"Frena le tue passioni.

Esse, lasciate libere,

si rivoltano contro te stesso

e ti puniscono"

DETTO GIAPPONESE

LO SPEGNERSI DELLA SPERANZA : IL BUIO PREVALE SULLA LUCE

Fanfic by |Black_Phoenix| & |Kira|

Capitolo VI : NAHEMOT, LA CONTAMINAZIONE

Tipharet era svanito e i quattro litiganti, discutendo tra loro non si accorsero della sua scomparsa che dopo qualche minuto.

Il quinto cavaliere invece, ancora disteso appoggiato alla colonna, sembrava addirittura essersi addormentato.

"Povero Black Pegasus…, non è riuscito neanche a giocare con il ragnetto…!" disse ghignando il cavaliere nero dall’elmo a forma di cigno.

Colui che era stato chiamato in causa alzò minacciosamente il pugno in aria davanti al viso del ‘compagno'dicendo: "Se vuoi mi metto a giocare con te, uccello del malaugurio…!".

Questa volta sembravano fare sul serio e il cavaliere dai lunghi capelli corvini si frappose fra i due e disse: "Fermi…! Cosa sperate di ottenere combattendo fra di voi…? Dobbiamo scoprire perché Ikki ci cercava…, e perché lo scettro di Athena ci ha trasportato qui dandoci ancora aspetto umano e i nostri black cloth…!".

I due non poterono che raffreddare i loro animi e rimanere in attesa aspettando ciò che Black Dragon aveva da dire loro.

Il cavaliere dall’armatura raffigurante un drago nero li guardò perplesso. "Ah…, non guardate me…! Io ne so come voi…!".

"Che il bell’addormentato nel bosco ne sappia qualcosa…?" disse Black Andromeda indicando con il pollice il Black Saint dalla lunga triplice coda.

I quattro si avvicinarono al guerriero che sembrava essere effettivamente addormentato come se nulla intorno a lui fosse degno della sua attenzione.

"Ehi.., tu!" disse Black Dragon.

Il cavaliere non rispose e così Black Swan si azzardò ad allungare la punta di un piede per svegliarlo.

Prima ancora che venisse toccato, il misterioso cavaliere, senza aprire gli occhi, disse: "Toccami e sei un uomo morto…!".

Il cigno nero, in tutta risposta, rialzò il piede caricando un calcio e tentò di sferrarlo a colui che così irrispettosamente gli aveva rivolto la parola.

Il piede non colpì il bersaglio ma lo fece la mano di colui che fino ad un attimo prima era disteso al suolo ma che ora si trovava ritto in piedi.

Il cavaliere dall’elmo a forma di cigno nero era finito lungo disteso nel posto occupato fino a poco prima dall’altro black saint ma con l'aggiunta di un livido sulla guancia destra.

I presenti erano rimasti esterrefatti dalla velocità di quell'cavaliere.

Black Dragon si rivolse con sguardo severo a Black Swan e disse: "Possibile che non sappiate convogliare il vostro spirito combattivo in maniera intelligente…! Se vogliamo capire qualcosa dobbiamo collaborare fra noi…! Possibile che sia sempre necessario qualcuno che ci dia degli ordini per ottenere una cosa così semplice…?".

Quindi si rivolse al ‘nuovo arrivato’: "Non sembra anche a te che ci sia da fare qualcosa di meglio che dormire…?".

"Tsk!" rispose l'individuo. "Aspettavo che finiste di giocare con l'aracnide…, e tra di voi…!".

Intervenne Black Andromeda: "E nella tua profonda meditazione…, hai capito cosa ci facciamo qui…?".

"Per qualche motivo Athena ci vuole qui…! Potrebbe essere il momento che tutti stavamo aspettando…, la fine della maledizione che è ricaduta su di noi…!" disse seraficamente l'uomo dalla triplice coda.

Un misto di stupore e perplessità si dipinse sul volto di tutti.

