Invincibile

Una sagoma, un ombra indistinta avanzava attraverso la scalinata che arrivava al portale della Fortezza. Avanzava rasente al terreno, e alle scalinate, quasi strisciando. E la dove passava, la superficie si deformava, in maniera informe, come se fosse stata esposta a un potente acido.

La figura arrivò al portale. Ad attenderlo, Alexandros, in piedi, pazientemente, sembrava in attesa.

Il Warmaster aveva atteso pazientemente. Aveva percepito la presenza che, lentamente ma inesorabilmente, avanzava.

"Dunque eri tu... In questo stato!"

La figura sembrava gonfiarsi, ma a fatica, come se una posizione eretta gli fosse impossibile.

Attorno la sua sagoma, aleggiava un fievole fumo sfrigolante.

Dalla creatura, un suono indistinto, forse una frase, ma deformata, quasi come se la bocca che la pronunciava non fosse realmente in grado di parlare una lingua intellegibile.

"Di tutti i Cosmi che hanno invaso questo regno sotterraneo, il tuo è il più oscuro e omicida. Ma tuttavia, non avrei mai immaginato che il primo a raggiungere questo posto sarebbe stato uno della tua risma."

"Alecssandròosss!"

La voce che si era levata non aveva niente di umano.

La sagoma si alzava assumendo una forma più o meno umanoide, per quanto ingobbita e in una posizione asimmetrica.

"La tua forza ha raggiunto il suo massimo, e tuttavia stai perdendo te stesso, la tua umanità, diventando ciò che voi Saint combattete. Stai diventando un flagello per gli uomini, Borgia dell'Idrum!"

Borgia uscì dall'ombra, le braccia, che sembravano più simili a corpi di serpenti contorti, le gambe, che a stento reggevano il corpo, e cercavano di tenerlo sollevato, anche se la sua conformazione anatomica sembrava essere modificata. Borgia strisciava sui suoi stinchi, come un rettile.

La pelle, visibile tra i pezzi del Cloth, non era più umana. Una parte era ricoperta da squame, l'altra aveva i muscoli deformati, formando degli anelli, percorse da spasmi.

Gli occhi avevano le pupille verticali, mentre l'iride si era scolorita. Orecchie e naso si erano ritirate sul viso, mentre capelli e sopracciglia erano, in parte, caduti, lasciando una rada peluria.

Saltuariamente, la bocca del Silver Saint si schiudeva lasciando uscire, fuggevolmente, la lingua, la cui punta si era divisa in due, che sembrava lappare l'aria.

"Sei sempre più simile al mostro rappresentato dalla tua Costellazione... questo è il prezzo che hai dovuto pagare per giungere qui? Sarà interessante vedere se è sufficiente per battermi!"

"Alecssandròosss, i ammacsso! Supreme Venomize Pressure!"

Borgià settò contro il supremo guerriero di Ares, preparandosi a colpirlo.

I colpi viaggiavano alla velocità della luce, e sembravano implacabilmente raggiungere il bersaglio.

Pochi minuti dopo, ai piedi della scalinata arrivò anche Micron del Microscopio.

"Cosa succede? All'interno di quella porta sento dei Cosmi terribilmente aggressivi bruciare, espandersi ed esplodere. Uno dei due è certamente Alexandros, ma l'altro? Di chi può essere un Cosmo così selvaggio.... Non riesco a riconoscerlo."

improvvisamente, con un'ultima esplosione, un corpo venne scagliato fuori dal portale, come un proiettile sparato da un cannone.

Il corpo atterrò a diversi metri più a destra di Micron, rotolando e incidendo profondamente sulla pietra.

Micron si avvicinò, con cautela.

"Incredibile! Sei davvero tu?! Ma cosa ti è successo, Borgia?"

"Borgia? Il Saint di Idrum?"

Micron si voltò. Non si era accorto che era arrivata un'altra persona. Dietro di lui, il volto incerto tra ansia e cordoglio, c'era Arthur del Capricorno.

Tuttavia, nel giovane Gold Saint c'era stato un cambiamento, rispetto a quando si erano lasciati.

Lo scontro li aveva certamente temprato, cambiandolo e facendolo maturare.

"Signor Arthur..."

"Per favore, Micron... Anche se appartengo a una casta superiore, tu sei un Saint da più tempo di me. Lasciamo perdere le formalità, d'accordo? Cosa gli è successo? Borgia è un guerriero fortissimo, ma il suo corpo sembra risentire non solo degli effetti dei colpi nemici."

"Borgia deve essersi trovato in seria difficoltà... Ha utilizzato un potere segreto del suo Segno, un veleno che si è diffuso nel suo sangue, aumentando la sua forza, donandogli una capacità rigenerante incredibile, ma con effetti collaterali spaventosi."

"Vedo... Le mutazioni del suo corpo, le deformazioni della pelle e del viso... Tutto dovuto da questo veleno?"

"Sì! Sembra che il veleno agisca come un virus genetico... Che stia alterando e riscrivendo il suo DNA, trasformandolo in un rettile. Probabilmente, se l'effetto continuasse, lo trasformerebbe in una creatura mostruosa.-Micron trattenne un po' il fiato, come per farsi coraggio nell'esprimere l'ultima diagnosi.- Probabilmente, Borgia rischia di reincarnare l'Idra di Lerna!"

"Puoi curarlo?"

"Non lo so... Si tratta di un veleno potente, forse superiore ai miei poteri. Però posso cercare di rallentarne gli effetti, mentre cerco una cura."

"Fai ciò che puoi. Se fallirai, sarò costretto a intervenire e ad ucciderlo, e me ne assumo la responsabilità. Ma prima, devo affrontare Alexandros!"

Arthur incominciò a correre verso la scalinata, preparandosi allo scontro che lo attendeva.

"Aspetta, Arthur!"

"Cosa c'è, Micron?" Il giovane Gold Saint si arresto di scatto, sentendo il richiamo del Saint medico.

"Il veleno di Borgia ha aumentato esponenzialmente i suoi poteri. Ora come ora, le sue capacità sono paragonabili a quelle di un Gold Saint, tuttavia, è stato spazzato via dal Warmaster.

Non basterà la semplice forza per sconfiggerlo.

È molto potente!"

Arthur sorrise.

Alzò il braccio destro, tenendo le dita tese, di taglio. Attorno al braccio, splendeva il suo Cosmo dorato.

"Anche io lo sono, Micron, e devo cercare quanto meno di sfiancarlo, fino a quando non arriveranno gli altri Saint. Se quello che sospettava Kanon è vero, forse neanche i dodici Gold Saint riuniti potrebbero sconfiggerlo. Dobbiamo quindi logorarlo, e sarò io a cominciare l'opera.

Tieniti al riparo, dovrai curarci, una volta finito lo scontro.

Vado!"

Con rapide falcate, Arthur percorse gli scalini, saltandone di tre in tre, le braccia tese, tenute all'indietro.

Il Gold Saint del Capricorno varcò l'ampia soglia della Fortezza.

Il lungo corridoio che univa le mura al palazzo vero e proprio, residenza di Ares, era fiocamente illuminato. Appoggiata a una parete, la figura imponente di un uomo, che di certo non cercava di nascondersi.

"Finalmente un Gold Saint! Spero che tu non sia scarso quanto Borgia... In effetti, non mi aspettavo di veder arrivare per primo una delle nuove leve. Pensavo che avrei fronteggiato i Gold Saint più esperti, Kanon o Aiolia. Ma se sei arrivato fin qui, devi essere senz'altro molto forte.

Mostrami la tua forza, ragazzino!"

"Non sono un ragazzino, sono il Gold Saint del Capricorno, Arthur. E inciderò il mio nome sul tuo corpo. Excalibur!"

Il fendente dorato che costituiva il colpo del Saint illuminò il corridoio, mentre la mano destra, guantata d'oro, tracciava l'arco nello scagliare l'energia del Cosmo contro Alexandros.

"La tua sacra spada è una risorsa potente, ma non è certo in grado di superare le mie difese. Guarda, pivello!"

Emettendo improvvisamente il proprio Cosmo, Alexandros bloccò il fendente. L'energia dorata dell'Excalibur veniva trattenuta da una misteriosa energia, che si manifestava come un numero infinito di fili energetici che si intrecciavano tra loro, circondando il Warmaster e proteggendolo.

"Il tuo attacco è inutile, Excalibur non è abbastanza potente da oltrepassare le mie difese."

"Allora, forse questa ci riuscirà. Durlindana!"

Arthur colpì, stavolta, con la mano sinistra, utilizzando il potere della seconda spada sacra in suo possesso. Anche se all'apparenza sembravano identiche, tra Excalibur e Durlindana c'erano delle sottili differenze. Excalibur era una spada leggera, adatta a giochi di scherma, a strategie complesse, ad attacchi fulminei che potevano spiazzare l'avversario, rendendola versatile in diversi tipi di combattimento basati sulle diverse tecniche di scherma. Durlindana, invece, era molto più "pesante". Il suo attacco era senz'altro potente e distruttivo, anche più dell'Excalibur, ma richiedeva molta più forza, e non si prestava ad attacchi continuativi. Forse per questo era stata affidata al Warlord di Cerinea Doe, dotato di sovrumana velocità. Ma per il Saint del Capricorno, le cose erano diverse.

Anche l'attacco di Durlindana era stato fermato.

"Disponi di due armi potentissime, ma ancora non hai abbastanza abilità e forza per gestirle al meglio. Contro insetti come te, non devo nemmeno sprecare i miei colpi migliori. Kya!!!"

La barriera che circondava Alexandros si allargò, respingendo completamente i due fendenti e travolgendo, con l'impeto di un ariete di sfondamento, anche il Gold Saint che lo fronteggiava.

Arthur andò a sbattere su una parete, con tale violenza da incrinarla, formando crepe profonde.

"È riuscito a respingere entrambe le spade. Anche se usassi l'Heavenly Cutting, non potrei in ogni caso scalfirlo, non con il solo potere di Excalibur, né con la sola Durlindana..."

"Usale entrambe, allora!"

La voce che aveva sentito non aveva suono. Parlava direttamente nella sua mente.

Ma non era nessuna delle presenze che, già in passato, lo avevano guidato. Non El Cid. Né Shura.

"Chi sei?"

"Come te, ho vestito il glorioso Cloth che ora custodisci. Il mio Nome era Izo, detto lo Sterminatore di Demoni per la forza implacabile del mio colpo."

"Izo del Capricorno.

Dicevi di utilizzare entrambe le Lame Spirituali... Ma come?"

"Concentra tutta la forza delle tue lame in un unico braccio. Colpendo insieme, Durlindana ed Excalibur si influenzeranno a vicenda, ognuna eliminando i difetti dell'altra. Io facevo così con la mia Excalibur per aumentarne le capacità distruttive. Che raggiungevano livelli tali da valermi il mio terribile soprannome. Usa questa mia strategia, tutto ora dipende dalla tua abilità!"

Così come era apparsa, la voce psichica sparì.

"Concentrare le due spade nello stesso braccio...

Se davvero ci riuscissi, forse riuscirei non solo a ferirlo, ma anche a sconfiggerlo.

Devo provarci, concentrandomi al massimo."

