PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO VENTESIMO:L'IDENTITA' DELLA DIVINITA'

"Salimmo le scale che portavano alla prima casa, quella dell'Ariete, quella che toccava ad Edua.

Entrati nella casa, non percepì alcun cosmo, né vedevo nessuno a parte noi dodici, ad un tratto Alya si fermò e disse: "Chi c'é li?" girandosi verso una colonna, Lukas per primo le disse: "Alya non c'é nessuno", ma Ryo gli rispose: "Forse no", "Come no?", ribatté Lukas, "I ciechi hanno percezioni maggiori della gente comune per rimediare alla mancanza di vista ed anche se lei ha appena perso la vista, è pur sempre un cavaliere d'oro, quindi più veloce nell'aprirsi a nuove vie", affermò Ryo.

In quel momento percepì un cosmo e vidi passarmi accanto una sfera di energia nera, diretta verso Edua, che per fortuna la evitò. "Aveva ragione Alya", disse il cavaliere dell'Ariete, "Restate indietro, chiunque sia è nella casa dell'Ariete ed è quindi mio dovere ucciderlo", disse, poi mi guardò e concluse "Da sola!".

Allora una seconda sfera energetica partì verso di lei, ma Edua fu così veloce da utilizzare il "crystal wall", che bloccò il colpo; in quel momento sentimmo una voce che disse: "Sei brava, cavaliere dell'Ariete, infondo sei riuscita a battere il mio allievo, ma non ci riuscirai con me, Manrage, cavaliere dell'Ariete nero, capace di manovrare la luce", poi silenzio, sentì dei passi, poi urlò: "Buchi neri" ed una serie di sfere energetiche si scagliò contro Edua, che le parò con il "Crystal wall", tutte meno una, che la colpì e la scaraventò contro una parete.

Rialzatasi, Edua rimase ferma e chiuse gli occhi, Manrage le disse: "E' inutile tentare di ascoltare i miei passi, mi muovo troppo velocemente", ritentò l'attacco con i "buchi neri" e stavolta la colpì in pieno, per fortuna si trattava della "crystal illusion". Edua riapparì dietro la colonna.

Lanciò la "Stardust revolution", che però non colpì niente, pensavo, poi sentì un rumore simile a quello che produce una crepa in un vetro che va aumentando ed ad un tratto, riuscì a vedere una sua gamba, "E' lì" disse Camus indicandolo.

Il cavaliere allora apparì, aveva lunghi capelli neri ed occhi del medesimo colore, la sua armatura era simile a quella di Edua tranne che per il colore, nero come gli occhi, il cavaliere nero sorrise, poi ci disse: "Sono stato uno stupido, ho dovuto aumentare il mio per lanciare quel colpo ad una statua di cristallo". Alzate quindi le braccia disse: "Ma ora, cavaliere d'Ariete, non rifarò il mio errore e tu non mi rivedrai, <muro nero>" e riscomparve.

Non sentimmo i suoi passi, ma capì subito che si era spostato, perché Alya aveva mosso la testa, allora cercai di fare come lei, concentrarmi sull'udito e sull'olfatto, non sulla vista. Udivo tutto confuso, ma ne vedevo quasi la sagoma, era alla sinistra di Edua, lei era ferma e stavolta non era la statua, respirava.

Riaprì gli occhi e la vidi ferma e concentrata, pensai che stesse facendo proprio come fatto io, quando sentì la voce di Manrage: "Ora dovunque tu sia morirai, preparati alla <nascita del buco nero>, il mio colpo più potente", "Aspetta" disse Edua, "Per chi combatti? Non per Atena?",

"No", rispose lui da un punto diverso, "Per una dea più potente, Ate, colei che guida il grande tempio con Chun e che vincerà la prossima guerra galattica anche solo con noi 12 cavalieri dell'oro nero, così impedirà che gli altri dei poi rinascano e le annullino nuovamente i poteri", "Grazie, cavaliere nero, era ciò che volevo sapere" disse Edua e poi corse verso un angolo, saltò e vi lanciò un calcio, le cadde l'elmo con questo movimento, ed i suoi stupendi capelli rossi si mossero con il suo capo, lei colpì e frantumò il "muro nero"; Manrage allora alzò le braccia e disse: "Preparati a morire!", lei rispose: "Preparati tu, <starlight extinction>" ed una gigantesca esplosione luminosa mi obbligò a chiudere gli occhi. Una volta riaperti, corsi verso di lei, era viva, si stava rialzando, le raccolsi l'elmo e le dissi: "A te, cavaliere dell'Ariete e custode della prima casa dello zodiaco", lei mi sorrise e poi disse: "Grazie", Manrage era morto. Uscimmo dalla prima casa, dopo aver posto fuori dall'entrata il cadavere di Manrage e ci dirigemmo verso la seconda casa, quella del toro, consapevoli dell'identità della nostra nemica: Ate".