"E perché siamo stati scelti noi per condurre questa battaglia…? Perché chiamare noi e non i suoi saint ‘adorati’…?" chiese con tono di sfida Black Pegasus

"Semplice…!" rispose candidamente Black Dragon. "Per qualche strano motivo loro hanno difficoltà a combattere quella mostruosità…, mentre noi l'abbiamo quasi uccisa senza neppure impegnarci molto…!".

Il cavaliere nero dalla lunga coda annuì.

"E quindi dovremmo combattere per dimostrare ad Athena che ormai abbiamo espiato le nostre colpe…?" chiese Black Andromeda più a sé stesso che agli altri.

Intanto il ‘misterioso' guerriero tornò nello stesso punto da cui si era alzato poco prima e con la mano ripulì il terreno accingendosi a coricarsi nuovamente.

"Cosa fai…? Tu non vieni…?" chiese Black Pegasus.

"E' inutile correre tutti come pecoroni incontro al primo avversario che vediamo…! Meglio che lo si affronti in pochi e gli altri rimangano nelle retrovie ad osservare i suoi poteri e per rimanere più freschi contro gli avversari successivi…!".

"Un'ultima domanda cavaliere…, ma tu chi sei esattamente…? Sapevamo di diversi cavalieri con le insegne della fenice nera che erano nulla più che soldati sotto il nostro comando quando eravamo guidati da Ikki…, e di un Black Phoenix che combatteva al servizio di Django all'Isola della Regina Nera ucciso dallo stesso Ikki…! Chi sei dunque tu…?".

L'uomo rispose: "Tutti coloro che tu hai nominato…, e nessuno…!".

"Cosa vuoi dire…?" domandò basito Black Andromeda.

"Capirete…, capirete…! Per ora vi basti…!" disse colui che quindi era la versione oscura del mitico, immortale uccello.

"Dunque non vieni con noi…?" chiese Black Swan che ancora si stava massaggiando la mascella.

In tutta risposta Black Phoenix si adagiò al suolo appoggiandosi alla stessa colonna.

Decisi a proseguire gli altri quattro Black Saint si avvicinarono al portale e con estrema cautela lo attraversarono.

Per un tempo indefinito si ritrovarono nel buio più completo poi, all'improvviso, con loro enorme sorpresa si ritrovarono in un luogo identico a quello da cui erano provenuti poco prima… O meglio…, identico era identico…, ma in realtà risultava essere la versione al negativo del precedente…!

Il palazzo era ora di un nero profondo e il portale ed i loro cloth invece di un bianco accecante…!

"Cosa è successo…?" chiese Black Pegasus. "Sembra che non ci siamo mossi…! Sembra solo che siano cambiati i colori di ciò che ci circonda…!".

Una voce improvvisamente disse: "Nahemot vi dà il benvenuto nel Decimo cerchio…! Qui tutti i vostri desideri troveranno soddisfazione…!"

Le parole risuonarono inquietanti nelle menti dei quattro Black Saint, nessuno in realtà le aveva pronunciate…

"Chi è stato a parlare…?" esclamò sorpreso Black Swan.

"La mia catena si muove convulsamente, sembra confusa…! Beh…, certo potrebbe anche trattarsi di ‘quello' rimasto fuori ma non credo sia stato lui a parlare…!".

Una voce dal tono mellifluo e seducente disse: "Cos'è che nella tua vita hai più desiderato…? Cos'è che più desideri ora…?"

Stavolta però ad udirla era stato solo Black Dragon…! "L'avete sentito anche voi…?" chiese perplesso.

"Abbiamo sentito…, cosa…? Mi sa che hai le traveggole…!" rispose Black Pegasus schernendo il compagno.

Qualcuno stava cercando di intrufolarsi nelle menti dei quattro incauti che si era avventurati in quei luoghi…

Fu la volta di Black Andromeda ad udire parole inviate direttamente alla sua psiche: "Cosa è che tu brami con tutto te stesso…?"

Al cavaliere dalle lunghe nere catene venne la pelle d'oca. "Okay…, okay…, adesso sento anche io le voci...! Deve essere colpa tua…!" disse rivolto a Black Dragon.

