo aver sconfitto la tecnica di Primus, si vantò di possedere il potere di un animale mitologico che simboleggiava il trascorrere continuo del tempo, e che per questo non sarebbe mai stato bloccato dai poteri del Saint. Continuity attacco ancora con la sua tecnica, ma Primus era pronto. Lanciò il Coursed Time Warp. Di fronte a lui si aprì una breccia nello spazio tempo, in cui infilò il pugno destro. Attorno a Continuity si aprirono diverse brecce, da cui uscivano un numero spropositato di pugni destri, guantati inconfondibilmente con il bracciale di un Silver Cloth: quello di Primus. Travolto dai colpi che lo raggiungevano attraverso le dimensioni, Continuity cadde a terra sconfitto.

Michelangelo se la stava vedendo contro Thaigon di Gargoyle.

Il Bersesker era un uomo magro, slanciato e muscoloso. L'elmo dalle fattezze bestiali. trattenevano capelli scuri, lanosi, lunghi fino alle spalle, eccetto due ciocche che cadevano lateralmente davanti alle orecchie. I copri spalla ovali, posti orizontalmente sopra le braccia, chiudevano la corazza, formata da due placche romboidi che proteggevano il petto. Sulla schiena, due ali da pipistrello, piccole e rigide. Alle gambe due ginocchiere e una protezione per i piedi, dotati di due protuberanze laterali simili ad artigli.

Thaigon attaccava con la sua tecnica "Rock Tempest", generando una raffica di pietre, talmente rapide e numerose da lapidare qualsiasi persona comune che ne fosse colpita. Michelangelo sembrò soccombere, ricoperto dalle pietre assassine. Thaigon gongolava per aver sconfitto con tanta facilità il nemico, ma Michelangelo apparve dietro di lui, ridendo dei suoi sforzi. Thaigon, furioso tentò nuovamente l'attacco, ma Michelangelo neutralizzò il colpo con una sola mano. Thaigon rimase sbalordito, ma Michelangelo replicò che non c'era motivo d'esserlo, visto che il grande Mur dell'Ariete, suo maestro, era un grande maestro della telecinesi. Anche Michelangelo dispone di notevoli capacità esp, ma non sufficienti da usarle in battaglia se non per difesa. Thaigon afferma che la sua volontà, dura come la pietra, non si arrenderà mai e eliminerà gli ostacoli che incontrerà. Usa quindi la sua tecnica migliore, "Rock Beast Glide".Stavolta, l'attacco sembra superare le difese psicocinetiche del Saint, che viene sbalzato a terra. Thaigon si prepara a vibrare il colpo di grazia, ma Michelangelo lo fermò. I due tornarono ad affrontarsi. Thaigon utilizzò nuovamente la tecnica precedente, certo della sua vittoria, ma stavolta il Saint replicò con il suo colpo, "Scultor Collision", una tecnica che gli permette di colpire come se stesse usando lo scalpello. I segni dei colpi appaiono chiari sulla Bloodmail, che si spezza dopo essere stata solcata da profonde fenditure. Thaigon, ancora in piedi, si lancia nuovamente all'attacco, usando di nuovo il "Rock Beast Glide". Michelangelo rispose nuovamente on la sua tecnica, colpendo il suo corpo non più protetto dalla corazza. Thaigon venne sbalzato all'indietro, cadendo nella pozza de suo sangue. Michelangelo gli fu vicino, colpendo i punti di pressione per alleviare il dolore all'avversario. Morendo, Thaigon ammise la sconfitta, non solo dovuta alla superiorità del Saint, ma anche alla sua gentilezza verso l'avversario, dicendo che il Gargoyle era stato spezzato da uno scalpello gentile.

King dela Corona aveva avuto buon gioco sul suo avversario, Tarantula del Tsuchigumo, un guerriero dall'aria cupa, radi capelli neri, occhi grossi e acquosi, il corpo tarchiato. La Bloodmail Rivestiva l'intero torace, non Otto cuspidi che formavano un gonnellino, due copri spalla triangolari, i bracciali e due ginocchiere che scendevano sugli stinchi. Tarantula attaccava con l'"Illusive Net", Ma l'orgoglioso King bruciò i fili del nemico, che provocavano una visione distorta della sua vita, costellandola di fallimenti e delusioni. Il Cosmo di King, avvampando, divenne di fuoco. King asseriva che il suo orgoglio bruciava in maniera irrefrenabile, con fiamme che non potevano essere estinte. Tarantula repplicò l'attaccò con il "Demonic Spider Assoult", ma anche quesst'attacco si infranse sulla difesa incandescente di King, le cui fiamme si erano disposte attorno a lui, formando una spirale di fuoco e calore. Portando le mani verso l'alto, King concentrò le fiamme in un'enorme sfera di fuoco, senza indebolire a spirale difensiva. Una volta scemato l'attacco nemico, King lanciò la sfera infuocata, che proseguiva ruotando, seguita dalla spirale di fiamme che proteggeva Kking come una coda di meteora. Era il "Burning Corona", la tecnica suprema di King, che gli permetteva di difendersi e attaccare. Privo di difese per l'attacco portato, Tarantula venne colpito in pieno dalla palla di fuoco, che esplose, coinvolgendolo nella deflagrazione.

Noema del Triangolo si era trovato ad affrontare Inu di Houkou. La Bloodmail del Bersesker consisteva in un elmo largo, modellato in modo da richiamare l'aspetto di un muso canide, due copri spalla piatti, orizzontali, ovali, due bracciali, una corazza che sembrava costituita da un unico pezzo che rivestiva al parte superiore del petto, una cintura disadorna e due ginocchiere. Dalla schiena scendevano cinque code metalliche ognuna con una punta modellata in maniera diversa, una a forma di fiamma, una a spirale, semi divisa, come un vortice, una rassomigliava a un'onda marina, ripiegata ad uncino, un'altra ancora appariva come una stalattite rocciosa, con sassi attaccati, l'ultima era a zig zag, rassomigliava un fulmine.

La battaglia raggiunse il culmine quando Inu usò l' "Element Control". La mano tesa fu seguita dalle punte delle cinque code, manifestando contemporaneamente i cinque elementi da esse rappresentate. Noema appariva travolto dalla furia degli elementi, che lo avviluppavano, ma, all'ultimo momento, si liberò con una capriola all'indietro, pur rimanendo ferito. Inu rinnovò subito l'attacco, certo che il suo potere non fosse alla portata del Saint, ma Noema lanciò il "Tritos Sfragisma", disegnando un esagono che bloccò i cinque elementi. Noema disse che il suo colpo consiste nel dividere i tre aspetti in cui si distinguono le cose, passato, o mente, presente, o corpo, e futuro, o anima. Il colpo di Inu no è stato disperso, ma solo assorbito dal sigillo di Noema. Il Saint rinnovò il colpo, che continuava ad assorbire le energie degli attacchi del Bersesker, e alla fine raggiunse Inu, bloccandolo a mezz'aria. Noema commentò che una persona, privata di presente e passato, non aveva futuro... E mentre gli effetti dello "Tritos Sfragisma" separavano anima, mente e corpo, su quest'ultimo si scatenavano le energie elementali assorbite dal colpo stesso.

Fomalhaut del Pesce Australe ebbe ben presto ragione di Nessi di Opogogo: i loro colpi, "Father Fish" e "Moster in the Lake" si scontrarono a mezz'aria. Il Bersesker aveva poi avuto la peggio, e la sua corazza, dai copri spalla rotondi, le protezioni del petto ovali, due corti bracciali con due schinieri conici e l'elmo, raffigurante un muso piatto di un qualche strano animale, si riduceva in briciole. Il Saint, però, non era rimasto incolume. Le gambe erano fratturate, e sanguinava copiosamente dalla spalla.

Altrettanta sorte ebbero Dreamer del Baku e Jinta del Mujina. Entrambi indossavano due corazze piuttosto anonime, senza particolari fregi, corti copri spalla triangolari per il primo, rettangolari per il secondo, ginocchiere e scrinieri alle gambe, bracciali con copri pugno, semplici corazze sul corpo, e i due elmi dalle fattezze animali.

Dreamer usò la tecnica "Confusion Nightmare" su Priest dell'Altare, che fu sprofondato nell'agonia illusoria provocata dalla tecnica. Solo con uno sforzo di fede e volontà, il Saint reagì con il colpo "In God We Trust", spacciando l'avversario.

Jinta attaccò Pride di Cassiopea con il colpo "Malvolent Faker", un colpo puramente fisico, a cui il Saint rispose con il "Bad Destiny". La schiena del Bersesker si spezzò, facendogli assumere la posa del "ponte", fino a portargli la testa tra le gambe.

Sengoku aveva sconfitto molti avversari, una volta entrato nella mischia. Tra i Silver Saint pochi, come lui avevano raggiunto un livello di potere così simile a quello dei Gold Saint. Soprattutto dopo lo scontro contro suo fratello, quando divenne Aiakos di Garuda: per sopravvivere al terribile attacco del fratello, divenuto uno dei tre Giudici dell'Aldilà, aveva dovuto acquisire una capacità superiore. Era molto più vicino di un tempo ad acquisire il pieno controllo del Settimo Senso, solo pochi altri guerrieri gli erano pari in ciò.

Con disinvoltura, colpiva i nemici col suo attacco, "Holy Graal". Dietro di lui appariva l'immagine di un calice al cui interno si celava una luce abbagliante, che irradiando i nemici, li uccideva lasciando i corpi ricoperti di bolle e pustole, come fossero ustionati. Ma una mano si parò contro l'energia emessa dal Saint respingendola col palmo della mano.

Il nemico sconosciuto indossava un elmo che rappresentava un muso animale, dotato di una specie di becco che partiva come quello di una papera, ma che concludeva con una punta affusolata, la parte superiore dell'elmo, che copriva la calotta cranica contornato da lamine a forma di foglia, in circolo. Due copri spalle modellati a forma di zampa palmata coprivano una corazza trapezoidale, separata dalla cintura solo per pochi centimetri. La cintura era frastagliata di placche dalle forme più diverse, simili a piante o ad alghe... Gli scrinieri a forma di pinna terminavano su ginocchiere ovali.

I bracciali, lucidi, erano conici, e da loro uscivano i copri pugni.

Il naso grifano e lungo

"Una tecnica interessante, ma buona solamente per eliminare la spazzatura."

"E tu ti ritieni migliore dei tuoi compagni?"

"Compagni? Noi Bersesker no siamo smidollati come voi Saint, non abbiamo concetti strani come il fatto di avere compagni. Per vincere basta la forza del singolo, non ci affidiamo certo agli altri. Tra noi abbiamo solo alleati, non certo amici!"

"Che vita solitaria."

"La sola via percorribile per raggiungere il vero potere è la solitudine, vedere gli altri come rivali da abbattere."

"E tu pensi di potermi abbattere facilmente?"

"Anche se sei un Saint potente, non lo sei abbastanza da impensierirmi... Sconfiggendoti, potrò innalzare ulteriormente la mia forza e il mio potere!"

"Pensi forse che starò senza reagire? Prendi! Holy Graal!"

"Ancora quella tecnica insulsa? Guarda!"

Tendendo le mani di fronte a sé, il Bersesker parò il colpo, dissipando l'energia di Sengoku.

"Ora ti farò vedere una tecnica degna di questo nome. Bowing Demon Lake!"

Tutt'intorno a Sengoku sembrò cadere nel caos. Il Saint si sentiva sprofondare come in una polla profonda di acqua salmastra, gelida e scura. Aprì la bocca per gridare, ma l'urlo gli morì tra le labbra, mentre la gola era oppressa dal bruciore, simile a quello provato in un affogamento.

"Come immaginavo, è bastato un sol colpo per eliminarlo, assorbirlo nella mia dimensione, da dove il suo sangue darà nuova potenza. Ma è solo un passo per rendere me, Drunker del Kappa, un Warlord!"

"Di certo ti servirà più di un semplice passo se è la mia vita che vuoi utilizzare per ascendere di rango tra le tue schiere"

"Cosa? Non è possibile, eri stato totalmente assorbito dagli effetti del mio colpo."

"Quella specie di pozza di tenebra? Credi di essere l'unico in grado di distorcere lo spazio, creando una dimensione adiacente? Esistono vari modi per fare una cosa del genere. E altrettanti per contrastarne gli effetti. Credevi di sconfiggermi davvero così facilmente, con un colpo solo?"

"Se un solo colpo non basterà, allora vedremo se sarai in grado di resistere a un secondo attacco. Bowing Demon Lake"

Ma stavolta, Sengoku era pronto. Con la mano tesa, annullò gli effetti del colpo, racchiudendo l'oscurità generata dalla tecnica dell'avversario nel palmo. Chiudendo il pugnn, estinse l'energia del Bowing Demon Lake.

"Come vedi, anche io sono in grado di fermare i tuoi colpi con una sola mano. Solo, l' Holy Graal non rappresenta certo il mio massimo potere... Potere che ora assaggerai sulla tua pelle. Il colpo che ho ideato dopo il mio scontro contro Aiakos di Garuda."

Sengoku incrociò le braccia all'altezza dei polsi, così come nella tecnica più potente dello Spectre di Garuda, suo fratello, solo con i palmi delle mani rivolti verso l'alto, e le dita e i palmi arcuati, che formavano una specie di ciotola, come quella che si fa per bere sui palmi.

La luce che rifulgeva nell 'Holy Graal ora era tutt'intorno al Saint, ma Si condensavano in globi di luce sfavillanti.

"Galactica Revelation!"

i Globi di luce, una volta lanciato il colpo, si avventarono contro Druncker. La loro forza era immensamente superiore al colpo precedentemente lanciato dal Saint, e Drunker veniva sballottato qua e là, mentre la sua corazza cadeva in pezzi, dopo essere diventata incandescente.

Questo colpo, Drunker, non è solo mio, ma anche di mio fratello. Se il destino non avesse voluto che lui diventasse uno Spectre, di certo avrebbe abbracciato la causa di Athena, e avremmo potuto combattere insieme. Io combatto anche per lui, per espiare le malvagità da lui commesse agli ordini di Ades. Per questo, non potevo perdere..."

Anche Shiva del Pavone aveva dato prova del suo valore di combattente, spacciando non pochi nemici, nella mischia.

L'ennesimo gruppo di Bersesker veniva da lui scagliato a terra, le corazze a pezzi, i corpi esangui, il sangue che fluiva, copioso, dai corpi.

Tuttavia, nonostante tutti i nemici fossero a terra, qualcosa lo infastidiva.

Nel profondo della sua sfera cosciente, qualcosa lo turbava.

"Cos'è- disse a se stesso, questo senso di angoscia? I miei nemici giacciono a terra, eppure, non mi sento affatto tranquillo. Sì percepisco qualcosa, qualcosa con il mio Cosmo, che sfiora la mia coscienza, lievemente. Una presenza! Per nascondersi in questo modo, deve trattarsi senz'altro di un Bersesker, eppure... non è una presenza ostile, o almeno non la percepisco come tale, anzi... Sembra quasi una presenza familiare, amichevole."

il Saint incomincio a girarsi attorno, cercando di individuare la fonte del suo turbamento, ma niente di rivelatorio raggiungeva i suoi occhi.

Gocce di sudore scendevano sulla sua fronte, mentre in lui cresceva la tensione. Il suo maestro gli aveva insegnato a non avere mai dubbi e a fronteggiare la paura. Ma la sensazione che lo attanagliava non era paura, né una minaccia di qualche tipo, cose che era abituato a fronteggiare. Era una cosa totalmente ignota. Non era una minaccia quella che subiva. Era una sensazione talmente nuova e insolita, eppure così opprimente.

"Vieni fuori, maledetto! Smettila di nasconderti, e presentati di fronte a me!"

"Presentarmi?- rispose una voce, quasi beffarda- Credevo che ormai mi avessi riconosciuto, Shiva! Anche se è passato molto tempo, non credo che tu mi abbia dimenticato."

Quasi dal nulla, una figura apparve. Era un giovane uomo alto e robusto, il viso affilato, quasi triangolare, con un mento schiacciato, con una piccola fossetta. I capelli lunghi e sciolti, di un colore rosso acceso, quasi purpureo. La pelle era leggermente abbronzata, un po' più chiara di quella di Shiva, ma anche lui, come il Saint portava sulla pronte il segno rosso del chacra. Indossava una corazza d'oro rosso molto semplice, priva di decorazioni, quasi interamente ricoperta dai due copri spalla, simmetrici, a forma di trapezio isoscele incurvato sulle sue spalle. La cintura aveva protezioni che scendevano, lungo i fianchi, davanti all'inguine e dietro l'osso sacro. Gli schinieri erano semplici, tanto da sembrare solo dei sandali intrecciati, se no fossero stati di solido metallo. Sulla testa, l'elmo: un diadema formato da una fascia liscia, con un lieve disegno leggermente più chiaro sopra la fronte.

"Davvero non mi riconosci, Shiva?"

"Argora! Tu?!"

Diversi anni prima, Shiva e Argora erano discepoli di Shava, Gold Saint della Vergine.

Argora era un anno più vecchio di Shiva, e tra tutti gli allievi del Gold Saint, era quello che vantava la migliore concentrazione, la capacità di meditare più profondamente degli altri allievi. Tra tutti era colui che più possibilità vantava di vestire il Cloth del Pavone.

Ma il giorno della prova, quando Shaka si allontanò con l'allievo, qualcosa andò storto: solo il maestro tornò indietro.

Nessuno chiese spiegazioni.

D'altronde, la prova finale prevede sol due conclusioni: il superamento della prova o la morte.

Da allora, Shiva si era sempre impegnato... Argora era sempre stato, dopo il maestro, il suo modello, la sua ispirazione. Anche per lui, che più di un amico o un compagno, era stato un fratello maggiore, Shiva diede tutto se stesso, diventando, poi, un Saint, e realizzando il loro sogno.

"Argora, come puoi essere tu? Quel giorno..."

"Quel giorno, mi allontanai col maestro Shaka, e lui mi sottopose alla prova finale: affrontare il Rikudo Rinne! Dovevo ritrovare la strada verso questo mondo con la mia sola forza mentale. Ma confidavo troppo nella mia abilità, e fui attirato dal Mondo degli Uomini. Sarei stato prigioniero di quel cupo paesaggio, se non mi avesse salvato Rama, una delle Sei Incarnazioni. Lui ha completato il mio addestramento, rendendomi degno di indossare questa, la Bloodmail dal Loto."

"Non è possibile, tu sei passato al nemico?!"

"Non esserne così sorpreso. Per tutto il praticantato, ho dovuto sorbirmi tutti quei discorsi su Athena e la giustizia... Che mare di cazzate! L'unica vera giustizia è quella tracciata dal proprio pugno, che annienta il nemico."

"Queste parole da te, che eri il miglior allievo del grande Shaka! Torna in te, Argora!"

"Sei proprio ingenuo. Non capisci? L'Argora che hai sempre conosciuto non è mai esistito! Era una maschera per raggiungere il titolo di Saint, e, con esso, il potere della suprema tecnica di combattimento. Con il Cloth e le tecniche imparate, avrei perseguito i miei scopi personali, alla ricerca del potere, della ricchezza!"

"Miserabile! Disonori la memoria del maestro, e i suoi insegnamenti."

"Proprio non capisci? Questo mondo se ne frega di giustizia e alti ideali. La nostra vita di povertà in India lo dimostra: al mondo conta solo la ricchezza e il potere! E io lo raggiungerò. Pensavo che tu mi avresti capito, e ti saresti unito a me. Un tempo eravamo più che amici, e saresti un alleato potente."

"Mai!"

"Allora, morirai qui! Renge Bakusaiken!"

Dietro ad Argora apparve l'immagine di un fiore con tre corone di petali purpurei. Al centro, il polline sembrava sprigionare il suo aroma inebriante...

Il pugno raggiunse Shiva senza che lui riuscisse, in alcun modo, a reagire.

Ma non fu solo l'effetto del colpo, per quanto potente, ad agire su di lui.

L'energia del colpo, simile a polvere dorata. Attorno a Shiva, un'inebriante fragranza si diffondeva.

Ma Shiva non poteva accorgersene. La sua mente vagava nei ricordi, sempre più sconnessi e frammentati.

Una parte di lui si accorgeva di cosa stese succedendo. Ma non riusciva a reagire, perché subito lo dimenticava.

Argora guardava l'amico d'un tempo, che aveva colpito senza esitazione.

Non capisco come tu abbia superato la prova e io no. Sono sempre stato più abile di te, Shiva, e lo ho dimostrato anche ora, annientandoti con un solo colpo. Ora, la droga generata dal mio Cosmo intaccherà i tuoi ricordi, provocando prima un'amnesia totale, poi intaccando le funzioni cerebrali spontanee, fino a quando il tuo cervello dimenticherà di ordinare al cuore di battere. E sarà la conferma della mia superiorità!"

La coscienza di Shiva fluttuava. Frammenti di ricordi venivano cancellati, senza venisse opposta resistenza. Del resto, perché impedirlo? Ormai aveva dimenticato, per lui no aveva importanza. Si sentiva stanco.

"Svegliati, Shiva! Non permettere a quel traditore di cancellarmi!"

"Cosa? Cos'è questa voce?"

"Mi vedi, Shiva?"

Di fronte all'immagine mentale del Saint, vi era un'immagine riflessa. Come se Shiva stesse guardando il suo Io più profondo.

"Non permettergli di dimenticare chi tu sei Shiva. Tu non esisti solo per Argora. Hai sempre pensato di aver fatto tutto per celebrare colui che veneravi come un modello. Ma Argora si è rivelato indegno della tua stima. Ora devi combattere per i tuoi ideali, non per quelli che credevi i suoi."

"Ma tu.. Chi sei?"

L'immagine lo guardò sorridendo.

"Io..? Sono te!"

Argora si era allontanato dal corpo del suo avversario, certo di averlo sconfitto.

Improvvisamente, sentì un sibilo, come di una pentola a pressione la cui valvola fa uscire il vapore.

Giratosi di scatto, strabuzzò gli occhi. Shiva si era rialzato, e il suo Cosmo sembrava più vivace che mai. Attorno al Saint, nuvolette di fumo grigiastre si levavano. Shiva respirava a pieni polmoni, espellendo la tossina generata da Argora, che veniva poi bruciata dall'emissione del suo Cosmo. Era questo a provocare le volute di fumo dall'odore dolciastro, ma senza proprietà oppiacee.

Argora guardava l'amico d'un tempo con un'espressione stupefatta.

"Come hai potuto liberarti dalla dolce dimenticanza del Loto! Sin dai tempi del mito, nessuno è mai sfuggito alla sua dolce fragranza, e all'oblio che ne consegue!"

"Non è stato poi così complicato. Dopotutto, per sfuggire l'oblio basta solo rifiutarsi di dimenticare... E io non ho dimenticato una cosa importante: chi io sono. Sono il Saint che avresti dovuto diventare tu. Io ho superato la prova finale! Io ho conquistato questo Cloth! Non tu.

Mi sono sempre sentito inferiore a te, e ti idolatravo. Ma mi sono reso conto che, superando la prova da te fallita, ti ho superato. Mi è bastato concentrarmi su questo per riuscire a contrastare gli effetti del tuo colpo, e tornare in me."

"Complimenti, ma cosa credi di potermi sconfiggere? Mi sei sempre stato inferiore, e il tempo non cambia le cose, amico mio... Ti finirò con tutta la mia potenza. Renge Bakusaiken!"

