PAVONE PRESENTA:

GLI DEI SOPRAVVISSUTI

ATTO DICIASSETTESIMO: LA SCOMPARSA DI DUE DIVINITA'

"Ci trovammo di fronte a Nemesi, la dea della vendetta figlia di Urano.

La dea aveva lunghi capelli viola, occhi viola e l'armatura del medesimo colore, stringeva nella mano destra uno scettro.

"Benvenuti cavalieri, avete deciso di unirvi alla dea della vera giustizia?", chiese, ma nessuno di noi le rispose, poi lei alzò il suo scettro e disse: "Siete pronti a subire il giudizio divino, che in me vedrà il vostro giudice?", quindi ci scagliò contro diverse colonne con il suo cosmo, emanato dallo scettro.

La prima ad alzarsi fu Sasha, che lanciò contro la dea la sua "Aurora execution", con cui colpì in pieno Nemesi, ma non lasciò su di lei nemmeno un granello di neve, la dea con un solo movimento, scagliò la sacerdotessa dell'Acquario contro una colonna.

Nel frattempo tutti eravamo di nuovo in piedi, ma nessuno di noi sembrava voler iniziare un attaccò, finché Ivan non tentò con il "Grande corno", a Nemesi bastò alzare lo scettro contro Ivan per rimandare il colpo del cavaliere del Toro contro il cavaliere stesso.

Anteo la attaccò, quindi, con l'"Anghelos wings", che riuscì a provocare un piccolo taglio sul suo volto, la dea infuriata lanciò il suo cosmo contro il cavaliere della decima casa, il cui cosmo sembrò raggiungere i limiti massimi, finché non si ristabilì nella norme, mentre Anteo si scaraventava contro una colonna.

"Strano.." furono le uniche parole della dea prima che Wild e Jora tentassero un attacco coordinato con il "lighting claw" e l'"arrow fist", che Nemesi con un pò di difficoltà evitò per poi colpire i due con delle onde energetiche, scagliandosi contro delle colonne.

Star, mentre Nemesi era occupata con Jora e Wild, le si avvicinò e tentò di colpirla (dopo che la dea aveva abbattuto i due cavalieri) con la "Starlight extinction", che però non ebbe effetto sulla dea, che colpì mia sorella con un'onda di energia che la lanciò alla fine della stanza. Tentammo quindi io ed Horus unendo i nostri due colpi migliori: l'"esplosione galattica" ed il "falco di fuoco", che Nemesi riuscì a scagliare contro di noi, muovendosi talmente velocemente da deviare i colpi.

Sea intanto tentò di colpire di sorpresa la dea con il suo "vortice dello spirito", che Nemesi le rispedì contro, sconfiggendola.

Moreo propose quindi a Josef ed ad Elektra di "Unire i nostri colpi migliori": i tre attaccarono unendo la "cuspide scarlatta", il "colpo dei 100 draghi" e il "fulmine dell'Oriente", Nemesi fu travolta da questo attacco combinato. Quando ricomparve dopo l'impatto ed il fumo, solo il suo elmo era distrutto, lei era integra, quindi disse: "Pazzi" e scagliò contro mio fratello ed i suoi compagni tre cariche elettriche che li mandarono contro diverse colonne a schiantarsi.

"Nemmeno unendo tre o quattro cosmi riuscirete a battermi, voi non raggiungete quel cosmo ultimo che è lo spirito divino, i vostri predecessori si, coloro che sconfissero mio nipote Zeus e mio padre Urano, ma voi non potete farmi niente più di qualche graffio", disse la dea della vendetta.

"No, esiste una tecnica che ti può fare più di qualche graffio," disse mia sorella, "a dire il vero ne esistono due, ma solo l'<eclittica dello zodiaco> è concessa da Atena, dea della Giustizia",

"Taci!" urlò Nemesi, "Io sono la dea della Giustizia, Atena può essere forse la dea della pietà, caratteristica inadatta ad una divinità. Preparatevi, cavalieri, stà per arrivare il mio ultimo colpo, quello mortale!", quindi ci puntò contro lo scettro che era illuminato di una luce nera, mentre noi convogliavamo il nostro potere nella freccia di Jora.

"No", urlò nell'aria una voce a me famigliare, "non è così che i cavalieri di Atena devono perire." Apparve, fra noi e Nemesi, Giano, il mio maestro, con la sua possente armatura; lui ci guardò, poi si rivolse a Nemesi: "Sorella," le disse, sconvolgendomi, "tu fai parte di qualcosa di sbagliato, questa alleanza è male!" quindi Nemesi gli lanciò contro un colpo energetico, ma Giano lo parò con facilità dicendole: "I nostri cosmi sono quasi pari, anzi il nostro è superiore al tuo", quindi con un solo movimento della mano riuscì a distruggere il suo scettro, "Tu ti sopravvaluti fratello," disse Nemesi, mentre distruggeva con il suo cosmo l'elmo di Giano. Il dio le sorrise, poi si rivolse a noi: "Cavalieri, l'Alleanza ha sede in Medio Oriente, in una città che si chiama Bagdad, nelle sue fondamenta. In un tempio di sette piani capovolti troverete i vostri ultimi nemici", qui fu colpito da Nemesi, che distrusse completamente la sua armatura, lasciandolo quasi senza difese. Giano però le ricambiò subito il favore, quindi continuò: "Lungo la strada dovete scrutare in voi la via per trovare lo spirito divino che è nascosto nelle profondità del vostro essere", poi mi guardò e disse: "Allievo, usa la nostra tecnica, te ne diamo il permesso", infine urlò: "Ora andate!".

Noi corremmo fuori dal tempio, dopo pochi minuti sentì i due cosmi superare lo stesso limite dell'universo, un grande boato e dove vi era il tempio sottomarino rimase solo un buco, mentre i cosmi di Giano e Nemesi si erano spenti. Il dio mio maestro si era sacrificato per indicarci la via."