PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO DICIOTTESIMO: VIAGGIO NEL MONDO SOMMERSO

"Passammo dai regni emersi al territorio sommerso di Nettuno in un attimo, fu un piccolo bagliore ed un'onda.

Quando mi risvegliai, la prima cosa che feci fu trattenere il respiro, pensavo di essere sott'acqua, ma Edua disse: "Non serve, il regno di Nettuno è sotto la superficie marina, non dentro", allora ripresi a respirare e notai sopra di me un cielo, che in realtà era il mare.

Mako fu il primo a fare la domanda che tutti ci facevamo dentro di noi: "Come troveremo l'ultima armatura?", "Vi ci porterò io", disse una voce che proveniva dalle mie spalle; mi voltai e vidi una figura giungere, vestita di un'armatura rossa, più si avvicinava più mi sembrava di conoscerla, alla fine fu Mako a spegnere i miei sospetti dicendomi: "Kanon, hai visto chi è?", "Non può essere lei", risposi, "No è lei ti dico, è Saba", "Già, ciao Kanon, ciao Mako, salve a voi cavalieri d'oro di Atena", disse.

"Chi è?" chiese Seiya, fu lei stessa a presentarsi: "Sono Saba, vengo dal loro stesso villaggio, siamo cresciuti insieme e sono la messaggera di Nettuno nel suo regno sottomarino", diceva, e mentre parlava notai come era cresciuta, l'ultima volta che l'avevo vista aveva 14 anni ed io e Mako stavamo per imbarcarci per i nostri due luoghi di allenamento.

Intanto la messaggera continuava: "Se volete seguirmi, dovremo passare da 3 colonne, dove potrete conoscere tre dei sette generali di Nettuno, quello del mar glaciale artico ed i due dell'oceano Atlantico. L'armatura si trova alla colonna dell'antartico, custodita dal generale della salamandra e dal maestro di uno di voi, Lair di Hydrus", a queste parole, notai che Edua susultò, sapevo che era il suo maestro che lei sarebbe stata felice di rivederlo, ma non sapevo come sarebbe andata con i generali dei mari, da sempre nemici di Atena, solo due volte si erano alleati, durante la battaglia contro Ades e contro Ra ed Urano, mi raccontava mio padre, che aveva indossato l'armatura del Dragone Marino.

Noi accettamo, durante il tragitto fino alla prima colonna, Mako, che aveva sempre avuto una cotta per Saba, di cui non potevo negare la bellezza, le chiese: "Come mai sei finita qui?", lei lo guardò, poi si girò a guardare me e poi scrutò i nostri compagni, fino a fermarsi su Axe e disse:

"Dopo la vostra partenza mi annoiavo e stavo sempre ad aspettare il vostro ritorno, in riva al mare, quando una voce un giorno mi disse: <Vieni da me>, veniva da sott'acqua ed era il divino Nettuno, sono tre anno che risiedo nel suo regno, noi siamo i suoi soldati e siamo pronti per il suo nuovo ritorno."

Poco dopo arrivammo alla colonna dell'artico, li vedemmo dinnanzi a noi un individuo gigantesco con un'armatura di colore dorato, ma fatta in modo strano. Quel tipo si avvicinò a Raul e gli disse: "Non saluti un vecchio compagno?", Raul lo guardò negli occhi, erano in pochi ad avere le dimensioni del cavaliere del Toro, poi disse: "Ron?", il cavaliere si tolse l'elmo, così da mostrare gli occhi neri ed il volto abbronzato, "Esatto", rispose, "Dopo la tua partenza, tutti ti invidiavamo, poi è partito anche Dhol, quindi Kesin è stato scelto da Geki come suo successore, gli altri non si sono opposti, io si, ed il maestro mi ha scacciato, il dio Nettuno mi ha quindi scelto come suo generale, comprendendo le mie capacità, comunque anche tu hai una bella armatura, potete passare;" poi si rivolse a Saba, "Non fargli mancare niente".

Passata la colonna, Raul ci spiegò: "Era mio compagno durante gli addestramenti in Canada con Geki dell'Orsa, poi quando sono stato scelto io come cavaliere d'oro del Toro e Dhol come successore della stella gamma, lui sperava di avere almeno l'armatura di bronzo dell'orsa minore, ma anche questa possibilità deve essere sfumata.

