RISVEGLI

CAPITOLO IV

Santuario

Il sole era sorto da qualche ora e i due viandanti avevano già superato l’abitato di Atene e stavano affrontando l’impervio sentiero oltre l’acropoli che conduceva al santuario. Ad un tratto la strada spianò e alla vista di Joy si presentò uno scenario particolare, sembrava che avesse viaggiato nel tempo sino ai fasti della Grecia antica, del mito, un’arena con gradinate circolari tutt’intorno si stagliava di fronte a lui. Tutto il paesaggio era cosparso di colonne, capitelli e rovine di antichi templi, sembravano spuntare fuori direttamente dalla nuda roccia. Sullo sfondo, tra la foschia, si intravedeva una torre alta una cinquantina di metri con una specie di orologio sulla sommità.

"Ma in che razza di posto siamo capitati? Ikki che cos’è quella strana torre che spunta la infondo?"

"Quella è la meridiana dello zodiaco, segna il tempo per chiunque voglia raggiungere le stanze del sacerdote, ma per farlo deve obbligatoriamente attraversare le dodici case residenze dei cavalieri d’oro. Un’ora di tempo a disposizione per ogni casa. Da tempo però è spenta."

"I cavalieri d’oro custodi delle dodici case, chi sono mai costoro?"

"Sono i più forti cavalieri di Atena esistenti, sono protetti dalle costellazioni dei dodici segni zodiacali, hai presente? Ariete, Toro, Gemini e così via fino al dodicesimo, cavaliere di Fish.

Ecco, quella è la scalinata che conduce alla prima casa, la casa dell’Ariete. Dovremo chiedere al suo custode, il permesso di passare, così come a tutti gli altri per poter giungere al cospetto del sacerdote"

Mentre si apprestavano ad iniziare la scalata verso la prima casa, all’improvviso un masso si staccò dalla parete rocciosa, precipitando verso i due. Joy si lanciò di scatto all’indietro mentre Ikki rimase impassibile al suo posto e alzando il suo bastone, mandò in frantumi l’enorme pietra.

"Ma che diavolo succede? Stai bene Ikki?

"Uff, nonostante tu sia ormai un guerriero dei più esperti e potenti, sei rimasto il solito ragazzino dispettoso di sempre. Mi chiedo se cambierai mai"

"E’ un piacere rivederti Ikki, noto con piacere che il tuo accompagnatore ha una notevole prontezza di riflessi"

"Ma chi ha parlato?" chiese Joy, non vedendo nessuno di fronte a lui

A quelle parole, una grande aura dorata comparve in cima alla scalinata e un uomo con indosso un’armatura si palesò.

"Il mio nome è Kiki cavaliere d’oro dell’Ariete, piacere di conoscerti ragazzo"

"Come stai Kiki, tutto bene?" chiese affettuosamente Ikki.

"Non mi posso lamentare, nonostante siamo in stato d’allerta, sto bene grazie. Vedo che sei riuscito a portare il ragazzo con te, immagino lo stai conducendo dal gran sacerdote."

"Esatto. E a tal proposito chiedo il permesso di passare attraverso la tua casa"

"Passate pure con piacere e tranquillo le altre case sono vuote, c’è solo Amita della Vergine, presente al santuario al momento."

"Che cosa? Tu e Amita siete gli unici cavalieri d’oro di guardia al santuario? Dove sono gli altri?"

"Non ti preoccupare Ikki, è tutto sotto controllo, il sacerdote ti spiegherà tutto. A più tardi" disse svanendo nel nulla.

I due ripresero la loro marcia e dopo la prima casa, superarono in successione quella del Toro, di Gemini e Cancer. Arrivati dinanzi la quinta, Ikki disse:

"Ecco, questa è la mia dimora, la casa di Leo, accomodati pure"

L’entrata dava direttamente su un largo salone circondato da imponenti colonne, sulle pareti alcune fiaccole accese illuminavano l’ambiente completamente vuoto e privo di qualsiasi tipo di suppellettile. Le mura erano completamente spoglie senza nessuna decorazione ad eccezione di un piccolo quadretto.

Joy si avvicinò per guardarlo e noto che si trattava di uno strano braccialetto incorniciato, formato da perle verdastre intervallate da perle allungate a punta color bronzo.

"Che cos’è questo oggetto?" chiese incuriosito.

"Oh è semplicemente il ricordo di cose passate, non ha molta importanza." rispose Ikki con il tono di chi volesse sviare il discorso.

Joy pensò che era strano incorniciare qualcosa se era senza importanza ma comunque rispettò il fatto che Ikki non volesse parlarne e prosegui.