Argora fece esplodere il proprio Cosmo portandolo al massimo, a un livello di potenza superiore al colpo precedente.

Ma la scia energetica del suo colpo fu fermata da un palmo di mano.

"Pensi di poter ripetere lo stesso trucchetto due volte? Hai dimenticato che con un Saint, non è possibile usare più di una volta lo stesso colpo segreto?"

"Certo, ma il colpo che ho sferrato prima era più debole e più lento della metà, rispetto a quest'attacco- Argora era stupefatto- Anche se avevi già visto il colpo, non puoi essere in grado di annullarlo, se lanciato con forza e velocità maggiori. Sono certo che sia stato solo un caso... Certo, un mero colpo di fortuna, che non si ripeterà ulteriormente. Renge Bakusaiken!!"

"Idiota! Non mi ascoltavi ,mentre parlavo, poco fa? Ora ho il pieno controllo delle mie capacità, e la piena coscienza di esserti superiore! L'unica cosa che mi rendeva incapace di fronteggiarti era solo la mia incapacità. Ma adesso ho appreso la verità. Sono cosciente delle mie capacità, e non permetterò a niente di ostacolarmi nella mia missione. Neanche tu, Argora. Di fronte a me non c'è l'amico, il compagno di un tempo, ma solo un nemico da sconfiggere!"

"E come speri di sconfiggermi? Anche se hai le capacità per bloccare le mie capacità mentali, ricorda che ti sono superiore anche in forza fisica, lo sono sempre stato!"

"Sei tu che hai dimenticato una osa importante, insegnataci dal nostro maestro!"

"HU?"

"Che per un Saint non conta la forza fisica, ma la sua capacità di espandere e sfruttare il Cosmo- Shiva stava espandendo nuovamente la sua forza, raggiungendo livelli di potere per lui nuovi- E ora, vedremo se sarai capace, tu di fronteggiare me. Senju Shin On Ken!!!"

Dietro a Shiva si aprì la ruota del pavone, seguendo le scie tracciate dalle mani del Saint. La raffica di colpi si scatenò su Argora, che sembrava pararlo o deviarli con irrisoria facilità.

"Vedi? Ti sono sempre stato superiore. Ogni tuo colpo, si schianta sulla mia difesa, come onde su uno scoglio. Arr.."

Ma dovette interrompersi quando senti la guancia sinistra scottare, e percepire che sul suo viso, ben chiaro, c'era il segno di un livido.

"Possibile? Devo essermi distratto, non c'è altra spiegazione di come, altrimenti, un suo pugno mi abbia raggiunto... Cosa?- un nuovo colpo aveva raggiunto Argora allo stomaco- Un altro colpo andato a segno? E non è il solo!- in diversi punti della Bloodmail si stagliavano crepe, segni che i colpi del Saint raggiungevano il bersaglio nonostante la difesa del Bersesker- Com'è possibile che mi siano sfuggiti così tanti colpi."

"Mi sembra ovvio, Argora. Hai continuato a sopravvalutare te stesso e sottovalutare me, e non ti sei accorto che i miei colpi aumentavano di velocità e numero. Rispetto a prima, sono tre volte più veloci, e sono anche più veloci dei tuoi movimenti. Non ti ho ucciso perché voglio darti un'ultima possibilità. Pentiti, chiedi perdono all'anima del maestro, e avrai salva la vita!"

"Pentirmi? Chiedere perdono? Io? Sei pazzo, Shiva? Rinunciare a tutte le mie ambizioni, coltivate sin dall'adolescenza? Mai!- Gli occhi dell'apostata erano sbarrati, e folli- Ti eliminerò, e poi eliminerò coloro che oseranno intralciare il mio cammino, prenderò il posto del maestro Rama, e guiderò i Bersesker... E sotto l'esercito di Ares, governerò sul mondo in fiamme. Renge Bakusaiken."

"Mi dispiace... Speravo che ti saresti ravveduto, ma in te non c'è nessuna traccia di bontà, solo egotismo e cupidigia. Non posso permettermi ulteriori indugi, la vita di Athena è in pericolo. Senju Shin On Ken!"

Le due tecniche si scontrarono a mezz'aria. Raffiche di pugni avvolti in u alone di giada contro una nube di polline porporino.

Il turbine di colpi si fece sempre più largo, disperdendo il polline. I pugni di Shiva si abbattevano impietosi, sull'amico di un tempo.

Argora cadde.

"Sei diventato fortissimo, Shiva. Sei diventato il guerriero che avrei voluto essere. Ma ti prego, amico mio, non cimentarti contro Alexandros. È troppo oltre la tua portata..."

Ma Shiva non poté sentire il consiglio dell'amico.

Senza alcun indugio, dopo aver vinto lo scontro si era lanciato in una frenetica corsa verso il palazzo di Ares.

Argora se ne accorse. I suoi occhi seguirono la corazza color giada del Saint, con un'espressione di rimpianto. Dalle sue labbra, salì una preghiera.

"Perdonami Athena, se oso pregarti... Ma ti prego, dai a Shiva la forza per sopravvivere a questo conflitto..."

Tra lacrime di rimpianto, e forse di pentimento, l'antico discepolo di Shaka si spense....

June del Camaleonte si era fata largo tra i nemici usando la sua tecnica "Mimesis", che le consentiva, come l'animale rappresentato dalla sua costellazione, di mimetizzarsi con l'ambiente circostante, per attaccarli poi usando il "Mimetic Whip Slash", colpendo i loro punti vitali. Ma uno dei Bersesker da lei attaccati, che si presentò come Klaus dDell'Empusa, riuscì ad afferrarle la frusta. Il Bersesker aveva un elmo che ricopriva totalmente la testa, due copri spalla semi conici, dal destro si levavano protuberanza simili a pustole, rotondeggianti ma senza seguire una forma geometrica precisa, l'altro, invece aveva delle protuberanze sui bordi, triangolari e simili alle unghie delle zampe degli elefanti, ma sporgenti come artigli. Il petto era coperto da una corazza formata da due placche che si incrociavano tra loro. I bracciali erano robusti, e seguivano le linee del braccio, mentre alle gambe c'erano solo un paio di ginocchiere ovali. Klaus aveva lineamenti spigolosi e duri, su cui spiccavano piccoli occhi castano scuri. Dopo aver dileggiato la Saint, la attaccò con la tecnica, "Traveler Trouble", travolgendo la ragazza. Il Bersesker le si avvicinò, pronto a finirla, ma June riuscì a riaversi e a spostarsi di lato. I due si scambiarono una serie di colpi, Klaus colpendo con una serie di pugni che June individuava e deviava con la frusta. Nonostante tutto, l'iniziativa era sempre del Bersesker, che ne approfittò, usando nuovamente il "Traveler Trouble", spazzando via letteralmente le difese di June. La ragazza, vedendo il suo avversario avvicinarsi, pronto a darle il colpo di grazia, si chiese se fosse questo il suo destino: dopotutto, non aveva mai avuto modo di dare un vero contributo nella lotta contro le forze oscure, a spingerla a continuare la lotta erano sempre stati il maestro Daidaros e, poi, Shun. Che senso aveva continuare. La presa già stava per lasciare la frusta, quando ricordò una conversazione avuta con Shun. Quando aveva cercato, inutilmente di impedire al ragazzo di recarsi al Santuario, e affrontare i Gold Saint. Shun la tramortì, quando lei lo aveva supplicato, abbracciandolo di non intraprendere quell'impresa. Ricordava le parole che Shun le disse, mentre perdeva i sensi: Sarebbe tornato, e insieme avrebbero riportalo l'Isola di Andromeda al suo antico splendore.

June strinse nuovamente il pugno sula sua arma. Non avrebbe mancato alla promessa che aveva stretto con Shun. Non avrebbe disonorato Daidaros con un comportamento pusillanime e rinunciatario.

Klaus le era addosso, pronto a finirla. Di nuovo, lancio il "Traveler Trouble", ma stavolta June riuscì a parare e contenere gli effetti del colpo. Usando il palmo della mano sinistra. Pur avendo bloccato gli effetti del colpo, qualche effetto collaterale lo subì: il bracciale sinistro del Cloth del Camaleonte si riempì di crepe. June sentiva che il braccio le si era fratturato. Non sarebbe riuscita a parare nuovamente un attacco, doveva concludere lo scontro con un ultimo colpo.

Klaus le era nuovamente addosso, aveva già compreso la situazione in cui June si trovava, e lanciò nuovamente il "Traveler Trouble". Ma stavolta, la Saint non pensò minimamente a difendersi o a parare il colpo. Colpì. Colpì usando una nuova tecnica, il "Drill Whip". La frusta come un raggio laser, saettò diritta sul petto di Klaus. Il peso ovoidale sull'estremità funse da punta, e penetrò la corazza, il petto del Bersesker, sbucando da dietro la schiena. Con un colpo di polso deciso, June richiamò a sé l'arma, che usci dal corpo del nemico, seguito da una scia di sangue. Lo sguardo vitreo di Klaus, le cui mani seguono ancora la postura del suo colpo segreto, non lascivano dubbi: era morto. Klaus cadde in avanti, mente anche la Bloodmail finisce in frantumi. June riavvolge la frusta, re infoderandola. Se prova qualcosa, come rimorso, la maschera lo nascondeva. Guardò il corpo del nemico. Poi si voltò, con passo deciso, per raggiungere la meta che si era prefissa.

Xin Lao del Delfino e Hodge del Dorado si ritrovarono a combattere rispettivamente contro Tatsumaki di Isonade e Uzumaki di Samehada. I due indossavano due corazze che replicavano le fattezze di due squali demoniaci della mitologia giapponese. Isonade è uno squalo con tre code e triplice pinna dorsale. Il copri spalla destro della Bloodmail di Tatsumaki presentava, due pinne dorsali seghettate, mentre la terza, più grande, ornava l'elmo a diadema, sui cui lati si trovavano le pinne laterali. Il bracciale destro era modellato a forma di muso di squalo martello, con un piccolo corno tra gli occhi, i denti seguivano i contorni della mani, e e cinque di loro formavano i copri nocche, da cui uscivano le corte protezioni per le dita. La mascella inferiore del muso aveva formato il copri spalla sinistro. Due code formavano gli schinieri, mentre la terza, posta in orizzontale e collegata col corpo del totem, formava la corazza e la cintura, collegate tra loro centralmente. I capelli, neri e scompigliati, erano trattenuti dall'elmo, e scendevano fino alle spalle. Gli occhi, leggermente a mandorla, erano castano chiari, quasi dorati.

Samehada, lo squalo più piccolo che segue sempre Isonade, secondo la leggenda, veniva rappresentata dalla Bloodmail come una specie di squalo dotato di innumerevoli pinne dorsali e laterali. La testa formava l'elmo, mentre i bracciali, gli schinieri, la corazza erano ricoperte da protuberanze seghettate e affilate. I capelli biondo scuro erano nascosti dall'elmo, eccetto qualche ciocca che fuoriusciva davanti agli occhi, grandi e neri come scarafaggi. I due Bersesker attaccarono i due Saint, coordinando i loro movimenti e i loro attacchi, entrambi alternando i propri attacchi per dare il maggior supporto all'altro. Tatsumaki Usava la tecnica "King Demon Shark", che si manifestava con l'immagine di Isonade che, uscendo dalle onde di un mare in tempesta, aggrediva l'avversario tuffando si su di lui e mordendolo. Uzumaki sfruttava le lame che uscivano da ogni parte della sua corazza, con la tecnica "Razor Knife Skin". Il suo Cosmo, filtrando attraverso le lame della Bloodmail, ne amplificava la capacità di taglio, facendo in modo che anche solo la scia del fendente potesse ferire come la più affilata delle spade.

Xin-lao era rimasto ferito da uno degli attacchi di Uzumaki, ma era riuscito ad evitare, appena in tempo di venire finito dall'attacco di Tatsumaki. Hodge lo aveva coperto, affrontando i due avversari. Ma Xin-lao, sia pur ferito, non volle rimanere da parte. L'ottimo gioco di coppia dei due Bersesker avrebbe avuto la meglio anche sul Saint del Dorado. Infatti, la sua tecnica, "Star Ocean Javelin", un pugno che concentrava tutta la sua potenza su un solo punto, piccolo come un ago, acquisendo una capacità di penetrazione pari alla punta di una trivella spinta a velocità supersonica, veniva annullata dal colpo di Tatsumaki, mentre Uzumaki attaccava. Solo l'intervento del Saint coreano fece in modo che Hodge sfuggisse alla strategia combinata dei due seguaci di Ares.

Mentre portava al sicuro il compagno al riparo, Xin-lao gli spiegò la forza della strategia degli avversari. Ognuno dei due copre, l'altro, inoltre riuscivano a far confluire l'energia residua del colpo del compagno, assorbendola nella propria tecnica.

L'unico metodo per fermarli, era.. ma Xin-lao non potè finire la spiegazione, perché i due Bersesker stavano rinnovando l'attacco, dividendo i due Saint. La strategia dei due Bersesker era semplice ed efficace: isolare uno dei due avversari in modo di prenderlo tra due fuochi, e sfruttando la loro capacità di influenzare l'efficacia dei rispettivi attacchi. Dote che i due Bersesker rivelarono essere frutto dell'addestramento impartito loro.

Ma anche se Xin-lao non era riuscito a riferire completamente al compagno le sue intuizioni riguardo gli avversari, Hodge era arrivato alla stessa conclusione.

Si lanciò quindi tra i due Bersesker, separandoli con la forza della sua tecnica, e ingaggiando uno scontro contro Tatsumaki. Uzumaki si intromise nello scontro, afferrando il Saint alle spalle, passando le braccia sotto le ascelle, per stringere la morsa su petto e collo, immobilizzando Hodge. Le lame che fuoriuscivano dalla Bloodmail penetrarono il Cloth, alcune, le più lunghe, trapassarono la corazza e il corpo del giovane. Tatsumaki scaglio il suo "King Demon Shark", certo di finire il nemico. Ma Hodge non era d'accordo: con uno scatto improvviso, sbilanciò il Bersesker dietro di lui. Le lame penetrarono più profondamente nel suo corpo, ma il suo scopo era raggiunto: aveva spezzato il ritmo dei due nemici, e già l'energia della tecnica di Tatsumaki, andata a vuoto, si stava disperdendo, lasciando il Bersesker scoperto. Hodge urlò a Xin-lao, dicendo che era il suo turno. Il Saint coreano, che a un certo punto dello scontro si era accasciato al suolo, si levò, letteralmente tuffandosi contro Tatsumaki, e lo tempestò con la fitta serie di calci rotatori che costituivano la sua tecnica più potente, il "Dolphin Ryu Kuchu Kaiten Kick!". La fase finale dell'attacco, un doppio calcio volante in rotazione, raggiunse il Bersesker di Isonade in pieno petto, spezzando le costole e schiacciando gli organi interni.

Uzumaki, liberatosi di Hodge, si preparava a vendicare il compagno.

Contro di lui, Xin-lao era in difficoltà: le lame della corazza di Samehada non erano solo una ptente arma offensiva, ma anche una difesa estremamente ostica. Ogni volta che il Saint del Delfino colpiva, le lame penetravano il suo Cloth, la sua carne, ferendolo. Conscio di ciò, il Saint si era ritrovato a dover indietreggiare, ponendosi in una situazione di svantaggio.

Uzumaki stava per colpire, quando una voce gli intimò di fermarsi. Hodge si stava rialzando, sputando sangue. Le ferite ancora sanguinavano, facendo del Saint del Dorado un triste spettacolo, ma in lui non c'era ombra di dubbio o di paura. Affermò che sarebbe stato lui a sconfiggere Uzumaki, chiedendo a Xin-lao di farsi da parte.

Mentre il coreano si scostava, dando modo al compagno di ingaggiare battaglia, Uzumachi, prendeva in giro, il gesto di Hodge, coraggioso ma futile: cosa poteva fare un uomo ferito e stremato dalla perdita di sangue, contro di lui? Usò nuovamente il suo colpo segreto sul Saint del Dorado, aprendo nuove ferite.

Sputando per terra, con disprezzo, Uzumaki si preparava a finire l'avversario, dando del vigliacco a Xin-lao per essersi servito di lui come scudo per fuggire lo scontro. Ma Hodge lo interruppe: Xin-lao non si era fatto da parte per fuggire, ma solo perché aveva fiducia nelle sue capcità. Già in passato si erano incontrati, a volte allenandosi insieme, alle volte combattendo fianco a fianco. Non si conoscevano profondamente, ma si rispettavano. Il legame tra Uzumaki e il suo compagno era ben diverso, basato solo su un freddo calcolo strategico, secondo il quale l'uno strumentalizzava l'altro per agire più efficientemente. Uzumaki ammise che ciò era vero, ma che niente gli avrebbe impedito di eliminarli: la sua difesa di lame aguzze lo avrebbe protetto sia dagli attacchi di Hodge che da quelli di Xin-lao. Ma Hodge gli intimò di arrendersi, perché sarebbe stato lui a sconfiggerlo, ponendo fine alla sua vita. Uzumaki, furioso si scaglio su di lui col "Razor Knife Skin", mentre hodge gli contrapponeva lo "Star Ocean Javelin". Lo scontro impari vide, però un finale a sorpresa. Hodge, infatti, aveva individuato il punto debole della difesa tagliente di Uzumaki: un punto, sulla gola, che rimaneva scoperto, indifeso. Concentrando in quel punto il potere, aveva colpito. Sul collo si era formato una fessura, delle dimensioni di una matita, quando il colpo lo aveva trapassato. I due Saint, sopravvissuti, feriti e sanguinanti, si appoggiarono l'un l'altro, riprendendo il cammino.

Kaim del Reticolo sconfiggeva, usando una sequenza tra Diamond Dust e Aurora Thunder Attack per indebolire le difese, per finirlo poi con l'Houkenken, Neanderthal dello Yeti, uno ragazzo asiatico con radi capelli corti, con la corazza che riproduceva le fattezze scimmiesche, con l'elmo modellato come un muso animalesco antropomorfo, la corazza a mezzo busto massiccia, con i copri spalla che seguivano la linee delle spalle, ma ingrossandole, i bracciali spessi, formati da cinque protuberanze ovali parzialmente sovrapposte, una cintura con protezioni laterali, due ginocchiere che si prolungavano verso i piedi fino a metà stinco con protezioni cilindriche, il Bersesker aveva attaccato con una tecnica di gelo, Himalaya Fallen, che aveva colpito Kaim all'addome e alle gambe, lasciando profondi danni da congelamento. Kaim non rischiava la morte, ma il suo corpo era tremendamente intorpidito. Nel frattempo, Spirito Quieto se la vedeva contro Crotalo di Sheti. L'elmo della Bloodmail era a muso di rettile rivolto verso l'alto, con gli intagli che formavano gli occhi della creatura che coprivano gli occhi del guerriero, senza evidentemente impedirgli di vedere. La corazza era formata da placche romboidi, e copriva mezzo busto, come anche i bracciali e le ginocchiere esagonali. Il copri spalla sinistro era formato da un cono formato da anelli conici, quello destro era triangolare. Dopo aver scambiato col Saint una serie di colpi e calci, Crotalo uso il suo colpi segreto, "Snake Nest". Sul corpo di Spirito Quieto apparvero i segni di piccoli morsi su tutto il corpo. Il Saint cadde, in preda a brividi di febbre. Crotalo stava per colpire nuovamente, ma Spirito Quieto evitò il colpo: mettendo la mano sul petto, aveva aumentato le sue stese capacità, aumentando il tasso di adrenalina ed annullando i veleni. Il Mistery Saint replicò con la sua tecnica segreta, "Totem Blaster". Attorno a lui apparve un totem tipico dei nativi americani, formato dai quattro animali sacri per loro, Il totem esplose, facendo cadere i corpi illusori degli animali mentre un raggio di energia esplosiva avvampava, colpendo il nemico.

Lakaille del Telescopio affrontava Kahan di Amit, un Bersesker dalla pelle ambrata, i capelli e gli occhi neri, con un elmo a diadema, con un fregio centrale con quattro lamine a mezzaluna intersecate i un fregio più spesso, esagonale, il copri spalla modellati a forma di testa di alligatore, quello destro la parte superiore, il sinistro la mascella inferiore, una corazza che proteggeva il petto, e due schinieri che rivestivano li stinco. Si affrontarono scambiandosi parecchi colpi, per poi colpire ognuno con il proprio colpo segreto, "Long Look" per il Saint, "Heart Eater" per il Bersesker. Solo per un colpo di fortuna, Lakaille subi il colpo sullo stomaco, mentre Kahan fu raggiunto al petto, portando la frattura dello sterno, cosicché le ossa frantumate trapassarono gli organi vitali.

Emmanuel della Croce duellò contro Thing di Tsukomogami. Il Bersesker indossava una corazza con un elmo con una punta conica sopra la fronte , una corazza a ventaglio, con i bordi seghettati. Il bracciale sinistro cilindrico, quello destro con un piccolo scudo a fora di arachide, due ginocchiere rotonde. Emmanuel colpì col suo "Southern Cross Thunderbolt", ma il suo colpo, pur segnando la corazza del nemico, non riusci a ledergli gli organi vitali. Thing rispose col suo "Animated Object", provocando l'animarsi di vari elementi solidi dell'ambiente. Emmanuel riuscì ad evitare gli assalti del colpo nemico, ma una volta circondato dagli oggetti animati, questi gli si avventarono contro. Vene colpito. Il suo Cloth si riempì di crepe, in alcuni punti rompendosi. Il sangue fuoriusciva dalle crepe, mentre il suo viso, solitamente sereno, era tumefatto. Ma si rialzò velocemente, riprendendo una posizione di guardia. Think si preparò a fronteggiarlo, sicuro di sé per il fatto di aver già contrastato il suo attacco. Ma Emmanuel sfoderò una seconda tecnica, "Strett for Golgota" una tecnica i cui effetti si riperquotevano sulla schiena dell'avversario, mediante una forte pressione che provocava gli stessi effetti di una crocefissione.

