Data Di Creazione: 19/12/2013

Trama: 1735. La battaglia con Hades è vinta grazie ad un aiuto inaspettato: l'intervento dei Crystal Saints, una casta minore di guerrieri di Atena. Qualche mese più tardi, però, un nuovo nemico si risveglia e i Crystal Saints, sono richiamati per difendere Atena che è sprovvista di guerrieri, tutti morti, esclusi Doko della Bilancia e Sion Dell'Ariete, durante l'ultima battaglia. Prequel della fanfiction "La Dea Della Neve E I Crystal Saints".

 

Arctica, I Guerrieri Della Neve

 

Prologo

1735. Il saint della costellazione di Pegaso cadde a terra privo di vita. La battaglia tra la dea Atena e i suoi saints, contro Hades e i suoi specters, era quasi giunta al culmine. Atena aveva solo Sion, il gold saint della costellazione dell'ariete e Doko, il gold saint della bilancia, a difenderla, mentre Hades aveva ancora dodici guerrieri dalla sua parte, tra cui i tre giganti e i due dei gemelli Thanatos e Hypnos.

-Ormai è chiaro come il sole come andrà a finire questa battaglia, Atena! La vittoria è mia!-

-Non mi hai ancora sconfitta!-

-Ma non capisci? Hai solo due gold saints al tuo fianco ormai!-

-Non li sottovalutare troppo. Non ti conviene!-

-Basta chiacchiere! Facciamola finita!-

Gli occhi di Hades s'illuminarono e Sion e Doko furono scaraventati lontano da Atena.

-Sion! Doko!-

-Non distrarti Atena!- disse Hades sguainando la spada e dirigendosi verso di lei. Fortunatamente, parò la lama con il suo scudo. Questo, però, le fece cadere l'elmo in terra scoprendole i lunghi capelli biondi. Nel frattempo, i tre giganti di Wyvern, Grifon e Garuda, insieme a Thanatos e Hypnos, si diressero verso i due gold saints, quando una bufera di neve li investì scaraventandoli addosso gli altri sette specters che erano rimasti a guardare.

-Che diavolo...?-

Cinque giovani con una corazza color azzurro ghiaccio si misero a fianco ad Atena, mentre altri cinque affiancarono i due gold saints.

-Ma... ma voi siete...- dissero Sion e gli altri.

-Giusto! Chi diavolo siete voi?- chiese Hades.

-Noi siamo i Crystal Saints!- risposero in coro.

-Crystal Saints? E da dove sbucate?-

-Dal Polo Nord!-

-Potevate restarci!-

-Non possiamo permetterti di sconfiggere la dea Atena!-

Hades digrignò i denti, dopodiché richiamò a sé Thanatos e Hypnos.

-Noi tre ci occupiamo di Atena e i gold saints, mentre voi specters vi occuperete di questi scocciatori!-

-Sissignore!-

Il cinque Crystal Saints che avevano affiancato Atena erano composti dal loro "leader", che si chiamava Roine e dato che il suo volto era sempre coperto da una maschera fatta di ghiaccio era soprannominato "Maschera Di Ghiaccio", Eirik che i suoi allievi chiamavano "Maestro Dei Ghiacci", Tommi, Benjamin del "Teschio Di Cristallo" e Ísarr. Quelli che affiancarono Sion e Doko, invece, erano: Goran, che indossava un elmo a casco con una placca metallica davanti a coprirgli la bocca, il pettorale non era molto diverso da quelli dei suoi colleghi, soprattutto di Tommi o Ísarr, i coprispalle erano a cristallo come tutti gli altri, ma di forma ovale e bombati. Infine, le ginocchiere erano piccole, tonde e a cristallo come quelle di Eirik. Arjen aveva i coprispalla identici a quelli della God Robe di Odino, tranne per il fatto di essere a cristallo, e l'elmo a casco aveva al centro, sopra la fronte, una piastra a forma di rombo, il cui vertice inferiore spuntava un po' sotto il bordo del casco, anche se solo per pochi millimetri, arrivando in mezzo alle sopracciglia del saint. Sergey era il più grosso del gruppo, le sue dimensioni erano pari a quelle del gold saint del toro. Di quest'ultimo aveva in comune anche l'aspetto del cloth. Le uniche differenze stavano nel fatto che era privo dei caratteristici spuntoni sulle ginocchiere, sui copribicipiti, sui coprispalla, sempre a cristallo, sull'elmo e che era di colore azzurro cristallo. Marek aveva un pettorale semplice che copriva la metà superiore del torace e la schiena, lasciando scoperto l’addome, i coprispalla erano ad angolo retto. Partendo in orizzontale dal bordo del collare si estendevano verso l’esterno, per poi piegarsi di 90° gradi attorno all’omero, scendere verso il basso ed incapsulare la cima del braccio, che in questo modo risultava protetta tanto dall’alto quanto di lato. Man mano che scendevano si restringevano, fino a formare un triangolo rovesciato con la punta più o meno in corrispondenza di metà bicipite. Infine, l'elmo era a maschera e copriva la fronte, le tempie, gli zigomi e parte della nuca, lasciando scoperto il cranio. Alla base era una sottile fascia metallica circolare, alta qualche centimetro e ricurva sopra gli occhi, che ruotava completamente attorno alla testa avvolgendole come un anello, allargandosi leggermente dietro la nuca. Sulle tempie si allargava in piastre a forma di piuma, per lo più piatte ma dagli angoli ricurvi ed arrotondati. Queste coprivano le orecchie e si estendevano in entrambe le direzioni: verso il basso, coprendo in parte gli zigomi ed i lati del volto, fino al margine della mandibola, dove si restringevano e terminavano a sfera; e verso l'alto, svettando per vari centimetri oltre i capelli e terminando in una sfera "accartocciata" verso fuori. Al centro della fronte c'è una fibbia a forma di V. L'ultimo era Hans. Era il più giovane del gruppo, aveva diciotto anni, possedeva anche lui un pettorale che gli copriva solo metà del torace, i coprispalla avevano la stessa forma del silver cloth del centauro, ma privo di aculeo e l'elmo, invece, era identico a quello del suo collega Ísarr.

-Siete venuti qui per farvi uccidere? Poverini, mi fate compassione!- disse lo specter di Harpy.

Goran e gli altri Crystal Saints fecero spallucce, dopodiché ognuno scelse il proprio avversario. Maschera Di Ghiaccio, Eirik e Tommi combatterono contro i tre giganti, rispettivamente Wyvern, Grifon e Garuda. Benjamin combatté contro lo specter di Troll, Arjen contro Lycaon, Marek contro Barlon, Ísarr contro Golem, Goran contro Harpy, Sergey contro Cyclops, e Hans contro Gorgon. Le battaglie furono durissime, specie quella con i tre giganti, ma alla fine, riuscirono a sconfiggerli tutti. Rimasero solo Hades, Thanatos e Hypnos. Doko e Sion non riuscirono a battere quest'ultimi e i Crystal Saints corsero in loro soccorso.

-Patetici! Le vostre energie fredde non potranno mai sconfiggerci. Per farlo, occorre qualcosa di superiore allo zero assoluto!- disse Thanatos.

-Maledizione!-

-Morite! Terrible Providence!-

Roine, tempestivamente, con l'aiuto dei suoi amici, crearono un enorme muro di ghiaccio così da scampare all'attacco.

-Maledetti!-

Nel frattempo, Atena era in difficoltà. A quel punto, Sion parlò telepaticamente con Doko e i Crystal Saints.

"Non possiamo permettere ad Hades di vincere. Doniamo ad Atena quel poco di forza vitale che ci rimane!"

Gli altri annuirono e fecero come detto. Due raggi dorati e dieci azzurri raggiunsero Atena, lei spalancò gli occhi, lo scettro di Nike brillò intensamente come il sole nel cielo, costringendo Hades e i gemelli a coprirsi gli occhi, un raggio dorato colpì il dio del mondo dei morti, il suo spirito uscì fuori dal giovane in cui si era reincarnato e volò via, mentre gli spiriti dei gemelli finirono dentro una specie di piccolo portagioie.

-È finita!- disse Atena sorridendo.

Per la stanchezza, stava per cadere in terra, ma Roine la sorresse in tempo. Dopo essersi ripresi, i Crystal Saints salutarono.

-Andate già via?- chiese Atena.

-Il nostro lavoro è concluso. Torniamo a casa!- rispose Maschera Di Ghiaccio.

-Avrei un favore da chiedervi!-

-Ci dica!-

-Vorrei che veniste al Santuario con noi. Per colpa di Hades ora è senza difese. Se un nuovo nemico ci attaccasse...-

Roine ci pensò su senza badare al fatto che gli altri suoi colleghi avevano già accettato. Quando vide che erano tutti al fianco di Atena sorrise.

-D'accordo!-

Anche Atena sorrise e volarono verso il Santuario.

Nota: Maschera Di Ghiaccio e i primi quattro Crystal Saints nominati, sono ovviamente i predecessori di quelli che compaiono nella mia fanfiction "La Dea Della Neve E I Crystal Saints".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1:

Misteriosa Nevicata Al Santuario

Passarono alcuni mesi dalla fine della battaglia ed era da pochi giorni giunta l'estate.

Ogni Crystal Saint era stato messo a difesa di una delle dodici case. Roine, considerato il più forte tra loro, fu posto in difesa del dodicesimo palazzo, Hans difese la casa del toro, Marek la terza casa e così via. Mentre Sion era, come ogni giorno, impegnato nella ricostruzione di tutti i cloth andati distrutti nella battaglia con Hades, Atena ordinò a un soldato semplice di chiamare Doko. Quando arrivò al cospetto della dea, quest'ultima gli disse:

-Ascoltami bene Doko, tu sai dove sono state rinchiuse le anime di Hades e i suoi specters?-

-Sinceramente no, dea Atena! Ho visto solo la sua anima volare via!-

-Si trovano all'interno di una torre di pietra, non molto distante dalla grande cascata che si trova a Goro Ho in Cina. Ti ho chiamato per dirti di andare lì a sorvegliarne il sigillo!-

-Mmmh... capisco. Ma così la mia casa sarà priva di difese e poi... non credo che riuscirò a vivere così a lungo!-

Atena sorrise.

-Non preoccuparti per questo. Lascia fare a me!-

Il corpo della ragazza s'illuminò.

-Che cosa sta...-

-Misopetamenos!-

Un raggio dorato colpì il gold saint della settima casa.

-M... Misopetamenos? Ne ho sentito parlare, ma credevo fosse una leggenda!-

-Quindi conosci anche i suoi effetti?-

-Sì!-

-Bene! Puoi andare a Goro Ho, ora!-

Doko fece un inchino e se ne andò.

-Ah, un'ultima cosa!-

-Dica!-

-Non dire del Misopetamenos a Sion! Voglio che resti una cosa segreta tra me e te!-

-Come vuole!-

Dopo aver superato le dodici case, e salutato i "guardiani provvisori", raccontò brevemente la missione che Atena gli aveva affidato senza, però, fare menzione alcuna del Misopetamenos proprio come gli aveva suggerito la dea.

-Capisco. Beh, allora fai buona guardia amico. Verrò a trovarti di tanto in tanto, così non ti sentirai solo!-

Doko sorrise.

-Grazie, sei gentile!-

Si abbracciarono e Doko partì. Qualche ora più tardi, anche Sion fu convocato da Atena. Una volta nel tredicesimo palazzo, chiese il motivo della convocazione e la giovane parlò.

-Anche se è prematuro, ti ho scelto per diventare il sacerdote del Santuario!-

Sion rimase senza parole per qualche minuto poi disse:

-Perché proprio io? Credo che Doko sia molto più indicato! Ha la forza e la saggezza che io non ho...-

-Non sottovalutarti. Anche tu ce l'hai. Fidati!- disse lei con un sorriso.

Sion rimase di nuovo senza parole.

-In questo modo... anche la casa dell'ariete sarà vuota!-

-Non preoccuparti per questo!-

-Se lo dice lei...-

Fu così che Sion indossò gli abiti del sacerdote e si stabilì nella tredicesima casa. Il tempo passò. L'estate era arrivata da pochi giorni. Intanto, in Siberia, il cielo era chiaro e il sole risplendeva sulle lande ghiacciate, ma di colpo arrivarono nuvole grigie che lo coprirono e iniziò a nevicare. Sulle prime, solo qualche fiocchetto ondeggiava nel vento, ma poi i fiocchi aumentarono e diventò ben presto una tormenta. Nonostante ciò, si poté vedere uno strano bagliore bianco provenire da un punto imprecisato all’orizzonte. In cima a una rupe ghiacciata vi era una scultura di ghiaccio, davvero ben fatta, che rappresentava una donna dai lunghi capelli con il braccio alzato al cielo e che impugnava una spada sempre di ghiaccio. Sul petto, aveva una pergamena stropicciata e ingiallita con la scritta "Atena" in greco. Non appena la pergamena si staccò, dalla scultura uscirono numerosi raggi bianchi, ci fu un grande bagliore e quando svanì, al suo posto, c’era una donna giovane, sui ventidue o ventitré anni, dai lunghi capelli azzurro ghiaccio, occhi d’argento e indossava un lungo chitone bianco. La ragazza misteriosa sorrise biecamente, mentre la tormenta le agitava i lunghi capelli. In cielo apparvero otto stelle cadenti che atterrarono davanti a lei. Guerrieri con un'armatura bianca come la neve si inchinarono con rispetto.