Arrivati infondo al salone un giovane vestito con una casacca chiara con delle ginocchiere di pelle si fece incontro ai due e inginocchiatosi salutò:

"Bentornato maestro, mi auguro il viaggio sia andato bene."

"Joy ti presento il mio allievo, Neko"

"Piacere di conoscerti, Neko" disse allungando la mano

"Il piacere è tutto mio, Joy. benvenuto al santuario, spero diventeremo amici"

"Hai portato a termine gli allenamenti che ti avevo indicato?"

"Si maestro, li ho ripetuti fino allo spasimo"

"Bene, oggi è un giorno importante per te, sono sicuro che riuscirai magnificamente. Ora io e Joy proseguiremo. A più tardi"

"Si mi sento perfettamente pronto, spero di non deluderla. A più tardi."

Usciti dalla casa del Leone, i due si diressero verso la successiva di Virgo . Giunti al suo ingresso Ikki si arrestò:

"Cavaliere di Virgo, sono Ikki del Leone, rispondimi te ne prego"

"Perché disturbi la mia meditazione presso il giardino dello Sharasoju? Cosa hai da chiedere cavaliere di Leo?" risuonò una voce nell’aria.

"Chiedo il permesso di attraversare la tua casa per me e per il mio accompagnatore."

"E’ forse il ragazzo di cui mi parlò il gran sacerdote?"

"Si."

"D’accordo, passate pure. Il tuo ritorno era molto atteso Ikki."

"Grazie cavaliere."

Joy era frastornato ma soprattutto, impaurito da tutto ciò che aveva visto fino a quel momento, paura che gli impediva addirittura di fare qualsiasi domanda ad Ikki. Questa paura si accentuò ancora di più quando, attraversando la casa della Vergine, senti la voce del cavaliere risuonargli nella testa.

"Sento chiaramente il dubbio e la paura nel tuo cuore. Sarai capace di spazzarli via? Sarai capace di sopravvivere? Un giorno io e te parleremo!"

Joy tremava, avrebbe voluto scappare via, si sentiva come un roditore in gabbia. Non capiva tutto quello che stava succedendo e questa cosa lo faceva star male. Si chiedeva se davvero lui era la reincarnazione di un cavaliere, pensava che Ikki si fosse sbagliato, voleva tornare a casa.

"Amita ti ha parlato vero?"

"Si, ha detto che un giorno mi dovrà parlare. Ho sentito una grande paura Ikki"

"Stai tranquillo, è normale provare paura per qualcosa che non si conosce o non si capisce. E non preoccuparti del cavaliere di Virgo, non è cattivo, anzi ha una gran bontà d’animo e una gentilezza fuori dal comune. Sarà dato dal fatto che è una fanciulla."

"Cosa? Il cavaliere di Virgo è una donna? Ma come potete permettere ad una ragazza di rischiare la vita?"

"Non ti crucciare per lei, non immagini neanche la potenza di cui è padrona. Sarebbe capace di annientare un esercito di milioni di uomini semplicemente schioccando le dita."

In breve superarono le restanti case ed arrivarono alla grande porta che introduceva alla sala del sacerdote, che si aprì. La sala era enorme, un lungo tappeto rosso si snodava nel mezzo, le pareti erano tappezzate di dipinti raffiguranti cavalieri, dal soffitto pendevano drappi ugualmente rossi e il tutto era illuminato da fiaccole. Sullo sfondo, in cima ad una scalinata formata da qualche gradino, si ergeva un trono con alle spalle una tenda bianca che copriva l’intera parete. Seduto sul trono un uomo indossava una lunga tunica blu scura e delle collane che sembravano di ottima fattura, forse simboli di potere. Il viso era celato da un grosso elmo rosso con una strana figura alata sulla sommità.

L’uomo, vedendo entrare i due, scese dal trono e togliendo l’elmo disse:

"Fratello mio finalmente sei tornato, non vedevo l’ora di riabbracciarti"

"Come diavolo ti è venuto in mente di sguarnire le dodici case, sei forse impazzito?" lo rimproverò Ikki.

"Mmm, sei sempre il solito Ikki, mai una parola gentile, comunque stai tranquillo, li ho mandati a perlustrare le zone estreme del santuario, rientreranno a breve. Vedo che sei riuscito nella tua missione e hai condotto qui il ragazzo. Piacere mio giovane amico, il mio nome è Shun di Andromeda, Gran Sacerdote del santuario."

"Piacere Shun, io sono Joy. Forse tu potrai finalmente spiegarmi per filo e per segno tutta questa storia. Cosa ci faccio realmente qui?"

"Non ti preoccupare, avrai le tue risposte. Ora immagino che vorrai mangiare e riposare un po’. Ti faccio accompagnare alle tue stanze, più tardi io ed Ikki ti raggiungeremo."