"Cosa fai, ragazzino. Borbotti tra te e te? Hai compreso l'abisso che ci separa, quanto ampi siano i miei poteri, perdendo la ragione? Allora, lasciami porre fine alle tue sofferenze."

Alexandros levò il pugno destro, colpendo.

Arthur schivò il pugno e i colpi successivi, senza parare, ma saltando o scartando di lato per non farsi colpire, la concentrazione concentrata sul braccio destro, mentre era solo lo spirito combattivo e l'istinto a tenere a bada i movimenti di Alexandros, consentendogli di evitare di essere colpito.

"Codardo!

Non hai neanche il coraggio per affrontarmi?

Pensavo che i Gold Saint fossero di ben altra pasta.

Un vile coniglio come te, privo di spina dorsale come di forza, merita solo di venire dimenticato.

Crepa e sparisci nell'oblio!"

Un nuovo colpo, lanciato con maggior forza e incisività, formava una palla di energia diretta contro Arthur.

Questi evitò di esserne investito abbassandosi di scatto, mentre con la mano destra lanciò un fendente.

Il colpo non raggiunse il Warmaster, ma non venne neanche arrestato dalla sua incredibile difesa.

Deviò, incidendo sulla parete del corridoio, creando una breccia.

"Ce l'ho fatta!"

Arthur si rialzò, il volto determinato e compiaciuto.

"Alexandros, il mio evitare i colpi non era dovuto a codardia o folle timore, bensì dalla necessità di elaborare una nuova strategia. Schivare gli attacchi richiede meno concentrazione che non combattere, e mi ha dato modo di temprare le mie armi. Adesso, sono sicuro di poterti tenere testa."

"Tenermi testa?

Se anche ciò che hai detto fosse vero, non basterebbero i pochi minuti in cui sei sfuggito ai miei assalti per incrementare a sufficienza il tuo potere.

Ti illudi, se pensi di essermi al pari."

"Vedremo!

Prendi, adesso il mio colpo supremo.

Heavenly Cutting!"

Fuori dalla Fortezza, Micron cercava di contrastare, invano, le convulsioni causate dal veleno dell'Idrum. A ogni convulsione, infatti, i tratti di Borgia si modificavano, diventando sempre più serpenteschi, inumani.

"Maestro!"

Un'altra figura si chinò sul corpo sofferente del Silver Saint.

"Tu sei Ichi dell'Idra."

Ichi era ridotto male dallo scontro contro Kushidana. Il fianco trapassato lasciava scoperto il rene, spappolato, ma l'emorragia era stata bloccata, premendo i punti di pressione, e fasciando rozzamente la ferita con brandelli di vestiti.

"Sei messo proprio male... Devo visitarti al più presto!"

Micron lascio per qualche istante il corpo di Borgia, in preda alle convulsioni.

"Non preoccuparti, sopravviverò... Occupati del mio Maestro, piuttosto!"

"Non dire scemenze, mi ci vorrà solo qualche secondo, per ferite banali come le tue... Ecco!"

Avvicinando il palmo della mano alla ferita, Micron concentrò il suo Cosmo in un'aura curativa. Il poco tempo, i tessuti, stimolati dai poteri curativi del piccolo Saint, si rigeneravano a velocità incredibile. Dopo pochi secondi, il fianco di Ichi era completamente rigenerato, e, se non fosse per il sangue che chiazzava le vesti e la pelle del Saint, no si sarebbe detto che quel fianco fosse stato così gravemente ferito.

"Incredibile... Grazie, Micron."

"Di nulla, di nulla- rispose burberamente il nano- Stimolare la ricrescita dei tessuti è un gioco. Sarà più complicato farti ricrescere un rene, e molto più doloroso. Ma forse per ora preferirari andare avanti con uno solo, poi si vedrà!"

Micron si riaccostò al corpo di Borgia, seguito da Ichi.

"Cos'è successo al mio Maestro, Micron?"

"Deve essersi trovato in una situazione insostenibile, e ha usato una tecnica proibita del suo segno, impiegando il suo veleno non per uccidere l'avversario, ma per potenziare il suo corpo. È diventato enormemente più forte, ma il veleno sta cambiando il suo corpo a livello genetico. Se non riesco ad bloccarne l'avanzamento, il veleno l otrasformerà in un mostro."

"Hai trovato un rimedio?"

"No, il veleno si propaga troppo rapidamente, causando convulsioni. Forse, s riuscissi a bloccare i sintomi, potrei riuscire a bloccarne l'espansione."

"Conosci molti segreti legati ai Saint, Micron."

"Per forza, Ichi: a volte alcuni poteri di cui disponiamo si comportano come spade a doppio taglio ferendo anche chi usa determinate tecniche. E io devo curare tutto ciò. Se non sapessi i segreti delle tecniche con effetti collaterali, brancolerei nel buio. Ora però, devo trovare un rimedio. L'ideale sarebbe usare un veleno sufficientemente potente."

"Forse..." suggerì Ichi alzando il pugno destro e sfoderando i suoi artigli.

"No, il tuo veleno è troppo simile a quello di Borgia, verrebbe assorbito e peggiorerebbe il problema."

"Forse questo vi sarà d'aiuto."

Una figura era arrivata alle spalle dei due, chini su Borgia.

Prima che si potessero girare, la videro alzare un braccio, e subito tre lampi scarlatti saettarono, andando a colpire il corpo inerte di Borgia, incidendovi tre punture.

"Ma tu sei... Virus dello Scorpione!"

Il giovane Gold Saint torreggiava i due, la mano destra ancora levata, il dito indice teso verso Borgia.

Micron si girò.

"Cosa... ma cosa hai fatto? Le convulsioni sono cessate!"

"Ho semplicemente fatto quello che ti serviva. Ho sentito, arrivando, le vostre ultime parole... Vi serviva un veleno che paralizzasse Borgia. Quindi ho usato lo Scarlet Needle: produce un veleno dalle peculiarità paralizzanti. Per un guerriero come Borgia, tre colpi sono sufficienti!"

"Sì- disse Micron chinandosi sul suo paziente- infatti il tuo veleno, agendo sulle contrazioni provocate dall'avanzare del veleno di Borgia, ne bloccano la diffusione. Ora posso cercare di contrastare veramente il veleno." Micron tese entrambe le mani, nei cui palmi era concentrato nuovamente il Cosmo, emettendo nuovamente la sua aura curativa.

"Qualcuno sta combattendo, nella fortezza.- constatò Virus- Chi sta affrontando il Warmaster?"

"Arthur del Capricorno!" rispose Micron, sempre chino e concentrato nella sua opera medica.

"Arthur- rifletté Virus- La sua forza è aumentata vertiginosamente! Sento il suo Cosmo elevarsi, immenso. Sarei sorpreso se non vincesse questo scontro, ma da quel che dicevano Kanon e Aiolia, il Warmaster non può essere sconfitto, neanche da un singolo Gold Saint. Se Arthur verrà sconfitto, lo sostituirò io. Restate qui"

Senza dire altro ai compagni, Virus si diresse verso l'immensa arcata che li sovrastava.

Arthur aveva levato il braccio, scagliando sull'invincibile avversario il primo fendente della sua tecnica suprema. Poi irrigidì il braccio, teso sopra la sua testa. Sentiva, quasi fisicamente, le due Spade Spirituali incrociate sul suo braccio, Excalibur davanti e Durlindana dietro, per dare, col suo peso una spinta maggiore nel secondo fendente, quello che liberava la piena potenza del colpo. Irrigidì il braccio, accumulando potenza. Poi, fulmineamente, lo calò, liberando il pieno potere dell'Heavenly Cutting. Questa volta, il colpo possedeva un potere esponenzialmente superiore rispetto a quando lo aveva ideato, combattendo contro Roland.

Il fendente, risplendente di raggi dorati, avanzava, inesorabile contro Alexandros.

Il Warmaster sembrava sorpreso, per un attimo, dalla potenza del colpo.

Quando il fendente dell'Heavenly Cutting raggiunse la misteriosa barriera che proteggeva il sommo guerriero di Ares, questa sembrò vacillare, quasi venisse sopraffatta.

"Sei riuscito a sorprendermi, moccioso, ma la tua forza ancora non è sufficiente. Guarda!"

Con un movimento in avanti delle mani, simile a una spintarella amichevole, Alexandros fece espandere la sua barriera, respingendo e travolgendo il fendente.

Arthur venne sbalzato indietro, andando nuovamente a scontrarsi con la parete, lasciandovi il segno del suo corpo.

"Maledizione, è riuscito a respingere anche questo colpo. Se avessi solo qualche secondo per riprendere fiato, potrei riprovare... Sono certo che, prima o poi, avrei ragione della sua difesa."

"Forse ci riusciresti davvero, verme- disse Alexandros avvicinandosi- se avessi ancora forza e tempo. Ma la prima ti ha momentaneamente abbandonato e il secondo finirà per mano mia. Crepa!"

Il Warmaster sollevò il pugno destro per colpire.

"Fermo! Non gli torcerai nemmeno un capello! Scarlet Needle!"

Fasci di energia rossastra saettavano contro Alexandros, ma vennero attenuati e, infine, spenti dalla misteriosa protezione del guerriero.

Arthur si senti sollevare, mentre due mani, decise, lo aiutavano a sedersi, appoggiandolo alla parete.

"Tu... Virus. Sei arrivato anche tu alla fortezza."

"Ma tu mi hai preceduto. Complimenti, Arthur, la tua forza è diventata immensa! Ora riposati, impegnerò io il combattimento da te iniziato."

"Virus... Alexandros è veramente fortissimo, forse invincibile. Affrontarlo singolarmente è follia, l'ho potuto constatare sulla mia pelle."

"Dovresti ascoltare il tuo compagno, Virus. Nessun attacco può superare la mia difesa, né il colpo di Arthur, né il tuo patetico Scarlet Needle! Voi Gold Saint arrivate qui per morire."

"Non così in fretta, Alexandros. Lo Scalet Needle non è certo la mia unica risorsa, né l'arma più potente di cui dispongo.

Preparati ad assaggiare un pungiglione ben più tremendo- Virus mise a contatto le sue mani, i pollici sopra le altre dita chiuse a pugno, mentre gli indici, tesi, si univano in un unico pungiglione- Assaggia la mia tecnica più potente.

Gold God Needle!"

Il pungiglione dorato di Virus saettò con un sibilo.

Di nuovo, Alexandros eresse la sua barriera.

Il pungiglione dorato si impresse sulla barriera.

La sua punta acuminata sembrava penetrarla, ma in realtà, la sua forza stava esercitando una pressione sulla parte superficiale della barriera, che come un palloncino, si tendeva all'indietro, frenando l'impeto del colpo.

Dopo pochi istanti, anche il God God Needle venne vanificato.

"Tutta qui la tua forza, Virus? Come vedi, ha nulla è valso il tuo patetico sforzo. Hai usato il tuo colpo migliore, ma non è servito a nulla."

Virus scoppiò in una fragorosa risata.

"Alexandros, anche se il Gold God Needle, a differenza dello Scarlet Needle, non ha bisogno di disegnare le stelle dello Scorpione sull'avversario, per avere effetto. Un solo colpo è mortale. Ma anche questo colpo è legato alle quindici stelle del mio segno. Infatti, se lanciato una seconda volta, la potenza del colpo raddoppia. E il terzo colpo avrà una potenza tripla rispetto al secondo. E così via fino al quindicesimo colpo, dalla potenza infinita...