-Nobile Chione. Siamo felici del suo risveglio.- disse uno di loro.

Lei gli sorrise e disse:

-Prepariamoci! Questo mondo deve tornare sotto il mio dominio!-

Poco prima che ciò accadesse, Atena stava tornando alla tredicesima casa, dopo aver fatto acquisti al mercato accompagnata dal giovane Hans. Aveva scelto lui semplicemente perché aveva la sua stessa età.

-Grazie della compagnia Hans. Mi ci voleva!- disse sorridendo.

-Di nulla, si figuri!-

Quando superò la terza casa e stava per mettere piede nella successiva, difesa da Benjamin, vide cadere davanti a sé un fiocco di neve. Alzò lo sguardo e notò che non era solo uno.

-Nevica? In piena estate? Avrebbe avuto senso se mi trovavo in Argentina o in Australia, ma sono in Grecia...-

A quel punto capì e, quando avvertì un cosmo famigliare, non ebbe più dubbi e si diresse velocemente verso il tredicesimo palazzo. Anche i Crystal Saints avvertirono la minaccia incombente e si prepararono.

-Atena!- disse Sion.

-Ha sentito quel cosmo?-

-Sì, Sion. Chione e i suoi guerrieri si sono risvegliati! Questa proprio non ci voleva!-

-In effetti si è svegliata leggermente in anticipo rispetto al tempo stabilito. Fortunatamente ci sono i Crystal Saints, però...-

-Però cosa? Sono gli unici ora su cui possiamo contare. Io ho fiducia in loro!-

Sion non disse altro e si sedette sul trono.

-Non ci rimane altro che quella! Ora prepariamoci. Ho l'impressione che avremo presto una visita da parte dei guerrieri della neve: gli Arctica!-

"Ghiaccio contro ghiaccio... sarà una battaglia molto dura!" pensò Atena con un velo di preoccupazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2:

Preludio Alla Battaglia

Come predetto, i guerrieri non si fecero attendere troppo. Chione, stranamente, ne aveva inviati al Santuario solo due. Probabilmente in veste di messaggeri per invitare Atena al combattimento. I due Arctica prescelti erano Sofia di Arctic Fox e Christian di Arctic Wolf. La prima, era una ragazza di diciotto anni con lunghi capelli blu e occhi color verde mare. La sua candida corazza, il cui nome era Frystál, era identica, tranne solo per il colore, al bronze cloth della volpe. Il pettorale copriva il torace e l'addome fino alla cintura, mentre dietro le spalle proteggeva solo la parte alta della schiena ed il bacino, esattamente come il cloth del camaleonte. L’unica cosa che lo differenziava da quest’ultimo era che il seno non era protetto da due coppe metalliche, bensì somigliava più al "reggiseno" del silver cloth dell'aquila. I bracciali erano cilindrici, aveva una curiosa cintura a V che assomigliava a un bikini, sempre come il cloth del camaleonte, le ginocchiere erano a vaso e gli schinieri coprono per intero la gamba. L’elmo era a diadema, ma disposto come un cerchietto per capelli, con due "antenne" corte che ricordavano le orecchie della volpe e infine i coprispalla erano ovali, bombati e inclinati di poco. Anche Christian aveva diciotto anni, aveva capelli corti biondi e gli occhi azzurri. La sua Frystál era identica alla God Robe del God Warrior di Asgard della stella Alioth. Le uniche differenze stavano, oltre al colore, nel fatto che aveva un artiglio in più e non aveva i fregi a forma di occhi di lupo sul dorso della mano. I due guerrieri atterrarono a pochi passi dal palazzo del montone bianco che era protetto da Sion fino a poco tempo fa.

-Strano. Non avverto nessun cosmo! Dov'è il gold saint dell'ariete?- si chiese Sofia.

-Non è una cosa che ci interessa. Se non c'è nessuno, tanto meglio e possiamo passare alla casa successiva!-

La ragazza annuì e corsero verso la casa del toro protetta da Hans. Quando entrarono e lo videro rimasero sorpresi.

-Cos'è questa novità? Non doveva esserci il gold saint del toro qua dentro?- chiese Christian.

-Eh! Purtroppo i gold saints sono stati sconfitti da Hades, quindi ora siamo noi Crystal Saints a difenderle al loro posto!-

-Crystal Saints? Mi sembra di aver sentito parlare di voi, ma non siete molto considerati dato che siete nella classifica delle caste minori!-

Hans fece spallucce.

-Voi, invece, siete gli Arctica, i guerrieri al servizio di Chione, la dea della neve. Pare che si è svegliata un po' in anticipo!-

Anche Christian rispose facendo spallucce.

-Va bene, poche chiacchiere piccolo moccioso. Fatti sotto!-

-Moccioso lo dici a qualcun altro. Ho diciotto anni!-

-Diciotto? Come noi due? Eppure hai un visetto così grazioso da sembrare più giovane!- disse Sofia divertita.

Dopodiché chiese al suo collega di lasciarlo a lei e lui acconsentì.

-Io allora vado avanti!-

Sofia annuì e lui corse via. Una volta rimasti soli, i due combattenti si misero in posa.

-È un peccato che una bella ragazza come te sia un nostro nemico. Ti avrei invitata volentieri a bere qualcosa!-

-Grazie del complimento, ma sono già impegnata!-

-Oh, peccato! Non dirmi che è quel tizio che è appena andato via?-

-Si chiama Christian e comunque sì. Proprio lui!-

-Un lupo e una volpe... che coppia di cani!-

Sofia sorrise e, con uno scatto fulmineo, lanciò dei raggi bianchi dalle dita che Hans evitò per un soffio con un salto.

-Mi hai colto di sorpresa. Complimenti!-

-Non ho finito! Frozen Claws!-

Continuò a lanciare i raggi, ma Hans li evitava saltando come fosse un acrobata da circo.

-È il mio turno ora: Icy Beam!-

Bruciò il suo cosmo di colore azzurro ghiaccio e lanciò da entrambi i palmi delle mani, un grosso raggio bianco che colpì Sofia in pieno e la rinchiuse in un blocco di ghiaccio.

-Mi dispiace per te... non ti ho neanche chiesto il nome...- disse Hans dispiaciuto.

-Mi chiamo Sofia!- disse lei distruggendo il blocco di ghiaccio senza il minimo sforzo.

Hans rimase senza parole.

-Devo averti sottovalutato!-

-Credo proprio di sì!- disse con un sorriso di scherno.

-Hai saputo il mio nome, ma qual è il tuo?- aggiunse.

-Ti interessa davvero saperlo?-

-Beh, se dovrò far rapporto, devo dire almeno il nome della mia vittima!-

-Non sarò una tua vittima!-

Hans scattò e colpì Sofia con un calcio all'addome seguito da un montante che la sollevò leggermente in aria e ricadde violentemente sul pavimento della casa.

-Con che coraggio... io sono una donna!-

Hans fu colto dai sensi di colpa.

-M... mi spiace... io...-

Quell'attimo di distrazione permise a Sofia di colpirlo con un pugno al viso, un calcio rotante che lo fece barcollare e un altro che lo stese a terra.

-Siamo in un campo di battaglia, ricordatelo. La pietà deve stare chiusa da qualche parte!-

-Non sono d'accordo!- disse lui rialzandosi e colpendola al viso con una gomitata.

-Dannato! Frozen Claws!-

Stavolta, i raggi assunsero la forma di una mezzaluna bianca che colpirono il Crystal Saint provocando piccole crepe sul cloth e affondando nella carne ferendolo.

-Maledetta!-

All'improvviso, sulle parti colpite, comparve del ghiaccio.

-Maledizione!-

La guerriera sorrise e gridò:

-Addio, giovane! Frozen Claws!-

Li lanciò di nuovo come raggi, quindi Hans li evitò.

-Ho ancora una carta da giocare!-

-Davvero? Sono colpita!-

Bruciò il suo cosmo, poggiò la mano sul pavimento e disse:

-Lethal Iceberg!-

Da sottoterra comparve un grosso iceberg che stava per colpire Sofia, ma lo evitò per un pelo.

-Che colpo assurdo!-

-Stai zitta!-

Posò di nuovo la mano sul terreno, ma la candida guerriera bruciò il suo cosmo e dal pugno lanciò una sfera di energia bianca e fredda che colpì Hans in pieno uccidendolo. Si trattava di un'altra variante del Frozen Claws.

-Addio!-

Detto questo, corse verso l'uscita. Nel frattempo, Christian di Arctic Wolf era alla casa dei gemelli. Davanti a lui c'era Marek.

-Se vuoi proseguire dovrai sconfiggermi!-

-Ma dai? E io che credevo ci volesse un invito scritto!-

-L'umorismo non manca a voi Arctica. È una buona cosa!-

Christian sorrise, bruciò il suo cosmo e la figura di un candido lupo apparve alle sue spalle. Anche Marek bruciò il suo cosmo e fu il primo a lanciare il suo colpo.

-Icy Arrows!-

Proprio come suggeriva il nome, lanciò frecce di ghiaccio verso Christian che le scansò tutte agitando le mani.

-I miei complimenti...-

-Ora è il mio turno: Arctic Wolf Claws!-

Dal pugno lanciò piccole onde energetiche affilate che, oltre provocare piccoli danni al crystal cloth, sulle parti lese si formava del ghiaccio.

-Maledizione...-

Marek cercò di resistere, ma fu scaraventato contro una colonna del palazzo.

-Considera che questo era solo un assaggio!-

-Anche le mie Icy Arrows se è per questo!-

-Cosa?-

Marek si rialzò e colpì il guerriero artico con un calcio volante che lo buttò a terra.

-Dannazione! Arctic Wolf Claws!-

-Icy Arrows!-

I due colpi si scontrarono e si annullarono a vicenda.

-Non potevo certo concederti il bis!-

Stavolta fu Christian a colpire il suo avversario con un calcio, ma rotante. Dopodiché corse verso di lui e gli affondò gli artigli nell'addome.

-Brutto schifoso...-

-Non è colpa mia se hai un pettorale così scarso da non proteggerti l'addome!-

Marek reagì dandogli un pugno sul mento facendolo barcollare. Dopodiché bruciò il suo cosmo.

-Northern Lights!-

Dai palmi delle mani lanciò dei luminosi raggi colorati che quasi colpirono Christian, ma riuscì a evitarli con un salto e si aggrappò a una colonna grazie ai suoi artigli.

-Maledetto, ma non riuscirai a evitarlo di nuovo! Mh? No, non è possibile! Hans è stato...-

Quella distrazione permise a Christian di approfittarne, rapidamente si staccò dalla colonna e si gettò contro il suo avversario colpendolo con un calcio in volto. Dopodiché, bruciò il suo cosmo e gridò:

-Actic Wolf Frozen Fangs!-

Il colpo ricordava molto quello del gold saint del leone, con l'unica differenza che la sfera di energia era fredda e candida. Marek sembrò prenderla in pieno, ma in realtà riuscì a frenarla con entrambe le mani. Christian rimase molto impressionato.

-Non ti permetterò di uccidermi! Non così!-

Rispedì la sfera al mittente che la evitò semplicemente scansandosi e si permise anche di sorridergli. Marek era furioso e bruciò il suo cosmo. Christian sembrò non avere alcuna reazione.

-Northern Lights!-

Anche Christian, stavolta, parò il colpo.

-Cosa? Ma come...?-

-Un colpo già visto non funziona una seconda volta. Certi trucchi non li conosci solo tu!-

Dopodiché, con un rapido movimento, raggiunse il suo avversario e gli affondò gli artigli nel collo uccidendolo. Non appena cadde a terra supino, anche Christian si sedette a terra. Dal suo covo segreto, la dea Chione sorrise e sussurrò qualcosa in una lingua incomprensibile.

-Ora, gli spiriti di quei saints sono stati annientati dal mio incantesimo. Non potranno mai più reincarnarsi!- disse ridendo come una folle.

Nel frattempo, Christian recuperava fiato.

-È stato abbastanza faticoso. Per essere dei saints di una casta minore... sono in gamba!-

-Christian!-

Una voce famigliare lo fece sorridere.

-Ciao Sofia!-

La ragazza lo aiuto ad alzarsi.

-Andiamo avanti, non perdiamo tempo!- gli disse.

-Non ce n'è bisogno!-

-Perché?-

-Ho l'impressione che i Crystal Saints e la stessa Atena stiano venendo da noi!-

L'impressione era esatta. Poco tempo dopo, la dea Atena e gli otto Crystal Saints rimasti arrivarono alla casa dei gemelli.

-I miei ossequi Dea Atena!- dissero i due Arctica.

-Maledetti. Avete ucciso Marek e Hans. Adesso li vendicherò!- disse Sergey con le lacrime agli occhi e il fuoco dell'ira in corpo.

Christian lo trattenne.

-Stai calmo omaccione. La dea Chione vuole la rivincita dello scontro avuto con Atena anni addietro, quindi potrai avere la tua vendetta! Vi aspettiamo alla piramide di ghiaccio in Siberia. Potete venire quando volete, ma vi do un consiglio: non tardate troppo, mi raccomando! Altrimenti su questo mondo esisterà solo l'inverno. Potrete scordarvi per sempre delle altre tre stagioni!-

-Non lo faremo, stai tranquillo!- disse Atena.