Izar di Boote Affrontò Bisonte di Ushioni, n Bersesker dal fisico possente, l'elmo con corna bovine particolarmente ritorte, con i copri spalla ovali, bracciali e gambali votati di protuberanze a ventosa, come anche le protezioni laterali della cintura, mentre due protuberanze a forma di tentacolo dietro la schiena. Izar si difese con la sua tecnica "Quadrans Murais" che tanto era stata efficace durante l'assedio al Santuario. Ma si rivelò inutile contro Bisonte: il contrattacco della tecnica "Tentacular Ox". Per più volte il Bersesker infierì con la sua tecnica sul Saint, che sembrava incapace di reagire. Nel momento in cui Izar sembrava gettare la spugna, ricordò il giorno in cui Aldebaran gli aveva insegnato i rudimenti del Big Horn, il colpo a cui si era ispirato per creare il Quadrans Muralis. Aldebaran si era congratulato con lui per essere stato in grado di padroneggiare, seppure solo in parte, una tecnica da Gold Saint. Tuttavia, il Saint del Toro lo aveva avvisato che con quel colpo non avrebbe mai potuto esprimere al massimo il suo potere, un potere celato che non era ancora in grado di padroneggiare. Il maestro lo aveva esortato a cercare di fare suo quel potere segreto, che lo avrebbe reso più forte che non imitandolo. Izar si alzò Parando l'ennesimo colpo di Bisonte. La presa del Saint era salda. Bisonte si liberò, avvertendo un cambiamento in lui. Il Cosmo di Izar gli appariva diverso, più insidioso. Bisonte rinnovò il suo attacco contro Izar, ma stavolta il Saint riuscì a sostenerne l'impeto e a bloccarlo. Affermando che ormai non sarebbe stato battuto, Izar respinse il Tentacular Ox. Bisonte cercò nuovamente di attaccare, ma una nuova difesa proteggeva Izar. Era il suo vero potere che si manifestava: Boote, l'eroe greco, secondo le leggende aveva avuto dagli dei il dono di domare le api, e divenne il primo apicultore. Così ora il suo Cosmo si manifestava generando uno sciame di energia modellata a forma di api. Api che ora lo stavano proteggendo, ponendosi attorno a lui come scudo, disperdendo il Tentacular Ox. Bisonte era stupefatto: no capiva come creature insignificanti come degli insetti potessero trasformarsi in una difesa efficace contro il suo attacco, ma Izar gli rispose che tutto stava nella capacità degli insetti di cooperare come un'unica entità. Quindi il Saint rivelò il suo vero potere, la tecnica "Bees Tamer", grazie al quale scatenava gli insetti di energia sul nemico, che veniva punto anche da sopra la Bloodmail, manifestando subito gonfiore, pustole e lo shock anafilattico tipico di un'allergia da puntura di insetto, ma amplificata di migliaia di volte.

Kapteyn del Pittore si scontrava contro Misu del Tanuki, un Bersesker con la corazza rotondeggiante, che si allargava sul corpo tonico, i copri spalla a forma di seme di mela tagliato a metà, col lato appuntito verso l'esterno, ornati a linee verticali che formavano come degli anello, L'elmo dalle fattezze animali, che colpiva la fronte e le tempie, fin dietro le orecchie, col muso schiacciato e le orecchie tonde. Il bracciale destro semplice, cilindrico, quello sinistro con un lieve scudo ovale. Le due ginocchiere formate dalle zampe di animale del suo totem i cui artigli andavano a destra e a sinistra. Misu colpi con la tecnica "Cheating Metamophosis", grazie al quale poteva distorcere le percezioni. Kapteyn subì l'assalto, per poi controbattere con la sua tecnica mortale, "Coursed Portrait" grazie la quale intrappolava il Cosmo del nemico e gli effetti del suo colpo nello scudo, sul quale appariva l'immagine del nemico, che subiva le conseguenze dei suoi colpi sul suo corpo. Kapteyn affermò che tale difesa era inferiore a quella del Cristall Wall del Saint dell'Ariete solo perché lo scudo non era resistentissimo, ma che solo una forza pari a quella di un Gold Saint poteva superarne il potere. Detto ciò, colpì il proprio scudo mentre usava la sua tecnica mortale: dal petto del Bersesker uscì l'immagine della mano del Saint, che gli aveva trapassato il corpo.

Apodis dell'uccelo del Pradiso ebbe la meglio su Sieg del Ropen, che pure aveva annullato la tecnica "Jungle Song" de Saint col colpo "New Guinea Calamity", ma Apodis aveva poi reagito lcon la tecnica " Song of Eyes Rock ", riuscendo ad avere la meglio sul nemico. La Bloodmail di Ropen, che rappresentava un rettile alato, aveva un almo a forma di un becco con la punta mozza, la corazza e i copri spalle, formati dalle ali del totem della Bloodmail, uniti in un unico pezzo, due bracciali di forma ovale e due ginocchiere rettangolari. Sieg aveva due occhi castani spesso coperti da capelli chiari, color acacia.

Nel frattempo, Peck del Tucano affrontava Manipogo di Bunyip, un Bersesker alto e sottile, dai capelli neri e gli occhi grigi, l'elmo modellato a forma di muso canide, i copri spalla triangolari, una corazza che copriva solo il petto, schinieri che proteggevano lo stinco, bracciali conici che, sul gomito si allungavano, finendo con le punte tagliate. Peck era riuscito a resistere, con la sua tecnica "Rolling Sleep", all'assalto del colpo "Dangerous Swamp" dell'avversario.

Seabird del Pesce Volante era riuscito a sconfiggere, con la sua tecnica"Fly in the Sea", Tarso di Iku-turso, un Bersesker dalla corazza formata da cento punte irsute, sovrapposte, e il diadema con due corna caprine, che lo aveva aggredito col colpo "Ocean Deadhorns".

Po dell'Eridano aveva travolto Aqua di Marid, un Bersesker la cui maschera copriva la fronte, tenendo uniti due protuberanze simili a pinne che coprivano le orecchie, i copri spalla rotondi, i bracciali triangolari, una corazza formata da due placche circolari che si intersecavano con una placca centrale triangolare, che scendeva fino all'ombelico, poco prima della fibbia quadrata della cintura, i bracciali formati da anelli uniti tra loro, due ginocchiere trapezoidali. Po era riuscito a travolgerlo con il suo "Echernar Current" cogliendolo di sorpresa prima che potesse usare la sua tecnica segreta.

Rangifer della Giraffa competeva Contra Thank del Karkadan, un massiccio guerriero la cui corazza, sul cui copri spalla destro veniva rappresentato un muso da rinoceronte, ma con tre corni dai bordi frangiati e seghettati, l'altro copri spalla era piatto, sulla testa una fascia ce circondava la fronte, con una placa che saliva lungo la sutura sagittale e scendeva formando un para naso, due bracciali esagonali, con i lati simmetrici solo a due a due, una cintura con una fibbia trapezoidale e due ginocchiere ovali. Il Bersesker, un uomo massiccio, con capelli cortissimi e occhi color fango, si scagliò sul nemico con la tecnica "Savage Buldozer", una tecnica di pura forza travolgente, ma Rangifer riuscì a evitare buona parte dell'attacco, repplicando con il suo colpo, il "Twinga Long Footstep".

Liu dello scudo, dopo aver sconfitto diversi avversari, si ritrovò a batersi contro Doji di Oni, che riuscì a infranger la difesa del Big Wall col colpo "Demonic Legion". Il Bersesker si presentava con una corazza simile a un vestito primitivo, striata come una pelle di tigre, che avvolgeva il petto salendo per la spalla destra, due bracciali conici, una cintura che scendeva davanti all'inguine triangolarmente, ma con i bordi seghettati in maniera irregolare, asimmetrica, e due ginocchiere rettangolari. L'elmo, sormontato da piccole corna sopra la fronte, tratteneva scompigliati capelli scuri, con ciocche rose. Gli occhi del Bersesker erano castano scuri, la mascella larga che lasciava vedere una dentatura frastagliata, quasi simile non ai denti di un uomo ma a zanne di animale. Solo proteggendosi col proprio scudo, Liu riuscì a proteggersi, almeno in parte, dalla potenza del colpo avversario, che si manifestava con l'apparizione di diversi demoni giapponesi, di varia natura e forme. Il Saint cinese dovete ricorrere più volte alla robustezza del suo scudo, che veniva messo a dura prova: già i suoi bordi si stavano sgretolando, sbeccandosi. Deciso a giocarsi il tutto per tutto, all'ennesimo attacco di Doji, saltò in alto, usando il suo "Boom Crash Screw", calandosi in picchiata con il suo doppio calcio in avvitamento.

Noble della Corona Australe si scontrò con Alga di Cecaelia, un guerriero giovane, esile e minuto, dalla corazza formata da placche tentacolari che avvolgevano il corpo l'elmo rotondo, ovale, teneva fermi i capelli biondo bronzo,che finivano davanti agli occhi scuri, bracciali dall'aspetto irregolare, tondeggiante, come pure le ginocchiere. Lo scontro fu piuttosto breve, dopo una serie di scontri usando tecniche classiche di combattimento, scontrarono i loro colpi segreti, il "Deep Sea Course" del Bersesker contro il "Pricess' Grace" della Saint. Noble riportò serie fratture alle costole, e danni ingenti alla corazza del Cloth. Alga sembrava aver subito danni solo alla corazza, senza aver riportato serie ferite. Mentre cercava di eliminare con attacchi ripetuti la Saint, che li evitava goffamente, viste le ferite. Cadde e rotolando riuscì ad evitare qualche altro assalto, ma raggiunse una parete di roccia. La Saint si vedeva spacciata, quando si scatenò l'effetto secondario dea sua tecnica, un impulso neurale che paralizzò i muscoli di Alga, partendo da quelli volontari, impacciandolo nei movimenti, per poi influire anche sui muscoli involontari, tra cui il cuore. Noble ammise che era stata solo fortuna, la sua, perché quell'effetto non si sarebbe innescato se non fosse riuscita ad evitare i colpi nemici, e proponendosi di sottoporsi ad ulteriori allenamenti per migliorare, in modo da non dover dipendere sempre e solo dalla buona sorte.

Kaleb del Bulino ingaggiò un serrato duello contro Gobi di Allghoi Khorhoi, un Bersesker con un elmo simile a un berretto invernale, due copri spalla triangolari e corti, una corazza che proteggeva solo parzialmente il torace, un p simile a quella del Cloth originale di Nachi del Lupo, ma dai contorni più arrotondati, formato da placche di metallo circolari fuse insieme, acquisendo la forma di un otto asimmetrico. I bracciali erano corti, frastagliati, modellati come una rete, arrivavano solo a metà dell'avambraccio, e avevano un apparente scopo decorativo, più che difensivo. Semplici ginocchiere, formate da anelli concentrici sempre più piccoli, che terminavano al centro del ginocchio con una piccola placca circolare.

Gobi attaccava e si difendeva con la tecnica "Corroding Thunder", grazie alla quale emetteva una scarica elettrica che perdurava sul corpo dell'avversario, nel punto dove veniva colpito, provocando ferite che si allargavano, quasi fossero corrose da un acido. Un effetto simile aveva anche sui metalli del Cloth. Kaleb aveva dovuto sbarazzarsi di un copri spalla ed un bracciale, per evitare che la scarica corrosiva si propagasse troppo oltre. L'unica maniera che aveva per difendersi era evitare il più possibile i colpi di Gobi, ma in questo modo non riusciva a prendere un'iniziativa vincente. Stremato, si ritrovo stretto ad un angolo. Il suo piede urtò qualcosa...

Gobi, venendo il nemico in difficoltà, non esitò ad attaccare, emettendo ancora fasci di energia corrosiva. Kaleb fece allora una cosa inaspettata: con un calcio, lanciò sull'avversario l'oggetto a cui aveva sbattuto. Era il bracciale del suo stesso Cloth, ancora no del tutto corroso, che assorbì le energie corrosive senza venirne, però intaccato ulteriormente, poiché protetto da esse dalla scarica del "Corroding Thunder" già assorbita precedentemente. Il bracciale colpì la corazza della Bloodmail, trasmettendovi l'energia assorbita, che provocò in Gobi una specie di corto circuito: mentre la corazza veniva corrosa dal suo stesso colpo, le energie create dallo stesso Bersesker entravano in conflitto, paralizzandolo.

Kaleb partì all'attacco usando con la sua tecnica segreta, "Chisel Punch", colpendo lo sterno, che si frantumò dentro il corpo del Bersesker in tante schegge d'ossa, che perforarono gli organi interni uscendo poi dalla schiena.

Machine di Antlia fronteggiava Kai dell'Alicanto, un Bersesker dai capelli biondo platinati, gli occhi grigi, alto, con una corazza che proteggeva il petto solo lateralmente, lasciando scoperto lo sterno e la parte centrale del corpo, fino alla gola, formando anche corti copri spalla, bracciali a sezione conica, una cintura modellata come un fascio di piume, e le ginocchiere. L'elmo era decorato da una protuberanza modellata a forma di testa d'uccello, con un becco sottile e lungo.

Kai attaccò con la tecnica "Greed Trapp", intaccando il Cloth e segnando larghi lividi sul viso e sul corpo del Saint. Al secondo attacco, però, Machine riuscì a parare e contenere il colpo disperdendolo, per replicare con la tecnica "Pneumatica Vibration", in grado di generare una vibrazione in grado di disgregare la materia.

Floryan della Colomba e Sherry del Soukuo si stavano fronteggiando senza esclusione di colpi.

La Bersesker, con lunghi capelli fulvi e occhi a mandorla scuri, aveva una corazza che le copriva il petto, allargandosi obliquamente sui fianchi, i copri spalla modellati a forma di ali corte e tozze, un bracciale dotato di scudo a sinistra, nessuna protezione per il braccio destro, una cintura con tre placche triangolari davanti e altre tre, più lunghe, dietro, formando una specie di gonnellino, e due ginocchiere arrotondate in basso, mentre sulla coscia saliva con una placche triangolari che si sovrapponevano tra loro.

Floryan sembrava davvero in difficoltà quando la sua antagonista usò la sua tecnica, "Sneaking Kikkiriki", con la quale Sherry la gettò ripetutamente a terra, incidendo il pavimenti di roccia con la sagoma della Saint, che veniva letteralmente sepolta nella roccia. Sherry, vista sparire sottoterra la nemica, credeva di aver vinto lo scontro, quando il pavimento esplose e Floryan, riapparsa, la colpì con il suo pugno, "Peace Taker". Colta di sorpresa, la Bersesker vide la propria Bloodmail andare in frantumi. Non fu però il singolo colpo della Saint, a uccidere la seguace di Ares, quanto il fato di essere caduta su una stalagmite, che la trapassò da parte a parte.

Arneb della Lepre si scontrò contro Harui di Miradj , un Bersesker magro e veloce, corti capelli scuri che contornavano il viso dalla pelle olivastra e gli occhi castani, l'elmo dotato di un piccolo corno conico, centrale, sopra la fronte, dietro la quale l'elmo proseguiva con due protezioni ovali che arrivavano fino alla nuca, due copri spalla rotondi, due bracciali corti, che si fermavano a metà avambraccio, una cintura con una fibbia pentagonale dai lati irregolari, le ginocchiere quadrate dagli angoli arrotondati. La tecnica "Horned Rabbit" del Bersesker inflisse duri danni sul Cloth della giovanissima Saint, che riuscì solo per un soffio a non venire sventrata dagli effetti di quel colpo. Sanguinante, ma non ancora sconfitta. Premuti i punti di pressione per arginare la perdita di sangue, e prima di svenire per il sangue già perso, radunò tutta la forza del suo Cosmo e colpì, raggiungendo il polmone sinistro del nemico, che con troppa sicurezza si era avvicinato a lei, con la tecnica "Shy Holelifer", che permetteva ai suoi colpi di penetrare a fondo nella carne, come un trapano.

Table della Mensa, intanto, combatteva contro George del Badalisco, un Bersesker piuttosto basso, sull'uno e cinquanta, dotato di una Bloodmail dalle fattezze serpentine. L'elmo, modellato a forma di muso animale , copriva i capelli color cenere, calcandosi poi sugli occhi, neri e sottili., la corazza che gli avvolgeva il petto obliquamente, dalla spala sinistra, dove c'era anche l'unico copri spalla dell'armatura, i due braccioli, conico quello destro, appiattito in un piccolo scudo ovale quello sinistro, una cintura rettangolare, senza fibbia o altri ornamenti o protezioni, due ginocchiere rotonde.

I due si scambiarono una serie di colpi, usando anche le rispettive tecniche segrete, "Young Poison" per il Bersesker, una tecnica che provocava infezioni cutanee dolorose come il tocco di un acido, e il Quasar Wave del Saint, che generava onde di particelle distruttive. Lo scontro tra i due era molto equilibrato, entrambi si trovavano nella posizione di dover evitare l'attacco dell'altro più che pararlo, e questo impediva ad entrambi di trovare un varco nelle difese avversarie. George tuttavia, decise di porre fine al combattimento emettendo il suo colpo in modo da impregnare l'aria con il suo veleno acido, in modo che scendesse sul nemico come una rete fatale.

Vistosi perduto, Table decise di giocare il tutto per tutto, usando la sua tecnica per far scontrare tra loro i due pugni. In questo modo, il Saint si fratturò le dita, ma ottenne un'onda d'urto tale da respingere tutto il veleno, che venne scagliato su George. Vittima del suo stesso colpo, il Bersesker agonizzò, rotolando per terra mentre la sua corazza di sfaldava.

Marin aveva guidato la carica per tutto il tempo, gettandosi con foga nella mischia. La Saint donna dell'Aquila non aveva concesso requie a nessun avversario, né si era risparmiata.

Avanzando tra le schiere dalle armature rosse, aveva colpito, parato, affondato suoi colpi su molti nemici.

"Sembra quasi che in questo scontro non siano schierati i Bersesker migliori.... ma questo no ha senso, ormai le nostre fila sono vicinissime alle porte del palazzo di Ares, la Fortezza.. A meno che...On sia una trappola!!! Ma certo, questi guerrieri sono carne da cannone. I veri avversari aspettano solamente che ci siamo stancati per colpire con tutta la loro forza. Ecco, sento che già alcuni Saint hanno incominciato ad incontrare avversari più impegnativi, lo sento da come bruciano i loro Cosmi."

"Dangerous Feather Rain!"

"Cosa?"

Uno spostamento d'aria, simile a un nugolo di proiettili, fendette l'aria attorno a lei che riuscì' a spostarsi. L'attacco, perché di questo si trattava, l'aveva ferita superficialmente, ma le ferite sarebbero senz'altro state più gravi se non si fosse spostata in tempo.

"Avevo ragione, sei abile, donna."

il guerriero che si fece avanti era molto magro, ma con un petto e le spalle così larghe e muscolose da sembrare deforme. Occhi blu scuro sotto la fronte ampia, i capelli neri, con riflessi blu, il volto sfregiato da una cicatrice che costeggiava il viso, partendo dalla tempia sinistra, su tutto il lato sinistro del viso, raggiungendo il mento. L'elmo era modellato a forma di testa di rapace, il becco adunco si stagliava al centro della fronte. I copri spalla erano modellati come ali semichiuse, che avvolgevano orizzontalmente la spalla. I bracciali erano formati da placche metalliche sovrapposte simile a penne. La corazza era piatta, e rivestiva il corpo scendendo sull'addome come un triangolo rovesciato, e sulla punta di questo triangolo c'era un allungamento che la allungava ulteriormente verso il basso, finendo con una punta arrotondata.

"Chi sei, guerriero?"

"Raptor, dello Stinfalo Bird. Sono uno dei comandanti di questa guarnigione. Vedendoti combatter, ho pensato che saresti stata una vittima perfetta, e non mi sbagliavo. La tua abilità è degna di nota, donna. Sarai un'ottima vittima."

"Costui trae potere dai terribili uccelli Stinfali, che usavano le proprie piume metalliche come frecce per uccidere le prede. Riesce ad imprimere ai suoi colpi un effetto che riproduce la caduta delle terribili piume, facendole vorticare attorno al nemico. Se non mi fossi spostata, l'attacco di poco fa mi avrebbe certamente uccisa. Devo stare attenta."

"Esiti, donna? Ti ho vista avanzare decisa fendendo le schiere dei guerrieri Bersesker come un coltello sul burro. Ma la tua corsa finisce qui! Dangerous Feather Rain!!!"

Raptor alzò le mani verso l'alto, tentando i palmi rivolti all'insù.

Marin percepì immediatamente il cambiamento: il Cosmo del suo rivale aveva modificato la densità di alcune zone d'aria, diventate invisibili pugnali che Raptor poteva muovere a suo piacimento. Infatti, le raffiche taglienti, quasi danzando, si avvicinavano sempre di più, a velocità sovrumana, scendendo sopra la Saint come un vortice tagliente e letale, una prigione invisibile che voleva stringerla per strapparle il dono della vita.

"Kouken!"

Marina decise di usare la sua tecnica più raffinata, che le dava la possibilità di volare a velocità, una tecnica che le aveva consentito di seguire, tempo prima, i movimenti di Asterion, il precedente Silver Saint del Levriero. Volando, riuscì a evitare le lame di vento muovendosi a una velocità superiore rispetto a quella che era in grado di raggiungere semplicemente saltando o correndo.

"Ora è il mio turno. Ryuseiken!"

Rimanendo a mezz'aria, Marin scagliò sull'avversario la sua tecnica segreta, quella che aveva insegnato a Seiya. Certo, l'allievo, nel corso di tante rischiose lotte, aveva portato quel colpo a livelli superiori, superando la maestra. Ma neanche i pugni di Marin erano da sottovalutare, soprattutto se al loro impeto si aggiungevano gli effetti del Kouken.

"Tecnica interessante, soprattutto perché riesci a influenzare due tecniche tra loro, combinandole tra loro e potenziandone gli effetti. Però è tutto inutile. Dangerous Feather Rain!"

Stavolta il Bersesker tese la mano destra, con il palmo aperto contro l'avversaria. Le lame di vuoto, muovendosi sempre ondeggiando, travolgendo la donna. Tagli sottili e numerosi, sempre più profondi, segnavano di rosso la sua pelle.

"Ed ora, donna, il colpo i grazia, Dangerous Feather Rain!"

Raptor strinse la sua fatale morsa tagliente attorno a Marin, direzionando i letali fendenti su un unico punto, la morbida carne del collo della Saint. Come il filo di una spada katana, il vuoto manipolato dal Bersesker aprì la pelle del collo. Il sangue della giugulare sprizzo, come un getto ad lata pressione.

"Marin-sensei!"

Seiya aveva percepito chiaramente il Cosmo della sua maestra, e aveva percepito, tramite il legame che lo univa alla giovane donna che aveva fatto di lui un Saint, il pericolo che Marin stava correndo, quasi come vi stesse assistendo. La mano sinistra del ragazzo andò, quasi automaticamente, alla gola.

"Finora, ho percepito innumerevoli Cosmi bruciare esplodere, ma anche spegnersi. Ho percepito la forza di Shun, Shiryu, Ichi, Mei, Ban, Jabu e Geki innalzarsi alle stelle. So che i miei fratelli ce la faranno, e come ho fiducia in loro, devo affidarmi anche a Marin. Lei mi ha insegnato ad essere un Saint, a combattere come un Saint. No, non si farà sconfiggere, lo so! Maestra, so che ti rivedrò alla fortezza, e combatteremo insieme, fianco a fianco!"

il ragazzo riprese a correre, inconsapevole di essere inseguito da due ombre...

"Davvero abile, hai continuato a provare ad evitare il mio attacco. Anche quando tutto sembrava perduto."

"Certo, arrendersi non è certo il mio stile- Marin si rialzava da terra, pulendosi il collo, sporco di sangue- E inoltre, non posso permettermelo, dovessi anche finire ricoperta di ferite, lascerò il campo di battaglia solo dopo averti sconfitto!"

"Sei determinata, ma questo non ti basterà a battermi. È solo per miracolo che la tua vena giugulare non è stata recisa, e hai potuto constatare la mia forza, contro la quale i tuoi attacchi sono vani."

"Non è stato un caso, se mi sono salvata!"

"Uhm! Cosa intendi dire? Che avresti respinto la mia tecnica?"