Preparati.

Gold God Needle!"

Il secondo attacco raggiunse la barriera, esercitando una forza ancora più grande sulla sua superficie.

"Maledizione, non stava mentendo, è molto più potente del primo attacco"

"E non ho ancora finito! Gold God Needle! Terzo attacco!"

Virus continuò ad attaccare. Ogni colpo aveva una potenza sempre maggiore, e penetrava sempre di più nella barriera, che sempre più a fatica respingeva il colpo.

Il quattordicesimo colpo era penetrato a meno di mezzo metro dal corpo di Alexandros, prima che la barriera, agendo come un elastico, respingesse il colpo.

"E ora, l'ultimo colpo. Questa volta, non potrai in nessun modo respingerlo.

Gold God Needle! Antares!"

Il colpo saettò, penetrando la barriera che, come prima reagiva elasticamente.

"Maledizione! Se non fosse che tutta la sua forza si esercita in un punto piccolissimo, riuscirei a respingere anche questo attacco. Ma sento che questo colpo sta penetrando le mie difese, avvicinandosi sempre più pericolosamente al mio corpo."

Infatti la forza del Gold God Needle Antares non sembrava minimamente risentire degli effetti protettivi che avevano rallentato progressivamente l'avanzata degli altri colpi. La velocità e la potenza del colpo non venivano assolutamente intaccate.

Ormai, la punta del pungiglione scintillava a pochi centimetri dal petto di Alexandros...

"No, non mi farò certo sconfiggere così!"

Con un movimento fulmineo della mano destra, Alexandros colpì la scia luminosa del colpo avversario, facendo attenzione a non venir sfiorato dalla punta venefica.

Questa, andando a scontrarsi col soffitto, ne provocò il crollo parziale.

"Questo fumo...- Arthur se pur debole, aveva seguito lo scontro titanico dell'amico- Cosa è successo a Virus?"

Quando il fumo si diradò, la scena gli apparve, terribile, drammatica.

Virus, ancora nella posa del Gold God Needle, veniva trattenuto da entrambi i polsi dalle mani di Alexandros, che glieli torceva verso l'alto.

"Complimenti, insetto, ti sei dimostrato immensamente più pericoloso di quel che pensavo!

Ma, come vedi, ho avuto la meglio anche questa volta.

Però la tua tecnica quasi penetrava la mia barriera.

Per questo, adesso ti spappolerò le mani, affinché diventino inutilizzabili, e poi, prima di finirti, ammazzerò Arthur di fronte ai tuoi occhi.

Hai fallito, Virus, e ne pagherai le conseguenze."

Alexandros iniziò ad esercitare la stretta sui due polsi. Le ossa, sotto il Cloth sembravano scricchiolare sotto l'immane potenza della sua morsa.

Virus, così pressato iniziò a piegarsi, arrivando quasi a toccare terra col ginocchio sinistro, quasi a dimostrare, nonostante l'evidente resistenza che il Saint dello Scorpione esercitava, la superiorità di Alexandros.

"Virus, attento."

"No, Arthur, stai lontano" rispose Virus.

"Sì, Arthur,- lo sbeffeggiò il Warmaster- scappa, nei pochi secondi in cui sono occupato. Dopo, toccherà a te crepare, nella maniera più tremenda possibile..."

"Fermi tutti!"

Un'altra voce, imperiosa, apostrofò i tre guerrieri.

Con la coda dell'occhio, Alexandros vide qualcosa di brillante saettare verso di lui.

L'oggetto emetteva un'energia fuori dal comune.

Istintivamente, si spostò scartando indietro, lasciando la presa sui polsi di Virus.

L'oggetto misterioso passo di fronte al viso di Alexandros, la dove prima c'era la sua testa, andando a conficcarsi sulla parete.

Era una freccia. Una freccia d'oro!

"Ma questa è..."

"La Freccia d'Oro del Sagittario!" intervenne una voce squillante.

La freccia, come richiamata da quella voce, si staccò dalla parete e, descrivendo un'alta parabola, torno nella mano del suo proprietario.

"Aiolos de Sagittario!"

"E non è da solo!"

Vicino al giovane Saint del Sagittario, altre figure si ergevano pronte alla lotta.

Una, due, sette figure

I Gold Saint erano finalmente riuniti alla Fortezza.

"Aiolos, Kanon, Aiolia, Kiki,..."

"Rom, Baffalo, Komyo, Jacov..."

Virus e Arthur vedevano i loro compagni, giunti in quel momento.

"Siete stati veramente bravi, Virus e Arthur.- esordì Kanon- Avete elevato il vostro Cosmo ad un livello molto più elevato rispetto all'inizio di questa battaglia. Ma lo stesso si può dire di tutti, voi."aggiunse, con una nota di orgoglio nella voce, girandosi verso i compagni che lo affiancavano.

"Kanon, e voi tutti, siete arrivati. Allora..."

"I Bersesker e la maggior parte dei Warlord sono stati sconfitti! E non solo noi, anche i nostri compagni, Bronze, Silver e Mistery Saint sono tutti qui fuori. Ma abbiamo chiesto loro di non entrare, non molti di loro possono competere con un Warlord, figuriamoci contro un Warmaster."

"Perché, pensate forse di riuscire a sconfiggermi. Questi due, usando il loro massimo potere, non sono nemmeno riusciti a sfiorarmi, se pensate che il vostro numero faccia la differenza, vi sbagliate. Ogni volta che i Gold Saint hanno affrontato il Warmaster, dovevano essere al completo, e usare le Armi della Bilancia. Voi siete solo in dieci, e privi di quelle miracolose armi."

"Sbagli, Alexandros, conta meglio!"

Altre due figure si materializzarono vicino ai Saint appena giunti.

"Jafar di Sea Dragon."

"Sorrento di Siren!"

In coro, le voci dei Gold Saint accolsero i due nuovi arrivati.

"Dunque anche voi Mariner Shogun siete giunti sin qui!- Esclamò Alexandros, con fare indifferente- Cosa credete di fare, Mariners?"

"Cosa intendiamo fare? Obbedire all'ordine del nostro signore Poseidone e sconfiggere Ares. Il nostro poter non è inferiore a quello dei Gold Saint, quindi adesso la situazione è come in passato: dodici guerrieri di grandi virtù contro il Warmaster!"

"Forse, ma ora sto per diminuire le vostre file" Alexandros alzò il braccio, voltandosi verso Virus e Arthur, e scagliando un fendente contro di loro. La potenza del colpo, pur non essendo tagliente come le Spade Spirituali di Arthur, era tale da essere paragonata a un colpo dato con una mazza enorme e pesantissima; una forza d'attacco tale da non lasciare scampo.

Tuttavia, i corpi dei due Gold Saint erano integri, tremolanti come se fossero fatti di vapore.

"Un'immagine residua? Come diavolo...?"

Vicino ai Saint si materializzarono i due.

"Kiki... Ci hai teletrasportati appena in tempo. Grazie!"

"Figuratevi. Piuttosto, vi sentite pronti a combattere? Avremo bisogno di tutti quanti per avere una possibilità."

"Credo... di aver bisogno di qualche minuto per riprendere fiato. Ho dato fondo alle mie energie, prima."

Arthur cadde in ginocchio, reggendosi con la mano sinistra.

Virus ansimava, e non disse niente, ma il suo aspetto dimesso e il fiatone rivelavano quanto il combattimento lo avesse provato.

"Dobbiamo riuscire a guadagnare tempo per lasciarli riprendere!"

"Non preoccuparti, Kanon, ci penserò io"

Aiolia si fece avanti, il Cosmo che rispendeva, fulgido nei suoi riflessi dorati.

"Aiolia, sei sicuro di poterlo affrontare? Forse dovrei combattere insieme a te, in due potremmo guadagnare tempo."

"No, Kanon, rischieresti di venire ferito. E dovremmo perdere tempo per curarti, quando sarà il momento."

"Ma lo stesso può accadere a te."

"Non Kiki, non più!"

Gli occhi del Saint cambiarono, la pupilla divenne verticale, ferina, mentre i muscoli si gonfiarono.

Aiolia si gettò contro il Warmaster, senza esitazioni.

"Pivello, non ricordi il nostro ultimo scontro? Attaccare così vuol dire gettarsi contro un muro inamovibile. Prendi!"

Alexandros scagliò un pugno, liberando il suo Cosmo.

Il colpo, di potenza inaudita, sfrecciò verso Aiolia, ma il Gold Saint sembrava non curarsene, continuando la propria avanzata.

Il colpo calò su di lui, esplodendo.

"Idiota, attaccare così, a testa bassa... Cosa credevi di fare, Aiolia? Sei talmente folle da non riconoscere la mia superiorità?"

"Lightning Bolt!"

Uscendo dal nugolo di polvere sollevato dal pugno di Alexandros, Aiolia sferrò il suo attacco.

Il Leone d'Oro avanzava, nella piena foga del suo impeto, per niente rallentato dal colpo subito.

Alexandros, pur sorpreso dalla piega d'eventi, innalzò immediatamente la sua barriera, proteggendosi dagli effetti del Lightning Bolt, dopodiché ripartì all'attacco, materializzando col pugno una sfera infuocata, diretta al volto di Aiolia.

Questo nuovo attacco raggiunse il viso del Saint, ma sembrava frenato, mentre premeva, inutilmente, sulla guancia destra. Quasi con indifferenza, Aiolia, con la mano destra, scagliò la sfera incandescente verso la parete, quasi si stesse liberando di un insetto fastidioso.

"Incredibile! Ma come ha fatto, Aiolia, Kanon? Sembra riuscire a tener testa ad Alexandros da solo."

"Hai ragione, Kiki, ma l'unica spiegazione che riesco a trovare è che in lui si sia risvegliato un potere segreto, della sua costellazione, un potere che non è più stato utilizzato da millenni, rimanendo una legenda, un mito."

""Di cosa si tratta?"

"La costellazione di Aiolia rappresenta il Leone Nemeo, una creatura dotata di una pelle invulnerabile. Tale mostro fu sconfitto dall'eroe Eracle, nel mito. Si dice che il Saint del Leone possa, in determinate circostanze, acquisire la capacitò difensiva di quel mostro, come del resto la acquisirono Eracle stesso e Aiace Telamonio, secondo il mito, perché i vestirono delle sue pelli."

"E?"

"Si tratta di mitologia greca, se vi interessa, andate in biblioteca, quando avrete tempo... Comunque, Aiolia sembra aver risvegliato tale potere, quindi, anche senza la protezione del Cloth, è invulnerabile. Potrebbe davvero sostenere lo scontro contro il Warmastre, ora, ma non sono sicuro che possa batterlo."

Aiolia e Alexandros si stavano scambiando una serie di attacchi, e mentre il colpi del Warmaster rimbalzavano sulla pelle del Saint, la mistica barriera di Alexandros continuava a respingere i colpi possenti che il Leone d'Oro scagliava con tutta la sua forza e il suo impeto.

"Complimenti, Aiolia. La tua invulnerabilità ti rende un avversario quanto meno interessante, spero solo che non crollerai."