Detto questo, i due si voltarono e corsero via verso l'uscita del palazzo dei gemelli. Sergey era tentato di colpirli, ma Maschera Di Ghiaccio se ne accorse e gli mise una mano sulla spalla.

-Noi non colpiamo alle spalle. Non infangare il tuo nome di saint!-

-Scusa...-

Nota 2: Frystál è la fusione della parola islandese "Fryst Stál", ovvero "Frozen Steel", "Acciaio Ghiacciato".

Nota 3: L'aspetto e il nome di Christian sono ispirati al wrestler canadese della WWE Christian.

Nota 4: Come detto nella descrizione, la Frystál di Christian ha lo stesso aspetto di quella di Fenrir (Luxor) visto nell'anime, mentre quella di Sofia è come quella della saint della volpe dalle mie fanfiction "Il Cavallino E La Volpe" e "Chapter 0".

Nota5: Northern Lights è un colpo che appare nella mia seconda fanfiction "La Tigre Bianca Di Asgard".

 

 

Capitolo 3:

La Piramide Di Ghiaccio

Atena posò una mano sul viso di Marek.

-La sua anima è stata annientata! Non potrà reincarnarsi mai più!- disse con un velo di rabbia e tristezza.

-Cosa? Com'è possibile? Gli Arctica sono in grado di fare questo?- chiesero in coro.

-No, non sono stati quei due. È stata Chione!-

-A... Assurdo!-

I Crystal Saints piansero i due compagni caduti. A causa di una bufera di neve, dovettero aspettare due giorni prima di seppellirli al cimitero dei saints. Sergey e Roine rinchiusero i loro corpi in bare di ghiaccio dopodiché, quando la bufera cessò, li seppellirono.

-Addio amici!- disse Roine.

A causa della maschera non si poteva vedere che stava piangendo. Poco più tardi, Atena arrivò con addosso il suo cloth personale. I Crystal Saints rimasero meravigliati nel vederla.

-Possiamo partire, ragazzi!-

Sion comparve dal nulla e salutò i guerrieri.

-Vi affido Atena. Difendetela con tutta la vostra vita, mi raccomando!-

I saints annuirono in sincrono e spiccarono il volo. Arrivati in Siberia, atterrarono davanti alla piramide di ghiaccio di cui aveva parlato Christian. Si avvicinarono alla porta d'ingresso che si aprì. Si ritrovarono in una piccola stanza dalle pareti di ghiaccio, ma completamente spoglia, senza neanche un mobile o qualche oggetto d'ornamento.

-E adesso?- chiesero i saints.

Atena non disse nulla e si avvicinò alla parete alla sua destra, toccò un mattone, si sentì uno strano rumore e la parete sinistra si aprì rivelando una lunga scala di ghiaccio che scendeva.

-Signori, si scende!- disse.

I Crystal Saints si misero davanti a lei e cominciarono a scendere in fila indiana. Superato un lungo corridoio arrivarono in un'altra stanza uguale a quella che si erano lasciati alle spalle. L'unica differenza, era che davanti a loro c'era un grosso portone di colore azzurro ghiaccio. Questi si aprì e comparve un Arctica.

-Benvenuti, vi stavamo aspettando!- disse.

-Grazie, molto gentile. Ora dovremmo entrare lì, giusto?- chiese Atena.

-In un certo senso sì, ma come nel suo Santuario bisogna attraversare le dodici case per arrivare a lei, anche qui è la stessa cosa. Dovrete sconfiggermi per andare avanti!-

Roine iniziò a ridere.

-Cos'hai da ridere? Non mi sembra di aver detto qualcosa di comico!-

-No, scusa, ma il fatto è che era troppo prevedibile!-

-Bene, basta chiacchiere! Preparatevi a...-

La maschera di Roine s'illuminò intensamente e il guerriero dovette coprirsi gli occhi.

-Andiamo, presto!-

-Voi andate. Io resto qui ad occuparmi di lui!- disse Goran.

-Sei sicuro?- gli chiesero i suoi compagni.

-Non preoccupatevi per me!-

-Non credevo che voi saints di Atena foste così stupidi. Avresti potuto seguirli!- disse dopo aver riacquistato la vista.

-Andarmene senza combattere? Che razza di Crystal Saint sarei, scusa?-

-Ti pentirai di avermi sfidato. Io sono Bjørn di Gulon!-

-Io mi chiamo Goran! Fatti sotto!-

Bjørn aveva una corazza, il cui aspetto ricordava una pelliccia, che gli copriva tutto il corpo. Dalle nocche della mano fuoriuscivano quattro lunghi artigli affilati come rasoi. L'elmo, che chiaramente richiamava la forma della testa del ghiottone, detto anche gulo gulo o volverina, era a casco e copriva interamente la nuca, il cranio, la fronte, le tempie e la parte posteriore del collo, arrivando fino ai bordi della mascella ma lasciando scoperti il viso e la gola.

-Assaggia i miei artigli! Savage Claws!- disse Bjørn mentre bruciava il suo cosmo e la figura di un feroce ghiottone bianco comparve alle sue spalle.

L'effetto del colpo era esattamente come quello di Sofia di Arctic Fox: lanciava lunghi e affilati fasci di luce bianca. Goran lo evitò facilmente, si avvicinò al suo avversario e gli diede un montante che lo lanciò in aria. Nonostante questo, però, Bjørn riatterrò tranquillamente.

-Come hai fatto a evitare il mio attacco?-

-Il tuo colpo somigliava molto a quello dello specter di Harpy al servizio di Hades!-

-Ah, quindi si è trattata di semplice fortuna!-

-In un certo senso...-

-Ora vediamo come te la cavi con questo!-

Bjørn bruciò di nuovo il suo cosmo.

-Gulon's Bite!-

Da entrambi i pugni lanciò una sfera bianca che assunse la forma della testa dell'animale e colpì la gamba del Crystal Saint in pieno. Nonostante il cloth, le zanne lo perforarono con facilità raggiungendo la carne e facendo urlare il guerriero di Atena per il dolore.

-Fa male?-

Goran non rispose e bruciò il suo cosmo. Sulla sua mano comparve una sfera di energia di colore azzurro ghiaccio.

-È il mio turno ora! Frozen Sphere!-

La sfera fu lanciata, ma Bjørn la parò con una sola mano.

-Credi di potermi battere così? Anch'io so usare le energie fredde! O te lo sei dimenticato?-

Goran strinse i denti senza essere visto a causa della placca metallica che gli copriva la bocca.

-Beh, visto che si è ormai capito come andrà a finire questo scontro, direi di chiuderla qui, che ne dici?-

-Dico che non è ancora finita!-

A fatica, si mise in posa di attacco.

-Mi fai pena!-

-E tu compassione!-

Goran tentò di colpirlo con un calcio, ma il guerriero di Chione lo evitò per poi affondargli gli artigli nella gamba già ferita dal Gulon's Bite. Dopodiché, lo colpì con un calcio rotante che lo scaraventò a terra.

-Maledetto!- disse rialzandosi.

Bruciò il suo cosmo e lanciò di nuovo la sua Frozen Sphere, ma fu parata di nuovo.

-È inutile insistere! Smetti di opporre resistenza e fatti ammazzare!-

-Puoi anche scordartelo!-

-Peggio per te!-

Goran riuscì a colpirlo con un pugno che lo fece un po' barcollare, ma al tempo stesso infuriare. Alle sue spalle ricomparve la figura del ghiottone e gridò:

-Cruel Shot!-

Il colpo non era di ghiaccio, quindi il povero Goran non poté pararlo, ma solo prenderlo in pieno. Il suo cloth andò completamente in pezzi. Privo di elmo, si poté vedere che aveva i capelli corti e bordeaux.

-Siamo già a tre Crystal Saints sconfitti. Siete proprio inetti!- disse ridendo.

-Bada a come parli!- disse Goran.

-Cosa? Sei ancora vivo? Ma come è possibile?-

Goran si rialzò, ma era evidente che il colpo subito aveva avuto il suo effetto perché barcollava.

-Riesci a stare in piedi a malapena. Tu non sei sano di mente! Sei un folle!-

-Sì, un folle che combatte per Atena e la giustizia!-

-Chiudi il becco una buona volta. Cruel Shot!-

Goran evitò il colpo saltando e atterrando alle spalle del suo nemico che, però, non si fece cogliere di sorpresa, si girò di scatto e affondò i suoi artigli nel petto raggiungendo il cuore.

-Stavolta sei morto davvero!-

Incredibilmente, però, Goran riuscì a bruciare il suo cosmo, sulla mano comparve la Frozen Sphere e riuscì a lanciarla contro Bjørn. Il pettorale andò a pezzi, ma nonostante questo, il guerriero artico era ancora in piedi, mentre il suo avversario cadde a terra morto.

-Il riflesso condizionato di un uomo già morto... che pena!-

All'improvviso, gli organi interni si ghiacciarono all'istante e Bjørn cadde in terra anche lui supino senza neanche la possibilità di capire cos'era successo. Avvertendo la scomparsa del cosmo di Goran, Chione annientò anche la sua anima. Anche Atena, però, avvertendo la scomparsa dei due cosmi, sussurrò qualcosa e l'anima di Bjørn scomparve per sempre.

-Pan per focaccia cara Chione!- disse ad alta voce.

I Crystal Saints la guardarono perplessi e lei disse:

-Non è solo Chione a saper usare l'incantesimo di distruggere le anime. Anch'io l'ho fatto con quella del suo Arctica. Pan per focaccia, appunto!-

Roine, ovvero Maschera Di Ghiaccio, sorrise soddisfatto. Durante lo scontro tra Goran e Bjørn, i nostri eroi erano giunti in un'altra stanza identica a quella che si erano lasciati alle spalle e vi trovarono un altro Arctica ad attenderli.

-Come abbiamo fatto prima, voi andate avanti e lasciatelo a me!- disse Arjen.

-D'accordo, buona fortuna!- dissero Atena e Roine.

Il guerriero di Chione rise divertito, mentre gli altri superarono il portone proseguendo la loro corsa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 4:

La Forza Del Bue

 

-Cos'hai da ridere così tanto?-

-Che hai deciso di sfidarmi tu, invece di quel colosso. Mi sarei divertito di più con lui!-

-Intendi Sergey? Lui ha una vendetta da consumare. Vuole combattere contro il guerriero di Arctic Wolf!-

-Contro Christian? Davvero? Povero illuso! Comunque, ora basta chiacchiere! Io sono Mike di Musk Ox!-

-Non lo avevo capito! Il mio nome è Arjen!-

Mike di Musk Ox era anche lui alto due metri, ma di alcuni centimetri, sessantacinque per essere precisi, in più di Sergey che era alto "solo" due metri e dieci centimetri. Anche la sua Frystál, come quella di Bjørn, aveva l'aspetto di una foltissima candida pelliccia. Il suo elmo, che copriva tutta la testa come una maschera, rappresentava la testa del bue muschiato.

-Sei pronto a morire saint di Atena?-

-Stavo per chiederti la stessa cosa!- disse Arjen divertito.

Dopodiché, si mise in posa d'attacco, mentre Mike era fermo immobile.

-Mh? Perché non ti metti in guardia?-

-Non ne ho bisogno!-

-Contento tu! Frost Shards!-

Arjen lanciò dalla mano numerose schegge affilate di ghiaccio che colpirono in pieno Mike senza, però, fargli alcun danno. Arjen ebbe perfino l'impressione che il colpo venisse assorbito.

-Questo è il massimo che riesci a fare?-

-Ho un altro colpo, ma voglio tenermelo come carta vincente!-

Mike scosse la testa.

-Che ingenuo!-

-Piantala di blaterare e fare la bella statuina! Combatti!-

-D'accordo, ma poi non piangere quando ti farò male. Sei tu che lo hai voluto!-

Mike bruciò il suo cosmo e la figura di un bue muschiato bianco comparve alle sue spalle. Anche la sua "pelliccia" iniziò a brillare.

-Shining Snow White Coat!-

Un abbagliante attacco investì Arjen che lo scaraventò contro una parete. Quando si rialzò, il suo elmo andò in frantumi rivelando i suoi lunghi, ma non troppo, arrivavano fino alle spalle, capelli biondi.

-In... Incredibile!- disse sconvolto.

-Dovrei dirlo io! Sei riuscito a sopravvivere a questo colpo! Hai compiuto un miracolo!-

Arjen sorrise e, con uno scatto fulmineo, colpì il suo avversario con un calcio allo stomaco che lo fece indietreggiare.

-Sei peggio di un muro, ma vedrai che ti farò cadere!-

-Sogna pure!-

All'improvviso, la vista di Arjen cominciò ad offuscarsi lentamente.

-Ma... che mi succede? Non... non riesco più a vedere!-

Mike rise.

-Sarai anche sopravvissuto allo Shining Snow White Coat, ma la sua sfolgorante luce ti ha danneggiato la vista! Sei stato fortunato e sfortunato insieme!-

Arjen ripensò a una cosa. Aveva sentito dire che tra i guerrieri di Poseidon, conosciuti come Marine, ce ne era uno che usava un colpo molto simile e che anche se si riusciva a sopravvivere si perdeva comunque la vista.