Prima che Joy potesse ribattere qualcosa, Shun battè le mani ed un’ancella entrò nella stanza facendo cenno al giovane di seguirla.

Rimasti soli, Ikki chiese al fratello: "Hai notizie di Atena?"

"Purtroppo no. Da quando è partita per raggiungere il monte Olimpo, dopo la scomparsa dell’armatura di Libra, non se n’è saputo più nulla. Anche il suo cosmo si percepisce solo sporadicamente."

"Maledizione! Se solo sapessimo chi è il nemico, potremmo pensare a qualche iniziativa. Shiryu, come sta?"

"Esattamente come lo hai lasciato. Non migliora ma, fortunatamente, non peggiora. Shunrei è sempre con lui, non lo molla un attimo."

"Purtroppo deve trovare la forza dentro di lui, noi non possiamo fare nulla.

Sai durante il viaggio ho pensato una cosa. E se ci fosse Nettuno dietro tutto ciò? E’ vero che ci ha aiutati contro Hades, ma è anche vero che ha sempre mirato al dominio sulla Terra."

"Si ci ho pensato anche io, ma qualcosa mi dice che lui non c’entra nulla. Per sicurezza comunque Hyoga e Led, cavaliere del cigno, sono partiti alla volta di Asgard a controllare l’entrata al regno di Nettuno e per cercare qualche indizio. Abbiamo l’appoggio di Flare, nuova officiante di Odino e dei suoi cavalieri"

"Bene, non possiamo lasciare niente al caso. Ora se permetti mi concedo, ho un’investitura a cui partecipare."

"Giusto, se il tuo allievo è pronto, ci vediamo all’arena."

Il sole stava iniziando lentamente a tramontare e presso l’arena tutto era pronto. Era un momento importante, un nuovo cavaliere sarebbe venuto alla luce. Sulle gradinate erano presenti alcuni soldati semplici, altre persone in abiti civili, forse cavalieri ed una sacerdotessa guerriera vestita della sua armatura violacea e della maschera che le copriva il viso. Il sacerdote arrivò accompagnato da due cavalieri, Ludwig della Lira, cavaliere d’argento noto per la sua grande abilità di musico e Pollux di Gemini, cavaliere d’oro della terza casa, uno dei più forti guerrieri del santuario.

Neko era al centro dell’arena, teso come una corda di violino, i suoi muscoli erano pronti a scattare e alcune goccie di sudore solcavano la sua fronte. Ikki si presentò dinanzi a lui facendogli l’occhiolino per allentare il palpabile nervosismo del ragazzo.

Il sacerdote Shun prese la parola: "Neko hai dimostrato tutto il tuo valore, sei stato un allievo diligente e pronto al sacrificio, hai superato tutte le prove a cui sei stato sottoposto e ti sei dimostrato pronto per affrontare la prova finale. Ora è tutto nelle tue mani, se sarai capace di padroneggiare il cosmo ultimo dei cavalieri e se l’armatura d’oro di Leo ti riconoscerà come suo custode, diverrai uno dei difensori della giustizia. Che Atena sia con te! Prego Ikki, cominciamo pure."

"Bene Neko, ci siamo è giunto il momento che hai tanto atteso. Ti senti pronto?"

"Come non mai maestro, iniziamo pure"

Ikki iniziò ad espandere il suo possente cosmo ed alzò il suo bastone verso il cielo. I simboli incisi sul legno iniziarono a brillare di una luce brillantissima e dal nulla si materializzò lo scrigno contenenti le vestigia del Leone.

Neko ne fu per un attimo impaurito ma, ripresosi immediatamente, iniziò a bruciare il suo cosmo.

L’aura che si sprigionava dal giovane era intensissima, calda, quieta ma allo stesso tempo se ne percepiva tutta la potenza.

"Quale vigore, sono felicemente sorpreso." commentò Pollux di Gemini.

Il cosmo di Neko continuava ad espandersi sempre di più mentre Ikki lo spronava:

"Forza Neko, ricordati quello che ti ho insegnato, ricordati del settimo senso proprio dei cavalieri superiori, dentro di te lo troverai, apri il tuo cuore, brucia la tua anima e ne sarai padrone!"

A quelle parole, Neko aprì gli occhi che aveva, fino a quel momento, tenuto chiusi e lanciò un grido. Il suo cosmo esplose in un enorme boato e magicamente, lo scrigno si aprì rivelando l’armatura in tutto il suo splendore. Le persone sugli spalti tenevano il fiato sospeso quando il totem si scompose e i vari pezzi si disposero sul corpo del ragazzo.

Il rito era compiuto e tutti i presenti furono felici di salutare un nuovo cavaliere: Neko cavaliere d’oro della costellazione di Leo.