PAVONE PRESENTA

GLI DEI SOPRAVVISSUTI

ATTO VENTUNESIMO: LA STRADA PER LO SPIRITO DIVINO

"Glutton ci guardò e poi si alzò, la sua figura era immane, Anteo ci spiegò chi era: "Un tempo era uno spirito della Virtù dell'attesa, ma dopo la scontro con l'essere onnipotente, divenne il demone della Golosità."

Glutton ci attaccò con il suo "quarto peccato", poi disse: "Tu mi conosci, Dive, non so più aspettare", Anteo lo guardò stupito, "Si," continuò il demone, "ti ho riconosciuto, l'aspetto è diverso, ma un demone non cambia dentro", per quelle parole Anteo l'avrebbe voluto uccidere, lo leggevo nei suoi occhi, ma a salvare la situazione ci pensò Wild, che disse: "Lascialo a me!"

Il cavaliere del Leone si pose di fronte al suo nemico e lanciò il "Golden lion claws", che Glutton non tentò nemmeno di evitare: la sua armatura andò in pezzi, mostrando il suo informe corpo, era gigantesco, la sua pelle flaccida e blu, lo rendeva orribile.

"Tenta di nuovo", disse il mostro blu. Wild, ovviamente, non usò la stessa tecnica, ma lo attaccò con il "Viking claw attack", che colpì in pieno il nemico.

Wild era certo della vittoria, quando notò cosa avveniva: il mostro assorbiva i colpi e non provava alcun dolore; la sua pelle si piegava su se stessa come gomma, per poi tornare uguale a prima.

Wild non si perse di coraggio ed usò il suo colpo migliore, il "lighting claw", ma anche i raggi luminosi ad altissima velocità risultarono nulli sul corpo di Glutton, il demone della gola disse quindi: "Ora è il mio turno, ti assorbirò con piacere, ragazzo, sei pieno di vitalità", quindi lanciò verso di lui una sorta di rete blu che iniziò a stringere Wild, il quale urlò dal dolore.

Io non mi sentivo pronto a combattere, ma molti altri erano pronti ad aiutare Wild, in particolare Anteo, infuriato per le parole di Glutton, ad un tratto però il cosmo di Wild aumentò, era un aumento lento, ma continuo e lentamente arrivò fino ai suoi limiti estremi, fino al suo spirito divino; la rete si distrusse e Wild era lì libero e pronto all'attacco, che partì subito con una tecnica nuova l' "Ice claw", che dilaniò la pelle di Glutton, ma non era questa la fine del demone, morire per i tagli, il colpo di Wild aveva un secondo effetto: infatti Glutton avanzava malgrado le ferite, dicendo: "Ora la pagherai piccolo uomo".

Wild era sicuro di se, infatti non si mosse, Glutton a poco a poco, intanto, diventava ghiaccio, dopo meno di 2 minuti del demone non era rimasta che un'orrenda statua di ghiaccio.

Ci complimentammo tutti con Wild, poi scendemmo al piano inferiore, notai lungo la discesa che mia sorella barcollava, prima non me ne ero accorto perché anche io barcollavo, ma ormai ero nuovamente in forze, anche se non al massimo. Mi avvicinai a Star e le chiesi: "Che cosa hai?", lei si voltò e mi disse: "Niente, ho solo fatto una riparazione parziale dell'armatura della tua cara Sasha, mentre tu eri svenuto", sapevo perfettamente che cosa voleva dire riparare un'armatura e quindi comprendevo perché mia sorella barcollasse.

Arrivati al quinto piano sotterraneo, trovammo ad attenderci un demone con cinque stelle viola sull'armatura, che si rivolse direttamente a me: "Ti hanno promosso sul campo, ragazzo?" questa frase bastò a farmi capire chi era, il demone che aveva ucciso molti cavalieri di bronzo, compreso mio nonno ed aveva ferito mio fratello Polluce, Greed.

Purtroppo anche i miei fratelli lo capirono, in tutti noi c'era un forte desiderio di vendetta, ma bloccai entrambi i miei fratelli con il mio corpo, ponendomi prima di loro. Il primo a parlare fu mio fratello Josef: "Sei impazzito ad attaccarlo? Tu, che sei quasi morto poche ore fa? Ha già ucciso nostro nonno, lascialo a me", "O a me", aggiunse Star, non mi voltai nemmeno, dissi solo: "No, tu, Star, sei più debole di me, mentre tu Josef, sei troppo giovane per morire", mio fratello mi urlò "Sono un cavaliere d'oro proprio come te!", mentre io mi dirigevo verso Greed.