Quindi toccò a Black Swan udirle: "Io posso donarti tutto ciò che desideri…, chiedi e ti sarà dato…!"

Il guerriero padrone della versione oscura delle energie fredde sgranò gli occhi ma cercò di mascherare il suo stupore standosene in silenzio.

"Posso leggere nel tuo cuore, nella tua mente e nella tua anima…!" udì Black Pegasus.

Anche lui rimase in silenzio e benché fosse terrorizzato se ne rimase immobile resistendo all'istinto di fuggire.

Quella voce aveva qualcosa di particolare…, nulla di umano…, era terrore puro…! Terrore che si insinuava in tutti i Black Saint arrivando fin negli angoli più remoti della loro della loro anima.

Era come se quando avessero udito quelle parole, tutto in loro si fosse raggelato, come uomini nudi di fronte alla loro ineluttabile sorte…, come ebrei che nei campi di concentramento nazisti si preparavano alla loro ultima doccia…

"Ora finalmente so cosa desiderate!".

Questa volta le parole non erano arrivate nella loro mente ma erano state pronunciate realmente!

Alle parole seguì una risata lugubre e lamentosa…

Là dove nella ‘versione precedente'della realtà giaceva Black Phoenix era apparsa la ridicola e mostruosa raffigurazione di un pesce con gambe umane e sei paia di strane zampe.

"Troppo facile…, desiderate tutti la stessa cosa…!"

I quattro guerrieri osservarono lo strano essere che gli si parava di fronte, il primo a parlare fu Black Swan.

"Sei tu quello ci ha parlato finora…?"

"Sì sono stato io...! Ma cosa importa…? Non avete idea di quel che vi aspetta…! Purtroppo per voi ora non potrete più tornare indietro…, la mia Signora mi ha ordinato di finirvi…! Adesso basta con le parole…, DESIRE!"

Una strana sensazione assalì contemporaneamente i black saint presenti…, era come se la loro mente si sforzasse di ricordare il passato…, qualcosa del loro passato…, come se tornasse indietro nel tempo alla ricerca di qualcosa…!

Il primo a ricordare fu Black Cygnus…

Si trovava in Siberia ad affrontare l'estenuante allenamento impostogli dal Maestro dei Ghiacci…, al suo fianco un ragazzo biondo di nome Hyoga…!

La durissima prova prevedeva che i due ragazzi rimanessero intrappolati nello stesso blocco di ghiaccio che conteneva il cloth da loro ambito e sarebbero rimasti lì fino a che non fossero morti o fossero riusciti a produrre una temperatura inferiore a quella del vento gelido che li sferzava…, fino a che il loro cosmo non fosse diventato più tagliente del ghiaccio stesso che li imprigionava…!

Era quella l'ultima prova …, quella che avrebbe consentito loro di andarsene con il bronze cloth di Cygnus…, la prova più importante di tutte…!

Ore interminabili erano passate ed entrambi erano ormai allo stremo delle forze…, Lui sembrava più in difficoltà mentre Hyoga aveva già liberato un braccio dalla morsa che lo imprigionava…!

Ma le ore passavano e il buio della notte aveva cominciato a far capolino sulle lande desolate che li circondavano…, il freddo era aumentato ancora di più e già da tempo Lui non aveva avvertito più muoversi Hyoga…!

Con uno sforzo disumano riuscì a muovere il collo quel tanto che gli bastò per vedere il corpo del compagno d'addestramento: Hyoga mostrava evidenti i primi sintomi dell'assideramento e se non fosse stato fatto in fretta qualcosa, sarebbe certamente morto…!

Ma dove cavolo era il Maestro dei ghiacci…? Perché cavolo li aveva abbandonati lì in quella maledetta situazione…?

Come se avesse trovato qualcosa in più per lottare, riacquistò nuove forze, forze cha mai prima di allora aveva sentito come proprie…!

Il ghiaccio attorno a Lui si ruppe come se gli avesse semplicemente ordinato di farlo…!

Hyoga era ancora intrappolato e Lui era troppo stanco per liberare l'amico…! Come fare…?

Ma la risposta arrivò da sé…!