-Maledizione!-

-Sei amareggiato? Ora ti ucciderò così non ci pensi più!-

Mike, nonostante la sua mole, riuscì a scattare rapidamente e colpì Arjen con una violenta spallata che lo scaraventò di nuovo contro la parete di prima. Il suo pettorale, purtroppo, ne risentì e si formarono numerose crepe. Mike si avvicinò a lui, gli diede un calcio sul costato per costringerlo a mettersi supino, gli afferrò il collo, lo sollevò e lo scaraventò a terra con violenza.

-Uh, uh, uh! Scommetto che ti stai pentendo di avermi sfidato e avresti voluto lasciarmi al tuo amico Sergey, vero?-

-Assolutamente no. Chi ti ha detto una baggianata simile? Ti sconfiggerò anche senza l'aiuto della vista!-

-Ah, ah, ah, ah! Buona fortuna!-

Mike gli diede una violenta ginocchiata. Si poté sentire indistintamente degli scricchiolii. Segno che altre crepe si erano formate sul pettorale già pesantemente provato. Arjen barcollò, mentre il suo avversario lo prese per i capelli e lo gettò con violenza in terra.

-Mi sto divertendo come un matto!-

-Maledetto! Frost Shards!-

Purtroppo, l'effetto fu lo stesso, ma Arjen non poteva più vederlo.

-Dato che non vedi, posso dirti con tutta tranquillità che non è cambiato nulla! La mia Frystál ha il fantastico potere di assorbire i colpi nemici, di qualunque sia la loro natura, e incrementare la potenza dello Shining Snow White Coat!-

-Incredibile...-

-Già!-

Arjen rimase senza parole e pensieroso. Utilizzare il suo secondo colpo segreto era inutile, quindi doveva trovare un rimedio al più presto.

-Vedo che questa cosa ti ha messo in crisi. A questo punto è arrivato il momento di chiudere il sipario sulla tua vita. Assaggia il mio secondo colpo: Musk Ox Head Butt!-

Arjen subì le corna del suo avversario, fu alzato da terra e scaraventato in aria per poi cadere violentemente sul pavimento ghiacciato.

-Addio, saint di Atena!-

Incredibilmente, Arjen si rialzò.

-Ma come...?-

-Fallo di nuovo!-

-Cosa?-

-Ho detto: Fallo di nuovo. Riutilizza il Musk Ox Head Butt!-

Mike rise.

-Eh sì. La botta deve averti danneggiato il cervello. D'accordo, esaudirò il tuo desiderio di morire!-

Mike piegò la testa e corse velocemente verso di lui come se fosse un missile. Arjen era fermo immobile con gli occhi chiusi. Nonostante questo, però, ebbe la sensazione di vedere chiaramente il suo avversario avvicinarsi.

-Nonostante la cecità, ti vedo benissimo!- urlò bruciando il suo cosmo.

-Ma non dire fesserie!-

Invece, Arjen colpì con un violento pugno il centro dell'elmo di Mike costringendolo a fermarsi. Si formarono numerose crepe e l'elmo si sbriciolò.

-Ma come... ci sei riuscito?-

-La forza della giustizia mi ha guidato!-

Il guerriero artico aveva gli occhi marroni e capelli a spazzola dello stesso colore.

-Maledetto, ma anche se hai compiuto un miracolo del genere sei condannato. Qualsiasi colpo utilizzerai renderà più potente il mio!-

-Hai ragione... ma un modo per sconfiggerti c'è!-

-E come? Sei anche privo di vista!-

-Non ho bisogno della vista per sconfiggerti!-

-Sì, certo, come no!-

Arjen tornò a bruciare il suo cosmo. Mike, nel vederlo, sorrise e si mise con le braccia conserte aspettando di assorbire un nuovo attacco.

-Ice Needles!-

Il Crystal Saints lanciò aculei di ghiaccio mirando alle gambe, la seconda parte, oltre alla testa, in cui i gambali non erano coperti dalla pelliccia. Mike urlò tutto il suo dolore e s'inginocchiò.

-Assurdo! Non ci posso credere! Mi hai fatto davvero arrabbiare!-

-Attento, che dopo fai due fatiche!-

-Muori maledetto! Shining...-

Non finì la frase perché Arjen, rapidamente, lo colpì con un calcio rovesciato che lo scaraventò a terra. Quando si rialzò, il suo nemico ce lo aveva davanti e subì il Frost Shards che lo colpì agli occhi. Anche lui, quindi, si ritrovò cieco.

-Brutto schifoso maledetto!-

-Ora siamo pari, amico!-

-Questa volta ti distruggerò! Shining...-

-Ice Needle!-

Lanciò un unico aculeo di ghiaccio che riuscì, nonostante la cecità probabilmente grazie all'aiuto di Atena, a raggiungere la fronte del suo nemico che morì sul colpo. Quando si accertò che il suo nemico era veramente morto sorrise.

-Che fatica...-

Dopodiché cadde a terra svenuto. Anche l'anima di Mike non fu, ovviamente, risparmiata e fu annientata da Atena.

-Bravo Arjen! Siamo fieri di te!- sussurrarono i suoi amici.

Giunti nella nuova stanza, ad attenderli vi era l'ennesimo Arctica.

-Mi occupo io di lui!- disse Ísarr.

-Stai fermo lì tu! Voglio combattere contro quel gigante!-

-Contro di lui? Spiacente, lui ha già in mente qualcuno da sfidare. Perciò fatti sotto!-

-Beh, può benissimo cambiare i suoi piani. Non può rifiutare una sfida. A meno che non è un pollo codardo!- disse iniziando a fare il verso del pollo.

Sergey rise, ma non accolse la sfida.

-Mi spiace, amico. Mi piacerebbe farti a pezzi, ma voglio combattere contro il tuo amico Arctic Wolf!-

-Vuoi combattere contro Christian? Non so se è coraggio o stupidità!-

-Dì quello che vuoi, noi andiamo avanti!-

-Scordatelo! Non vi farò passare finché non accetti la mia sfida! Vi ammazzerò tutti qui!-

Ísarr sbuffò e disse:

-Cold Wind!-

Ci fu una forte folata di vento, ma l'Arctica non si mosse di un millimetro.

-Cos'era quello?- disse ridendo.

Maschera Di Ghiaccio si fece avanti e la sua maschera brillò intensamente costringendo il suo nemico a coprirsi gli occhi.

-Andiamo!-

Atena e i Crystal Saints aprirono il portone e lo varcarono lasciando Ísarr a occuparsi del guerriero delle nevi.

Nota 6: Il nome di Arjen, e un po' anche l'aspetto, è lo stesso del cantante e musicista olandese Arjen Anthony Lucassen.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 5:

Borje

 

-Maledetto pollo! Ha preferito scappare anziché combattere con me!-

-Ci sono io qui. Accontentati e non fare il bambino!-

-Ti pentirai di avermi sfidato!-

-Bla, bla, bla! Sai solo chiacchierare a vanvera o sai anche combattere?-

L'Arctica sorrise.

-Vedrai!-

-Comunque, il mio nome è Ísarr se non ti è stato chiaro!-

-Io sono Borje di Polar Bear!-

Proprio come la Frystál di Arctic Fox, anche la sua era una versione completamente bianca del bronze cloth della costellazione dell'orsa maggiore. I suoi capelli erano lunghi fino alle scapole e azzurri, mentre gli occhi erano blu.

-Bene. Terminate le presentazioni, fatti sotto orsacchiotto!-

Borje sorrise, bruciò il suo cosmo e l'enorme figura di un orso bianco comparve alle sue spalle.

-Addio saint di Atena. Polar Bear Slap!-

Ísarr fu colpito al mento violentemente, fu sollevato in aria e cadde a terra. Nonostante questo, si rialzò anche se con un po' di fatica.

-Ottimo colpo. Dico davvero!-

-E non hai ancora visto niente. Siamo solo all'inizio!-

-Ora è il mio turno se non ti spiace! Ice Storm!-

Ísarr lanciò il suo colpo, ma Borje non si mosse di un millimetro né subì alcun danno.

-Credo tu non abbia capito con chi hai a che fare!-

-Invece sì! Purtroppo...-

-Polar Bear Slap!-

Un altro attacco. Stavolta, però, sul suo pettorale si formò del ghiaccio.

-Anche noi sappiamo usare il ghiaccio come voi Crystal Saints, ma i nostri colpi sono più potenti!-

Ísarr fece spallucce.

-Non t'interessa? Come vuoi!-

Con uno scatto fulmineo, Borje afferrò il collo di Ísarr con entrambe le mani, lo sollevò da terra e iniziò a stringere.

-Hanging Polar Bear!-

Oltre alla possente presa, Ísarr ebbe la sensazione di avvertire del freddo. Lo stava lentamente congelando.

-N... No!-

Ben presto, il Crystal Saint si ritrovò imprigionato in un blocco di ghiaccio.

-Ora non mi resta che usare un ultima volta il Polar Bear Slap e andrai in frantumi come un bicchiere di vetro!-

All'improvviso, delle crepe comparvero sul blocco di ghiaccio.

-Cosa?-

Ísarr si liberò lasciando Borje a bocca aperta.

-Credo che anche tu non abbia capito molto con chi hai a che fare. O mi sbaglio?-

-Sta zitto!-

Scattò di nuovo e lo riafferrò al collo.

-Ora ti strangolo!-

Ísarr iniziò a soffrire per qualche minuto, dopodiché iniziò a sorridere.

-Che diavolo hai da sorridere?-

Posò le mani sulle braccia del suo avversario e disse:

-Freezing Touch!-

Con somma sorpresa del guerriero Arctica, le sue braccia si congelarono costringendolo a mollare la presa.

-Maledetto! Come hai fatto?-

Ísarr non gli rispose e si limitò a bruciare il suo cosmo.

-Ice Wave!-

Un'onda di energia ghiacciata colpì Borje mandando in frantumi la sua Frystál uccidendolo. Il Crystal Saint riprese fiato e poté proseguire la corsa.

Nota 7: Come detto, la Frystál ha lo stesso aspetto del bronze cloth dell'orsa maggiore, ma a parte i gambali, uguali a quelli dell'anime, è come appare nel manga.

 

 

 

 

Capitolo 6:

Sofia La Volpe Artica

Quando Sergey vide l'Arctica che aveva davanti fu colto dal desiderio di voler combattere contro di lei. Era Sofia di Arctic Fox, che aveva ucciso Hans al Santuario.

-Raffredda i bollenti spiriti, Crystal Saint. Hai deciso di combattere contro Arctic Wolf, quindi rimani concentrato su di lui!- gli disse Atena.

-Le chiedo scusa, dea Atena!-

-Tu vorresti combattere contro il mio amato Christian? Sei davvero tutto muscoli e niente cervello!-

-Dì pure quello che vuoi!-

Dopodiché, la ragazza li lasciò passare senza opporre resistenza e si presentò al suo avversario.

-Io sono Benjamin di Crystal Skull!-

-Lo vedo! Molto bene, ora che ci siamo presentati, fatti sotto!-

-Sei una ragazza molto carina. È davvero un peccato che tu sia al servizio di una dea del genere!-

-Avresti preferito che fossi stata dalla vostra parte? Neanche morta!-

Benjamin scosse la testa e bruciò il suo cosmo.

-Non sforzarti inutilmente!- gli disse Sofia.

Dopodiché lo colse di sorpresa con dei fasci bianchi di energia che lo buttarono a terra e gli provocarono numerose crepe sul cloth.

-Sarò la prima persona che potrà dire di aver visto e distrutto un teschio di cristallo!- disse ridendo.

-Non essere troppo sicura!-

-Tsk! Frozen Claws!-

Benjamin subì un altro attacco degli artigli e di nuovo si ritrovò a terra. Nonostante questo, si rialzò.

-Perché ti ostini a rialzarti nonostante sai benissimo che vincerò io?-

-E chi lo ha detto? Questo è tutto da vedere!- disse bruciando il suo cosmo.

-Ogni tentativo è inutile! Frozen Claws!-

Stavolta lanciò i boomerang di energia e Benjamin li prese di nuovo in pieno, ma stavolta rimase in piedi senza cadere.

-Wow! Sorprendente!-

-Ora è il mio turno! Crystal Shield!-

Allargò le braccia, il suo corpo s'illuminò di una luce azzurro ghiaccio e lanciò una spirale di cristalli dello stesso colore addosso alla sua avversaria che li prese in pieno. In poco tempo, la ragazza si ritrovò imprigionata in un blocco di ghiaccio. Benjamin tirò un sospiro di sollievo che si spense in fretta.

-Ti facevo più intelligente. Mi deludi molto!-

Sul blocco di ghiaccio si formarono numerose crepe e si distrusse.

-Era ovvio...- disse il Crystal Saint sconsolato.

-Non farmi più una cosa del genere!-

-Altrimenti che fai? Chiami la mammina?-

-No, tiro fuori le unghie! Frozen Claws!-

Di nuovo, le mezzelune investirono il saint che si ritrovò per l'ennesima volta a terra.

-Sei un debole! Non c'è gusto a combattere con te!-

-Chiedo scusa, ma anche tu non sei da meno!-

-Cosa? Taci, maledetto!-

Sofia, come una furia, iniziò a prenderlo a calci, pugni e schiaffi.

-Che c'è? La verità ti fa male?- disse divertito mentre subiva.

