PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO QUINTO: LA BILANCIA

"La mattina seguente, i cavalieri di bronzo proposero di combattere secondo l'ordine dei segni, io non ero molto d'accordo, perché la prima sarebbe stata Edua, ma lei mi si avvicinò e mi disse: "Sono abbastanza cresciuta da saper badare da sola a me stessa". Dette queste parole, Axe fece un segno nel terreno con le mani, che delimitasse il ring.

Il primo a salire fu un cavaliere dall'armatura dall'armatura rossa che si presentò come: "Faust della Fornace". Faust usava attacchi infuocati, infatti il suo primo attacco fu la "Fiamma eterna";

io stavo per scattare verso il ring, quando notai che la fiamma si era fermata contro una specie di muro fatto di cristallo, una tecnica difensiva che poi scoprì chiamarsi "crystal wall". Edua allora rispose all'attacco utilizzando una tela di luce con cui avvolse gli arti dell'avversario e lo fece contorcere tanto da farlo cadere a terra ferito, e poi con la forza della mente lo gettò fuori dal ring, la tecnica usata da Edua si chiama "Gold net", spiegò poi lei.

Il secondo a salire sul ring fu Raul che si scontrò con un altro gigante con l'armatura del "Bifolco", Caio se ricordo il nome: il cavaliere di bronzo attaccò l'eletto del Toro con il "Pugno distruttore", ma Raul, malgrado non avesse un'armatura lo bloccò con facilità e poi lo colpì con il "pugno dorato", una luce dorata coprì il suo braccio mentre scagliava l'energia del suo braccio contro l'avversario e gli distruggeva l'armatura.

Toccò poi a me, salì ad affrontarmi un giovane dagli occhi verdi con l'armatura bianca con una croce di sopra, disse di chiamarsi: "Peter dell'Altare" e mi cercò di colpire con l' "Ultima preghiera", muovendomi alla velocità della luce evitai l'attacco e mi avvicinai a lui tanto da poter notare ogni crepa della sua armatura, allora lo toccai delicatamente, ma con molta energia, gli frantumai l'armatura e lo gettai fuori dal ring.

Stava per iniziare lo scontro tra Lukas ed un cavaliere dall'armatura rossa, quando apparve dal nulla un giovane con un kimono viola, i capelli lunghissimi e neri e gli occhi verdi, di fisionomia cinese, che disse: "Il gran sacerdote d'Atene ha richiesto i dodici traditori, non i suoi dodici cavalieri di bronzo battuti. Voi dovete venire con me al grande tempio, è un ordine del gran sacerdote", "Mi dispiace, ma adesso si combatte lo scontro del futuro cavaliere del Cancro con un solo leccapiedi, non con due", "Cavaliere del Cancro? Non mi interesse, piuttosto chi è il cosiddetto eletto della Bilancia? lo uccido io, così non sprechiamo un altro di questi cavalieri di quart'ordine." Sentite queste parole, Tortus si fece avanti ed anche uno dei cavalieri di bronzo, con un'armatura marroncina, che ricordava quella della volpe. Il guerriero non si fece attendere molto ed attaccò con un colpo che chiamò "Colpo segreto del drago nascente", con cui li uccise entrambi. Mentre lui pronunciava quella tecnica, notai che Jabu e gli altri rimasero sorpresi e dissero qualcosa come: "E' la tecnica di Sirio".

La forza di quel guerriero era impressionante, gli altri cavalieri di bronzo si allontanarono; lady Isabel, invece, ci si avvicinò e chiese: "Come ti chiami straniero?" "Ryo" rispose il combattente, mentre lui parlava, sentì un urlo dietro di me provenire da Camus che gli urlò: "Dove hai preso quella croce?", in effetti Ryo aveva una croce d'oro al collo, "L'ho presa ad un nemico" rispose,

Camus stava per corrergli contro, ma in tre lo bloccammo, mentre lui diceva in lacrime: "Apparteneva a mio padre, ed il mio maestro me l'avrebbe data appena diventato cavaliere".