"No. La tua tecnica è davvero letale, poche volte ho affrontato avversari con una capacità omicida così potente. Ma un taglio, per quanto profondo, non provoca la morte se non prende i vasi sanguigni maggiori. Tu avevi puntato uno di essi, la giugulare, me a me è bastato usare il Kouken per modificare la mia postura. Così, hai ferito solo alcuni capillari del collo, mentre la ferita più profonda si è aperta sulla spalla... Profonda, certo, ma non mortale"

"Capisco. Mi sorprendi, hai avuto una capacità analitica e reattiva incredibile. Molti altri guerrieri sarebbero andati nel panico, tu, invece, hai saputo sfruttare le tue capacità per trovare una scappatoia. Ma se credi che sia una soluzione risolutiva, sbagli! Puoi anche sfuggire i colpi più mortali, ma non puoi impedire di venire ripetutamente ferita, e come hai potuto appurare, non puoi sfuggire alla mia tecnica"

"Lo so, l'ho capito subito. Per me, l'unica via d'uscita e una sola, sconfiggerti con il prossimo attacco. Kouken!"

Di nuovo, Marin si levò verso la volta di roccia che racchiudeva il regno sotterraneo di Ares.

"Credi di essere avvantaggiata tenendomi a distanza? I miei fendenti ti raggiungeranno comunque, non illuderti, non ti lascerò lo spazio necessario per approntare una qualsiasi tecnica per ribaltare il pronostico della tua sconfitta. Dangerous Feather Rain!"

"Non è certo per sfuggirti che ho usato il Kouken un'altra volta. Ora userò la mia tecnica più potente, che richiede, però di attaccare dall'alto. Grazie ad essa, potrò spazzare via dal mio cammino la maggior parte dei tuoi fendenti e finirti. Come ben sai, posso usare il Kouken per potenziare i miei colpi, sfruttando la gravità per renderli più potenti, e il volo per concentrarli. E ora, con la forza di gravità e la spinta del Kouken dalla mia parte, sto per colpirti. Eagle Toe Flash!"

Marin si accucciò su se stesa, quasi raggomitolandosi, per poi riaprire il corpo e sfrecciare un calcio, usando la pianta del piede, contro il nemico. Precipitava sul nemico, sfruttando la naturale forza di caduta con quella, da lei creata, della spinta del volo. Attorno a lei l'aria crepitava di energia, assumeto la forma di un nobile rapace che scendeva, il becco aperto in un grido selvaggio, gli artigli protesi verso la preda.

"Impressionante, ma inutile! Dangerous Feather Rain!"

Raptor intensificò i suoi fendenti, stringendoli attorno al corpo dell'avversaria.

Ma l'Aquila scendeva in picchiata, rapida e letale come un fulmine, e se anche le piume taglienti dell'Uccello Stinfalo la ferivano, tracciando sottili linee di rosso dietro di lei, la regina degli uccelli continuava, fiera e forte la sua discesa. E colpì.

Il piede di Marin raggiunse il busto di Raptor. Anche se, a vederlo, sembrava un unico colpo, in realtà erano stati scagliati centinaia di calci in un una frazione di secondo.

Raptor fu scagliato lontano, mentre i pezzi della sua Bloodmail formavano una scia dietro a lui.

Marin si rialzò dopo essere finita a terra dopo l'impatto.

Dallo scontro, non era certo uscita illesa, tagli profondi sul corpo, in particolare sul braccio sinistro, il cui bracciale era in frantumi, e quasi irriconoscibile era la sagoma d'uccello in cui era modellato, mentre tamponava la ferita con la mano destra. L'elmo era stato disintegrato, come bure la corazza. Solo parte del bracciale, la collana, la cintura e le ginocchiere, seppur danneggiate e piene di crepe, ancora davano alla donna una minima protezione, per quanto flebile, visto lo stato della corazza. Persino la maschera, lucida e inespressiva, era rimasta intaccata. E i vestiti che portava sotto il Cloth erano laceri e strappati.

"Ha f...funzionato! Sono riuscito a colpirlo!"

"Colpirmi, certo, ma non uccidermi."

Neanche Raptor era rimasto illeso dallo scontro. Ormai, la Bloodmail era quasi completamente in frantumi, come la corazza della Saint. Ricoperte di lividi e ferite, tuttavia il Bersesker era pronto a gettarsi comunque nella mischia incurante del pericolo.

"Maledizione! Sei resistente, Raptor."

"E tu sei un'avversaria incredibile. Mi hai permesso di colpirti con la mia tecnica mortale, solo per potermi colpire con i tuoi calci. Hai rischiato grosso, ma hai avuto la meglio, però no è bastato a uccidermi. Se queste sono le tue risorse, ormai non ti resta che gettare la spugna."

"Ha ragione!-pensò Marin, ho sfruttato al massimo il Kouken, combinandolo col Ruseiken e l'Eagle Toe Flash. Cosa mi rimane? Eppure, ci deve essere qualcosa che posso ancora fare...."

"Sorella!!!"

Touma si era fermato, sentendo il Cosmo di Marin. La sorella che aveva ritrovato dopo lungo tempo, affievolirsi. Il giovane ex Angel di Artemide ora vestiva il Cloth di Orione, e aveva sconfitto, come gli altri Saint, gli avversari che gli si erano parati innanzi.

Ma ora, la paura gli attanagliava il cuore, la paura che l'unico membro rimastogli della sua famiglia, la sorella da cui era stato tanto a lungo separato, stesse per rischiare la vita.

"Sorella, anche se siamo stati a lungo lontani, di te so che sei una donna eccezionale. So che ci rivedremo, al termine di questa lotta, ma ora perdonami, non posso venire in tuo aiuto. Sento un Cosmo enorme e aggressivo, che si sta dirigendo verso due compagni, già impegnati in combattimento. Sono troppo lontano per aiutare te, ma posso almeno aiutare loro...."

"Touma..."

Il messaggio telepatico del fratello minore aveva comunque raggiunto Marin.

Eppure, la Silver Saint sembrava davvero inerme, dopo che persino il suo colpo più forte non era riuscito a spacciare l'avversario.

Cosa poteva fare?

Come se fosse l'istante della sua morte, Marin vide la sua vita scorrerle davanti agli occhi.

Ma l'improvviso flusso di immagini, di quello che lei era stata, è e avrebbe potuto essere ancora si interruppe improvvisamente, presentandole scene che quasi aveva dimenticato.

L'addestramento in Grecia.

Come Shaina, Marin aveva incominciato l'arte della lotta dei Saint di Athena sotto la severa guida di Geist. L'inizio era stato duro, soprattutto perché lei era stata una ragazzina fragile e insicura.

Ma nonostante la severità di Geist, o forse per merito della sua severità, Marin maturò, sviluppando le capacità che l'avrebbero distinta tra i Saint. Il momento cruciale del suo addestramento, però, avvenne dopo il secondo anno.

Lei, Shaina e altre ragazze si stavano allenando nei pressi dell'Arena, quando vide passare un uomo dall'aspetto nobile, fiero e potente. Insieme a un ragazzino poco più vecchio di lei.

L'uomo si fermo a guardare le aspiranti Saint dal viso mascherato. Il suo sguardo severo sembrava quasi guardare oltre le apparenze dei movimenti, fermandosi più a lungo su alcune ragazze. Si fermo su Akousia, la scalmanata ragazza africana che veniva spesso sgridata dalla maestra Geist.

Si fermò su Shaina, che si stava esercitando vicino a Marin, per poi posarsi su di lei. Marin sentì la potenza di quello sguardo. Come se quell'uomo, con una sola occhiata, riuscisse a capire tutto di lei.

"Geist,-disse l'uomo, con voce autorevole, ma gentile e cortese- se ti è possibile, vorrei mi dedicassi qualche minuto, quando hai finito."

La maestra delle Saint si girò verso di lui, con un tremito di stupore, unica traccia della sorpresa provata, visto che il viso le era nascosto dalla maschera inespressiva.

"Naturalmente, sarò a sua disposizione, signor Aiolos!"

Quella sera, Marin dormiva nel suo giaciglio. Un colpo improvviso al fianco destro la destò. Dolore. Vicino a lei, Shaina, tremante di collera la sovrastava.

"Shaina! Perché mi attacchi così? Si può sapere cosa ti prende?"

"Maledetta! Pensi di essermi superiore, forse? Beh, non lo sei, tra noi ragazze sono io la più forte!"

Shaina colpì, mettendo nel colpo l'energia del suo Cosmo, già in procinto di risvegliarsi. Marin evitò il colpo, interdetta dal comportamento della compagna.

"Shaina, sappiamo tutte che tu sei la più forte tra noi, perché lo metti in dubbio? Dopotutto, è a te che la maestra Geist dedica più tempo."

" E allora, perché lui ha scelto te?"

"Di cosa parli?"

"L'uomo che è venuto oggi all'arena, che ha chiesto a Geist di incontrarlo... La maestra ne aveva così tanto rispetto, che ho spiato i loro incontro."

"Hai origliato? Shaina, è contro le regole del Santuario!"

"Ero curiosa!!! Quell'uomo è Aiolos del Sagittario, in Gold Saint, un guerriero ammirato e rispettato da tutti. Si dice che sia tra i Saint papabili alla carica di Sacerdote. L'ho sentito chiedere a Geist di poter completare l'addestramento di una di noi, pensavo di essere io la prescelta... invece ha chiesto di poter insegnare a te!"

Shaina caricò nuovamente il pugno, sferrando un colpo che avrebbe fratturato la mascella di un ragazzo robusto. Ma la mano venne fermata, intercettata da quella di Marin. Shaina guardò la rivale, stupita non solo dalla prestazione della compagna, quanto dal fatto che, come lei, stava dando prova di essere sul punto di risvegliare il Cosmo.

"Che state combinando, ragazze?"

La voce assonnata di Akousia interruppe lo scontro.

"Akousia, sembra che da domani prenderò lesioni dal Gold Saint Aiolos del Sagittario. Shaina è venuta a dirmelo."

"Davvero? Complimenti Marin-!!"disse Akusia entusiasticamente, prendendo le mani di Marin.

Due giorni dopo Marin fu affidata al Gold Saint.

Da subito, Aiolos le sembrò una persona incredibile, un guerriero formidabile, e un maestro inflessibile, ma molto più disponibile di Geist.

Tuttavia, Marin lo guardava con sospetto, non capendo perché l'avesse preferita alle altre.

Dopo qualche giorno, però, fu proprio Aiolos ad affrontare la questione.

"Marin- disse il guerriero interrompendo un allenamento- ascoltami! È da quando ho iniziato ad allenarti che ho notato un comportamento diffidente nei miei riguardi. Voglio sapere il perché di tale comportamento!"

"Maestro Aiolos, ecco..." Marin si sentiva intimidita da quell'uomo, così forte eppure così sensibile.

A fatica, gli disse cosa la turbava.

"Dunque, la tua compagna ha reagito così... Ma tu, perché sei così turbata? Non sei felice di poter imparare da me?"

"Maestro Aiolos, lo sono, ma ancora non capisco perché proprio io. Shaina è più forte di me, Akousia più agile e sciolta... Perché ha scelto proprio me?"

Attraverso la maschera, la ragazzina guardava il volto nobile del guerriero.

Sul volto del Saint si illuminò un sorriso gentile.

"Vedi, Marin, noi maestri qui al Santuario, siamo soliti parlare tra noi dei miglioramenti dei nostri allievi. Il ragazzino che hai visto con me, è mio fratello Aiolia. Ha quasi completato il suo addestramento, e sta per affrontare la prova finale per diventare Gold Saint del Leone."

"Gold Saint? Così giovane? Ma se è poco più vecchio di me!"

"Vero! Però ha sviluppato il suo Cosmo in maniera impressionante. Pensa che un po' di tempo fa, ha manifestato il suo Cosmo mentre mi accompagnava in una missione in Egitto, e non aveva nemmeno cominciato il vero addestramento. Comunque, ora che Aiolia sta per affrontare la prova decisiva, nella quale non lo posso guidare, ho pensato di insegnare a qualche altro giovane. Pensavo di iniziare a istruire un ragazzo per concorrere al Cloth di Pegasus, ma l'altro giorno, dopo che avevo allenato per l'ultima volta Aiolia nell'arena, ho notato che alcune ragazze del vostro gruppo stanno già sviluppando il Cosmo."

Aiolos mise una mano sulla spalla destra di Marin.

"Sai che Geist vuole proporti come Silver Saint dell'Aquila?"

Marin scosse la testa.

"Bene, comunque è così. Ora, le tecniche proprie della Costellazione dell'Aquila, mi sono note. Si tratta di una tecnica di levitazione, il Kouken, e di un calcio, l'Eagle Toe Flash. Ma nei tuoi movimenti intravedo un potenziale maggiore. Quello che voglio fare, è insegnarti una tecnica che ti permetta di sfruttare anche la forza dei pugni. Secondo me, tu puoi padroneggiare benissimo il Ryuseiken!"

Mesi dopo, Marin aveva imparato a destreggiare tutte le tecniche di cui Aiolos le aveva parlato.

"Bravissima, Marin. Ormai sei quasi pronta per la prova finale. Sono orgoglioso di te!"

"Grazie maestro, tuttavia..."

"Cosa?"

"Il Ryuseiken! Mi hai detto che da questo colpo se ne può ottenere una variante più potente. Ancora no padroneggio quella tecnica."

"E non te la posso insegnare, Marin. L'esecuzione di quel colpo è stata cancellata dagli annali del Santuario, sappiamo solo che alcuni Saint di Pegasus hanno ideato questo colpo superiore. No posso né insegnartelo, né dirti di cosa si tratti. Ascolta, Marin. Anche solo il Ryuseiken è un'arma prodigiosa, se unite alle tue qualità naturali e alle altre tecniche che ti ho trasmesso.

Quando sarai Silver Saint dell'Aquila, cosa che non dubito, farò in modo che ti venga affidato il Bronze Cloth di Pegasus. Addestrerai tu il futuro Saint di quella costellazione, e gli trasmetterai quello che sai, e il Ryuseiken. Lo farai, vero?"

I ricordi si interruppero.

Marin era di nuovo nel presente, di fronte all'avversario che , minaccioso, avanzava per finirla. Seiya aveva realizzato il Siuseiken usando i suoi insegnamenti, e diventando sempre più forte, fino a superare non solo lei, ma persino i Gold Saint.

"No, non sarò certo da meno del mio allievo. Non mi resta che provare una nuova tecnica. Quella tecnica a cui sto lavorando da quando Seiya mi ha mostrato il Siuseiken.... Non l'ho mai sperimentata, ma devo giocare il tutto per tutto."

"Donna, preparati a morire, non potrai sfuggire al mio prossimo assalto! Ti taglierò la gola!"

"Raptor, ti conviene ritirarti. Ho già distrutto la tua Bloodmail, vuoi che mi prenda anche la tua vita? Sappi che non mi lascerò sconfiggere da te!"

"Sono solo parole, donna! Pensi di intimidirmi con la tu finta sicurezza? Preparati a morire per mano mia. Non avrò nessuna pietà!!!"

"Smettila di chiamarmi 'donna', io sono una guerriera. Marin dell'Aquila! Piantala di sottovalutarmi, è un errore che ti sarà fatale."

"Marin? Un nome minaccioso, ma non credere che le cose cambino. La tua forza, il tuo Cosmo, non sono alla mia altezza. Se la tua forza è tutta qui, non potrai mai sconfiggerti, e rimanere illesa. Quel tuo Cloth bucherellato non ti potrà certo proteggere."

"Allora attaccami, e vedrai se sto bluffando o meno."

"Non esiterò oltre. Dangerous Feather Rain!"

Marin scattò all'indietro, tenendo le braccia alzate, leggermente oblique. Le lame di aria manipolata dal Cosmo di Raptor la inseguivano, mentre lei ondeggiava, sfuggendole.

"Ancora usi il tuo Kouken per fuggire, ma non servirà!"

"Sbagli, questa non è una fuga. Preparati! Sky Queen Spark!"

"Cosa? Il su Cosmo, no è più quello di prima, si sta ampliando, espandendo oltremisura. Ora è persino più grande del mio... possibile che questa donna stia raggiungendo il potere di un Gold Saint?"

Marin volteggiò a mezz'aria, girandosi verso Raptor e buttando indietro le braccia.

Come un rapace sulla preda, così Marin calava sul suo nemico. Lo spostamento d'aria provocato dalla sua nuova tecnica era travolgente quanto la forza di un vento di Bora: le lame di vento controllate da Raptor non vennero spezzate, svanirono completamente, come fossero state disintegrate. Come una vera aquila in picchiata, o un missile lanciato contro un nemico, Marin si avventò su Raptor, per poi modificare la sua traiettoria verso l'alto. Lo spostamento d'aria del suo corpo, carico di energia, investì Raptor come un'esplosione, colpendo in pieno il petto dell'avversario, su cui si aprì un foro d'entrata, come se fosse stato colpito da un proiettile di grosso calibro. L'atterraggio di Marin non fu elegante. Cadde semplicemente, goffamente, non come ci si sarebbe aspettati da una donna agile e aggraziata come lei.

Ansimava.

Anche se aveva vinto lo scontro, nell'esecuzione dello Sky Queen Spark aveva perso nuovamente molto sangue. Ansimava da sotto la maschera.

"Ha funzionato. Il colpo che rende il Kouken una vera arma offensiva, è finalmente realtà. Per realizzato, ho dovuto superare i miei stessi limiti... Per un istante, il mio Cosmo ha bruciato come non mai raggiungendo il potere di un Gold Saint... Ho risvegliato completamente il Settimo Senso, ne sono certa. Ora, ho il dovere di resistere fino alla Fortezza. Devo usare la mia nuova forza per liberare Athena!"

Con nuova determinazione ad animarla, la Saint dell'Aquila riprese la sua corsa verso l'ormai vicina meta.

Retsu e Nachi si erano ritrovati a combattere insieme, lungo una piana a ovest dalla fortezza.

"Strano ritrovarci qui, vero, Retsu?" Nachi colpì al viso uno dei Bersesker che li circondavano.

"In effetti lo è... Che due Saint dagli stili di combattimento molto simili si ritrovino a combattere insieme sembra essere di buon auspicio."

In effetti, le tecniche dei due erano molto simili. Entrambi utilizzavano il fenomeno del vuoto d'aria tagliente, la capacità di manipolare gli spostamenti d'aria per tagliare la materia. Tuttavia, mentre Retsu generava letali lame di vento facendo confluire, dal suo pugno, il Cosmo sull'artiglio dell'armatura che decorava il polso, lanciandole poi sugli avversari che ne venivano lambiti, squarciati come ad opera di artigli, quelle di Nachi sembravano seguire il braccio del Saint, chiudendosi come una tagliola sul punto che veniva colpito dal pugno.

"Guarda, due pivelli che giocano ad agitare l'aria."

"E pensano, magari, di possederne un completo controllo. Patetici, vero?"

I due Saint, sentite le provocazioni, si lanciarono all'attacco.

"Dead Howling!" Nachi si lancio all'attacco, il pugno destro teso verso le due figure.

"Ressou Shippu" replicò Retsu, lanciando anche lui, contro le due figure, la sua tecnica segreta.

Ma i due non fecero una piega.

Senza scomporsi, subirono apparentemente passivamente le due tecniche mortali dei Saint, senza riportare scalfitture. Avanzarono dall'ombra in cui erano avvolti.

Il guerriero di destra era un ragazzo robusto, con i capelli castano scuro arruffati, occhi scuri, color caffè, pelle ambrata, un lieve accenno di barba sul mento.

Il suo elmo, che avvolgeva completamente la testa, modellato per riprodurre un muso canide, le zanne che adornavano i bordi dell'elmo incorniciavano frastagliatamente il viso del guerriero. I copri spalla rotondi erano agganciati a una corazza triangolare, che scendeva lungo il petto, fin sopra il plesso solare. I bracciali, trapezoidali, ricoprivano gli avambracci. Due ginocchiere ovali e due copri stinchi, dal bordo superiore leggermente allungato, proteggevano le gambe, mentre una cintura con una fibbia a forma di stella ad otto punte gli cingeva i fianchi.

Il Bersesker di sinistra aveva i capelli di un rosso chiaro, quasi arancione, che gli cadevano arricciati, dietro la nuca, occhi grandi e castani su un volto dagli zigomi molto pronunciati e il volto largo.

L'elmo era un diadema composto da lamine di diverse forme e dimensioni, volte spigolose, a volte arrotondate. I copri spalla erano triangolari, corti, sulla corazza formata da tre placche rettangolari, una, centrale, più lunga e stretta, le altre due, più corte ma più larghe.

I bracciali erano conici, con delle scanalature lungo i polsi che si alternavano a piccole punte sbeccate. La cintura era senza fibbia, ma con due protezioni laterali, corte ed essenziali, sui fianchi.

Due ginocchiere esagonali erano l'unica difesa per le gambe.

I due guerrieri di Ares, sprezzanti avanzarono, quasi come se no sentissero affatto gli effetti delle tecniche rivolte contro di loro.

"Allora, mocciosi, pensate davvero di poter essere avversari degni di noi?"

"Non credo proprio che due miserabili, in grado al massimo di sollevare la polvere con la loro inutile forza, possano competere con noi, comunque è nostro dovere eliminarli, prima dell'arrivo del maestro."

"Già, se ci raggiunge senza che abbiamo eliminato ogni avversario incontrato, quello può anche prendersela con noi..."

"Siete davvero sicuri di poterci battere. Non avete neanche il coraggio di presentarvi, di rivelare i vostri nomi. Io sono Nachi, della Costellazione del Lupo."

"Ed io sono Retsu, della Lince"

"Chi siete, voi che vi nascondete dietro tanta spavalderia? Siete forse timidi?"

"Visto che ci tieni a sapere le nostre identità, allora ti accontenterò. Io, Iena della Corocotta, inciderò il mio nome sul tuo cadavere, Nachi!"

"Bene, allora, Retsu, sarò io Jackal della Leucrotta, a farti cadere dilaniato sotto i miei colpi."

"Vedremo. Forza, Retsu, colpiamo con tutta la nostra forza. Dead Howling!"

"Ressou Shippu!"

"Che tecniche patetiche! Facciamo vedere loro come sono fatti dei veri colpi segreti, Iena. Multiple Claws!"

"Ben detto, Jackal. Greatest Fangs Preassure!"

I colpi inferti dai Bersesker soverchiarono la forza dei due Saint, che vennero investiti dai terribili spostamenti d'aria generati dai due guerrieri di Ares.

"Davvero possiedono una forza a noi superiore... Ma anche così non desisteremo, non rinunceremo mai nel cercare la vittoria..." Nachi si rialzava, se pur debolmente.

"Certo, non possiamo tradire la fiducia di coloro che hanno intrapreso con noi quest'impresa. Non intendo assolutamente deludere la fiducia di coloro che in me credono. Nel mio maestro, la cui memoria mi accompagna sempre. In Aiolia, che ha creduto in me, mostrandomi il sentiero che deve percorrere un Saint degno di questo nome. Ma sopratutto, non deluderò Athena, rinunciando a combattere, per quanto la situazione sembri disperata.!"

"Siete coraggiosi, ma stolti. Il vostro destino e morire sotto i nostri colpi. Kyai!"

Iena e Jackal colpirono nuovamente , ma Retsu e Nachi riuscirono ad evitare i loro colpi.

"Nachi, costoro riescono a sprigionare un vuoto tagliente più potente dei nostri. Non riusciremo a sconfiggerli usando le nostre tecniche consuete."

"Probabilmente hai ragione, ma non so cosa fare, ancora non ho perfezionato nessuna nuova tecnica."