Arrivammo, purtroppo alla colonna dell'Atlantico del Nord, camminavamo a due a due, seguendo Saba, io e Mako eravamo la prima fila. Il generale di quella colonna aveva il volto completamente coperto dall'elmo, quando si mise di fronte a me, bloccandomi il passaggio, poi mi disse: "Sei il cavaliere dei Gemelli?", "Si", risposi, "E come ti chiami?", mi pareva scortese non rispondere, quindi dissi: "Kanon", "Ah, il traditore", mi trattenni dall'urlargli in faccia e chiesi: "Tu chi sei?", "Colui che avrebbe dovuto avere la tua armatura, ma tuo nonno portò disonore anche a me, mi chiamo Seadragon Saga", il suo nome mi colpì con una freccia, Saga, il fratello del mio antenato Kanon, "In realtà, il mio nome sarebbe Julian, ma il dio Nettuno mi ha indicato il mio antenato e mi ha dato il permesso di cambiare il mio nome, sai," continuò, "Dopo che tuo nonno maledì il fratello, lui divenne in parte maligno e durante il suo periodo da gran sacerdote, ebbe molte amanti, fra cui la donna da cui nacque mio padre, che aveva solo la parte buona degli ambigui gemelli, ed erano nato lo stesso giorno del padre, il 30 Maggio, tuo padre quando è nato?", era sconcertante che lo stessi ad ascoltare, ma risposi: "Lo stesso giorno", "Già, mentre noi due no, noi siamo i nuovi Saga e Kanon, chi vincerà stavolta, l'eroe spodestato o il traditore?" e mi spinse l'indice contro la corazza, io bloccai istintivamente la sua mano e, proprio mentre stavo per colpirlo, sentì una voce da dietro di me dire, "Kanon, basta", era la voce di Edua, stavo per lasciarlo, quando lui mi disse: "Ti fai comandare da una donna?", in quel momento il mio braccio destro andò istintivamente indietro, come per scatenare l'"esplosione galattica", quando lui mi disse: "Attento, a questa distanza le nostre due <esplosioni galattiche> potrebbero ucciderci", a queste parole rimasi stupito che anche lui sapesse utilizzare tale tecnica, ma mi disse: "E' la tecnica che si conosce solo attraverso la conoscenza del proprio essere sia nel bene che nel male", io allora gli dissi: "Si conosce attraverso la propria ambiguità, ma si controlla attraverso il proprio corpo ed il proprio doppio cosmo", adesso notavo nei suoi occhi lo stupore. Lo guardai con un sorriso beffardo, quando si tolse l'elmo: avevamo gli stessi capelli e la stessa disposizione degli zigomi sul volto, differenti erano gli occhi, che io avevo preso da mia madre, ed il naso, che probabilmente lui doveva aver preso dalla sua, per il resto ci assomigliavamo incredibilmente, mi ricordò il mio Yang che avevo trovato nel labirinto di Minosse II.

A quel punto capì che la situazione stava per degenerare e lo scostai con un movimento della spalla, per poi allontanarmi insieme ad i miei compagni, mi fermai solo un attimo, quando lui si rimise l'elmo e mi disse: "Lo sai vero?", "Si," risposi, "So che ci rivedremo".

Oltre passammo la colonna, nessuno mi parlava, finché non accadde ciò che meno avrei immaginato, ma più avrei sperato che accadesse: Edua mi appoggiò una mano sulla spalla della corazza e disse: "Tutto bene?", io le sorrisi e dissi: "Si". Arrivammo quindi alla colonna dell'Atlantico del Sud, dove non vedemmo nessuno, ma sentimmo suonare un flauto, ad un tratto una ragazza con un'armatura dello stesso materiale delle altre due si avvicinò a noi, ma non ci degno neanche di uno sguardo, continuò a camminare, guardò Callisto un attimo soltanto, poi disse: "Potete passare", e si allontanò, continuando a suonare il flauto; "Scusate, il generale Prezia, lei è piuttosto scontrosa", ci spiegò Saba.

Ci dirigemmo quindi verso la colonna dell'antartico, qui un uomo con dei lunghi capelli viola e con un'armatura di bronzo ci aspettava, Edua andò verso di lui e lo salutò: "Salve, maestro", "Salve, mia cara allieva, sei cresciuta".

Lair, ci condusse alla colonna dell'Antartico ed intanto ci raccontò particolari della vita di Edua che non sapevo: "La trovai, quando aveva 8 anni, i suoi erano morti in un naufragio, lei era l'unica sopravvissuta, la accolsi nel regno di Nettuno e le insegnai i poteri della mente e la tecnica di riparazione delle armature, che mi aveva insegnato il mio maestro Kiki dell'Ariete, che a sua volta l'aveva imparata da suo fratello il grande Mur", mentre parlava, arrivammo ai piedi della colonna, dove si trovava lo scrigno con l'armatura e un altro generale dei mari a cui Edua disse: "Tu?", "Si, cara, sono proprio io, il tuo dolce compagno di giochi, Roza", quel tipo l'avevo conosciuto da nemmeno un minuto e già mi stava antipatico, "Roza è il nuovo generale della Salamandra, comunque lì si trova la tua armatura" disse Lair a Callisto.