Quell'uomo senza un'armatura era riuscito ad uccidere anche un cavaliere con molta esperienza alle spalle come Erik.

Ryo chiese poi: "Vuoi essere tu il prossimo a lasciarci la pelle? o tu cavaliere del Cancro?

Insomma chi è il prossimo?" "Solo in tre finora ci siamo dimostrati grandi combattenti" risposi io,

"Bene allora scegliero fra voi tre!" disse lui.

Non volevo ciò per paura che Edua potesse rischiare la vita, ma quando stavo per dire "no" sentì i muscoli del mio volto bloccati da una forza esterna, e dopo che lui disse: "Bene, nessuno ha da obbiettare", riuscì nuovamente a muoverli e mi girai verso Edua, la responsabile del mio blocco, e lei mi guardò con i suoi bellissimi occhi con cui credo cercasse di tranquillizzarmi. Poi Ryo disse: "Tu con i capelli blu", parlava di me per fortuna.

Salì sul ring e lui mi attaccò subito con il medesimo colpo di prima, che però parai con una sola mano, poi mi lanciai al contro attacco usando il "Demone oscuro", ma ciò che vidi mi sorprese: non aveva effetto su di lui, in quel momento, nella confusione in cui ero, ricordai le parole di mio padre sulle tecniche di Gemini: "La dimensione oscura è una tecnica che non lascia scampo, ma da poche soddisfazioni. Il demone oscuro è un colpo che non uccide" ed in effetti io non volevo uccidere Ryo "ma sottomette la volontà di uomini normali, di cavalieri di bronzo ed argento e sui cavalieri d'oro riesce solo se questi non sono concentrati nello scontro con te", questa parte del discorso mi fece riflettere sui differenti cosmi di Tortus e Ryo e chiesi quindi al mio avversario: "Chi ti ha addestrato, facendo di te uno degli eletti?" quando pronuncia quelle parole, tutti mi guardarono stupiti, ma più stupefacente fu la sua risposta: "Nessuno, fui abbandonato ai piedi del grande tempio con dei testi cinesi in cui erano esposte le tecniche di lotta che ora uso. Sono qui contro il volere del gran sacerdote per poter andare con la sua armata a recuperare le vestigie d'oro e possedere quella della Bilancia, come diceva uno di quei testi" "Il gran sacerdote non ti vuole nella sua armata?" chiese Mako, "no, preferisce Kahn come cavaliere della Bilancia, ma dopo che gli porterò le vostre teste sarà felice di accettarmi, piuttosto tu come ti chiami?" mi chiese ed io gli risposi: "Kanon, l'eletto dei Gemelli", "Tu provieni da una famiglia di traditori, c'é l'hai nel sangue di tradire il grande tempio", quelle parole mi fecero infuriare e dissi: "Vediamo chi è nel torto e chi ha ragione: se vinci tu avrai la mia testa oltre che essere nel giusto, ma se vinco io ti unirai a noi", "Bene, ma non penso che riuscirai a battere il mio colpo ultimo: il <colpo dei 100 draghi>", quel colpo mi era già noto, tornai con i ricordi al discorso con mio padre e alle parole riguardo all' Esplosione galattica: "Il tuo colpo più forte è uno dei 6 colpi massimi dello zodiaco, l'Ariete ha la <starlight extinction>, i Gemelli l' <esplosione galattica>, il Leone il <lighting plasma>, la Bilancia il <colpo dei 100 draghi>, il Sagittario l' <eclittica dello zodiaco> e l'acquario lo <scorrere di acque divine>", il colpo che stavo per subire era uno dei colpi massimi dei cavalieri, allora decisi di fare l'unica cosa che mi sembrava possibile ed urlai: "Bene allora tu preparati a subire l' <esplosione galattica>". Caricai l'energia nel mio braccio destro, mentre lui la caricava nelle sue due mani, lanciammo insieme i due colpi che si scontrarono al centro del ring. Io fui scaraventato contro un albero che spezzai con l'impatto, per cadere poi a terra; quando mi rialzai sentivo dolori per tutta la schiena ed il gusto del sangue mi dava una certa nausea, dovevo avere una ferita in faccia, pensai, andai verso il mio avversario, o piuttosto mi ci trasinai; Ryo si era schiantato contro una parete della villa, era a terra in un lago di sangue, mi ci avvicinai lui si mise in ginocchio, poi cercò ci colpirmi con un pugno, ma io lo evitai, cadendo però anche io in ginocchio, allora iniziammo una piccola rissa, finché con un movimento disperato lo colpì con la testa facendo finalmente svenire. Subito dopo svenni io. Durante lo svenimento vidi Ryo ed un'immagine che ci guidava lontano da una valle nera. Quando mi risvegliai vidi non distantamente una figura circondata da una luce dorata, con bellissimi capelli, pensai che fossi nell'Eliseo e che quella fosse Venere, ma mi rispose: "Sei vivo ed io sono solo Edua", fu la prima volta che mi vergognai veramente che lei mi avesse letto un pensiero. Cercai di rialzami, ma non ce la facevo, malgrado le mie ferite erano state curate molto bene non ero ancora abbastanza in forze. Poi sentì un paio di noi dire: "Complimenti Micene" e quindi mi si avvicinò il cavaliere del Leone, che mi toccò: il suo tocco era caldo e mi rimise quasi al pieno delle forze, quando mi alzai notai intorno a me Lukas, Mako ed Axe, oltre Edua, Micene intanto stava facendo la stessa cosa a Ryo, che era incatenato e controllato da Raul. Chiesi: "Quanto ho dormito?" Lukas mi rispose: "Ti sei perso il mio combattimento, ho bruciato il cavaliere della Giraffa e poi ti sei perso il combattimento di Micene, che con un colpo di luce" "Lighting Volt" replicò Micene, "Si esatto, ha battuto il cavaliere della Lepre. Ora Alya stà battendo la sacerdotessa della Colomba". Subito dopo sentì come il rumore di un tornado e poi un tonfo: Alya aveva sconfitto con il suo "vortice dorato" la sacerdotessa guerriero.