"Era uno spirito del dominio della fratellanza, ma ora è solo il demone dell'avarizia", fu l'unico commento che Anteo mi indirizzò, con lo sguardo vidi Horus che mi fissava, ma cercai di tranquillizzarlo, ricambiando lo sguardo, l'unica che non guardai era Sasha, tanto la sua maschera avrebbe nascosto i suoi pensieri.

Mi posi di fronte a Greed, non avrei usato il "demone oscuro", era la mia unica certezza in quello scontro.

Greed si alzò e mi guardò, quindi senza dire niente attaccò con il "quinto peccato", lo evitai con facilità, poi fui io ad attaccare, usando l'"esplosione galattica", che lo colpì in pieno, distruggendo la sua armatura.

Lo vidi finalmente nella sua mostruosità, aveva un corpo esile, più ossa che carne, completamente viola, lui mi guardò e mi disse: "Ora tocca a me, <quinto peccato>", stavolta non l'avrei evitato, ma avrei risposto con la "dimensione oscura", così feci, tentando di mandarlo nel luogo del non ritorno; con mio grande stupore non vi riuscì, venendo travolto dal suo colpo, che però non danneggiò molto la mia armatura, "Stupito, cavaliere? La tua dimensione non può niente in questo luogo, come già nell'ade per tuo padre, e prima per suo nonno, ora qui per te, quel colpo è inutile. Ma non ti preoccupare, avrai il tempo di rammaricarti di ciò, mentre io ti assorbirò, mio bravo avversario", quindi lanciò contro di me un fasciò di energia violacea, che mi penetrò nel corpo e poi nello spirito tirandolo a se.

Mentre sentivo le forze abbandonarmi ebbi il tempo di scrutare in me stesso, vidi mio padre, ciò che ricordavo di lui, poi le persone a me care, mi tornò in mente la frase di Star sul essere un cavaliere diverso dal proprio predecessore, poi le parole di Giano, spesso dure nei miei confronti, quindi Sasha, il suo cosmo ora più caldo e quella sensazione piacevole che avevo percepito sul mio viso dopo essere svenuto, tutto questo m veniva in mente, anche se in modo confuso. D'un tratto, come un fulmine a ciel sereno, una singola immagine: Sasha mentre il mio cosmo la riscaldava, poi le parole di Giano sul dare la vita, quindi una parte che non ricordavo, riguardante il tentativo di Shun, "Lui fece ciò con la speranza di salvare l'amico, questo portò i cavalieri a tentare la scalata del tempio prima e poi altre imprese, la speranza in Atena, prima di tutto", la speranza, era quella la via che dovevo seguire, non il ricordo o il voler essere come mio padre, né nessuna particolare onorificenza, dovevo alimentare il mio cosmo sulla mie speranze, questa era la via per raggiungere lo spirito divino.

Lo feci, il mio cosmo aumentò incredibilmente, mentre il colpo di Greed risultava inutile, ciò che mi aveva tolto stava tornando a me, quando lo guardai vidi paura nei suoi piccoli occhi viola, poi gli dissi: "Demone, ora proverai il colpo del mio maestro, che in suo onore ho rinominato <Giano's memory>", quindi concentrai il mio potere nelle mani e scagliai una doppia esplosione di energia a cui confronto la mia "esplosione galattica" sembrava un soffio di vento, il demone non riuscì ad evitare l'attacco e lui, insieme al piccolo trono che aveva dietro, furono spazzati via immediatamente, lasciando solo il vuoto.

Andai quindi verso i miei compagni, i primi a venirmi incontro furono i miei fratelli, dissi subito a Josef: "Scusami per prima", ma non serviva, sia lui che Star mi dissero solo: "Bravo, fratellone".

Poi gli altri si congratularono con me, Horus mi disse: "Bravo, amico mio, sei degno di essere il nuovo cavaliere dei Gemelli", quindi gli altri, Jora, Wild, Anteo, Ivan, Elektra, Moreo, Sea, infine Sasha, che mi accarezzò la guancia mentre mi diceva: "Complimenti, cavaliere", fu un bel momento per me.

Poi salimmo tutti verso il penultimo dei demoni difensori del portatore di luce."