"Alexandros! Io non crollerò, e continuerò a combatterti fino a quando non sarai sconfitto. Ne va della salvezza di Athena! Photon Burst!!!"

Aiolia esibì il suo colpo più devastante, col quale era riuscito, durante l'ultimo scontro, a ferire Alexandros, sia pur marginalmente. Ma stavolta, forte di questa nuova difesa che lo proteggeva dai contraccolpi lesivi della tecnica, Aiolia vi impiegò tutta la forza di cui era capace. Globi di fotoni, richiamati dal suo cosmo, si avventarono verso Alexandros intangibili, per entrare nel suo corpo ed esplodere dall'interno.

Ma tuttavia...

"Cosa? Non è possibile, il Photon Burst rappresenta la mia massima capacità distruttiva. Se l'altra volta t aveva ferito, ora avrebbe dovuto eliminarti."

"Aiolia, la scorsa volta mi hai ferito perché non conoscevo la tua tecnica. In altre circostanze, sarebbe insidiosa, ma io possiedo una difesa assoluta ed estremamente adattabile. Dato che la mia barriera non poteva respingere i tuoi fotoni, non ha fatto altro che privarli della loro energia, così da vanificarne l'esplosione. E adesso, tocca a me, colpire!"

"Maledizione, la situazione è in stallo. Privo del mio colpo migliore, come posso sconfiggere la sua barriera?"

"Non puoi, Aiolia. E comunque, la situazione non è affatto in stallo. Sarà il mio prossimo attacco a dimostrarlo. Killer Dive!"

L'energia di Alexandros esplose, avvolgendo Aiolia.

"Che energia incredibile! È la prima volta, che usa il suo colpo segreto da quando abbiamo iniziato lo scontro. La sua forza... è travolgente."

Avvolto dalla luce del colpo, Aiolia proiettava ombre in ogni direzione, ogni volta di un colore diverso, e con ogni gradazione.

Quando gli effetti del colpo terminarono, Aiolia era in piedi.

"Ce l'ha fatta! Aiolia a sostenuto gli effetti del colpo." gioì Rom. Vicino a lui, anche molti altri giovani Saint sorridevano, fiduciosi.

"No, non è così,- intervenne Komyo- qualcosa non va."

Quasi a sottolineare le parole del Saint della Vergine, Aiolia cadde in ginocchio.

La sua pelle era intatta, ma tuttavia il Saint tremava, in preda a un forte shock. La sua espressione denotava un'intollerabile sofferenza.

"Ma cosa è successo, Kanon?"

"Purtroppo, quel che temevo. Come Eracle nel mito, anche Alexandros ha scoperto il punto debole dell'Invulnerable Skin."

Alexandros avanzava verso il suo avversario.

"Vedi Aiolia, la tua pelle sarà pure invulnerabile, ma i tuoi muscoli, le ossa, i nervi subiscono comunque, in forma minore, la pressione dei colpi. Ma il mio Killer Dive è in grado di danneggiare direttamente l'interno del corpo. E adesso, che il dolore ti impedisce di reagire, terminerò l'opera,- disse afferrando le braccia di Aiolia, attorcigliandovi intorno le proprie, mettendo le mani sui gomiti e spingendoli in alto- spezzando le tue braccia!"

"Kiki, presto teletrasporta Aiolia al sicuro."

"Ci sto provando, Kanon, ma qualcosa respinge i miei poteri psichici. Credo sia la barriera di Alexandros."

"Maledizione, dobbiamo fare qualcosa..."

Alexandros stava continuando la sua opera distruttiva sulle braccia di Aiolia ancora inebetito per gli effetti del Killer Dive.

"Aiolia, vorrei che tu ti riprendessi, ora, vorrei vedere la tua espressione di
soferenza nel momento in cui le ossa si spezzeranno, lasciandoti inerte."

Improvvisamente, i due furono avvolti dall'oscurità.

Sembrava quasi che fossero stati catapultati nel mezzo dello spazio. Attorno a loro, i pianeti del sistema solare giravano nella loro traiettoria.

"Cosa?"

"Galaxian Explosion!"

"Kanon! Tu?"

"Io! Vediamo se, a distanza ravvicinata, il mio colpo è davvero inutile."

"Folle! La mia barriera è una difesa invalicabile. E ora,- Alexandros lasciò la presa su Aiolia- sarai tu a subire gli effetti del tuo stesso colpo."

Con una sola mano, il Warmaster respinse la Galaxian Explosion, e, quasi fosse un suo colpo, ne scagliò le energie contro Kanon.

Il Saint venne completamente travolto dalla sua terribile tecnica. Solo grazie al Cloth, il suo corpo non venne disintegrato, ma si coprì ugualmente di ferite.

"Kanon!"

I Saint si accostarono all'amico caduto, anche Aiolia, che liberato dalla presa del nemico, era stato tratto in salvo da Kiki.

Kanon era riverso sul pavimento. Il sangue fuoriusciva dalle numerose ferite, mentre gli occhi, sbarrati, assenti, mostravano solo il bianco.

"Cos'è successo?"

"Benvenuto, Kanon."

L'ambiente attorno al Saint era avvolto di una luce intensa, dorata.

Kanon si girò, e non poté esimersi da un sobbalzo di stupore.

"Saga! Fratello, cosa ci fai tu, qui? Sono finito nell'oltretomba?"

"Non fratello. L'ambiente in cui ci troviamo è interno al nostro Cloth. Qui, le nostre essenze psichiche, nome negli altri Cloth, permangono, per trasmettere alle generazioni successive i segreti legati alle costellazioni che ci guidano."

"Capisco... Immagino sia così che vengono trasmesse le tecniche dei Gold Saint, da una generazione all'altra."

"Esatto!" altre due figure si accostarono. Due giovani, uno con i capelli totalmente bianchi, l'altro, che pure, nei lineamenti, gli era somigliante, aveva i capelli più scuri e la pelle appariva bruna, come scottata da un forte fuoco.

"Altri predecessori, immagino."

"Esatto, siamo Aspos e Deuteros."

"Perché sono qui? Per far assorbire le mie conoscenze in modo che le tecniche vengano tramandate?"

"No, Kanon. Abbiamo richiamato qui la tua coscienza per salvarla dallo shock che l'avrebbe annientata dolorosamente, ma anche per darti il nostro aiuto."

"E come? Siete solo coscienze vitali, quale aiuto potete darmi?"

"Possiamo risvegliare in te il potere massimo della nostra Costellazione... La Duality!"

"Duality?"

"Sì, Kanon- intervenne Aspos- Dovresti sapere che le tecniche da noi utilizzate richiedono l'utilizzo contemporaneo di energie opposte, come luce e oscurità..."

"Per fare questo, -intervenne Deuteros- dai tempi dei tempi il Cloth dei Gemelli viene assegnato a due fratelli nati lo stesso giorno. Questo perché due gemelli possiedono un legame spirituale indissolubile, che permette loro di condividere pensieri ed energie."

"E questo in cosa potrebbe giovarmi?"

"Fratello, il legame che unisce i gemelli posti come Saint del Cloth dei Gemelli permette l'utilizzo di energie contrapposte. In ogni uomo vi è il bene e il male, la luce e l'oscurità, ma nessuno è in grado di padroneggiarle entrambe completamente. Per questo, il Saint dei Gemelli e suo fratello condividono Cosmo e poteri, ognuno influendo sull'altro. In questo modo, le energie positive si accumulano su uno dei due le energie negative sull'altro, e mediante il collegamento innato tra i gemelli, il Saint della Terza Casa può padroneggiare al massimo livello le energie contrapposte di luce ed ombra"

"Sciocchezze! Dopo la tua morte, la mia forza non è stata minimamente intaccata, se quello che dici è vero, avrei dovuto indebolirmi."

"No, Kanon, la vostra Duality non si è mai completamente risvegliata. Temo di esserne stato io la causa involontaria."

"Cosa intendi, Aspos?"

"Durante il mio addestramento, fui avvicinato da un individuo che instillò in me l'oscurità, in me che ero ricettacolo di forze luminose. Questo interruppe il contatto con Deuteros, impedendomi di raggiungere la Duality. Quella stessa oscurità si è legata a me, contaminando tuo fratello, quando tu ne svelasti le ambizioni."

"Dunque è così. Tutto fu originato da una goccia di oscurità? Ho sempre creduto di essere io l'unico responsabile...."

"Hai le tue responsabilità, ma non tutte le colpe."

"D'accordo, ma ormai mio fratello è morto, come pensate di risvegliare la Duality?"

"Esiste un modo, fratello. Dovrai semplicemente assorbire la mia coscienza, ciò che resta del mio soffio vitale, e con essa le mie energie si uniranno alle tue."

"Ma potrebbe essere insufficiente, quindi anche io e Aspos daremo un contributo. Inoltre, se lo vorrai, potrai usare una tecnica da me ideata. Spero saprai completarla, io non vi riuscii."

"Ma le vostre coscienze andranno perse!"

"no, Kanon, si fonderanno semplicemente con la tua creando un anima collettiva al tuo servizio, che ti permetterà di attingere a maggiori energie, e ad un superiore controllo di esse. Ma dobbiamo sbrigarci, il coma in cui ti abbiamo indotto non può durare ancora a lungo, senza comportare serie conseguenze per te."

"Fatelo, allora!"

"Kanon!"

I giovani Saint e Aiolia circondavano il corpo inerte del Saint dei Gemelli.

Sembravano stupefatti. Kanon, che più di tutti loro sembrava sempre determinato e inarrestabile, fino alla spietatezza, era caduto per primo!

"Disperarvi affianco a un cadavere, è inutile, mocciosi. Preoccupatevi delle vostre vite, appese a un filo sottile."

"Maledetto bastardo, non ci avrai! Great Horn!"

"Sekishiki Konsoha!"

"Diamond Dust!"

La forza sprigionata contemporaneamente da Baffalo, Rom e Jakov si fusero in un attacco congiunto.

"Impressionante. Per quanto giovani, mostrate un notevole ardimento nell'unire le vostre forze conto di me. Ma è inutile!"

Con poco più di un gesto, Alexandros respinse l'attacco sferrato dai tre giovani, rivoltandone contro di loro la potenza distruttiva.

"Kahn!"

"Komyo della Vergine. Hai eretto una tua barriera per fermare il mio contrattacco. Una difesa potente, ma non potrà contrastare il mio Killer Dive!"

Di nuovo il Warmaster scatenò il suo colpo segreto, illuminando l'ambiente di luce iridescente.

La barriera del Kahn, in un primo momento, sembrava resistere come un masso tra le rapide, ma a breve si sgretolò. La forza inarrestabile del colpo aveva spezzato anche la difesa estrema del Saint della Vergine.

"Infinity Break!"

Aiolos intervenne, usando la propria tecnica per contrastare quella di Alexandros. Tuttavia, non riuscì a prevalere, ottenendo solo la dispersione delle energie del Killer Dive.

"Tenbu Horin!"

Improvvisamente, attorno a tutti apparvero le immagini dei sutra buddisti.

"Alexandros, ormai sei caduto vittima della mia tecnica più potente, contro la quale non si può disporre una difesa, né contrattaccare. Sei finito!"

"Uhm! Credi davvero di essere così forte da paralizzarmi? Guarda cosa ne faccio, del tuo colpo! Killer Dive!"