"Io, invece, credo di poter fare ancora qualcosa... Il mio Maestro mi aveva parlato di un colpo che venne creato da un Saint della Lince che tradì Athena. Questo colpo ha una notevole potenza distruttrice, ma per l'uso che ne fu fatto, è stata dichiarata tecnica proibita. Per questo, pur conoscendone le modalità, non è mai stata praticata, solo tramandata. È tempo che questa tecnica venga riscattata! Intendo usarla per sconfiggere costoro. Spero solo di riuscire a gestirne il potere."

"Sei sicuro, Retsu? Da quello che dici, potrebbe essere estremamente pericoloso."

"Forse, ma dobbiamo tentare qualcosa, e se questa è l'unica via percorribile, son pronto a rischiare anche al vita!"

"Sono ancora in piedi, Iena. Sono tenaci e coraggiosi, bisogna rendergliene atto. Tuttavia, non possiamo certo perdere tempo, lui si sta avvicinando. Permettimi di finirli."

"Fai come credi Jackal, non mi interessa affatto la loro sorte, abbiamo perso fin troppo tempo. Se vuoi, finiscili pure, ma falli soffrire."

"Bene! Preparatevi, la terribile Leucrotta vi dilanierà! Multiply Claws!"

Retsu, scattò nuovamente, fronteggiando Jackal, mentre Nachi si discostava lateralmente.

"Jackal, ho già visto la tua tecnica. Per quanto tu sia forte, non puoi pretendere che abbia efficacia due volte, contro un Saint!"

"Ma la stessa cosa vale per te, moscerino! I tuoi deboli colpi sono come carezze, per me."

"Forse il colpo che ho usato prima non è sufficientemente forte, ma vediamo se riesci a resistere a questo." Retsu tese il palmo della mano destra verso l'alto, sul quale aveva concentrato due diverse correnti d'aria che formando due spirali, scivolando l'una sull'altra. Così facendo le due correnti provocavano un attrito, che col movimento vorticoso che il Saint imprimeva, a una velocità sempre maggiore, generava un calore sempre più intenso. In pochi secondi, l'aria manipolata da Retsu divenne incandescente. Retsu sollevò la mano sopra la testa. "Jackal, preparati a subire la supremo tecnica dell'aria tagliente di fuoco. Shining Hell Claws!"

Retsu abbassò la mano. L'aria incandescente venne scagliata, sotto forma di artigli, che con l'ulteriore accelerazione si accesero di fiamme rosse e gialle. L'aria tagliente generata dalle Multiply Claws non fecero altro che alimentare nuovamente le fiamme, che lambirono Jackal, ferendolo con tagli che facevano entrare il fuoco nelle vene. Il sangue del Bersesker, contaminato dal fuoco dello Shining Hell Claws, diventava sempre più bollente, lacerando il suo corpo dall'interno. Tuttavia, anche per Retsu stava soffrendo: il plasma infuocato da lui stesso generato stava lambendo le sue dita, ustionandole, incidendo nella carne. Ancora non sapeva padroneggiare abbastanza la tecnica, a stento resisteva nel mantenere l'attacco sul nemico.

"Maledizione, fa un male cane. Ma non posso cedere! A costo di perdere la mano, manterrò l'attacco. Kyai!"

Gli artigli fiammeggianti travolsero definitivamente Jackal, mandano in pezzi l'armatura mentre il corpo del guerriero veniva straziato dall'attacco.

"E uno! Iena, ora tocca a te. Vuoi arrenderti o preferisci fare la fine del tuo compagno?"

"Abbassa la cresta, Retsu! Credi che non me ne sia accorto? Lanciare quel colpo è pericoloso anche per te. Ho visto chiaramente come le fiamme hanno bruciato non solo Jackal, ma anche la tua mano. Secondo i miei calcoli, se lancerai nuovamente quel colpo, correrai più tu il rischio di perdere la mano che io di venire sconfitto. Vuoi davvero farlo? Non credo proprio..."

"Mi sottovaluti! Shining Hell Claws!"

Di nuovo, gli artigli incandescenti si prepararono a lambire la loro nuova vittima, quando le fiamme si spensero, improvvisamente. Il fuoco, ormai, lambiva la mano di Retsu.

"Maledizione, il dolore è insopportabile!"

"Lo sapevo, non sei in grado di gestire una simile tecnica. E ora, morirai per i suoi stessi effetti."

"No! Mi rifiuto di arrendermi. Jiao della Lince creò questa tecnica, controllandone gli effetti. E ora, a rischio della mia vita, brucia, mio Cosmo! Brucia fino a quando questa tecnica non sarà completamente mia, o finché io non morirò, perché non esiterò oltre. Fino alla fine! Shining Hell Claws!"

Il Cosmo di Restu bruciava, accrescendosi espandendosi sempre di più. Attorno al giovane, un inferno infuocato veniva manifestato dalla sua forza interiore, e da quell'inferno, lame incandescenti, artigli mortiferi si allungavano contro Iena.

"Com'è possibile? Si stava contorcendo dal dolore, ma è riuscito a reagire, espandendo il suo Cosmo in maniera esponenziale, e facendo finalmente sua quella tecnica."

ora, Retsu lo stava fronteggiando, il volto assolutamente determinato, sicuro mentre le fiamme che scaturivano dal suo pugno semichiuso, filtrando tra le dita ustionate, annerite, ma senza più lambirle.

"Complimenti, Retsu,- continuò Iena- sei maturato molto in fretta, dimostrando il tuo grande valore. Ma se anche hai sconfitto Jackal, sappi che io sono molto più tenace di lui. Greatest Fangs Preassure!"

Improvvisamente, le fiamme di Retsu si estinsero.

"Cosa.. Come è accaduto?" Il giovane Saint era stupefatto. La tecnica per a quale aveva rischiato così tanto era già stata vanificata.

"Il mio Greatest Fangs PreassurePreassure non genera solo correnti taglienti, a anche zone di completo vuoto d'aria. Privando le tue fiamme di ossigeno, di fatto annullo la tua tecnica. Come vedi, contro di me non funziona."

"Fermo!"

Nachi si proiettò davanti al compagno, pronto a combattere.

"Nachi, ti sei fatto da parte per un solo motivo: non puoi fare niente! Retsu almeno ha ucciso Jackal, tu, invece... Il tuo è un inutile sacrificio, perché tanto lo ucciderò lo stesso. Greatest Fangs Preassure!"

"Stai certo, Iena, che non è per sacrificarmi, ma per non essere da meno del mio compagno. È stato mentre lo vedevo combattere che ho ideato un nuovo colpo.- Nachi tese le mani di fronte a sé, i palmi rivolti l'uno verso l'altro, come a formare una bocca, con le dita a formare le zanne- Preparati!"

"Idiota? Pensi di impressionarmi? Sarai solo vittima del mio colpo!"

"Vedremo! Avengers Howling!"

Tra le dita di Nachi, diverse correnti d'aria uscivano prepotenti dalle sue mani. Se normalmente, le correnti generate dal Saint del Lupo si richiudevano come una morsa là dove il pungo colpiva, questa tecnica generava diverse morse di vento tagliente, che aggredivano Iena da ogni parte, come un branco di lupi sulla preda. La corazza si riempì di crepe, per poi, andare in pezzi, mentre lembi di carne sottostante i punti direttamente colpiti venivano divelti.

Iena cadde.

"Retsu, stai bene?"

"Sì, Nachi, grazie a te. Quel tuo colpo, aveva una pressione incredibile."

Nachi sorrise.

"A dire il vero, ti ho mentito... Da quando i miei fratelli hanno ideato nuove tecniche, io ho cercato di migliorare le mie. Questo colpo lo stavo preparando da giorni, ormai, ma non ero sicuro della sua efficacia, finché non l'ho usato."

"Hai rischiato molto..."

"Ma ne è valsa la pena!"

"No, invece!"

"Iena? Sei ancora vivo?"

"Sto... Sto morendo, certo, ma no me ne andrò da solo! Presto mi raggiungerete!"

"Cosa vuoi dire?"

"Dietro a me e Jackal, ci seguiva il nostro maestro, un guerriero ben più potente di noi, e senza pietà alcuna. E se avete avuto difficoltà a sconfiggere noi, contro di lui non avrete nessuna possibilità!"

Improvvisamente, un fendente d'aria travolse il corpo agonizzante del Bersesker. La corrente investì anche i due Saint, costringendoli a coprirsi il volto, d'istinto.

Qualcosa rotolò. La testa di Iena, tagliata di netto dal busto, era stata sospinta da quel vento improvviso.

"Stupidi allievi, vi avevo avvertito. Dovevate spazzare via ogni avversario, indipendentemente da chi fosse. Se vi avessi raggiunto prima che questo accada, vi avrei eliminato senza pietà.

E adesso, Saint, a voi toccherà l'agonia per mia mano, per mano di Reaper di Kamaitachi!"

LA Bloodmail del nuovo arrivato circondava completamente il suo corpo identificandolo come un Warlord. L'elmo era costituito da un diadema dai bordi esterni frastagliati, e teneva fermi i capelli castano chiari, tranne alcune ciocche che scendevano sulla fronte, fin quasi davanti agli occhi castano dorati. I copri spalla riproducevano due zampette raccolte si se stesse e arcuate formando una specie di sfera. I bracciali erano lunghi e si espandevano esternamente all'altezza del gomito, sovrapponendosi al copri bicipite, dall'estremità ondulata.

La corazza sembrava costituita da un pezzo unico, formato da minute placche rettangolari incrociate tra loro. La cintura aveva due protezioni sui fianchi, e una fibbia ovale, decorata da una protuberanza sferica. Gli schinieri erano semplici,privi di particolari decorazioni, eccetto una protuberanza triangolare sulla ginocchiera, ed era privo di copri coscia. In mano, Reaper teneva una lunga alabarda cinese, con la lama arcuata da scimitarra, a doppio taglio, il filo della lama seghettato da punte triangolari di varie dimensioni. Sull'altra estremità una piccola sfera.

"Kamaitachi? La Donnola del Vento della mitologia giapponese?"

"Di cosa si tratta, Nachi?"

"Nella mitologia giapponese, il Kamaitachi è una bestia la cui coda forma una lama a forma di falce, con la quale provoca correnti d'aria taglienti. Lo stesso fenomeno che noi utilizziamo per attaccare è chiamato 'kamaitachi'. Costui incarna il potere di tagliare con il vento- il Bronze Saint del Lupo, fremeva- potrebbe essere assolutamente oltre la nostra portata..."

"Se credete che vi lascerò fuggire, o che accetterò la resa, vi illudete, Saint. Di fronte a me, siete già morti. Vacuum Breacker!"

Reaper calò la sua arma. La corrente provocata dallo spostamento era talmente tagliente, affilata, a lasciare il solco sul terreno roccioso della grotta.

"Attento, Retsu, questo flusso è potentissimo! Cerca di evitarlo!"

I due Saint balzarono lateralmente, evitando il flusso d'aria caricato di energia tagliente, muovendosi uno a destra, l'altro a sinistra.

Reaper si girò verso Nachi, sferrando verso di lui due fendenti orizzontali. Nachi si abbassò per evitare il primo colpo, poi fede un salto per scavalcare il secondo. Retsu cercò di approfittare della situazione, per attaccare Reaper sul fianco scoperto, ma il Warlord fece scivolare l'asta della sua arma per colpirlo allo stomaco con l'estremità sferica. Retsu finì a terra, mentre Reaper, descrivendo un ampio arco, stava per colpirlo con la lama, ma il Saint rotolò sul suo fianco destro, allontanandosi.

"Quell'arma è veramente potente, ma non credere di intimidirmi. Ressou Shippu!"

Di fronte all'assalto del Saint della Lince, Reaper reagì semplicemente muovendo, quasi distrattamente, la sua arma. Quasi istantaneamente, gli effetti del Ressou Shippu si annullarono. Reaper alzò nuovamente l'arma, pronto a colpire.

"Dead Howling!"

Nachi avanzava, il pugno caricato. Reaper reagì fulmineamente, abbassandosi e colpendo il terreno, sollevando un polverone.

"Maledetti, siete fastidiosi come due insetti molesti. Ma adesso basta giocare... Vacuun Breacker!"

Il colpo, stavolta era molto più potente, e si mosse alla velocità della luce.

Nachi e Restsu furono travolti, e i loro Cloth si riempirono di crepe.

"Retsu, tutto bene?"

"Sto bene, ma il Cloth...."

"Siamo nei guai, sembra riuscire ad annullare i nostri attacchi con la sua arma, credo di sapere di cosa si tratta."

"Davvero?"

"Ho sentito parlare di un'arma detta Falce del Vento. Credo si tratti proprio dell'arma di Reaper."

"Hai indovinato, Saint del Lupo! Quest'arma, in grado di amplificare la forza dei miei fendenti d'aria, rappresenta la coda del Kamaitachi, quando la mia Bloodmail è assemblata per riprodurre le sembianze del mio totem. Con quest'arma, non c'è limite alle manipolazioni che posso attuare sul vento, sia per attaccare che per difendermi."

"Retsu, contro quell'arma i nostri poteri, presi singolarmente, non possono farcela; anche se abbiamo risvegliato il Settimo Senso, non siamo alla sua altezza, anche senza la Falce. Possiamo solo fare una cosa...."

"Volete fare salotto, o combattere? Pensate di sfuggirmi con altri patetici trucchetti? Ma non sarà sollevando la polvere che vi salverete. Crepate! Vacuum Breacker!"

Reaper alzò la lama.

"Adesso, Retsu!"

"Ressou Shippu!"

"Patetico, credi di poter opporre una tecnica tanto misera contro il mio colpo? Non hai già constatato quanto sia inutile?"

"Forse- intervenne Nachi- ma vediamo cosa succede adesso."

il Saint del Lupo balzò in avanti portandosi tra Retsu e il Warlord.

"Dead Howling!"

Scagliando il suo colpo segreto, Nachi provocò un risucchio, dovuto alle lame di vento poste attorno al suo braccio che si chiudevano in una morsa, e tale spostamento assorbirono gli artigli di vento di Retsu, concentrando la potenza dei due attacchi, congiunti, in un unico punto, sviluppando una potenza estremamente più grande. I due colpi uniti andarono a segno travolgendo Reaper.

"Ce l'abbiamo fatta!"

"Sciocchi! Era un colpo molto potente, ma ancora troppo debole per me."

Retsu riapparve, agitando la sua enorme arma, apparentemente illeso.

"Mi è bastato muovere appena la mia arma per disperdere il vostro colpo combinato. E ora, Nachi, muori!"

Reaper cambiò la presa sull'arma, colpendo per trafiggere con la punta della scimitarra seghettata.

La punta attraversò la corazza del Cloth e lo stomaco, riapparendo sulla schiena.

Ma non era il corpo di Nachi. Retsu si era frapposto tra i due, venendo trafitto dalla punta. Il sangue fuoriusciva dalla ferita. Senza scomporsi, Reaper sollevò Retsu, il cui peso provocò una ulteriore lacerazione della ferita.

"Sacrificarti per il proprio compagno... Che gesto inutile!"

"Non così inutile come credi. Ora non puoi usare la tua arma per difenderti,-Retsu alzò la mano, sulla quale splendeva una sfera di aria fiammeggiante-vediamo cosa pensi di fare adesso. Shining Hell Claws!"

Retsu lanciò la sua tecnica, approfittando che Reaper non poteva difendersi con la sua formidabile arma. Le fiamme avvolsero il Warlord, che abbassò l'arma, lanciando via il corpo dell'avversario.

"Retsu, sei impazzito? Rischiare così la vita."

"L'hai detto tu, Nachi, contro quell'arma non avevamo speranza. Quindi, dovevo creare una situazione in cui non potesse usare quella lama per vanificare l'attacco. Cought, cought" Retsu tossiva, sputando sangue. La ferita era grave.

"Tranquillo, ora premerò i tuoi punti di pressione, e fermerò il sangue."

"Puoi anche non farlo, curarlo sarà inutile, perché tra breve lo ucciderò."

Reaper riemerse dalle fiamme. Stavolta la corazza era danneggiata, e l'elmo era completamente distrutto, ma solo pochi lividi e scottature denotavano che il colpo di Retsu era andato a segno.

"Stavolta pensavo davvero di aver fatto un passo falso. Tuttavia, una volta aver liberato la Falce dal corpo di Retsu, sono riuscito a usarla per creare un vuoto d'aria sufficiente a soffocare le fiamme ed a salvarmi. Questa era la vostra ultima possibilità, ora siete morti."

"Non ancora!- Nachi, dopo aver premuto i punti di pressione per arrestare l'emorragia di Retsu, si alzò per fronteggiare il Saint- Devi ancora sconfiggermi!"

"E pensi di potermi contrastare? Se tu fossi un Gold Saint, forse avresti qualche possibilità. Ma sei un semplice Bronze Saint, per quanto tu abbia risvegliato il Settimo Senso, non sei in grado di padroneggiarlo."

"Allora- rispose Nachi assumendo la posizione con cui aveva sconfitto Iena- non mi resta che bruciare il mio Cosmo come mai prima d'ora, elevarlo fino al livello di un Gold Saint. Brucia, Cosmo del Lupo! Avengers Howling!"

Il Cosmo di Nachi si ampliava sempre più.

"Maledetto! Come può un miserabile come te sprigionare tanta forza. Ma non sarà sufficiente!Vacuum Bracker!"

Lo scontro tra i due flussi d'aria provocò un'autentica esplosione di forza, mente i due contendenti.

"Maledizione, questo miserabile Bronze Saint riesce a sostenere il mio attacco e a resistere. Non solo, il suo Cosmo, non accenna affatto a diminuire, anzi. Sta aumentando sempre di più, sta superando anche il mio. E con il Cosmo... Aumenta anche la pressione del suo colpo. Argh."

Il flusso generato da Nachi superò le resistenze del Vacuum Breacker, investendo il Warlord.

Nachi guardava lì dov'era l'avversario. Abbassò le mani.

"Ce l'ho fatta! Per fortuna, non avrei potuto reggere un ulteriore sforzo, sono sfinito!"

"Purtroppo per te, non è stato sufficiente." Reaper avanzava. La Bloodmail era ormai a pezzi, solo vari frammenti, pieni di crepe. L'asta dell'alabarda era spezzata, e il guerriero ormai teneva la lama come se fosse una scimitarra, usando entrambe le mani per sostenerne il peso, ma la lama era integra e letale.

"Bastardo! Il tuo colpo era davvero micidiale. Mi ha travolto, e solo all'ultimo istante sono riuscito a fendere il flusso d'aria per salvarmi."

"Speravo di averti battuto.-Nachi abbassò le braccia,sconsolato ed esausto-Ormai ho dato fondo ad ogni mia risorsa, sono troppo esausto anche solo per reagire."

"Bene, era ora che ti arrendessi.-Reaper alzò la lama- e ora, vi finirò. Vacuum.."

Un flusso di lampi bloccò il Warlord mentre ancora levava l'arma.

"Non così veloce, Warlord, non ti permetterò di uccidere un mio compagno."

Dal fumo sollevato dai lampi, si levava ora una figura. Il Cloth che lo rivestiva, dai riflessi violacei, brillava, magnifico.

"Prima di levare le mani su questi due valorosi, dovrai prima sconfiggermi!"

"Ma tu... Tu sei Touma, Touma di Orione!"

Il neo Mistery Saint si chinò verso Retsu, poi, verificato che il giovane stese bene, si avvicinò a Nachi. Nell'ultimo scontro, il Cloth del Lupo aveva subito numerosi danni: erano andate distrutti i copri spalla e l'elmo, mente corazza, bracciali erano piene di crepe, ridotte al minimo.

"Stai bene, Nachi?"

"Sono ancora vivo... Ma non sono in grado di alzare un braccio, figuriamoci di combattere!"

"Riposati, devi rimetterti per il combattimento alla Fortezza. A questo Warlord ci penserò io!"

"Touma, so che sei molto forte, ma lui ha una potenza micidiale. Quell'arma, poi, gli permette di manipolare i flussi d'aria in maniere impensabili."

"Non preoccuparti. Sono stato addestrato da Kanon, e ti assicuro che niente può essere peggio di questo."

il Mistery Saint si voltò verso l'avversario.

"A noi, allora!"

"Avresti fatto meglio a nasconderti. Solo un Gold Saint può competere con un Warlord, e con quest'arma non ho nulla da temere."

"Davvero? Allora perché diversi Warlord sono caduti per mano di Bronze e Silver Saint? Non conta il Cloth che indossi, ma la capacità di bruciarlo ed espanderlo. Anche tu saresti caduto, dopo il colpo di Nachi, se non fosse stato per quell'arma. Preparati a cadere!"

Reaper e Touma iniziarono a girarsi intorno, poi il Warlord agitò la sua arma. Touma evitò il fendente, scatenando una pioggia di folgori violette. Reaper parò con la lama dell'arma. I due si scambiarono una serie di finte e attacchi.

Touma alzò l braccio destro, il palmo aperto che emetteva lampi. Chiuse il pugno, e le scariche elettriche si direzionarono lungo una retta, quasi sovrapponendosi, e solidificandosi in un giavellotto.

" Haiesuto Aruteiteyu-do!"

Touma lanciò l'arma, che si moltiplicò dopo aver lasciato la mano del guerriero.

Reaper parò i dardi con la lama della sua arma.

"Questa sarebbe la tua tecnica più potente? Allora, sarai tu a cadere! Vacuum Bracker!"

La lama della Falce del Vento scatenò il potere della tecnica segreta del Warlord.

"Credo che adesso ti sorprenderò!" Touma si lanciò verso l'avversario, incurante dell'assalto nemico, richiudendosi in posizione fetale ed iniziando a ruotare su se stesso. Il suo corpo venne circondato da un'aura incandescente, arancione.

"Megaton Meteor Crash"

Come una meteora di fuoco, Touma lanciò se steso, affrontando il fendente.

Touma superò l'ostacolo dell'avversario, sul suo corpo, alcune ferite, ma nessun cedimento visibile sul Cloth.

"Anche questa tecnica è stata inutile! Come ogni cosa quando si fronteggia me e la mia arma!"Il Warlord rise, ma fu una risata breve, interrotta da un rumore sordo. Sulla lama apparivano, lentamente ma inesorabilmente, delle crepe.

"A quanto pare, non è certo una lama indistruttibile. Decidi Warlord. Vuoi arrenderti e sopravvivere o cadere come i tuoi compagni?"

"Arrendermi? Anche a costo di far spezzare quest'arma, io non cederò mai! Vacuum Bracker!"

"Allora non mi dai altra scelta, se non usare il colpo più potente che ho saputo ideare."

Touma tese la mano di fronte a sé, concentrando sul palmo sia l'aura arancione, sia le scariche elettriche. Chiuse il pugno. Le energie, così rinchiuse si fusero in un plasma incolore ed informe.

"Ecco! Raikiri Rekko!" Scaglio il pugno.

I due guerrieri si scontrarono. La lama che emetteva vento tagliente contro il pugno avvolto di energia incandescente.

Touma atterrò. Il pugno era chiaramente ferito.

"A quanto pare, anche quella tecnica non è servita a niente!"

"Credi davvero? Fossi in te, guarderei meglio."

Reaper abbassò lo sguardo sulla lama. La sua superficie, che fono ad ora era rimasta liscia e incontaminata, iniziò lentamente a incresparsi. La lama tanto terribile stava andando in frantumi!