-Ho detto che devi stare zitto!-

Gli diede un calcio violento allo stomaco che lo fece volare addosso a una parete. Non appena si rialzò, lei bruciò il suo cosmo.

-Frozen Claws!-

Questa volta, alzò il braccio destro al cielo e Benjamin rimase perplesso. All'improvviso, dal terreno spuntarono una lunga fila di numerosi fasci di luce bianca che scaraventarono il saint in aria, i coprispalla andarono in pezzi, e molte altre crepe si unirono alle altre già formate sul suo cloth.

-Male... maledizione...- disse dopo aver ritoccato terra con violenza.

-Così impari a prendermi in giro!-

Benjamin si rialzò barcollante.

-Perché ti rialzi? Sei stanco di vivere?-

-Neanche per sogno!-

-Prendi ancora! Frozen Claw!-

Benjamin evitò il colpo, ancor prima che i raggi uscissero da sottoterra, con un abile salto e atterrò alle spalle della sua nemica, che, però, non si fece cogliere di sorpresa e lo colpì con una gomitata al petto.

-Ci hai provato!- disse.

Dopodiché lo stese con un calcio rotante. Lui si rialzò e si pulì il sangue dalla bocca.

-E va bene!- disse.

-Non volevo farlo, perché sei una ragazza, ma non mi hai lasciato altra scelta!-

Il suo cosmo bruciava più intensamente del solito.

-Hai ancora tutta questa forza? Dove la tenevi nascosta?-

-Nella manica, come gli assi!-

-Frozen Claws!-

Lanciò i raggi con tutte e due le mani, si unirono formando una X e lo colpirono in pieno alzando un polverone.

-Addio per sempre!-

Anche l'entusiasmo di Sofia ebbe breve durata. Benjamin era in piedi e senza un graffio.

-Come... come diavolo hai fatto?-

-Il Crystal Shield, oltre a imprigionare i nemici, come dice il suo nome è anche uno scudo! Quando hai lanciato il tuo colpo, ho creato davanti a me un blocco di ghiaccio.-

-Brutto...-

-E ora è il momento di chiudere il sipario!-

-No, non ancora!-

Sofia, con una serie di capriole, lo raggiunse, gli avvinghiò le gambe al collo sollevandolo da terra e facendogli sbattere la testa in terra. Fortunatamente, il suo elmo, benché pieno di crepe, lo aveva salvato. Il saint, che continuava ad ardere il suo cosmo, si rialzò rapidamente, si voltò verso la sua avversaria e gridò:

-Crystal Skull Eyes!-

Sofia non fu abbastanza rapida da evitare l'onda lanciata dagli occhi del pettorale e la prese in pieno morendo sul colpo. Stavolta, Benjamin poté tirare un sospiro di sollievo, dopodiché cominciò a correre. Nel frattempo, Atena e gli altri avevano lasciato un altro Crystal Saint a combattere ed avevano ripreso la corsa.

-Finalmente potrò vendicare i miei due compagni Marek e Hans!- disse Sergey.

-La montagna di lardo vuole consumare la sua vendetta su di me, Christian di Arctic Wolf ? Che coraggio!-

-Questo non è grasso. Sono muscoli. Non li sai neanche riconoscere?-

-Non m'importa niente! Fatti sotto. Anch'io devo vendicare la morte della mia amata Sofia!- disse mettendosi in posizione, mentre alle sue spalle compariva la figura di un lupo bianco con gli occhi feroci e azzurri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 7:

Vendetta Feroce

 

Sergey e Christian bruciavano i loro rispettivi cosmi.

-Preparati a morire omaccione!-

-Meno chiacchiere e più azione!-

-L'hai detto! Arctic Wolf Claws!-

Sergey fu investito dall'attacco e il suo cloth ne risentì anche se, comunque, riuscì a rimanere in piedi.

-Però! Resistente! Ma dovrai cadere prima o poi!-

-Provaci!-

Sergey, senza dire nulla, e con un movimento rapidissimo, colpì Christian con una spallata devastante che lo colse di sorpresa e lo scaraventò contro una parete. Il giovane Arctica si rialzò tossendo sangue.

-Che potenza!-

-E non hai ancora visto nulla!-

-Se è per questo neanche tu!-

Il lupo scattò e colpì Sergey con un calcio al petto che lo fece barcollare, ma non cadere.

-Dovrai cadere prima o poi. Tutto cade in questo mondo! Arctic Wolf Claws!-

Di nuovo, la scena si ripeté.

-Come vedi, sono ancora in piedi!-

-Già. Peccato!-

Sergey bruciò il suo cosmo e lanciò il suo colpo segreto:

-Ice Wave!-

Lanciò dal suo pugno un'onda di energia glaciale che Christian deviò con un solo gesto della mano.

-Mi aspettavo di meglio!-

L'Arctica scattò tentando di affondare i suoi artigli nel petto del suo avversario che, però, lo afferrò per il collo, lo sollevò e lo schiantò con violenza a terra.

-Vuoi di meglio? Ti accontento subito!-

-Arctic Wolf Fangs!-

L'attacco lo colpì al coprispalla sinistro mandandolo in frantumi e ferendogli la spalla.

-Devi essere più rapido, omaccione! Arctic Wolf Claws!-

Riuscì a resistere anche se la spalla, ormai scoperta, era quella che ne risentì. Questo, costrinse Sergey a inginocchiarsi. Christian ne approfittò e iniziò a colpirlo con calci all'addome.

-I... I... Ice Punch!-

Il pugno destro di Sergey brillò di energia color azzurro ghiaccio e cercò di colpirlo, ma Christian lo evitò con un salto atterrandogli alle spalle, ma non prima di colpirlo con i piedi uniti alla schiena e farlo cadere.

-Sei caduto, finalmente!-

-Caduto, ma non morto!- disse cercando di alzarsi.

-Questo si rimedia!-

Detto questo gli conficcò gli artigli nelle cosce facendolo urlare di dolore.

-Rimani dove sei! Devo gustarmi la vendetta lentamente!-

Sergey reagì con una gomitata colpendolo in pieno e a fatica si rialzò.

-Ice Wave!-

-Arctic Wolf Claws!-

I due colpi si scontrarono annullandosi a vicenda. Fu allora che Christian saltò e colpì il mento di Sergey con un calcio buttandolo a terra.

-Più sono grossi e più cadono con fragore!-

Sergey si rialzò e provò a riutilizzare l'Ice Punch, ma quando raggiunse il petto di Christian, lui emise un leggero colpo di tosse, ma non accadde nient'altro. Fu allora che Sergey capì il suo errore, ma era troppo tardi. Christian gli conficcò gli artigli nel petto, ma per fortuna non raggiunse organi vitali.

-Maledetto gigante. Sei fortunato!-

Sergey, con l'avversario che pendeva come un salame sul suo petto, si alzò e lo colpì con una testata, gli afferrò le braccia, estrasse gli artigli e lanciò Christian, come fosse spazzatura, contro una parete. Il gigante s'inginocchiò riprendendo fiato.

-Non si dorme, qui. Si combatte! Arctic Wolf Fangs!-

Anche l'altro coprispalla andò a pezzi, ma questo non fermò il Crystal Saint che si rialzò continuando ad ardere il suo cosmo più che mai.

-Ammirevole nonostante tu sia solo un saint di bassa categoria!-

-Sono sempre le cose più inaspettate a riservare delle sorprese!-

-Hai detto una cosa verissima!-

Christian bruciò di nuovo il suo cosmo. Nella stanza sembrò riecheggiare l'ululato di un lupo dal pelo bianco come la neve.

-Arctic Wolf Fangs!-

Il colpo stavolta, raggiunse il pettorale, già duramente provato dall'Arctic Wolf Claws, e andò completamente a pezzi.

-Ora non ci vorrà nulla per mandarti all'inferno. I tuoi amici ti stanno aspettando!-

-Vale anche per la tua amata!-

-Stai zitto. Non osare più pronunciare il suo nome!-

Sergey sorrise, si rialzò e tornò ad ardere il suo cosmo.

-Come diavolo fai ad avere ancora un cosmo così forte? Assurdo!-

Il pugno di Sergey tornò a brillare.

-Ancora con l'Ice Punch? Non hai capito che con noi Arctica non funziona?-

-Non è l'Ice Punch. È la mia carta vincente!-

-Avevi un asso nella manica? Capirai! Sarà inutile come gli altri!-

-Occorre provarci per saperlo! Violent Avalanche!-

Sergey colpì con violenza il terreno facendolo leggermente tremare, ma non accadde nulla. Christian iniziò a ridere come un matto.

-Caspita, davvero efficace come asso nella manica! Mi hai deluso. Puoi morire senza rimpianti!-

Christian si mise in posizione, pronto a colpire il suo avversario con l'Arctic Wolf Claws. All'improvviso, dal nulla sbucò una valanga che investì Christian in pieno senza neanche dargli la possibilità di capire cosa stava accadendo. L'Attacco, inoltre, riuscì a distruggergli la corazza e ucciderlo sul colpo. Il suo corpo fu completamente coperto dalla neve. Sergey sorrise e s'inginocchiò. Purtroppo, però, il braccio del guerriero artico sbucò dalla neve e a fatica Christian ne uscì. Il ragazzo, malconcio, alzò lo sguardo al cielo.

-Perdonami Sofia. Ti ho delusa. Aspettami, amore mio, sto venendo da te!-

Cadde supino in terra con le lacrime agli occhi. Sergey chiuse gli occhi in segno di rispetto, nonostante fosse un nemico e aveva ucciso un suo compagno.

-Ti ho vendicato, Marek!-

Il gigante rimase inginocchiato immobile e con gli occhi chiusi. Nell'avvertire la scomparsa dei due cosmi, Atena si affrettò a eliminare anche l'anima di Christian.

-Dannazione, abbiamo perso anche Sergey!- esclamò Eirik, il maestro dei ghiacci, che era rimasto a combattere contro il guerriero Arctica. Quest'ultimo rise.

-È naturale che cadiate come mosche. Siete pur sempre dei saints di bassa categoria! Questa battaglia sarà più facile dell'altra! La nostra vittoria, stavolta, è assicurata!-

-Fai silenzio e pensa a combattere invece di fare chiacchiere inutili!- disse il saint bruciando il suo cosmo.

-Come vuoi!- disse il guerriero di Chione mettendosi in posizione e bruciando il cosmo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 8:

Ali Bianche Parte 1

L'Arctica che Eirik aveva davanti era il secondo membro femminile al servizio della dea Chione: Sonya di Snowy Owl. Anche lei, come Sofia, era una ragazza molto carina. Aveva capelli a caschetto neri e bellissimi occhi blu. Dietro alla schiena aveva grandi ali piumate, non molto diverse da quelle della surplice di Grifon. Il pettorale era identico a quello della sua collega Sofia, l'elmo, a casco, ricordava molto quello del bronze cloth della fenice, i coprispalle, invece, erano identici a quelli dello scale di Siren al servizio di Poseidon. Le ginocchiere, infine, terminavano con tre pezzi superiori che ricordavano artigli.

-Un'altra ragazza... sarà difficile combattere con te!-

-Voi saints vi fate troppi scrupoli quando si tratta di combattere contro una donna. I vostri maestri non vi hanno insegnato a considerarci tali ma come dei maschi?-

-Certo. Ma è comunque difficile!-

-Comunque, il mio nome è Sonya di Snowy Owl!-

-Io sono Eirik!-

La giovane sorrise, e bruciò il suo cosmo, mentre la figura della civetta delle nevi comparve alle sue spalle.

-Ti piace volare? Grazie a me potrai farlo senza neanche pagare! Snowy Owl Flap!-

Eirik fu scaraventato in aria da un potente vortice, sbatté contro il soffitto e ricadde pesantemente a terra.

-Che... che volo turbolento!-

-Vedo che il senso dell'umorismo non ti manca. Buon segno!-

Eirik si rialzò a fatica, ma Sonya ripeté la cosa un'altra volta. Però stranamente, notò che il suo avversario era sparito.

-Ma dove diavolo...?-

-Un colpo già visto, non funziona due volte contro un saint!-

Tentò di colpirla con un pugno, ma le ali alle sue spalle si aprirono, colpendolo e buttandolo a terra, e si alzò in volo.

-Questa poi! È la prima volta che vedo una cosa del genere!-

-Vorresti dire che nessuno usa le ali del suo cloth per volare?-

-Non sono state progettate per questo. Anzi, a dirla tutta, le ali vengono completamente nascoste!-

-Deprimente!-

-Abbastanza in effetti!-

Sonya sorrise.

-Prendi! Snowy Owl Flight!-

Si gettò in picchiata e Eirik fu colpito in pieno. Sul suo corpo comparve del ghiaccio, ma questo non lo preoccupò e si rialzò pulendoselo come se fosse semplice polvere.

-Mmmh... Ti ho un po' preso sotto gamba?- chiese la ragazza continuando a fluttuare sopra di lui.

-Già!-

-Vediamo come te la cavi...-

-Spiacente, è il mio turno ora! Frozen Fist!-

Le ali coprirono completamente il corpo di Sonya facendole da scudo.

-Sorprendente!-

La ragazza sorrise e spalancò le ali.