Mi rialzai per vedere lo scontro di Mako. Lui si scontrò con "Erman del Tucano", fu uno scontro veloce, ma cruento, infatti Mako evitò il suo "colpo di becco" e lo colpì 6 volte con la sua "Cuspide scarlatta" prima di ucciderlo.

Il combattimento successivo fu fra Seiya ed un cavaliere dall'armatura viola, l'armatura della Bussola, che cercò di sviare l'eletto del Sagittario con dei campi magnetici, ma il giovane lo colpì con un colpo chiamato "Meteor fist", composto da più sfere elettriche, e lo uccise.

Fu quindi il turno di Axe, che si trovò a combattere Jan del Cavallino, talmente veloce da evitare i suoi colpi di lama.

In quel momento Axe utilizzò una tecnica che non ancora mi dà i brividi: le "Anime della natura", con cui controlla gli spiriti della vegetazione a lui circostante e li scatena contro gli avversari, e con cui lo uccise.

Fu quindi il turno di Camus che attaccò il cavaliere della Coppa, che non riuscì nemmeno a difendersi contro la sua "Aurora del nord" con cui lo congelò ed uccise. Una volta sconfitto il nemico, mia alzai, andai verso di lui e gli diedi la croce d'oro che aveva prima Ryo, con quel gesto mi trovai un nuovo amico.

Ultimo scontro era fra la sacerdotessa di Cassiopea e Callisto. La sacerdotessa attaccò con la sua catena, ma Callisto riuscì a piegare la catena con la musica del suo flauto, poi puntando il flauto contro l'avversaria, gli scarica contro un colpo energetico tale da distruggere la catena ed atterrarla. Ora che avevamo battuto i cavalieri di bronzo eravamo quasi pronti per partire, quasi".