Il bronze cloth di Cygnus, come mosso da volontà propria uscì da solo dai ghiacci e si dispose su di Lui, che si sentì pervadere da un enorme potere…!

Con estrema facilità, riuscì ora a rompere il ghiaccio che intrappolava Hyoga e liberò l'amico…!

Cosa fare ora…? Come aiutarlo a riprendersi…?

La casa del Maestro dei Ghiacci non era molto distante e forse la cosa migliore sarebbe stata chiedere il suo aiuto…!

Sì, quella era la cosa migliore da fare…!

Si voltò per raggiungere il maestro quando udì un urlo alle sue spalle.

"DIAMOND DUST!"

E Lui cadde riverso al suolo! Ma non gli importava…, lui doveva solo raggiungere il maestro…, doveva fargli vedere che aveva conquistato il cloth di Cygnus…, doveva chiedere il suo aiuto per Hyoga…!

Ma si sentiva pesante…, la neve aveva ricominciato a cadere…, lo stava ricoprendo…, e lui non riusciva a muoversi…, ma era felice…, tanto felice…!

Black Pegasus era tornato ai tempi antecedenti al torneo che avrebbe deciso il legittimo possessore del bronze cloth di Pegasus.

L'indomani avrebbe sostenuto gli ultimi incontri e, se ci fosse arrivato, la finale…! E lui era a detta di tutti il favorito…!

Oggi era giornata di riposo e gli avversari del giorno prima non erano stati particolarmente ostici…, non avendo minimamente la sua conoscenza sul corpo umano e la sua capacità di colpire zone tanto limitate quanto quelle costituite dai cosiddetti punti di pressione.

Non avendo niente di meglio da fare e non amando stare con le mani in mano si era recato al campo di addestramento dove si stavano allenando gli altri ragazzi che avrebbero voluto diventare saint.

Tutti i ragazzi lo riconobbero subito avendolo identificato un po'come un esempio da seguire e gli corsero incontro dando un bel da fare ai loro insegnanti per mantenere un minimo di disciplina.

Solo un ragazzo sembrava essere rimasto in disparte e con viso imbronciato e le braccia incrociate lo osservava più con sguardo di sfida che di ammirazione.

Era abitudine che quando si recasse tra le ‘reclute'più giovani ne scegliesse una per valutarne le capacità combattive e la sfidasse in un innocuo combattimento.

Tutti cercarono di essere scelti per quella ‘sfida'ma Lui non riusciva a levare lo sguardo da quello strano ragazzo. Lo conosceva…, lo conosceva bene…, una testa calda niente male che forse un giorno sarebbe potuto diventare qualcuno…!

"Seiya vuoi venire tu…?" disse rivolto al ragazzo.

Uno strano ghigno sembrò dipingersi sul volto di quest'ultimo che comunque accettò senza esitazione.

Lo scontro non ebbe storia…, Lui vinse in meno di un minuto e lo strano ragazzino riuscì a sferrargli un unico pugno all'addome che non gli fece neanche il solletico.

Al tramonto, recatosi in un vicino corso d'acqua per un bagno ristoratore, Lui si era accorto di avere una strana piccola macchia scura là dove il giovane Seiya lo aveva colpito…, ma non gli aveva fatto caso più di tanto.

"Livido più…, livido meno…" aveva pensato.

Come previsto, l'indomani aveva conquistato il bronze cloth di Pegasus!

All'apice della felicità aveva voluto tornare nelle sua capanna invece di festeggiare…, l'addome gli faceva molto male…, e la macchia si era ingrossata notevolmente…!

Comunque lui era felice…, tanto felice…, aveva ottenuto ciò che aveva sempre desiderato…!

Quindi fu la volta di Black Dragon, che si ritrovò alle pendici di una cascata.

"Cosa ci faccio qui…?" disse meravigliato il guerriero che, non riuscendo a riconoscere il luogo ove era capitato, si guardava intorno con circospezione.

Per di più si accorse di non avere più indosso il suo black cloth, che sembrava essere svanito nel nulla.

"Maledizione…! Non riesco a capire cosa stia succedendo...!"