-Come stavo dicendo: Snowy Owl Claws!-

Lanciò una serie di lame a mezzaluna di energia colpendo il suo avversario buttandolo a terra e danneggiandogli leggermente il cloth. Nonostante questo, però, non era tipo da scoraggiarsi e si rialzò.

-Perché vi ostinate a combattere inutilmente?-

-Non è inutilmente. E poi, potrei farti la stessa domanda!-

Sonya rimase zitta per qualche secondo poi gridò:

-Snowy Owl Flight!-

Era la seconda volta che lo usava, eppure Eirik non riuscì ad evitarlo e lo prese in pieno. Stavolta, i bracciali e il coprispalla sinistro andarono in frantumi.

-Che fine ha fatto il discorso: "Un colpo già visto, contro un saint non è più efficace?" Sei solo un pallonaro!-

-Pensa quello che vuoi! Frozen Fist!-

-Che noia!-

Sonya si ricoprì di nuovo con le sue ali.

-Maledizione!-

-Vuoi sentire una cosa bella?-

-Dipende da cosa intendi...-

Spalancò un'altra volta le ali e disse:

-Snowy Owl Scream!-

Si sentì un suono terribile e assordante. Non si capiva se fosse lei a farlo o era un potere speciale della sua Frystál, sta di fatto che Eirik non riuscì a sopportarlo. Inoltre, anche se si copriva le orecchie, lo avvertiva ugualmente e cominciò a sentirsi mancare le forze e s'inginocchiò. Gli sembrò di sentire la voce della sua avversaria, ma forse era solo un'impressione, che gli diceva addio e definendolo uno stupido saint di Atena. A fatica, si rialzò e tentò una mossa disperata lanciando il suo colpo. Stavolta, Sonya evitò il ghiaccio scansandosi, ma questo non la fermò a usare quell'orrendo suono. Fu allora che, con tutte le sue forze, alzò un dito al cielo e disse:

-Freeze Fog!-

Magicamente, comparve dal nulla una fitta nebbia che costrinse Sonya a fermarsi un momento. Dopodiché rise.

-Che colpo patetico che stai usando! Inoltre, contro noi Arctica non ha effetto.-

-Uno scopo l'ho ottenuto invece!-

-Mh?-

Due mani le afferrarono le gambe e fu scaraventata con violenza a terra.

-Smetti di fluttuare e combatti sulla terra se ci riesci!-

Nonostante la nebbia, Sonya riuscì a colpirlo con un pugno ben assestato sul viso facendolo barcollare. La nebbia scomparve e Sonya bruciò il suo cosmo.

-Questo è il mio ultimo regalo per te! Accettalo senza troppi complimenti: Snowy Owl Eyes!-

Dai pugni lanciò due globi dorati che colpirono Eirik in pieno distruggendogli completamente il cloth.

-Vittoria troppo facile!-

Si avvicinò al corpo del suo avversario, quando quest'ultimo si alzò in piedi di scatto, cogliendola leggermente di sorpresa, e la colpì al petto con un pugno. Essendo privo di cloth, la mano, all'impatto con la corazza bianca, si ruppe. Nonostante questo, Eirik non emise neanche un piccolo lamento.

-Tu sei... completamente pazzo!- gli disse Sonya buttandolo a terra con una violenta sberla.

Dopodiché, spiccò il volo, agganciò i suoi piedi sotto le ascelle del suo avversario, lo sollevò e lo lanciò all'indietro contro una parete. In pratica, aveva eseguito inconsapevolmente la tecnica segreta del gold saint del capricorno: Jumping Stone.

-Se il gold saint del capricorno avesse visto questa cosa, ti avrebbe citato per violazione di copyright!-

-Davvero? È una mossa di un gold saint? Quando si dice il caso...-

Eirik tentò di rialzarsi, ma Sonya volò come un proiettile verso di lui e lo colpì con una ginocchiata allo stomaco. Non avendo più il cloth, era diventato ormai un punching ball.

-Sei pronto a morire? Assaggia un'ultima volta il grido della civetta!-

-No! Frozen Fist!-

Sonya parò il colpo con una mano sola e senza alcun effetto.

-Rassegnati. Quello che stai facendo sono solo mosse disperate! Sei nudo come un verme e le tue tecniche non hanno effetto su di me. Mettiti comodo e lasciati ammazzare!-

-Ho ancora un asso nella manica!-

-Davvero? Che aspetti ad usarlo allora? Forse hai paura che sarà tutto inutile?-

Eirik non le rispose e bruciò il suo cosmo. Lei sorrise.

-Devi essere più rapido! Snowy Owl Scream!-

Di nuovo quel suono simile a un grido insopportabile costrinse Eirik a tapparsi le orecchie, buttarsi a terra e soffrire come mai in vita sua. Avrebbe voluto spaccarsi i timpani per terminare lo strazio, ma gli ritornò in mente una situazione simile, che aveva sentito raccontare, accaduta durante una delle tante battaglie contro Poseidon. Un saint di Atena cercò di resistere alla melodia mortale del flauto di uno dei generali degli abissi spaccandosi i timpani, ma nonostante questo, non servì a nulla e fu ucciso. Probabilmente, anche lo Snowy Owl Scream funzionava allo stesso modo, quindi era inutile farlo.

-Maledetta... maledetta!- disse a denti stretti.

All'improvviso, gli venne un'idea. Le sue mani brillarono di luce color azzurro ghiaccio e se le poggiò sulle orecchie che si congelarono. Attorno a lui, ci fu solo silenzio e questo lo fece sorridere, si alzò e si avvicinò lentamente alla sua avversaria che diceva qualcosa, ma non la sentiva.

-Come... come diavolo fai a muoverti? Come?-

Questo era quello che continuava a ripetersi. Eirik continuava ad avvicinarsi a lei e iniziò a bruciare il suo cosmo.

-Anche se sei un'avversaria, ti rispetto. Sei stata davvero in gamba. È davvero un peccato che tu stia dalla parte sbagliata! Saresti stata un'ottima alleata!-

-Meglio morire che essere dalla parte della tua stupida Atena!-

Stavolta, Eirik riuscì a capire cosa stava dicendo leggendole le labbra e scosse la testa.

-Capisco!- disse.

Alzò le braccia al cielo e creò una sfera di energia glaciale.

-Questo sarebbe il tuo asso nella manica? Mi deludi!-

-Freezing Corona!-

La lanciò e Sonya non si mosse. Quando raggiunse il bersaglio, al sfera le entrò in corpo.

-Che colpo ridico...-

Smise di parlare. Gli organi interni e il sangue si congelarono all'istante uccidendola e cadde a terra a peso morto. Eirik chiuse gli occhi e chinò la testa in segno di rispetto, dopodiché, per la troppa stanchezza, cadde a terra e svenne. Anche l'anima di Sonya fu distrutta, mentre l'Arctica che avvertì scomparire il suo cosmo esclamò con le lacrime agli occhi:

-Sonya! Mia amata Sonya! Maledetti saint di Atena!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 9:

Ali Bianche Parte 2

Come Sofia di Arctic Fox era fidanzata con Christian di Arctic Wolf, anche Sonya di Snowy Owl aveva un fidanzato e rispondeva al nome di Úlrik di Gyrfalcon. Anche lui, come la sua amata, aveva grosse ali piumate dietro la schiena. L'elmo riproduceva le fattezze della testa del Girifalco, detto anche Falco Delle Nevi, con il becco leggermente ricurvo a coprirli leggermente la fronte. I coprispalle erano identici a quelli delle surplice di Harpy. I suoi occhi, invece, erano di un colore grigio molto vicino a quello dell'argento.

-Chi è il maledetto che vuole sfidarmi? Mi prudono le mani, forza!-

Tommi si fece avanti.

-Sono io, mi chiamo Tommi!-

-Io sono Úlrik di Gyrfalcon! E ora che abbiamo esaurito i convenevoli...-

Non finì la frase, scattò e gli diede un pugno allo stomaco costringendolo a chinarsi.

-Non è abbastanza per alleviare il mio dolore. Ci vuole qualcosa di meglio!-

-Che ne dici di questo? Blizzard Attack!-

Una tormenta di cristalli di ghiaccio investì il guerriero artico, ma non ebbe alcun effetto.

-Dannazione!-

Úlrik sorrise, bruciò il suo cosmo, la figura di un bianco girifalco comparve alle sue spalle, saltò, le ali alle sue spalle si aprirono e spiccò il volo. Ne seguì lo stesso identico scambio di battute visto nel capitolo precedente tra Sonya di Snowy Owl e Eirik, dopodiché, Úlrik gridò:

-Gyrfalcon Wings!-

Si gettò in picchiata e Tommi fu colpito. Sì, l'effetto era esattamente lo stesso del colpo di Sonya. Cambiava solo il nome. Tommi si rialzò a fatica.

-Non sono ancora soddisfatto!-

-Prenditi un calmante, maledetto ghiacciolo!-

Úlrik rise come un matto, poi spiccò di nuovo il volo e colpì un'altra volta in pieno Tommi con il suo colpo. Il giovane Crystal Saint, tuttavia, si rialzava.

-Sei tenace! Forse anche troppo!-

-Blizzard Attack!-

L'effetto fu nullo anche stavolta.

-Tenace, ma anche testardo!-

Tommi rimase senza parole.

-Vedo che non hai più nulla da dire. Quindi, credo sia giunto il momento di chiudere questo scontro!-

-Non ci sperare troppo!-

Tommi reagì con un calcio volante colpendolo in pieno petto, dopodiché lo buttò a terra colpendolo con un braccio teso. Úlrik, però, si rialzò subito e tornò a fluttuare.

-Preparati! Ora è il turno degli artigli!-

-Ti sto aspettando!-

Úlrik bruciò il suo cosmo.

-Gyrfalcon Clutch!-

Il povero Tommi, subì il colpo e il suo cloth fu seriamente danneggiato. Non andò completamente in pezzi, ma ci mancava davvero poco.

-Un soffio e tutto finirà!- disse il suo avversario vedendolo così malconcio.

-Finché il mio cuore batte, non finirà affatto!-

-Mi stai invitando a fermarti il cuore per sempre? Nulla di più difficile!-

-Blizzard Attack!-

-Ancora? Basta!-

Úlrik si concentrò, parò tutti i cristalli con le mani e con essi creò una sfera di pura energia ghiacciata, proprio come la Freezing Corona di Eirik o la Frozen Sphere di Goran. Tommi rimase a bocca aperta, mente il guerriero artico rideva.

-Tieni, riprenditelo!-

Gliela lanciò addosso e il giovane saint disse addio al suo cloth. Questo lo demoralizzò parecchio.

-Ora che sei senza protezioni, sarà facile ucciderti. Così potrò placare la mia sofferenza per la morte di Sonya!-

-Credi che io conosca solo il Blizzard Attack?-

-Eh? Ne hai un altro? E perché diavolo non l'hai usato subito?-

-Sinceramente? Perché ti avevo preso troppo sottogamba!-

-Ah, ah, ah, ah! Che vergogna!-

-Già, me ne rendo conto!-

-Allora forza, fammi vedere il tuo secondo colpo! Riuscirò a respingere anche quello!-

-Spero proprio di no!-

Tommi bruciò il cosmo e eseguì l'attacco.

-Freeze Slash!-

Lanciò un globo di ghiaccio, ma Úlrik la fermò con una mano e la fece svanire chiudendola a pugno.

-Colpo inutile. Molto inutile!-

-...-

Tommi s'inginocchiò. Non aveva più carte da giocare. Era pronto a morire.

-Debbo dire che non mi son divertito granché. Peccato!-

-Poche chiacchiere e pensa a uccidermi!-

-Come vuoi!-

"Mi perdoni dea Atena! Perdonatemi anche voi amici miei!"

All'improvviso, ebbe come un leggero brivido. Úlrik, nel frattempo, spiccò il volo e lanciò il suo secondo colpo:

-Gyrfalcon Clutch!-

Però il colpo non raggiunse nessuno. Tommi era scomparso.

-Ma che diavolo...?-

-Sono dietro di te!-

Tommi si era aggrappato alle ali del guerriero artico e si teneva anche bello stretto.

-Come osi reagire ancora, maledetto? Lasciami!-

Si buttò di peso di schiena schiantandosi al suolo cercando di far mancare la presa al saint che, però, continuava a restare attaccato come se avesse la colla alle mani.

-Ho detto lasciami, altrimenti...-

-Altrimenti cosa? Se devo morire, preferisco morire con te!-

-Tu sei pazzo, non hai alcuna speranza di sconfiggermi. I tuoi colpi sono completamente inutili!-

-Qualcosa posso ancora fare!-

Lasciò la presa e atterrò. Úlrik rise e atterrò anche lui.

-Mi hai davvero incuriosito. Avanti sbarbatello. Voglio proprio vedere che razza di sorpresa tirerai fuori dal cilindro!-

-Sei proprio sicuro di volerla vedere?-

-Certamente! Più che sicuro!-

Tommi sorrise.

-Ti accontento subito!-

Bruciò intensamente il suo cosmo e Úlrik si domandò da dove tirasse fuori tutta quella forza nonostante fosse ormai con un piede nella fossa. Tommi si mise in posa e disse:

-Volevi l'asso della manica? Eccolo qui: Freeze Blade!-

Lanciò il colpo, che consisteva in una lama di energia fredda, che raggiunse la spalla di Úlrik. Senza alcun risultato, tranne quello di far sbuffare il guerriero artico che cercava di trattenere anche una risata.