"No ci posso credere! La mia arma! La credevo indistruttibile. Ma non è solo la lama. Anche quello che resta della Bloodmail, sta andando in pezzi!"

Infatti, sia la lama che la corazza si ruppero in un'esplosione di schegge.

"Visto? Ti sei fidato troppo della tua arma. La mia tecnica Raikiri Rekko genera un'esplosione magnetica che annulla ogni resistenza dei legami atomici, rendendo possibile la distruzione della materia col minimo sforzo. Applicando un po' più di forza, non c'è niente che possa resistere a questa tecnica!"

"Tuttavia, non mi hai ucciso. Sono ancora vivo, e posso combattere!"

"Non credo. La tua abilità era concentrata sopratutto nell'uso estremo che facevi di quell'arma, ma senza, dubito saresti una minaccia significativa. E comunque, gli effetti del mio colpo sul tuo corpo ancora non sono evidenti."

"Gli effetti sul corpo? Arg!"

Sul petto si formò una rientranza, il segno di un pugno, che raggiunto il corpo, aveva esercitato una pressione tale da deformare la carne, i muscoli, le ossa, lasciando il segno.

"Vedi? E non credere che quello sia l'unico colpo andato a segno. Presto le proiezioni magnetiche dei miei colpi lasceranno il segno!"

"Maledetto!" Sul corpo di Reaper continuarono a manifestarsi i segni dei colpi, inesorabilmente. Il Warlord cadde in ginocchio, mentre dalla testa zampillò sangue misto a materia cerebrale. Quell'uomo senza pietà, sconfitto, sembrava inginocchiasi di fronte al suo nemico. Poi cade in avanti.

Touma si girò, avvicinandosi ai due Bronze Saint.

"State bene, ragazzi?"

"Sì,- rispose Retsu, anche se lo sguardo sembrava non mettere bene a fuoco l'immagine- ma se non fossi arrivato tu, probabilmente ora saremmo morti."

"Forse. Ma siete riusciti a dargli filo da torcere, accrescendo i vostri Cosmi in maniera esponenziale. Se non fosse stato per la sua arma, probabilmente non sarei nemmeno dovuto intervenire. Ora, reggetevi a me, raggiungeremo assieme Athena!"

Geki dell'Orsa Minore aveva trovato un avversario degno di lui. Il robusto Saint, dopo aver sconfitto con una certa facilità diversi avversari, si era ritrovato a competere con qualcuno alla sua altezza.

La tecnica del Saint, basata sul Pancrazio, l'antica arte marziale greca, e la lotta libera moderna, necessitava di un confronto molto ravvicinato con gli avversari. La sconfitta con Seiya, durante le Galaxian Wars, gli aveva fatto capire di dover allenarsi a evitare i colpi avversari mentre si avvicinava. Dopo aver lavorato su questo, aveva risposto alla chiamata di Saori, recandosi il Santuario durante la battaglia finale contro Saga.

Ora, soprattutto, aveva potuto constatare i frutti del suo severo allenamento.

Aveva evitato numerosi colpi, per poi finire gli avversari usando ora l'Hanging Bear o il Bear Lariat.

Ma poi si era ritrovato avvinghiato a un guerriero veramente abile.

Alto, ma non robusto quanto Geki, con un elmo a diadema con una placa triangolare sulla fronte sui capelli neri,due copri spalla rotondi, una corazza che copriva il petto,, lo sterno e le costole. I bracciali erano ovali, e ricoprivano l'avambraccio, alle gambe aveva ginocchiere ovali, con delle placche rettangolari che uscivano dalle estremità superiori ed inferiori. Ai fianchi, una cintura che formava una conchiglia protettiva attorno all'inguine. Gli occhi erano grigio scuri, la pelle era abbronzata, ma aveva un colore simile all'ambra.

"Hanging Bear!"

Geki, aveva cercato di raggiungere la sua gola, ma l'avversario era riuscito ad evitare la presa, mettendo le braccia internamente alle sue e allargandole, per eliminare la presa,. Poi, aveva preso il polso sinistro di Geki, torcendoglielo e portandolo alla schiena. Geki, aveva replicato, rigirandosi e colpendo verso il volto.

"Bear Lariat!"

Ma l'avversario aveva allentato la presa, abbassandosi per evitare il colpo, portandosi davanti a Geki. Torcendo il polso e il gomito, piegò il braccio del Saint, per quanto massiccio, costringendolo a piegarsi all'indietro.

Geki era stupito, perché una persona molto meno robusto di lui, riusciva a torcere il suo corpo massiccio quasi senza sforzo.

Per liberarsi, si buttò a terra, rotolando per raddrizzare il braccio, poi si rialzò, e con una mezza giravolta colpì con una gomitata, liberandosi dalla presa.

"Accidenti, è la prima volta che qualcuno riesce a sfuggirmi e a piegarmi in questa maniera."

"Non ho solo torto il tuo polso e il tuo braccio. Guarda il tuo Cloth."

Geki abbassò lo sguardo sul bracciale. Sulla sua superficie si vedevano distintamente delle crepe e ammaccature, lì dove la presa dell'antagonista lo aveva tenuto.

"Incredibile, una pressione così potente, in pochi minuti! Neanche Seiya è riuscito in una cosa del genere."

"È la dote che mi caratterizza. Sono Constrictor di Suguriju. E una volta finito nella mia presa, la mia vittima non può che arrendersi."

"Non ancora. Anche io me la cavo bene con la prese. Vediamo cosa succederà, se sarò io a prenderti."

I due alzarono le braccia, le mani aperte, bruciando i propri Cosmi.

Partirono all'attacco, afferrandosi per le mani, entrambi cercavano di stringere le dita, per provocare qualche frattura alle mani. Geki si liberò dalla presa, passando il braccio destro sul collo e premendo col pollice sull'orecchio, mentre spingeva sul mento, per torcere il collo. Con un movimento da contorsionista, Constrictor fece un mezzo ponte all'indietro, sbilanciando il Saint e liberandosi dalla presa, facendo poi leva sulla gamba destra per farla piegare, poi passò una braccio sotto l'ascella destra,portandolo dietro al collo, agganciando poi tra loro le mani chiudendole sul petto. La gamba, che ancora teneva piegata la gamba destra, si allungò portandosi davanti all'altra gamba.

"Giant Anaconda Hug!"

Constrictor esercitò la sua stretta. Non solo sui punti in cui gambe e braccia stringevano, ma anche sul resto del corpo, Geki sentiva una forte pressione. Il Cloth dell'Orsa Minore scricchiolava, e crepe apparivano sulla corazza e i copri spalla.

"Maledizione, riesce ad esercitare una pressione con tutto il corpo. Questa presa... Mi paralizza completamente!"

"Certo! Il Siguriju è un serpente gigante che vive nel Sud America, creatura della mitologia locale, ma che è stata realmente avvistata anche in epoca moderna. Come ogni serpente costrittore, quando avvolge la preda, la stritola, riducendo in polvere le ossa. E tra breve, nonostante la tua forza, diventerai una massa informe di carne e sangue!"

la pressione sul corpo del Saint aumentò, e i danni sulla corazza si allargavano.

"Maledizione, non riesco a muovere nemmeno un muscolo. Riesce a stringere come io non sarei assolutamente capace. È la mia fine? Davvero, ho raggiunto il mio limite..."

Geki stava chiudendo gli occhi, stordito dal fatto che il sangue, a causa della presa di Constrictor, scorreva sempre più lentamente, indolenzendo il corpo, ma anche provocando una sensazione di torpore sempre maggiore.

"No!- Geki riaprì gli occhi, facendo bruciare immensamente il suo cosmo- Non posso cedere, non posso arrendermi così! Quella volta, Seiya fratturò le mie braccia. Il mio punto di forza. E ora, se voglio vincere, devo rompere la sua incredibile presa. Brucia, mio Cosmo!"

I muscoli di Geki, assorbendo la forza del Cosmo, si gonfiarono in maniera impressionante, mentre opponeva la sua forza alla stratta mortale del Bersesker.

L'immagine di un orso bruno, avvolto tra le spire di un serpente sibilante, si sovrapponeva ai due rivali. Entrambe le bestie sembravano applicare tutta la loro forza per sopraffare l'altra. La pelle sembrava sempre più arrossita.

Improvvisamente, con un urlo esplosivo, Geki, riuscì a respingerla la presa, liberandosi.

L'energia utilizzata dal Saint era tale che la Bloodmail iniziò a rompersi, spandendo schegge tutt'intorno.

"Incredibile! È la prima volta che qualcuno riesce a liberarsi dalla mia morsa."

"Non potevo assolutamente arrendermi, per quanto ne fossi sopraffatto.-attorno agli occhi di Geki, i capillari erano esplosi per lo sforzo eccessivo, e sembrava che il Saint piangesse lacrime di sangue- Ho concentrato la potenza del Cosmo nei miei muscoli, aumentandone l'elasticità, la capacità di tendersi e l'assorbimento di adrenalina. In questo momento, la mia forza è incomparabile!"

"Certo, ma non senza controindicazioni. A tecnica da te usata provoca un doppamento naturale dei muscoli, ma la pressione che i tuoi muscoli esercitano ora è lesiva anche per te. Se continuerai troppo a lungo con questa tecnica di potenziamento, la pressione danneggerà sempre più il sistema circolatorio e gli organi interni. Presto dovrai rinunciare a questa forza, ritrovandoti molto più debole del solito, e sarà allora che attaccherò nuovamente."

"hai ragione, non posso sostenere questo potere troppo a lungo, quindi ,ti sconfiggerò con il mio prossimo attacco."

"Illuso, qualsiasi cosa tu posa tentare, riuscirò ad attuare una contromossa. Alla fine non farai altro che stancarti."

"Lo credi davvero? Vediamo! Stronger Bear Pilediver!"

Geki apri le braccia, generando una corrente d'aria che sbilanciò Constrictor. Poi, chiudendo le braccia, ne provocò un'altra, che risucchiò il nemico. Afferratolo tra le braccia, lo fece roteare per metterlo a testa in giù, quindi spiccò un salto. Balzando, roteava su di sé, mettendo i piedi sotto le ascelle per bloccare le braccia. Con un colpo di reni, diede la spinta per precipitare, piroettando a spirale. Le energie delle rotazioni avevano aumentato esponenzialmente la potenza di spinta della caduta.

Lo schianto fu accompagnato con un boato.

Geki si staccò dal nemico, inginocchiandosi, mentre la pelle tornava al suo colorito normale. Si inginocchiò, col fiato mozzo, mentre piccole ferite sanguinavano in alcuni punti delle braccia e delle gambe.

La Bloodmail era andata totalmente in pezzi, mentre il collo era chiaramente rotto, tanto più che la testa era girata di oltre centoottanta gradi.

Stanco, ma vittorioso, Geki si rialzò. Lentamente, riprese a camminare, piano ma con decisione.

Dolci note si levavano sulla volta di roccia calcarea.

Note sublimi che toccavano il cuore.

Su quelle note, i battiti dei cuori si fermano o accelerano. Come seguendo il ritmo di quella musica, dolcissima ma terribile, i Bersesker sembravano subirne gli effetti. In mezzo a loro, Sorrento avanzava, le labbra socchiuse che soffiavano sul suo flauto dorato.

"Dead End Sinfony!"

Era una musica stupenda.

Già in passato, Sorrento aveva spiegato che quella musica era inoffensiva con persone dal cuore puro, ma era un supplizio indescrivibile contro chi possedeva anche solo una macchia nel suo animo.

I Bersesker cadevano attorno a lui.

Tre Bersesker ancora erano in piedi, a pochi metri da lui, gli occhi già vitrei per gli effetti della tecnica.

"Deboli come siete, vi lasciate influenzare dagli effetti di un suono così patetico!"

Un suono stridente, intenso, annullò gli effetti del colpo di Sorrento, liberando i tre guerrieri dagli effeti che impedivano loro ogni reazione. I loro occhi non erano più vitrei e le pupille, che prima erano rivoltate indietro, tornarono ad essere visibili. Per un attimo, erano nuovamente in grado di muoversi. Poi, dalle loro orecchie uscirono zampilli di sangue, e i loro corpi esplosero.

"Patetici, vero?"

Colui che era intervenuto era senz'altro un Warlord, come testimoniava l'elaborata Bloodmail che lo proteggeva.

Era alto, con un fisico esile, ma le spalle larghe, massicce. Il viso, cerchiato da capelli argentati, era cosparso da efelidi sul naso lungo e un po' pronunciato. Gli occhi scintillanti di malizia malcelata erano verdi. L'elmo a diadema formato da placche simili ad aghi, di varie lunghezze, che saettavano frastagliati, confondendosi quasi con i capelli, sulle tempie scendevano due placche che le proteggevano, scendendo poi in difesa degli zigomi e delle guance.

I copri spalla erano triangolari, corpi, orizzontali.

La corazza, disposta su tutto il corpo, comprendeva un corpo gonnellino protettivo per il bacino, asimmetrico. Nel complesso, l'intera corazza sembrava riprodurre un vestito da selvaggio, con le piastre metalliche che si sovrapponevano tra di loro, ora verticalmente, ora obliquamente, come se fossero legate tra loro. Lunghi bracciali, dotati di copri bicipite, e gli schinieri, che arrivavano a coprire la coscia, erano le uniche parti della corazza ad aver un minimo di simmetria, di grazia.

"Hai ucciso tu quei due? Eppure, erano tuoi compagni! Come hai potuto fare una cosa del gemere?"

"Una cosa che voi, seguaci di altri Dei, non potete proprio capire, è che per noi seguaci di Ares ci consideriamo avversari. L'unica cosa che ci accomuna è il desiderio di combattere per il nostro padrone, e di primeggiare. Lo scopo di ogni Bersesker è di raggiungere la forza di un Warlord. Lo scopo di ogni Warlord è di diventare il Warmaster!"

"Che esistenza priva di senso. La vostra vita è solo una competizione senza fine, quindi? Perché una volta divenuti Warmaster, non dovete forse difendervi dagli altri aspiranti al quel titolo?"

"Se tu sapessi cosa vuol dire essere il Warmaster, lo desidereresti anche tu, Sorrento della Sirena!"

"Mi conosci, dunque. E, dalle capacità che hai dimostrato, credo di poter affermare che tu sei il Generale dell'Armata del Vento di Ares."

"Il tuo intuito ti guida bene. Sono io!"

"Bene, ti stavo giusto cercando. Io, Kanon e Jafar ci siamo presi carico di eliminare i Generali che guidano le Armate. Già un generale è caduto per mano di Kanon, tu sarai il prossimo! Dead End Sinfony!"

Sorrento riprese a suonare la sua melodia col suo flauto, mente attorno a lui apparivano le immagini di seducenti ninfe dei mari, le sirene, che sembravano danzare attorno al nemico, promettendo quasi delizie infinite, o follia.

"Credi di sedurmi con queste note così deboli. Ben altri sono i suoni che possano raggiunger la mia mente."

"Incredibile!-pensò Sorrento- Posso capire che abbia liberato i suoi compagni dagli effetti della mia Sinfony, ma non credevo fosse in grado di resistervi, se fosse rivolta a lui direttamente. -Poi, senza smettere di suonare, trasformo alcune note in modo che riproducessero la sua voce, che si inseriva, come un coro di contrappunto, alla letale musica che ancora suonava- Normalmente, chi ascolta questo concerto letale perde l'uso dei sensi e, stregato dal suo ammaliante fascino, si ritrova perso, impossibilitato sia a muoversi, sia a fare uso del proprio Cosmo. Questa musica non ha mai fatto eccezioni. Ma se anche tu, in qualche modo, riesci a resisterle, non sfuggirai a quest'altra tecnica. Preparati, il mio concerto sta per raggiungere il suo culmine. Dead End Climax!"

Le ali dello Scale della Sirena, che finora erano rimaste ripiegate, si aprirono, mente la musica diventava, da dolce, sempre più dura, selvaggia, aggressiva.

Anche le immagini delle sirene evocate dalla musica di Sorrento cambiarono. Da seducenti, si fecero aggressive. I volti, da prima languidi, ora avevano un'espressione feroce, furiosa.

"Tutta qui la potenza della tua musica? Ben altro suono serve per sconfiggermi, qualcosa che va oltre le potenzialità di queste deboli note musicali. Lascia che io, Cryer della Banshee, ti mostri un suono veramente letale. Starscrem Destroier!"

La stesa nota che aveva annullato la tecnica di Sorrento sui due Bersesker e che li aveva uccisi contemporaneamente, ora veniva usata, in toni più alti, coprendo con la sua potenza il suono del flauto. Le sirene evocate da Sorrento venivano investite da questo suono acuto, e ne venivano spazzate via, come da una tempesta , mente le loro ali venivano strappate inesorabilmente.

Sorrento cadde. Una profonda fenditura si apri lungo la corazza, da un copri spalla all'altro.

"Che potenza. Costui, si è presentato come il Warlord della Banshee. La Banshee, la strega della brughiera irlandese, il cui grido e foriero di morte..."

"Ed è proprio il grido della Banshee a spazzare via il suono del tuo flauto. È la sua voce impetuosa e foriera di morte a rendere vani i tuoi patetici tentativi di contrastarmi. Contro di me non funzionano né la tua Sinfony, né il tuo Climax! Non so come possa essere caduto Caesar di Gerione, ma di certo, no sarò io a cadere, ma tu!"

Cryer calò la mano, tesa a colpire con le punte, come un coltello, cercando di raggiungere la gola di Sorrento. Questi alzò il braccio destro colpendo il polso e deviando il colpo alla gola. Piegando il polso, bloccò il braccio del nemico, sbilanciandolo e spingendolo di lato, mentre, rotolando di fianco, ritornava in piedi.

"Non sono ancora finito. Finché in me ci sarà un alito di vita, non mi darò mai per vinto."

"Pensi che queste quattro mosse di combattimento corpo a corpo possano aiutarti? Di fronte alla mia tecnica, non saranno certo un ostacolo."

"Allora, non mi lasci altra scelta. Dovrò usare una tecnica che, finora, mi ero sempre proibito, perché contraria alla mia natura."

"Inutile tentare di bluffare, vantando una tecnica proibita. Ho già visto il tuo potenziale, se avessi avuto una tecnica simile, l'avresti usata durante l'attacco al Tempio Sottomarino!"

"Cosa? Come puoi sapere cosa è accaduto sul fondo dei mari?"

"Perché io seguivo, di mia iniziativa, il contingente che era venuto all'assalto. Ricorderai che, a un certo punto, quegli inetti erano riusciti a contrastare il tuo colpo. Avevano pensato fosse merito loro, che idioti. Invece, ero stato io ad intervenire. E ti avrebbero sconfitto, se non fosse stato per Jafar! Speravo che Tore fosse abbastanza forte per contrastarlo, invece. Rimasto solo, ho preferito occultare il mo Cosmo e tornare qui. Come vedi, Sorrento, conosco tutto di te!"

"Eri presente? Sei uno degli invasori che hanno profanato il tempio sottomarino?"

"E con ciò? Cosa intendi fare?"

"Intendo vendicare l'affronto, eliminando l'ultimo sopravvissuto."

"Allora, perdi tempo, un altro è sopravvissuto."

"Cosa?"

"Non lo immagini? Un altro guerriero è riuscito a tornare. E ora, sta dando la caccia a Jafar, per vendicarsi!"

"Lui! Eppure, ero certo che fosse stato eliminato!"

"A diversi chilometri di distanza, anche Jafar stava combattendo. Lungo il suo cammino, aveva distribuito i suoi colpi eliminando tutti i nemici che incontrava.

L'ultimo Bersesker, tuttavia, era ancora vivo.

Jafar lo teneva sollevato, tenendolo per la gola, colpendolo a pause regolari mentre lo interrogava.

"Dov'è il Generale dell'armata delle Acque?"

Il Bersesker, frastornato dai colpi e dalla presa del Mariner Shogun, ripeteva di non saperlo. Il volto era livido, pesto, una maschera di sangue. Segno che Jafar non ci era andato piano.

"Lascia quel pezzente, Jafar, e veditela con me!"

"Questa voce... Pensavo che il nostro incontro sul fondo degli Oceani fosse stato l'ultimo."

"Già, ma te lo avevo promesso, Jafar, che ci saremmo rivisti e mi sarei ripreso la mia rivincita."

"Tore di Cariddi! Ammetto di averti sottovalutato, non ti credevo capace di liberarti dal mo Golden Triangle!"

Tore si fece avanti. La sua Bloodmail portava i segni evidenti dello scontro avuto precedentemente col Mariner, crepe e danni che ancora non erano stati riparati.

"Maledetto! Non hai idea di cosa si provi, rinchiuso in quella prigione spazio-temporale, quanto sia il dolore, la tortura.... Ma ora mi prenderò la mia rivincita, e mi risarcirai con il tuo sangue."

"Pensi di potermi risucchiare? Ormai conosco l'Infinity Whirlspool, su di me no avrà più effetto!"

"Ne sono certo, ho avuto modo di constatare la tua abilità. Ma quello non era l'unico colpo di cui io sono capace... Ti ho parlato di Cariddi, quella volta, vero?"

"Certo. È un mostro che inghiotte tutto ciò che le capita a tiro, per sette volte."

"Esatto. Ma dopo le sette volte, Cariddi raggiunge la sua massima capienza, e vomita fuori tutta l'acqua, i detriti e i resti di ciò di cui si è nutrita. E questa espulsione risulta ancor più travolgente dell'ingoio. E come io risucchio tutto come Cariddi, anche io, raggiunta una massa critica, espello tutto quanto, trasformandolo in puro potere. Plasma Spout!"

L'intero corpo di Tore si illuminò di un bagliore giallo verdastro, che poi esplose, dirigendosi con un'esplosione, verso Jafar.

"Golden Triangle!"

"Sciocco, credi di potermi spedire di nuovo in quell'orrida dimensione? Ormai conosco il Golden Triangle, e comunque, questa tecnica è così potente da respingere il tuo colpo."

"Forse, se fossi tu il mio bersaglio. Guarda!"

Il Golden Triangle si allargò davanti a JJafar aprendo un portale verso la dimensione del Triangolo delle Bermuda. L'energia emessa da Tore veniva assorbita dal portale, che si richiuse.

"Come vedi, anche la tua energia può venire catturata dal mio Golden Triangle. Conoscevo il mito di Cariddi e mi sono preparato per ogni evenienza!"

"Comunque, non cambia niente. Posso ancora attaccarti alternando le mie due tecniche. E ho forza sufficiente per lanciare un altro Plasma Spout!"

Un secondo colpo di energia venne emesso dal corpo del Warlord. Potente, ma meno intenso del primo.

"Non aspettavo altro. Golden Triangle!"

Di nuovo, Jafar aprì un varco dimensionale. Ma, stavolta, c'era una piccola differenza. Non era un'entrata. Era un'uscita.

L'energia del primo Plasma Spout uscì, travolgendo il secondo colpo, più debole, ed avventandosi contro il Warlord, indifeso.

"Per te è finita, Tore. Prova su te stesso gli effetti del tuo stesso colpo!"

"Ah, ah, ah, pensi davvero di avermi sconfitto?"

Tore era in piedi, illeso.

"Com'è possibile? Eri stato preso in pieno!"

"Sono sopravvissuto usando l' Infinity Whirlspool e riassorbendo l'energia di entrambi i colpi.