Le immagini generate dalla tecnica di Komyo si infransero, mente l'attacco dell'avversario annullava gli effetti di una tecnica da sempre ritenuta infallibile.

"Impossibile, ha frantumato persino il mio Tenbu Horin. Questo vuol dire una cosa..."

"Cosa, Komyo?"

"Semplicemente questo, Kiki: la sua forza d'attacco è paragonabile all'Athena Exclamation!"

"Avete finalmente capito qual è la portata della mia forza, pivelli? Per voi è giunta la fine, ormai."

"Non finché non esaliamo l'ultimo respiro. Sturdust Collision!"

"Ben detto ragazzo. Endless Tsunami Impact"

"Dead End Climax!"

Al fianco di Kiki, si erano scagliati anche Jafar e Sorrento, usando sin da subito le loro tecniche più potenti.

"Siete proprio come scarafaggi, non volete morire se non dopo essere stati completamente calpestati. Ma i vostri patetici tentativi per evitare l'inevitabile sono destinati a soccombere, di fronte alla potenza inarrestabile del Killer Dive!"

Fuori dalle mura, i Saint si ammassavano, radunandosi. Entrando, i Gold Saint avevano ordinato ai loro compagni di non avventurarsi dentro il cancello: troppo grande era l'ostacolo che sbarrava il passo ai paladini della Dea della Guerra.

"Ichi, sei qui? Felice di rivederti, fratello."

"Jabu! Sei arrivato anche tu, alla fine? Sono contento."

"E gli altri, sono sopravvissuti?"

"Sì sono arrivati tutti pochi minuti fa. Sei l'ultimo, fratello, ad arrivare, tra noi."

"Alcuni son ridotti male, vedo.- continuò Jabu guardando i Saint lì attorno, e vedendo un indaffarato Micron adoperarsi per curarli, interrompendosi spesso per controllare uno dei pazienti, su cui si posò lo sguardo del Saint dell'Unicorno- Ma non è il tuo maestro, quello? Cosa gli è accaduto?"

"Ha usato un potere speciale del suo Cloth, iniettandosi un veleno che lo ha potenziato, ma che allo stesso tempo lo sta trasformando in un mostro. Micron è riuscito a stabilizzarlo, anche grazie a Virus, che vi ha immesso il veleno dello Scarlett Needle per bloccarne gli effetti. Ma lo stadio dell'avvelenamento è avanzato; Micron dispera di riuscire a guarirlo."

"Un veleno generato dal suo Cosmo? Forse posso..."

Con fare prima incerto, poi più deciso, Jabu si avvicinò al corpo martoriato del Silver Saint posando una mano sul suo petto. Il Cosmo del Saint dell'Unicorno avvolse Borgia, che improvvisamente si calmò.

Poi, gli spasmi tornarono ma attenuati. Il respiro di Borgia, affannoso, si arresto, come in apnea.

Poi, con un soffio potente, Borgia esalò un respiro, e in quell'alito era presente un'esalazione violastra, con riflessi grigi e marroncini.

"Cosa stai combinando ragazzo?"

Micron, venuto a controllare il suo paziente, si accorse di Jabu, accostatosi a Borgia, lo osservò con modo critico. Un'espressione prima perplessa poi stupita attraversò il suo volto, mentre controllava il polso del suo paziente.

"Come hai fatto? Borgia era in uno stato pietoso, quasi trasformato in un mostro, eppure, ora il suo respiro e il battito cardiaco sono regolari, e il suo aspetto è quasi tornato alla normalità."

I tratti di Borgia, infatti, erano tornati molto simili al consueto, solo, il naso era schiacciato così tanto da sembrare inesistente, quasi non ci fossero altro che le due narici, senza sporgenze. Attorno agli zigomi e sulle tempie, poi, la pelle aveva mantenuto una forma squamata. La bocca aperta per la respirazione, rivelava la punta biforcuta.

"Durante il mio ultimo combattimento, ho risvegliato una capacità speciale del mio Cloth, quella di trasformare le energie negative in positive. Questo mi permette di trasformare le energie dei colpi avversari in energie curative per me. Le leggende dicono che il corno dell'unicorno era un antidoto universale contro i veleni, e ho pensato di verificare se anche questo mio potere poteva venire usato per curare gli effetti di un veleno. Per fortuna, avevo ragione."

"Una fortuna davvero, ragazzo. Quando torneremo al Santuario, io e te dovremo incontrarci: un potere come il tuo può avere molte applicazioni in campo medico."

"Mi metterò a tua disposizione, Micron , anche se non credo di poter essere un buon allievo."

"Vedremo."

Ma il dialogo tra i Saint venne interrotto. Un'incredibile conflagrazione aveva divelto le porte della fortezza, sfondandone le mura. Dodici corpi, scagliati dall'energia sprigionata, caddero ai piedi della scalinata.

L'energia del Killer Dive sembrava inarrestabile. Aveva spazzato gli effetti delle tre tecniche di Kiki, Jafar e Sorrento, scagliandoli verso le pareti. Il colpo continuava a fare in suo corso, schiacciando con una pressione incredibile i tre alla parete.

Ma prima che la luce iridescente li raggiungesse, un muro di magma si erse davanti ai tre guerrieri, deviandone il corso.

"Cosa?"

Alexandros rimase sorpreso, girandosi per capire cosa stese accadendo. Tutt'intorno, il pavimento e le pareti erano stati trasformati in un cumulo di lava bollente, incandescente, rossa e abbagliante.

"Cosa sta succedendo? Cos'è tutto questo? Chi ha questo potere?"

Una sagoma scura si stagliava dentro il magma. Un a sagoma umanoide che si stagliava, scura attraverso quel rosso accecante.

"Chi diavolo? Una tale emissione di magma... Neanche Agni, il Warlord che generava magma, riusciva a crearne così tanta, e a una tale temperatura"

La figura avanzava tra la lava, quasi non si trovasse in un ambiente potenzialmente letale, ma nel suo elemento naturale. Uscendo dal magma, i suoi contorni si definirono, e uscì dall'ombra.

I colori si ridefinirono. La corazza dorata, i lunchi capelli, il fisico asciutto ma atletico...

"Kanon? Pensavo che il mio colpo ti avesse eliminato una volta per tutte."

"Pensavi male, come vedi sono ancora di fronte a te, pronto a riprendere la battaglia. Muros Eruption Crust!"

Tutto il magma iniziò a muoversi a spirale attorno ad Alexandros, alzandosi per avvolgerlo in una sfera , intrappolandolo.

"Kanon! Sei sopravvissuto, meno male."

"Si, ma ammetto che c'è voluto veramente poco. Sono stato a un passo dalla morte."

"Sei riuscito a sconfiggere Alexandros, Che tecnica incredibile."

"Si decisamente potente, con un potenziale d'attacco che supera anche il Galaxian Explosion, pur non superandone le capacità distruttive. Ma temo che anche questo colpo non sia in grado di sconfiggere Alexandros. Le sue capacità difensive sono incredibili."

"Come può essere sopravvissuto a una colata di lava incandescente?"

"Non so come funzionano le sue difese, ma so che, se è stato in grado di respingere la Galaxian Explosion e al Photon Burst, di certo può respingere questa tecnica. Ma forse..."

In quel momento, la sfera di lava, che si era raffreddata attorno ad Alexandros esplose, liberando il Warmaster dalla sua momentanea prigione.

I Gold Saint guardarono l'avversario con stupore: persino contro una delle forze naturali più devastanti, Alexandros aveva avuto la meglio!

Ognuno si riebbe dallo stupore a dalla delusione, assumendo ognuno la propria posizione di guardia.

"Fatevi da parte, ragazzi!"

"Cosa? Ma, Kanon..."

"Non fate discussioni nessuno di voi ha la maturità e l'esperienza per competere con Alexandros, a parte Aiolia e me. Ma Aiolia è ancora ferito. Per me è il momento di utilizzare la mia tecnica estrema. L'ultima carta che posso giocare."

"Un'altra tecnica?"

"Sì, Aiolia, una tecnica che avevo teorizzato con Saga, che ho realizzato, ma solo poche volte, perché difficile da controllare... Una tecnica pericolosa anche per chi la usa, ma adesso so di poterlo fare!"

"Ne sei sicuro, Kanon?"

"Aiolia, tu hai acquisito i poterei legati alla tua costellazione, poteri che prima non avevi. Ed è quello che è appena successo a me. Ora possiedo la Duality, e posso manipolare energie opposte. Ora ogni mia tecnica è alimentata da una duplice fonte di energia, il che le rende più potenti e mi permette di un maggiore controllo. Ora userò questo potere per lanciare il mio colpo più letale. Un colpo che non riuscivo mai a controllare, ma che ora dovrebbe essere alla mia portata."

Setto ciò, il Saint dei Gemelli avanzò, staccandosi dal gruppo, si preparava a fronteggiare nuovamente l'avversario.

"Kanon! No so come tu abbia fatto, ma sento che sei diventato ancora più forte, forse abbastanza per fronteggiarmi, come Aiolia. Ma non illuderti, qualsiasi cosa ti sia successa, qualsiasi miglioramento tu abbia sviluppato non ti renderanno mai completamente mio pari. Killer Dive!"

"Alexandros, per quanto tu sia potente, sarà la tua presunzione a decretare la tua sconfitta.

La tua presunzione e questo colpo. Universe Collapse!"

Kanon attivò la sua tecnica proibita, che aveva usato contro Caesar di Gerione. Improvvisamente, l'ambiente circostante veniva trasformato in pura energia, che veniva risucchiato in una sfera di energia oscura, che però emetteva una forte luce attorno a sé.

L'energia del Killer Dive venne risucchiata, e persino il Warmaster sembrava risucchiato dalla tremenda forza della tecnica di Kanon.

"Che tecnica spaventosa. È davvero l'ultima risorsa di Kanon!" mormorò Komyo

"Già. E non mi meraviglia che non l'abbia mai usata spesso. È una tecnica molto rischiosa."

"Cosa intendi Aiolia?"

"Lo Universe Collapse consiste nel generare un buco nero colassato, con una densità infinita, che trasforma la materia in energia e la assorbe.

Il pericolo di una tecnica simile è che colui che la lancia può diventarne vittima. Infatti, Kanon deve mantenere un delicato equilibrio per no diventarne vittima."

"Spiegati meglio, per favore."

"Vedete, da una parte, Kanon deve generare questa potente forza attrattiva, dall'altro deve impedire di venirne attratto, o che attragga ciò che lo circonda. Se ne prendesse il controllo, nel migliore dei casi, ne rimarrebbe ucciso... ma nel peggiore dei casi, il colpo continuerebbe ad assorbire ogni cosa, fino a cancellare l'universo.

Però, ora Kanon può usare a pieno energie con polarità diverse, quindi sta utilizzando un tipo di energia per generare l'attrazione, ed un altro per limitarla.

Forse questa tecnica può davvero avere la meglio su Alexandros!"

Lo spazio attorno ai due contendenti continuava a distorcersi, trasformandosi in energia che veniva inglobata dalla tecnica di Kanon.

Anche Alexandros sembrava attratto inevitabilmente dall'irresistibile forza di attrazione esercitata.

I contorni del suo corpo erano sempre più indistinti.