-Davvero molto scenografico, ma assai deludente! Beh, direi che a questo punto puoi anche affidare la tua anima alla dea Atena!-

-Sei proprio sicuro che sia deludente?-

-Mh? Cosa stai blaterando?-

All'improvviso, il coprispalla andò in frantumi e la spalla di Úlrik si ghiacciò costringendolo a inginocchiarsi e urlare.

-Ma come... come diavolo hai fatto?-

-La verità? Questo colpo l'ho inventato adesso. E sei stato tu a darmi l'idea!-

-I... io?-

-Non ricordi? Eri riuscito a concentrare i cristalli del Blizzard Attack creando una sfera di energia fredda. Quindi ho pensato di fare la stessa identica cosa, ma modificandone la forma. Inconsapevolmente, sei stato un illuminazione per me. Grazie mille!-

-A... assurdo! Non ci posso credere!-

-Arrenditi all'evidenza!-

-Sta zitto!-

Úlrik scattò e lo colpì con un pugno buttandolo a terra per poi spiccare il volo.

-Devo vendicare Sonya. Non posso permettermi di morire! Gyrfalcon Wings!-

Tommi sorrise.

-Idiota! Freeze Blade!-

Úlrik fu preso in pieno e a Tommi bastò semplicemente scansarsi per evitarlo. Quando Úlrik tornò con i piedi per terra, rimase in piedi di spalle senza muovere un muscolo. Poi, dopo poco, l'elmo andò in frantumi rivelando i suoi capelli biondi.

-Male... detto... saint...-

Sulla sua fronte colò una riga di sangue, dopodiché la sua testa si aprì in due congelandosi e cadde a terra all'indietro. Anche la sua anima fu annientata da Atena.

-Se usavi il Gyrfalcon Clutch, probabilmente saremmo morti entrambi. La fortuna è stata dalla mia parte e non dalla tua, mi spiace! Rendo comunque omaggio alla tua forza, sei stato davvero un guerriero formidabile!-

Tommi chinò la testa in segno di rispetto e svenne. Il nuovo colpo lo aveva prosciugato di tutte le forze. Nell'ultima stanza rimasta, nel frattempo, gli ultimi due guerrieri di entrambe le fazioni si stavano contemplando.

"Anche tu sei morto amico mio? Non posso crederci!" pensò il guerriero artico.

-Che aspetta dea Atena? Vada nella stanza di Chione!- disse Roine.

-No! Ci andremo insieme. So che vincerai. Io ho fiducia in te!-

-Dea Atena, lei è un'illusa. Presto vedrà come il suo pupazzo mascherato finirà all'inferno. E lei con lui! Non le permetterò mai di andare nella stanza di sua eccellenza Chione!-

-Basta parlare! Combattiamo, micetto!-

Nota 8: Il Freeze Blade è ispirato al Colpo Del Lupo Del Cielo di Ryuga dal manga e anime Ken Il Guerriero e viene lanciato alla stesso modo.

 

 

 

 

 

 

Capitolo 10:

L'Ultimo Arctica

 

-Non ci siamo ancora presentati. Io sono...-

-Roine, detto Maschera Di Ghiaccio, lo so!-

Roine rimase stupito.

-Sono così famoso?-

-Abbastanza. Circolano molte leggende sul tuo conto. Una, in particolare, dice che se ti levano la maschera, e vedono il tuo volto, i poveri sventurati si ritrovano con una maschera di ghiaccio sul volto e muoiono soffocati.-

Roine sorrise, ma non si poteva vedere.

-Eh già!-

-Quindi mi confermi che c'è del vero su queste voci?-

Roine alzò le braccia come a dire "E chi può dirlo?".

-Va bene, non importa. Io sono l'ultimo Arctica rimasto. Il braccio destro di sua eccellenza Chione: sono Milad di Snow Leopard!-

Questo era il motivo del perché Roine lo aveva chiamato "micetto". La Frystál di Milad era completamente identica alla God Robe del God Warrior della stella Alcor. Le uniche differenze erano che non c'erano le zanne ai lati dell'elmo, dato che rappresentava un leopardo delle nevi e non certo una tigre dai denti a sciabola o smilodonte, e aveva delle piccole macchie nere. Infine, i suoi occhi erano color nocciola chiaro. Roine si mise in posizione d'attacco, mentre Milad sorrise.

-Che hai da sorridere? Mettiti in posa piuttosto!-

-Attaccami e zitto!-

-Come vuoi!-

Tentò di colpirlo con un pugno, ma Milad compì un grande salto all'indietro e atterrò in ginocchio poco lontano.

-Sei veloce!-

-Agile in effetti sono, ma ancor più...-

Si alzò.

-Potente!-

-Dimostramelo allora, invece di parlare!-

Milard scattò e colpì Roine con un pugno allo stomaco che gli fece sputare sangue.

-Ti va bene come inizio?-

Non lo fece rispondere perché lo scaraventò a terra con un altro pugno.

-Non vi permetterò neanche solo di vedere il volto di sua eccellenza. Vi ammazzerò qui entrambi! Snow Leopard Claws!-

Roine incrociò le braccia, prese in pieno i raggi bianchi e fu scaraventato poco lontano. Quando si rialzò, Milad sorrise.

-Complimenti, ma non riuscirai a essere sempre così fortunato!-

Il guerriero artico saltò, ma anche Roine saltò ed entrambi si colpirono con un pugno. Quello di Roine fece volare via l'elmo del suo avversario, mentre quello di Milad fece tossire il Crystal Saint mascherato. Completamente privo dell'elmo, si poté vedere che i capelli di Milad erano corti e verdi.

-Il primo Snow Leopard Claws era solo di riscaldamento. Ora ne assaggerai di più potenti!-

-Non vedevo l'ora!-

L'Arctica sorrise, bruciò il suo cosmo, la figura del leopardo delle nevi comparve alle sue spalle e gridò:

-Snow Leopard Claws!-

Roine li evitò con un salto.

-Cosa?-

-Ritenta!-

Milad non si fece pregare e riprovò, ma di nuovo il colpo andò a vuoto. Ci provò in tutto cinque volte. Al sesto tentativo, saltò anche lui e colpì Roine con un braccio teso buttandolo a terra.

-Mi avevi stancato con i tuoi giochetti da clown. Smettila e fai il serio!-

-D'accordo, come vuoi!-

Anche Roine iniziò a bruciare il suo cosmo. Una sfera di energia ghiacciata comparve davanti a lui, fissò Milad e gli sorrise.

-Bloody Hailstorm!-

Colpì la sfera con entrambi i pugni e questa si trasformò in numerosi aculei di ghiaccio molto appuntiti. Milad rimase indifferente e li distrusse tutti con i raggi bianchi lanciati dai suoi artigli.

-Ti avevo chiesto di smetterla di giocare, ma evidentemente sei più un comico che un guerriero. Mi stai mettendo addosso tanta tristezza!-

-Non preoccuparti. Questo era solo l'inizio. Ho altre carte da giocare!-

-Siamo in due!-

-Davvero?-

Milad annuì, tornò a bruciare il suo cosmo e gridò:

-Ice Fangs!-

Dal pugno lanciò una sfera di energia fredda che Roine riuscì a trattenere con entrambe le mani.

-Sorprendente!-

Con grande sforzo riuscì a rispedirla al mittente e Milad si scansò semplicemente.

-Ripeto: sorprendente. È un peccato che tu non stia dalla nostra parte. Ci avrebbe fatto comodo uno come te!-

-E se poi ero io il preferito della tua dea e non tu?-

Milad rise come un matto, dopodiché, con uno scatto fulmineo, colpì Roine con un violento pugno allo stomaco.

-Semplice: Ti avrei ucciso come sto facendo adesso!-

Gli diede un violento montante che lo sollevò in aria. Saltò e lo colpì con una gomitata allo stomaco che lo scaraventò in terra.

-Pe... permaloso!-

-Ice Fangs!-

Stavolta, non riuscì a pararla e la prese in pieno. Per fortuna, il suo cloth non subì alcun danno, anche se sulla sua maschera comparvero delle piccole crepe appena visibili. Nonostante il colpo, si rialzò.

-È il mio turno ora, maledetto!-

-Non te lo lascerò fare! Snow Leopard Claws!-

Stavolta il colpo andò a segno e anche sul suo cloth si formarono delle crepe. Non appena si rialzò, Milad lo colpì con un calcio rotante, ributtandolo a terra, dopo essersi avvicinato a lui eseguendo delle capriole. Cercò anche di colpirlo con una ginocchiata, ma Roine lo evitò rotolando. Si rialzò, si concentrò e creò un'altra sfera di energia fredda.

-Di nuovo quello stupido colpo?-

-Certo che no! Iceberg Alligator's Bite!-

Colpì la sfera con un calcio e assunse la forma della testa di un enorme alligatore di ghiaccio. Milard scosse la testa, lanciò le Ice Fangs e la testa di alligatore andò in pezzi.

-Devo essere sincero: mi deludi. Forse non dovevo avere tutte queste grandi aspettative!-

-Mi spiace per questo. Forse il mio prossimo colpo ti farà cambiare idea?-

-Ne dubito fortemente!-

Roine si concentrò, ma stavolta il suo avversario non restò a guardare e lanciò i raggi dai suoi artigli provocando altre crepe sul crystal cloth.

-Ehy, mi hai fatto togliere la concentrazione!-

-Sei una vergogna. Non meriti di essere un saint, neanche di una casta così bassa!-

-Quando subirai il mio colpo finale cambierai idea! Te lo assicuro!-

Milad lo colpì con un calcio volante buttandolo a terra.

-Non se sarò io il primo a lanciare il mio colpo di grazia!-

-Anche tu hai un altro colpo?-

Milad sorrise e bruciò il suo cosmo. In quell'istante, a Roine parve di sentire il ruggito del leopardo delle nevi.

-Questa cosa... non mi piace affatto!-

-Muori pagliaccio! Snow Leopard Growl!-

Il colpo, di pura energia, andò a segno e il cloth di Roine andò completamente a pezzi. Solo la sua maschera riuscì, miracolosamente, a salvarsi.

-R... Roine...- disse Atena preoccupata.

-È rimasta sola, Atena. Si rassegni e si lasci uccidere da me! È meglio per lei!-

-Non mi avrai senza combattere!-

-Ammiro il suo coraggio, ma sinceramente è inutile!-

Non appena mosse un passo, il guerriero artico ebbe un brivido.

-Cos'è questa sensazione?- si chiese.

-Si chiama paura!- disse Roine che era ancora steso in terra.

-C... come?-

Il saint si alzò, il suo corpo brillò di una luce color azzurro ghiaccio e il crystal cloth rinacque. Il suo nuovo aspetto era completamente identico alla God Robe del dio Odino. L'unica differenza era l'elmo.

-Come... come è possibile una cosa del genere? Solo il cloth della fenice ha la capacità di rigenerarsi da solo!-

-Questo è quello che credi tu!-

-S... sta zitto! Snow Leopard Claws!-

Roine prese il colpo in pieno, ma stavolta, il suo cloth non subì neanche il più piccolo dei graffi.

-N... No! Non può essere!-

Roine sorrise, ma a causa della maschera non si poteva vedere.

-Ice Fangs!-

Roine la afferrò con una mano sola senza il minimo sforzo e la rispedì al mittente che fu costretto a respingerla con uno schiaffo.

-Devo ammettere... che ora sì che si comincia a ragionare!-

-Volevi che smettessi di giocare e ora sei stato accontentato!-

-Hai ragione, sono felice adesso. Ma non riuscirai mai a sopravvivere al mio Snow Leopard Growl!-

-Se ci credi...-

Quelle parole lo fecero un attimo esitare, ma poi scosse la testa, bruciò il cosmo e lanciò il colpo. Roine rimase immobile e lo prese in pieno facendo scoppiare dal ridere Milad.

-Sei proprio uno stupido!-

Quando il polverone svanì, però, non c'era traccia del suo corpo.

-Ma dove diavolo...?-

-Non lo sai che un colpo già visto una volta non ha più efficacia contro un saint? Eppure è l'A B C!-

Milard sussultò e reagì cercando di colpirlo con una gomitata, ma Roine la parò e lo colpì con un calcio buttandolo a terra.

-Maledetto! Ah!-

Roine bruciò il suo cosmo, una nuova sfera comparve davanti a lui e disse:

-Eccoti il mio colpo di grazia! Cetacean's Death!-

Colpì la sfera con un violento montante, spaccò il soffitto e scomparve nel cielo. Milard iniziò a ridere.

-Un colpo meraviglioso e di grande utilità! Sei davvero una sagoma! Proprio un clown mancato!-

Roine scosse la testa. La sfera più saliva e più s’ingrandiva. Raggiunta una certa dimensione, ricadde violentemente addosso a Milard facendolo sprofondare in un cratere.

-Stavi dicendo?-

Roine andò a contemplare il cratere che aveva provocato, dopodiché andò da Atena.

-Andiamo, Atena. La nostra "amica" Chione ci aspetta!-

-Sì!-

Si avvicinarono al portone, ma qualcosa li fermò.

-Accidenti, sei proprio coriaceo. Sei il primo che riesce a sopravvivere al mio Cetacean's Death!-

Milad non rispose. L'unica cosa rimasta della sua Frystál erano i gambali.