Quasi in risposta alla sua domanda un vecchio con una tunica verde e un grosso cappello di paglia si affacciò da un rupe dicendo: "Oggi è il gran giorno…! Affronterai la prova ultima…, e se riuscirai a mutare il corso della cascata potrai conquistare la sacra armatura di Draco…!".

Il cuore arido del cavaliere nero si gonfiò nel sentire queste parole, non capiva il perché ma non poteva fare a meno di credere a quel vecchio…, presto sarebbe riuscito a conquistare la tanto desiderata armatura di bronzo…! Ci aveva rinunciato in un lontano passato…, ma ora aveva una seconda occasione…!

Black Dragon si lanciò più e più volte contro la cascata senza, però, riuscire in quella impresa che gli appariva sempre più impossibile…!

Comunque non si perse d'animo e riprovò ancora e ancora, finché, allo stremo delle forze, finalmente ci riuscì…!

Un calcio…, era stato un semplice calcio, a permettergli di raggiungere il suo obiettivo…, ma in quell'ultimo colpo, intriso del suo cosmo, aveva messo tutto sé stesso e, a testimonianza della sua riuscita, dalla cascata si levò un drago che salì al cielo decretando la nascita di un nuovo guerriero…!

Colmo di gioia Black Dragon non vedeva l'ora di indossare la sua nuova armatura e, come se avvertisse ciò, il cloth di Draco, che aveva legittimamente ottenuto, apparve, rimanendo sospeso sulle acque del laghetto formato dalle acque della cascata.

Mentre le vestigia si accinsero a ricoprire il suo corpo, improvvisamente, le acque della cascata si animarono ancora assumendo le sembianze di un gigantesco drago e lo inghiottirono.

Non fu a Black Dragon concesso di sapere chi lo avesse così vilmente attaccato…, ma che fosse un altro pretendente a quella armatura…, o quello strano vecchietto…, o ‘l'altro’…, non gli interessava…!

Per un singolo interminabile attimo, il suo più grande desiderio era stato esaudito…, e per questo…, lui era felice…, tanto felice…!

Venne quindi il turno di Black Andromeda che si ritrovò in un luogo piuttosto strano…, un luogo che a molti sarebbe sembrato l'inferno…, ma che per lui era tutt'altro…! Quel luogo era l'isola di Andromeda…!

In lontananza erano chiaramente distinguibili i rumori di uno scontro, e l'abbronzato black saint pensò quindi di avvicinarsi..., così tanto per dare un'occhiata…!

Due ragazzi si stavano sfidando utilizzando delle catene ed entrambi parevano combattere senza esclusione di colpi…!

La battaglia era piuttosto interessante ma il cavaliere vide qualcosa che calamitò tutta la sua attenzione…!

Poco lontano un giovane dalla pelle candida come la neve si stava facendo medicare da una ragazza bionda che sembrava farlo volentieri e, benché indossasse una maschera, a tutti era chiaro che fosse fin troppo premurosa con lui…!

Black Andromeda fissò ancora il ragazzo che aveva i capelli verdi e gli occhi dello stesso intensissimo colore.

I due si scambiarono uno sguardo ma, mentre lo sconosciuto sfoggiò un ampio sorriso, lui si sentì invece avvampare dalla rabbia...! Non sapeva perché, ma sentiva di odiarlo…, come se lo avesse sempre odiato…!

Intanto lo scontro era finito e Reda, quello era il nome del vincitore, aveva sconfitto il suo avversario…!

Un'altra persona apparve…, il black saint non l'aveva notato prima…, ma l'uomo sembrava invece aver notato lui…!

"E tu, cosa ci fai qui…? Potevi riposarti…, sai…?"

"Riposarmi…?"

"Shun e Reda devono ancora terminare il loro scontro…! Solo domani sarà il tuo turno…, non ricordi…?"

"Ah già…!" stranamente adesso a Black Andromeda sembrava di ricordare tutto con chiarezza…!

Lui era lì per conquistare l'armatura di Andromeda…, e Shun, il ragazzo con i capelli verdi, e Reda erano suoi avversari…!

