PAVONE PRESENTA:

UNA NUOVA GENERAZIONE DI EROI

ATTO OTTAVO: LA DISCORDIA

"Il viaggio in nave dall'Asia all'America centrale fu lungo, ma tutti approfittavamo del tempo a nostra disposizione per migliorare le nostre tecniche: Camus era riuscito a creare dei cerchi di ghiaccio che utilizzava sia come arma difensiva che offensiva; Alya invece utilizzava i venti per difendersi, unendo più correnti creava la "barriera di venti".

Tutto andava bene, Edua stava migliorando i suoi poteri mentali, che erano amplificati dall'armatura, ma un giorno mentre guardavo il mare Callisto mi si avvicina e mi fa le solite domande su Micene, domanda di cui non avevo la risposta. Ad un tratto fa un gesto che non mi aspetto: mi tocca la guancia sinistra dicendo che la mia cicatrice non è poi così brutta, in quel momento sento dietro di me uno sguardo e nel voltarmi noto che Edua ha iniziato a parlare con Seiya.

Il giorno successivo, mentre camminavo sulla barca, vedo l'ormai cavaliere dell'Ariete, scherzare con Seiya e ridere come mai aveva riso prima. In quel momento ho provato una strana sensazione, che sapevo essere sbagliata, ma che mi riempiva in maniera strana, per non badarci, mi misi a parlare con gli altri miei compagni.

Dapprima eravamo solo io, Mako, Axe e Lukas, poi si unì a noi anche Callisto, che iniziò a dire: "Per fortuna che abbiamo Micene che guida la nave", "Si, abbiamo il grande capo", replicò Lukas, in quel momento accadde una cosa strana: si unì a noi Raul.

Per la prima volta scherzai e parlai con Raul, anche Ryo e Camus poi si unirono, sempre guardandosi male. Raul ci parlò dei suoi primi allenamenti in Canada con Geki dell'Orsa, un cavaliere di bronzo, allenamenti poi conclusi ad Asgard con Emahor della stella gamma, nel medesimo periodo in cui Callisto si allenava con Folken.

Tre giorni dopo arrivammo in Messico, dalla costa al tempio di Efeso non era la distanza, quindi in pochi ore arrivammo al tempio.

La prima ad entrare fu Edua, l'unica con un'armatura, i suoi erano bellissimi su quelle spalliere con dei corni curvi, poi entrò Raul, l'eletto del Toro, poi tutti gli altri, ciò che vidi non aveva senso: le militiae di Efeso, soldati di metallo completamente automatici, erano tutte distrutte.

Una voce allora ci fece alzare lo sguardo: "Benvenuti traditori, sono Koryu, il prescelto del gran sacerdote per la casa del Toro, chi di voi vuole sfidarmi o aiutarmi ad aprire questo scrigno?

Per te, cavaliere dell'Ariete quei soldati, per voi altri un regalo di una dea nostra alleata" e mostrò quell'orribile mela d'oro, di cui non sapevo ancora gli effetti e che spero di non rincontrare più.

Raul corse verso di lui, Edua fu attaccata da un gruppo di uomini armati di lance, mentre fra noi fu gettata la mela. Il pomo iniziò a brillare e colpì tutti noi, i miei ricordi successivi sono piuttosto confusi: fui riempito dal desiderio di uccidere Seiya e lo attaccai, penso accadde lo stesso a tutti i miei compagni, l'uno nei confronti dell'altro. Io attaccai Seiya con un globo energetico, che lui evitò per scagliarmi contro il "meteor fist" che si infranse con il mio "scudo oscuro", tentai quindi con la "dimensione alpha", da cui uscì indebolito, ma non abbastanza per non tentare con "comet fist", che evitai. Prima che scatenassi l' "Esplosione galattica", fortunatamente", la "stardust revolution" distrusse la mela, proprio mentre Raul indossava la sua armatura dopo aver ucciso il nemico. Guardandomi intorno vidi gli effetti della nostra discordia: Callisto aveva delle piccole ferite, mentre Alya era stordita dal suono del suo flauto; Mako aveva un taglio su di una gamba, mentre Axe aveva una cuspide nel corpo; Ryo aveva un braccio congelato, mentre Camus aveva una ferita alla gamba sinistra; Lukas aveva dei tagli sul corpo, mentre Micene aveva delle ustioni; nemmeno io e Seiya eravamo incolumi, infatti lui aveva una ferita al braccio sinistro, mentre uno dei suoi colpi era andato a segno contro la mia gamba destra. Raul indossava la sua armatura dorata ed Edua ci guardava sconvolta, quando Ryo disse: "Il frutto della discordia ha mostrato ad ognuno quello che forse lui stesso non voleva comprendere, c'é un solo modo per sedare queste piccole discordie, parlarne a quattr'occhi", dopo questo suggerimento tutti provavamo, probabilmente, una piccola discordia verso Ryo.

Sulla nave seguimmo il suo consiglio, prima Micene e Lukas, che parlarono (come poi mi disse Lukas) del perché MIcene era stato designato come capo; poi Alya e Callisto, che probabilmente parlarono di Micene (è solo una mia supposizione); poi Mako ed Axe, che parlarono dell'amicizia con me e Lukas (come poi ci dissero anche a noi due); toccava quindi a me e Seiya, dato che fra Camus e Ryo non servivano spiegazioni dato l'ovvio motivo di risentimento di Camus verso l'eletto della Bilancia.

Non sapevo come cominciare a parlare con Seiya e fortunatamente fu lui a iniziare: "Non mi interessa Edua", quella frase arrivò alle mie orecchie come una freccia, quando capì che inconsciamente la mia rabbia era solo invidia, mi scusai con lui e, dopo aver chiarito altri possibili problemi, cercai di comprendere i miei veri sentimenti, anche se sapevo di dovermi preparare anche per qualcosa altro: infatti la prossima tappa era Tebe, dove si trovava la mia armatura, quella dei Gemelli".