-Avevo detto che non vi permetterò mai di andare nella stanza di sua eccellenza Chione!-

-Smettila! Sei ridicolo!-

-Stai zitto pagliaccio!-

Nonostante fosse mezzo moribondo, riuscì a compiere un grande salto atterrando davanti ad Atena e Roine. A quest'ultimo, lo colpì con una gomitata. Appena si girò, notò che la gomitata aveva fatto saltare via la maschera di ghiaccio e questo lo preoccupò molto. Quando però notò che non accade nulla, rise.

-Erano solo voci infondate! Che razza di idiozie che ci si inventa!-

Dopodiché, cadde a terra prono. Roine e Atena si guardarono senza dire una parola e, prima che lei annientasse la sua anima, entrambi gli resero omaggio.

-Andiamo! Non facciamo aspettare troppo Chione. Non vorrei che si scaldasse.-

Benché la battuta era carina, Roine non ebbe alcuna reazione, si rimise la maschera, aprirono il portone ed entrarono nell'ultima sala rimasta.

Nota 9: Come nella fanfiction precedente, l'elmo del nuovo Crystal Cloth di Roine è identico a quello di Shura Del Capricorno visto nell'anime, ma ovviamente privo delle corna.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 11:

Battaglia Finale

 

-Finalmente ci rincontriamo, Atena!-

-Chione…-

La dea delle nevi iniziò a ridere. Il lungo chitone bianco che indossava, era in realtà una corazza e aveva due coprispalle azzurri. Era seduta su un trono di ghiaccio che si raggiungeva salendo una lunga scalinata sempre di ghiaccio.

-Devo farvi i miei complimenti. Non mi aspettavo che dei saints di una casta di serie Z fossero così in gamba da sconfiggere i miei adorati Arctica. Sono sorpresa, ma al tempo stesso triste... perché per colpa tua, Atena, non torneranno più in vita!-

-Sei tu che hai cominciato! Pan per focaccia, mai cara!-

Chione sorrise e scese le scale lentamente fino a mettersi davanti alla giovane con lo scettro di Nike.

-Hai firmato la tua condanna!-

-Non ancora. Non ho ricevuto alcun foglio!-

Roine s'intromise e colpì la guancia sinistra di Chione con un pugno. Inutile dire, che l'attacco si rilevò del tutto inutile sulla dea.

-Come osi intrometterti, piccolo insetto insolente?-

-Roine, fermo! Sono io che ci devo combattere!-

Il Crystal Saint, però, fece orecchie da mercante.

-Iceberg Alligator's Bite!-

Bruciò il suo cosmo, creò la sfera di ghiaccio, la colpì con un calcio, si trasformò nella testa di alligatore e si diresse a tutta velocità verso la dea. Lei sorrise e lo prese in pieno senza subire danni.

-Credevo fossi più intelligente, ma mi sbagliavo! Io sono pur sempre la dea della neve. Con me certe cose non funzionano!-

-Maled...-

Chione allargò le braccia e creò una violenta bufera che scaraventò i due lontano.

-Questo era solo il riscaldamento.-

-Curioso. Credevo che non ne avessi bisogno!-

-Taci, Atena!-

Roine si rialzò e creò un'altra sfera.

-Sei duro come il marmo, eh? Non ti entra proprio in testa?-

Lui non rispose e colpì la sfera con un montante. Questo, a Chione fece prima inarcare un sopracciglio, poi la face scoppiare a ridere.

-Sei completamente impazzito credo!-

La sfera tornò come un proiettile colpendola in pieno e provocando un cratere enorme.

-Avrà funzionato?-

-Ci credo poco...- disse Atena pensierosa.

Chione ritornò con un salto e riatterrò alle spalle di Atena. La ragazza non fece in tempo a voltarsi, che la dea delle nevi la scaraventò lontana con un'altra bufera.

-Atena! Dannazione!-

-Fermo dove sei mascherina!-

La dea lanciò una sfera di ghiaccio dalla mano destra che lentamente assunse la forma della testa di un alligatore.

-Cosa? Non è possibile!-

Colpì la testa dell'alligatore con un calcio distruggendola.

-Incredibile... sei riuscita a riprodurre il mio Iceberg Alligator's Bite?-

-Un giochetto elementare per me!-

-Maledetta!-

-Ora guarda questi!-

Le unghie si allungarono e lanciò da essi dei raggi bianchi che Roine riuscì a evitare per un pelo.

-Ma questi sono...-

-Esatto! Gli Snow Leopard Claws di Milad. Sò riprodurre anche i colpi dei miei Arctica!-

-...-

-Ma comunque, preferisco uccidervi con i miei di attacchi!-

La dea alzò le braccia al cielo e una pioggia di aculei di ghiaccio cadde sui suoi nemici. Atena si salvò grazie al suo scudo e Roine li distrusse semplicemente con i suoi pugni.

-Non sai fare di meglio, dea della neve?-

-Non provocarmi. Non ti conviene!-

Roine sorrise, ma grazie alla sua maschera non fu visto. Chione scattò e una volta vicino a lui, lo colpì prima con un violento pugno allo stomaco, dopodiché i suoi occhi s'illuminarono e lo scaraventò contro una parete.

-Roine!-

-Tranquilla Atena. Ce ne è anche per te!-

Anche Atena fu colpita, il suo elmo volò via e anche lei si schiantò contro una parete.

-Ti ucciderò e dominerò il mondo. Non esisteranno più le altre stagioni, ma solo un inverno senza fine!-

-Dici sempre così, ma poi puntualmente ti sconfiggo!-

-Stavolta non sarà così! Mh?-

Avvertì il cosmo di Roine e si voltò verso di lui

-Bloody Hailstorm!-

Lanciò gli aculei di ghiaccio che però, appena raggiunsero l'obbiettivo si fermarono di colpo e tornarono indietro costringendo Roine a distruggerli con i pugni.

-Ho capito. Devo sbarazzarmi di te, prima, altrimenti non farai altro che darmi fastidio, come una mosca fastidiosa!-

In un lampo, si parò davanti al Crystal Saint mascherato, gli occhi brillarono e fu scaraventato, di nuovo, contro una parete. Prima, però, il suo crystal cloth andò in frantumi e sulla sua maschera comparvero numerose crepe.

-Ora posso finalmente occuparmi di te, Atena!-

-Non contarci troppo!- disse una voce.

-Mh?-

Chione fu colpita al petto da un pugno. Un pugno che si rivelò inutile. Era stato Tommi a colpirla.

-Un altro scocciatore? Perché non sei morto come gli altri?-

-Non era nel mio destino evidentemente!-

-Sparisci!-

Tommi fu scaraventato via da un onda invisibile lanciata dal dito indice della dea e anche il suo cloth andò in frantumi.

-Io sono una dea. Non potete di sconfiggermi!-

-Freezing Corona!-

La sfera di ghiaccio di Eirik fu afferrata e lentamente scomparve come se l'avesse assorbita dentro di lei.

-Maledizione!-

Chione allargò le braccia, ma qualcuno la colpì alla schiena con una violenta spallata, che però si rivelò inutile perché non la smosse di un millimetro. Era Sergey. Cercò di colpirla anche con un pugno, ma Chione gli afferrò il braccio e glielo spezzò senza sforzo. Eirik tentò d'intervenire, ma fu investito da un vortice di ghiaccio.

-Adesso basta!- disse Chione facendo apparire sulla sua mano la spada di ghiaccio.

Sergey, che soffriva stringendo i denti, fu il primo ad essere ucciso da quell'arma essendo il più vicino.

-Ora chi è il prossimo?-

-Crystal Skull Eyes!-

Anche l'intervento di Benjamin fu ovviamente inutile.

-Vi state tutti riunendo qui per essere uccisi? Siete proprio così stanchi di vivere?-

Giunsero anche Ísarr e Arjen, ma anche i loro attacchi non servirono a niente.

-Sparite tutti!-

Chione allargò le braccia al cielo, il suo corpo s'illuminò e ci fu un intenso bagliore azzurro. Tutti i Crystal Saints erano a terra e, quelli che avevano ancora il cloth, ne erano sprovvisti. L'unica che era rimasta in piedi era Atena.

-Lo scontro è solo tra me e te. Finiamolo!-

-È giusto che sia così!-

Il cosmo di Arjen, però, costrinse la dea a voltarsi.

-Ancora tu? Sei anche cieco. Cosa speri di ottenere?-

-Ice Needles!-

Lanciò innumerevoli aculei di ghiaccio che a contatto con la dea si spezzavano come grissini. Uno di essi, poi, lo afferrò con due dita e lo rispedì al mittente colpendolo al cuore.

-Anche la tua anima e quella del tuo amico deve sparire. Sparirete tutti e non nascerete più!-

Quindi, anche le anime di Sergey e Arjen furono annientate. Quell'attimo di distrazione, permise ad Atena di colpirla con lo scettro alla schiena. Incredibilmente, riuscì a provocarle dolore.

-Maledetta, mi hai attaccato alle spalle!-

-Avresti fatto lo stesso!-

-Stai zitta!-

Cercò di colpirla con la spada di ghiaccio, ma Atena parò il colpo con lo scettro.

-La vittoria sarà mia stavolta!-

-Ne dubito!-

Le due cominciarono a darsi battaglia. Scettro e spada cozzavano di continuo. Alla fine, però, fu Chione ad avere la meglio riuscendo a conficcare, nonostante il cloth, la spada nella spalla sinistra e si ghiacciò con tutto il braccio. La ragazza dovette inginocchiarsi per la sofferenza.

-Sei finita, maledetta!-

All'improvviso, qualcosa la fece sussultare.

-Che... che diavolo...?-

Roine e gli altri quattro Crystal Saints si erano rialzati e i loro corpi brillavano intensamente di una luce color azzurro ghiaccio.

-Perché vi ostinate a rialzarvi? Dovevate stare giù. Dovevate aspettare la morte con tutta tranquillità!-

I guerrieri non risposero e cominciarono a fare un passo avanti. Poi un altro e un altro ancora.

-Credete di farmi paura? Siete solo dei patetici morti viventi!-

Lanciò un vortice di ghiaccio, ma i saints continuavano ad avanzare.

-Ma... come vi permettete, razza d'insolenti!-

I cinque, all'unisono, lanciarono dai loro pugni sfere di ghiaccio che si unirono formandone una sola e gigantesca. Chione sorrise e rimase immobile.

-Non imparate mai, eh? Siete testardi come un branco di somari!-

Una volta che la sfera raggiunse la dea, quest'ultima, con sua somma sorpresa, fu scaraventata poco lontano passando sopra la testa di Atena. Quando si rialzò aveva uno sguardo interdetto.

-Non ci posso credere. Com'è possibile una cosa del genere? Voi mi avete... -

Fece una pausa, mentre sulla sua corazza/chitone si formarono numerose crepe e dalla fronte colarono alcune gocce di sangue.

-Voi mi avete ferito!- gridò con rabbia feroce.

I cinque saints tentarono di riutilizzare l'attacco, ma non furono abbastanza veloci, perché Chione saltò atterrando davanti a loro e, con un semplice soffio, li fece volare via.

-Non vi perdonerò mai, maledetti!-

-Basta, Chione!-

-Cosa?-

Appena si voltò, i suoi occhi furono investiti da un intensa luce dorata. Atena si era rialzata, aveva sollevato Nike al cielo e si era illuminato.

-Fermati maledetta! Non sopporto il calore del tuo odioso cosmo. Smettila!-

-È tempo di tornare a dormire e che le nevicate fuori stagione cessino!-

-Zitta!-

La spada di ghiaccio s'illuminò e da essa lanciò un'onda energetica a forma di falce di luna. Anche Atena, però, lanciò un'onda energetica dorata dal suo scettro e così si annullarono.

-Maledetta!-

Stava per riattaccare, quando fu colpita alle spalle e la sua corazza fu molto danneggiata.

-A... Ancora voi?- disse voltandosi.

Quella distrazione fu sufficiente per permettere ad Atena di avvicinarsi a lei. Lo scettro brillò di nuovo, la dea mutò in forma di spirito, ci fu un bagliore bianco e una volta finito, rimase solo una statua di ghiaccio che impugnava la spada al cielo e una pergamena bianca con su scritto "Atena" in greco sul petto.

La dea della giustizia sorrise, quando all'improvviso, la terra cominciò a tremare.

-La piramide sta crollando. Presto, usciamo!- gridò.

I Crystal Saints, con un po' di fatica, la raggiunsero, lei chiuse gli occhi, ci fu un bagliore dorato e il soffitto crollò. Lei e i guerrieri erano fuori insieme alla statua di Chione. Roine si avvicinò ad essa, guardò i suoi compagni e disse:

-Che ne dite se, invece di tornare al Polo Nord, non rimaniamo qui?-

-Cos'hai in mente?- chiese Atena.

-Se rimaniamo qui in Siberia potremo tenere d'occhio Chione di generazione in generazione. Così se ha intenzione di svegliarsi in anticipo come ha fatto adesso, cercheremo di fermarla a tutti i costi!-

Atena e gli altri sorrisero.

-Sono d'accordo!- dissero in coro.

Fu così che i Crystal Saints, e i loro rispettivi successori, fecero la guardia al sigillo della dea Chione.

Il resto è una storia già scritta.