Kanon stava stringendo i denti. Anche se, grazie alla Duality, aveva raggiunto un controllo totale sulla tecnica, eseguirla richiedeva comunque uno sforzo incredibile. Piccole perle di sudore scivolavano sulle sue tempie, da sotto l'elmo dorato, per venire poi risucchiate dalla sua tecnica.

Questo dimostrava quanto l'energia di cui disponeva fosse solo sufficiente. Se si fosse stancato troppo presto, o se avesse cercato di immettere più energia, avrebbe rischiato di compromettere l'equilibrio necessario a non perdere il controllo delle energie scatenate.

Poi vide che il corpo i Alexandros era sempre più vicino.

La sua tecnica stava prevalendo!

Lungi dal gioirne, Kanon strinse ulteriormente i denti, fino a provocare delle piccole ferite sulle gengive.

Ecco che l'immagine del nemico sembrava sovrastare il buco nero creato da Kanon, i contorni che apparivano sempre più tremolanti, indistinti, eterei.

Quegli stessi contorni che sembravano separarsi, e muovendosi a spirale, venire finalmente risucchiati.

"È fatta!"

Usando le sue energie, Kanon richiuse il buco nero generato dalla sua tecnica.

Lo spazio circostante era rimasto superficialmente illeso. Usando le sue nuove capacità, Kanon aveva concentrato l'attrazione gravitazionale del suo colpo solo nella direzione del nemico, e solo lo spazio che si trovava tra lui e Alexandros aveva subito dei danni.

"Kanon, ce l'hai fatta! Alexandros è stato sconfitto!"

"Sembrerebbe..."

"Cosa?"

"L'ho visto scomparire, ma percepisco ancora il suo Cosmo. Inoltre, la caduta del Warlord dovrebbe significare la caduta del muro di cinta e d questo corridoio..."

Tutti i Saint e i due Mariners Shogun si misero in ascolto.

"È vero! Il suo Cosmo è ancora presente e potente. E ci impedisce di proseguire verso le stanze di Ares."

"Eppure, Jafar, lo abbiamo visto sparire, travolto dal mio colpo. Come può..."

Kanon si interruppe, mentre un colpo di energia lo raggiungeva alle spalle, colpendolo all'altezza del cuore. Il guerriero fu costretto a terra dalla forza dell'attacco. Subito i suoi compagni gli si accostarono.

"Kanon, stai bene?"

"Sì, Arthur, il Cloth ha assorbito buona parte del colpo. Se non fosse per questo, mi avrebbe trapassato il cuore, invece mi ha solo ferito."

"La forza dei vostri Cloth è degna della sua fama. Quel pugno avrebbe potuto passarti da parte a parte, anche solo con la pressione. Ma la corazza ha deviato la forza del mio colpo, ferendoti superficialmente. Dovresti esserne grato."

Un braccio, guantato di rosso metallo, era sospeso, apparentemente dal nulla.

Poi, quasi squarciando un velo che lo ricopriva, nel passare, riapparve Alexandros.

Illeso.

E nuovamente pronto a sbarrare il cammino ai Saint.

"Maledetto! Sei riuscito a scampare anche a questa tecnica."

"Certo! Non sono riuscito a impedirmi di venirne attratto, o di esserne risucchiato, tuttavia, sono riuscito a ricostruire il mio corpo, e a tornare in questa dimensione. Come se nulla fosse successo.

E ora, se avete finito di continuare a cercare di contrastare l'inevitabile, poniamo fine a questa farsa."

"Non ancora, Alexandros."

Rom si faceva avanti, un folto numero di anime fluorescenti vorticava attorno a lui.

"Ragazzino, cosa pensi di fare? Sarai anche un Gold Saint, ma non possiedi la maturità per affrontarmi."

"Forse, ma possiedo questo. Sekishiki Nyoi Neirin!"

La tecnica trasformò le anime in numerosi bastoni di luce che si scagliavano contro il Warmaster. Ma tuttavia non colpirono il guerriero, limitandosi a conficcarsi sul pavimento attorno a lui, creando un reticolato che bloccava i movimenti del Warmaster.

"Tutto qui? Da come ti comportavi avrei detto che avessi in mente qualcosa terribile."

"Non è stata un'intuizione sbagliata. Solo, prima di usarlo, volevo rallentarti i movimenti.- attorno a Rom volteggiava un nuovo stormo di anime- Preparati ad assaggiare il colpo più potente a mia disposizione, in grado di battere anche un dio. Sekishiiki Tenryuha!"

La gigantesca sfera di energia generata dal Tenryuha si diresse, implacabilmente, contro Alexandros.

Sulla sua scia, ogni cosa materiale veniva disintegrata completamente.

La sfera incombeva sul Warmaster, che tuttavia sembrava assolutamente tranquillo.

"Un immenso potere, invero... Ma credi davvero di sconfiggermi con così poco? Kya!"

La barriera attorno ad Alexandros iniziò ad espandersi, resistendo alla pressione esercitata dal Tenryuha, e bloccandone l'avanzata.

"Ecco, per quanto sia un colpo deicida, non sortirà nessun effetto se non mi raggiunge. E la mia barriera è in grado di respingerla."

"ma vediamo se sei in grado di respingere anche questo.- Rom si era avvicinato lateralmente, sfruttando la sfera enorme del Tenryuha per nascondere i suoi movimenti- Sekishiki Banshodama! Sarai anche scampato a una tecnica che risucchia il corpo, ma vediamo quanto resiste la tua anima."

Mentre il Tenryuha esercitava la propria pressione sulla barriera, la seconda tecnica cercava di estrarre l'anima di Alexandros, e sigillarla.

Già i contorni dell'anima del guerriero sembravano uscire dal suo corpo, debolmente trattenuto, invisibile agli occhi di tutti, eccetto quello di Rom.

"Maledetto ragazzino, non mi avrai! Killer Dive!"

Alexandros scagliò il suo colpo sul Tenryuha. Scontrando, i due potenti colpi rimasero sospesi per alcuni secondi, per poi esplodere verso l'alto.

"E ora, tocca a te!"

Alexandros allungò la mano, penetrando nella sfera del Banshodama e afferrando la faccia di Rom.

Quindi, strinse la morsa, sollevandolo e scagliandolo lontano, mentre la Banshodama svanisce nel nulla. L'anima di Alexandros rientrò nel corpo.

"Anche questo non è servito a niente. Sarebbe ora di piantarla, con tutto questo."

"Ormai dovresti averlo capito, noi Saint non siamo affatto rinunciatari."

"Hu? E tu chi saresti moccioso?"

"Jacov dell'Acquario. Preparati ad affrontare la mia collera. Ice Age Aurora Execution!"

La tecnica congelante del giovane, lanciata con la massima potenza consentitogli, e alla minor temperatura possibile, raggiunse Alexandros.

"Una tecnica efficace, ma non contro di me! Nessuna forma di energia, nemmeno la tua aria congelante, può superare le mie difese. Prendi!"

Con una sola mano, Alexandros riuscì a contenere il colpo di Jacov, respingendolo al mittente.

"Folle! La mia mano è stata in grado di respingere addirittura un Athena Exclamation, come pensavi di averne ragione, con un gelo che ancora non raggiunge lo Zero Assoluto?"

"Infatti non intendeva sconfiggerti, ma solo prepararmi la strada."

"Cosa? Saint del Toro, tu e Jacov volete darmi a intendere di aver agito in comune accordo per preparare un nuovo attacco?"

"Certamente. Durante tutta questa lotta, sono state liberate energie immense. Jacov, con il suo attacco, aveva lo scopo non di eliminarti ma di condensare l'aria, in modo che le energie ancora presenti non si disperdano, anzi, si condensino. E lo stesso vale per le pareti e il pavimento. Tutto questo, per il pugno più potente di Baffalo del Toro. Raging Charge!"

La tecnica di Baffalo concentrò tutte le energie presenti nell'ambiente in un unico punto: il petto di Alexandros.

Le energie, di ogni tipo sfruttate dai Gold Saint e dai Mariner Shogun durante lo scontro, e le energie dello stesso Warmaster venivano assorbite, per esplodere sul bersaglio del colpo.

La barriera del Warmaster sembrava, tuttavia opporsi agli effetti del Raging Charge, disperdendo le energie risucchiate dal pugno.

"Presto! Mi serve più energia! Scagliate i vostri colpi migliori."

Riscossosi dalla stanchezza e dall'indolenzimento per i colpi subiti, i Saint e i Mariner si disposero attorno a Baffalo.

"Starlight Extintion!"

"Aurora Execution!"

"Galaxian Explosion!"

"Sekishiki Konsoha!"

"Tenma Koukufu!"

"Scarlet Needle!"

"Endless Tsunami Crusher!"

"Lightint Bolt!"

"Dead End Sinfony!"

"Durlindana! Excalibur!"

"Kiron's Light Impulse!"

I colpi lanciati dai guerrieri vennero assorbiti dal Raging Charge, aumentando la potenza del colpo.

La barriera di Alexandros incominciò a flettersi, quasi ripiegandosi in se stessa.

La parte superficiale iniziò, lentamente a incrinarsi visibilmente.

"Maledetti! Le vostre forze, unite e concentrate in un unico punto, stanno mettendo alla prova le mie difese. Ma non contate vittoria, dannati!"

Detto questo, Alexandros inspirò quasi con violenza, allargando le braccia. La barriera si ampliò, opponendosi alla pressione del Raging Charge. Nonostante tutto il colpo di Baffalo continuava ad esercitare la sua pressione sulle difese energetiche del Warmaster.

Questi, trattenendo il respiro, alzò le braccia.

"Killer Dive!"

Stavolta, il colpo non era diretto contro il Raging Charge. Alexandros aveva capito che le energie del suo colpo sarebbero state inglobate dalla tecnica avversaria, aumentandone il potere. Invece, inviò il colpo verso un altro punto della barriera, che manipolò mentalmente, in modo che la forza esplosiva del colpo venisse rinchiusa in una specie di bolla, creata sotto la superficie esterna della barriera. Poi, manipolò la bolla per spostarla sotto al punto in cui premeva il Raging Charge.

Quindi, lasciò esplodere del tutto l'energia del suo colpo che, compressa, si liberò con maggior violenza. L'energia esplosiva spinse la superficie della barriera, dandole una spinta tale da respingere il colpo di Baffalo.

Alexandros tornò ad espirare, richiamando la barriera ad dimensioni normali.

Quindi si lanciò nuovamente all'attacco.

"Killer Dive!"

Stavolta, lanciò il colpo contro il nucleo del Raging Charge che aveva appena respinto.

L'effetto del colpo, una volta assorbito dalla tecnica del Saint del Toro, fece esplodere le energie lì concentrate, in una luce dorata, incandescente, abbagliante.

L'energia liberatasi travolse i Saint ei Mariners sollevandoli in aria.

Le pareti, il soffitto vennero divelte, sgretolandosi a livello molecolare.

I dodici guerrieri vennero scagliati in mezzo ai compagni.

"Cos'è successo?"

"I Gold Saint... Sconfitti!"

"Sapevamo che il Warmaster era potentissimo, ma riuscire a battere i Gold Saint e due Mariner Shogun.... Che razza di forza possiede Alexandros."