Ormai l'espediente di usare il Golden Triangle per imbrigliare il mio colpo è inutile. Subisci gli effetti della mia tecnica. Plasma Spout!"

Un terzo colpo, più potente dei precedenti, esplose dal corpo di Tore.

"Golden Triangle!"

"Non mi hai sentito, Jafar? Non puoi più assorbire la mia energia per usarla contro di me. Ho lanciato il colpo alla massima potenza, è impensabile che tu possa deviarla a tuo piacimento nelle tua dimensione. Sei morto!"

"Non potrò deviarla, forse, ma posso sfuggirle!" Sorprendentemente, Jafar entrò nel portele, che si richiuse dietro di lui. L'energia del colpo si sfogò sul pavimento roccioso della caverna, lasciando un enorme cratere.

"Pur di fuggire al mio colpo, si è gettato nella sua stessa dimensione.... bene, che ne provi la sofferenza..."

Ma la frase di Tore fu smorzata. Un braccio, guantato di oro giallo e rossiccio gli aveva perforato il petto, un braccio che usciva da un piccolo triangolo dai lati dorati. L'apertura si allargò, facendo uscire Jafar.

"Il Triangolo delle Bermuda è sotto il mio controllo, io posso entrarvi e uscirvi indenne, a mio piacimento. E in questo modo, posso sfuggire ad ogni attacco. Per te è finita, Tore. Ma non credere che ti lascerò morire velocemente. No, morirai solo dopo avermi rivelato dove si trova il tuo generale. Parla! Sei un Warlord dell'Armata dell'Acqua, non puoi non sapere dove si trova!"

Tore, ridacchiò.

"Certo che lo so, bastardo- disse tossendo sangue- e te lo dirò. Ma colui che vuoi affrontare è un demonio. Se te lo dico, non è certo per paura o per la sofferenza che mi infliggi, ma perché lui ti ucciderà nel modo più doloroso immaginabile...."

"A quanto pare, Cryer, lo scontro tra Jafar e Tore ha avuto luogo. E Jafar ha prevalso! Ora sei tu, l'unico sopravvissuto all'attacco al Tempio Sottomarino."

"A quanto pare, sì, ma sei sempre convinto di potermi battere? Finora ti ho dimostrato il contrario."

"Certo, ti batterò ad ogni costo, con questa tecnica. Dead End Silence!"

Sorrento portò il flauto alle labbra.

"Folle. Starscream Destroier!"

L'urlo raccapricciante della Banshee risuonò ancora, terribile e travolgente.

"Sapevo che stavi bluffando. Hai subito il mio colpo senza nemmeno poter reagire, in nessun modo! Altro che tecnica proibita!"

Sorrento, però si rialzò, lentamente, stancamente. Portò nuovamente il flauto alle labbra.

"Ancora vivo? Merito del tuo Scale, immagino. Ma ora, lo farò a pezzi con le tue membra. Starscream Destroier!"

Ancora una volta, il colpo di Cryer si levò. Ma l'urlo stridulo, però sembrava più smorzato. Sorrento venne sospinto dal colpo, ma rimase in piedi.

"Com'è possibile? È pieno di lividi, è stato travolto dal mio colpo già tre volte, eppure è riuscito a resistere- improvvisamente, Cryer cambiò espressione, mente un sospetto si insinuava in lui- Tu... Hai portato il flauto alle labbra, eppure non hai ancora emesso una nota!- il Warlord osservò con più attenzione il Mariner- tu non stai soffiando nel flauto. Tu... stai aspirando!!!"

"Esatto, Cryer.-confermò Sorrento , modulando il suono attraverso il flauto per riprodurre la sua voce senza cessare di eseguire la sua tecnica- il flauto della sirena ha due poteri. Il primo di emettere una melodia ammaliante ma fatale. Il secondo, invece è di assorbire ogni suono. Il suono di questa caverna, il suono esplosivo del suo colpo. Il suono del tuo battito cardiaco. Il suono dei tuoi pensieri. E quando avrò assorbito questi suoni, tu sarai solo un guscio vuoto!"

"In...incredibile! Non mi sarei mai aspettato una simile piega d'eventi. Eppure, ora mi accorgo che è vero. La mia voce si infiacchisce sempre di più, e diventa sempre più arduo ascoltare i miei pensieri."

"Sarebbe stato meglio, per te, morire per via del mio Climax o del mio Sinfony. Perché questo colpo ti strapperò via l'anima! Mi dispiace, ormai non posso più fermarmi! Dead End Silence!"

"No, no voglio!"

Ma ormai era tardi. L'arcano potere del colpo di Sorrento fece il suo corso, strappando i pensieri al nemico, riducendolo a un corpo senz'anima.

"Giustizia è fatta. Chi ha invaso il suolo del regno Marino è ormai solo un brutto ricordo. Per te sire Poseidone!"

Jabu si era fatto valorosamente largo tra i vari avversari incontrati. Il Saint dell'Unicorno era avanzato tra i nemici, colpendoli con precisione.

Finora, aveva avuto modo di dare prova del suo valore, durante il tragitto fino alla Fortezza, ma ora aveva dovuto affrontare guerrieri abili almeno quanto Kevin della Donnola. Ma la sua abilità era cresciuta, durante il periodo trascorso da quel primo scontro con i seguaci di Ares.

Infatti, aveva avuto ragione di diversi Bersesker, anche utilizzando il solo Unicorn Gallop, solo a volte con il Unicorn Jump.

Era ottimista. Ormai, la Fortezza era a pochi metri, sembrava che niente potesse bloccarlo.

Spiccò un salto, per evitare una stalagmite spezzata che gli bloccava il passo.

Improvvisamente. Una mano gli afferrò la caviglia destra, lanciandolo indietro.

Jabu cadde a terra, eseguendo una capriola per tornare in piedi.

Da dietro la stalagmite, uscì l'uomo che aveva bloccato la sua corsa.

Magro, ma muscoloso, il viso dai tratti volgari, i capelli castano scuri, incolti e spettinati, basette lunghe e un accenno di barba. L'elmo aveva quattro corna caprine: due, sulle tempie, si attorcigliavano a spirale andando verso l'esterno mente le altre erano corte, quasi appena accennate, erano sopra la fronte. La corazza era completa, con i copri spala semi cilindrici, i lunghi bracciali dotati di copri bicipite triangolare, che seguivano la linea dei muscoli delle braccia.

La corazza rivestiva completamente il busto, collegata a una cintura dalla quale scendevano tre placche pentagonali irregolari che formavano un gonnellino rozzo e irregolare.

Gli schinieri erano lunghi e dotati di un copri coscia a sezione conica collegato alla ginocchiera.

Jabu si mise in posizione di guardia.

Aveva capito che la persona che lo aveva ostacolato non era un avversario qualsiasi. Era, chiaramente un Warlord, un guerriero che non era affatto pronto ad affrontare.

"Chi sei, tu che blocchi il mio cammino?"

"Il mio nome è Forrest, Saint dell'Unicorno. Ero davvero curioso di scontrarmi con te."

"Davvero? E perché?"

"Innanzitutto, perché hai ucciso un mio allievo, Kevin. Ma anche perché, nei precedenti scontri tra coloro che portavano le nostre corazze, gli scontri finivano inevitabilmente con la morte di entrambi. Ma questa volta non sarà così. Infatti, tu sei solamente un Bronze Saint, io sono un Warlord. Solo un Gold Saint potrebbe avere una forza paragonabile alla mia. Di certo un Bronze Saint non può competere con un Warlord."

"Sembri personalmente coinvolto. Perché tutto questo odio nei miei confronti? Non credo sia solo per via di Kevin."

"Certo. Non ti chiedi perché i nostri predecessori si siano scontrati sin dall'epoca dei miti? Perché i nostri totem sono diametricalmente opposti!

L'Unicorno, la cui costellazione ti protegge, rappresenta la purezza di cuore, la nobiltà, l'abnegazione."

"E con ciò?"

"Il mio totem, il Satiro, rappresenta gli aspetti più lubrici della natura. La rozzezza, la volgarità.

Come vedi, le caratteristiche delle creature mitologiche che ci guidano sono opposte. Tra noi non ci può essere che odio!"

"Che assurdità! Pensare di doversi affrontare solo perché i nostri simboli sono opposti... Ma è assurdo! Comunque, non sarò certo io a sottrarmi alla lotta. Preparati!"

"Lotta? Forse non hai capito bene la situazione, ragazzino, ma più che uno scontro sarà un'esecuzione. Nutri una qualche speranza di vittoria... Illuso."

"Non mi illudo, è un dato di fatto che i Saint siano stati in grado di sconfiggere avversari che sembravano dotati di poteri di gran lunga superiore. È la storia recente a confermarlo."

"Pensi di poter emulare le gesta dei Gold Saint contro i Titani? O forse dei tuoi fratelli, quando hanno sconfitto prima i Gold Saint, poi addirittura i Mariner Shogun, gli Spectre e persino Poseidone e Hades?"

"Tu sai? Com'è possibile?"

"Ormai questa verità è di dominio pubblico. O pensavate di mantenere il segreto? Volevate nascondere la vostra natura di bastardi, figli di donnacce?"

"Maledetto, taci! Unicorn Gallop!"

Pieno d'ira, Jabu spiccò il salto colpendo col calcio. Aveva agito d'impulso, spinto dalla rabbia per le parole del rivale, parole che insultavano non solo lui, ma a anche quei fratelli che aveva imparato ad amare, anche i fratelli che erano morti, nel tentativo di diventare Saint.

"Un attacco veramente sconsiderato. Così precipitoso. Era ciò che aspettavo. Savage Lust!"

Forrest alzò la mano destra, con un movimento simile a quello che si fa per lanciare un oggetto.

Un'onda d'urto venne generata da quel movimento, espandendosi in maniera irregolare, assumendo la forma di una barriera attorno al Warlord, ma anche travolgendo Jabu, e ogni cosa si trovasse nei dintorni. Il pavimento di roccia era segnato da solchi profondi.

Jabu era a terra.

"Sei sopravvissuto. Sono sorpreso. Un colpo del genere avrebbe ridotto chiunque in pezzi."

"Il tuo colpo è davvero molto potente, se sono ancora intero è grazie a questa corazza. Al Cloth dell'Unicorno, rigenerato grazie al potere della Fenice. Ora come ora, la mia corazza è di gran lunga più resistente rispetto al passato!"

"Non lo metto in dubbio. Tuttavia, sappi che mi sono trattenuto, con quell'attacco. Che gusto trarrei nello sconfiggerti con un solo colpo? Voglio umiliarti, lasciarti contorcere nel dolore e nell'impotenza."

"Pensi davvero che io sia una facile preda? È vero, poco fa ti ho attaccato senza nessuna strategia, lasciandomi totalmente scoperto. Le tue provocazioni miravano a questo, dopotutto. Ma ora, non mi lascerò manipolare. Vedremo chi resterà in piedi!"

Jabu e Forrest iniziarono a girare in tondo, ognuno cercando un punto scoperto nella difesa dell'altro. Tuttavia, solo Jabu sembrava concentrarsi seriamente sullo scontro, mente il suo avversario sembrava prendere la cosa quasi come uno scherzo, un gioco divertente.

Jabu attaccò con una serie di calci circolari, cercando di raggiungere l'avversario ai fianchi e alle tempie. Ma quell'attacco era solo un diversivo: fingendo di voler eseguire una spazzata, puntellò le mani a terra, mentre, invece di spazzare, diede con i piedi una forte spinta, in modo da fare una capriola. Poi, mentre scalciava contro l'avversario, diede una forte spinta con le braccia.

"Unicorn Jump!"

Con la tecnica che gli aveva permesso di sconfiggere Kevin, Jabu stava attaccando, colpendo direttamente, a distanza ravvicinata.

Non c'era assolutamente modo di evitarla, e l'energia imbrigliata in essa era molto superiore a quella di cui era stato capace allora. Se il colpo fosse andato a segno, sarebbe stato devastante!

Arrivò l'impatto. L'energia dell'Unicorn Jump esplose, generando una serie di onde d'urto di potenza spaventevole. Ma il colpo non aveva raggiunto il corpo di Forrest. Il Warlord, con fare indolente, aveva parato il colpo sul palmo della mano sinistra e riusciva a contenerne la forza.

Bloccato, Jabu cadde di schiena, mentre la sua estrema risorsa veniva vanificata.

"Pensavi che questo colpo sarebbe riuscito a sconfiggermi? So che ti ha permesso di mettere fuori gioco Kevin, tuttavia, come vedi, è insufficiente contro di me."

Jabu strisciò all'indietro, cercando di sfuggire al torreggiante avversario. Ma Forrest, contro le previsioni del giovane, non si mosse. Rimase, con manifesto compiacimento, a guardare l'avversario che, impotente, cercava di sfuggirgli.

"Fuggire è inutile, Jabu. Puoi tentare un qualsiasi attacco, ma sarà del tutto inutile. Savage Lust!"

Di nuovo, gli effetti del colpo segreto di Forrest si propagarono tutt'intorno, investendo Jabu e sollevandolo.

Di nuovo, la polvere sollevata dall'esplosione si diradò. Jabu era lì, in piedi, se pur a fatica.

"Davvero portentoso. Il tuo Cloth deve avere una resistenza davvero incredibile, questa volta ci avevo messo molta più energia, nel colpire."

"Non è solo questo."

"Cosa intendi?"

"Non so spiegarlo. È una sensazione... Quasi come se, dopo essere stato colpito, io stia meglio."

Jabu si passo la mano sul braccio. Arrivato al bicipite, si accorse di una cosa strana. Un livido, frutto di uno degli scontri precedenti era scomparso.

"Forse... Ma certo! Finalmente si è rivelato il potere segreto del mio Cloth!"

"Cosa intendi dire?"

"Ogni Saint possiede una caratteristica particolare, spesso legata al Cloth indossato. Lo scudo di Shiryu o le catene di Shun, per esempio. Anche il mio Cloth possiede una caratteristica peculiare, che evidentemente si è manifestata. È in grado di filtrare le energie e modificarle, purificarle. Quindi, quando riceve un'energia distruttiva, la trasforma in energia curativa. I colpi che mi hai rivolto, sono serviti, in una certa misura, a guarirmi dalle ferite che avevo già subito, oltre che quelle che i tuoi colpi mi infliggevano."

"Un inconveniente non da poco, lo ammetto, ma di certo no risolutivo. Esiste un sistema estremamente semplice per scavalcarlo: procurarti più ferite di quante il tuo nuovo potere ti permetta di guarire. Preparati, stai per affrontare la mia forza spinta al massimo. Savage Lust!"

Jabu saltò indietro. Stavolta, la forza del colpo era tale che l'aveva avvertita ancor prima che fosse emanata. D'istinto, capì che, se lo avesse raggiunto, probabilmente avrebbe dilaniato in due il suo corpo, rendendo inutili le proprietà rigeneranti della sua corazza.

"Non posso sfuggirgli in eterno. Anche se evito un attacco, c'è la possibilità che lui colpisca ancora e ancora, ed è molto più probabile che mi stancherò prima di lui. Forse, posso tentare solo una cosa. È una strategia rischiosa, ma se funzionasse, potrebbe diventare il mio colpo supremo. Ma per riuscire, dovrò espandere il mio Cosmo più di quanto abbia mai fatto. Aaaarggghh!"

"Cosa? Sta espandendo il suo Cosmo. Il Settimo Senso... Sembra prossimo ad acquisirne il controllo. Sta raggiungendo un potere paragonabile a quello di un Gold Saint. Devo impedirlo. Ora, prima che divenga troppo forte. Savage Lust!"

Il colpo raggiunse Jabu in pieno, ma il Saint non sembrò cercare di evitare o parare il colpo, anzi, sembrava cercare di subirne gli effetti con tutto il corpo.

"Così! Ora, mio Cosmo, brucia fino ai confini dell'universo. Unicorn Purity!"

Jabu sferrò il pugno destro, incanalando l'energia purificante del Cloth, che sembrava attirare a sé l'energia distruttiva del Savage Lust.

Il pugno raggiunse in pieno petto Forrest, penetrando l'energia del Savage Lust.

Entrambi i guerrieri furono sbalzati via.

Jabu si rialzò, ferito, l'occhio sinistro pesto mentre rivoli di sangue gli scorrevano dagli angoli della bocca.

Forrest invece sembrava completamente illeso.

"Qualsiasi cosa tu abbia tentato, è fallita. Come vedi, non ho riportato il minimo danno, mentre tu, stavolta, è solo per miracolo se respiri."

"Mi sembra troppo presto per dichiarare chiuso lo scontro. Il colpo che ho tentato, in realtà, è andato perfettamente a segno!"

"Cosa intendi? Non ho neanche un livido, nemmeno la minima scalfittura! E tu ritieni che quel pugno abbia avuto successo?"

"Non capisci, Forrest? Il colpo che ho usato sfruttava il potere che ho appena scoperto, una capacità purificante, che trasforma l'energia distruttrice in energia rigenerante. Ho usato tale potere accumulandolo nel pugno e immettendolo in te!"

"A che scopo? Un potere del genere serve solo a guarire."

"Vero, ma si cosa succede se una cellula guarisce in maniera anomala? Che continua a rigenerarsi diventando un cancro. In questo caso, l'energia da me usata dovrebbe provocare un rigetto, ora!"

"Cosa?"

A quelle parole, la Bloodmail del Satiro andò in mille pezzi, mentre il corpo di Forrest si ricopriva di ferite e pustole purulente.

"Non è possibile! Il mio corpo, ferito in questo modo!"

"Te lo avevo detto. Non si può guarire un corpo già sano. La mia energia è circolata in te, e non trovando niente che non andasse si è accumulata fino a quando il tuo corpo non è stato più in grado di trattenerla. Quindi, si è trasformata nuovamente in energia distruttiva esplodendo, e danneggiando il tuo corpo in diversi modi. Anche la tua Bloodmail, che ne era stata investita, ha subito una sorte analoga."

"No, non può finire così. Non posso venire battuto. Non ci credo!"

"Mi dispiace per te, ma è tutto vero. Ho padroneggiato il Settimo Senso, per la prima volta, raggiungendo il potere di un Gold Saint. La sfida tra i nostri totem- continuò poi- ha finalmente trovato fine, anche se non quella che avevi previsto."

"Maledizione... Ero sicuro di vincere, di esserti superiore, ma sei riuscito a ribaltare lo scontro. Io.. Non ...Posso... Crederci!"

Forrest cadde a terra, morto, gli occhi vitrei semiaperti.

Jabu cadde in ginocchio. Nell'utilizzare l'Unicorn Purity aveva dovuto subire gli effetti del colpo di Forrest, e sentiva il suo corpo completamente indolenzito.

Ma non si fermò a lungo. Consapevole di poter portare un aiuto significativo, si rialzò, riprendendo la sua frenetica corsa.

La grotta era umida. Gocce d'acqua, cristalline, pendevano dalle pareti, cadendo a tratti come pioggia.

Jafar avanzava, con passo deciso, sicuro.

"Incredibile, quest'angolo della grotta trasuda acqua... Da quel che dice Tore, dovrebbe esserci un passaggio che permette di raggiunger i mari."

"Non avrai bisogno di quel passaggio per trovarmi, Sea Dragon! Ti stavo aspettando!"

L'uomo avanzava nella grotta, circondato dalle gocce d'acqua, la pioggia là dove le nubi non arrivavano.

"Dunque sei tu, il Generale delle Acque!"

"E tu sei il capo dei seguaci di Poseidone. Ti immaginavo più impressionante."

Era un uomo imponente. Un elmo completo, modellato a forma di testa di creatura, la cui bocca formava l'apertura per la testa, sopra la quale era modellato un occhio dalla pupilla ovale, una cresta seghettata in avanti lungo la sutura sagittale. I copri spalla erano rotondi, con tre placche triangolari che fuoriuscivano in diverse angolazioni. La corazza proteggeva tutto il busto, con un ulteriore protezione sul petto, a forma triangolare con gli angoli arrotondati. Una cintura con tre placche rettangolari sui fianchi gli cingeva i fianchi. Il bracciale destro era modellato a forma di un teschio equino, mente l'altro era esagonale, ma in maniera irregolare. I lunghi gambali, dotati di ginocchiera e di un copri coscia a sezione cilindrica. Il viso era nascosto in ombra. Si vedevano solo i capelli, neri con riflessi bluastri, oleosi.

"Finalmente. Sono venuto qui per eliminarti."

"E solo perché sei a capo delle truppe di Poseidone ritieni di poter vedertela con me? Tore ti ha detto chi sono?"

"Un demonio... Ma immagino abbia esagerato, per spaventarmi, descrivendo in questo modo la tua forza."

"Allora, temo dovrai ricrederti nella maniera più dolorosa."

Si proiettò in avanti, improvvisamente, fulmineamente, colpendo Jafar al volto, doppiando l'attacco con un colpo allo stomaco. Jafar si ritrovò a terra, scagliato rovinosamente. Rimbalzò sulla pietra, lasciando il segno del suo corpo.

"Sei rapido, è anche forte, ma non mi sembra che le tue capacità siano così terribili come diceva Tore."

Jafar si stava rialzando, impassibile.

"Quello era solo un riscaldamento. Il vero dolore deve ancora arrivare, Jafar. Ora vedremo chi di noi è il supremo guerriero dei mari, se tu, Jafar del Sea Dragon, o io, Morgawl di Nuckelave Sea Devil!"

"Nuckelave?" Jafar strabuzzò gli occhi, guardando il nemico.

"Vedo che hai sentito parlare del mio Totem."

"Si tratta della creatura più terribile che infesti i mari. La sua presenza vuol dire morte."

"E così sono io, portatore di morte per tutti coloro che cercano di pararmi innanzi."

Morgawl alzò la testa , levandola dal cono d'ombra dell'elmo. Gli occhi erano di un malsano colore giallo fluorescente, simile a quello della bile, privi di ciglia e di sopracciglia, e sembravano privi di palpebre. Era impressionante, spaventoso.

Ma Jafar non si fece intimorire da quella vista raccapricciante, ma alzò la guardia, preparandosi al confronto.

L'attacco di Morgawl fu nuovamente repentino. La sua mano, aperta come un artiglio, era pronta ad afferrare la faccia di Jafar, che arretrò, finendo ferito come da un'artigliata sulla guancia sinistra.

Il Mariner tese il pugno, ma il guerriero di Ares si abbassò, avanzando per ritrovarsi vicinissimo all'avversario. Jafar poteva sentire il respiro del nemico sul viso, l'alito fetido, sapeva di zolfo, di decomposizione.

Lo sguardo del Warlord sembrava folle dal desiderio di uccidere. Per una frazione di secondo, Jafar arretrò. Ma, da guerriero esperto e potente qual era, il suo smarrimento durò pochi secondi.

"Deepwater Preassure!"

Le gocce d'acqua presenti sulla roccia sembravano attirate dalla potente pressione generata dal Mariner, stringendo una morsa devastante attorno al Warlord, le cui membra sembravano avvinte dalla forza misteriosa generata da Jafar. Ma l'illusione della vittoria si infranse insieme alla bolla. Con un poderoso sforzo dei muscoli pettorali, Morgawl aprì le braccio, rompendo la bolla di forza, simile a una sfera d'acqua, in tante gocce che andarono a impattare sul pavimento e sulle pareti di roccia, come tanti proiettili, con violenza tale da lasciare un segno.