La ragazza si stava dirigendo verso lo scrigno, quando una rosa gialla la sfiorò, "No, è la mia armatura, l'armatura di Akei dei Pesci", "Deve essere l'ultimo dei prescelti di Chun" disse Camus, "Esatto" rispose Ryo.

Quel povero pazzo ci mandò contro un piccolo esercito che fu freddato dall'"Aurora del Nord" e dal "Colpo segreto del drago nascente", solo tre evitarono gli attacchi, ma furono abbattuti dalla "Stardust revolution" di Lair.

Il giovane Akei, intanto, attaccava Callisto con delle rose gialle, lei tentò il suo "scudo sonoro", ma lui l'avvisò: "Non serve, le mie <rose gialle> uccidono con il loro profumo che entra direttamente nella pelle", "Se ti prendono", disse Callisto, che non aveva usato lo "scudo sonoro", ma aveva creato un'illusione, "Spiacente", disse, "il <riflesso acquatico> ti ha imbrogliato ed ora le <corde dell'arpa> ti uccideranno", detto ciò scatenò il suo colpo ad una distanza tale da prenderlo in pieno, Akei fu travolto, ma si rialzò mostrando una rosa nera, e minacciando: "Da questa non ti salverai" e lanciò il colpo, che prese l'eletta dei pesci quasi in pieno, lei si spostò abbastanza in fretta da salvarsi e gli si avvicinò dicendogli: "Tu sarai il primo a sentire la <thunder music>, addio" ed iniziò a fischiettare una musica, che presto si trasformò in un suono cupo come l'urlo di Akei che cadde a terra morto, mentre Callisto indossava la sua armatura.

Roza disse: "Davvero forti questi cavalieri d'oro, quando scoppierà la guerra devo stare attento", "Guerra?" ripeté Mako, "Venite, vi accompagno alla colonna centrale, da cui arriverete direttamente ad Atene" disse Lair, "Si, ma dovremo passare dalla colonna dell'oceano Indiano" disse Saba, Lair la guardò male, ma non obbiettò.

Durante il viaggio verso la colonna, il maestro di Edua ci spiegò tutto: "Zeus e tutti i suoi fratelli e figli, eccetto Atena ed un'altra dea di cui non so il nome, sono morti durante la battaglia dei vostri predecessori nell'Olimpo. Ma ora stanno tornando in vita tutti, ormai mancano pochi anni alla nuova guerra sacra fra tutte le divinità, secondo voi è un caso la vostra ricerca? o è una volontà del destino?".

Con questa domanda arrivammo alla colonna dell'Oceano Indiano, dove un guerriero probabilmente indiano, stava seduto nella medesima posizione in cui avevamo trovato mesi addietro Shoren, il generale aveva una lancia vicino a se e non ci degnò di uno sguardo, ma percepì un'improvvisa variazione del suo cosmo, quando passò vicino a lui Alya, medesima cosa percepì nel cavaliere della Vergine, poi il generale parlò: "Saba" disse, "Si, generale Argheios", rispose la mia vecchia amica, "Perché Lair non è alla colonna antartica?", "Puoi chiedere direttamente a me, non serve che parli con Saba", disse il cavaliere di bronzo, "No, non parlo con i miei futuri nemici", a queste parole, Lair ci disse: "Scusate cavalieri, torno alla mia colonna, saluti a voi", poi si strinse la mano con Edua e scomparve, si era teletrasportato alla sua colonna.

Il viaggio continuò abbastanza tranquillo, anche perché avevo capito a che gioco giocava il dio dei mari: voleva o intimorirci o farci accendere possibili fiamme di odio con i suoi generali. Raul e Ron non si parlavo con grande affetto, io avevo quasi attaccato Saga, Callisto aveva percepito qualcosa di spiacevole nel cosmo della guardiana della colonna dell'Atlantico del sud, fra Edua e Roza non correva buon sangue, ed i cosmi di Alya e del generale indiano avevano avuto un contrasto.

Arrivammo, comunque sani e salvi al tempio di Nettuno, da cui uscimmo per arrivare alla costa greca. I cavalieri d'oro stavano per tornare al Grande Tempio".