Sopra la scalinata, Alexandros torreggiava sull'esercito dei paladini di Athena, come un rapace che scruta, avidamente, ogni possibile preda.

Attorno a lui, la sua aura assumeva la forma dell'Ippogriffo, il suo totem, che emetteva uno stridulo nitrio.

"Patetici! Ogni tentativo dei guerrieri più forti delle vostre schiere è risultato vano. E ora che sono battuti, posso finirvi tutti contemporaneamente."

"Kiki, cos'è successo? Siete davvero malridotti."

"Micron, ogni nostro attacco è stato respinto o contrastato. Kanon ha riportato una frattura alla scapola sinistra. Baffalo ha un braccio rotto. Aiolia ha entrambe le braccia fratturate e ha combattuto nonostante le fratture. Noi altri siamo ricoperti di lividi e ferite."

"Cercate di rallentare Alexandros in ogni modo, ma non esponetevi- disse Micron telepaticamente- ma senza esporvi o rischiare troppo, non voglio avere troppe persone persone da curare, dopo."

Alexandros stava scendendo, con passo deciso, cadenzato, la lunga scalinata, i piedi avvolti dal rosso metallo che provocavano un nitido tintinnio, colpendo la superficie granitica dei gradini.

Si guardava intorno con aria truce, misurando le distanze, programmando ogni assalto.

Lo sguardo era chiaramente l'espressione di un assassino che si aspetta a fare una carneficina, ma privo di emozione.

Avrebbe ucciso perché era ciò che doveva. Perché era necessario per raggiungere il suo scopo.

Perché il forte vince sulle spoglie del debole.

Tutto qui.

I Saint non si erano dimostrati avversari alla sua altezza, e quella sarebbe stata la loro punizione per il fallimento.

Improvvisamente, vide intorno a se lunghi, sottili filamenti neri, formare un fitto reticolo attorno a lui.

"Lost Children!"

Un ragazzo dalla corazza nera, manipolando quei fili, sembrava attaccarlo, stringendo il reticolo attorno a lui. I fili si muovevano a una velocità diverse volte superiore a quella del suono.

Alexandros lasciò che si infrangessero sulla sua barriera.

Mei era partito all'attacco, espandendo al massimo i suoi Zanchi e avvicinandosi al Warmaster. Una volta creato un fitto reticolato attorno al corpo del nemico.

Ma una volta lanciato il suo colpo segreto, vide i fili andare a bloccarsi ad alcuni centimetri dal corpo del nemico.

Una barriera!

Senza perdersi d'animo, il ragazzo irraggiò i suoi fili col proprio Cosmo, emettendo energia calorifera, fino a farli diventare incandescenti.

"Golden Death Hair!"

I fili fiammeggianti cercarono di lambire il Warmaster, che però li afferrò quasi con noncuranza.

"Pulce miserabile,- disse il sommo guerriero di Ares- pensi che simili trucchetti da salotto valgano qualcosa, contro di me?"

Strattonando i fili, Alexandros fece perdere l'equilibrio a Mei, scagliandolo contro una roccia poco lontana. Poi, con un salto, il guerriero sorpassò tutti gradini che ancora gli mancavano da percorrere.

Le mani aperte, pronte a lambire vite umane.

Il predatore pronto a scagliarsi sulle sue vittime.

Con un secondo balzo si avvicinò al primo Saint, Luis del Cavallino, e lo atterrò con un pugno sul volto.

In seguito il susseguirsi degli eventi fu troppo rapido da seguire...

Un possente Saint cercò di afferrargli il braccio destro, ma Alexandros fu più veloce, gli afferrò il polso e, torcendoglielo, lo fece inginocchiare per poi raggiungerlo con un calcio al volto.

Poi avanzò, colpendo ogni avversario che gli si parava, uomo o dona, Bronze o Silver.

Riconobbe il Cloth di Perseo, mentre Gilkamesh tentava di usare contro di lui lo Scudo di Medusa, ma invano: più veloce dello sguardo della Gorgone, Alexandros scattò in avanti afferrando il Saint per il collo e sollevandolo, per poi lanciarlo in aria e colpirlo al ventre.

Dopo un serie di colpi, che misero a tappeto numerosi Saint, si vide arrivare addossi una palla chiodata, legata ad una catena. Afferratala col palmo della mano sinistra, strattonò il Saint che la maneggiava e, ruotando, lo utilizzava come un maglio contro i nemici contrastanti, scagliandoli a terra, lontani. Infine, scagliò in alto anche il Saint che lo aveva attaccato con l'arma, mandandolo a scontrarsi col soffitto, per poi ricadere a terra.

Da alcuni metri, Robin vedeva Alexandros fendere i Saint come una falce il grano. Lo vide afferrare l'arma di Hellgate, e usare il Silver Saint di Cerebro come un'arma contro gli altri Saint, per poi scagliarlo via.

Decise che quel momento, in cui il Warmaster era isolato, era il più adatto per intervenire.

"Hunting Arrow Express!"

Era la tecnica più stancante a sua disposizione. Grazie ad essa, riusciva a generare frecce di ogni tipo in quantità enorme, come fossero scagliate da un esercito di arcieri. Frecce argentate, dorate, fiammeggianti, descrivevano la loro mortale parabola verso il Warmaster.

Alexandros sentì il sibilo dei dardi che volavano verso di lui, rimanendo impressionato dal numero considerevole di frecce scagliategli contro. Poi, afferrato il proprio mantello, lo fece roteare attorno a se, provocando uno spostamento d'aria che disperse le centinaia di frecce tutt'intorno a lui.

Guardò nella direzione da cui l'attacco era partito, individuando subito il responsabile.

Tese il palmo contro di lui, e lo spostamento d'aria lo colpi, con l'impeto di un ariete da sfondamento, mandando il Saint a tappeto, colpito in pieno stomaco.

Con la coda degli occhi cercò le sue vittime designate, gli unici che avessero mostrato una benché minima possibilità di resistergli: i Gold Saint. Li vide, sparsi, ancora a terra, e vicino a loro, Jafar e Sorrento. Attorno a loro, una figura ingobbita sembrava affaccendata attorno a loro.

Alexandros aguzzò lo sguardo.

Non era un uomo ingobbito, ma un uomo dal fisico minuto, alto come un bambino...

E stava curando i Gold Saint!

"Miserabile nanerottolo, allontanati da loro!"

Alexandros alzò la mano, pronto a colpire, ma indietreggiò, vedendo due lame coniche uscire dal terreno davanti a lui, le punte rivolte verso il suo petto. Prontamente, afferro le punte, spezzandole, e si girò in direzione di un ragazzo dall'aspetto emaciato, pallido, emofiliaco, che teneva i pugni a contatto col terreno, in modo che i sei artigli che uscivano dai dorsi dei pugni si conficcassero per terra. Si scagliò su di lui, ma venne fermato da una scarica elettrica circolare.

"Thunder Coin!"

Si sorprese nel constatare che a fermarlo era stata una donna, dai capelli corvini lunghi fino alle spalle.

La sua difesa era stata efficace, ma non era abbastanza forte da fermarlo a lungo. La travolse, insieme all'altra donna, dai lunghi capelli corvini, che era vicino a lei . Si voltò nuovamente verso il Saint che lo aveva incautamente attaccato, ma questi sembrava essere svenuto, forse per lo sforzo, dato che mostrava segni di ferite da poco curate e già riaperte. Vicino a lui, due Saint robusti, uno con un Cloth arancione, l'altro com un Cloth viola, e un Saint più smilzo, dal Cloth verde scuro.

I loro colpi rimbalzarono sul Warmaster come gocce di una pioggerella estiva, mentre il terribile guerriero si scagliava contro di loro.

Guardando i corpi dei nemico che aveva appena atterrato, Alexandros alzò la mano per finirli, ma una serie di fulmini azzurrini. Sopra di lui, volteggiava, come sorretto da ali, un altro Saint dal Cloth violaceo.

Il nuovo avversario raccolse le energie nel pugno.

"Raikiri Rekko!"

Il colpo scagliato dal nemico volante era decisamente più insidioso di molti altri colpi ricevuti durante lo scontro, ma ancora non all'altezza delle sue difese.

La barriera esisteva al Raikiri Rekko, senza dare cenni di cedimento.

Ma un'altra figura, veloce, dal Cloth argentato pieno di crepe, si parò al centro dello scontro, mandando avanti la mano, tesa ad artiglio, da cui si levò un'aura simile ad un ombra solidificata.

"Shade Cut Furtive Foxtail!"

Un altro attacco di potenza inusuale. I due potenti attachi premevano contro la barriera. Attacchi tali da rivaleggiare con quelli dei Gold Saint.

Alexandros non si sentiva particolarmente preoccupato, ma sapeva che questi attacchi, congiunti, avrebbero potuto incrinare la parte più esterna della sua barriera, e non voleva permetterlo.

Alzò le braccia.

"Killer Dive!"

Il suo colpo segreto si abbatté su entrambi gli avversari, vanificando le tecniche da loro usate. Il Saint volante venne travolto in pieno, e precipitò al bordo della scalinata.

L'altro Saint riuscì ad evitare tre fendenti, ma un quarto colpo del Killer Dive lo raggiunse rovinosamente.

Micron lavorava febbrilmente, mentre vedeva le schiere dei suoi compagni cadere di fronte all'invincibile avversario. Sapeva che l'unica speranza di far fronte al pericolo incombente era curare al meglio i Gold Saint.

"Micron..."

Il minuto guerriero si girò, vedendo tre figure avanzare verso di lui.

Un uomo veniva sostenuto da due donne alla sua sinistra, Tetis la mariner, a destra, Marin dell'Aquila. L'uomo era Spirito Quieto. Tutti e tre portavano i segni dei colpi che avevano subito poco prima dal Warmaster, soprattutto Spirito quieto, che aveva subito un attacco frontale

"Micron, ascolta... Dobbiamo curare immediatamente i Gold Saint, e tu sei l'unico in grado di farlo.. Permettimi di aiutarti, ampliando al massimo i tuoi poteri curativi...."

Touma di Orione, ancora sem cosciente, incominciò a strisciare verso la scalinata.

Pur essendo stato atterrato, precipitando mentre volteggiava, usando le tecniche imparate quando era un Angelo, voleva a tutti i costi proseguire, per salvare colei la cui vita era più importante di tutte.

Athena!

La sua mano destra toccò appena il primo gradino, quando ricevette un calcio sulla schiena.

"Maledetto, osi fuggire strisciando dal campo di battaglia."

Era Alexandros, che premeva il piede destro sulla sua spina dorsale, mentre, con la mano destra, teneva per la gola il corpo esanime di Simon.

"I vostri due attacchi erano quasi decenti. Per questo devo eliminarvi insieme ai Gold Saint. Ma prima allontanati da quella scala!"

Con un potente calcio sul fianco destro del Saint, l'incredibile guerriero lo alzò da terra, lanciandolo a diversi metri di distanza.

"Maledetto, non mi avrai..." disse Simon con voce strozzata, mentre afferrava debolmente il polso del nemico.

"Sei ancora vivo, scarafaggio? Ancora per poco!"

Con un movimento fulmineo, scagliò Simon sul corpo esanime di Touma.