"La forza della pressione sub oceanica può piegare il metallo, ma non può soggiogare me. Se la tua forza è tuta qui, quello che ti aspetta è la morte, Jafar!"

"Non è ancora detto. Prendi questo. Golden Triangle!"

Attorno a Morgawl, le immagini del Golden Triangle, che formava come un tunnel in grado di risucchiare ogni cosa nel Triangolo delle Bermuda. Ma il terribile Warlord camminava, contro la corrente incredibile generato dalla tecnica di Jafar, apparentemente senza sforzo.

"Il terribile Triangolo delle Bermuda. Ma il suo potere impallidisce di fronte a quello del Diavolo del Mare, il potere che ho saputo fare mio."

Con un semplice gesto, Morgawl dissolse il Golden Triangle, come se scacciasse di torno una mosca.

"Ti ho lasciato giocare, Jafar, ma ora, tocca a me attaccare. E il mio primo attacco sarà anche l'ultimo! Mortasheen!"

Morgawl alzò la mano da cui emerse un'energia che si presentava come una nebbia giallastra, di un colore simile a quello degli occhi del guerriero. Ogni cosa che veniva investita da quel colpo, marciva, persino la pietra si sbriciolava, ridotta in polvere.

Jafar venne colpito, ma incredibilmente il suo corpo non cedette.

"Vedo che hai ereditato il potere arcano di Sea Dragon, Jafar. La manipolazione del Corallo d'Oro!"

Infatti, attorno al Mariner, si erano creati spuntoni di corallo giallo oro. In realtà, il corpo e l'armatura del guerriero avevano subito gli effetti dell'attacco nemico, ma il corallo generato dal suo Cosmo aveva riparato lo Scale e curato le ferite.

"Questo corallo mi rende invincibile, quale che sia il tuo attacco, esso mi rigenererà completamente. È il potere dell'Holy Pillar!"

"Credi di battermi solo perché puoi rigenerarti grazie a quel corallo?"

"Se sai di cosa si tratta, dovresti sapere che questo corallo mi permette di prendere il controllo della materia, permettendomi di manipolarla a mio piacimento. Holy Pillar!"

Tutta la roccia, invasa dal corallo si modificò assumendo la forma di obelischi a forma di braccia pietrose tesi a schiacciare Morgawl.

"Sei un illuso, Jafar. I coralli sono un derivato di un essere vivente, dovresti saperlo. E come ogni sostanza vivente, può venire uccisa dal mio Mortasheen!"

Di nuovo il Warlord utilizzò la sua tecnica. O coralli dorati, toccati dal suo potere, persero colore e deperirono, e la roccia che veniva controllata tramite esso e rimodellata cadeva in pezzi, diventando polvere. Anche il corallo che proteggeva Jafar venne eliminato lasciandolo indifeso.

"È davvero fortissimo... Più forte di me! Il suo colpo sembra riuscire a distruggere qualunque cosa, compresi i Coralli dorati."

"Jafar! È così che ripaghi la mia fiducia?"

"Signor Poseidone! Lei...."

"Quando ti ho permesso di vestire quel potente Scale, l'ho fatto perché ho voluto credere nella tua forza, nella tua lealtà, nella tua dedizione. Tuttavia, mi hai deluso."

"Mio Signore..."

"Alzati, Jafar. La tua forza, la tua vera forza, ancora vuole esprimersi in tutta la sua potenza! Falla fuoriuscire, falla esplodere, liberala. Tu simboleggi il potente Sea Dragon, in grado di dominare la furia dei flutti in tempesta! Tu puoi sconfiggere quel Warlord!"

Jafar tese le mani davanti a se, bruciando al massimo il suo Cosmo. Improvvisamente, il miasma di energia di Morgawl si divise in due attorno a lui. Dal cosmo di Jafar vennero generati nuovamente i coralli che ,toccando il suo corpo, lo guarivano riparando contemporaneamente lo Scale.

"Impossibile! Come hai fatto!" Morgawl abbassò la mano, ponendo fine all'attacco.

"Ho solo generato una corrente sufficientemente potente da deviare il tuo fetido miasma, in modo da proteggermi." Jafar, completamente guarito, si preparava ad affrontare ancora il suo avversario.

"Sarai anche tornato in forze, ma questo no ti basterà certo per battermi. Il trucco che hai usato per difenderti poc'anzi non funzionerà una seconda volta. Per me è uno scherzo manipolare il mio colpo per ritorcerti contro la pressione con cui ti sei difeso."

"Me ne rendo conto. Non potrò proteggermi ancora in quel modo. Quindi, non mi resta che una cosa da tentare."

"Ancora una cosa?"

"Sì la mia ultima tecnica. È un azzardo, perché non ho mai avuto modo di sperimentarla. È una tecnica che ho ideato mentre, sotto gli effetti del Genro Mahoken di Kanon, mi trovavo in coma nelle segrete del Tempio Sottomarino. Eppure, riuscire a tradurla in realtà è la mia unica possibilità!"

" Vuoi dunque rischiare la tua vita in questo modo. Hai poche possibilità di sopravvivere. E stavolta scatenerò su di te tutto il mio potere."

"Credi mi importi di morire? Il mio Dio è venuto in mio soccorso. Mi ha spronato, ha creduto in me. Fosse anche l'ultimo atto della mia vita, gli dimostrerò di essere degno della fiducia che mi ha dimostrato. Preparati, Morgawl!"

Entrambi si posero in posizione di guardia, bruciando i rispettivi Cosmi.

"Il Cosmo di Jafar! È incredibilmente ampio e profondo, come l'Oceano. Percepisco in esso una forza dirompente, sul punto di esplodere. Ma tutta l'acqua dei mari è impotente di fronte al mio potere. Mortasheen!"

Di nuovo il terribile miasma si dilagò, più rapidamente che mai, tutt'intorno ai due guerrieri. Jafar venne colpito. Sul suo Scale si formavano delle crepe. I capillari sotto la pelle del viso si illuminarono di un malsano colore giallo, mentre la pelle sembrava emettere fumo, quasi stesse bruciando.

"Jafar! Non volevi utilizzare una tua tecnica che avrebbe dovuto eliminare il mio Mortasheen? Mi sembra che il mio colpo stia sortendo i suoi effetti. Il terribile fluido generato da me è in grado di corrodere qualsiasi cosa, e non c'è nulla che tu possa fare. Tra breve, morirai!"

"Non cantare ancora vittoria. Non ancora! Per dare il massimo, nel mio ultimo colpo, devo rischiare la vita, solo in questo modo posso riuscire a portare al massimo il mio Cosmo... Preparati!

Il Mariner Shogun fece esplodere il suo Cosmo. Dietro di lui, apparve l'immagine di un enorme Drago Marino, che si immerse nelle profondità degli oceani, provocando, con la sua immersione, un'onda enorme.

"Endless Tsunami Impact!"

Jafar tese il pugno.

"Che pressione incredibile. Sta premendo sul mio miasma. Com'è possibile... Dovrebbe corrompere persino l'oceano espandendosi senza limiti, eppure, Jafar sta riuscendo a respingermi. Non solo, il suo pugno sembra aumentare continuamente di potenza! Mi sta sopraffacendo!"

"Morgawl! Sai cos'è uno Tsunami?"

"Cosa?"

"Lo Tsunami, o onda anomala, è una serie di onde gigantesche generate da un movimento tellurico sul fondale marino. Onde che, quando colpiscono la costa, sanno essere terribilmente distruttive, travolgenti. Il mio colpo si ispira a questo spaventevole fenomeno, solo che l'acqua utilizzata è quella di tutti i sette mari. È un colpo degno di colui che guida i seguaci del grande Poseidone! Assaggiane l'incredibile forza distruttiva! Endless Tsunami Impact!"

"La sua potenza! È in continuo aumento. Non riesco a sostenerla."

Il flusso di potere generato da Jafar sopraffece il terribile colpo di Morgawl, scagliando lontano il Warlord, frantumando la sua corazza.

Dall'immagine dell'onda gigante, due occhi fiammeggianti radevano guardano fissa l'immagine del Nuckelave Sea Devil. Il Sea Dragon emerse dall'onda gigante, affondando le sue zanne sul collo del demone degli oceani, che gridò il suo dolore con entrambe le teste mostruose, quella bestiale come quella umanoide.

Morgawl cadde, il corpo ferito, le ossa spezzate.

I suoi occhi spaventosi, aperti anche nella morte.

Jafar si accasciò al suolo, rigenerando nuovamente le sue ferite e restaurando lo Scale di Sea Dragon.

"Manca... Manca solo un generale! Devo affrettarmi e raggiungere la Fortezza! Oramai, lo scontro finale si avvicina sempre più!"

Simon era sempre più vicino alla Fortezza. Solo un altro Cosmo era più vicino a lui all'agognata meta.

Aveva falciato ogni Bersesker, senza esitazione. Non era solo per Athena, o per la pace del mondo.

A guidarlo era anche un altro motivo, più personale e profondo, forse egoistico. Ma per lui, troppo importante.

Alcuni mesi prima...

Dopo la sconfitta di Saga, Il Saint della Volpe era stato finalmente liberato dalla cella dove era stato rinchiuso dal Gold Saint ribelle.

Pieno delle ferite che il traditore gli aveva inferto, era in stato di incoscienza.

Il suo primo ricordo, una figura china su di lui.

D'istinto, Simon cercò di evitarlo, per poi afferrarlo. Quando la vista gli si schiarì, vide una giovane dalla pelle ambrata, chiaramente una meticcia, le labbra carnose, piene dischiuse per la pressione della mano del Saint sulla sua gola. Gli occhi color caffè erano spalancati, mentre i capelli, ricci e un po' mossi erano scompigliati. In mano, una pinza con del cotone per disinfettare le ferite.

Simon allentò la presa.

"Chi sei?"

"Sono solo un'infermiera venuta qui per curare i feriti. Lavoro per la Fondazione Grado. Mi chiamo Cristia"

Due giorni prima.

Una capanna ai margini del Santuario.

La porta si aprì, e Simon, uscì, portando sulle spalle il suo Pandora Box.

"Devi proprio andare?"

Cristia lo seguiva, indossando un semplice vestito, i capelli ricci e scuri legati in una crocchia.

Il suo corpo era arrotondato, in chiaro stato di gravidanza. L'incontro tra lei e il Saint della Volpe era stato solo l'inizio di una relazione felice. Ma ora, Simon era chiamato a compiere il suo dovere, e a tornare a rischiare la vita per la salvezza del mondo.

"Devo, tesoro. Ma ti prometto che tornerò."

"Come puoi promettermelo? Hai detto chiaramente che questi Bersesker sono forti, che alcuni di loro sono anche più forti di te."

"Amore mio, l osai, tu sei la cosa più importante, per me. Tu e il bimbo che il nostro amore ha concepito." disse accarezzando la pancia arrotondata della sua compagna. La bacio delicatamente sulle labbra. "Ti prometto amore mio, che tornerò da te, e dal nostro bambino! Te lo giuro!"

Simon correva tra le vie di roccia, mentre il suo pensiero andava alla donna amata, e al piccolo che stava per nascere...

Improvvisamente, lingue di fuoco si ersero attorno a lui,alte, circondandolo, come una gabbia di fuoco.

"Cosa? Fiamme così grandi qui?"

"Certo, anche la pietra brucia, se viene usato un calore sufficiente."

Un uomo avanzava, camminando con disinvoltura ed indifferenza tra le fiamme.

La Bloodmail brillava riflettendo la luce delle fiamme, quasi come se la stesa corazza fosse formata da lingue danzanti.

L'elmo nascondeva il viso, ricoprendo buona parte della testa, con due pacche a sezione conica verticale sulle tempie. Ciocche di capelli neri uscivano dai bordi dell'elmo.

I copri spalla erano rotondi, con una placa triangolare obliqua che sbucava da sotto, scendendo aderenti al bicipite. La corazza vestiva tutto il busto, magro ma atletico, tonico, terminando con un gonnellino formato da otto placche sigari formi.

I bracciali e i gambali erano lunghi, I primi erano forniti di copri bicipiti, mentre i secondi, formati come stivali, avevano ginocchiere e copri coscia, questi ultimi salivano lateralmente.

"Quella corazza... Riconosco queste insegne. È la corazza della Volpe demoniaca."

"Sì questa è la Bloodmail di Kyubi no Kitsune, la volpe a nove code. E io sono Foxhoud, generale dell'Armata del Fuoco!" Presentandosi, alzò il volto, rivelando un viso affusolato, dai lineamenti efebici, gli occhi neri, affusolati e sottili.

"Uno dei quattro generali? Che onore, per un semplice Silver Saint, scontrarmi contro uno dei pezzi grossi dell'esercito di Ares."

"Non un onore, sappi che, nei tuoi riguardi, ero curioso, Simon della Volpe."

"Curioso?"

"Certo. Il tuo simbolo, la tua costellazione guida, rappresenta la Volpe Teumessia. Una volpe demoniaca, esattamente come Kyubi no Kitsune. Voglio verificare quale delle due Volpi sia la più potente, quella che ti dona i suoi poteri, che non poteva essere catturata o colpita, o la mia, in grado di dominare il fuoco!"

Il Bersesker si mise in posizione di guardia.

Simone fece la stesa cosa, facendo bruciare il suo Cosmo, così come il suo avversario.

I due scattarono.

I colpi di Foxhound erano avvolti da fiamme scarlatte, che saettavano come palle di fuoco attorno a lui.

Simon evitava i suoi colpi con abilità.

"Sta rallentando i suoi colpi. Un Warlord come lui non può essere così lento. Devo cercare di approfittare di questo suo atteggiamento e concludere lo scontro, prima che utilizzi la sua vera forza. Non sono in grado di evitare totalmente un colpo lanciato alla velocità della luce. Forse il mio potere mi permetterà di evitare di venire colpito in un punto vitale, ma se sarò ferito, prima o poi la mia forza verrà meno. Rischio di perdere troppo sangue. Furtive Bite!"

Simon lanciò il suo colpo, dirigendolo sul volto del nemico.

Foxhound sorrise. In un secondo aumentò la sua velocità, evitando, con uno spostamento laterale, il colpo che Simon aveva lanciato. Afferrò il polso del Saint, emettendo fiamme dalle dita.

"Sembra che il tuo potere sia limitato dalle tue capacità. Mi è bastato aumentare la mia velocità per riuscire a prenderti. E adesso, Simon, Brucia!"

"Non così in fretta. Hai descritto molto bene le caratteristiche della mia costellazione, dovresti capire che c'è una ragione se mi hai afferrato. Shade Claw!"

Il polso di Simon cambiò, diventando un artiglio di ombra solidificata. Un artiglio che si avventò sui palmi di Foxhound per trafiggerli.

"Cosa?"

"Si tratta di una peculiarità della mia tecnica. Controllando ombre e luci, posso solidificare la mia ombra e generare ologrammi. Un ologramma ha sostituito il mio braccio mentre lanciavo il Furtive Bite, mentre un altro mi ha permesso di nascondere il braccio.- Simon dissipò l'illusione, mostrando il braccio che aveva ripiegato sul petto.- Sapevo perfettamente che la tua velocità era superiore alla mia, e che non potevo competere.

Io sono tra i più veloci tra i Silver Saint, ma anche se supero di diverse volte la velocità del suono, non sono in grado di competere con la velocità della luce. Ho dovuto usare l'astuzia, per sconfiggere."

"Vincere? Il tuo colpo non è forse formato da ombra solidificata?"

"Sì, e allora?"

"io sono in grado di generare fiamme, e lo sai cosa generano le fiamme? Calore... e LUCE!"

L'ombra solidificata tra le mani di Foxhound si stava disperdendo, la luce la stava disperdendo.

"le mie fiamme hanno protetto la mia mano, e la tua ombra solidificata non è riuscita neanche a graffiarmi."

"Maledizione!"

"Hai giocato le tue carte, Simon. Il tentativo era valido, ma non sempre l'astuzia può donare la vittoria, se non si accompagna alla strategia un potere d'attacco sufficientemente potente. Semplicemente, il mio potere supera il tuo, così come la Volpe Teumessia non possiede un potere paragonabile a quello di Kiuby no Kitsume. Ed ora, tocca e attaccare, e lo farò col mio colpo più forte. Ninetales of Fire!"

Le fiamme che ancora bruciavano la roccia vennero riassorbite sul palmo della mano di Foxhound, che le concentrò formando nove fasci di fuoco che avvolsero, viaggiando alla velocità della luce. Circondato Simon, le fiamme si strinsero su di lui.

Il calore era intenso, il Saint sentiva la pelle scottare, il dolore della bruciatura. E quel che era peggio, non c'era una via d'uscita. Non aveva modo di fuggire le fiamme, che già annerivano la sua carne, il suo corpo. I capelli, le sopracciglia già venivano bruciati. Anche il Cloth non sarebbe stato una protezione durevole. Si era danneggiata durante la ricerca del Palladio, per quanto fossero danni da poco, che erano stati aggiustati rapidamente, erano ancora come ferite chiuse da poco. Rapidamente si riformarono increspando la superficie lucida della corazza.

"È finita! Non posso sfuggire a gli effetti di questo colpo. E non posso oppormici, non sono così forte."

Chiuse gli occhi, rassegnato.

Per anni aveva sfidato tutti, cercando sfide che gli permettessero di migliorarsi come guerriero.

Desiderava realizzare un sogno, eguagliare la forza dei Gold Saint. Non ci era riuscito, a differenza di Orfeo. E ora il suo sogno doveva morire lì, con lui.

Una volta, era facile accettarlo. Era solo. Non aveva nulla da perdere.

Ma ora.. Era diverso.

Nella mente si affacciò il viso di Cristia, il suo sguardo dolce quando lo guardava. Il suo ventre, ormai rotondo, ormai prossimo al parto.

Ora aveva una famiglia. E l'avrebbe abbandonata.

"No!- riaprì gli occhi, l'espressione determinata riapparve sul viso- Non posso lasciarmi andare così. Per anni ho cercato di spingermi oltre al limite, ed ora che posso raggiungere il mio scopo, non posso arrendermi. E non posso lasciarmi andare, non abbandonerò Cristia e nostro figlio.

Devo ricordarmi ciò che ha detto Kanon durante l'addestramento sull'isola di cui porta il nome.... Il Settimo Senso! La fonte dei poteri di coloro che servono gli Dei. L'unica differenza tra i Gold Saint e gli altri Saint è la loro capacità di sfruttare al massimo il Settimo Senso. Una capacità che, però, può essere acquisita anche dagli altri Saint. Seiya, Shun, Ikki, Hyoga e Shiryu ne sono un esempio lampante. Per non parlare di Orfeo.

Quindi, ora risvegliati totalmente, mio Settimo Senso!!!!"

Simon bruciò il suo Cosmo, imprimendo in esso tutta la sua determinazine, il suo coraggio. La sua forza. Il suo amore.

"Cos'è quest'emanazione cosmica tra le mie fiamme. Possibile che sia Simon? Dove ha trovato un tale potere. Comunque, è troppo tardi, ormai le mie fiamme lo ridurranno in cenere."

Ma le fiamme esplosero, mentre dalle loro lingue rosse, punte di ombra solida saettavano, aprendo un varco a una figura scintillante saettava. Libera.

"Simon! Allora eri davvero tu ad emettere quel Cosmo così potente. Era vasto e imponente, quanto il mio. Come sei riuscito a fare tua una forza del genere?"

"Il tuo colpo mi aveva quasi eliminato, la mia armatura, come vedi, è seriamente danneggiata. Ma ho ricordato ciò che conoscevo sul potere dei Gold Saint. Sul Settimo Senso. Ogni Saint ne ha accesso, ma solo i Gold Saint ne sono totalmente consapevoli, e sono in grado di sfruttarlo al massimo. Quello che ho fatto, è stato semplicemente risvegliare totalmente la consapevolezza del mio Cosmo."

"Risvegliare il Settimo Senso è una cosa, padroneggiandolo per raggiungere la velocità della luce è un'altra. Non sei ancora alla pari di un Gold Saint. La prossima volta che ti attaccherò, le mie fiamme inceneriranno il tuo corpo. Preparati!"

"Forse non sono ancora in grado di padroneggiare il Cosmo come i Gold Saint, ma ancora per qualche attimo, sarò in grado di sfruttarne e colpire alla velocità della luce. Brucia, mio cosmo e donami la vittoria!"

"Incredibile! Il suo Cosmo va espandendosi sempre più. È ampio e sembra estendersi per tutta la volta celeste. Devo colpire ora, prima che diventi più forte del mio! Ninetales of Fire!"

"Donami la vittoria, mio Cosmo! Shade Cut Furtive Foxtail!"

La lama d'ombra generata da Simon affrontò a mezz'aria i nove fasci fiammeggianti di Foxhound.

Oscurità trasparente e luce rosa si scontrarono, intrecciando una danza mortale.

Ma alla fine, la lama d'ombra respinse le fiamme ardenti, fendendo l'aria e raggiungendo il petto del Warlord.

"Fa... male!"

La lama non solo aveva ferito l'uomo come una qualsiasi spada, ma gli trasmetteva una sensazione di freddo, come se stesse disperdendo il caldo flusso della vita dal suo corpo. Un freddo diverso dal gelo usato dai Saint di Acquario, Reticolo e Cigno. Un gelo di morte.

La lama d'ombra si ritirò.

Il corpo di Foxhound cade rovinosamente, mentre la sua corazza si frantumava in tante schegge di diverse dimensioni.

Simon, il Cloth danneggiato, si avvicinava all'avversario caduto, agonizzante.

"Sei stato ciò che cercavo da tanto, Foxhound. Un avversario che mi ha permesso di superare i miei limiti. Ti ringrazio. Ora, i quattro generali sono morti, la via è ormai spianata verso la fortezza."

"Illuso!"

"Cosa?"

"Simon, ancora non avete vinto. Certo, per voi la strada è spianata fino al cancello della Fortezza.

Ma lì, vi ritroverete ad affrontare Alexandros, un ostacolo che non riuscirete a superare."

Il Warlord, seppur morente, rideva.

"Forse neanche i Gold Saint possono rivaleggiare col Warlord, ma dimentichi che tra le nostre fila ci sono cinque guerrieri dotati del potere del Sangue di Athena. Il loro poter supera quello dei Gold Saint."

"Pensi che non ci abbiamo pensato? Pensi che permetteremo a quei cinque bambocci di interferire con i nostri piani?

No, non sei così ingenuo... Contro di loro, abbiamo inviato i Warlord più forti secondi solo ad Alexandros. Siamo certi che uno di loro custodisce lo Scudo di Bia, che il nostro Signore rivuole.

E tra i Bersesker che sono stati inviati contro di loro, due stanno per eliminare il più pericoloso, il deicida!"

"Seiya!? Il Saint di Pegasus!?"

"Già. Tu pensi che i generali siano stati sconfitti... Ti sbagli! L'armata del Fuoco ha al comando ben tre generali, uno sono io, e gli altri due sono stati messi sulle tracce di Seiya.

Contro quei due, quel ragazzino on avrà scampo!"

A diversi chilometri di distanza.

Seiya correva veloce, falciando i soldati Bersesker con facilità irrisoria.

Non si accorgeva delle due figure che, pochi metri più in là, seguivano parallelamente il suo cammino, aspettando il momento buono per attaccare.

Dovunque quelle figure passavano, la roccia si deformava, fondendosi!