Capitolo 10

Phoenix di Gemini

Finalmente Ikki era riuscito a colpire in pieno il cavaliere di gemini ma anche lui ne era uscito piegato; non riuscendo a gestire quella grande energia cosmica e quindi non avendo fatto ancora suo il settimo senso non poteva sicuramente controllare il cosmo dell’ottavo senso raggiunto proprio in quell’istante. La sua armatura, quella della fenice, era andata in frantumi perché si era come disintegrata nell’aria.

Il cavaliere d’oro ancora frastornato si rialza, incredulo di quello che è appena accaduto. Vede il giovane avversario steso per terra e gli si avvicina:

- Ikki, Ikki mi senti? Ikki ….

- Cosa è successo? Come mai sono svenuto?

- Ikki non ricordi? Sei riuscito a colpirmi.

- Dici davvero?

- Si, sei riuscito ad innalzare il potere del tuo cosmo addirittura sino all’ottavo senso ma non potendolo controllare anche tu in parte ne sei stato colpito.

- La mia armatura, che fine ha fatto?

- Si è frantumata in mille pezzi ma non preoccuparti, ci penseranno Atena ed Apollo a farla risuscitare.

Il cavaliere della fenice nota un'altra cosa:

- Saga, neanche tu hai indosso la tua armatura.

- La mia armatura? No, non più adesso. Io sono stato battuto da un cavaliere forte e valoroso quale tu sei. Adesso io non sono più il cavaliere d’oro di gemini. Guarda dove è adesso l’armatura.

. Ikki solleva lo sguardo e vede l’armatura sospesa a mezz’aria circondata dal suo cosmo dorato, ma non è ricomposta. L’armatura si è disposta come a formare la figura di un corpo

- Come mai l’armatura si è disposta in quel modo?

- Perché stà aspettando il suo nuovo protetto, stà aspettando te Ikki.

- Vuol dire che io dovrò indossare l’armatura di gemini? Vuol dire che io…

- Si Ikki, ci sei riuscito, adesso non sei più il cavaliere dell’araba fenice ma il cavaliere d’oro di gemini, custode della terza casa. Adesso posizionati sotto di essa, lei saprà cosa fare.

Ikki si alza e si dirige verso l’armatura, posizionandosi sotto di essa. Dotata di anima propria, così come tutte le armature d’oro, si ricompone sul corpo di Ikki. E così nella nuova era nasce un nuovo cavaliere d’oro di gemini della terza casa, fedele ad Atena.

- Ci sono riuscito. Adesso sono un cavaliere d’oro a tutti gli effetti. Quante battaglie, avversari, sacrifici per poter finalmente raggiungere questo risultato, ed alla fine sono riuscito nell’impresa che cambierà il mio destino.

- Si ce l’hai fatta e sono sicuro che anche gli altri ce la faranno, siete degni di indossare queste armature. Adesso il mio compito è finito, posso recarmi nel paradiso dei cavalieri per proteggerlo insieme al mio valoroso compagno Micene. Ikki, ricorda che da adesso non sei più un cavaliere qualsiasi ma un cavaliere d’oro. Siine fiero e combatti contro i nemici, per la giustizia.

- Si, per la giustizia.

- Un giorno ci reincontremo, cavaliere di gemini.

Detto questo lo spirito di Saga si dissolse nell’aria e svanì. Un dolce silenzio ed una sensazione di pace colmavano adesso quel luogo. Una luce accecante colpisce la terza casa, per un solo attimo, e quando svanisce Ikki si ritrova sempre nella stessa casa ma ricostruita a nuovo, con il marmo che luccicava e rifletteva la luce del sole sulla sua armatura d’oro.

Ikki si dirige verso l’uscita della casa per raggiungere la statua di Atena, dove con sicura probabilità si incontrerà con i nuovi cavalieri d’oro. La casa rimarrà incustodita ma niente e nessuno oserà avvicinarsi, non adesso, non per il momento, perché due divinità proteggono quel luogo. Il destino dei cinque eroi è scritto nel firmamento.

Nel frattempo gli altri quattro arrivano alla quarta casa, quella di Cancer, ma non c’è ombra neanche dell’armatura.

Senza chiedersi come mai l’assenza del cavaliere, per non perdere tempo oltrepassano la casa ed escono.