I due, semi coscienti ma totalmente distrutti dalla violenza dell'avversario, erano allo stremo: non avrebbero potuto reagire al prossimo attacco.

"Ecco, crepate!- Alexandros si preparava a lanciare sui due il suo colpo di grazia, ma improvvisamente si immobilizzò- Cosa sta succedendo?"

Giratosi, Il Warmaster vide quattro sagome: il nano che stava curando i Godl Saint e un uomo, sorretto da due ragazze, che lo toccava sulle spalle. E il Cosmo di Micron che cresceva a dismisura.

"Bastardi! Volete guarire del tutto i Gold Saint! Ma non ve lo permetterò! Killer Dive!"

Il colpo, lanciato a piena potenza, era diretto verso il petto, indifeso, di Micron; se fosse andato a segno, il generoso Bronze Saint sarebbe morto all'istante.

Ma un altro guerriero era ancora in piedi. Fulmineamente, si pose a scudo.

"Non così in fretta, Alexandros. Unicorn Purity!"

Jabu, sfruttando i poteri appena acquisiti, si frappose al colpo terribile scagliato dal Warmaster, trasformandone la forza omicida in energia curativa. Energia che, lanciata sul nemico, avrebbe mandato in panne il suo sistema immunitario, con serie conseguenze. Ma la forza del Killer Dive era immensa.

Il colpo di Jabu non raggiunse il bersaglio, e il Saint venne atterrato violentemente, mentre la sua armatura veniva distrutta completamente.

Ma il suo sacrificio non era stato vano.

In quella frazione di secondo, Micron era riuscito ad ampliare i suoi poteri curativi sui Gold Saint e i due Mariner Shogun. Pochi istanti erano serviti a chiudere ferite, far sparire lividi, rimarginare fratture e rotture d'ossa.

I Gold Saint erano nuovamente in piedi!

I Cosmi dorati sfavillavano, così come le corazze.

Fieri, potenti, i difensori della pace sulla terra erano nuovamente in perfette condizioni.

"Micron, sei stato tu a guarirci? Grazie!" Kiki si fece portavoce dei Gold Saint.

"Sì, ma non ce l'avrei mai fatta se non fosse stato per Spirito Quieto.."

Il Bronze Saint, affannato, si era avvicinato al valoroso pellerossa, ancora sostenuto da Marin e Tetis.

Micron era notevolmente affaticato, tanto da tenersi in piedi a malapena.

Ma Spirito Quieto sembrava ridotto peggio. I suoi occhi, sbarrati,erano bianchi: le iridi erano andate all'indietro. Respirava a fatica, mentre Micron gli prodigava le prime cure.

"Cosa gli è successo?"

"Era ferito e debole quando ha usato il suo potere per aumentare al massimo le mie capacità guaritrici. Purtroppo, lo sforzo è stato tale da fargli venire un collasso. Adesso è in coma, ma spero di riuscire a guarirlo. È un uomo forte, se la caverà. Però, voi cercate di non farvi fare nuovamente a pezzi, non ho quasi più energie..."

"Spirito Quieto. Ha osato così tanto per darci una nuova chance di vittoria."

"Tranquillo, Kiki,- Baffalo posò una mano sulla spalla dell'amico- il suo coraggio e il suo sacrificio non sarà vano. Simo di nuovo tutti in perfetta forma, e sono certo che, attaccando tutti insieme, con i nostri colpi migliori, avremo ragione anche di Alexandros."

I visi dei dieci guerrieri dorati si voltarono verso il nemico che li aveva così malridotti.

I loro sguardi corrucciati erano colmi di nuova determinazione.

Al loro fianco, anche Jafar e Sorrento, ugualmente guariti dagli sforzi congiunti di Micron e Spirito Quieto, erano pronti a gettarsi nuovamente nella lotta.

"Che sguardi cupi. Pensate forse di uccidermi con il vostro disappunto?"

Alexandros avanzava in mezzo ai corpi dei nemici, storditi sul pavimento.

Non si curava di loro.

Il suo sguardo era fisso sui dodici guerrieri che si erano rialzati e che lo guardavano, torvi.

Il corpo di un Saint gli sbarrava la strada, ma senza scomporsi, lo colpì con un calcio, spedendolo vicino ai Gold Saint. Si trattava di Liu dello Scudo. Il Bronze Saint aveva il viso contuso, e diversi lividi. Svenuto e gemente, era ancora vivo.

I pugni dei guerrieri dalle corazze dorate fremettero lievemente, di indignazione verso l'inutile infierire del Warmaster su un nemico inerme.

"Fai tanto il superiore, Alexandros,- sbottò Kanon, avanzando di un passo verso il nemico- tuttavia, di tutti noi, ancora non sei riuscito a ucciderne uno."

"Ha forse senso, perdere tempo a uccidere una singola formica, quando è il nido a dare fastidio? Meglio incendiare l'intero formicaio, non vi pare?"

"Cosa intendi dire?"

"La maggior parte di voi Saint è composta di inutili insetti. Solo Voi Gold Saint, e una manciata tra Mistery, Silver e Bronze Saint dotati di un potere paragonabile al vostro, potete costituire un fastidio degno di nota. Soprattutto quei tre di voi che hanno raggiunto il massimo potere della propria costellazione, Kanon."

"Tre?"

"Sì, Kanon, anche io ho raggiunto il massimo potere del mio segno- intervenne Kiki- durante il mio scontro con Matsya di Dagon. Il massimo potere della mia costellazione è detto PSIESP, il controllo totale di ogni potere psichico esistente. Alexandros si deve essere accorto della cosa quando ho cercato di usare su di lui i miei poteri psichici, ma senza risultato."

"Anche se voi tutti aveste risvegliato ogni potere delle vostre costellazioni, non sareste comunque alla mia altezza. Sin dall'epoca del mito, non c'è mai stato e mai vi sarà in futuro un guerriero mio pari. E ora, Kanon, spazzerò via voi e tutti gli altri Saint in un colpo solo. Anche voi, indegni Mariners, condividerete la sorte dei vostri alleati. Non vi sarà pietà alcuna, per i nemici del mio Sire."

Alexandros allargò le mani, facendo espandere il proprio Cosmo.

L'aura luminosa attorno a lui proiettava una luce pulsante rosso cupo, ma, tuttavia, le ombre di persone e rocce tutt'intorno erano di colori differenti, e cambiavano colore ad ogni pulsazione.

"Alexandros sta preparandosi a lanciare ancora il Killer Dive." disse Jafar.

"Si, ma questa volta sarà di una potenza inaudita, superiore ad ogni colpo da lui scagliato prima d'ora. Stavolta la sua forza dovrebbe essere pari a quella di un Athena Exclamation, se non superiore."

"Se così fosse, Kanon, non avremmo scampo. Ha detto chiaramente di voler colpire tutti coloro che si trovano nei dintorni, quindi anche schivare o indietreggiare non sono soluzioni applicabili."

"Komyo,- esclamò Aiolia- possiamo solo fare una cosa: scagliare i nostri colpi concentrandoli in un unico punto per frenare l'attacco di Alexandros. Prepariamoci!"

Incitati dalle parole dell'eroico Saint del Leone, i dodici guerrieri si posero nelle loro pose di guardia bruciando il proprio Cosmo al massimo.

"Poveri illusi! Tutto il vostro potere no basterà a fermare la mia furia omicida.

Preparatevi a esalare l'ultimo respiro. Killer Dive!"

L'immagine dell'Ipogrifo si eresse dalla schiena del Warmaster, giganteggiando, immensa, su tutti i guerrieri.

Ban, Geki, che trasportava il corpo di Ichi in spalla, e Nachi avevano raggiunto Jabu, quando videro l'impressionante forma di energia scatenarsi.

Mei si rigirò su un fianco, mettendo a fuoco la propria vista, ed intravedendo l'incredibile energia che esplodeva a pochi metri da lui.

Touma, colpito duramente, cercava di rialzarsi, spinto solo da un istinto innato di sopravvivenza.

Simon della Volpe, in ginocchio, le gambe ferite e fratturate, vide quello che accadeva. "Maledizione!- si disse- Questo proprio non potrò evitarlo..."

L'immagine di energia esplose, generando l'ondata di luce tipica del colpo di Alexandros.

I Bronze, Silver e Mistery Saint, prossimi ad essere travolti da quella terribile emissione di energia, quando i loro corpi divennero evanescenti, trasparenti, per poi scomparire.

"Ci sei riuscito, Kiki?"

"Sì, Jakov. Ora tutti gli altri Saint sono al sicuro, a dieci chilometri dietro di noi. Se riusciremo a respingere Alexandros, non subiranno danni."

"Bene, ora è venuto, per noi, il momento della riscossa."

Come un sol uomo, i Gold Saint e i due Mariner Shogun attaccarono usando le loro tecniche migliori, in un'esplosione di potere incommensurabile. I loro colpi si concentrarono in un unico punto per contrastare l'avanzata dell'immensa energia di Alexandros, proprio come suggerito da Aiolia.

Le forze contrastanti rimasero sospese a mezz'aria, apparentemente alla pari, incapaci l'una di prevalere sull'altra.

"State usando tutta la vostra forza, per resistere al mio colpo. I vostri poteri congiunti emettono un'energia enorme, ma, per quanto vi sforziate, non sarete mai in grado di competere con me. Killer Dive!"

Dando nuovo slancio al suo colpo, Alexandros prevalse sugli avversari. Le energie dei dodici guerrieri vennero divise e spazzate via, in direzioni diverse, mentre l'energia assumeva nuovamente la forma bestiale dell'Ippogrifo, pronto a lambire le sue vittime.

"Maledizione! Non ha funzionato!"

"Che sia la fine? Cosa possiamo fare?"

"Non è mai la fine finché c'è vita. Cristall Wall!"

Kiki usò la sua tecnica difensiva per proteggere se stesso e i suoi compagni, ma quasi subito, l'urto con l'energia dell'Ippogrifo incrinò la parete cristallina.

Per quanto il Cristal Wall rispedisse al mittente l'energia dei colpi, il Killer Dive era talmente potente da riassorbire le energie respinte dalla barriera, ridirezionandole contro di essa.

Anche quell'estrema difesa cedeva di fronte all'immane potenza del colpo.

Con un rumore di vetri infranti, l'ultimo baluardo difensivo dei Saint crollò.

Energia incandescente del Killer Dive si scagliava, impietosa, sui dodici guerrieri, proiettando le sue ombre multicolore in ogni direzione.

"È finita!" mormorò Kanon.

Improvvisamente, l'energia del Killer Dive iniziò a ruotare su se stesa, come fosse catturata da un'immensa energia aspirante.

Presa in una spirale, iniziò a disperdersi nell'aria, in ogni direzione, in quantità così minuscole da essere assolutamente innocue.

Alla fine, gli effetti del colpo si dileguarono completamente.

"Cosa...?" mormorarono alcuni tra i Gold Saint, di fronte a quell'inattesa piega di eventi, a quel miracolo che non sapevano spiegarsi.

"Fermi tutti!"

Una voce, imperiosa, attirò l'attenzione e gli sguardi dei Saint, ancora sbalorditi.

Due figure, in ombra , si stagliavano vicino a loro. Erano avvolte da un'aura splendente, simile alla luce del sole.

E i loro corpi rilucevano d'oro.