Loro due si sarebbero scontrati di lì a poco…, e il vincitore avrebbe combattuto contro di lui l'indomani…!

I due contendenti vennero chiamati al centro dell'area riservata ai combattimenti. Il caldo sole del meriggio si rifletteva sulle catene di entrambi e mostrava la tensione dei loro corpi…, lo scontro si preannunciava difficile per entrambi…!

Reda non si perse in chiacchiere e portò, con estrema violenza, una veloce serie di attacchi contro Shun che, invece, non sembrava decidersi a reagire e sembrava subire i colpi del compagno uno dopo l'altro senza però mai soccombere…!

Alla fine, senza che si sapesse esattamente da dove, Shun riuscì a tirar fuori una forza impensabile e riuscì con un unico colpo ad aver la meglio sul suo avversario.

La notte passò tranquilla, e Black Andromeda si svegliò di primo mattino. Il sole non era ancora sorto e la temperatura sull'isola era ancora decisamente bassa, ma lui era troppo eccitato per continuare a dormire, oggi era il gran giorno...! Il suo giorno…! E finalmente avrebbe ottenuto quello che desiderava...!

All'orario prestabilito lo scontro ebbe inizio.

Shun sembrava più deciso che mai e sferrava velocissimi colpi sfruttando la catena che aveva legato intorno al braccio destro. Black Andromeda non era da meno…, i suoi colpi erano meno rapidi ma più potenti e precisi, tanto che il suo avversario finì schiena a terra parecchie volte.

Dopo l'ennesima caduta, intervenne la ragazza con la maschera che Black Andromeda aveva riconosciuto come June di Chamaleon.

La ragazza tentò quindi di convincere il suo amico a rinunciare ma lui si rialzò dicendo una sola parola: "Fratello...".

Non appena Shun recuperò una parvenza di equilibrio, Black Andromeda sferrò il suo attacco decisivo e, portandosi alle spalle del suo avversario con uno scatto, gli cinse la gola con la catena e, come se essa si animasse con le movenze di un serpente, lo strozzò fino a fargli perdere i sensi.

Albione, strabuzzò gli occhi. Il maestro dell'isola di Andromeda conosceva le capacità dei suoi discepoli…, e non si sarebbe mai aspettato un risultato del genere…!

Anche June sembrava essere dello stesso avviso…, e guardando con occhi pieni di astio Black Andromeda, era corsa ad abbracciare e rianimare il suo amato. Singhiozzando la ragazza non faceva altro che ripetere: "Perché..., perché...?".

Ma al black saint non importava tutto ciò…, non importava…, voleva soltanto sottoporsi alla prova ultima e riuscire così ad indossare le sacre vestigia…!

Albione lo accompagnò quindi alla scogliera e lo legò a due rocce spiegandogli che se voleva ottenere il cloth di Andromeda avrebbe dovuto liberarsi da solo dalle catene che lo imprigionavano prima che la marea avesse ragione di lui…!

Il giovane si sottopose alla prova, l'acqua l'aveva già sommerso quando con un movimento deciso riuscì a liberarsi. Ce l'aveva fatta…, finalmente poteva riscuotere l'ambito premio…!

Ma allo stremo delle forze Black Andromeda svenne.

Si riebbe un attimo e poco prima di sentire la propria gola lacerata da un colpo di frusta penso a come si sentisse in quel momento: felice…, tanto felice…!

Nel silenzio della sconfitta dei guerrieri che pur di Athena erano seguaci, una voce femminile si poté udire chiaramente anche se proveniente dal di fuori del Decimo Cerchio.

"Lascia che io vada…, questa sacra guerra è tutto ciò che ci resta!".

Una voce già udita in questi luoghi le rispose: "E' inutile che tu vada…, tutti noi abbiamo desiderato una cosa soltanto…! Ed è questa la nostra debolezza…! Forse io sono l'unico che ha una minima possibilità di sconfiggere colui che ci ostacola il cammino…!".

"Sbrigati però…, io odio aspettare!" disse la donna.